martedì 30 novembre 2010
Avere un talento fin dalla nascita è un grande dono che non si può acquistare nè con l'età, nè con l'esperienza.Colui che nasce tale ha davanti a sè un fulgido cammino, ma deve conquistare ogni passo che farà.Infatti non è facile, nè semplice essere un'ARTISTA..si deve mostrare sempre più di quello che in realtà si possiede, poichè gli altri se lo aspettano e colui che è tale desidera offrire il meglio di sè.La vita ringrazia le possibilità e le probabilità che il destino offre a coloro che sanno di possedere tale opportunità, ma ad un certo punto si dimostra complice dell'individualità trascurando le varie problematiche che l'uomo dovrà affrontare.Non sempre essa ripaga con solidità di eventi e di comparse non dolorose quello che l'individuo possiede..in quanto la speculazione dell'indirizzo di avvenuto recapito del pubblico esaltante di una straordinaria "performance" risulta a volte saltuaria e non sempre qualificata secondo l'impegno dimostrato.In effetti la vita dell'ARTISTA è una vita di sacrificio,di grandi rinunce,di orari prefissi e stampati nella tabella di marcia e alla fine quando si ricevono gli encomi,i battimani..questi sono dovuti e reclamati dall'artista che ha lavorato con grande impegno sacrificando del tutto sè stesso..ma la possibilità di emergere,di far comprendere agli altri come sia stata determinante e importante la carriera e la dimostrazione di valere quanto la natura gli ha donato, prevale su ogni richiesta di evenienza plausibile chiarificata con il desiderio di accedere alla propria finalità ..ma se questa dovesse venire a mancare per motivi del tutto influenti sui prefissi e ordinati momenti di chiarezza di essere stati eccellenti nel lavoro e nel dispiego di comunicative di grande fervore con acquisizione di spensierate e clamorose affermazioni, si deduce che l'uomo nato tale, debba conseguire un successo clamoroso dovuto ai propri meriti e alle succursali di eventi plausibili della comprensione d' essere stati aiutati dalla nascita con la verità della propria esistenza.Spiegare a coloro che ascoltano le varie e differenti sintonie di un linguaggio,di un personaggio che s'intende far comprendere e conoscere nella sua essenza d'essere a coloro che s'interrogano sulle formalità di appannaggio dei momenti recitati in maniera tale da far sentire il processo di sentimenti che il proprio cuore dona agli spettatori, non è semplice..anzi si appropria di un evento straordinario in cui l'attore comunica al pubblico le chiarezze dell'altro, facendole sue e avvertendole come sensibilità proprie di emergenze strutturate personalmente..questo è in sintesi il compito del vero attore che non può, nè deve depredare coloro che lo ascoltano con interesse sempre più appassionato in cui le vicende narrate e recitate, ne fanno complice vivente di tale esecuzione. L'ARTISTA dovrà sempre dimostrare d'essere tale,di avvincere le platee d'ascolto per meritare quella facoltà di colonizzazione d'essere ricordato nel futuro e pertanto la sua vita è stata tracciata fin dall'inizio senza che egli sappia e conosca le imprecisate modalità di un'esistenza di rinuncia e di totale devozione all'arte...
domenica 28 novembre 2010
CERCARE UN' IDENTITA'...
Molti non hanno ancora compreso quale figura essi assumono nel percorso della loro vita.Alcuno credono di conoscere sè stessi attraverso le varie esperienze, oppure attraverso la probabilità di servire con chiarezza le domande che la vita pone..in effetti una parte di sensibilità vivente è così,ma l'altra parte è completamente diversa.AVERE UN'IDENTITA' specifica e precisa è molto difficile, poichè gli eventi dell'esistenza affermano continuamente il contrario di ciò che crediamo sia possibile effettuare con le nostre conoscenze..coloro che attendono risposte decisive, comportamenti non deludenti alle proprie aspettative spesso dovranno ricredersi nella qualità delle chiarezze corrisposte da semplici domande.Allora ci chiederemo.. se noi occupiamo un posto nella nostra esistenza,nella società , negli affetti familiari e acquisiti.. perchè talvolta questi vengono a mancare e ci fanno dubitare di noi stessi?Perchè nulla è completamente valido nelle conseguenze che si applicano con doverosa somiglianza della verità, che rimane nascosta nel cuore di ognuno per cui l'identità prevista non appare mai quella richiesta.Allora ci chiederemo...cosa fare per assumere quella giusta?..Nulla ..si deve essere ciò che si sente,quello in cui si crede e risparmiare risposte di aspettativa deludente, nelle quali non viene mai semplificato il nostro modello di effettiva riservanza in cui esiste la chiarezza degli altri..la nostra identità rimarrà delusa, ma noi sapremo che siamo stati esenti dalla menzogna d'essere un altro..
venerdì 26 novembre 2010
domenica 21 novembre 2010
LA FORMULA MAGICA...
Il titolo sembra quella dell'Apprendista Stregone nella favola di Topolino di Walt Disney..ma nella vita questo termine viene usato principalmente e sostanzialmente per ottenere quei risultati insperati e descritti con precisione toccante, per ottenere con molta probabilità ciò che desideriamo.Spesso però questo concetto resta invariato nella risposta deludente che ci viene trasmessa, poichè consideriamo di non aver usato correttamente questo significato.Ma cosa s'intende realmente per FORMULA MAGICA?..Un sentimento donato con fervore,parole che toccano come le corde di un violino colui che deve condurci alla soluzione di un problema, oppure una ricetta di pozioni magiche che si manifestano nel nostro cuore?In tutti i casi sopra descritti questa conclusione è ovvia, in quanto tutti desideriamo che si avverino i nostri desideri..come la fata di Cenerentola che con la sua bacchetta magica faceva apparire ad un tratto, quello che non c'era.Purtroppo l'esistenza non è così ricca nel mostrarci la chiarezza dei nostri sospiri e allora a nulla valgono le documentate richieste di formule magiche, poichè non sempre si può ottenere quanto cerchiamo..ma l'importante è comunque cercarlo..si diventa maturi e consapevoli di quanto siamo in grado di produrre e quanto possiamo aspettarci dagli altri.La ricchezza dei sentimenti che proviamo nei nostri cuori o l'avventurarsi in labirinti che non darebbero alcun risultato, dimostrano quanto sia precaria la sincerità d'azione in cui si manifesta la certezza dell'avvenuta possibilità di esclusiva fattura da noi richiesta..ma a volte questa risulta decisamente povera e scarna nei risultati sperati e allora concludiamo che le nostre parole,le nostre precisazioni di supplichevole domanda, sono andate perdute con la ricetta della FORMULA MAGICA nella quale solo un mago come in "Fantasia", potrà rimettere a suo posto ogni cosa...
