sabato 27 febbraio 2010

LA RABBIA

Questa parola ha confidenza anche con la malattia canina, in quanto chi ne ha i requisiti formula le proprie conoscenze attraverso una specifica dimostrazione di sè stesso...il tutto è dovuto alla mancanza verbale di pensieri non pronunciati, di parole non espresse sia per incapacità d'azione, sia per cautela dell'avversario...in questi termini, colui che ne è avvinto ha una spiccata sensibilità di contrarietà verso le circostanze prive di significati o di significati avversi alla sua consuetudine d'essere.La RABBIA è una paresi di linguaggio, espresso con le tonalità del discorso, in quanto la parola stessa si confonde con l'espressione dei sentimenti alterati dello stesso, che pronuncia parole d'invettiva o rimane in silenzio per dimostrare il suo disprezzo verso le circostanze che ritiene ingiuste e non considerevoli di stima.Coloro i quali per dolorose manifestazioni della propria esistenza, sono preclusi alla pace dei nervi, per mancanza di freni inibitori esplodono in simulate figure di conturbanti sensibilità dovute alla carica emotiva trattenuta dentro, con la forza della volontà o con la scalfittura della genuina parola semplice e tranquilla...e si ripulsa da qualsiasi offensiva di compromesso con l'altrui premessa di quiete dopo la tempesta.Vi sono poi, coloro che sono ammalati di RABBIA repressa e circostanziale, in cui hanno la prerogativa di addebitare agli altri le proprie inquietudini, le proprie sconfitte della vita, i cui insuccessi non predispongono una salutare finalità d'esame di coscienza, attraverso il quale si comprenderà la poca disponibilità d'accesso alla vita e la certezza d'essere vili di fronte alle sue prove di "recupero crediti" di anomalie residenti nel loro animo...costoro hanno l'arroganza di pretendere comprensione e stima dagli altri non meritata.La RABBIA è da considerarsi una manifestazione che allontana gli uomini, nella consapevolezza d'amicizia e di fraterna comunione di tranquillità della propria valutazione d'essere...

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