lunedì 30 gennaio 2012
Naturalmente non è esatto,ma i miei genitori me lo dicevano in quanto avevo l'abitudine a quattro anni di sporgerrmi sul davanzale della finestra per gettare le scarpe a basso dal quinto piano..ma immmediatamente mi tolsero il vizio a suon di sculacciate per la paura che io cadessi giù e il povero portiere continuamente saliva e scendeva le scale per riportarmele.. come a Pasqua mia nonna faceva le tagliatelle in casa e le metteva sul letto ad asciugare...credendo che fosse un gioco, sempre a quell'età le presi e le gettai giù..è inutile dire che il primo piatto mancò quel giorno.Oggi riflettendo su quegli avvenimenti sorrido, ma se penso che i problemi,le vicissitudini, i dolori e i pensieri che ci tormentano, a volte avvertiamo la testa così pesante che ci sembra pesi pià del corpo.Quando il problema non riusciamo a risolverlo, si ripete più volte nelle nostra mente fino a darci un'ossessione che comprende ogni facoltà d'espressione coadiuvata dall'ansia e dall'affanno..soprattutto di sera nel momento che ci corichiamo togliendoci quel sonno del riposo che spetta a qualsiasi essere dopo una giornata di lavoro.Al mattino risvegliandoci i problemi riprendono nella nostra mente la loro presenza..è inutile cacciarli distraendoci con altre forme visisve..essi si riaffacciano per essere risolti.Allora si cercano varie soluzioni pur di ottenere quella calma e quella serenità che diano la sicurezza dell'esistenza per noi e per coloro che ci sono accanto.Tutto ci appare eccessivamente grave e tutto non si dissolve con la propria tenacia, ma con un pò di chiarezza dovuta alla non presenza dei nostri nervi alla fine si riuscirà a trovare una soluzione che ci dia la migliore riuscita in quella famosa anche se sbagliata testa che non pesa pià del corpo..
domenica 29 gennaio 2012
LA PROBOSCIDE DELL'ELEFANTE..
E' proprio vero..ogni uomo non sa di possere una proboscide al posto del naso per tutto quanto cerca e pretende che gli sia dovuto come quella dell'elefante che cerca il cibo che gli viene porto dalle stesse mani dell'uomo.Una volta viveva in un modesto casolare una famiglia di povera gente che si nutriva dei pochi soldi che il padre, un modesto spazzino portava a casa la sera.Egli aveva quattro bocche da sfamare e cercava in tutti i modi di adempiere al suo dovere di genitore.Certo una buona zuppa e alle volte qualche contorno riscaldavano l'atmosfera di quel modesto desco anche perchè si doveva pensare alla scuola dei fanciulli, alle loro scarpe e ai loro modesti abiti già usati da qualcuno.Alla domenica si andava in Chiesa con ciò che avevano indossato tutta la settimana.. unico ornamento era un fazzoletto delle donne che avevano il capo coperto.Crescevano in un'atmosfera tranquilla e serena non si aspettavano nulla se non di crescere e di andare fuori a cercare fortuna diventati adulti.. quando un giorno passò da quelle parti un uomo al galoppo..ad un tratto egli cadde e la madre subito gli andò incontro e lo fece portare dentro la casa dai suoi figli,lo mise a letto chiamando immediatamente il dottore.Per fortuna non era nulla di grave..il cavallo stava bene e il padrone doveva rimanere alcuni giorni senza muoversi per la gamba che si era lussata.Alla sera quando il padre ritornò fu messo al corrente dell'accaduto e andò dall'uomo per farsi conoscere.Costui raccontò di essere un nobile signore che si trovava da quelle parti per caso avendo preso la strada più lunga in modo da far fare un pò di esercizio al suo cavallo che essendo ormai stanco non era stato accorto per le sorti del suo padrone ..ed ora egli doveva approfittare della loro ospitalità.Il padrone di casa non fece capire la sua reale situazione e quando scese le scale giù dalla moglie,le chiarì le sue preoccupazioni..inutili..poichè l'ospite aveva già compreso la reale situazione in cui era venuto a trovarsi.Infatti l'indomani mattina fece avvertire i suoi servi che portarono cibo e indumenti per tutti i componenti della casa,inoltre nei giorni seguenti la fece ridipingere e l'arredò di tutte le vettovaglie che mancavano..com'era bella la loro casa..ma non conoscendo limiti e approfittando che l'uomo era ricco essi chiesero altre vesti e altri ornamenti.Le loro richieste non terminavano mai..ora c'era una cosa che desideravano, ora un'altra e il malato che andava riprendendosi non sapendo negare alcunchè,li accontentava in tutto.Le pretese crescevano sempre di più, ma un giorno l'uomo guarì e li salutò per l'accoglienza ricevuta.Che peccato pensarono gli abitanti della casa..si erano abituati a quel grande benessere e non si rendevano conto che erano state pretese eccesive dove il cuore dell'accoglienza era stato dimenticato per cedere il posto alla proboscide dell'elefante.Essi a malincuore ripresero la vita di prima rimpiangendo il tempo trascorso.. ma in seguito si accontentarono poichè compresero la serenità che li univa.... Così accade nell'esistenza umana...se gli uomini si accontentassero di quello che possiedono non mirerebbero a ciò che non possiedono con pretese assurde e non con serenità del proprio essere.
venerdì 27 gennaio 2012
mercoledì 25 gennaio 2012
LA SPONTANEITA'
Questa sensibilità è la realtà della vita più bella se si conserva poichè la sicurezza di essere semplici e di dire o di fare quello che si sente e non quello che è utile, porta ad un requisito alquanto efficiente e fa comprendere che nulla nella propria vita è stato intaccato dalle specifiche d'attrazione che coinvolgono un individuo per stimolare gli altri, in modo tale da ottenere quello che serve ai propri quesiti di richiesta.A volte però sarebbe meglio tacere di fronte a coloro che non comprendono tale evidenza di parole non ancora corrotte dall'esistenza umana..che vengono esplicitamente dal cuore poichè si sentono,si avvertono e sono leali e sincere non manipolate dall'evidenza dei fatti..in questo caso la spontaneità va taciuta e senza preamboli di sorta si preferirà il silenzio piuttosto che usare la menzogna pur di riuscire graditi a chi ci circonda, anche se sono parenti stretti.In genere questa sensibilità la conservano i fanciulli data la loro età poiche non hanno ancora avuto il contatto con le esperienze dei grandi per cui essi affermano ciò che sentono,quello che desiderano dire e non quello che gli altri vorrebbero dicessero..ma vi sono ancora degli individui di un'età più avanzata che la conservano nel proprio carattere e senza preamboli di sorta la usano semplicemente con regole di lealtà e di comprensione in quanto il loro modo d'essere afferma che la verità va detta in ogni caso con una semplicità che escluda quegli artifici di cui l'umanità se ne serve per addolcire qualunque azione porti loro un significato positivo alle loro condizioni e prestazioni per essere adulati o affermati per quello che in realtà non si è..ma si crede d'essere..