LA RICREAZIONE..
Quando eravamo piccoli l'ora di RICREAZIONE tra una lezione e l'altra era attesa con grande impazienza e gioia, poichè si desiderava mangiare e divertirsi con i nostri compagni.Divenuti grandi quest'ora o questo tempo è sempre atteso con vivacità d'animo, in quanto esso ci allontana dai nostri pensieri e dai nostri problemi.Ma che significato comprende per i GRANDI questo momento?Cosa rappresenta?Un'evasione oppure una scorribanda delle proprie manifatture di spettacolari evenienze coltivate segretamente dentro di noi?Spesso essa rappresenta un circolo di avvenimenti non inclusi nella nostra quotidianità, in cui si esprimomo quei sospirati concetti desiderati dalla nostra mente e non dal nostro cuore, che ci conducono all'esagerazione della stessa..spesso includiamo nei nostri progetti d'evasione, le nostre nascoste aspirazioni verso le quali nutriamo avversione morale, ma che al nostro cospetto rappresentano una specifica rilevanza d'azione, di svago e di divertimento prolungato all'eccesso, in cui si manifestano le proprie consecutive possibilità di servizi di eccessiva creatività di spericolati e pericolosi conseguimenti d'evasione nei quali si disperdono le singole chiarezze di una vita moderata.Allora si valicano quei traguardi che al contrario ci siamo prefissi di non superare per non addentrarci in vizi e probabilità di mortalità, in cui non siamo padroni di noi stessi.Gli uomini non sempre sono cauti nelle scelte e nelle preferenze da adottare in questi momenti, poichè sono trascinati dal desiderio d'intraprendere strade nuove che li porterebbero all'esaltazione e alla depravazione dei loro istinti senza via d'uscita...che in seguito trasformerebbero questo termine in un'abitudine di grave possibilità in cui non si può tornare più indietro..ne consegue che ogni momento di RICREAZIONE nella vita, va calcolato e amministrato con giudizio di possibilità concrete alla propria chiarezza della singola possibilità e non alla valutazione d' intraprendere faccende non limitate alla prospettiva d'essere sicuri della propria esistenza..
venerdì 19 novembre 2010
L'INGANNO..
E' facile ingannare chi ripone la sua completa fiducia in noi..poichè il loro sentimento nei nostri riguardi è soddisftto delle nostre azioni che denotano un certo rispetto e la nostra consulenza di riguardo.Purtroppo non sempre questa fiducia è ben riposta..le persone sensibili rallentano la spesa delle proprie capacità nell'addurre la creatività altrui nel commettere menzogne a discapito della stessa confidenza, che si nutre con efficacia di chiarezza.Quando la specifica realtà d'occasione fa emergere l' ingannevole scoperta dell'abbandono della verità, allora ci si chiede il perchè di tanta cattiveria,di stupefacente scoperta in cui si ravvisa completamente la fandonia raccontata per colpire la confidenza e la bontà elargita a caro prezzo.Coloro che per natura si ritengono sinceri in genere con le parole non lo sono mai..al contrario coloro che tacciono ma compiono fatti che dimostrano la completa chiarezza d'animo, sono pochi in quanto predomina la scaltrezza e l' inventiva d'occasione, per ottenere possibili cedimenti di fronte alla volontà di chi rinnega la propria fiducia e la propria amorevole amicizia.Chi compie questa sicurezza nell'esporre quello che crede sia un ragguardevole traguardo, per i momenti di tenacia corrispettivi ai guadagni sperati e calcolati,non comprende che alla fine la propria simulazione di reato verrà scoperta e giudicata in extremis senza attenuanti ,per cui i castelli di menzogne raffigurati con tanta elugubrazione mentale, saranno demoliti in un attimo e demoliti e dimenticati per sempre..
martedì 16 novembre 2010
IL COMPLEANNO..
Ognuno di noi attende questo giorno per ricevere auguri e regali..ma nel proprio cuore siamo consapevoli perfettamente che esso indica la somma dei percorsi effettuati fino a quel momento..vi sono stati periodi difficili, ma ormai superati ed altri che al contrario sono rimasti indefiniti per le problematiche avverse..ma i ricordi continuano a sopraggiungere nella mente ..quelli sereni che ci dimostrano quanto abbiamo raccolto nel nostro cammino..amore.gioia,attimi di grande felicità etc..ma essi si disperdono come una collana di perle che si rompe quando cade a terra..raccogliamo le perle per rinfilarla di nuovo,poichè ci dispiace vedere tutti quei piccoli pezzi senza una definitiva collocazione e cerchiamo di ricomporla alla meglio, ma in quel momento ci sentiamo colmi di rimpianto per non essere stai più attenti, in quanto essa una volta rinfilata verrà come nuova..ma per noi non sarà più la stessa..così è il COMPLEANNO..si riflette su ciò che si è fatto..su quello che si poteva fare e sulle date che forse verranno e con il pensiero si cercherà di rimediare agli errori commessi, cercando di rinfilarli come nella collana..ma essi nel ripetersi a volte, non saranno più gli stessi ,poichè ai nostri occhi siamo o dovremmo essere più maturi e considerare ogni evenienza un ostacolo già ravvisato e talvolta non superato...Quando si è ragazzi e l'età prospetta un avvenire denso di emozioni,d'imprevisti,di speranze future.. questa data si gradisce con la manifestazione dei partecipanti alla nostra felicità, con libagioni varie e consensi di gratitudine..ma quando si diventa più grandi nell'età matura, si contano e si ricordano con tristezza quelli andati via, per far posto a quelli futuri densi d'incognita..e quasi non si vogliono contare più..poichè quella spensieratezza,quella chiarezza dei momenti vissuti si trasforma in pensieri e in azioni da intraprendere per le responsabilità nostre e altrui..allora ci accorgiamo d'essere diventati grandi e con rammarico chiudiamo con il passato, per dare al presente le stesse opportunità d'allora, ben sapendo che non torneranno più..
