domenica 31 ottobre 2010
Quando nella vita un essere umano, non realizza le proprie aspirazioni sia per mancanza di volontà,sia per viltà,sia perchè risulta privo di quell'amore verso sè stesso in cui si corrispondono i sentimenti verso gli altri..allora costui prende di mira una persona mite e semplice che al contrario ha osato sfidare quei compromessi che la vita fa apparire sottoforma di successsi insperati e non coltivati e li collauda nella sua crudeltà che diventa un risentito ACCANIMENTO poichè costei rispecchia quelle qualità che a lui sono mancate, a causa del suo egoismo e del suo carattere,Coloro che appartengono a questa categoria, aprono la bocca solo per vilipendere, per attaccare in quasiasi modo la loro preda denigrandola continuamente,offendendola sempre di più,cercando di abbatterla poichè ai loro occhi rappresenta tutto ciò che loro non sono stati...la creatività della vita ritenuta un fallimento nelle loro minuscole e degradanti aspirazioni.Costoro sono abituati a vivere sulla "pelle degli altri"sulle loro spalle nutrendosi dei frutti altrui, in cui reclamano i propri diritti e le proprie necessità.Le parole.. pena,pietà,comprensione ma soprattutto amore non esistono nel loro vocabolario e sono soddisfatti quando vedono la preda stanca ed esausta, tacere per le loro viltà commesse.Il loro sistema è la menzogna prodotta da plausibili occasioni che si sono presentate improvvisamente nella loro esistenza e per cui trovano sempre scusanti,poichè essi non avevano previsto le necessità del momento.Essi si lamentano continuamente della propria esistenza che ritengono a volte precaria quando necessita loro qualcosa...ma che appena ottenuta, la ribalderia della presunzione fa immediatamente riprendere il tono di superbia e di continua tolleranza che hanno verso coloro che a loro parere giudicano inutile e innocuo,per cui la riduzione dei termini che significano amore, felicità, gioia e amicizia non assumono alcun significato,nè collaborazione..costoro non hanno compreso che la vita è dispettosa e conta ogni attimo della loro cattiveria e crudeltà d'animo, facendola apparire una vittoria conseguita ,..ma essa è momentanea poichè al termine dell'esistenza,ella si ricorderà di quel conto in sospeso e lo pagherà con la stessa moneta..
sabato 30 ottobre 2010
I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA..
E' una famosa frase che conserva la sua integrità morale..ma quando il dolore non si riesce a tramortirlo con il silenzio,con la preoccupazione che si possano fraintendere le nostre parole,o che le nostre vicissitudini si sappiano con facilità e ci dimostrino l'allontanamento altrui.. allora noi conteniamo il nostro cuore e lo facciamo tacere dinnanzi agli altri,ma non sempre questo proteggere noi stessi e il cognome che ci distingue nella vita,ma che nelle mura domestiche ci appare superfluo, sia una soluzione giusta e tranquilla. Talvolta sentiamo il coraggio di esporci a coloro che vivono accanto a noi, per trovare quel conforto,per liberarci da un peso,per condividere la nostra sofferenza poichè li stimiamo come amici fraterni e che possano comprendere quanto soffriamo, per alleggerirci dai conflitti che c'inducono a stare male e per cui non troviamo nè pace,nè sonno...il continuo rimuginarci, la conclusione degli errori commessi che ci appare insormontabile,la probabilità di continuare un percorso che si mostra con tutta la grandezza del baratro in cui siamo colati a picco come una nave, che ha incontrato un grosso scoglio senza rendersene conto..allora ci apriamo a confidenze che forse a volte sarebbe meglio tacere..da qui il famoso detto.Ma chi in circostanze tanto dolorose, può erigersi a giudice ed emettere un giudizio che non sente,che non conosce i limiti del cuore umano,che non si può appropriare della sofferenza altrui ed esclamare con molta semplicità che.. I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN FAMIGLIA..
venerdì 29 ottobre 2010
LA MONTAGNA..
Da fanciulli senza che ce ne rendessimo conto, abbiamo iniziato a salire una MONTAGNA di grande finalità con innumerevoli intralci e altrettante soste per riposarci e trovare un pò di calma e di serenità per affrontare e risolvere problemi che via via s'interponevano nella vita tra noi e gli altri,tra noi e le conquiste che ci eravamo prefissi.Qualche volta abbiamo vinto e qualche volta abbiamo perso, oppure abbbiamo dovuto rimandare l'impegno che avevamo concesso al nostro cuore.L'esistenza dell'uomo è proprio così..una grande MONTAGNA da scalare ove non si conoscono gli imprevisti, nè i tragitti che noi crediamo di avere tracciato sulla carta per prendere strade facilitate e senza dover incontrare pericoli che in seguito potrebbero dimostrarsi anche mortali.Non esiste età per scalare la MONTAGNA.. fino alla fine crediamo di essere arrivati in cima per poi accorgerci che ciò che abbiamo creduto di avere visto in precedenza, non era quella giusta e nonostante tutto, dobbiamo continuare a procedere per conquistare la vetta che si mostra a volte sempre più lontana.Non si contano gli anni che passano..non esiste età per compiere questo faticoso viaggio, anche nell'età matura quando le forze sembrano diminuire inconsapevolmente noi continuamo a procedere in salita e purtroppo alle volte anche in discesa. Ma allora diremo a noi stessi..cosa c'impedisce di raggiungere la meta?.Il destino che si accanisce contro di noi per spronarci ad essere migliori,ad acquistare conoscenze per aumentare l'esperienza che fino al termine dei nostri giorni non ha fine..purtroppo la vetta ad un certo momento della nostra esistenza,ci sembra finalmente di toccarla con un dito, anche con i nostri ultimi sforzi.. ma è allora che non ci siamo più..
NON E' NULLA..
Quando eravamo bambini e ci facevamo male..sentivamo nostra madre che ci diceva questa frase più volte per darci l'impressione che non era poi così grave il problema e che ella avrebbe trovato sicuramente una soluzione ottimale per farci nuovamenre sorridere e toglierci la preoccupazione del dolore.Una volta diventati grandi, questo termine si riaffaccia nella nostra vita affermandolo a noi stessi, quando abbiamo una delusione,quando nuovamente ci facciamo male,quando sentiamo un amico dire cose non veritiere su noi,quando la vita stessa con caparbietà vuole essere nostra nemica togliendoci quel poco di bene, che con molto sforzo di volontà crediamo d'aver raggiunto..ed è allora che diciamo la fatidica frase..NON E' NULLA..pur di continuare ad andare avanti cercando di sminuire il dolore che proviamo.Purtropppo non sempre siamo così forti da superare il momento cruciale,pertanto dimenticando la suddetta frase ci sentiamo sfiduciati verso la nostra stessa esistenza e la possibilità d'aver conquistato un posto nella vita e in quella degli altri..allora ci ripieghiamo su noi stessi e ci isoliamo dal mondo.Ma quella frase non vuole abbandonarci..si sa che il tempo è un ottimo medico e allora ci ritorna in mente e noi siamo pronti nuovamente a pronunciarla risalendo la china e dimostrando a noi stessi che siamo forti e pronti ad affrontare le future avversità..poichè tutto quello che ci è accaduto in precedenza e ricordando la frase di nostra madre, diciamo a noi stessi..ma poi NON E'NULLA..
mercoledì 27 ottobre 2010
ESSERE RESPINTI..
Quando noi non ci sentiamo compresi,quando ci dimostrano superficialità e desiderio d'evasione,quando non ci ascoltano poichè sono immersi nei loro pensieri,quando siamo in compagnia e veniamo trascurati,quando sentiamo le parole che non vorremmo mai udire poichè coloro che ci accompagnano per il breve tratto dell'esistenza, preferiscono percorrerlo da soli o con altre persone ..è allora che questo termine assume un significato di dolore, di rabbia, di abbandono per cui veniamo tramortiti da coloro che amiamo con speranza di un futuro plausibile nella società odierna.Quante volte nell'esistenza ci hanno respinto? Quante volte lo abbiamo letto nel cartellone degli esami a scuola, nelle dimostrazioni affettuose che ad un tratto ci hanno abbandonato, senza un perchè o con un pretesto qualunque..amici,parenti,conoscenti hanno preferito altre compagnie e non la nostra? Spesso purtroppo abbiamo sentito quest'affermazione sia con parole di escluderci dalla loro vita sia con gesti di trascuratezza che forse ci hanno fatto soffrire di più.Anche nel campo del lavoro ci sentiamo continuamente respinti..sia per chi non ci accetta,sia per chi vediamo proseguire per una strada migliore senza che abbia alcun merito.sia per chi ci trascina in situazioni da cui poi non possiamo più trovare via d'uscita..allora quante volte abbiamo desiderato farlo noi..ma il nostro carattere,la nostra bontà,il nostro affetto non è stato capace di respingere nessuno e pertanto quando affrontiamo questa tematica di delusione..noi soffriamo nel comprendere e nel sentire d'ESSERE STATI RESPINTI..
