domenica 21 marzo 2010

LA COMMOZIONE

E' facile commuoversi dinnanzi alla sperduta chiarezza palesata da un'immagine che mostra un'azione dolorosa, o per una situazione che determina un'apparente sentimento d'amore perduto e poi ritrovato, per un ricordo trascorso, ma soprattutto per le vicende toccanti che l'esistenza ci fa avvivìcinare, durante il percorso degli anni.La COMMOZIONE prevale sull'astinenza del riserbo conseguito con l'esperienza delle amarezze vissute, che hanno insegnato d'ignorare il sentimento e di far proseguire l'individuo verso la ragione prospettata con il silenzio di sè..ma talvolta, le precise vicende della vita che ci toccano intimamente ci fanno dimenticare la configurazione prescritta e lasciamo che la COMMOZIONE prenda in mano i fili dell'esistenza, con la quale avevamo precisato il patto della chiarezza del mancato sentimento, da ritenersi estraneo alle vicende della nostra vita.Le lacrime che sgorgano o gli occhi brillanti della suddetta rilevenza di sentimenti, non si appropriano della costumanza d'essere privi della necessità della sostanziale mancanza di COMMOZIONDE, pertanto colui che viene colto alla sprovvista, non ha il tempo di precisarne l'effetto stabilito e non consegue le chiarezze delle scelte che ha stipulato con l'assenza di tale sensibilità.Commuoversi è necessario sia per la chiarezza del sentimento provato,sia per la chiara dimostrazione di possedere un cuore e non un mancato costume di superficialità, per il quale saremmo condannati nel momento più cruciale della nostra vita..la morte di una persona cara...

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