LA RESA DEI CONTI..
Ognuno di noi ad un certo momento della propria vita deve fare la resa dei conti, ossia concretizzare mentalmente e approssimativamente tutto quello che ha compiuto nel percorso della sua esistenza..oppure di quanto poteva compiere e non ha voluto per motivi d'opportunismo o d'impossibilità di esserne capace.Se le opportunità hanno specificato l'importanza del singolo individuo che si è sentito non avulso dalle circostanze, la resa sarà più costruttiva, altrimenti questo momento di calcolo risulterà alquanto scomodo e soprattutto poco valido per coloro che si sono assentati dall'essere chiaramente efficaci nelle proprie probabilità d'esistenza.La rinuncia,la povertà di elementi atti a produrre un'evoluzione della personalità che avrebbe aiutato chiunque a superare gli ostacoli in modo tale da sentirsi pronto alle decisioni prese,fanno diventare un indivuduo coperto dalle proprie debolezze e non vile dalle singole manifestazioni di mancanza di coraggio.L'esistenza propone singole opportunità atte ad agevolare la produttività delle azioni che si definiranno utili e comprensive delle chiarezze che in seguito dimostreranno la validità di quanto sia consapevole chi le considera utili per la propria crescita nella società e nella chiarezza del proprio essere..altrimenti colui che si attarda nella riflessione di sè stesso e di quella sincerità d'animo che convola a giudizi espressi senza correggere gli errori commessi, non completeranno quella crescita utile per conquistare ciò che si desidera.. attuare le diverse circostanze che si presenteranno durante il cammino,in modo tale da consolidare e verificare la propria carta d'identità.La resa dei conti risulterà di un'importanza vitale farla prima e non dopo quando gli anni lasceranno che il vento disperda la nebbia che avvolge i propri pensieri...
PER CORTESIA..
Mi hanno educato fin da piccola,che nel chiedere qualsiasi cosa si deve prime formulare questo termine poichè gli altri comprendano che noi sappiamo che in quel momento ci fanno un favore nel darci ciò che chiediamo..oggi la maggior parte delle persone fa finta di non udire questa particolarità in quanto la parola cortesia esiste solo per alcuni individui di cui la maggior parte risulta scortese e indaffarata di fronte alle richieste altrui.Addirittura si comportano con slanci di sgarbo in cui è contenuta anche la manifestazione di fastidio o di non risposta per farti comprendere quanto stai annoiando la sua persona con domande che non ti vuole rispondere.Non esiste più tranne in pochi casi, quella determinazione di porgere il proprio aiuto a chi te lo chiede,di rispondere con gentilezza o di mantenere un atteggiamento d'interesse specifico e poi dire "grazie"..questo accade non solo nei giovani, ma purtroppo questo giudizio vale anche per gli adulti che nella propria indifferenza dichiarano questo termine "obsoleto" poichè nulla viene offerto più..per cortesia..Eppure la gentilezza,la dimostrazione che tu sai perfettamente d'incomodare l'altro per un motivo che interessa la tua persona e che quindi chiedi gentilmente ciò che desideri e di conseguenza venga corrisposto con garbo e parole porte con educazione di esseri civili e non di esseri che non conoscono un comportamento tale.Una volta si citavano i carrettieri..povera gente che non avendo studiato e non essendo mai in compagnia di persone altolocate, si scusavano per la loro inefficienza nell'esprimersi con parole volgari o con cenni che sarebbe meglio dimenticare.Ma oggi anche i carrettieri a volte sono più gentili delle persone civili,poichè hanno compreso la validità d'essere compiacenti con coloro che dimostrano attenzione alla loro persona e forse si dimostrano più affabili di altri che al contrario hanno un comportamento alquanto discutibile.La vita c'insegna che continuare ad affermare la parola..per cortesia..sia un errore a volte..ma credo che questo termine risulti ancora valido per coloro che hanno un pù d'educazione e di rispetto per sè stessi e per gli altri..
L'AMAREZZA..
Nella vita abbiamo provato e sentito questo sentimento di dolore molte volte, in cui ci siamo allontanati da coloro che volontariamente o involontariamente hanno provocato in noi questo stato d'animo.. vuoi per essere stati trascurati,vuoi per essere stati offesi.Abbiamo avvertito una fitta al cuore e ci siamo chiesti il perchè in quella determinata circostanza coloro che credevamo sinceri hanno al contrario dimostrato la completa inefficienza e indifferenza del proprio cuore.E' triste sentire naufragata la ricchezza delle vivacità amorevoli nutrite per gli altri..ancora peggio se parliamo di persone care vicine a noi che non hanno compreso per inettitudine,per cattiveria,per indolenza quello che nutrivamo per loro ..un sentimento sincero,valido d'amore, porto disinteressatamente per essere con noi..mentre essi nutrivano nei nostri confronti indifferenza porgendoci le sembianze di una carità stabilita se il loro comportamento è stato tale.Allora c'imponiamo di perdonare dimenticando il contenuto delle loro azioni ma la sensibilità d'amarezza rimane dentro di noi provocandoci tristezza e stimolandoci alla volontà di comprendere che alcuni individui non hanno la capacità di voler bene,d'amare e di essere leali.In questa circostanza le nostre facoltà s'illuminano d'esperienza,anche se vi è compreso il dolore dell'azione compiuta e promettiamo a noi stessi di non farci colpire più, ma alle volte siamo proprio noi che offriamo il coltello dalla parte del manico senza accorgerci della propria precarietà e del proprio carattere che in quel caso si dimostra ancora amorevole e benevole di fronte a chi ci ha trafitto il cuore.L'amarezza nutre il nostro animo con una speciale regola..quella di darci la completezza della sofferenza acuita maggiormente nei momenti di riflessione in cui sentiamo d'essere stati inclini alla benevolenza altrui e di non aver avvertito che la chiarezza d'amore nutrita per loro, era un dono d'amore che offrivamo credendo nella loro sincerità d'animo, senza chiedere nulla in cambio..
martedì 24 gennaio 2012
venerdì 20 gennaio 2012
LA CHIUSURA DEI BOTTONI..