IL GIRASOLE..
E' un fiore bellisssimo..anche il pittore VAN GOGH ne ha voluto ritrarre le forme intense di colore per ravvivare il suo animo così depresso e così conflittuale con sè stesso.Nella vita però. gli uomini quando alludono a questo fiore è per decantarne la bellezza e la grandezza, come se volessero paragonarsi al suo dominio. Esso si eleva fra gli altri nei campi, per dimostrare d'essere il più alto,il più appariscente di fronte a coloro che al contrario sono minuscoli e e silenziosi al suo cospetto...così avviene nel percorso dell'esistenza umana in cui chi predomina ne assoggetta gli altri, i quali si mortificano della loro parva esistenza e si dimostrano attenti a seguire quella altrui per imitarne i risultati che credono siano positivi.La forma del conservato e ritenuto prezioso scrigno di bellezze naturali, si erge al confronto della ridicola sensazione d'essere forti e migliori appartenenti alla stessa specie, ma quando avviene un temporarale anche chi è in alto deve ripiegare su sè stesso e unirsi alla formalità di chi lo circonda, altrimenti resterà solo e senza alcun appoggio.L'uomo non si comporta in tal guisa, poichè è convinto che il suo predominio,la sua consolidata fama e la propria eleganza nell'esporre la finalità descritta, gli possano avvalere la proprietà di consumata affermazione e la delicata posizione che ha conquistato con poco successo ma con molti intrighi in cui si è riposato sugli allori degli altri.Quando il comportamento di chi necessita di un soccorso, di una prestazione accurata e precisa che determini la prospettiva di rimanere alti ma con dignità e rispetto, sia della propria persona che dei riflessi altrui, allora la caparbietà del soprannominato GIRASOLE sarà la richiesta unanime d'essere considerato uguale agli altri, anche nella forma che nell'eleganza dei propri giudizi, in quanto la sua presenza non dovrà ritenersi superiore per la sua avvenenza, ma solamente per la sua sincerità d'animo..
FARE BUON VISO A CATTIVO GIOCO..
E' difficile non mostrare i propri sentimenti quando la soffocazione è repressa dai separati consensi che l'esistenza fa udire nel momento del tiranno consorte della specifica soluzione da adottare, quando si sente la cattiveria altrui.Non tutti riescono a moderare il carattere con un sorriso accompagnato da parole di circostanza, che dovrebbero lenire quel dolore in cui la risposta risulterebbe del tutto offensiva per le frasi dettate dall'ira,dall'invidia,dalla gelosia etc..allora quel sorriso che appare stiracchiato sulla bocca, è simile ad una smorfia che dovrebbe attutire il colpo subito.Nella vita l'uomo difficilmente adotta questo risultato per non sembrare un avversario che vuole ribattere alla sorte che gli altri gli hanno regalato e allora dimostra in un attimo tutto quel livore che ha serbato nel suo cuore..ma dimostrare questo lato del carattere seppure giustamente compromesso, è male poichè si evidenzia che l'offesa ricevuta è stata recepita con dolore e gli altri hanno colpito nel segno.Si dovrebbe assumere quella famosa maschera la cui smorfia fa chiaramente significare che nessuno o niente ci ha scalfito..che l'offesa ricevuta non è stata compresa..che forse noi abbiamo frainteso e che la nostra disponibilità è sempre la medesima ..ossia pronta a soccorrere anche coloro che ci hanno trafitto il cuore con la lama di una spada.Tutto questo è sublime..ma colui che non ci riesce, farà di sè stesso un bersaglio facile per chi lo ha voluto tramortire,adottando parole violente e offensive, in quanto non si fermerà ad un'occcasione soltanto, ma cercherà di colpire ancora poichè il bersaglio recepisce il riscontro e guadagna terreno non fertile per la sicurezza delle sue risposte..allora meglio "FARE BUON VISO A CATTIVO GIOCO" così chi ha dimostrato la propria inettitudine dettata dalla crudeltà del momento, si avvarrà di un sorriso mistificatore che alluderà alla non comprensione dell'accaduto..
giovedì 11 novembre 2010
SEI AMICA MIA O DEL GIAGUARO?....
