venerdì 20 agosto 2010

LA SCALA..

Quando si sale sulla SCALA,si saluta con rispetto coloro che incontri,poichè potresti rincontrarli quando scenderai..questo è quanto si afferma nell'esistenza di quelli che non si addebitano alcuna responsabilità del momento d'occasione offerto dalla vita, per enunciare le proprie responsabilità di fronte a chi sente la proprietà di linguaggio come una nota stonata e non proferita con sincerità.L'uomo crede d'essere superiore a qualsiasi dimostrazione egli attui con la prospettiva di chiarezza nella specifica e sconfinata eventualità di effettive cause dimostrate con scarsa qualità e tanta pochezza nei conflitti che l'esistenza e la società gl'infliggono attraverso prove di dimostrazione continua delle sue qualità..per cui inganna e ferisce coloro che rappresentano per lui un eventuale pericolo alla simbiosi con i suoi progetti e s'intende con la mistificazione come un ladro con il suo bottino..ma costui non riflette che coloro che l'hanno aiutato a salire le famose SCALE lo aspetteranno al varco della discesa, per abbandonarlo senza alcuna pietà d'ammissione dimostrandogli il proprio disprezzo per le sue ingannevoli parole e promesse non mantenute.Mai sentirsi sicuri e previdenti di quello che si è commesso ai danni altrui, con la scusante che la propria immagine,la vita stessa, era guidata dal pericolo e dal momento difficile che si attraversava..questa non è una prova ammessa per l'esproprio dei beni promessi, ma una viltà espressa con la mediocrità di chi si vuole approfittare degli altri in quanto egli considera sè stesso superiore ed efficiente per la propria destinazione, dimenticando che sono stati proprio gli altri a fargli salire le famose SCALE e che lo attenderanno al suo scenderle, per dimostrargli il loro disprezzo e la loro finalità d'espulsione..

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