sabato 31 marzo 2012
Spesso ci rechiamo al ristorante in compagnia di amici per festeggiare qualche occasione speciale oppure se non ci va di cucinare a casa,Naturalmente ordiniamo quello che non faremmo mai nella nostra dimora e ci dilettiamo nella scelta del menù..se così facessimo con i propri scopi della vita, vedremmo che le risultanze sono varie come le portate elencate.Avremmo una specialità per ogni azione,assaggeremmo le studiate conquiste relazionate ai nostri impegni e alla nostra capacità di congiungere i varii nodi della matassa da svolgere.Prima di decidere per ogni piatto come scritto nella lista delle vivande, cercheremmo la maniera ottimale per degustare ogni attimo da vivere in modo che duri il più a lungo possibile e conosceremmo il gusto di ciò che entra a fare parte dell'esistenza comune..saremmo maggiormente ottimisti,senza risparmiare le nostre sostanze che teniamo ben nascoste per non apparire diversi,per non far comprendere chiaramente la propria caducità e dimostreremmo le proprie qualità per apparire migliori di quanto in realtà valiamo.La verità consiste che sul menù sono scritte prelibatezze per invitarci all'ordinazione che farà guadagnare il proprietario che a volte purtroppo non corrispondono al gusto del nostro palato..o perchè cucinate male oppure perchè non incontrano la nostra scelta ..ma nella vita non avviene così..la necessità di dimostrare il proprio valore e la propria validità di quanto compiamo sta scritto a lettere cubitali stampate nel nostro modo di essere ed inutilmente noi cerchiamo di cancellare ogni circostanza che non ci conviene, affrontando le piccole miserie della vita con particolare timore, senza sapere che è proprio in quella occasione che sveliamo il valore,il carattere e la validità dei nostri sentimenti..senza scelta di degustazione, ma con appropriata verità del nostro cuore..
giovedì 29 marzo 2012
lunedì 26 marzo 2012
domenica 25 marzo 2012
LA MIA AFRICA..
Sembra il titolo del film che ho visto, ma ho deciso di chiamare in tal modo il mio racconto di viaggio in quanto non parlerò delle difficoltà incontrate, nè della miseria e della fame, ma di quello che questo Continente che dopo L'Asia e l'America è considerato il più grande del mondo, ti lascia dentro con il famoso "mal d'Africa".Con la solita cugina e lo stesso gruppo di amici qualche anno fa decidemmo di visitarla avendo un cugino paterno acquistato un villaggio a Diani vicino Mombasa e di andarlo a trovare durante le vacanze natalizie.L'Africa è considerata la culla dell'umanità, attraversata dall'Equatore e a nord est dall'artificiale Canale di Suez,nella parte settentrionale vi è il deserto del Sahara che è il più vasto del mondo,l'Oceano Atlantico e il mar Rosso.Il suo nome significa "Terra degli Afri" comprende il fiume Zambesi con le famose cascate Vittoria e il Nilo, il fiume più lungo del mondo, con i crateri che sono vulcani spenti i cui ghiacciai sono perenni come il Ruwenzori,il Kilimangjaro, il Kenia e il Camerun. Affidati ad una guida arriviamo a Nairobi la capitale del Kenia una città molto popolata con molti grattacieli, il cui nome significa "luogo dell'acqua fredda" ha un clima più mite mentre il resto del continente conserva un clima tropicale le cui notti sono umide e afose.Precedentemente nei miei racconti ho narrato del mio viaggio al Cairo e a Tunisi, ma questo luogo per me ha un'importanza immensa in quanto è l'appagamento di un desiderio che mi accompagnava fin da fanciulla..quello di recarmi in Tanzania per la varietà e l'unicità degli animali che vivono in questo luogo. Avevo visto diversi films sull'Africa.. dalle famose "Nevi del Kilimangjaro" in cui mi avevano impressionato gli avvoltoi davanti al monte Kilimangjaro, Le Miniere di Re Salomone e proprio "La mia Africa" bellissimi e molti altri ..per cui finalmente avevo appagato il mio sogno. Certo non avevo dimenticato la tratta degli schiavi con il mercato arabo e la caccia grossa di Hemingway e di Roosevelt, ma ormai vi ero giunta e cacciai dalla mia mente questi tristi pensieri. Ritornando alla città di Nairobi ci recammo nei quartieri più prestigiosi fra cui quello denominato "Muthaiga con Tchui road" il più elegante, essi sono stati creati dai coloni europei, ma nei sobborghi vi sono le baraccopoli con gente povera che vive miseramente. Comunque la città è ricca di giardini e di parchi come "Uhuru Park" e "Central Park" in cui svetta il monte Kenia. Il centro è caratterizzato dal "Central District" con edifici moderni, Fuori città vi è la profonda "Rift Valley"o "Grande Fossa Tettonica" ove è stato trovato un ominide primitivo a cui fu dato il nome di Lucy, lunga seimila km. punteggiata dai grandi laghi ma anche da praterie sconfinate, deserti e valli infuocate per cui lasciamo la capitale e ci rechiamo con una macchina da noleggio a Malindi ricca dei successi commerciali non sempre in ordine,caotica con gli abitanti scalzi che ti fermano continuamente per venderti collanine e artigianato locale...ma l'emozione che si avverte è totale..quando sei a contatto con la natura che se anche ti appare aspra, ti rapisce con i suoi colori, con le sue chiarezze d'avventura che ti trasportano con la fantasia a ciò che non realizzi in quei momenti d'immensa bellezza. Malindi si affaccia sull'Oceano Indiano con spiagge bianche per km. protette dalla barriera corallina. Vi sono molti italiani,i ristoranti sono nella città vecchia, mentre gli alberghi o "Resort" residence costituiti da tante piccole costruzioni sorgono tutti in riva all'Oceano. La sabbia col suo biancore ti acceca, le albe sono prima di un tenue colore rosa, poi diventano arancione e terminano nel rosso per cedere il posto al nascere del sole..un incanto inimmaginabile. Gli abitanti al mattino presto si recano a lavorare per cui vi è una folla immensa per le strade e anche fanciulli che si recano a prendere l'acqua o vanno a scuola e compiono svariati km. mostrando la loro povertà esibendo le tasche vuote dicendo continuamente.."jambo".. .Ci siamo fermati due giorni per visitarla, poi siamo andati a Mombasa (due ore di viaggio) la seconda città del Kenia(isola di guerra) separata dal territorio, altra città caotica con svariati mercati arabi, che conserva le facciate delle case rovinate nella città vecchia in cui puoi ammirare l'architettura islamica i cui balconi sono protetti da persiane, ricca di moschee e minareti. Nel centro cittadino chiamato "Avenue" vi sono molti negozi con il mercato del legno, gioiellerie con molti oggetti d'avorio(ho acquistato una meravigliosa collana e una statuetta d'avorio molto particolari) librerie e un pò più avanti vi è il mercato delle stoffe e del cotone. Abbiamo visitato "Fort Jesus" una roccaforte straordinario esempio d'architettura partoghese in seguito divenuta prigione dagli inglesi e poi un Museo. Gli schiavi prima d'essere deportati e tenuti nella parte inferiore della costruzione, venivano fatti ingrassare.. che pena!..Ma subito dopo con il traghetto (breve tratto) ci siamo recati a "Diani" non essendoci i soldi in quel territorio per costruire ponti..abbiamo visto donne che recavano sulla testa pacchi e sacchi con un'eleganza e una dignità notevole tenendo i piccoli per mano che ancora al grido di "Jambo" chiedevano soldi e finalmente siamo arrivati da mio cugino. Il villaggio si presenta come gli altri ospitale e confortevole..il mare possiede delle sfumature incantevoli con la bassa marea. Siamo senza parole, mentre mio cugino si dà da fare per mostrarci le altre incantevoli bellezze e per farci sentire a nostro agio Mi reco sulla spiaggia adiacente..non andrei via più da quel luogo straordinario, incantevole che mi coinvolge in mille sensazioni con numerose sfaccettature e poi mi sembra d'essere a casa per l'ospitalità ricevuta.La bassa marea fa uscire fuori atolli di sabbia bianchissima e si può fare una passeggiata sulla barriera corallina ricca di pesci e di stelle marine di varii colori.Alcuni sulla spiaggia vanno in bicicletta,la sera ceniamo al lume di candela rapiti da quel meraviglioso scenario.Come al solito i miei amici coadiuvati da mia cugina mi hanno fatto il solito scherzo...infatti i!l mattino seguente non li ho trovati a colazione e mio cugino mi ha informata che si erano recati in un