LA VENDETTA
Quando nella vita un individuo trasmette la sua dichiarata sensibilità d'odio, si raffigura questa parola di preoccupante considerazione, attraverso la quale lo spirito di crudeltà si effettua con la spregiudicatezza della dichiarata fermezza di colpire l'avversario, con infamia di comprensione perpetrata ai danni di colui che ci ha intimorito o addiruttura colpito nel cuore.Non sempre questo termine ha un significato di risposta ad un affronto, in quanto talvolta l'uomo se ne serve all'occorrenza come scusante, per colpire chi gli è scomodo o addirittura insofferente alle sue richieste.Quando si configura questa terribile circostanza, la vita appare divertita se non addirittura sperperante nella finalità espressa con possibilità di gravi conseguenze e addirittura non sente l'importanza dei concetti, che la morale insegna a chi non ha questa mortificante sensazione e dedica postumi e furtivi lamenti a tutti quelli che vengono coinvolti in questa circostanza.Mai essa dimostra un pentimento, mai una probabile scusante che annulli tale procedimento, bensì continua ad infliggere sentimenti d'odio e di ripetuta VENDETTA a coloro che hanno compiuto azioni apparentemente nocive per i propri interessi.Quando l'uomo si sente sconfitto, quando si avverte che l'esistenza ti ha ingannato con le azioni proibitive di un altro, scatta il meccanismo di rispondere con la stessa sorte, anzi di peggiorarla con sistemi di grande efficienza che provino quanto questa determinazione sia considerata grave e non trova pace fino a quando non si è pienamente soddisfatto del suo crimine.Ma esiste anche una giustizia d'animo che non ti fa trovare quella serenità che ritenevi di aver raggiunto, pertanto questa dichiarata follia sarà sempre considerata un attacco di grave dimostrazione della conoscenza umana, con cui si esplicano le sensibilità terrene della tranquillità intesa come perdono e pace interiore...
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