LE SCARPE DA BALLO
Queste sono scarpette speciali che hanno una punta doppia per fare gli esecizi sulle punte, oppure per altre danze sono molto delicate e piuttosto piccole..Nella vita noi usiamo le prime per mantenerci in equilibrio quando ci sentiamo vacillare dai colpi che l'esistenza ci trasmette durante il nostro cammino e le seconde quando ci sentiamo di volare sia con la fantasia che con la realtà.Ambedue le scarpe sono necessarie,poichè senza di esse saremmo perduti, saremmo senza un sostegno che ci aiuti ad affrontare tutte quelle improvvise e senza dubbio difficili esperienze che la nostra capacità d'azione, ci obbliga a conoscere per essere più forti e più sensibili a quello che in seguito, dovremo apprendere.L'uomo si sente curato con i piedi protetti quando deve camminare..non si bagnerà nelle pozzanghere che l'esistenza gli fa intravedere,non si brucerà con amori inutili e perdenti,non si scalfirà con le vendette che non gli vengono amnistiate.Allora anche se questo termine è contenuto solo nella fantasia umana,si avvale anche nella realtà d'immagine in cui un individuo privo di calzature, è un individuo senza meta e senza rispetto per sè stesso.I poveri,i miseri,coloro che non hanno possibilità di denaro purtroppo hanno questo terribile aspetto, in cui ci dimostrano la precarietà della loro esistenza inducendoci ad aiutarli per essere come noi..allora poichè costoro sono senza equilibrio,senza appoggio,senza protezione alcuna, dobbiamo necessariamente aiutarli ricordando le famose "SCARPE DA BALLO"che ci facevano danzare nel cammino della vita con estrema delicatezza..
martedì 26 ottobre 2010
PRENDERE IN GIRO..
Che cosa significa questo termine?Giocare con la vita degli altri ,oppure con la propria?In genere questo significato si usa per modificare i propri intenti in qualsiasi espressione di valutazione in ogni circostanza dell'esistenza, per appropriarsi di quanto sia possibile e poi dileguarsi senza alcuna responsabilità o senza riporre la coscienza nelle quotidiane manifestazioni della vita.Coloro che affermano ..abbiamo superato un ostacolo,abbiamo sormontato un complesso di complicazioni per cui le parole dette un tempo, in questo momento non hanno più alcun valore..ci siamo voluti dimenticare gli attimi di gioia e quelli pensierosi nei quali abbiamo cercato di trovare soluzioni soddisfacenti..si dichiarano liberi da ogni compromesso, da ogni eventuale impegno preso.ma questa situazione non si avvale solo nel comportamento amoroso, ma anche in quello dell'esistenza altrui, in cui si promettono mari e monti per poi successivamente farli scomparire al momento opportuno.Vi sono anche coloro che amano "PRENDERSI IN GIRO" in quanto si divertono con la propria personalità convincendo gli altri che giocano con le prove che la vita ci chiama a dimostrare,che si trastullano con le esperienze in cui dovrebbero assumere profili di serietà e di rispetto verso sè stessi, ma al contrario preferiscono dimostrare d'essere dei burloni per non dover offrire possibilità e probabilità d'aiuto o di oneste sincerità d'animo.Costoro sono i peggiori, poichè si scuseranno sempre dicendo che ogni azione della vita,ogni momento non va considerato con serietà.. altrimenti il tutto diventerebbe un serio approfondimento in cui verrebbe a mancare la "JOIE DE VIVRE"..e per cui essi stessi sono da considerare come dei "clowns" travestiti da persone serie..
L'ORTO FIORITO
Un orto ben curato con mani che sanno operare per la crescita delle varie colture, si guarda con ammirazione e si desidera quello che vi è esposto..magari preferendo una coltura ad un 'altra..così è la vita dell'uomo..si deve curare con attenzione,con mano esperta che sappia con fiducia coltivare le sue specialità, in quanto esse fioriranno e dimostreranno la capacità raggiunta dall'individuo.Chi si applica con difficoltà, con superficialità, con poco apprendimento non eseguirà un buon lavoro e ciò che seminerà andrà perduto per la mancanza di solidarietà con i propri principi d'esperienza acquisiti.L'esistenza è come un fiore..oppure come un frutto etc..se vuoi che nasca sano, il seme deve essere sano..deve crescere con le proprietà che si conoscono che si dichiarano molto precise, poichè un errore potrebbe compromettere il tutto.Ma l'uomo è convinto di conoscere, di sapere, di firmare con la propria esistenza un contratto che sia favorevole a lui e non comprenda l'intera chiarezza degli altri..come in un orto le differenti colture che hanno una necessità diversa di essere coltivate.. al contrario usando gli stessi preparativi e le stesse conoscenze uguali per la loro coltivazione,il prodotto ottenuto risulterebbe scarso o addirittura perduto.Vi è chi è più debole e ha necessità dell'opera altrui,chi è solo e ha necessità di compagnia,chi è sprovvisto dell'energia necessaria per sopravvivere e ha necessità di cure continue e preziose,chi invece sa di poter compiere la propria evoluzione e pertanto diventa superbo ed incapace di dare una risposta a chi non trova una soluzione adatta.Così è per la piantagione delle preziosità seminate..hanno necessità diverse e comunque hanno bisogno della mano dell'uomo.Nella vita ognuno cerca di risolvere i propri problemi, non guardando alla pochezza di coloro che non possiedono nè la chiarezza, nè la possibilità di soluzione per trovare una probabilità di successo che dimostri la completezza dell'esperienza acquisita e pertanto andrebbero aiutati come le finalità dell'orto...in cui si determinano colture piccole,colture non cresciute,colture abbandonate,quando l'uomo comprende solo la sua probabilità d'essere....
domenica 24 ottobre 2010
sabato 23 ottobre 2010
LA SORPRESA
Non s'intende quella dell'uovo di Pasqua anche se è piacevole trovarla..bensì quelle improvvisate che nella vita avvengono con la sorpresa totale dell'evento.Esse possono naturalmente essere un piacevole dono o un dolore improvviso.E'un regalo apprendere che abbiamo ricevuto un qualcosa che tanto abbiamo ammirato,è una gioia rivedere un congiunto o un amico che non aspettavamo più,ricevere dei fiori che attestano l'ammirazione altrui,essere ricordati per poi cercare di vedere le persone che credevamo lontane.Ma purtroppo non sempre avviene così..un amico che credevamo tale, a volte si dimostra non sincero,ci abbandona per un'amicizia che per lui può rappresentare un eventuale appoggio d'interessi o diventare un lucro maggiore che gli attesti un avvenire di potere e di prestigio, una forma di gelosia invadente che non rappresenta certamente la verità di attestazione, ma una elugubrazione mentale nella quale si raffigurano elementi inesistenti che feriscono le persone innocenti,la capacità di menzogna per colpire coloro che sono d'intralcio ai proponimenti di vita futura o per un guadagno che ci attira più dell'onore,anche nelle circostanze in cui vorremmo che gli altri fossero affettuosi nell'intimità d'amore ..talvolta capita che ci sorprendono con le loro parole fredde e avventurose che ci esprimono la possibilità d'evasione dalle nostre vite, che in seguito lasceranno senza alcuna comprensione, senza alcuna commozione,senza alcun rimorso, per le quali noi credevamo fosse un amore sincero e di cui ci fidavamo per conquistare la fatidica conseguenza di tale concessione.E' difficile dimenticare la cattiva SORPRESA poichè ci ha deluso,ci ha distrutto il bene che credevamo esistesse negli altri...ma ricordando quelle che ci hanno dato la gioia della vita, sentiamo che l'esistenza a volte ci sorprende con la sua formalità degli anni trascorsi,che diventano piacevoli nei loro contenuti e che occupano un posto nei ricordi del nostro cuore..
venerdì 22 ottobre 2010
LA DISGRAZIA..