VI ERA UNA SARTA CHE AI VESTITI CHE CONFEZIONAVA APPLICAVA LA CHIUSURA LAMPO POICHE' ERA PIU FACILE CHIUDERE L'APERTURA,MA A QUELLI DA SERA APPLICAVA DEI BOTTONI GIOIELLO ALQUANTO IMPORTANTI E DI GRAN GUSTO,iNFATTI ELLE AVEVA MOLTE CLIENTI PER QUESTE MOTIVAZIONI CHE ABBELLIVANO L'ABITO. UN GIORNO STAVA PROPRIO PER APPLICARNE ALCUNI QUANDO ENTRO' NEL SUO NEGOZIO UN FANCIULLO PER CHIEDERE L'ELEMOSINA.. FUORI C'ERA SUA MADRE CHE ALLATTAVA IL SECONDO NATO E DOVEVA MANGIARE PER SOSTENERSI ANCHE PER L'ALTRO FIGLIO,MA LA SARTA NON VOLLE DARE NULLA E LO CACCIO' IN MALO MODO CONTINUANDO IL SUO LAVORO.IL FANCIULLO USCITO FUORI SI RECO' PRESSO LA MADRE E CON LA TESTA FECE UN DINIEGO PER FARLE COMPRENDERE CHE NON ERA STATO AIUTATO.FACEVA FREDDO E PER RIPARE I DUE, EGLI LI CONDUSSE SOTTO UN PONTE POCO DISTANTE, MA CONTNUO' A CHIEDERE UN PO' DI MONETE..ALLA SERA STANCO E MORTO DI FAME LE CONTO' E SI AVVIDE CHE ERANO TANTE..MOLTO PIU' DI QUANTO AVESSE IMMAGINATO QUINDI PORTO' LA MADRE E IL BAMBINO IN UN MODESTO ALBERGO E LI FECE FINALMENTE MANGIARE.. CONTENTO SI ADDORMENTO'...SOGNO' DI TROVARSI ANCORA NEL NEGOZIO DELLA SARTA CHE GLI AVEVA NEGATO L'OBOLO E CHE I BOTTONI CH'ELLA APPLICAVA PER RIBELLIONE SI STACCAVANO AD UNO AD UNO MENTRE LA SARTA IMPRECAVA PER DOVER RIFARE IL LAVORO..MA NULLA DA FARE..LEI LI METTEVA ED ESSI SI TOGLIEVANO..LA SCENA ERA EDIFICANTE VISTA CON GLI OCCHI DEL RAGAZZO.AD UN TRATTO ENTRO' LA SIGNORA DEL VESTITO CHE VISTA QUELLA SCENA SCAPPO' INORRIDITA.IL FANCIULLO SI DESTO'..ERA MATTINA E DOVEVA CERCARE ALTRI SOLDI ANCHE NATURALMENTE PER SUA MADRE..PASSANDO DINNANZI AL NEGOZIO DELLA SARTA VIDE CHE ERA CHIUSO.. S'INFORMO' E SEPPE CHE DURANTE LA NOTTE IMPROVVISAMENTE ELLA ERA MORTA.SI DISPIACQUE MOLTO POICHE'AVEVA CUORE MA PENSANDO AL SUO DOVERE CONTINUO' A CERCARE I SOLDI PER LA FAMIGLIA.A SERA SI RITROVO' CON GLI STESSI SOLDI DEL GIORNO PRIMA E COSI' CONDUSSE LA MADRE ALLO STESSO ALBERGHETTO E DOPO AVER MANGIATO SI ADDORMENTO'.FECE LO STESSO SOGNO MA QUESTA VOLTA LA SARTA LO VIDE E COSI' GLI DISSE..I BOTTONI SI STACCANO PER IMPEDIRMI DI LAVORARE, SI RIBELLANO PER QUELLO CHE HO FATTO E IL FANCIULLO ATTONITO LE RISPOSE.. MA MI AVEVANO DETTO CHE TU ERI MORTA..DAVVERO? IO NON SO NULLA..MA QUANDO SEI ANDATO VIA MI SONO PENTITA DI NON AVERTI AIUTATO..SE TU DICI CHE SONO MORTA SARA' LA VERITA'ALLORA FACCIAMO UN PATTO..IO NON HO NESSSUNO AL MOMDO E QUINDI HO DECISO CHE LASCERO' A TE IL MIO NEGOZIO COSI' TU NE FARAI CIO' CHE VORRAI ED IO MI SENTIRO' IN PACE CON LA COSCIENZA..A QUESTO PUNTO IL RAGAZZO SI SVEGLIO' E COMPRESE CH'ERA STATO UN SOGNO, CHE PECCATO!..SI AVVIO' CON LA MADRE ALLO STESSO POSTO, QUANDO VIDE UN GRUPPO DI GENTE E UN UOMO ANDARGLI INCONTRO CHE GLI DISSE..TU SEI IL RAGAZZO CHE CHIEDE L'ELEMOSINA? ALLORA VIENI CON ME E LO CONDUSSE NEL SUO STUDIO DOVE GLI FECE FIRMARE DELLE CARTE POICHE' LA SARTA AVEVA LASCIATO A LUI I SUOI BENI E QUINDI AVEVA MANTENUTO LA PROMESSA.iL POVERETTO MERAVIGLIATO SI CHIESE..MA IO L'HO SOGNATO COM'E' POSSIBILE ? MA NON SI DOMANDO' ALTRO E FU FELICE DI PROVVEDRE ALLA SUA FAMIGLIA CAMBIANDO IL NEGOZIO IN UNO DI ARTICOLI VARII,SENZA MAI CHIEDERSI IL PERCHE' FOSSE SUCCESSO TUTTO QUANTO..GLI BASTAVA LA FELICITA' OTTENUTA .. NELLA VITA ANCHE L'IMPOSSIBILE PUO' DIVENTARE POSSIBILE SE SI POSSIEDE UN GRANDE CUORE E NON SI ODIA GLI ALTRI PER IL MANCATO AIUTO..SENZA CHIEDERSI MAI IL PERCHE'..
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PROVARE UN PO' DI PENA PER SE' STESSI..
Questo titolo non significa che durante la nostra esistenza dobbiamo lamentarci continuamente se la sorte non è incline a darci momenti di gioia, di benessere, di pace..vuol significare che la rigorosità che nutriamo nel proprio carattere si dovrebbe modificare quel tanto che basta per addolcire la pillola amara che mastichiamo poichè ingoiandola ci sarebbe indigesta.Molti individui hanno la pessima abitudine di lamentarsi con gli altri delle proprie vicissitudini riferendosi a coloro che ai loro occhi nutrono la bellezza della vita, in cui risplendono tutte quelle preziosità che ad essi vengono negate..ma la loro teoria diventa una cantilena in cui si perde la stessa gioia della vita, mentre provare un po' di pena verso sè stessi è tutta un'altra cosa.Dobbiamo essere forti nel sopportare le sofferenze,i dolori che attraversano il nostro cammino,non si deve credere che siamo torturati da un destino crudele..quello che capita a noi succede anche agli altri in maniera diversa,ma succede..alcuni come dicevo si abbandonano all'evidenza dei fatti senza reagire,mentre altri essendo più forti lottano senza sosta sperando di cambiare la situazione..fino a quando esausti se l'esito risulta negativo allora depongono le armi afflitti e stanchi..ed è proprio in quel preciso istante che si dovrebbe avere un pò di pena per sè stessi in modo tale che ci si accontenta del risultato ottenuto anche se questo non corrisponde pienamente a desideri auspicati poichè non tutto si può ottenere e non tutto ci viene offerto dalla sorte che è alquanto modesta nei confronti degli esseri umani...
giovedì 19 gennaio 2012
L'ARCHIVIO..
