IL MESSAGGIO
Un tempo questo documento veniva trasmesso con i graffiti o geroglifici per far conoscere la storia,in seguito con segnali "Morse" o come gli indiani attraverso un colloquio artigianale fatto con i "Tam.Tam.".Col trascorrere del tempo naturalmente e le scoperte scientifiche, vi fu poi il telegrafo e finalmente avvenne l'era del telefono..ma oggi tutto ciò è superato..i cellullari, i computers con "Internet" etc..ove il processo d'informazione avviene attraverso le macchine e non esiste più l'esistenza di una coscienza, poichè l'informazione ed il colloquio avviene in pochi secondi in tutto il mondo..ma essi modificano il pensiero della realtà, della cultura, ove i valori umani non esistono più..ove i desideri, le necessità,le emozioni vengono interiorizzati senza un comportamento reciproco di socializzazione.. non esiste la rivelazione di sè stessi.Quello che l'uomo desidera comunicare avviene in un attimo..perfino chi scrive si chiede come avvenga tutto ciò istantaneamente..la scoperta scientifica, il cervello umano, la mente, la collaborazione con altri predetti a questa fase, hanno compiuto un miracolo nella vita umana..ma ci si chiede ancora, quanto si cercherà di scoprire per poter ottenere sempre di più?.Non si parla più da vicino, ma attraverso il MESSAGGIO..posso dire che mi dispiace..il colloquio senza la proprietà del linguaggio comunicativo che ti fa sentire dentro ogni emozione,ogni risultato che avverti durante le parole espresse..a volte con sincerità, a volte con ipocrisia e non si crea, nè si dimostra con il cuore..tutto è rinchiuso in una scatola.. tutto si allontana dai sentimenti provati nell'attesa di una risposta, di una richiesta di precisa e confortante discussione del sentimento naturale che pervade la vita di ognuno.Certamente è più facile e più breve, questo tipo di comunicazione che avvertiamo per le nostre esigenze..ma dov'è rimasta la complicità dei gesti, delle attenzioni, delle sconfinate manifestazioni che l'esistenza ci ha insegnato?Nulla..nulla esiste più.L'uomo cerca sempre di migliorare il suo tenore di vita, di abbreviare le sue potenzialità in modo da acquisirne delle altre,ma in sintesi il sentimento dove lo mette?In uno scritto anche quello.. pronunciato con parole battute su di una tastiera o inviando frasi già scritte con raffigurazioni che esprimano il suo stato d'animo..non sarebbe meglio farlo" a voce" dove il calore della verità nascosta esce allo scoperto e dimostra l'emozione del momento? Quante volte l'espressione del volto, di uno sguardo di dolore o di gioia, hanno modificato una situazione difficile e l'hanno ribaltata?Quante volte una supplica, una finalità d'aiuto è stata compresa nel profondo dell'anima di chi ci ascoltava..poichè il tono era significativo per chi la recepiva.Ma il tempo oggi non esiste più..lo abbiamo fermato con la nostra fretta.. esiste la possibilità d'esprimere con celerità d'azione i nostri pensieri, le nostre preghiere, i nostri sentimenti e mi credete se affermo un concetto antidiluviano?Con nostalgia rivolgo il mio pensiero ai "Tam.Tam." degli indiani perchè essi conoscevano la filosofia del mondo...
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