giovedì 6 maggio 2010

LA CONFIDENZA

Questo significato assume diverse interpretazioni nella concezione della vita...a volte un messaggio espresso nell'intimità, a volte una recita del cuore. a volte un sussurro che non dovrebbe riscuotere l'attenzione altrui, a volte un atteggiamento non richiesto...ma tutti questi elementi dimostrano ancora oggi, che l'uomo se ne serve per appropriarsi dei pensieri degli altri.Se la CONFIDENZA viene trasmessa con l'opportunità di mantenere un segreto nascosto nel cuore di coloro che ci hanno donato la propria intimità, assume un significato particolare in quanto siamo custodi dell'animo di chi ce la esprime con la sincerità e la sicurezza che la terremo conservata intimamente, per non arrecare danno a chi ci ha voluto dimostrare la sua richiesta di aiuto...altrimenti costei, diventerebbe un sussurro nel buio dimenticando il valore intrinseco che possiede per diventare la prepotenza degli altri.In ultima analisi questo termine nel mondo d'oggi assume la certezza dell'appropriazione indebita morale, che ogni individuio suppone di completare nella sua vita d'espansione e di congetture personali, che aumentano continuamente nella sua "proprietà d'essere".Quante volte è stato necessario riprendere una persona che ci mancava di rispetto o si approfittava delle situazioni per molestarci con le sue "avances" ?Quante volte abbiamo fatto finta di non udire messaggi, che turbavano la nostra delicatezza di sensibilità?Infiniti sono i casi in cui si chiama alla vita la parola CONFIDENZA..allora perchè non farne l'uso più appropriato che nella società oggi non esiste più?Si è mai riflettuto che tutto quello che ci viene narrato con il cuore aperto da un individuo che ha necessarietà di confidarsi, d'essere confermata una preziosa amicizia, se non collaborazione dei propri conflitti, è una precisa dimostrazione di colloquio confidenziale e non si deve assolutamente approfittare dell'animo altrui per divulgare qualsiasi momento che appartiene agli altri e non a noi.Nel contesto di questo termine, ci si chiede cosa si provi nel momento in cui l'uomo si appropria della "manifattura costumante" di chi gli piace con l'etichetta di comportamento oltremodo confidenziale, per mostrare che si è rinchiuso nei meandri della propria soggettività, in quanto con la mancanza di rispetto vorrebbe appropriarsi di ciò che non gli viene concesso naturalmente, ma che con libero arbìtrio se ne approfitta confidando nelle cirsostanze a lui favorevoli?Mi si dice che i tempi sono cambiati..non è vero..l'uomo vuole cambiare i tempi..l'omaggio dei fiori, di una rosa, di un pensiero inviato.. esistono ancora..esiste il "lei" o il "voi" espresso secondo le circostanze.. dato a chi si ritiene una persona più grande, o a colui che si è diversificato nella vita per meriti conseguiti..solo ai ragazzi è consentita questa possibilità, in quanto non essendo ancora cresciuti e non occupando nelle vita un posto di rilievo,si concedono questa abitudine colloquiale..ma negli altri casi si deve osservare una non CONFIDENZA di gesti,di termini non prestabiliti dall'educazione, altrimenti il genere umano non avrà più la "buona costumanza d'essere"...

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