L'ARCHIVIO è un luogo ove si conservano documenti importanti..per cui quando necessita si va con un registro alla mano ove si annotano i varii scaffali per trovare le carte desiderate.Se il nostro cuore venisse paragonato a questo tipo di conservazione, in ordine e secondo le azioni commesse saremmo certamente al sicuro dai comportamenti attuati in quanto leggendo quelli trascorsi, cercheremmo di migliorare sempre di più,Purtroppo noi abbiamo interiormente una tale confusione che non esiste un ordine preciso, ma recitiamo a soggetto di fronte alle situazioni che si presentano ai nostri occhi..per cui diventiamo o troppo esigenti,o troppo scaltri o addirittura tralasciamo i sentimenti per fare posto alle inclinazioni personali da cui possiamo ricavarne profitto.Eppure c'è chi annota le nostre azioni in un ordine specifico ove si leggono le varie inclinazioni e le complicate azioni eseguite durante la nostra vita..vi sono descritti i dolori,i piaceri,le titubanze,gli aiuti porti e le mancanze dovute all'opportunismo che purtroppo prevale in ogni circostanza..ma se noi riflettessimo prima di compiere un'azione su ciò che vogliamo intraprendere, sono certa che il nostro archivio sarebbe perfetto.Ogni uomo si considera infallibile,non ammette mai se non in casi sporadici di aver commesso un errore personale,di valutazione,di comportamento dovuto in gran parte al carattere e al suo modo di essere..quello che compie è sempre per una ragione ben precisa e quasi mai si pente nel riproporre la medesima situazione cambiando l'ordine dei fattori che in questo caso cambierebbero anche il prodotto.Ma la presunzione d'essere nel giusto o di non chiedersi mai se ha compiuto un'azione onesta e giusta sia nei propri confronti che in quelli altrui, ne fanno un essere meschino e sicuramente eccessivo nella parte che gli è stata affidata nell'esistenza umana.Alla fine costui si troverà in un grande archivio ove troverà le proprie carte riposte in ordine cronologico e dovrà leggerle per forza rammaricandosi per non averlo fatto prima..
mercoledì 18 gennaio 2012
UN AIUTO..
Quante volte nella nostra vita abbiamo chiesto d'essere aiutati nelle diverse complicazioni e ci hanno negato la soluzione del problema?Chiaramente non c'è stata nessuna differenza fra l'incolumità dell'individuo e la noncuranza altrui..poichè la maggior parte degli uomini si distrae facilmente dall'offrire una mano per risolvere le difficoltà dell'altro.Nella ristretta schiera di amici in quante occasioni questa probabilità è emersa nei difficili momenti in cui ogni uomo si è sentito perso senza il soccorso amichevole in cui aveva riposto tutte le sue sventure? Pochi però sono quelli che intervengono in tali casi, poichè ognuno pensa alle proprie situazioni senza chiedersi se commette infamie dolorose nell'animo di chi si sente abbandonato, oppure costui riesce a farsene una ragione per sopravvivere.L'esistenza è piena d'imprevisti..quando sembra che tutto proceda bene è proprio in quel momento che accade qualcosa di sgradevole o d'immediata soluzione che faccia terminare quell'ansia che fa tanto soffrire interiormente..fino a quando non si placa per l'immediato intervento che risolva il problema.L'uomo è un essere preparato alle situazioni di difficili complicanze perciò viene definito"un uomo" ma pochi sono quelli che meritano quest'appellativo,la maggior parte si defila davanti ad un problema altrui..pensando..ne ho tanti io..figurati se posso pensare a quelli degli altri..ma costui egoisticamente non riuscirà mai a risolverli da solo, mentre se ritenesse opportuno aiutare gli altri..forse insieme troverebbe la soluzione per i suoi problemi e per quelli altrui,inoltre non perderebbe l'amicizia che nella vita risulta una sensibilità del cuore importantissima..
LA PROCRISTINAZIONE DI UN DANNO..
Vi sono moltissime persone che dinnanzi ad un danno imprevisto e soprattutto delicato, naturalmente dichiarano ..poi si vedrà..ma nell'attesa il danno aumenta e alla fine si dovrà per forza intervenire poichè il problema è diventato difficile da sostenere per cui prima che si aggravi ulteriormente si dovrà prendere una soluzione immediata che ponga fine all'evidenza dei fatti.Allora mi chiedo..non sarebbe stato meglio aggiustarlo all'inizio piuttosto che rimandare la riparazione? Questi individui in tutte le manifestazioni della loro vita sono abituati a rimandare i diversi problemi che intervengono in una esistenza che dovrebbe essere tranquilla, ma non lo è affatto..di conseguenza sarà meglio riparare il guasto subito che rimandarlo alle famose "calende greche".Se tutti comprendessero allo stesso modo l'esistenza umana, allora cosa succederebbe? In tal caso l'indolenza,l'indifferenza sarebbbero la causa di tanti rimandi che in seguito causerebbero la disfatta completa di ogni essere umano.Se ad esempio una piccola allergia non curata, in seguito coprisse tutto il corpo e si dovesse intervenire in maniera efficace ma dolorosa alquanto, per debellarla.. non sarebbe stato meglio curarla all'inizio? Così la moralità,la precisa attuazione di una crudele malattia interiore dell'uomo se venisse curata in tempo,o addirittura all'inizio della propria vita, costui si salverebbe dal commettere infamie di cui non esiste più possibità di cura..si eviterebbero violenze,disgrazie e stando maggiormente attenti si potrebbero curare le piccole vicissitudini della vita..ma il rimandare al dopo quello che si potrebbe fare prima, significa la completa indifferenza umana sia nei propri confronti che in quelli altrui,da cui seguirà la completa disfatta..
martedì 17 gennaio 2012
LE VITTIME..