Molti che noi crediamo amici alla fine in un preciso momento, essi svelano la loro specifica identità con l'annoverarsi fra coloro che non hanno nessuna confidenza con la chiarezza di esserci acccanto o di difenderci nei casi che l'esistenza ci dimostra con eccessiva caparbietà, facendo sempre finta che l'errore sia nostro e che il doloroso intervento starebbe a dimostrare che infine essi sono dalla nostra parte, pur ferendoci con le parole e con le loro abitudini di diniego.L'uomo egoista difficilmente manifesta un calore umano,un'apprensione dovuta a necessità di conseguenza vitale,a esercizi di conversazione in cui egli dichiara sia la solidarietà che la compagnia di essere felice per tale circostanza..anzi prevale in lui l'accanimento a denigrare, a trovare difetti, a mortificare l'altrui soggetto facendolo sentire una nullità,un seccatore e una persona poco utile alla società,Costui conserva rancori,dolorosi momenti della sua vita e non perdona agli altri il fattore umano che li distingue, in quanto li considera in maniera negativa e diversi dalla propria individualità, che viene configurata con disprezzo e senza alcuna valutazione nei confronti da chi si aspetta una parola d'amicizia sincera..allora la famosa frase..SEI AMICA MIA O DEL GIAGUARO?..Infatti costoro si nutrono con le parole di accanita considerazione del tutto negative per la possibilità altrui di emergere , di un comportamento schietto e amorevole, disprezzandone i contenuti e le precise chiarezze esposte con modesta facilità.Si appropriano dei presunti difetti,delle caratteristiche di comportamenti da essi ritenuti modesti e senza precisazione alcuna, con fare di alterigia e di risposte poco contenute nel diverbio totale per conservare il loro prestigio e la propria superbia nei confronti di un individuo costretto alla familiarità della conversazione..allora ben venga il fasmoso detto in cui è contenuto il significato della frase non amichevole e neppure socievole..
FAR DEL MALE AGLI ALTRI..
Molte persone nella vita sia con l'ntenzione,sia come difesa,sia per dimostrare la propria supremazia sugli altri, godono nelle risposte dettate dalla cattiveria che essi ritengono come scusante e si difendono con voce alterata e dinieghi di soccorso.Si può in casi gravi,FARE DEL MALE AGLI ALTRI in molti modi..con le parole,con i gesti,perfino allontanandosi dal soggetto in causa, oppure agendo in maniera poco morale in cui si dimostrano sia la crudeltà che la mancanza dei sentimenti, per fare prevalere l'idividualità di predominio sotto ogni aspetto.In quelli meno gravi, ma infine saranno poi meno gravi? Sarà facile dire..non ne ho colpa, mi devo difendere..ma da chi? E da che cosa? Da chi ti chiede aiuto poichè da solo non riesce a risolvere un problema che poco ti aggrada,che dovresti sacrificare un pò del tuo tempo per dare agli altri quello che a te non conviene, sia perchè lo ritieni una perdita di tempo,sia perchè la tua volontà è contraria a conservare il sentimento di offerta a chi è malato,a chi è invalido,a chi non ottiene la tua simpatia, ma che si ritiene inutile accontentare anche con difficoltà propria.A nulla valgono promesse,incentivi di doni o di altro, quando si decide negativamente e si fa percepire la propria chiarezza con disprezzo all'intelligenza umana, poichè il dovere dare un'affermazione positiva è esclusa dal proprio vocabolario.Eppure costerebbe così poco dimostrare la sincerità d'affetto verso coloro che si affidano con totale abnegazione nei servigi altrui,considerando la persona privilegiata da tale sentimento un cuore di famiglia,un cuore di chiarezza in cui si ripongono le proprie forze e le proprie aspettative..ma di fronte alla spregiudicatezza del rimbalzo opportuno e mal celato, costoro soffrono in silenzio e comprendono di aver riposto il calore l'affetto e la sicurezza nella persona sbagliata, che non rappresenterà mai quella figura familiare in cui essi avevano creduto e amato..
mercoledì 10 novembre 2010
LA CANTILENA..
Vi sono persone che usano questo termine come un "leit motiv" per ottenere quello che vogliono fino a quando per non ascoltare più si è costretti a soccombere...il motivo suddetto ci ricorda l'infanzia quando bambini ripetevamo la stessa nenia fino a stancarci, poichè solo quella conoscevamo..e da grandi alcuni di noi hanno mantenuto con essa lo stesso rapporto per dimostrare che sono più forti di fronte ai più deboli e che con i continui ed esasperati tormenti di richiesta demotivata ed efferata cercano di ottenere quello che hanno preventivato ai nostri danni,in quanto non abbandonano la preda fino a quando non l'hanno spogliata di ogni cosa, sia ritenuta necessaria e indispensabile ai loro desideri sempre più rilevanti, cercando di ottenere con tutti i mezzi a disposizione e a qualsiasi prezzo naturalmente non morale, le loro continue richieste in tutti i campi. Costoro non conoscono limiti, nè si ammorbidiscono di fronte alla risultanza che non tutto si può avere..ma nella loro mente essi pretendono..esigono..e nulla li può fermare o si può dimostrare ai loro comandi di specifica risoluzione, poichè costoro sono denigratamente al di fuori della realtà che si sono configurata solamente secondo i propri principi che diventano il predominio e la dispotica ribellione se la risposta risulterà negativa.Nella vita essi vivono sulle cosiddette spalle degli altri..è un loro diritto pretendere da chi ha lavorato,ha battagliato, ha cercato di risolvere i problemi che la vita poneva continuamente,ha tentato di affrontare le situazioni più difficili che si frapponevano fra un'esistenza dignitosa e la probabilità di non avere nulla..ma essi proprio per questo credono di saper vivere e di poter vivere a ridosso degli altri ,in quanto non hanno nè il coraggio, nè la voglia di percorrere lo stesso cammino che li farà diventare onesti cittadini e bravi figli..allora si autorizzano a prendere ciò che non hanno,a pretendere quello che a loro fa comodo in un modo o nell'altro,a sminuire il lavoro altrui per concedersi la finalità che sono intelligenti e furbi replicando e sminuendo l'altrui capacità con l'affermazione..tu sei stato una nullità..o forse fortunato ma io sono più in gamba poichè ottengo lo stesso risultato, senza dover fare nulla..e come vedi nella vita esistono i sempliciotti e le persone scaltre, che dimostrano la propria intelligenza nel saper sfruttare coloro che diranno sempre di si per non ascoltare la nostra CANTILENA..
martedì 9 novembre 2010
LA MANO DELLA DIVINA MISERICORDIA..
