venerdì 9 aprile 2010

LA SPERICOLATEZZA

Che significato avrebbe questa parola se oggi non esistesse il predominio del saper e voler precipitare gli eventi ,con la rudezza del sensato e possibile ricevimento che la vita offre a coloro che se ne servono, senza dimenticare la possibilità d' essere defraudati nel momento dell'evento che ritengono sia necessario per vivere con immagini illustrate nei loro sogni e che vogliono dimostare a sè stessi e agli altri quanto alto sia il proprio valore?Non si giudica la possibilità di sconfitta dell'esistenza che fa sentire la voce dei proponimenti senza l'attuazione dei medesimi, in quanto si considera pericolosi sia l'espressione vitale delle congetture, che delle effettive manifestazioni d'essere poco attenti alle specifiche e avverse soluzioni ,che mostrano la costruzione delle sconfinate e perseveranti sventure che la propria riflessione dell'esistenza fa apparire, quando l'atteggiamento prevale sulla ragione di protezione della sentenza di poter eccedere nel compromesso con la vita.Eppure ognuno crede di fare e poter compiere ogni evenienza, in quanto si considera più forte della ricercata e temuta fertilità terrena, senza contare la chiarezza che si può delineare ad un punto non considerato vitale, nè prevaricato dalla possibilità d'estinzione, nella quale non vi è la sicurezza che si credeva di avere.La SPERICOLATEZZA aggiunge mille concetti dell'opinione pubblica ,che si avvale della prerogativa di confermare l'attestato di convalida recentemente sopraffatta, dalla ricerca della propria individualità attraverso la quale, si raggiungono risultati estremi che configurano l'ipotesi del ricambio di natura senza la quale si crede d'immaginare la propria esistenza pallida e senza emotività di ragguagli sensibili verso la temerarietà e la spregiudicatezza che fanno diventare l'individuo privo di recensioni numeriche, disposte in ordine cronologico riguardanti la creatività della vita e senza le quali si crede di sperperare le molteplici varietà che l'uomo crede di possedere.. ma costui non ha compreso di avere solo un limite a tutte le sue prerogative d'essere e che oltre le quali la morte lo attenderà...

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