Quale significato assume questa parola che determina l'impossibilità di salvezza nell'esistenza umana? Molti significati..nel dominio,nel comando,nella necessità di essere liberati da una schiavitù che determina la non incolumità umana e la vigliaccheria di coloro che usurpano la reale chiarezza della speranza che illumina la vita altrui.Fanciulli,adulti,donne,le guerre,le violenze che infrangono qualsiasi amore per la vita stessa..e altre ancora che si assommano alle varie conformità di un concetto di libertà che assolve la probabilità di essere e di sentirsi vivi.La vita dell'uomo non si può spezzare con la propria sentenza di assumere la padronanza di coloro che per necessità di ritenersi al riparo da una violenza maggiore del sopruso subito non parlano, nè esplicitamente affermano d'essere violentate continuamente..così le donne per amore dei figli, di una famiglia che non esiste,quelle che per rispetto verso sè stesse non dichiarano la violenza subita,quelle che ritengono che essendo senza una vololntà di comando devono subire la violeenza altrui o coloro che sono abbandonati a questo tipo di vita poichè chi è a capo decide il percorso da seguire secondo le propie convenienze e le proprie chiarezze di volontà.Anche chi viene abbandonato in un incidente si ritiene con giustizia vittima del comando del sopruso subito, ma non può stabilire a volte chi è stato a comportarsi in tal modo..ne consegue che la sua sorte verrà decisa dal registro delle complicazioni che sorgono a causa dei delinquenti.Eppure costoro non riflettono che vi sia la possibilità di essere a loro volta vittime di un carnefice che si comporti allo stesso modo con ferocia,indolenza e viltà.La vittima in taluni casi è un individuo anche complice senza rendersene conto di chi colpisce senza un motivo valido, ma solo per abitudine o perchè ritiene che l'altro abbia un insuperabile comando e tace per paura di coloro che perpetrano questa infame situazione,senza rendersi conto che la giustizia se fosse avvisata interverrebbe per porre fine a questa terribile vicenda umana.La repentina causalità di certe circostanze viene qualche volta alla luce per imprevisti non preventivati..ma l'esistenza umana è stata già demolita da quegli avvenimenti che non si dimenticheranno mai..
lunedì 16 gennaio 2012
LA SCUOLA..
Quando usiamo questo termine pensiamo sempre all'infanzia del tempo dell'asilo per poi proseguire negli anni successivi fino alla laurea..ma se noi riflettessimo un attimo su questo termine,potremo mai affermare che siamo fuori dal concetto poichè siamo ormai adulti?Non è esatto.la scuola della vita non termina mai,quella dei libri forse si,ma l'altra certamente no e quando commettiamo uno sbaglio che c'insegna come comportarci in futuro,allora esclamiamo..se l'avessimo saputo in precedenza certamente non avremmo commesso quell'errore..ma ci servirà d'esempio per la prossima volta e così in seguito.Ma in effetti siamo sicuri di non ripetere il medesimo comportamento spinti da un momento di sensibilità che ci fa pervenire il suo esplicito sentimento, oppure da una disattenzione che ci farà demolire i nostri preventivati presupposti? Molti affermano che gli errori compresi non devono essere ripetuti poichè l'esistenza umana si basa proprio su quelle norme di vita già vissute senza essere in seguito recidivi, altrimenti saremmo considerati degli sciocchi..ma chi sono costoro che si appropriano della vita altrui senza manifestare la singola erudizione per non commettere nuovamente lo stesso comportamento che alla fine mostrerà la propria "defaiance" e non quella altrui?Infatti a volte c'interrogano per dirci..ma non hai imparato nulla?Non hai compreso che non ti devi fidare di nessuno?Eppure ormai avendo un'età adulta avresti dovuto comprendere che ci si può difendere in mille modi. Essi si basano su una laurea presa,su un modo di vivere alquanto singolare per non affermare deprecabile poichè hanno conosciuto il peggio dell'esistenza ..ma se si afferma che la miglior cosa è quella di non sapere,di non conoscere a volte l'animo altrui ed essere all'oscuro delle loro cattiverie ben mirate, mostrando la propria ingenuità e distribuendo un sorriso non consapevole delle azioni commesse..non è il migliore modo per sconfiggere l'avversario? Sicuramente un pò di calcolo in seguito ci sarà..ma sarà un calcolo abbreviato dalle circostanze fortuite e non programmato per colpire l'avvversario su basi precedentemente capitate a noi..ne consegue che la scuola della vita non termina mai..ma sarebbe meglio usufruirne senza malizia, nè calcolo..ma solo col cuore,imparando a tacere pur conoscendone la risposta..
IL REGALO..
Il regalo o il dono in qualunque maniera si desidera citare, è l'espressione del pensiero più gradita che vi sia..vuoi che ricorra una data importante,vuoi che manifesti il gradimento di un invito,vuoi che dimostri la pienezza del proprio cuore esso si avvale di ogni conquista per poter affermare la ricchezza dei sentimenti che ognuno di noi possiede.Ma quando lo si dimostra in circostanze che gli altri criticano poichè secondo la loro impressione risulterebbe una mancanza educativa,allora il giudizio espresso risulterà negativo...perchè? Perchè bisognerebbe abituare gli altri ad assumere atteggiamenti più maturi o essere migliori di quanto in realtà essi siano...ma la sottoscritta afferma che il proprio cuore non conosce limiti, nè si domanda se sia giusto o meno..lo si dona senza ripensamenti,senza motivazioni, solo perchè in quel momento si sente di dare,di offrire,di partecipare alla gioia altrui per vedere apparire sul viso dell'altro un sorriso che risponda pienamente all'atto ricevuto,o che risolva un problema che toglieva la possibilità di vivere la vita con serenità. La medesima realtà esiste per l'obolo stradale,o per l'obolo di beneficenza..non ci si chiede se sia giusto il dare,se l'individuo sia meritevole oppure vuole solamente il tuo denaro..poichè in quel momento è il tuo cuore che parla in vece tua e non il tuo ragionamento che ti farebbe escludere qualsiasi offerta si possa acuire per cercare di alleviare le pene altrui...ne consegue che il regalo è una chiarezza della propria indole che afferma sempre quanto sia grande l'amore verso gli altri..
sabato 14 gennaio 2012
giovedì 12 gennaio 2012
mercoledì 11 gennaio 2012
martedì 10 gennaio 2012
IL VORREI..MA NON POSSO..