Nel percorso della nostra esistenza sentiamo la necessità di aiutare gli altri,sia con un obolo di carità,sia in altre circostanze in quanto sentiamo che essi sono stati meno fortunati di noi e pertanto vanno considerati fratelli di chiarezza ritenuta dolorosa e mortificante...i quali combattano quotidianamente per la sopravvivenza e la dolorosa situazione della loro vita.Non tutti hanno nel proprio cuore questa sensibilità, in quanto l'egoismo e la propria carestia d'amore ci fa essere persone non degne di fronte a coloro che soffrono e che elemosinano un pezzo di pane.Esiste però un Sacerdote Francescano Padre CAMILLO MARTONE che del suo cuore,della sua vita, ne ha fatto una continua elargizione di carità d'amore verso coloro che non possiedono un tetto e non hanno neppure di che sfamarsi.La sua vita è semplice, senza quei convenevoli che fanno di un uomo un esemplare unico,pur essendo prezioso nel cuore di Dio...per questo Sacerdote i fratelli ,ossia gli uomini come lui li chiama, sono ANGIOLETTI DEL SIGNORE e dona a tutti indistintamente una parola di conforto, terminando con la frase di grande calore d'animo..ti voglio bene..per fare sentire loro.. ti sono accanto non come un aiuto di soccorso solamente, ma con tutto il mio amore,con tutto il mio cuore e comprendo infinitamente la tua sofferenza,il tuo abbandono poichè in quel momento sono le mie sofferenze,i miei abbandoni che mi uniscono a te e sentiamo all'unisono ciò che il tuo cuore avverte e soffre.Padre Camillo possiede degli occhi penetranti, che guardano al di là delle parole espresse con affabilità e manierismi d'occasione..egli guarda nell'animo umano senza mai esprimere giudizi..che lascia com'è d'uopo a DIO, ma nella sua esperienza d'amore di Sacerdote e di grande finalità che fa palpitare il suo cuore ogni volta che incontra una persona buona, onesta e soprattutto cristiana nel vero senso della parola per cui nutre un rispetto particolare, stipula con lui un contratto d'amore a vita nel quale c'è scritta la sua obbedienza al SIGNORE che non sarà mai dimenticata nei confronti degli altri.Senza i fratelli Padre CAMILLO non avrebbe motivo di vita, se non per il voto fatto a DIO nel quale però erano compresi tutti coloro che necessitavano del suo aiuto e per i quali egli ha donato la sua completa esistenza.Se si pensa che ogni mattina alle sei egli si reca alla sua veneranda età, sia che piova,che diluvi o che vi sia un sole cocente, al Mercato di Pozzuoli per comprare e ottenere da coloro che senza clamore alcuno, donano il cibo per i miseri che hanno fame,che si reca dai pasticcieri che gli offrono i dolci non venduti per fare assaggiare agli altri quelle delizie che nella vita noi mangiamo con voluttà, senza neppure domandarci se gli altri hanno questa possibilità..come si fa a non pensare a questo Frate che si adopera per il bene dei fratelli? Si conosce il pregio dei Francescani da S.Francesco che vendette tutto ciò che possedeva per i poveri e che coloro che lo seguono hanno questa costumanza di vita, ossia hanno fatto il voto di povertà..infatti non possiedono nulla e non indossano neppure le calze quando fa freddo, per ricordare l'umiltà del grande Santo,che hanno abbracciato quest'Ordine così parvo di situazioni di piacevoli "conforts" che la vita ci può donare e che lasciano ogni istante qualsiasi interesse per correre da un ammalato,da una persona invalida per portare l'OSTIA CONSACRATA e farli sentire meno soli con la presenza di nostro SIGNORE.Il Frate nasce nel ventisei a Forchia in provincia di Benevento e a tredici anni entra in Seminario, si laurea in Teologia e in Diritto Canonico a Roma, ma la sua vita è destinata agli altri..come si sa i Sacerdoti vengono trasferiti dopo alcuni anni in un'altra Parrocchia..si dice perchè non si affezionino troppo al luogo e ai fratellli con cui vivono e Padre CAMILLO va a Pozzuoli ove costruirà la prima MENSA DELLA CARITA' per aprire le porte ai poveri che non hanno nulla da mangiare,per gli emarginati,per gli afflitti e far sentire loro la sua presenza affettuosa che non sono abbandonati, ma sono rifocillati e aiutati durante il percorso terreno,che non sono soli.Nasce così una gara di solidarietà e di carità cristiana per i benefattori anonimi,per le imprese del luogo, nel silenzio in cui si riconosce l'amore del volontariato nei gesti di coloro che sono puri di cuore.Negli anni successivi Padre Camillo ritorna al Convento dei Cappuccini del Corso Vittorio Emanuele e qui continua la sua opera di beneficenza..che significato avrebbe per lui la vita senza la MENSA DI CARITA'?..Senza i suoi fratelli abbandonati,ove la Provvidenza di DIO è la padrona assoluta di questa circostanza, nella speranza che gli uomini diventino migliori.Quando il diciassette settembre 2oo8 viene assegnato il premio GENNARINO D'ORO per la sua opera, un premio che viene asssegnato sia per la cultura , che per la specifica arte in cui si è distinti.. il premio di riconoscimento al Sacerdote diventa un simbolo in cui vi è un sentimento d'amore e di commozione per tutti coloro che conoscono il Frate, il quale per tutta la sua vita ha operato per gli altri senza clamore, ma che nel silenzio di DIO ha dimostrato che la SUA MANO E' QUELLA DELLA DIVINA MISERICORDIA..
lunedì 8 novembre 2010
LA RIFLESSIONE..
