GRAZIE
Oggi questa parola viene dimenticata in tutte le manifestazioni che comprendono il finale di ogni prestazione compiuta con disinteresse.Ognuno possiede la presunzione di non dover essere restituito con un sorriso...e con questa dolce parola all'azione compiuta da altri per noi,poichè la restituzione del "GRAZIE" significa dare una giusta misura a coloro che ci offrono un aiuto, un presente d'affetto o di semplice comunicazione verbale;ma restituire il dono ricevuto con l'ammissione che è stato dato col cuore,significherebbe dimostrare che qualcuno sia stato consapevole di partecipare alla nostra vita per donarci la sua possibile restituzione alla stessa.
L'uomo lo sa..ne ha bisogno...perchè da solitari si raggiunge ben poco, ma in conformazione con altri ottiene un miglior risultato...che però alla fine, si ritiene non doveroso annunciare la possibilità di non avercela fatta senza il reciproco aiuto...nè si è potuto raggiungere il risultato sperato.Questa parola non viene precisata solo in questa situazione, ma anche per la nostra cultura, per la nostra crescita, per la nostra famiglia, per il nostro lavoro e perfino sull'altare, ci dimentichiamo di dire "GRAZIE" quando il compagno o la compagna della vita che verrà, decidono di comune accordo di trascorrere gli anni futuri, nella speranza di un'unione duratura e presente nelle avventurose manifestazioni dell'esistenza.Non si devono dimenticare gli ammalati, gli anziani, coloro che hanno più necessità di corresponsione amorevole,poichè essi anche con uno sguardo dolce dicono "GRAZIE". Anche gli animali, se li soccorriamo e ci prendiamo cura di loro con un gesto linguale o con il muovere la coda, proferiscono la loro gratitudine ed il loro affetto per tutta la vita..e non va dimenticato anche l'egoismo di sentirsi "comodi"in qualsiasi circostanza,facendo finta di non notare coloro che attendono un gesto, una precedenza dovuta sia all'età, che all'ineguatezza della situazione..per cui si dovrebbe rinunciare alla piacevole posizione ottenuta, per dar luogo ad un probabile momento di rinuncia.E' bello pronunciare e sentirsi dire la parola GRAZIE..fa bene al cuore e fa comprendere che gli altri ci amano...
L'uomo lo sa..ne ha bisogno...perchè da solitari si raggiunge ben poco, ma in conformazione con altri ottiene un miglior risultato...che però alla fine, si ritiene non doveroso annunciare la possibilità di non avercela fatta senza il reciproco aiuto...nè si è potuto raggiungere il risultato sperato.Questa parola non viene precisata solo in questa situazione, ma anche per la nostra cultura, per la nostra crescita, per la nostra famiglia, per il nostro lavoro e perfino sull'altare, ci dimentichiamo di dire "GRAZIE" quando il compagno o la compagna della vita che verrà, decidono di comune accordo di trascorrere gli anni futuri, nella speranza di un'unione duratura e presente nelle avventurose manifestazioni dell'esistenza.Non si devono dimenticare gli ammalati, gli anziani, coloro che hanno più necessità di corresponsione amorevole,poichè essi anche con uno sguardo dolce dicono "GRAZIE". Anche gli animali, se li soccorriamo e ci prendiamo cura di loro con un gesto linguale o con il muovere la coda, proferiscono la loro gratitudine ed il loro affetto per tutta la vita..e non va dimenticato anche l'egoismo di sentirsi "comodi"in qualsiasi circostanza,facendo finta di non notare coloro che attendono un gesto, una precedenza dovuta sia all'età, che all'ineguatezza della situazione..per cui si dovrebbe rinunciare alla piacevole posizione ottenuta, per dar luogo ad un probabile momento di rinuncia.E' bello pronunciare e sentirsi dire la parola GRAZIE..fa bene al cuore e fa comprendere che gli altri ci amano...
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