E' una frase che ripeteva spesso mia madre quando si riferiva a persone che desiderando una certa cosa credevano d'imitarla in tutti i suoi particolari e in tal modo avere la certezza di averla conquistata.Ad esempio un bellissimo abito molto costoso ma la cui fattura risultava particolare certamente imitato non dava la bellezza dell'originale, ma trasgrediva a volte in un insieme di orrende imitazioni che gli conferivano il cattivo gusto..allora ecco la famosa frase..il vorrei ma non posso..naturalmente tutto ciò può essere riferito a qualsiasi elemento di chi non si può permettere l'originale dato il prezzo elevato,ma sarebbe meglio rinunciare che copiare.Una copia dell'originale resterà sempre una copia poichè si vedrà che non è uscita dalle mani dell'artista che l'ha creata e quindi sarà meglio soprassedere rinunciando all'acquisto.Nella vita vi sono molte copie dell'originale che noi ammiriamo in varii campi..cominciando dall'estetica per finire all'imitazione dei gesti,delle parole ed infine dei fatti che si compiono per somigliare a chi si è scelto nell'esistenza come modello preferito.Naturalmente questo atteggiamento comporta il cattivo gusto fino a rasentare il ridicolo, se non la tragedia, in quanto non ci si accorge della forzatura degli atteggiamenti adoperati per essere uguali all'originale.Oggi purtroppo questo detto viene usato anche nell'imitazione di alcune persone che non vanno d'accordo con la legalità per cui si diventa quello che in fondo non si è solo per imitare chi crediamo a nostro avviso sia migliore di noi..ma chi abbiamo prescelto è crudele nel cuore,chi lo imita potrebbe avere altre "chance" e non affiancarsi ad individui poco raccomandabili.. che gli rovineranno la vita conducendolo ad azioni efferate,Riferendoci poi al detto di mia madre,il significato è molto più semplice..rinunciare all'originale se non si hanno i mezzi adatti per non cadere nel ridicolo..
IL PIACERE DELLA SUA COMPAGNIA..
Il piacere di essere in compagnia di un amico,di un amore, di qualcuno che sappia cosa significhi la vera e sincera amicizia è notevole..ma quanto dura questo splendido momento? Non si sa..alcuni sono amici da anni e quest'incontro si ripete ogni volta che essi lo desiderano..altri si sono trasferiti altrove..altri sono venuti a mancare..altri sono stati abbandonati.La volubilità che esiste oggi nel mondo è infinita..si cercano nuove conoscenze che si spera in seguito diventino qualcosa di più per cui l'invadenza e la sfacciataggine non conoscono limiti,altri sono piuttosto indifferenti ai problemi di coloro che li circondano,alcuni si rendono poco comprensivi nelle vicissitudini che si attraversano e la maggior parte si defila quando si chiede loro un aiuto temporaneo.Gli uomini poi si stancano presto di una amicizia sincera per proseguire verso mete più consensienti ai loro desideri o si lasciano intrappolare da una farfalla che vola con maggiore voluttà per cui abbandonano quella precedente senza alcuna remora e senza riflettere sul dolore che essi offrono.Essere in compagnia o avere un amico sincero sembra facile, ma mia madre mi diceva sempre..si devono applicare sulla bocca le mollette dei panni lateralmente, cosi'avrai sempre un sorriso sulle labbra e dovrai intrattenere chi ti è accanto con discorsi intelligenti e lontani dalle tue vicende personali poichè coloro che si accompagnano a te desiderano svagarsi e non partecipare alle tue problematiche quotidiane..se viceversa l'amicizia è sincera allora potrai aprire il tuo animo e confidarti per farti dare consigli di cui terrai presente al momento opportuno.L'amicizia è sacra..non si deve tradire con pettegolezzi che mortificano chi ti ha aperto il proprio cuore,non si deve essere invadenti, nè sfacciati cercando di ascoltare, non di domandare le curiosità che invadono il proprio carattere.per poi divulgare anche senza malizia ciò che ti è stato confidato.Oggi tutti si dichiarano amici di coloro che sono esposti in qualsiasi ramo importante per ottenere favori nella loro carriera, ma nelle circostanze sfavorevoli si dileguano come le piume al vento.Il piacere della sua compagnia svanisce come l'autunno si porta via le foglie dal ramo al primo vento..ma il tronco dell'albero rimane forte e altero per ricoprirsi di nuove foglie in primavera..
lunedì 9 gennaio 2012
IL PIANO UMANO..
L'uomo purtroppo usa poco questo termine e riflette altrettanto sulle conseguenze che possono derivarne.Ogni elemento vitale,ogni circostanza stabilita deve contenere sempre la risultanza del concetto umano in quanto l'esistenza di ogni essere vivente si appoggia proprio su questa sensibilità che pochi hanno nel loro cuore.Quando si prende una decisione,quando si commette un errore,quando si concretizza una definizione non ancora giudicata si deve tenere sempre presente il piano umano poichè ogni individuo è specifico e diverso nelle proprie esibizioni esistenziali in cui egli stesso talvolta non considera questa legge.Eppure ogni circostanza eseguita con ferocia,con determinata familiarità con la non legalità,con l'affetto ormai dimenticato,con le proprie abitudini che si conservano interiormente senza riconoscere quella particolare umanità che viene allo scoperto solamente se si produce nell'individuo stesso la ricordanza di elementi trascorsi a suo discapito,di sofferenze patite che egli stesso ha riposto nel suo cuore, o perchè gli hanno suggerito che la vita va vissuta in tal maniera per affrontare le ingiustizie altrui o per accaparrarsi ciò che appartiene a chi possiede quei beni che egli desidera ottenere...molto spesso si deve dedurre che non vi è stata premeditazione ma solo difesa negli eventi occorsi.Se poi ci riferiamo a coloro che soffrono,che si spostano continuamente poichè non hanno patria,non hanno piu' la certezza dell'avvenire questo tema diventa ancora più immenso in quanto chi stabilisce la loro non permanenza non prende mai in considerazione il lato umano delle cose.Eppure l'uomo è stato creato con questa sensibilità per affrontare con gli altri le diverse difficoltà che la vita ci determina..allora perchè permettersi di giudicare l'operato,le scelte non opportune di quelli che a nostro avviso ci tolgono la stabilità del proprio vivere nella consuetudine e nella opportunità gratificate dalla nascita?Perchè non tenere in considerazione il giudizio e la conseguenti decisioni prima di aver considerato la causa in oggetto anche se fortemente complessa è la ragione sul piano umano? Perchè ognuno egoisticamente pensa di essere il padrone ,il proprietario di tutto quanto possiede,di quello che malgrado ogni elemento fortuito gli abbia procurato la serenità della propria esistenza e vuole ovviamente considerarlo di sua proprietà senza riflettere minimamente sulle cause prodotte agli altri in cui la dignità,il rispetto della persona non vengono presi in considerazione e se anche essi si trovano in difficoltà per loro insormontabili non si offre l'opportunità di reclamare un posto nella società che hanno scelto..A volte si riconosce lo stato di vita in cui costoro versano,a volte ci si compenetra nei loro bisogni o necessità, ma i beni che offrirebbero quelle opportunità le quali risolverebbero le circostanze attenuanti.. quelle si dimenticano poichè il piano umano viene messo da parte e quello egoistico prevale su qualsiasi occasione. L'esistenza è difficile da vivere per tutti..chi con cause più gravi,chi con effetti meno considerevoli..ma una cosa è certa.. se gli uomini considerassero sul piano umano ogni circostanza, i giudizi espressi sarebbero meno crudeli e meno soggettivi ad una definizione negativa che costerebbe la probabilità di sopravvivenza..
domenica 8 gennaio 2012
IL GIROTONDO DEGLI EVENTI..