Un termine importante nella vita di ognuno di noi ,in quanto se l'osservassimo potremmo evitare tante spiacevoli inconvenienze o conseguire risultati abbastanza soddisfacenti nella nostra esistenza,Purtoppo l'impulsività,le spinte della probabilità di ottenere quello che avevamo preventitato nella maniera più semplice e significativa,a volte ci dimostra il contrario e noi vorremmo tornare indietro per gli errori commessi.Talvolta questo termine è consapevole che i nostri gesti,le nostre azioni, con il suo aiuto ci condurranno a verifiche positive del compito di cui ci eravamo prefissi, altre volte al contrario senza di esso, ci sentiamo spinti da una forza maggiore che non viene trattenuta e per cui commettiamo sbagli irreparabili e definitivi nella nostra esistenza.L'uomo difficilmente riflette sulle conseguenze dei significati della vita,non sempre si attiene alle norme che coadiuvano la probabilità di essere sufficientemente realizzate secondo le proprie aspirazioni,poichè quell'improvviso sentimento di difesa,di espropriare i proprio carattere con negligenza dei contenuti riflessivi, gli dimostrano alla fine la sua disfatta e non la sua vittoria.Ogni elemento vitale,ogni situazione,ogni decisione da prendere andrebbe prima ponderata con una certa oculatezza anche se ci sentiamo offesi e costretti ad una ritirata strategica, che in quel momento sarebbe opportuno prendere..per poi rifare il cammino dopo riflessive meditazioni, che ci farebbero conquistare la vittoria di noi stessi sui soprusi che la vita ci mostra, sulle necessità d'uopo che la vita ci toglie,sulla trascurata comunicatività che gli altri ci offrono tradendo la nostra efficienza e la nostra amicizia di chiarezza d'ingenuità e di innocenza, di fronte a determinati fattori che conclamano la nostra estraneità sull'accaduto.Se l'uomo riflettesse prima di compiere qualsiasi azione, quanti errori di valutazione,quante azioni, quante ritorsioni,quante probabilità di mancanza di non esatte conclusioni, potrebbe evitare...ma purtroppo la vastità degli elementi da considerare è tale, ch'egli preferisce a meno che non siano vitali e purtroppo a volte anche così accade,non riflettere prima di compiere un gesto che potrebbe causare la sua nefandezza,la sua chiarezza,la sua qualità d'essere dettata da un momento d'imprecisata libertà in cui configura la propria responsabilità di mancata precisione di quanto ha deciso di conseguire..quante rivoluzioni nelle storia e nell'esistenza umana si potrebbero evitare..e determinare una pace di risultati non compromessi,nè sconfitti dalla poca realtà della vita..
LA PORTA DEI SOGNI..
Nel nostro cuore e nella nostra mente, vi è una piccola porta che ci conduce come nelle favole a fantasticare o a desiderare ciò che non abbiamo e che vorremmo conseguire nella nostra vita..amori,stabilità di lavoro,amicizie,viaggi,e proprietà che ci aiuteranno a consolidare la nostra esistenza futura e quella di coloro che ci sono accanto.Ma la cosa più importante è la libertà..ossia noi voglialmo essere liberi nelle nostre scelte,nelle nostre chiarezze seppure offuscate qualche volta dalla realtà, che si consegue in quanto crediamo o vogliamo credere che la PORTA DEI SOGNI si aprirà dinnanzi alla nosta volontà di dimostrata evidenza dei fatti.. A volte la tenacia,la corrispettiva pazienza dell'attesa, ci inducono ad aprire quella porta e a verificarne il contenuto che vi è al di fuori di essa..altre volte essa rimane chiusa nonostante i nostri sforzi..a volte essa si apre a metà dandoci l'illusione di poter vedere o quantomeno immaginare cosa vi sia dall'altro lato dello spiraglio.Ma la nostra paziente attesa, alla fine ci premierà con l'illusione che noi quella porta l'abbiamo aperta del tutto, poichè la nosta esistenza collabora a questa determinata opportunità...altrimenti che senso avrebbe la vita senza la realizzazione delle proprie individualità dettate dalla libertà di essere?Sarebbe una vita senza spinte di motivazione dei nostri desideri,sarebbe una lacustre ed infinita sensazione di solitudine,sarebbe la sconfitta completa delle nostre illusioni,dei nostri sospirati e rivoluzionari conseguimenti che non abbiamo soddisfatto poichè quella porta per noi è rimasta chiusa e non siamo stati capaci di aprirla con la libertà che ci era stata data,,
domenica 7 novembre 2010
LA CUOCA DELLE PIETANZE..
Noi ci chiederemo ..ma chi sarà mai costei? E' la vita che ci offre piatti prelibati conditi con grandi contenuti di contorno,oppure piatti in cui non vi è nessuna pietanza appetibile,oppure pietanze mal cucinate.Tutto questo dipende da noi..infatti siamo noi stessi gli artefici di costruire e cucinare un pasto ben preparato,succulento che invita il palato e i cui contorni sono ben disposti per farlo sembrare più appetibile.Noi purtoppo sappiamo cucinare poco..lasciamo che la pasta venga scotta per l'indifferenza che trascura i momenti di esatta cottura,i secondi piatti senza condimento e senza quella accurata preparazione che facciamo finta di non avvertire,i contorni poi li desideriamo senza aver prima preso il libro di ricette come "il talismano della felicità" che ci dimostri che infine non tutti i mali vengono per nuocere.. ma che con approfonditi studi della nostra personalità, possiamo rimediare a questo progetto culinario in cui i nostri ospiti dovrebbero assaggiare e confermare la loro pregiata manifattura e la loro oculata preparazione.Ma l'uomo non ha tempo da perdere..il forno gli dice il tempo di cottura ma egli lo affretta, poichè deve sbrigare le sue faccende, gli ingredienti sono troppi per affermare le sue capacità, ma egli ne toglie alcuni altrimenti diventerebbe troppo faticoso lavorarli tutti e alla fine si accontenta di un piatto caldo, ma cucinato con poca precisione e molta trascuratezza per cui il titolo del libro della cuoca sopraffina, verrà dimenticato in un cassetto per poi ritrovarlo al termine del proprio cammino..
LA DAMA DI COMPAGNIA..