villaggio adiacente per visitarlo..naturalmente ci sono rimasta male..essere andati via senza di me e vedere ciò che non avrei mai visto..mi sono recata sulla spiaggia a malincuore ma sopportando la cattiva azione..quando ad un tratto sono venuti tutti in coro a dirmi..scherzo.!.Scherzo!..ho sorriso e dentro di me ho provato un grande rincrescimento per aver creduto che mi avessero abbandonata.Vi è inoltre un "club del golf" e si possono fare molte cose,come immersioni, windsurf, con grandi strutture turistiche fra palmeti e baobab...ma la Tanzania mi attende.. stranamente con un suono impercettibile mi chiama e mi coinvolge nel desiderio ancora non appagato dicendomi..vieni, vieni..per mostrarmi la sua quantità di animali nel safari che abbiamo precedentemente concordato e prenotato un piccolo aereo da turismo.La Tanzania è l'unione di due parole..Tanganica e Zanzibar nota per il commercio delle spezie e il bagno con i delfini..con il National Park di Serengeti, la riserva naturale di Ngorongoro, con passaggi migratori di animali, isole da sogno e fondali marini stupendi. Il safari in questa località è considerato la principale attività turistica ove nel "Serengeti National Park" si possono ammirare verdi pascoli, pianure grandissime e..finalmente gli animali..i leoni, i ghepardi, le zebre, le antilopi, le scimmie, gli elefanti,i coccodrilli, gli gnu le cui mandrie in aprile si dirigono verso il Kenia ove i pascoli sono più verdi offrendo uno scenario unico al mondo,numerosi uccelli etc.Tanti e tanti sono..chi ci guarda con occhio vivo con suprema attenzione,chi dorme placidamente,chi fa il bagno o le scimmie che emettono le loro strane grida,le leonesse accanto ai leoni che si fanno coccolare,le gazzelle inseguite dal ghepardo che corre più velocemente di loro..il bracconaggio naturalmente è severamente proibito, ma la mia mente ritiene che il tutto ci sussurri e ci dica..benvenuti! Mi sembra d'essere lontana nel tempo quando l'uomo viveva a stretto contatto con la natura,dimentico tutto ciò che ho lasciato, non ha più importanza la civiltà.. in quel luogo tutto è magico, ti rapisce con estrema vitalità nel cuore di chi osserva quella molteplice varietà di grandi effetti che ti fanno palpitare con la gioia che provi.Le strade sono terribili, non esiste l'asfalto, ma le tende sono sicure e ti svegliano le grida delle iene che con loro verso stridente ti fa accapponare la pelle. Sempre con l'aereo ci rechiamo all'aeroporto di Arusha, Kilimangjaro che si presenta con aiuole fiorite, con il suono degli uccelli e il vento che ci avvolge in un turbinio di pienezza del luogo. Vediamo con la "jeep" donne con in testa caschi di banane, case di lamiere e di fango,ma la savana verde è ovunque nei suoi diversi colori dal verde meno acceso ad un verde brillante. I Masai guerrieri che ritengono ancora che questa terra appartenga loro, le cui capanne sempre di fango ma con il tetto di paglia sono costruite intorno a quella del capo e che considerano quel luogo il meglio della vita nella sua essenza..Visitiamo il parco di "lake Manara" con la foresta che si apre su una pianura con bufali, elefanti, giraffe che vorrei accarezzare,nel lago gli ippopotami fanno il bagno e giocano con l'acqua e i bellissimi pellicani..all'orizzone una macchia nera si muove..è la migrazione degli uccelli,alberi di acacia,le mandrie sono ovunque,la savana è sconfinata e generosa con gli sciacalli, i coccodrilli etc..qui mi sembra un Paradiso terrestre, l'Eden con il lago dei fenicotteri, animali dalla piume rosa..per chi sa ascoltare la savana parla e sembra mi dica..tu le hai sognate le bellezze che mi circondano e non fino a questo punto..ora ti mostro la verità di tutto quello che possiedo per cui andrai via con il mio ricordo che non ti abbandonerà mai..Il monte Kilimanjaro è formato da tre coni vulcani, è la più alta montagna del continente che domina la giungla. Noi non siamo saliti in cima poichè la salita è ardua e faticosa e poi si fa a tappe..i Masai raccontano che il leopardo inseguì per tre giorni la gazzella la quale disperata cercò rifugio tra le braccia del dio "Ngai" e lo scheletro del leopardo giace ancora sulla montagna..in sintesi essi affermano che coloro che salgono in cima con pensieri cattivi, non arrivano alla meta poichè la morte li ghermisce.Infatti il Kilimanjaro viene chiamato..montagna di luce..la leggenda narra ancora che il Kilimanjaro è la mano destra del dio "Ngai",il Kenia la mano sinistra e il Ruwenzori il suo cuore. Guardo la montagna con un'emozione profonda..finalmente sono davanti al mio sogno che ho ammirato nei films..ma adesso provo una sensazione immensa in cui la felicità non avverte alcuna necessità di parlare..mi sento pervadere da una calma infinita,di pace ove risiede la tranquillità dell'anima che dimentica ogni esperienza negativa, di vicissitudini conseguite,qualsiasi avvenimento spiacevole per attraversare con essa il miracolo della natura che mi circonda.Sempre con il piccolo aereo ci rechiamo alle "Cascate Vittoria" così chiamate dall'esploratore scozzese D.Livingstone nel 1855 in onore della regina d'Inghilterra. Sorgono sul fiume Zambesi note localmente come..il fumo che tuona..poichè la grande massa d'acqua che esce da una gola profonda e stretta nel dirupo forma goccioline d'acqua che formano una nebbia.Naturalmente sono considerate patrimonio dell'Unesco e costituiscono il più grande spettacolo del mondo.Sul limite del precipizio sorgono numerose isolette che formano altre quattro cascate e alla fine il fiume forma una laguna detta "Boling Polt" ossia "Pentola Bollente".ma si possono ammirare dall'altra sponda davanti al salto e questa eccezionale visione ti trasporta con la fantasia verso limiti irraggiungibili guardando da un lato le sue acque raggiungere un'altezza di centocinque metri. Vi sono due Parchi Nazionali con numerosi ippopotami e sei rinoceronti bianchi. Il rumore dell'acqua è travolgente così come la battaglia che essa fa con la natura circostante..ma noi rimaniamo esterefatti dinnanzi a quello spettacolo che ci attanaglia con il suo splendore e la sua grandiosità che toglie il fiato.Il nostro viaggio volge al termine..ci dicono che per arrivare a Città del Capo vi è un treno di lusso il "Rocks Rail" e che potevamo effettuare una crociera sul fiume Zambesi con un battello a ruota..ma il nostro tempo è ormai scaduto..a malincuore ci avviamo all'aeroporto che ci riporterà in Italia..durante il viaggio nessuno parla..i nostri cuori sono ancora in tutti quei meravigliosi luoghi che abbiamo visitato e ci vergognamo un pò per averli lasciati..ma la speranza di ritornarci è dentro di noi..l'Africa non è poi così lontana...
venerdì 23 marzo 2012
LA MORTIFICAZIONE..
Essere ripresi,avere una critica non veritiera, nè corretta.fa male..fa male a chi ha lavorato con grande sacrificio e comprende che questa viene detta per gelosia d'ntenti in quanto coloro che la proferiscono non hanno compreso la realtà d'immagine dell'individuo in oggetto.Ma il mondo va così e si deve accettare con pazienza perdonando e sacrificando il proprio orgoglio.Qualora la mortificazione assumesse un carattere giusto e appropriato, allora la giustificazione diventa qualitativa se enunciata con dolcezza e molto "savoir faire" poichè la correzione di un'azione compiuta erroneamente può e deve essere modificata.Purtroppo gli individui sono inclini a deteriorare ogni cosa..raramente approvano una causa elaborata con pensieri,azioni, comportamenti che desiderano dimostrare quanto sia valido l'operato compiuto ..è più facile esprimere una critica che un encomio,poichè la natura umana vuole costruire per sè stesso quelle conclusioni che faranno della sua persona la caratteristica individuale e che porterà agli allori la propria reclamata vittoria per ciò che concerne il pensiero espresso in mille modi anche se a volte questi risultano discutibili.Il fanciullo imparerà che la tale azione non deve essere più compiuta.il grande dimostrerà che l'errore commesso verrà valutato e se risulterà non consono ai principi d'osservazione, accetterà la mortificazione veritiera espressa, dimostrando che la propria immagine vale molto di pià di coloro che hanno tentato invano d'imbrattarla..
giovedì 22 marzo 2012
LE DONNE.