E' una parola che non vorremmo mai pronunciare..cadere in..significa non piacere più,non avere quei gradevoli momenti che gli altri ci offrono con la loro disponibilità e il loro aiuto..oppure un momento triste e doloroso della nostra esistenza, in cui si verificano vicende che non vorremmo ci accadessero mai..oppure un elemento vitale che ci conduce a pensieri di grande sconfitta e di sensibile tristezza, in cui deploriamo sia la nostra sorte, sia la precarietà degli affetti altrui.Purtroppo nella vita questo termine si presenta anche contro la nostra volontà,la nostra perpicacia di allontanare la verità che non si può distruggere, nè mutare con i nostri sospiri che avvertiamo nel cuore.La vita possiede un percorso di difficoltà enormi da superare..ma noi ci chiediamo..perchè a volte viene trasformata in un attimo senza la possibilità d'esistere?Eppure alcuni sono giovani,potrebbero avere un destino che li accompagnerà anche con le difficoltà momentanee fino ad una tarda età..ma la DISGRAZIA è in agguato e ghermisce la preda senza pietà.Quando un semplice comportamento dettato da un impulso improvviso,da una bravata che credevamo di superare con faciltà con le nostre possibilità..allora essa si presenta senza farsi annunciare e determina la fine del cammino terreno.A volte succede che per un improvviso cambiamento d'umore.d'immagine.di false verità condanniamo un individuo che fino a quel momento era per noi un'amicizia sincera e devota e lo allontaniamo senza pietà, perchè ai nostri occhi egli è caduto in DISGRAZIA..allora questo termine presenta nell'esistenza umana una scorrevole e distruttiva esposizione verso tutti noi che stiamo a guardare con dolore di circostanza e con timore dell'avvenire, di cui noi non conosciamo la terribile sentenza che ci attenderà..
LA DEA BENDATA..
Si afferma che la fortuna sia una DEA BENDATA e così si raffigura poichè credo non guardi dove si reca e a chi favorisce..ma è davvero una preziosità difficile da ottenere?Certo si pensa subito al denaro, a quello che si potrebbe ricavarne nella vita ..ma quante volte abbiamo pronunciato questo termine durante la nostra esistenza esclamando..per fortuna..che..allora essa si è recata anche da noi che inconsapevolmente abbiamo evitato un incidente.una causa difficile da ottenere che in seguito ci avrebbe rovinato,un matrimonio sbagliato, un lavoro non onesto,un incidente che ci avrebbe potuto fermare la vita,oppure una diagnosi che credevamo fosse terribilmente mortale per la nostra esistenza.Allora perchè non affermare che chi in un modo e chi in un altro è stato talvolta baciato dalla DEA BENDATA?Ma l'uomo crede solo nel valore monetario con cui ovviamente, è convinto di appagare i suoi sogni,le sue aspirazioni,tutto quello che fino a quel momento gli era stato negato..forse è anche vero che costui senta questa felicità nel suo cuore..ma di fronte a tante brutte realtà della vita ,dovrebbe considerarsi già fortunato per essere un individuo al di fuori di tante miserie che l'esistenza ci dona, affinchè le probabilità della felicità conseguita dalle necessità evidenziate per la sopravvivenza, siano esaudite in maniera ottimale per tutti..ma allora che significato possiede questa difficile e stentata parola?Il significato che essa dona ad ogni uomo..con la certezza che qualsiasi avvenimeto di sofferenza,di ansia,di recupero crediti che al contrario offrono sempre povertà,miseria e difficoltà terrene, possano evidenziarsi in maniera del tutto diversa e ottimale con la speranza e la certezza che finalmente la DEA BENDATA bacerà anche noi..
giovedì 21 ottobre 2010
GIRO..GIROTONDO..
Quando eravamo bambini il nostro gioco preferito, era fare questo circolo in cui veniva cantata questa filastrocca in coro..ma che significato può assumere questo gioco quando siamo diventati grandi?..Quante volte abbiamo eluso una domanda spiacevole o che non ci faceva comodo dare una risposta e ci abbiamo girato "in tondo"? Quante volte siamo ritornati sullo stesso argomento per ottenere fiducia,aiuto o risposte che soddisfacevano la nostre richieste?E ancora in quante occasioni abbiamo affermato la nostra parola di non commettere più certi errori e in seguito ci siamo ricaduti come un ritornello ormai dimenticato?Esplicitamente nella vita, si dicono parole che al momento derivano da un attimo d'ira o da una sopportazione fino a quel momento mantenuta in uno stretto controllo di noi stessi..ma alle volte perdiamo questo controllo e diventiamo diversi da quello che in realtà siamo..allora chiediamo scusa, poichè diciamo d'essere spiacenti del nostro comportamento in tal modo, anche se le circostanze si sono mostrate a noi favorevoli..ma "l'aplomb" non si deve mai perdere..e ci siamo ripromessi di non ricadere in altre situazioni in cui vi era nascosto lo stesso tranello..eppure la vita ci ha riportato alle medesime opportunità e noi come un GIROTONDO in cui si ripetono sempre le stesse azioni e le stesse parole, abbiamo commesso nuovamente l'errore di un tempo.Anche l'esistenza a volte ci trasmette facendoci rivivere, le medesime combinazioni che precedentemente ci aveva fatto escludere..poichè essa è come un GIROTONDO nel quale ci vengono concesse più volte, le stesse circostanze per migliorare la nostra consuetudine di rabbia,d'ira repressa e poi fatta scaturire come la piena di un fiume in cui esso straripa del tutto, perdendo le cosiddette staffe, cantando in silenzio il GIROTONDO della vita..
martedì 19 ottobre 2010
DUE CHIACCHIERE SUL DIVANO..
Quando si riceve una persona in genere si fanno DUE CHIACCHIERE SUL DIVANO per trascorrere il tempo in piacevole compagnia.La conversazione in genere verte sulle amicizie in comune,sui figli enunciando le loro virtù.il cibo etc..ma troppo spesso il discorso finisce su quello che si è definito un problema non risolto,oppure su una circostanza spiacevole che non si è evoluta secondo i nostri desideri.Tutto questo poichè la vita ci dimostra che non sempre è una signora consensiente,bensì il più delle volte sembra goda a farci apparire le vicende al contrario di come le avevamo sperate..ed ecco che noi ci sfoghiamo con chi crediamo un'amicizia sincera e affezionata.Non sempre i nostri segreti sono depositati nella cassaforte giusta, il volerci annullare,il volerci abbandonare alla confidenza altrui, ci fa sentire espropriati da quegli attimi di dolore che preferiremmo non sentire e poter trovare conforto o quantomeno parole d'incoraggiamento che ci dimostrino la probabilità di capovolgere le situazioni dolorose e trovare soluzioni più tolleranti e più sopportabili.Alle volte però, il nostro confidente non è all'altezza della situazione e con un falso sorriso che c'invita ad essere più aperti nelle confidenze, si appropria della nostra affabilità per poi farne un uso deplorevole e quantomeno scorretto.Ma in quel momento ci sentiamo così soli,così depredati dalle nosre illusioni,che non guardiamo fino in fondo chi consideriamo una persona affidabile per cui questa, si approfitta dei nostri segreti per poi magari divulgarli e precisando che anche le persone che si valutano felici, hanno al contrario grandi problemi da risolvere.Quante volte ci siamo accorti o addirittura ci hanno confermato i nostri sospetti, in cui si verificavano le nostre "CHIACCHIERE SUL DIVANO"?E quante volte abbiamo dovuto allontanare la persona creduta amica e confidente, perchè non degna? ..Allora meglio seguire il consiglio di mia madre.."si dovrà parlare solo del tempo,del cibo e della salute che naturalmente sarà ottima"..
LA PREPOTENZA..
Il significato di questo termine è compreso nel predominio di alcuni individui,che esprimono nel colloquio ove non vi è alcuna spiegazione plausibile, in quanto la ragione è sempre dalla loro parte la capacità di un tranquillo dialogo ove vengono espresse le proprie aspirazioni o le proprie considerazioni attraverso le quali, si ragggiungono le chiarezze della propria esistenza.Coloro che si definiscono tali,sono esclusivamente presi dalla prerogativa delle proprie azioni,delle singole esigenze,delle proprie evenienze,trascurando con particolare crudeltà le vicende altrui.