Ognuno di noi desidera averla se non altro per non essere soli..ma noi non siamo soli, poichè costei è sempre con noi...ci accompagna durante il tragitto terreno e non ci lascia mai..ci aiuta a sopportare le amare esperienze,le delusioni,gli abbandoni,le precarietà,le sconfitte etc..ma noi non abbiamo mai pensato che possa essere la nostra amica e talvolta premurosa nemica..stiamo parlando della coscienza in cui essa dimostra tutto il suo affetto affinchè non commettiamo errori irreparabili o traduciamo in azioni comportamenti che ci fanno soffrire e fanno addolorare gli altri.La DAMA DI COMPAGNIA ci trastulla nei momenti di dolore con ricordi del passato tranquilli e con soluzioni ricordate con sospiri di gioia, ma non più ravvisate in cui il nostro animo era felice a quel tempo, per ciò che accadeva..ci dona speranza e ci chiude in una scatola d'amore per farci affrontare le nuove difficoltà che incontreremo.Ci consola con momenti di fiducia verso un avvenire che non conosciamo, ma che paventiamo per gl'imprevisti che appaiono improvvisamente dinnanzi a noi...allora sentiamo la sua voce internamente che ci offre la capacità e la possibilità di continuare a vivere, poichè la nostra esistenza sarebbe demotivata e ciò non ci assicura momenti di grande finalità, ma attimi di dolore in cui vengono a mancare quelle prospettive che aiutano l'uomo a considerare che di fronte alla solitudine di sè stessi,esiste un male maggiore..quello di non sentire la DAMA DI COMPAGNIA..
venerdì 5 novembre 2010
LA DOMENICA DELLA BRAVA GENTE..
Ci ricordiamo di un film di A.G.MAJANO leggendo il titolo che si riferiva alla BUONA e cosiddetta BRAVA GENTE ..ma noi non vogliamo discutere del film, bensì di tutti coloro che dopo una settimana lavorativa, attendono questo giorno di festa per soddisfare le proprie necessità di cuore.Gli uomini che lavorano non fanno della propria vita una continua festa..ma sono consapevoli che questa debba rappresentare il riposo, il coronamento di un servizio alquanto difficile, espletato durante la settimana in cui hanno rincorso i propri accanimenti per affrontare tutti i giorni le proprie responsabilità,le proprie necessità di sopravvivenza,le neutrali confidenze amorose che rispecchiano l'esempio della famiglia e della libertà acquistata con il prezzo delle proprie faticose giornate, in cui si cerca invano un pò di respiro per sentirsi meno stanchi,meno demotivati e meno pensierosi.Per cui ben venga il giorno festivo, che illumini le coscienze,che dia quel meritato riposo in cui si cercano le distrazioni,i divertimenti,le velleità nascoste e attese durante i giorni di continui sospiri.La cosiddetta BUONA GENTE farà di questo momento, un giorno per tutti, se nutrirà un sincero affetto per una consapevole e amata famiglia..altrimenti saranno presi da mille sfaccettature diverse che la vita offre e in cui si sentiranno realizzati come se avessero ottenuto un premio speciale in cui soddisferanno le proprie attese e le proprie confidenze.Coloro che al contrario, non lavorano e oziano non aspetteranno questo tanto atteso giorno, poichè per loro le settimane sono tutte uguali e rappresentano sempre "giorni di festa"..ma costoro non hanno compreso che la vita è un esemplare di scientifica risultanza, per cui i conti devono sempre risultare esatti.. e se alla fine risulteranno diversi dalle norme descritte.. si avvarrà della propria libertà e toglierà la vacanza amaramente e con grande sofferenza..
LA DITTATURA..
Colui che esercita questo spregevole dominio sugli altri. ottiene il dolore del prossimo e non la chiarezza dell'amore che si nutre verso chi si preoccupa delle sorti complicate ed infinite che la vita offre.Questo sistema avviene sia nella vita pubblica che in quella privata, in cui l'esperienza del dolore affianca quella della celebrità.L'uomo che crea questa atmosfera tra le mura domestiche, crede di usurpare l'esistenza degli altri attraverso le sue necessità che considera al di sopra di ogni eventualità altrui, in quanto riconosce solamente il proprio predominio e la proverbiale finalità del comando ad oltranza..naturalmente egli è privo di cuore e di quell'amore condiviso anche con chi lo ama.Quando nella vita pubblica, con gli amici, con coloro che lo circondano nelle sue innumerevoli comparse di consulenza di comando,costui si avvale della sua personalità dettando ordini e dimostrando la sua supremazia nel confronto di sentirsi migliore e al disopra di qualsiasi discussione o dialogo vi sia..poichè le sue parole sono comandi,sono ordini e devono rappresentare regole di vita che gli altri sono costretti a rispettare loro malgrado...ma nell'esistenza umana, il temere, il distruggere un mito di chiarezza efferata e non.. ma quasi disponibile ad esserlo,dimostra che la proprietà di essere liberi pensatori,di essere padroni delle proprie idee e necessità fanno conseguire, che l'altro addivenga talvolta ad un accordo per non perdere il posto che occupa..ma solo con la finzione del momento.. poichè le sue regole sono..io..solo io e sempre io..Costui non considera che la vita è un viaggio e che se durante questo percorso non ha effettuato le cosiddette fermate, verrà un tempo che dovrà fermarsi comunque e che troverà la stazione vuota e nessuno ad attenderlo proprio come desiderava al tempo dell'esistenza terrena, in quanto gli altri ricorderanno il suo motto..io..solo io..sempre io..
giovedì 4 novembre 2010
LA VITA E' BELLA..