Avendo parlato degli uomini non posso tacere sulle donne.Oggi esse hanno perso quello smalto che le distingueva,quella capacità di farsi rispettare dagli uomini per rincorrere la poltrona,per paragonarsi continuamente a lui in modo da fargli comprendere che può essere migliore e in quanto a intelligenza e a capacità si sente sicuramente superiore,essendo dotata d'un intuito non indifferente...e così ha perso quella civetteria ,quella galanteria che prima possedeva come omaggio alla sua individualità.Nel mondo oggi le donne occupano posti di rilievo,in carriera,nella politica,etc..si servono dei propri meriti direi alquanto eccessivi a volte, per accalappiare un brav'uomo all'oscuro delle loro mire pur d'avere uno straccio di marito e quando anche loro si sentono esaurite negli argomenti da trattare, lo trascurano se non addirittura ne scelgono un altro.Le sposate se incontrano un giovane perdono completamente la testa fino a mantenerlo, non tenendo mai conto nè della promessa fatta sull'altare,nè che costui ad un certo momento stanco della stessa minestra verrà fatto traslocare per dare il posto ad un altro e trovare così una medesima pollastra che si comporti nella stessa maniera.La donna oggi non vuole invecchiare.si paragona ad una ragazza e come lei si comporta senza ravvisare che diventa ridicola sia nel trucco che a volte rasenta la volgarità,che nell'abbigliamento adottando abiti giovanili in cui dimostra la realtà degli anni che possiede.In autobus gli uomini non si alzano più per cederle il posto,non usano più il baciamano,anzi si comportano come i carrettieri usando un linguaggio scurrile senza accorgersi che anche loro sono volgari..se si va a mangiare si fa "alla romana" ossia ognuno si paga il suo e dopo una notte che alla apparenza sembrava d'amore ognuno se ne va per i fatti suoi..si sono divertiti entrambi, allora nulla è mutato..Il matrimonio quasi si va estinguendo,si preferisce convivere così si limano i caratteri e le abitudini e se si stancano ognuno se ne va per i fatti propri,senza remore nè discussioni di sorta e se talvolta la donna non cede alle regole dell'altro, allora conviene fare i bagagli e tornare a casa dai suoi.Vorrei sapere cosa ci ha guadagnato la donna nell'ammirazione e nel corteggiamento che ha perduto per sua volontà? Nulla..ha preteso le stesse modalità maschili e ha perso quelle femminili..L'uomo ormai si sente defraudato da tutto ciò che prima gli era concesso,da donne virago che lo mettono al tappeto per cause inutili e debellano la sua mascolinità con comportamenti che esibiscono volentieri a loro discapito,da donne prese dalla carriera che non sono più ad attenderlo dopo una giornata di lavoro.i cui figli vengono affidati ad una compiacente governante che farà da madre e a volte se è giovavne anche da amante..Il caos è totale..ma noi che abbiamo vissuto gli anni con dignità e rispetto di noi stesse,guardiamo quelle che si esibiscono in una fiera di contrasti, ma sono sempre sole con sè stesse..
mercoledì 21 marzo 2012
GLI UOMINI..
Gli uomini naturalmente fanno parte della vita di una donna..ma mi rivolgo non ai mariti fedeli che riscuotono la mia approvazione per la promessa fatta sull'altare in quanto innamorati e fedeli, ma a quelli e non solo a quelli anche agli accompagnatori seppure occasionali, che ad un tratto vanno via adducendo mille scuse o addirittura senza una parola, sicuri che le loro azioni sono state comprese pienamente dalla donna in principio tanto ammirata ed in seguito conquistata.Vi siete mai chiesti che cosa provasse l'abbandonata? Che sentimento di dolore e di sofferenza acuta avete commesso nel suo cuore? L'indifferenza,l'egoismo,il comportamento falsato da numerose bugie,il tradimento,il dire ch'era troppo presto per pensare ad una vita futura,che vi rendevate conto della loro disapprovazione ma che di fronte alla verità siete obbligati a recedere sulle promesse fatte un tempo?Si..ve ne rendete conto, ma l'abitudine vi ha stancato,il preferire e scegliere una nuova preda vi chiama come un campanello che suona continuamente nelle vostre orecchie tentandovi verso nuove esperienze,verso lidi che seppure già visitati volete visionare anche voi per apprendere nuove stimolazioni che vi faranno apparire la felicità di un'esistenza diversa e i sensi vi condurranno verso le spiagge per voi non ancora esplorate.Non vi interessa lasciare tristezza,colpire i sentimenti di chi vi ha amato sinceramente e appassionatamente,tacendo in quell'istante doloroso per non mostrare il proprio orgoglio defraudato e ferito,per non sentire la vostra voce che enuncia mendaci parole di conforto..che non vi merita, che non siete adatta alla sua onestà presa per disonestà in quell'istante doloroso, poichè comprendete anche voi della cattiveria che stanno compiendo nei vostri confronti, ma che in realtà non interessa loro un granchè..basta andare via e conquistare con la stessa menzogna un'altra preda..
IL CAPPELLO..
Il cappello in genere è un ornamento che ogni donna indossa per abbellire il proprio viso..altre al contrario per ripararsi sia dal freddo che dal caldo..ne consegue che di cappelli ve ne sono diversi tipi sia estivi che invernali.Un tempo si affermava che la donna senza cappello era sicuramente una popolana, così come gli uomini che oggi usano le mezze calze da cui deriva l'appropriazione debita di coloro che non hanno la possibilità come le donne un tempo, di comprarsele intere per determinare la parola elegante e non come si suol dire"mezza calzetta".Ma tornando al cappello ne abbiamo visti diversi anticamente..con la veletta, con le piume, con le trine, i famosi feltri etc..oggi esso si usa generalmente in montagna, oppure quando si va ad una importante manifestazione.ma come ho già precisato esso costituisce un ornamento al viso che appare alcune volte più dolce di quanto lo sia in realtà.Le donne con i capelli al vento,corti alla maschietta, preferiscono essere libere da questi orpelli che considerano inutili e ingombranti.Può anche essere vero per chi risulta estraneo alle piccole manifestazioni di eleganza che appare sempre più sofisticata per coloro che desiderano attrarre l'attenzione come le donne che usano"les aigrettes" cioè piume nei capelli imitando quelle di un tempo per le occasioni imprortanti.Ma su quali basi si valuta l'eleganza di una donna? Ovviamente non dal suo abbigliamento, ma dal suo comportamento..infatti vi sono alcuni volti che appaiono bellissimi nel curarsi, ma in effetti risultano completamente diversi nella valutazione dei sentimenti e delle carestie d'amore..come vi sono alcuni uomini che sembrano "cavalier serventi" ma in realtà nascondono la voracità della preda da catturare per ottenere risultati deplorevoli in cui manca del tutto il sentimento.Allora come decretare oggi la sensibilità umana? Come discernere la bontà,l'onestà dalla cupidigia,dall'indifferenza,dalla "toccata e fuga" se l'apparenza inganna? Non si può..nel tempo e nelle circostanze future verranno fuori tutte queste mancanze in quanto chi le possiede alla fine mostrerà il vero volto e si toglierà quel cappello che all'inzio le aveva reso gloria, ma che alla fine le renderà scomoda la recitazione della parte in cui si era calata e mostrerà la propria vera natura a discapito di sè stessa..
LA RIPRODUZIONE..
Se desideriamo preparare una pianta dopo aver preso un vaso lo colmiamo di terriccio in quanto esso è un terreno già preparato con tutte le sostanze per far crescere una pianta sana..se desideriamo la medesima pianta tagliamo una gemma e prepariamo la talea per riprodurre le stesse qualità, altrimenti con lo scudo per le rose ne uniamo due varianti ma con le stesse qualità e otteniamo una nuova variante di rosa.Facendo un paragone con il carattere dell'uomo,con le sue abitudini,con i propri vizi e le sue virtù vedremo che l'operazione risultera' la medesima.Se egli appare una persona buona e onesta comportandosi in tale maniera, darà agli altri la possibilità di comprensione alla sua,se egli vorrà escludere le singole debolezze per unire le qualità che possiede a quelle degli altri che sono dotati delle medesime doti si otterrà un prodotto nuovo, migliore del precedente poichè sono state unite le stesse valutazioni, ma con ulteriori capacità in cui si esibiscono tutte le virtù acquisite...ma se costui si legherà a diversi fattori che risulteranno impropri, allora la qualità andrà a deteriorarsi per non aver manifestato le possibilità acquisite.In sintesi..circondati e frequenta chi possiede qualità migliori delle tue e apprendile con la magia della volontà per essere valutato un esemplare di razza che un giorno parteciperà al concorso della Vita Eterna, per stabilire quanto in realtà valgano le proprie aderenze amorevoli e per determinare la propria Fede e la probabilità d'essere ammesso alla presenza Divina.Questa è la riproduzione delle piante paragonate all'uomo che susciterà la considerevole ammirazione altrui, quando si presenterà con una nuova specie i cui colori stupendi attireranno lo sguardo e l'animo esulterà per aver raggiunto il culmine della felicità..
lunedì 19 marzo 2012
ALLA FINE..
