venerdì 16 aprile 2010

L'INGRATITUDINE

Nella vita questo significato di dolore assume la certezza di non sentirsi amati.Anche se in un raccordo di persone unite per uno stesso scopo il quale si dimostri essenziale per la riuscita del progetto da creare, questo risultato avverrà per motivi dì orgoglio, per sentirsi migliori degli altri o per ottenere una ricompensa superiore... è sempre il cuore che soffre della mancata riconoscenza,della delusione ricevuta e del mancato affidamento delle persone che ritenevi fossero amiche e quantomeno affezionate per lo stesso progetto.Durante il tragitto terreno questa sensibilità s'incontra sovente, poichè pochi sono coloro che sono grati e che riconoscono nell'aiuto ricevuto la possibilità esaudita..perfino i figli oggi, si dimostrano con l'ingratitudine, in quanto non comprendono la possibilità d'aver donato loro la nascita..Si soffre molto quando quelli che fanno parte della tua esistenza, si dimenticano gli anni trascorsi insieme, dei problemi risolti all'unisono,delle difficoltà incontrate con sofferenza di sacrificio...No..tutto questo viene dimenticato con una semplice parola "INGRATITUDINE" nella quale le circostanze di un tempo passato per superare il momento di dolore e delle speranze alla fine esaudite attraversando particolari periodi, si dimostrano senza alcuna pietà verso coloro che sono stati accanto nei ricordi... di quando non possedevi molto e temevi per un risultato non preciso per la tua affermazione nella vita che rappresentava un esito definitivo, di una sofferenza che scambiavi con la paura per un male incurabile, di un'operazione che ti costringeva ad affrontare un esito incerto e che se ce l'avevi fatta, le cure successive facevano un male da morire,di un successo goduto insieme, di tutte quelle ricorrenze che attendevi con ansia e che durante le quali si avveravano i tuoi desideri etc..Ma ad un certo punto della vita per un motivo imprecisato,si verifica la dimenticanza degli avvenimenti trascorsi e si fa luogo all'egoismo dell'età che avanza e per la quale ci si sente in diritto d'accaparrarsi gli anni consentiti da chi?.. Non si conosce con precisione la risposta.. da te stesso, in quanto neanche tu lo sai e allora perchè non vivere alla giornata prendendo o credendo di prendere con maggiore egoismo della propria persona, nel modo più esecrabile possibile e dimenticando o facendo finta di dimenticare gli altri che hanno condiviso con noi ogni momento, a cui verrà procurata sofferenza e delusione?Ma non sempre tutto questo viene permesso, l'avvenire non lo conosce nessuno, l'ho già scritto e potrebbe riservare delle sorprese amare..tutto ciò che si credeva fosse assicurato ad un tratto verrà a mancare, tutto ciò a cui si propendeva per un proprio piacere, verrà smentito e ciò che si è preso dagli altri si dovrà rendere altrimenti non verrà più ritrovato..l'esistenza è una successione di eventi non considerati da chi non riconosce la possibilità d'aiuto altrui e per la quale a suo tempo sarà dimenticato...

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