Costoro non ammettono repliche che potrebbero scusare o chiarire le circostanze o quantomeno stabilire le probabili considerazioni, ad un comportamento che essi stessi stabiliscono sia inaccettabile.Per quanto riguarda il predominio su ciò che ritengono sia di loro proprietà, essi non accettano diversità di opinioni e si accreditano qualsiasi mezzo per approfittarsi della buona fede o della bontà di chi non è avvezzo a discutere su proprietà che non si definiscono altrui, ma che la padronanza dei singoli accentuati e dirompenti eloqui, non lasciano neppure il tempo di poter affermare la propria personalità,nè la propria evenienza di occupazione debita, in cui si determina la regolarità della conversazione.Il prepotente non ammette discussioni in merito..quello che è mio è mio..quello che è tuo diventa mio..poichè la mia ragione o la la mia padronanza delle cause dimostrate, risultano superiori alla tua.In effetti la sua richiesta che tra l'altro non risulta tale,è determinata dalla proprietà di linguaggio o di possesso in cui si trasmette tutto il suo carattere nel considerare con inferiorità qualsiasi persona che intralci i suoi progetti,che non può dare, nè offrire interessi comuni..altrimenti la sua PREPOTENZA diventerebbe una mistificazione di ordinaria qualità per essere ugule agli altri.La chiarezza della situazione in seguito, diventerà così evidente che gli altri allontaneranno chi si dimostra tale e non cercheranno più la sua compagnia, poichè la sua determinazione ad approfittarsi delle loro azioni è tale, che lo sgomento provocato dalle prepotenze acquisite, dimostreranno che l'esistenza è un difficile cammino da percorrere..ma che la proprietà di linguaggio d'azione, fa scaturire nei loro cuori la grettezza d'immagine e la proverbiale formula.."meglio soli che male accompagnati"..
Costoro non ammettono repliche che potrebbero scusare o chiarire le circostanze o quantomeno stabilire le probabili considerazioni, ad un comportamento che essi stessi stabiliscono sia inaccettabile.Per quanto riguarda il predominio su ciò che ritengono sia di loro proprietà, essi non accettano diversità di opinioni e si accreditano qualsiasi mezzo per approfittarsi della buona fede o della bontà di chi non è avvezzo a discutere su proprietà che non si definiscono altrui, ma che la padronanza dei singoli accentuati e dirompenti eloqui, non lasciano neppure il tempo di poter affermare la propria personalità,nè la propria evenienza di occupazione debita, in cui si determina la regolarità della conversazione.Il prepotente non ammette discussioni in merito..quello che è mio è mio..quello che è tuo diventa mio..poichè la mia ragione o la la mia padronanza delle cause dimostrate, risultano superiori alla tua.In effetti la sua richiesta che tra l'altro non risulta tale,è determinata dalla proprietà di linguaggio o di possesso in cui si trasmette tutto il suo carattere nel considerare con inferiorità qualsiasi persona che intralci i suoi progetti,che non può dare, nè offrire interessi comuni..altrimenti la sua PREPOTENZA diventerebbe una mistificazione di ordinaria qualità per essere ugule agli altri.La chiarezza della situazione in seguito, diventerà così evidente che gli altri allontaneranno chi si dimostra tale e non cercheranno più la sua compagnia, poichè la sua determinazione ad approfittarsi delle loro azioni è tale, che lo sgomento provocato dalle prepotenze acquisite, dimostreranno che l'esistenza è un difficile cammino da percorrere..ma che la proprietà di linguaggio d'azione, fa scaturire nei loro cuori la grettezza d'immagine e la proverbiale formula.."meglio soli che male accompagnati"..
domenica 17 ottobre 2010
IL BUIO..
La mancanza della luce diventa BUIO per l'essere umano, quando non vede più nulla e si sente intimorito per ciò che lo circonda, fino a quando i suoi occhi riprendono la stabilità del momento precedente all'oscurità..ma nella vita quanti attimi,quante situazioni,quante circostanze provocano le medesime sensazioni di panico senza intravedere la luce che spiegherà la fine dei momenti dolorosi o difficili da superare.Gli uomini amano questa circostanza per approfittarsi di coloro che sono indifesi,per rubare,per appropriarsi di quello che a loro manca,per poter conquistare e dimostrare il proprio affetto a chi ne è avvinto dalle circostanze amorevoli in cui si coniugano le verie esperienze amorose della vita.Si afferma che..non vi sia miglior cieco di chi non vuol vedere...infatti coloro che non proferiscono verbo per viltà,per non corresponsione d'amicizia o di fiducia verso chi chiede chiarimenti di circostanza, verso chi ha necessità di spiegazioni che potrebbero offrire e dimostrare l'innocenza,la estrameità del caso..allora costui afferma d'essere al BUIO delle circostanze dichiarate, per estraniarsi completamente da un compito di responsabilità che lo costringerebbe ad una diversa conformità di pensiero e le cui conseguenze potrebbero dimostrargli quanto egli sia capace nell'avventurarsi in problematiche del tutto estranee alla sua esistenza, nella quale ha riposto la propria tranquillità della vita che prudentemente si è scelto.Il tacere a volte però è essenziale..quando si vuole entrare nella vita degli altri,quando costoro hanno deciso di mantenere l'anonimato per una giusta causa,oppure quando si desidera conoscere le intimità di coloro che decidiamo di conquistare..in questo caso il silenzio è veramente d'oro..al contrario colui che desidera rimanere estatico a guardare le difficoltà altrui,in un BUIO senza confini, ha già deciso l'altrui sconfitta e il suo predominio...
IL MUTISMO..
Noi non intendiamo coloro che non hanno parola per impedimenti fisici..ma coloro che non parlano quando al contrario dovrebbero proferire verbo, o coloro che tacciono per viltà...in ambedue i casi il termine sopraddetto diventa una forma di noncuranza o di espresssione di repulsione verso la verità.Gli uomini in genere diventano ciarlieri dinnanzi a quello che desiderano conquistare, a ciò che per loro rappresenta una risposta alle loro tante domande a quello che si replica dinnanzi ai loro occhi, senza presumere la probabilità d'esclusione per la propria mancanza d'essere motivati verso una causa di espropriazione indebita dei loro conquistati passi nell'avventura della vita.Costoro credono che con il loro silenzio, gli altri demordono dell'approvviginamento dei sospirati e reclamati pensieri d'ordinanza pubblica e sentita, in cui si convergono le necessità della vita e le speciali sembianze della stessa nel colloquio d'amore..ma costoro non comprendono che il silenzio è d'oro si.. ma la parola talvolta esprime quella sollecitazione,quella corrispondenza,quella effusione che gli altri desiderano per comunicare le proprie sensibilità,per ottenere un giudizio equanime,per risparmiare una falsa delusione che li condurrebbe ad una parentesi dolorosa della loro vita. Ne consegue che essere muti dinnanzi a chi chiede mercede,a chi chiede aiuto,a chi desidera conversare per sentirsi meno solo,diventa una costrizione crudele e protratta verso confini d'isolamento d'indifferenza totale,in cui la complicità d'amore è completamente esclusa...
LA FAMIGLIA..
Nella vita ogni uomo forma una FAMIGLIA..anche gli animali,i barboni che vivono per strada la formano con un cane che rapppresenta la compagnia,l'amore della stessa.Un tempo vi era il patriarcato seguito dal matriarcato..oggi si parla di FAMIGLIA allargata in cui non si comprende più il valore di allora..ma l'uomo non può vivere da solo e coloro che hanno operato questa scelta, rappresentano la solitudine della società.Infatti non hanno compreso che la libertà d'azione ha un valore intrinseco,mentre l'unione ha ambedue i valori..intrinseco ed estrinseco.Quale gioia poter mostrare i propri figli comunque essi siano,la moglie che aiuta il "menage" e infine potere asserire.. nella vita mi sento un uomo completamente affermato verso quella meta, che è considerata la pietra della società..E' vero che un tempo essa era stabilita entro canoni prefissi dalla vita che si conduceva..vi era il rispetto,l'educazione, l'obbedienza e ciascuno doveva conseguire quelle sensibilità ricìhieste per formare un nucleo compatto e felice..la gioia di riunirsi nelle ricorrenze,nelle festività ed infine la confidenza che si nutriva verso la madre, proteggeva ed insegnava il comportamento per le scelte della vita.Oggi purtroppo, tutto questo non esiste quasi più..il potere andarsene formando un'altra famiglia sul dolore di quella precedente,l'egoismo di mettere al mondo altri figli sacrificando coloro che già esistono,non si coniugano più con quei temi di allora..ed ecco perchè vi è un completo sbandamento della medesima, in cui i figli hanno la peggiore scusante di affermare..la mia famiglia non esiste più..per cui mi comporto come voglio e di conseguenza vi sono molti sbandati..oppure la troppa confidenza d'amore che vizia la prospettiva delle loro richieste, li conduce verso amicizie sbagliate che in seguito si evidenzieranno con le proprie manchevolezze in un ordine amorale e poco dignitoso.Ma noi vogliamo riferirci a coloro che al contrario sentono ancora questo vincolo,che nutrono rispetto per la combinazione d'amore scelta e formata..poichè sono questi da ammirare, da proteggere,da amare,da prendere ad esempio..sono loro che formano una società del futuro in cui i rispettivi coniugi hanno dimostrato una totale sconfitta alla crudeltà,alla delinquenza,alla cattiveria,all'indifferenza del domani...
venerdì 15 ottobre 2010
OCCHI DI GHIACCIO..