DURANTE LA VITA DI OGNUNO DI NOI SI PRESENTANO MOMENTI BUONI E MOMENTI DOLOROSI..MA QUANDO SAREMO IN UN'ETA' AVANZATA RIFLETTENDO UN PO' VEDREMO CHE ESSI SI SONO RIPETUTI PIU' VOLTE PER FARCI COMPRENDERE LE NOSTRE AZIONI E FARCI RIFLETTERE SUL DA FARSI E COSI' MIGLIORARE NOI STESSI.VI ERA IN UN RUSCELLO UNA TARTARUGA CHE VIVEVA IN QUEL LUOGO DA MOLTI ANNI..SI SA ESSE VIVONO A LUNGO..ERA PICCOLA MA MOLTO TESTARDA PER LE COSE CHE L'INTERESSAVANO COME IL CIBO E L'ACQUA, ALTRIMENTI NON POTEVA DARE ALLA VITA UN'ESISTENZA COMPLETA E PACIFICA .UN GIORNO TROVO' DINNANZI AL SUO CAMMINO UN GRANDE RAMO CADUTO DURANTE UN TEMPORALE VICINO A QUEL RUSCELLO CHE LE IMPEDIVA IL PASSAGGIO..ALLORA FECE UN GIRO MOLTO LUNGO PER LEI CHE SI MUOVEVA PIANO PIANO E ARRIVATA DALL'ALTRA PARTE GLI DISSE..TU PENSI DI RIMANERE COSI' IN QUELLA POSIZIONE ED INTRALCIARE IL CAMMINO DEGLI ALTRI? E COSA DEVO FARE? RISPOSE IL RAMO..NON VEDI CHE NON MI POSSO MUOVERE E SE L'ACQUA NON SALE E NON MI TRASPORTA A VALLE PURTROPPO PUR ESSENDO DOLORANTE PER LA CADUTA E PRIVO DO FORZE CHE MI OFFRIVA L'ALBERO MI SENTIRO' SOLO FINO ALLORA..AH! BE!..RISPOSE LA TARTARUGA NOI TUTTI DOVREMMO ASPETTARE IL MOMENTO GIUSTO E CONTINUO' IL SUO CAMMINO IN CERCA DI CIBO..SI ACCORSE CHE LA STRADA ERA LIBERA E FU FELICE DI SENTIRSI APPAGATA NEL SUO ESSERE PER LA LIBERTA' CONQUISTATA DIMENTICANDOSI DEL RAMO IL QUALE QUANDO SALI' L'ACQUA FU TRASPORTATO A VALLE E DI LI' SU UNA SPIAGGIA IN ATTESA DEGLI ANNI CHE GLI SAREBBERO VENUTI INCONTRO FINO ALLA SUA DIPARTITA.NEL FRATTEMPO LA TARTARUGA SI ACCOPPIO' CON UN SUO SIMILE.. EBBERO DUE FIGLI E POICHE' VIVEVA A LUNGO SI RITROVO' UN GIORNO PER UN CASO FORTUITO ORMAI ANZIANA SULLA STESSA SPIAGGIA DEL RAMO PORTATA DALLA CORRENTE DELLE MEDESIME ACQUE.IL RAMO LA RICONOBBE E ORMAI STANCO E CONOSCENDO LA PROPRIA ESISTENZA LE DISSE..TI RICORDI DI ME QUANDO INTRALCIAVO LA TUA STRADA? ..ALLORA ERO GIOVANE MA GIA' CONOSCEVO LA MIA SORTE POICHE' ERO STATO DIVELTO DAL MIO STATO, ORA TU SEI QUI VECCHIA E TI TROVI NELLA MEDESIMA CIRCOSTANZA..COME VEDI TUTTO RITORNA..LA TARTARUGA INCOMINCIO' A RICORDARE QUELL'EVENTO E SI TROVO' SOLA COME IL RAMO ..TUTTI L'AVEVANO ABBANDONATA E LASCIATA AL SUO DESTINO..PENSO' CHE LA SOLITUDINE E' UNA FORMA DI VITA ORRENDA IN CUI L'IMMENSITA' DEL LUOGO IN CUI ESSA SI TROVAVA ERA TROPPO GRANDE PER ESsERE VISTA E ATTESE LA SUA ULTIMA ORA CHE PERO' TARDAVA A VENIRE..QUANTO DOVEVA AVERE SOFFERTO IL RAMO PRIVO DELL'ALBERO..QUANTO GRANDE ERA STATA LA PROPRIA MANCANZA DI AMICI CON CUI PARLARE..ESSA PER PRIMA LO AVEVA ABBANDONATO..NON SERVIVA PIU'.. ADESSO ERA SUCCESSO ANCHE A LEI..CHISSA' QUANDO SAREBBE STATA LIBERATA DA QUELLO STATO..IL SUO TORMENTO NON SI FERMAVA E I GIORNI TRASCORREVANO INESORABILI... MA ALLA FINE COMPRESE CHE POTEVA AIUTARE QUEL POVERO RAMO CON LA SUA COMPAGNIA E COSI' FECE..GLI PARLO,' GLI FU ACCANTO PER ADDOLCIRE LE SUE ULTIME ORE..DIVENNERO AMICI RACCONTANDOSI GLI ANNI TRASCORSI..IL RAMO CON POCHE STORIE CHE ERANO APPARSE DINNANZI AI SUOI OCCHI ,LA TARTARUGA DELLA SUA VITA CON IL COMPAGNO CHE ORMAI NON C'ERA PIU' E I FIGLI LONTANI..E ATTESE CON INFINITA PAZIENZA L'ULTIMO MOMENTO DELL'AMICO CHE UN BRUTTO GIORNO LA LASCIO' SOLA E ADDOLORATA PER ESSERE NUOVAMENTE SENZA COMPAGNIA..ESSA NON SPERAVA PIU'...SAPEVA DI SUBIRE LA MEDESIMA SORTE..QUANDO UN GIORNO UN FANCIULLO LA VIDE E DISSE ALLA MADRE..GUARDA COSA HO TROVATO..AVRA' UN'ETA' MA SI SA CHE LE TARTARUGHE VIVONO A LUNGO PER CUI CHE IMPORTANZA HA?LA PORTERO' A CASA E VEDRAI CHE NON CI DARA' MOLTO FASTIDIO, LA CURERO' FINO ALLA SUA MORTE E COSI' AVVENNE..ESSA UN GIORNO MORI' IN UNA CASA AFFETTUOSA E CON AMICI PENSANDO AL RAMO LA CUI SORTE ERA STATA BEN DIVERSA.MA NON PER QUESTO MENO IMPORTANTE..IL GIROTONDO DEGLI EVENTI SI ERA COMPIUTO..
venerdì 6 gennaio 2012
I NIPOTI..