Nessuno è preparato mentalmente alla fine del proprio cammino..anche se lo ammette non risulta vero, poichè il trapasso suscita paura e timore a tutti.Si sente che alcuni muoiono nel sonno,ma chissà se si sono accorti,se hanno sofferto nel momento della dipartita.Certamente andarsene senza rumore,ad un tratto lasciando il pianto e l'immenso dolore a chi rimane è per l'uomo un caso favorevole in quanto non aspettandosi quell'evento scomparirà in punta di piedi..non così per coloro dopo lunga sofferenza,per cui risulterà una liberazione.La sottoscritta ha sfiorato tre volte quella soglia, ma non era previsto che avvenisse in tal modo.La prima con un boccone di pane e prosciutto che non voleva andare oltre la gola e che come tale le impediva di respirare..infatti ho pensato..che sciocchezza morire per un boccone male ingoiato..ero lucida e sola in casa in quel momento e ho avuto paura d'andarmenne così senza potere dire nulla.. ma neppure la saliva mi aiutava per cui mi sono alzata da tavola avendo dimenticato per la fretta di andare a scuola di mettere l'acqua con una forza d'animo non indifferente,tanto stavo male, ho bevuto dell'acqua corrente e prontamente il boccone è sparito..che angoscia ho provato.La seconda volta è stata più grave..con la cucina elettrica e acqua rimasta dopo aver lavato dalla domestca sotto di essa, sono andata ad aprire il forno,la cui maniglia era d'acciaio ed ho preso la scossa talmente forte che vedevo strisce azzurre enormi a sfumature..la mano non riusciva a staccarsi per cui facendo forza mi sono appoggiata al lavello anch'esso in acciaio per cui faceva contatto e solo una mano accorsa alle mie grida, mi ha tolto prontamente da quello spavento e dal dolore che mi ha accompagnato per alcuni giorni.La terza volta per un antibiotico di cui non sapevo d'essere allergica..ricordo un forte bruciore alla gola e poi lo "shock anafilattico" di cui ero preda mi ha fatto perdere i sensi.Mi sono svegliata l'indomani mattina in ospedale..anche quell'ennesima volta ero sfuggita alla Sorella come afferma S.Francesco.Questi tre episodi mi hanno fatto riflettere che la morte improvvisa e non aspettata se ci offre il tempo per comprenderla è un orribile momento in cui si pensa a difendersi,a non lasciare la terra per l'istinto di conservazione e di sopravvivenza che ogni uomo possiede..ciò che spaventa è il trapasso non la morte in sè, poichè ti dà il tempo di comprensione che non ci sei più..mentre coloro che si addormentano e se ne vanno nel sonno, mi sono sempre chiesta se hanno un attimo di sofferenza e comprendono a quello che vanno incontro, oppure si addormentano e il tutto avviene con semplicità di esistenza vissuta e decisa in quel preciso istante..
domenica 18 marzo 2012
NUDI ALLA META..
Il bambino nasce nudo, in seguito dopo essere stato pulito viene riposto in panni candidi poichè sente freddo...così l'uomo muore vestito da alcuni indumenti ma la sua anima si presenterà nuda in quanto lascerà sotto terra la scatola che lo ha avvolto per lungo tempo.Che importanza avrebbero i vestiti se l'anima è candida senza macchia,quindi può presentarsi così com'è dinnanzi all'ALTISSIMO...ma se l'anima presenterà alcune macchie, allora costui si vergognerà del proprio stato e cercherà di coprirsi alla meglio sperando di non mostrare il modo in cui versa..proprio come il neonato che se non fosse coperto avrebbe freddo. Nell'uomo dopo la morte il freddo esiste solo dentro di sè qualora il suo comportamento sia stato discutibile, altrimenti si sentirà un angelo benefattore che s'inchinerà dinnanzi al SIGNORE per appartenere alla schiera di coloro che meritano il PARADISO..Nella propria esistenza alcuni individui ritengono che lo spogliarsi,il vestirsi meno,li renda più appariscenti e nel miglior modo si possano esibire le proprie qualità..ma costoro non si accorgono che la loro indecenza diventa una volgarità accentuata dal fatto che non tutto è lecito,che la pudicizia è un elemento determinante nella figura umana per accreditarsi il rispetto e conservare la dignità che risulta essenziale nell'aspetto esteriore..alcuni al contrario ritengono che esibendo le proprie fattezze,ciò li condurrà ad eventi particolari,di successo e forse alcune volte accade proprio così..ma in seguito verranno messi da parte per altri che la pensano allo stesso modo..mostrare senza scrupoli le singole qualità senza tenere conto del pudore che offre la capacità d'ammirazione e di qualità superiori che fanno sentire l'uomo ancora vivente e non deceduto nei propri principi, diventa una deplorevole mancaza di vita onesta..in cui essi non si rendono simili al neonato che viene prontamente protetto da ogni forma di freddezza, ma simili al defunto che si coprirà per nascondere le proprie macchie..
LA FONTANA.
IN UN PAESE LONTANO VI ERA UNA FONTANA CHE DAVA ACQUA MIRACOLOSA POICHE' COLORO CHE LA BEVEVANO GUARIVANO DALLE LORO MALATTIE.NATURALMENTE TANTI ERANO I VISITATORI CHE VENIVANO IN QUEL LUOGO PER PRENDERE UN PO' DI QUELLA PANACEA..MA ESSA LI GUARIVA SOLO IN QUEL POSTO.. SE L'ACQUA VENIVA PORTATA ALTROVE NON AVEVA LO STESSO EFFETTO.CHI NON POTEVA RECARSI IN QUEL PAESE NON USUFRUIVA DELLE STESSE CONDIZIONI .UN GIORNO ACCADDE UN AVVENIMENTO STRANO..COLUI CHE SI ERA ABBEVERATO PRESSO QUELLA FONTE E CHE AVEVA LE GAMBE ATROFIZZATE.BEVUTA L'ACQUA POTE' MUOVERE I PRIMI PASSI,MA A SERA LE SUE GAMBE RITORNARONO IMMOBILI..CHE STRANEZZA DOLOROSA..PROPRIO A LUI DOVEVA CAPITARE..CI AVEVA TANTO SPERATO ..MA L'INDOMANI RIPETE' LA STESSA OPERAZIONE E LE SUE GAMBE SI MOSSERO ANCORA MA A SERA RITORNARONO IMMOBILI..EGLI NON POTEVA RESTARE IN QUEL LUOGO A LUNGO E COMPRESE CHE IL SUO MIRACOLO DURAVA SOLO UN GIORNO PER POI RITORNARE ALLA DOLOROSA NORMALITA'.NON COMPRENDEVA IL MOTIVO DELLA SITUAZIONE ORRIBILE CHE SI ERA VENUTA A CREARE,LA SPERANZA DI UNA GUARIGIONE MIRACOLOSA CHE A SERA SVANIVA NEL NULLA PER LASCIARLO DISTRUTTO E DEMORALIZZATO.EPPURE AVEVA TANTO SPERATO,AVEVA CREDUTO IN BUONA FEDE A QUELLO CHE GLI ALTRI AVEVANO RACCONTATO,AVEVA PREGATO..COSA DOVEVA FARE DI PIU'?IL TERZO GIORNO SI RACCOMANDO' ALLA MADONNA E SI AVVIO' VERSO LA FONTE QUANDO INCONTRO' UN UOMO CHE LO FERMO' E GLI DISSE..TU VAI ALLA FONTE PER BERE L'ACQUA CHE TI GUARIRA'..MA IL MIRACOLO DURA SOLO UN GIORNO COME LE TUE AZIONI CHE DURANO IL TEMPO DELLA MIETITURA..NON HAI MAI RIFLETTUTO SU QUANTO HAI PROMESSO,SU QUANTO HAI DECISO PER IL BENE DEGLI ALTRI E POI TE NE SEI DIMENTICATO A TUO FAVORE? QUANTO MALE,QUANTA SOFFERENZA HAI OFFERTO A COLORO CHE SI PRESENTAVANO A TE PER UN AIUTO..NO.. TU AL MOMENTO NON LO NEGAVI MA IN SEGUITO RIPRENDEVI CIO' CHE AVEVI DATO POICHE' RIFLETTENDOCI SU, TI PENTIVI PER I TUOI SCOPI DELLE OFFERTE FATTE..ORA TOCCA A TE AVVERTIRE LA MEDESIMA SOFFERENZA,IL DOLORE ATROCE DI QUALCOSA MERAVIGLIOSA CHE TI VIENE DATA E IN SEGUITO SCOMPARE..IL MIRACOLO DURA SOLO ALCUNE ORE DURANTE LE QUALI TU SPERI SIA PER SEMPRE..MA ESSO VALE SOLO PER IL GIORNO POICHE' LA NOTTE TI RICORDERA' QUANTO MALE HAI COMMESSO NELLE VITA DEGLI ALTRI...CIO' DETTO L'UOMO SCOMPARVE LASCIANDOLO TRAMORTITO AL SUO TRISTE DESTINO CHE GLI AVREBBE RICORDATO QUELLO CHE AVEVA FATTO AGLI ALTRI SENZA RENDERSI CONTO DI QUANTA SOFFERENZA ALBERGAVA NEI CUORI DI COLORO CHE IN SEGUITO AVEVA ABBANDONATO..
sabato 17 marzo 2012
LA DANZA DEI SETTE VELI...