Il significato è spiegato nel termine suddetto..colui che possiede questo tipo di freddezza glaciale nello sguardo, atterrisce chi lo osserva sottraendone la fiducia e la pena che potrebbero esprimere i suoi occhi.Costui non si scompone dinnanzi a nessuna vicenda della vita..anzi non si commuove, nè prende parte all'esistenza degli altri,considerandoli come esseri al di fuori della sua cognizione di presunzione, o come esseri senza alcuna capacità sia intellettiva che considerevole da accettare, secondo i suoi paradigmi di discernimento.Egli non prova nessun tipo di emozione,nessuna consapevolezza delle miserie umane, che considera un intralcio alle bellezze che da solo si è configurato esistano nella vita, per poter essere consumate con allegra sensibilità nei momenti da lui stesso stabiliti.Costui naturalmente non è considerato dagli altri, che comprendono la sua inesistente consapevolezza dei dolori,delle sofferenze e anche delle proprie gioie, poichè la sua assoluta positività è conservata nei propri interessi,nelle proprie configurazioni che crede di possedere a differenza di coloro che sentono,che provano i sentimenti e che costui ha escluso completamente dalla propria vita.Gli OCCHI DI GHIACCIO apparentemente sono dichiarati speciali e la cui bellezza attrae in modo particolare per l'esclusiva chiarezza del momento, in cui lo sguardo sembra perdersi nella formalità dei sensi..ma in seguito essi si dimostreranno incapaci di sentimenti, in cui la freddezza come il ghiaccio si scioglierà solo con la probabilità delle proprie preoccupazioni, che potrebbero diventare mortali e per cui egli si riterrà finalmente uguale agli altri..
L'ABUSO..
Oggi purtroppo questo termine, viene contiuamente prodotto ai danni di coloro che non possono difendersi.La società è in un degrado sociale sempre più evidenziato dai fatti di cronaca, che ci vengono esposti sia sui minori, in cui si viola la loro innocenza,sia su coloro che hanno perso tutto..patria,casa etc..Chi possiede.. guarda con pena e va avanti per la sua strada,chi non ha nulla cerca di provvedere in mille modi anche non legali, per combattere la miseria e l'abbandono della precarietà della propria esistenza.Ma coloro che abusano sia sui minori,sia su coloro che non hanno potere di difesa,sono dichiarati delinquenti criminali dalla società e non sempre purtroppo pagano a caro prezzo, quello che operano sugli altri.Abusare su chi non ha alcuna protezione,su chi è momentaneamente sopraffatto dalla crudeltà altrui,su chi ancora innocente non prevede la mostruosità di colui che vuole colpirlo per ottenere ciò che non gli è concesso, è un gravissimo sopruso delinquenziale che meriterebbe lo stesso comportamento da parte di quelli che lo condannano a vita.Come si può spiegare cosa è nascosto nell'animo umano questo momento dichiarato un "raptus" quando l'uomo sa perfettamente cosa compie?Allora non è vero che la mostruosità appare all'improvviso senza un perchè e un come..ma il crimine si può spiegare.... l'individuo che si comporta in questa crudele maniera, ha sempre dimostrato quella violenza di cui in seguito è stato capace di effettuare per colpire chi è indifeso..anzi ha atteso "quel momento preciso"per potere agire indisturbato..e perchè tralasciare coloro che per un misero pasto e pochi spiccioli fanno lavorare come schiavi in luoghi sotterranei,bui, senza un minimo di esistenza civile per poter ottenere senza alcuna spesa quelli che sono sprovvisti di permessi, che non hanno nulla,ma conseguirebbero una vita dignitosa e specifica per la sopravvivenza?Ne consegue che oggi molti dovrebbero essere scoperti e denunciati, per pagare a caro prezzo quello che obbligano agli altri per sopravvivere..ma costoro anche se riescono ad eludere le loro colpe durante l'esistenza terrena..le pagheranno in seguito, in maniera del tutto diversa, ma ugualmente più atroce..
giovedì 14 ottobre 2010
LA FORMALITA'..
Tutti gli uomini nella loro esistenza dovrebbero conservare una certa forma, sia nei loro discorsi che nelle loro azioni, in quanto l'educazione non ammette possibilità di recupero dinnanzi alla quale si manifesta la chiarezza dei propri eventuali errori, sia di linguaggio che dei loro comportamenti .Spesso però si dimenticano i natali ricevuti,la sicurezza ottenuta dopo molti sacrifici di esperienze educative, nelle quali si erano configurate le possibilità di evasione per non soffrire quelle regole dettate dai nostri familiari, ma che in seguito avremmo ringraziato perchè esse ci hanno offerto la possibilità di distinzione di emergere nella vita, in quanto il "savoir faire"è un elemento che è stato sempre apprezzato nell'esistenza umana, ove vi sono nascoste ed in seguito evidenziate le buone maniere con un supplemento di grazia e di condono della rigorosità manifestata in altri modi e con dolcezza approvata dalle nostre labbra, con un sorriso sia di preghiera che di ringraziamento.Questa parola comprende varii aspetti, poichè si deduce che coloro che la osservano siano individui speciali e di classe..infatti si dice che la classe non è acqua...ma chi la possiede ha certamente dei privilegi che consentono un immediato successo di fronte a coloro che si dimostrano spregiudicati e prepotenti convinti della propria superiorità.Anche coloro che si credono inferiori agli altri,sia per cultura che per timidezza,ma hanno questa singolare sensibilità, non hanno compreso che vinceranno sempre sugli altri per la differenza dei loro sentimenti.. verso chi nasconde o neppure conosce la verità della FORMALITA'..
mercoledì 13 ottobre 2010
LA SPONTANEITA'...
Da piccoli questa sensibilità esiste ancora nel cuore degli uomini ,poichè essendo innocenti non comprendono il vero significato di ciò che affermano e di conseguenza si apprezzano le loro parole dettate dal cuore,anzi si lodano le loro improvvise sincerità come un prezioso dono che li distingue dagli altri per la determinata ingenuità..ma con l'età che dovrebbe essere del giudizio l'uomo non conserva quaesta prerogativa..anzi la dimentica, poichè ciò che affermerà deve essere prima razionalizzato per ottenere quello che desidera e poi simulato con voce suadente, in modo che avvinca l'interlocutore per convincerlo della sua sincerità...che purtroppo a volte nasconde l'inganno...Vi sono al contrario, alcune persone che si divertono a ferire gli altri, conservando in maniera non ottimale quella SPONTANEITA' dei fanciulli, riservandosi in seguito un contraffatto colore di questa parola.Coloro che dicono sempre la verità con una spontaneità diversa in cui non vi sono sotterfugi,in cui la verità va detta anche a loro discapito,sono pochi..ma conservano quel privilegio che li distingue e altrettanto esigue sono le persone che lo apprezzzano..essi preferiscono un'eventuale menzogna edulcorata con un'approssimazione di verità nascosta, che li renda felici per non udire le circostanze veritiere formulate con animo sincero e senza alcun fronzolo d'abbellimento..ma si sa, la vita è considerata un ostacolo perenne per coloro che non ammettono la probabilità d'insuccessi,che non considerano una loro esclusione dalla vita degli altri,che non permettono ad essa una "debacle" che in definitiva potrebbe migliorare la loro abitudine d'essere e... allora si rifugiano nella simulazione e non nella spontaneità dell'esistenza prodotta da altri...
IL POSSESSO..