I nipoti ci sono cari come se avessimo nuovamente avuto dei figli..infatti ce ne prendiamo cura per la seconda volta con affetto e meticolosità d'amore senza aspettarci nessuna comprensione o corresponsione di grande sensibilità poichè si sa che i giovani d'oggi sono molto lontani dai sentimenti d'un tempo e quando desiderano un consiglio oppure hanno una situazione ingarbugliata da risolvere vanno sempre a confidarsi con i nonni..La nonna rappresenta un rifugio sicuro..è sempre presente e all'occorrenza riesce a risolvere le loro problematiche senza apprensione e senza timore di sbagliare,poichè ha una considerivole esperienza alle spalle che la guida e la semplifica nei risultati da comprendere.In seguito se devono fare qualche spesuccia poichè i soldi della paghetta non sono stati sufficienti vi è la nonna o il nonno che senza recriminare offrono la cifra richiesta.A volte le loro confidenze non sono neppure comunicate ai genitori in quanto forse darebbero una risposta severa mentre la nonna si mostra più accomodante, ma non per questo all'occorrenza anch'ella redarguisce con parole rigorose senza però pronunciare la condanna, ma con tenerezza affettiva e mostra il dolore del suo cuore.Non si deve però criticare il loro modo di vestire..a volte apprezzano se la nonna offre in regalo qualcosa di suo..a volte rispondono con un rifiuto poichè la considerano "datata" e di conseguenza la moda oggi la decretano loro..con i tacchi altissimi,le unghie di un colore orrendo e le minigonne troppo corte..Mi chiedo.. ma come fanno i ragazzi a guardarle con ammirazione se l'insieme è tale? Forse anche loro vestono con negligenza con i jeans strappati poichè in tal modo si sentono "a la page".Tutti sono muniti di più di un cellullare che usano ogni minuto..mi domando quante schede consumano senza badare a spese dei genitori.?.Essi sono in continuo movimento,non si fermano mai se non la sera per andare a dormire e succede che nei giorni stabiliti le ore notturne sono quasi prima dell'alba.La consuetudine di dare appuntamenti mancati è d'uopo in quanto se ne dimenticano facilmente per cui sulla loro presenza difficilmente si può contare..essi arrivano quando la necessità fa sentire la sua voce,ma nei propri cuori nutrono un grande affetto di cui neppure loro se ne rende conto in quanto non meditano sui propri sentimenti.. chissà la prospettiva futura cosa li riserverà..ma una cosa è certa.. i nipoti sono la gioia della vita per tutti i nonni del mondo..
giovedì 5 gennaio 2012
IL COMANDO SUGLI ALTRI..
Nella vita di ognuno può capitare che esista una voce perentoria di qualcuno che amministra la propria famiglia,il lavoro con tirannia dolorosa poichè intende avere la sudditanza per potere usufruire a suo comodo e a suo piacimento dell'esistenza altrui.Non sempre questo modo di comportamento ottiene risultati soddisfacenti poichè spesso chi si rende conto di subire la prepotenza del dominatore si allontana per sempre da situazioni che non meritano la loro presenza, oppure che li rende schiavi di sopportare il carattere di comando per oppurtuntà di vita.Vi era un grande musicista che dirigeva la sua orchestra con la bacchetta naturalmente come fanno gli altri..ma costui pretendeva di continuare in tal maniera nella vita di coloro che considerava gli appartenessero anche dopo l'esibizione orchestrale.I musicisti a malincuore cercavano d'avere pazienza poichè il lavoro era eccellente e ben pagato,ma per costoro era un tormento la convivenza con tale essere umano che di umanità ne aveva ben poco.Una notte il direttore d'orchestra sognò di trovarsi in un teatro vuoto..non c'era il pubblico, nè gli orchestrali..strano.. disse a sè stesso dove sono andati? Naturalmente non vi fu risposta, allora cominciò a cercare i musicisti considerati di sua proprietà ma non li trovo'..non si diede per vinto e accanitamente cominciò a guardare ovunque.. ma nulla da fare.. era solo in quel grande teatro.. essendo un uomo di forte carattere non si spaventò, ma si preoccupò..quando sentì una voce che gli diceva..che cerchi a fare..se ne sono andati tutti,mancavano gli orchestrali per cui non vi è stata nessuna esibizione,essi non respiravano più quella libertà dei loro personali desideri..,tu puoi essere il padrone di te stesso non schiavizzare chi ti serve con dedizione e ammirazione..se tu non potessi più dirigere come tu desideri e avessi un impatto di solitudine con la tua realtà di vita come faresti? Ora sei solo e cerchi coloro che hanno avuto l'ardire secondo le tue aspirazioni di abbandonarti..non puoi più distribuire la tua abilità nella direzione che tu vuoi con il comando estremo e tirannico, ma puoi restare solo con te stesso e meditare.e detto questo, la voce terminò il suo discorso.A questo punto l'uomo ebbe paura..non conosceva questa sensibilità, ma di fronte alla probabilità d terminare così la sua carriera sentì un fremito di dolore così acuto che si destò..ma era stato un sogno..pensò..la realtà era diversa..poi riflettè sul da farsi..quella voce nella verità del sogno poteva esprimere la verità che gli sarebbe venuta incontro se avesse continuato così..non voleva perdere quello che aveva ottenuto con enormi sacrifici fin da ragazzo e allora ricordò la figura paterna..autoritaria e temuta come lui era diventato..senza alcuna pietà di fronte alle miserie umane,senza dolcezza.senza amore per quel fanciullo che nel tempo gli somigliava sempre di più..ecco la ragione del suo comportamento..solo che adesso la situazione era diversa..nel suo lavoro poteva accadere che fosse ritenuto come in realtà si mostrava..assolutamente doveva cambiare..comprendere i suoi musicisti in altro modo..formare una famiglia di lavoro che gli avrebbe dato quella gioia che non conosceva, nè assumeva nei suoi confronti la realtà della vita degli uomini..