Credo che tutti ci ricordiamo di SALOME' che ballava la danza dei sette veli al re ERODE per ottenere in cambio la testa del BATTISTA..ella li toglieva uno alla volta con studiata maestria per affermare al sovrano la sua cupidigia in modo da farla arrivare a tal punto che non poteva negare la promessa fattale.Così accade nell'animo di coloro che appaiono buoni e sinceri per ottenere i propri scopi e quando sono certi d'avere convinto gli altri se ne servono a loro agio senza tenere conto delle sofferenze altrui,delle chiarezze della propria individualità,di quanto hanno ottenuto con i propri sentimenti falsati da un'attenzione dedicata solo all'esteriorità e non avvertita internamente con tutti i pregi e le bellezze di sospiri decantati dal cuore.Voi direte ma chi scrive non afferma mai che l'amore è stato donato con tutta l'anima,con tutto il proprio essere.?.E' vero ..poichè gli altri hanno confuso la parola amore con quella della passione che dura "l'espace d'un matin" ossia dura fin quando uno degli interpreti si stanca di avveritire le medesime finalità e cerca altrove un'altra ispirazione che gli dia frutti diversi..in tal caso ha fatto esplorare il momento creduto sincero, come SALOME'che si è tolta i sette veli per offrire al sovrano la bellezza del suo corpo e non della sua anima..in quanto la stessa non considerava che l'amore conquista con una sostanziale differenza, non con un gioco perverso, ma con le melodie le cui note sono supreme e concordanti con la sincerità,mentre la passione fa vibrare le note che in seguito risulteranno stonate e senza preziosità alcuna..
IL SARTO..
Un tempo e oggi coloro che possono spendere di più si recano dal sarto per avere un vestito su misura.Naturalmente cucito con le fattezze dell'individuo e non in serie l'abito veste certamente meglio poichè il sarto dopo alcune prove lo consegna nella sua perfezione di manifattura.Ma purtroppo in questi tempi ove tutto è cambiato,pochi sono coloro che continuano ad andare dal sarto e questo tipo di lavoro particolare si eredita da padre in figlio.L'uomo che indossa l'abito confezionato in tal modo si sente perfetto e tangibile allo sguardo altrui poichè sa d'essere un provilegiato sia come scelta della stoffa che come confezione dell'abito..e allora ci chiediamo ..perchè nel suo cuore egli non dimostra la medesima preparazione?Perchè non sente d'essere fatto in serie ove l'amarezza e la presunzione lo rendono simile alle fiabe in cui l'orco si nutre di cibo umano?Egli non avverte la disponibilità verso gli altri,non si rende conto di quanto manchi l'amore sia nel suo cuore che in quello che nega agli altri..eppure basterebbero un sorriso e una dolce parola sussurrata con il sentimento sincero per offrire a chi gli sta a cuore la capacità di credere nel suo affetto,nella sua presenza, nel suo aiuto.Pochi sono quelli che rispondono su questo tema..pochi sono coloro disponibili alla partecipazione altrui..molti se ne servono per i loro scopi,molti per afferrare l'attimo fuggente.e poi?Resta la verità dell'ipocrisia dell'immagine compiuta in serie poichè cucita a mano e su misura costa molto di più..
venerdì 16 marzo 2012
L'ACQUA..
L'acqua è un elemento vitale nelle nostra esistenza senza la quale non potremmo vivere.Quando guardiamo un film dove gli attori sono in un deserto senza l'acqua e in seguito non vi saranno approvvigionamenti per cui moriranno,ci sentiamo il cuore in ansia per la loro sorte e partecipiamo senza volerlo all'immagine che ci viene proiettata.Nella vita quando essa viene a mancare per qualche ora o addirittura per un o o due giorni viviamo come dei sonnambuli..non sappiamo cosa fare anche se ci hanno avvertito prima e in alcuni casi purtroppo questo avviso non accade proviamo una sensazione di smarrimento..certo possiamo bere bibite,ma il resto come lavarci etc.. diventa insopportabile.Riflettiamo un attimo.. se nella vita mancasse la fiducia negli altri,la prospettiva d'essere compresi,la speranza che ogni elemento vada a suo posto nel tempo giusto e non nel nostro,che l'avvenire sia per noi favorevole etc..certamente vivremmo meglio e non ci sentiremmo mancare la terra sotto i piedi.Ma l'evidenza del fato, così riteniamo, si accanisce contro di noi e avvertiamo l'arsura degli attori del film,per cui ci abbandoniamo a tristi pensieri da cui conseguentemente si compiranno le nostre azioni che il più delle volte risulteranno deludenti.E' difficile tutto ciò poichè noi crediamo erroneamenete che l'esistenza debba offrirci quello che desideriamo,ciò che abbiamo conseguito con le proprie forze,con le nostre difficoltà incontrare e in seguito superate..ma accade come a scuola quando andiamo a verificare la tabella degli esami e ci accorgiamo che il compagno che stimavamo valesse meno di noi, ha ottenuto più di noi..e allora cosa fare?Nulla..accettiamo il verdetto anche se a malincuore andiamo avanti..così è la vita.. si devono accettare le sue regole.ma dipende da noi migliorarle per non trovarci in difficoltà come quando l'acqua viene a mancare..
giovedì 15 marzo 2012
L'ABITUDINE..
Un'abitudine può significare anche una finalità positiva se non intralcia quelle degli altri..ma pretendere di usare le persone per i propri scopi diventa un'esagerata conflittualità che conduce all'esasperazione per coloro che sono sottoposti a tale procedura.Quando si diventa esclusivisti ed egoisti per le singole necessità senza tenere presente di chi si trova in difficoltà per la irrilevante rispettabilità subita,la complicanza di tale affermazione può causare serie difficoltà.Ciò vale anche per le persone che ci sono care in quanto approfittando del nostro affetto e basandosi sulla nostra pazienza dimenticano le buone maniere e quel certo conseguimento che si chiama educazione, recitando una parte agli altri non congeniale e provocando disturbi non indifferenti.Fare il proprio comodo a discapito di coloro che ci amano o di coloro che ci circondano, all'inizio può significare una semplice mancanza d'ignoranza dovuta alla giovane età,ma in seguito diventerà un "escamotage" per compiere quello che risulta conveniente alle proprie aspirazioni.e se in un primo momento verrà perdonato in seguito sarà condannato senza amnistia pe l'egoismo e la mancanza di riguardo.Ma se al contrario parliamo di abitudini esemplari allora c'inchiniamo di fronte alle procedure effettuate per la carezza mostrata e per la bontà eseguita come quella della chiarezza dei propri risultati che danno agli altri la capacità delle nostre effusioni e delle nostre dimostrazioni d'affetto.Nella vita si deve conservarle ..è necessario per la propria personalità nella quale verranno sempre riconosciuti il rispetto e la dignità..inoltre la caratteristica induviduale è proprio quella di essere abitudinari nella conferma della rettitudine morale che non oltrepassa la divisione della mancata semplicità d'animo..
mercoledì 14 marzo 2012
LA STRADA..
La strada conduce ogni individuo verso una meta prefissa.. vuoi che sia un rettilineo o che comporti qualche difficoltà, verrà percorsa ugualmente..così come l'uomo viene condotto verso la vita che si è scelta.L'essere umano crede che ogni evento sia predestinato alla sua volontà di essere tale..la base è così ma la scelta che farà dipende solamente da quanto egli prevede che sia utile alla sua formazione,da quanto possa giovargli,da quanto gli sia indispensabile per la propria necessità dell'esistenza che in precedenza ha creduto di avvertire nelle sue fondamentali richieste interiori per la propria individualità.A volte la strada presenta tortuosi percorsi da effettuare con calma e precisione per non sbandare,per non trascurare quelle proprietà di sicurezza che necessitano in alcune occasioni altrimenti si andrebbe incontro a pericoli e a evidenziate ritorsioni contro la propria incolumità per cui l'attenzione dovrà essere mirata alla calma e alla serenità di sè stesso e di coloro che si affidano alla sua persona.Egli è quindi responsabile non solo della propria salvezza, bensì anche di quella altrui che hanno riposto nella sua persona la fiducia e l'amore di un'esistenza pacifica e tranquilla.Così accade nella vita di ognunno in quanto si dovrà percorrere un cammino irto di difficoltà che il medesimo dovrà evitare per raggiungere gli obiettivi prefissi che riguardano il benessere unanime e la serenità che darà la pace e la gioia di quanto sia importante la ricchezza delle singole partecipazioni alle non sbandate,alle scrupolose vicissitudini che gli altri avvertono.e che sono convinti di superare con la sua assistenza.La strada in tal modo non sarà, nè apparirà tortuosa ma facilmente percorribile poichè colui che è alla guida sentirà la responsabilità di quanto gli è stato offerto con la precisa attenzione che merita la propria incolumità e che avverte gli sia stata conseguita in affidamento quella altrui..
L'AVVERSARIO..