Chi di noi non possiede qualcosa di caro, eppure desidera ciò che non ha? Tutti all'unisono..poichè il desiderio fa parte della vita dell'uomo e ne completa a volte, la dimenticanza di altri..Purtroppo non tutto ciò che nel nostro cuore o ai nostri occhi tentiamo di concupire, ci viene accordato qualche volta si.. oppure rimane un elemento non conquistato ma tanto bramato.Noi non desideriamo qualsiasi cosa per averne il POSSESSO inteso come procedimento mentale e processo evolutivo di quello che ci piace, in modo da esserne solamente compiaciuti. nei confronti altrui...ma lo vorremmo conquistare per esaudire i nostri sospirati momenti, in cui sentiamo la capacità di esaudire la nostra volontà..non sempre ciò accade,dipende dalla tasche e dalla sicurezza dell'oggetto in questione nei nostri confronti e soprattutto quanto ci possa essere utile.A volte però pur conoscendone l'inutilità, ma ammirandone la bellezza decidiamo di averlo lo stesso..poichè non vi è limite ad un desiderio represso.Ma il potere della circostanza in questione in cui si esplica la manutenzione assoluta dell'oggetto dei nostri pensieri, con la dimostrazione che ci appartiene,che siamo riusciti ad accaparrarcelo,che lo mettiamo insieme ad altre cose per dimostrare la nostra capacità d'acquisto o di recupero attraverso fonti legali o non.. fa diventare un individuo un essere spregevole o quantomeno ci ricorda Arpagone che con l'avarizia era stato trasportato alla grettezza di sè.Gli uomini quando hanno esaudito un loro desiderio, purtroppo non si accontentano,ne vogliono un altro e un altro..talvolta per affermare..è mio..sono riuscito ad averlo prima degli altri..lo aggiungo a tutto ciò che già possiedo e così dimostrerò che posso ottenere tutto quello che voglio..che sono importante..che sono diventato ricco e posso comandare su chi possiede meno di me..su coloro che vogliono imitare le mie gesta per appropriarsi seguendo il mio esempio, del meglio che la vita possa offrire e non accontentarsi di ciò che hanno..significa essere mediocri e non eccellere in doti superiori, che alletterebbero le loro difficoltà nel potere assoluto sugli altri..Costoro non hanno ancora compreso che il POSSESSO di ogni cosa è limitato..verrà un tempo in cui si lascerà tutto..e chissà chi.. e come.. e se.. lo riceverà..
martedì 12 ottobre 2010
LA TOLLERANZA..
E' una parola difficile da pronunciare, poichè contiene tutti i presupposti della pazienza e quelli della sopportazione che si accentua nel cuore, ma che si cerca di non vederla con gli occhi.Coloro che sono disposti a spegnere la corrente d'attenzione, verso risultati di recupero crediti, ossia di recupero di manifestazioni in cui non vi dovrebbe essere tale termine sono pochi..gli altri si fanno prendere dall'ira o talvolta dal giudizio di quiete, oppure esplodono in ricercate parole di biasimo verso coloro che al contrario sanno d'approfittarsi, o quantomeno sanno di potere avere l'esclusiva delle loro richieste continue e falsamente utili, vivendo senza alcun sentimento d'amore o di sollecito aiuto, verso coloro che credono sia di gran lunga inferiore alla loro personalità che stimano del tutto inefficiente pur approfittandosene.Questi si appropriano dell'attimo fuggente, ossia della pazienza degli altri per prendere,ghermire qualsiasi cosa, senza merito alcuno, solo per sfruttare i propri interessi e ottenere qualsiasi opportunità che a loro fa comodo.Al contrario coloro che sono tolleranti, fanno finta di non accorgersi di quanto essi siano scellerati,pensando che forse un giorno comprenderanno la propria infamia,o sono stanchi di reclamare i propri diritti,o non vedono via d'uscita per cui tacciono per prudenza o per timore del peggio e questo fa aumentare la superbia dell'altro, che continua imperterrito a dimostrare quanto sia scellerato nei confronti altrui e quanto sia egoista nelle sue richieste.La TOLLERANZA può definirsi un pregio, ma anche una terribile responsabilità..poichè ammette qualsiasi irregolarità, qualsiasi prevaricazione, qualsiasi sotterfugio, di coloro che al contrario si comportano in maniera del tutto consapevole dei loro misfatti..allora tollerare è bene...fino a quando gli altri sono semplici nelle loro manifestazioni d'essere..ma proclamare e non sentire l'opportunità della difesa, di fronte ai disonesti diventa un probabile assassinio del proprio cuore..e della società in cui si vive..
LA DISOCCUPAZIONE..
Oggi come ieri ,problema attanaglia molte persone..un tempo forse poichè la popolazione era minore e vi era la campagna questa preoccupazione si sentiva meno..oggi che siamo aumentati in gran numero e che tutti o quasi tutti sono laureati..la vita ci rimanda a casa poichè posti di lavoro non ve ne sono..tranne che per coloro che sono racccomandati o per coloro che hanno padri con studi già avviati.Allora sono aumentati i furti,la collera degli uomini che non hanno di che mangiare e l'astinenza da qualsiasi progettto onesto, pur di sbarcare il lunario qual dir si voglia o addirittura il sogno di diventare ricchi.Un tempo mi si narrava che erano tali..coloro che nascevano da una famiglia benestante oppure la loro ricchezza era dovuta ad affari poco chiari..non si poteva diventare abbienti senza macchiarsi d'onestà.Nel mondo tutto è cambiato..pochi sono coloro che hanno ereditato il casato..anzi questo è stato divorato dalle tasse etc..ma coloro che si sono arricchiti lo hanno fatto con soprusi,con disoneste rilevanze in cui necessariamente c'è la malafede di colpire gli altri, che al contrario si sono fidati della parola di costoro affidandogli i propri soldi in attesa di miglioramenti e costui è fuggito all'estero con i loro risparmi.Il mondo va sempre peggio..i posti di lavoro sono pochi e la popolazione aumenta di continuo..anche i figli di povera gente oggi, per essere simili a chi consideravano un tempo irraggiungibili per la loro cultura,oggi sono a volte migliori di quelli di allora e vanno all'estero perchè chiamati per il proprio "curriculum".La vita è aumentata in tutto..nel cibo,nelle case,nel vestiario etc..allora come si farà in seguito?La risposta è semplice..si ruberà, si contrabbanderà,si imbroglierà sempre di più.. a discapito delle persone che rimangono oneste..
domenica 10 ottobre 2010
LA PERSONALITA'
La PERSONALITA' distingue un individuo fra gli altri, che abbia differenti comportamenti in cui si rispecchiano sia la figura, che il carattere, che il modo di essere.Costoro sono additati per la grande affabilità in cui non si nasconde alcun preconcetto,alcuna insofferenza verso i discorsi altrui.. siano essi interessanti o meno,senza presupposti o prerogative di alcun genere..ma al contrario il loro comportamento si distingue nelle specifiche risultanze, per la scioltezza dei movimenti sia nel parlare che nell'ascoltare...dando in seguito risposte convincenti che decretano il loro successo e la loro proverbiale intimità con coloro che sono deboli e indifesi.Anche chi sa indossare un abito con semplicità d'eleganza, appartiene a questa categoria..infatti è proverbiale il detto..che anche un semplice sacco indossato da costoro, li rende eleganti e raffinati.E' difficile possedere questa particolare sensibilità,,il ceto sociale non ha alcun significato, poichè molti individui che appartengono ad una classe media o addirittura inferiore alla classe di coloro che si vantano di essere benestanti in ogni senso della parola stessa, risultano del tutto non carenti di questa eccezionale particolarità, così importante che li distingue nella massa.Vi sono persone che si avvalgono di questa fortunata simbiosi in cui si privilegia il distacco dagli altri e il cui nome non assume alcuna importanza..bensì costoro sono ricordati per la loro presenza e non per la cultura, il manierismo o il cognome che li distingue..Avere PERSONALITA' significa un successo assicurato nella vita..successo che si esplica in vari modi..dall'affermazione positiva da una parte,alla chiarezza di ottenere dall'altra e in seguito dalla spiccata simpatia di coloro che li circondano..ma non si deve confondere con la superbia d'essere.. altrimenti si sconfinerà nel ridicolo..
sabato 9 ottobre 2010
L'ANONIMATO
Coloro che si sottraggono alla propria individualità .sono persone che non sono capaci di mostrare la caratteristica del volto e del nome che li distingue dagli altri,poichè essi si nascondono dietro un sipario calato, dinnanzi alle sconfitte della vita e alle probabilità ch'essa offre con la perizia di ogni conclusione anche se negativa, dinnanzi alle aspettative richieste.Questi non hanno compreso che si comportano come dei fanciulli che giocano a nascondino, ma che in seguito il capobanda li troverà e saranno additati come persone puerili, senza personalità e senza decoro.Il timore,la paura.l'ansia di fare scoprire chi essi siano, è più forte del loro stesso complemento di significati che addebitano la coerenza della vita stessa e per la quale gli altri sono disposti ad affrontarla per vincere su di essa.Questi affermeranno che sono stati delusi,sopraffatti dalla cattiveria altrui,che si comportano in tal modo, affinchè la propria "privacy" non venga toccata..ma cosa rappresentano nella società in cui vivono, immagini o addebiti falsi in cui non vi è nulla..proprio nulla..come se non esistessero, oppure non facessero parte della medesima esistenza che li racchiude in una sola parola..vita..
