L'ULTIMO DELL'ANNO..
Noi ragazzi attendevamo con ansia questa data, poichè si sapeva che si giocava a Tombola. al Mercante in Fiera e con i piccoli spiccioli che vincevamo potevamo esaudire i nostri desideri non ancora appagati.Il nonno seduto a capotavola chiamava i numeri e ci spiegava il loro significato nella "Smorfia" pur essendo veneto, conosceva perfettamente il loro simbolo e noi guardavamo le cartelle che ci avevano comprato a caro prezzo per noi fanciulli, che non possedevamo soldi e che mettevamo con gioia i fagioli quando i suddetti numeri corrispondevano a quelli che erano stampati sulla nostra cartella.Al Mercante in Fiera invece, eravamo tentati dalla figura in cui vi era disegnato qualcosa che ci attirava e allora compravamo sperando che ci facesse vincere..e quando si perdeva si esprimeva un commento di rammarico guardando la gioia dipinta sul volto di colui che al contrario vinceva..ma poi senza malizia,senza invidia, si dimenticava quel momento e si andava avanti sperando in una prossima vincita.La tavola era imbandita con varie pietanze,la tovaglia le esponeva con grande opulenza ed eleganza in quanto era quella buona che ogni anno la nonna essendo siciliana usava sia a Natale che in questa data.. era di sfilato siciliano e guai a sporcarla..già a Natale si doveva stare attenti, poi si lavava e questa era l'ultima occasione per poi venire riposta nel cassetto del comò.Noi ragazzi mangiavamo poco..ma le lenticchie che rappresentavano il denaro guadagnato il prossimo anno le assaggiavamo tutti come augurio,lo zampone, gli antipasti con il salmone sulle tartine,le granceole del nonno, con il pesce san Pietro,la caponatina della nonna, con la pasta con le sarde,i tortellini fatti in casa,la crostata di tagliolini,il roast beaf con le cipolline all'agro e le patatine novelle,la spigola al forno con l'insalata russa etc..ma noi più piccoli eravamo allettati dai dolci che nella nostra città sono tanti..gli struffoli,i dolci di natale come i roccocò,i raffioli,i mustaccioli,i datteri,i fichi secchi imbottiti etc..e ogni tipo di frutta secca,la pastiera e la cassata siciliana della nonna,infine un amico del nonno da Milano inviava il panettone di cinque chili e noi a far festa ..tutto il resto non contava.I grandi ci compravano le stelline e i bengala..facevano scintille e non costavano molto,inoltre non erano pericolosi..ma il vero divertimento era quando tutti andavano a letto.A Napoli si sa si spara molto è la città dei "botti" che fanno tremare le case, a volte ci scappa anche il morto e molte persone si feriscono gravemente, ma noi ragazzi pensavamo a ben altro.Andati a letto i grandi con la cameriera compiacente dell'alta Italia preferibilmente di Udine,quindi friulana, gettavamo dalla terrazza al settimo piano che era l'ultimo.. piatti,forchette,tazze, tutto il bene possibile e gli altri che si erano coricati pensavano che fossero altre famiglie poco educate che si divertivano poichè erano brille avendo ecceduto nel bere...ah! Se avessero scoperto la verità!.Quando il tutto era terminato, quatti quatti, andavamo a letto e attendevamo con ansia un altro anno per potere fare la stessa cosa..chi può dimenticare quegli ultimi dell'anno così eclatanti, ma poco educativi nella coscienza di noi ragazzi che rubavamo con piacere e allegria, la fiducia ai nostri familiari..
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