Chi di noi durante la propria esistenza non ha mai avuto un avversario? Non vogliamo chiamarlo nemico poichè non esiste se non in guerra questo orribile termine, ma se ci riferiamo alla nostra infanzia sicuramente ci sarà stato qualcuno più bravo di noi,qualcuno che in seguito ci ha soffiato chi avevamo nel cuore etc..Non è detto che il prescelto risultasse migliore di noi, ma nell'esistenza umana non esiste il perchè..certamente colui che è stato prescelto aveva qualità dimostrative e non veritiere, ha avuto maggiore fortuna,sicuramente si è servito di doti che mostravano la propria finalità di chiarezze magari in seguito non confermate ma..in quel preciso momento sono state accettate lasciandoci con un vuoto dentro e ci siamo chiesti..ma in realtà valiamo così poco? No.. non esattamente questa domanda reclama le nostre poche virtù,le nostre irrilevanti doti..la spiegazione è..saperci fare..avere una faccia tosta o avere quelle necessità richieste che in quel momento mancavano a noi..ma non per questo il nostro valore verrà messo in discussione.Solo per gli aspetti culturali, la preparazione nelle circostanze della vita,come anche nel campo del lavoro l'avversario può determinare le proprie conquiste a nostro sfavore ma non perchè valiamo meno..ma perchè ancora dobbiamo migliorare quello che ritenevamo fosse perfetto per la nostra esistenza di essere.Spesso l'avversario si costituisce con la sua stempiata coloritura morale in eccedenza di virtù che si estingueranno con la probabilità di essere scoperti nel momento in cui la figura umana verrà esposta alla differenza dichiarata nella quale si esprimeranno tutti quei valori che egli non possiede e in cui la personalità viene costruita su basi effimere e passeggere che ridurranno la provocazione ricevuta e compiranno la esigua stimolazione di giudizi concreti.Talora si guardano e si ammirano determinate qualità che riducono la fisionomia dell'individuo ad una formalità ridotta di quanto in realtà esiste e quindi si concluderà che le attitudini prescelte non sono state soddisfacenti e l'avversario si estinguerà per le realtà non configurate in cui la prospettiva risulterà non efficace e maggiormente accusatrice per la teatralità esposta nella finzione e nella scaltrezza dei propri difetti trasformati per l'occorrenza in doti che risulteranno non amnistiate dalle virtù esposte e non sincere..
SASSI..
Ve ne sono piccoli e costituiscono la ghiaia,più grandi e si chiamano ciottoli ed infine vi sono i macigni grosse pietre che spaventano gli individui poichè se sciolgono la terra sopra cui poggiano durante una pioggia torrenziale, possono cadere e uccidere.Se riflettiamo in noi stessi l'esistenza presenta molti sassi che in seguito con le tribolazioni che dobbiamo affrontare possono diventare macigni.A quel punto la nostra vita si spegne nel cercare di potere risolvere le difficoltà che ci affliggono in un primo momento e se non ci riusciamo, allora ci distacchiamo da tutto ciò che ci circonda per trovare quella pace negata con l'unione con gli altri.E' un male poichè la solitudine che tanto ci sembra utile per guarire le ferite morali, ad un tratto si mostra nella sua vera realtà,modificandoci il carattere che diventerà sempre più chiuso e cupo allontanandoci dalla possibilità di esistere con una sensibilità che denoti anche la propria precarietà dettata dal dolore.Noi tutti dovremmo evitare che la ghiaia diventi un macigno affinchè i nostri pensieri, se riteniamo che essi siano costituiti dall'impossibilità di recupero non ci neghino la speranza che non dobbiamo abbandonare mai di un domani migliore e che quello che oggi ci appare insormontabile,col tempo si risolverà in un attimo di precisa circostanza che diventerà per noi quell'ancora di salvezza a cui ci aggrapperemo per non affondare nell'abulia dei nostri problemi.La tempesta che sentiamo dentro di noi, che denota la caparbietà di noi stessi di fronte a quanto ci appare invalicabile, non ostituisce la centrale norma di vita che ci siamo proposti in quanto noi non conosciamo la sicurezza del futuro per ciò che riguarda il nostro operato.. ma con acume e tanta pazienza riusciremo a dribblare la richiesta dei nostri problemi per ottenere la soluzione cercata..e faremo in modo che i sassolini formino una piccola ghiaia di luci intermittenti a nostro favore e non di macigni che inevitabilmente ci distruggeranno il cuore..
lunedì 12 marzo 2012
venerdì 9 marzo 2012
mercoledì 7 marzo 2012
IL RISULTATO DI CIO' CHE SI E'..
Ognuno di noi ritiene che sè stesso sia stato fortunato nella vita oppure che la sorte durante l'esistenza non gli abbia arriso per quanto meritava,altri hanno raggiunto anche se con sacrifici la meta prefissa,altri vi hanno rinunciato per situazioni più comode,altri non hanoo intrapreso alcun cammino...gli ultimi si lamentano che pur avendo battagliato e tentato le varie strade l'esistenza ha negato loro la possibilità di raggiungere quelle vette tanto sperate.Ma la verità dove si nasconde?Essa si nasconde in tutte queste parole qui citate poichè il tracciato del viaggio da percorrere è già disegnato,ma si deve colorare con colori adeguati altrimenti resterà in bianco e nero..dipende solo da noi.C'era una volta un piccolo uomo piccolo di mente poichè aveva l'abitudine di paragonare tutto il suo operato con quello altrui in cui naturalmente il giudizio era supremo per la sua opera e riteneva che gli altri fossero al di sotto delle sue evidenziate qualità in quanto avendo raggiunto una posizione di successo ed essendosi guadagnato la capacità di una vita correlata da ogni suppellettile generosa che il destino aveva voluto favorirgli,non ammettava la propria persona in simbiosi con un'altra che stimava d'intelletto inferiore.Un giorno si svegliò con un forte mal di testa ma egli non dette importanza alla cosa..prese una pastiglia e credette in tal modo che gli passasse.Ma durante la giornata il malore era aumentato per cui non resistendo più si recò dal medico che dopo averlo visitato gli consigliò alcuni esami per verificare il dolore,dato che non si trattava di un dolore così semplice come lui pensava.Il pover'uomo ritornando a casa rifletteva su quanto gli era stato detto ed era molto preoccupato poichè era sicuro si trattasse di un male incurabile.Alla sera si coricò con l'animo in tumulto e fece un sogno strano.. che lo trasportava in un lontano Paese ove tutti i residenti del luogo al suo passare gli ridevano in faccia additandolo come se fosse un pagliaccio del circo..costui non comprendeva il perchè di tanto riso,nè la mancanza di rispetto per la sua persona..eppure nella sua vita si era dimostrato serio e pronto nelle diverse difficoltà incontrate..aveva guadagnato molto, si era potuto permettere quello che gli altri non possedevano ma che desideravano.. così pensava e ne era certo.Aveva avuto molte donne piacenti che gli avevano dimostrato quanto fose importante la sua persona ed egli aveva ricambiato questo piacere con allettanti regali..in seguito aveva scelto la meno esuberante ma tanto cara e tranquilla per formarsi una famiglia a cui aveva dato la serenità economica e la possibilità di una vita preziosa sotto tutti i punti di vista.Mentre ritornava su questi pensieri,il pubblico continuava a ridere al suo passaggio a tal punto che si svegliò tutto sudato.Tirò un sospiro di sollievo.. era stato solo un brutto sogno e quindi si recò con il cuore in tumulto a fare gli esami richiesti.Quando ebbe il responso non trovò la forza di leggerlo e recatosi a casa,raccontò tutto alla moglie pregandola di farlo lei..ella lesse e sorrise..niente paura ..era stata una forma lieve anche se dolorosa di sinusite che aveva portato un pò di artrosi cervicale..si doveva curare e col tempo sarebbe migliorato.Ed eccolo là quel piccolo uomo..tanto grande nel credersi superiore agli altri e tanto piccolo e modesto nelle proprie qualità..allora ricordò il sogno e comprese..alla fine del cammino non avrebbe lasciato commenti della sua persona favorevoli, ma allusivi al suo comportamento che destavano riso e non pianto per cui da quel giorno decise di cambiare vita aiutando gli altri senza mai giudicare la loro realtà...
LA POCHEZZA D'ANIMO...