IL SERVILISMO..
Che significato assume questo termine se la schiavitù per i popoli civilizzati non dovrebbe esistere più?.. Esiste ancora.. anche la capacità di dimostrare questa aberrazione nelle circostanze adatte per ottenere un privilegio o perchè sottoposti ad una specie di dittatura nella quale ovviamente prevale il comando e ove cui, si sprigionano tutte quelle manifestazioni di dolore verso coloro che sono sottoposti a questo tipo di schiavitù..Il prevaricare gli altri è un elemento di vita molto avvertito nelle persone che hanno l'abitudine di sopraffare coloro che sono deboli per circostanze avverse, con la certezza di possedere la supremazia e la capacità di sentirsi superiori alla media, che coinvolge nei suoi diritti il comandare e il pretendere ogni momento dell'esistenza altrui.Costoro esigono e dirigono la vita dei loro sottoposti, senza chiedere alcuna motivazione e non comprendono le sofferenze degli altri..anzi sottoponendoli alle proprie abitudini credono di plagiarli come schiavi, senza chiederne le prospettive di cuore e di animo.Vi sono poi i cortigiani che servono il padrone con la speranza d'essere considerati privilegiati di fronte agli altri...di ottenere cariche importanti, denaro per la propria esistenza, favori che li obbligano alla chiarezza dei loro servili appannaggi di obbedienze comandate dallo stesso, che così ne ottiene il plauso e le proprie esigenze attraverso il compiacimento di quelli che ha sottoposto ai suoi comandi..come potrebbe terminare questa situazione di sofferenza o di credulità d'essere uguale o quantomeno simile a chi è al contrario un despota?Non termina.. se non quando la vita decide la sconfitta finale dei malvagi contrapponendo loro, l'esiguità della scelta e della sofferenza patita da chi credevano servi e che al contrario sono diventati padroni..
GLI AVVENIMENTI..
Nella vita di ogni uomo le circostanze che si dichiarano presunti AVVENIMENTI nei quali si convergono o si divergono le nostre speranze,le nostre decisioni,le nostre chiarezze dell'esistenza..diventano spiegazioni del nostro cammino durante il quale si manifestano le svariate complicità della vita, che ci narrano la costanza dell'impeto di sopraffazione su noi stessi,allorquando le dimostrazioni sono favorevoli alle nostre prerogative,alle richieste positive apprese durante la parentesi di molteplici e avventurose probabilità d'essere..le diverse possibilità che ognuno attende dalla propria esperienza e con le quali esse possono diventare la piena concessione dei nostri sospirati eventi, non preventivati,nè attesi.Qualora la modificazione di tali imprese dovesse effettuarsi ai nostri danni,allora gli AVVENIMENTI sarebbero per l'uomo un succedersi di disgrazie in cui egli si perderebbe senza ritrovare la bussola del coraggio dimostrato,nè la capacità di recupero voluta dallo stesso, per conquistare la meta agognata.Purtroppo gli imprevisti a tale manifestazione che dichiarano la sconfitta dei presupposti agognati, si dimostrerà incauta e senza finalità dinnanzi alle pretese d'assicurazione formulate in precedenza.Quante volte abbiamo dato con sicurezza risposte positive ad un problema che ci perseguitava e che volevamo conquistare con le nostre forze.. ed in seguito l'esistenza ci ha dimostrato il contrario? Quasi sempre..poichè noi non conosciamo tutto ciò che vorremmo fosse..tutto ciò che vorremmo diventasse..tutto ciò che vorremmo si avverasse..allora necessiterà una breve confidenza con le cause che intralciano il percorso della vita..maggiore fiducia e minore previsione di quello che cì accadrà..
venerdì 8 ottobre 2010
DUE PER LA STRADA..
E' un modo di dire, quando la sofferenza dell'uomo si assopisce per costruire un affetto simile al suo.Quando non vi è alcuna meta da raggiungere,quando si è soli,senza dimora ,quando le tasche sono vuote e si attende la bontà degli altri..essere in compagnia della stessa causa, si appprende la possibilità d'evasione dalla medesima attraverso la complicità altrui.Coloro che vivono ai margini della società, sia per una libera scelta che li ha condotti al termine del loro viaggio oppure per le sconfitte della vita che determinano circostanze dolorose prive di quasiasi significato e per cui si abbandonano affetti e possibilità di recupero ..allora l'esistenza umana diventa un bagaglio troppo grande da sopportare e si preferisce nascondersi dietro l' anonimato di chiusura completa con il mondo cercando nell'ebbrezza della solitudine, l'evasione da tutto quello che rappresenta al contrario, la vita stessa.Noi non ci accorgiamo di costoro, oppure facciamo finta..non prendiamo parte alle loro vicende,neppure ci sentiamo in dovere di donare qualche moneta per suffragare la loro sentenza..ma ci siamo mai chiesti il perchè di tanta scelleratezza?E' facile affermare..costoro non hanno avuto la fermezza,la forza ,la capacità d'andare avanti e pertanto non meritano nulla ..ma conosciamo veramente in profondità le loro sofferenze?Senza dubbio sono stati meno accorti di noi,meno fortunati di noi,meno forti di fronte alle avversità dell'esistenza..pertanto bisognerebbe nutrire verso costoro un sentimento di pietà e non di avversione.Ma si sa..il mondo va alla rovescia..i sentimenti di pena abbandonati per fare posto alla propria sicurezza di decretare il loro giudizio negativo abbandonandoli alla sorte, hanno avuto il sopravvento su di noi.Quante volte ci siamo chiesti il perchè delle nostre disgrazie e in quale maniera poterle superare..se siamo stati esaurienti nelle risposte specifiche, allora abbiamo ottenuto talvolta esiti positivi..al contrario ci siamo arresi di fronte all'ineluttabilità delle circostanze avverse al nostro giudizio..allora perchè tramortire gli altri con le considerazioni che non sono degni neppure di un nostro sguardo..o quantomeno della nostra misericordia, definendoli burattini in un teatro in cui non hanno saputo recitare la loro parte..
mercoledì 6 ottobre 2010
lunedì 4 ottobre 2010
LA DISUBBIDIENZA..
Fin da piccoli ci hanno insegnato all'ubbidienza..privandoci delle cose a cui tenevamo di più o con castighi ancora più amari, per farci comprendere che i grandi avevano ragione e noi torto,per farci addentrare nei sentieri della vita con le loro precisazioni e non con i nostri desideri, che se anche apparivano inopportuni al momento, ci sembravano raggiungibili.. bastava solo che gli altri lo comprendessero con i nostri pianti e con i nostri capricci..ma costoro avevano una visione diversa della vita, che ai loro occhi e con le loro esperienze li aveva addestrati ad un diverso significato maggiormente esclusivo nella completezza dei nostri effimeri e quantomeno errati bisogni d'attenzione, verso i quali si nutrono speranze di positivi momenti di gioia per godere pienamente quelle speciali dimostrazioni d'affetto che colmano le proprie richieste.Questa prerogativa di mancanza di concessione nell'esistenza umana, prende la capacità di conseguenze anche mortali quando si diventa adulti..solo allora talvolta, si comprende che a quel tempo coloro che c'insegnavano tale comportamento, forse non avevano tutti i torti e che se ai nostri occhi ci sembravano crudeli e senza tenerezza per quanto c'insegnavano le loro maniere di forti momenti dolorosi..infine lo facevano per il nostro bene, considerando quanto sia difficile crescere e diventare adulti. Oggi i ragazzi sono diversi..apparentemente fragili, ma sostanzialmente caparbi nelle loro finalità e fin da bambini dimostrano l'eccessiva sicurezza d'ottenere con l'affetto dei grandi quanto si prefiggono, in quanto questi essendo stati privati dell'altrui accondiscendenza a quel tempo, e ricordando quanto sia stato dolorosa la rinuncia, si dimostrano deboli e incapaci di sostenere quel ravvisato e preciso modo d'essere. Bisognerebbe continuare su quella motivazione dei tempi trascorsi,soprattutto poichè oggi vi sono nuove tecnologie di divertimento nelle quali il bambino diventato fanciullo, può attraversare momenti difficili con l'incapacità dell'età e dell'inesperienza non compresa nei diritti umani..allora ben vengano le sculaccciate,i castighi e le piccole privazioni dei tempi andati..forse oggi sarebbero comprese maggiormente per formare la vita dei ragazzi che diventeranno adulti..e si eviterebbero complicati ed infiniti incidenti...
