JE M'EN FICHE DE LA MOITIE' DU MONDE..ET JE M'EN FOU SUR L'AUTRE MOITIE' ..
Credo sia giusta la frase che mia madre pronunciava quando si arrabbiava per un motivo visibilmente acceso, in cui era racchiusa la sua decisione di non corrispondere all'offesa ricevuta..ma poi il suo sorriso ritornava e tutto veniva dimenticato..Oggi questa frase dovrebbe essere pronunciata ogni istante della nostra esistenza, poichè gli altri con le loro crudeltà e le disponibilità della vita che diventano sempre minori nei nostri confronti per la chiusura di qualsiasi sentimento provato,denotano la mancanza di sensibilità e di corrispondenza amichevole.Tutto avvviene per recondite armonie o qual dir si voglia, con il progetto della conquista di ogni merce purchè si soddisfino i desideri e le congetture altrui. per catturare le proprie finalità nella ricevuta di ritorno.Non vi è più spontaneità,nè indulgenza verso la propria vita e quella che ci circonda, ma si cerca "di spremere il limone" altro detto di mia madre, più che si può.. per dimostrare quanto si è forti nella propria debolezza d'essere...quanto il valore della propria personalità sia superiore per non dire che non necessita dell'aiuto altrui in quanto è meglio essere con sè stessi, che adombrarsi con la vicinanza di chi non comprende i delitti commessi..si, poichè con questo termine si definiscono l'esigenze egoistiche che vorrebbero appropriarsi della vita degli altri con le conseguenze proprie che si affermano di possedere.Costoro credono che tutto loro sia dovuto,che la considerazione ottenuta attraverso le varie fasi della vita e la specificazione delle nostre debolezze trasformatesi in altrettante certezze, di quanto si è annullato per procedere verso bersagli mirati in cui vi è compreso il nostro avvenire e il nostro passato di cui ne andiamo fieri, ad un tratto per una sensibilità crudele senza alcuna motivazione, si dovrebbero escludere o si dovrebbero eliminare dalla propria esistenza quelle certezzze e quelle concretezze conquistate,per compiacere coloro che sono poco inclini alla diversità del pensiero altrui.La richiesta della probabile ed affermata singolarità del caso, fa retrocedere a volte dalle proprie sentenze per obbedire alla chiamata di quelli che ci circondano, per sentirci meno esclusi dalla vita stessa ed in quei momenti non si riflette che si allontanano le proprie esperienze vissute,i propri concetti adeguati alla nostra personalità per conquistare la diversità dell'altro.. ma è proprio allora che la nostra vita viene fagocitata e che la nostra individualità non esiste più..allora il detto di mia madre diventa un motto esemplare per la propria sopravvivenza..
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page