Vi sono individui che essedo riusciti nel lavoro credono d'essere al disopra di ogni sospetto,per cui ammirati per quanto ottenuto credono di esercitare un potere di riflessione sugli altri giudicandoli alla loro maniera.Dobbiamo dire che solo in aula il giudice può e deve esprimare un giudizio sul reo..altrove questa considerazione è amnistiata solo da una profonda amicizia che lega due persone a tal punto che esprimere tali parole per aiutare l'amico è considerato un elemento necessario e indispensabile per non fargli comettere errori irreparabili che dispiacerebbero ad ambedue.Chi si arroga la prepotenza di giudicare gli altri emettendo pareri non favorevoli e non conoscendo affatto la persona,denota quanta pochezza d'animo nasonda e quanta poca sincerità d'affetto nutra per chi al contrario cerca di essere un amico.Oggi nel mondo è difficile,molto difficile incontrare chi veramente dimostri una sincerità d'animo verso gli altri a tal punto da rinunciare alle propie inutili aspirazioni in favore dell'altro..oggi si pensa e si ritiene che si debba favorire sè stesso poichè coloro che ti circondano non contano quanto la tua persona che a conti fatti vale molto di più..ma per te stesso e per gli altri? Non ha omportanza..ciò che conta realmente e d'esserti fatto una posizione, una chiarezza solo tua per guadagnarti più di ciò che ti spetta nella vita in modo tale da escludere completamente quello che gli altri pensano.Così facendo non ci si accorge che coloro che ti sono accanto ti cercano solamente per scopi reconditi,che in seguito verranno alla luce poichè anch'essi sono come te..con la requisitoria della pochezza d'animo..
lunedì 5 marzo 2012
GLI UCCELLI..
Sono animali che guardano il mondo sapendo che la loro esistenza sarà come quella degli uomini a meno che gli stessi non li sopprimeranno prima.Alcuni come le rondini migrano verso lidi caldi per evitare il freddo,altri vivono per tutto l'anno in zone calde..ma come l'uomo desidera ritornare a casa sua, così essi desiderano ritornare al loro primo nido e costruire nuovi rami che il tempo ha deteriorato.Le madri procurano il cibo per i loro piccoli e l'imbeccano con una pazienza infinita.Così vivono gli uccelli,popolo di grandi trasvolate in cui non si cimentano mai da soli ma sempre in gruppo.Essi hanno compreso e non sempre l'uomo, che l'unione conforma la loro vita ad una diretta via in cui il viaggio è di tutti e non di uno solo,la cui meta è il desiderio di ognuno per sopravvivere e non morire abbandonato.Vi sono poi i gabbiani che al contrario delle rondini, restano tutto l'anno nel solito posto, poichè la loro vita si dimostra alquanto pigra e cercano il cibo nelle stesse acque in cui rimangono.Se noi paragoniamo l'esistenza degli uccelli con quella umana,troveremmo delle similitudini che fanno riflettere sulla propria conservazione del silenzio notturno che alberga in ognuno di noi quando siamo in conflitto con noi stessi e non vogliamo comprendere che anche gli uomini formano una comunità umana, ove ciascuno ha bisogno dell'altro,ove ciascuno per migliorare le proprie condizioni di vita e trovare quel tepore di calma e di serenità per affrontare gli ostacoli che si divertono a visualizzarsi nel proprio cammino, abbiano la necessità di cooperare per formare quella unione simile agli uccelli.Qualora l'uomo spiegasse le proprie vele volendo essere solo nelle traversie dell'esistenza, non troverà quelle soluzioni che cercava ma sarà obbligato a tracciare la strada dell'andata o del ritorno da solo, per cui ne soffrirà moltissimo o addirittura non scamperà ai pericoli che l'attendono.Inoltre se deciderà di continuare come i gabbiani a restare nelle condizioni in cui si è venuto a trovare senza rimedio per quanto l'aspetta,non troverà il cibo per la propria realtà di vita, ma cercherà inutilmente quella via d'uscita che per lui non esiste..
MIA MADRE..
Ognuno di noi vede sua madre completa di ogno virtù poichè ella rappresenta il faro di luce della nostra vita in quanto ci ha regalato la possibilità di esserci.Mia madre era una donna con uno stile impeccabile, con un gusto particolare per cui ogni cosa che indossava era sul suo corpo perfetta..aveva classe..Una donna colta,precisa nelle sue affermazioni ma sapeva anche essere rigorosa quando noi figli non eravamo ubbidienti.Non le ho mai sentito pronunciare una parola fuori posto,mai alzare la voce.nè pronunciare discorsi fuori luogo.Era simpatica e gentile,molto accogliente e cortese nelle proprie manifestazioni a cui si dedicava con semplice affinità.Le piaceva leggere,infatti la mia biblioteca contiene una quantità enorme di libri..perfino la Seconda Guerra Mondiale di Wiston Churchill..e altre vicende dell'umanità.. e così ho imparato a leggere anch'io..amava la musica classica, infatti si recava regolarmente al Teatro San Carlo di cui aveva l'abbonamento ed era amica del maestro T.Serafin e I:Pizzetti,la prosa e la commedia..sapevo che la musica di noi ragazzi non l'attirava, ma non ce lo ha fatto mai capire e così accoglievo i miei amici nei weekend, sia a pranzo, sia per i ricevimenti che mi permetteva di dare.Per noi ragazzi faceva un cocktail champagne ove naturalmente spremeva molte arance e poco champagne e famose erano le sue tartine soprattutto quelle alla pasta di acciughe.La nonna era nata a Palermo e il nonno a Venezia per cui alla nostra tavola si mangiava poco alla napoletana,essendo abituata ad una diversa cucina,ma mi aveva tolto l'abitudine di mettere lo zucchero nella parmigiana di melenzane,che col tempo ho compreso fosse una pessima e disgustosa preparazione.Era un'ottima cuoca,ma soprattutto era dotata di una enorme pazienza.La sua cultura,la sua conversazione,la sua prerogativa ch'era l'ironia espressa con intelligenza e non con malafede, la facevano ritenere un'ottima amica,per cui molti amici venivano invitati a casa ed ella era accolta nelle loro case con grande simpatia continuamente ..mi ha insegnato come si riceve,il modo di vestire senza addobbi varii con semplicità, ma che denota quel tocco di eleganza,senza strafare per apparire ciò che non si è.Aveva mani perfette,sempre curate..lunghe come quelle delle pubblicità, così la bocca e il naso all'insù..in totale era una gran bella donna.. infatti si arrabbiava quando le dicevo che rassomigliava all'attrice Lana Turner in nero.D'estate ci portava al Lido di Venezia per visitare i parenti del nonno,in giugno all'Hotel Des Bains e in Agosto all'Excelsior per il Festival del Cinema.Nei primi giorni d'agosto andavamo in montagna a Cortina o a Ortisei per respirare aria pura e godere dei piaceri che la montagna offre con splendide passeggiate.Ritenevo che vivesse a lungo come tutti i figli pensano,ma ella fumava molto e già una volta fu ricoverata in preda ad asma..le ho parlato poco,con un dialogo rimandato ad altri anni poichè vivevo la mia vita di ragazza,in seguito di adulta e poi anche di madre.Un pomeriggio di sabato si mise a letto con l'influenza e la domenica mattina stava male per cui fu chiamato il medico immediatamente..le ultime parole che disse furono..questa volta non ce la faccio.Infatti perse conoscenza e il mercoledi successivo si spense..in seguito seppi che aveva donato i suoi occhi.Cara mamma ti ho trascurato nel dialogo,nel parlarti, nell'assaporare quei discorsi che tanto interessavano gli altri,quante cose ho dovuto scoprire da sola. quante volte mi sono fidata di persone che ritenevo di conoscere ma non era così,quante situazioni ho dovuto sbrogliare da sola..perfino quando preparavi in cucina..mi dicevi..figlia mia tu non guardi neppure ciò che faccio.. come farai quando non ci sarò più?Cara mamma sono andata dalla signora accanto a farmi spiegare e a scuola tra le colleghe a chiedere piatti speciali che tu mi offrivi..cara mamma quanto tempo è trascorso..mi manchi tanto,ma io ti ricordo sempre e ti amo come allora..forse più di allora perchè sono cresciuta dentro e ho compreso in tutte le sue finalità la parola MAMMA..
L'IRONIA..
Essere ironici può essere un motivo di pregio per alcuni che hanno la capacità di mettere in ridicolo con un certo gusto e un limite appropriato le non qualità altrui,ma può anche diventare un difetto in cui si evidenzia l'insicurezza che si nutre dentro di sè per ciò che gli altri dicono.La battuta facile,non prendere sul serio le parole che si avvertono,ironizzare su tutto e su tutti per colui che la evidenzia continuamente, diventa un'abitudine che se al principio può far divertire gli altri con un sorriso alquanto piacevole,in seguito si dimostrerà noiosa e preoccupante per la sua lingua troppo biforcuta .La risposta pronta che mette gli altri in imbarazzo,la capacità di destare il riso su quanto si è pronunciato per le pecche altrui o seguendo il proprio istinto che demolisce a volte le situazioni compromettenti le quali possono diventare spiacevoli,diverte a tratti il pubblico che è presente,ma la forza che si nutre dentro di sè nel far del male o offendere coloro che risultano assenti, certamente diventa una scorretta sentenza per chi usa mettere alla berlina le faccende che non gli competono affatto.Gli amici si sa sono burloni e a loro si perdonano gli scherzi,le buffonate che in una piacevole occasione diventano motivo di compagnia esuberante,ma ascoltare individui che hanno il pessimo gusto d'ironizzare su quanto si è compiuto,su quello che si racconta,su ciò che si ritiene sia indispensabile come consiglio in condizioni tutt'altro che ridicole..allora l'ironia diventa un modo spregevole di approfittarsi della comprensione altrui,facendola ritenere una sincerità mal custodita..poichè a lungo andare dimostrerà quanta pochezza albergava nell'animo di chi non essendo capace di visionare sè stesso se la prende con gli altri,facendo loro credere che l'esistenza umana è tutta un'ironia..
domenica 4 marzo 2012
LA VOCAZIONE..