L'INVADENZA..
E' la maggiore dispersione della propria personalità entrare nei fatti altrui, in quanto non si comprende che talvolta sarebbe meglio stare zitti, oppure attenerci a quanto gli altri desiderano confidarci e non fare domande che inevitabilmente porterebbero a confidenze non enunciate, nè comunicate col desiderio della confessione gratuita.Le persone però, sono inevitabilmente invadenti, poichè il conoscere nei minimi dettagli la storia di concrete precisazioni della vita di coloro che inevitabilmente ci dimostrano amicizia,correponsione d'affetto, attrae maggiormente la nostra individualità e ne fa un uso proprio commentando che infine anche gli altri piangono...Se poi volesssimo addentrarci nei non predisposti colloqui con coloro che non si ravvisano tra le nostre amicizie, il narrare pietoso e dololoroso di chi attraversa momenti difficili, ci fa aumentare la capacità d'invadenza per ottenere quei requisiti segreti che l'altro al contrario vuole nasconderci e nei quali ci sentiamo solo raramente accanto alla sua persona, con la partecipazione sincera dei suoi conflitti,ma generalmente avviene il contrario e la questione diventa più che popolare ai nostri occhi.Vi sono persone che si dilettano a conoscere tutto il prospetto dell'esistenza della vita degli altri, così possono paragonarla alla loro o quantomeno si confortano nei propri stessi tormenti chiedendosi in quale maniera, la stessa sorte è toccata a chi credevano stesse meglio di loro..ma si sa la gente gode dei fatti altrui e il "gossip" oggi è di moda...
LA VELOCITA'..
Questo elemento è sempre presente nella vita dell'uomo, sia perchè la mente è più veloce con i suoi pensieri con la celerità della sua corrente umana, sia per le speculazioni dovute alla successive azioni, sia perchè l'uomo ama la VELOCITA' in tutte le manifestazioni della sua esistenza.Coloro che sono tardivi,che si muovono lentamente ma con circospezione, vengono allontanati perchè considerati lenti e poco inclini alla speditezza dei sospirati momenti d'attuazione di speranze modificate, ma non represse dalla realtà della vita.Questo termine si evidenzia anche nelle gare automobilistiche e in altri sports, ove l'uomo determina con il contachilometri le potenzialità del suo essere di fronte alla carenza degli esperimenti d'attesa che gli procurerebbero maggiore sicurezza e grandi certezze di sopravvivenza.Purtroppo l'essere umano cerca e vuole tutto all'istante..l'ebrezza,la completezza dei sensi della ricerca con la richiesta, che deve essere immediatamente motivata dai propri interessi e la grandiosità dei suoi caratteri di effettivo valore in cui crede siano l'elemento fondamentale di spiccata evidenza della propria vita.Ma costui riflette mai, sulle probabilità di vivere a lungo...e non si comporta certo come la tartaruga che impiega un termine apparentemente eccessivo per i suoi passi.. ma sicuri e tranquilli di fronte alle precarietà di sopravvivenza che questo elemento offre..ma s' inebria in attimi di sensazioni in cui sembra di volare, ma che purtroppo nasconde insidie non valutate, nè cercate? Ne consegue.. che ogni istante dell'esistenza umana, dovrebbe essere valutato con doverosa sensibilità di particolari, che sfuggono alla nostra razionalità o che se ci appaiono noi li facciamo scomparire all'istante per il piacere delle VELOCITA'..
GLI AMULETI..
Questo tipo di portafortuna ogni uomo nella sua esistenza ne è provvisto..perfino nella sua macchina si avvale di queste necessità, con la certezza di allontanare dalla sua vita e quella dei suoi cari ogni pericolo,ogni momento di precarietà della loro esistenza..ma se questi oggetti recassero la fortuna sperata, perchè nei momenti di dolore, di pericolo, la loro effettiva potenzialità viene a mancare?Anche per coloro che credono nell'effetto della numerologia,oppure hanno una predisposizione verso una buona causa che soccorrerà al momento del bisogno in cui tutto appare contrario e sofferto dinnanzi alle nostre speranze di potenzialità prevista,questi oggetti assumono un valore inestimabile per coloro in cui credono ciecamente nella prospettiva di realizzo e negli effetti che questi ornamenti possono procurare nell'attimo di dolorose difficoltà che attanagliano le loro vicende umane.. allora a cosa servono queste modifiche della realtà della vita, che si portano con doverosa attenzione,che si toccano negli attimi di paura delle circostanze avverse,che evidenziano la prospettiva di successo delle proprie ambizioni?Sinceramente come elemento ornativo sono perfette .,.ma se si crede alla loro valutazione d'effetto.. allora si entra in un labirinto di speciali credenze ove la realtà degli effetti schierati di fronte alla nostra esistenza non compare in nessun "talismano della felicità"..
LA DESCRIZIONE DEI DESIDERI..
Se ogni uomo dovesse descrivere i propri desideri in una richiesta di verifica della sua esistenza non finirebbe mai di sentire una corrente di percezione, che lo avvolge nei tormenti e nei momenti di affanno della sua esistenza.Coloro che si sentono presi da forti emozioni e che nutrono speranze nel futuro, per compiere quelle necessità atte a esaudire le richieste manifestate con la voluttà delle proprie aspirazioni, non otterrà mai quanto si è precedentemente prefisso di conquistare, in quanto come si sa.. la vita toglie e poco offre..ma se il sentiero degli affetti e quello dei propri ricercati momenti di esperienze positive, che si avvertono nella rispettabile causa d'effetto a tale sintonia..allora la descrizione sarà rappresentata con enfasi e con pari esultanza alla precarietà che la vita stessa offre ad ogni uomo, in quanto si abbbrevia la sintesi dell'efficienza provata.Quando si aspetta con infinita pazienza e perfetta costruzione di avvenimenti precisi che denotano la probabilità di sicura richiesta per quello che nel nostro cuore abbiamo descritto con tanta precisione, per affermare quanto vi sia di probabilità di sicuro effetto..allora la sintonia della DESCRIZIONE DEI DESIDERI umani si avvarrà delle finalità d'attesa ottenuta e non più colorata di ansie e di demoralizzazioni, che l'esistenza fa avvertire ad ognuno di noi..
IL LIVORE..
Questo terribile segreto che racchiude in sè ogni prospettiva di sembianza umana ,prende il sopravvento quando l'ira e la rabbia sono contenute in una gabbia di ferro, in cui non vi è chiave per aprirla..esso si nasconde nelle pieghe del sacrificio di sincerità d'affetto,nella opportunità di rendere dolore al momento del soccorso,di rinuncia a tutto ciò che la vita possa offrire in attesa della sentenza pronunciata a fior di labbra prima e poi con successive parole, che si aprono nella colorata enfasi della chiusura dei sentimenti per dimostrare gelosia,invidia e rancore che attanagliano l'animo umano.Colui che ne è avvinto, ripercorre la strada dei suoi insuccessi,delle sue mancate volontà d'attuazione nelle quali non ha saputo dimostrare il proprio valore e la probabilità di essere una persona dignitosa e rispettabile..per cui nei riguardi degli altri nutre un sordido elemento d'odio che prende questo nome fino a quando non ha ottenuto la vendetta finale.Non sempre chi sente queste sensibilità d'appartenenza alla schiera dei defraudati dall'esistenza per le proprie finalità d'attesa nel compimento delle aspettative, debbano provocatoriamente addurre d'essere stati sfortunati o che la vita li ha resi tali per la mancanza di richieste non sortite o di esperienze mal riposte..infatti costoro non hanno compreso che il tutto è da addebitarsi alla mancanza di volontà,di carattere e di bontà verso quella strada maestra che si trova ad un certo punto nell'esistenza umana e che si deve percorrere sia con difficoltà.. ma con tanta precisione di sè..