Ognuno di noi nasce con una vocazione, vuoi che sia parte del talento che esiste dentro di noi,vuoi che ti faccia sentire una spiccata attitudine per quello che desideri diventare..vita monacale,madre di famiglia,individui in carriera, oppure esprimere le tue doti in maniera esemplare in modo tale che tutto il mondo ne venga a conoscenza etc...Vi sono inoltre coloro che decidono di approfittarsi e di sfruttare tutto ciò che possono prendere dall'esistenza altrui, per cui vivono come parassiti poichè non comprendono di non avere il coraggio di affrontare le responsabilità successsive all'età e quindi è per loro un merito non fare nulla e accaparrarsi dagli altri quello che non hanno conseguito..un pò come i tempi andati quando il nobile signore viveva nei suoi possedimenti e facendo lavorare gli altri, ne traeva i benefici.Ma parliamo della vocazione ..cosa significa questo termine così alto e nello stesso tempo tanto impegnativo? E' una forte sensibilità che coinvolge il corpo e lo spirito ad approfondire le proprie conoscenze per conquistarne altre, per comunicare attraverso le singole proprietà di ottenuti valori con il sacrificio o con la volontà di noi stessi, per dimostrare agli altri il nostro merito e la propria evidenziata caratteristica dei nostri sentimenti.Avvertiamo un impeto di chiarezza che ci sprona a compiere atti coraggiosi,atti valorosi,atti di grande umanità per amore di quello che comprendiamo debba esserci nel nostro cuore, per favorire gli altri anche se a volte risulta a nostro discapito.. oppure con la dimostrazione che se si ha la necessità dei nostri soccorsi, siamo pronti ad offrirli per aiutare coloro che si trovano in difficoltà.La vocazione religiosa mira ad amare Dio offrendogli ogni minuto della nostra vita in favore degli altri,rinunciando alle nostre prerogative e ai nostri necessari desideri per mortificare la carne,ossia la parte terrena di noi stessi.Quella inoltre di cui fanno parte gli altri è un sentimento di consapevole necessità, di comprensiva sensibilità per amare anche coloro che ci offrono il peggio di sè stessi,anche coloro che non ci dimostrano affetto,nè consapevolezza dei nostri sacrifici..anzi come GESU' afferma nel Vangelo porgendo l'altra guancia..è una sensibilità che non si può descrivere a parole..in pochezza può paragonarsi ad un primo amore di fanciullezza in cui il cuore batte e si avverte d'essere in un'altra dimensione,ma che in effetti non ha nulla di tutto questo poichè nell'età adulta diventa un'aspirazione ben determinata e ben sollecitata.Avverti che il mondo è tutt'altro di quanto ti aspettavi,che le persone non sono come credevi che fossero,che l'esistenza concede solo attimi di gioia e non a tutti nella stessa maniera,che la tua vita è poca cosa di fronte a quella degli altri che stanno peggio di te,che le lamentele e le chiacchiere non sono altro che una facile esternazione di te stesso, mentre vi sono coloro che versano da anni in un letto di sofferenza acuta in cui non vi è alcuna speranza,di fanciulli che non vivono l'infanzia a loro dovuta ma già conoscono il male che l'esistenza propina ad ognuno di noi,che la propria vita di sacrifici per i nostri figli non è assicurata come noi avremmo desiderato,poichè la scelta è stata diversa e certamente non a loro favore..ma..la vocazione è questa..continuare a sperare,a sentire quell'ineffabile sentimento di felicità interiore che consiste in altri atti d'amore verso le ineluttabilità esistenziali che la vita ci offre..
sabato 3 marzo 2012
IL DENTISTA..
Chi di noi durante la propria esistenza non è mai ricorso alle cure del dentista? Credo quasi tutti..ne ho una paura infinita..con quel trapano che ti fa tremare,al solo sentire..apra la bocca.. già mi metto sulle difensive.Certo l'attrice Virna lisi con quella bocca poteva dire ciò che voleva..ma non a tutti è data questa possibilità.Eppure il mio caro e fidato professionista è morto qualche anno fa d'infarto mentre era dedito al suo lavoro,con me aveva una pazienza infinita era dolce e persuasivo a tal punto che gli ubbidivo senza replicare.Oggi ho incontrato un'altra brava persona che ha lavorato con lui e quindi non solo lo conosceva bene ma è altrettanto premuroso con i suoi clienti..nonostante ciò vi devo confessare che la paura non mi è passata.Naturalmente se rifletto su quanto scrivo mi vergogno un pò poichè di fronte a malattie ben più serie dovrei ringraziare il cielo che non è poi nulla di grave..solo un pò di pazienza,ma che devo fare se la parte infantile di me ignora quella adulta e mi fa comportare, ironicamente specificato,come se non fossi cresciuta affatto? Mi ricordo di un vecchio dentista dove accompagnavo al suo studio mia madre che pur avendo un sorriso stupendo con delle labbra perfette come quelle degli spot pubblicitari,io non ho preso purtroppo questa virtù,negli ultimi tempi della sua vita costretta a curarsi gemeva dal dolore..allora ricordando quel tempo a me è rimasto quel timore che cerco inutilmente di dimenticare.Eppure il dentista ti deve piacere..in senso che devi riporre tutta la tua fiducia nelle sue mani, solo così si riesce ad andare d'accordo..devi ritenere che ciò che compie è per darti sollievo dal dolore che provi,che non ti sta provocando una sofferenza gratuita,ma che vi devo dire..lo penso,ma ho sempre dentro di me nascosta quella tipica paura che hanno i bambini e di cui credo non mi libererò mai..
giovedì 1 marzo 2012
L'OROLOGIO A CUCU'..
Quando ero piccola mi fermavo in montagna dinnanzi ad un negozio che vendeva articoli in legno creati da artisti del luogo, ma il mio sguardo era attratto soprattutto da un bellissimo orologio a cucù..era particolare,non vistoso ma con tutte le sue prerogative decorate a mano che lo facevano appparire degno del posto in cui era stato collocato..al centro della vetrina.I miei non me lo vollero acquistare poichè affermavano fosse di cattivo gusto metterlo in casa ed ero quindi purtroppo costretta a guardarlo solo in vetrina.Divenuta adulta, andando in montagna con mia figlia naturalmente ne vidi un altro,in una piccola bottega del luogo e se anche non aveva gli stessi pregi del primo, continuava ad affascinarmi.Immediatamente entrai nel negozio e l'acquistai...lo misi in camera di mia figlia ed ero felice nel sentire l'uccellino fare..cucù.. ogni mezz'ora e dirmi l'ora esatta.Oggi l'orologio è ancora al suo posto in quanto non è stato apprezzato con mio grande piacere e talvolta mi sono soffermata a pensare che le ore trascorse erano giorni..che i giorni erano diventati anni in cui erano accadute tante vicende...ma l'uccellino imperterrito cantava sempre lo stesso verso.. non si era stancato del tempo che inesorabilmente era trascorso.Molti affermano che il tempo vola via ..sarà anche vero..ma a me sembrano millenni tutto quanto è passato.. per quello che è accaduto nella mia vita.Non tornerei indietro per nessuna ragione, anzi la memoria mi fa rivivere avvenimenti dimenticati,persone che non ci sono più,momenti affannosi e momenti felici..il tempo scorre e talvolta rifletto che come l'orologio scandisce le ore, la vita scandisce le nostre azioni,le nostre vicende con il timore e la probabilità di eccessiva premura per ciò che potevamo fare e non abbiamo fatto..per quanto abbiamo perduto per la nostra mancata riflessione,per le scelte che a volte ci hanno condotto a commettere alcuni sbagli,per la bellezza non ravvisata che avevamo dinnanzi ai nostri occhi nel guardare serate stupende,luoghi indimenticabili etc..oggi sarebbe tutto diverso..assaporerei ogni istante di quanto l'esistenza mi ha voluto donare.A quel tempo la fanciullezza,l'età non matura mi davano l'errata impressione che il tutto mi fosse dovuto,che fosse naturale ciò che la vita mi concedeva..E come l'uccellino esce fuori dal finestrino per avvisarci che il tempo è passato, così il nostro cuore battendo con un ritmo regolare ci afferma la vita..quando si fermerà la nostra esistenza terminerà..non così l'uccellino che credo.. anzi ne sono sicura,tutto questo lo conosce..infatti il suo verso continuerà ad esistere anche se il tempo è ormai trascorso..