Tutti noi riconosciamo che la frase di cui sopra è scritto, sia una favola molto eloquente nella quale noi esistiamo.Certo che vivere è significativo per noi mortali,in quanto sia la natura che gli affetti, che le conquiste ottenute ci dimostrano questo risultato e se anche dobbiamo combattere, alla fine siamo felici di averla vissuta..se non altro per aver attraversato momenti di grande finalità d'esperienza che ci ha fatto conseguire la somma dei risultati che in definitiva sono il prezzo d'amore che abbiamo pagato.Purtoppo non per tutti è stato così..ma se noi domandiamo a coloro che non godono di questi risultati, la risposta è..ch'essi desiderano vivere e non morire...a meno che le sofferenze patite dimostrino loro il contrario.L'esistenza umana si affaccia sotto diverse prospettive, in cui l'essere umano trova o quantomeno cerca di trovare, quella realtà a lui confacente affinchè possa dire a sè stesso..ci sono..io vivo.. e pertanto sento,dimostro e offro agli altri la gioia che provo per unirmi e percepire i loro cuori nei momenti d'amore, che avverto dentro di me in qualsiasi circostanza..anche se essa mi è avversa ..poichè è proprio in quell'istante che io divento GRANDE...
IL VENTO..
Quando sentiamo una brezzolina sfiorarci il volto avvertiamo un senso di piacere e di gioia per il tempo che si mostra complice della nostra esistenza,dandoci il piacere della natura in cui si mostrano le varie conseguenze che quel semplice tocco può condurre con sè.La brezzolina fa parte del VENTO che assume molteplici varianti nel modo di essere.Talvolta di piacevole frescura..talvolta d'incidenti molto gravi, anche mortali in cui la sua furia non conosce limiti e non si ferma fino a quando non ha distrutto ogni cosa sulla terra...case,alberi, elettricità etc.e perfino uomini.Infatti se noi vedessimo nel nostro cuore,nei sinceri labirinti dei nostri animi,comprenderemmo quanto grave sia la sua forza corrisposta alle nostre difficoltà non risolte,alle nostre ire,alle nostre vicissitudini che la vita ci offre.Coloro che si lasciano trasportare da questa forza simile a quella della natura,non hanno trovato un giusto equilibrio,non hanno saputo fermare le conoscenze a tempo debito della sicurezza d'ordine pratico,non hanno resistito a mostrare quel lato del proprio carattere, che in alcune circostanze andrebbe riposto con mille sensibilità per non offuscare la propria esistenza e quella altrui.Ma l'uomo non concede tregua ai suoi momenti, in cui gli impulsi prevalgono sulla effettiva repulsione dei propri difetti e delle chiare mancanze, che non nascondono l'afferrare la vita degli altri in un turbinio di passioni,di offese,di ricatti efferati per conseguire come IL VENTO la capacità di tramortire tutti coloro che sono la causa dei suoi limitati compensi che la vita possa offrire.Costui non corrisponde alcuna pietà, nè si preoccupa di ciò che compie, nè trasmette a sè stesso l'impulso di una calma anche se apparente..ma che non soffi come una furia che sconvolge ogni elemento naturale e distrugge la propria coscienza come il VENTO si comporta nella furia delle sue azioni..
lunedì 1 novembre 2010
SHANGRI LA..
Noi così immaginiamo a volte, che vivano i nostri cari che non ci sono più..in questa parte del mondo poco abitata e inospitale tra il confine indo cinese, tratta dal romanzo di J.HILTON "ORIZZONTE PERDUTO" in cui vive una popolazione ove il tempo si è fermato, senza debolezze umane,un luogo spirituale,privo di malattie,ove regna amore, pace e tranquillità,in cui si vive con il lavoro della completezza altrui , per ottenere quei risultati della comunità che nella permanenza terrena viene del tutto abolita, in alcune circostanze.La vita ci affanna con le sue miserie...in cui rincorriamo il tempo che passa, che trascorre con le nostre sofferenze, con i nostri desideri non appagati,in cui nulla basta..poichè tutto vorremmo ottenere,ove combattiamo perfino la vecchiaia che ci dimostra l'età inesorabile che avanza..per cui abbiamo perso le nostre speranze,le nostre confidenze amorose e intellettive.Ma per coloro che sono andati via,noi sentiamo nel nostro cuore la certezza che essi dove si trovano, non hanno più queste sintonie..non sentono l'orologio che scandisce le emozioni terrene,non avvertono alcun dolore..anzi essi ci sono accanto e ci proteggono dandoci la certezza anche se inconsapevolmente, che un giorno li raggiungeremo.Coloro che soffrono per la dipartita di un caro affetto,non comprendono questa prova d'amore,ma sentono con debolezza umana la loro mancanza dando l'impressione che non vogliono offrire la possibilità a chi non c'è più di un'esistenza migliore.Nel giorno che essi si ricordano, noi offriamo pianti e preghiere per la loro dipartita..ma siamo sicuri di stare meglio di loro?E fino a che punto?..Solamente perchè c'illudiamo che le bellezze terrene rappresentino la solidità della vita e a cui non vogliamo rinunciarci?..Ma se col pensiero andiamo a quel luogo chiamato "SHANGRI LA"..ci vergogneremmo di soffrire tanto..
LE CATTIVE ABITUDINI..
Conserviamo fin da piccoli questi piccoli vizi, che determinano la precarietà del nostro carattere di fronte agli altri che ci considerano alquanto deprecabili poichè non abbiamo saputo risolverli.Alcune persone riescono con la determinazione della volontà a eliminare queste piccole scalfitture che rappresentano una parte della nostra personalità, se piccole sono.. come il rispondere a voce alta intromettendoci nei discorsi altrui se non si è interrogati,non mettere a tacere i nostri pettegolezzi,salutare quando è necessario per il rispetto nostro e quello degli altri,tacere di fronte a coloro che ci vogliono mortificare o addirittura sfogano la propria individualità sulla nostra..ma fino ad un certo punto vi è quel "self control" che distingue la persona educata e rispettosa..altrimenti anche costei commetterà l'errore d'essere simile all'altro con risposte cattive e voce alterata.Quando siamo continuamente tartassati dalle nostre problematiche che non riusciamo a risolvere,dovremmo comprendere che gli altri che ci circondano non hanno nessuna colpa se i nostri tormenti sono al presente insormontabili,ma spesso crediamo di sfogare sugli altri quelle nostre conflittualità non risolte,adducendo loro i nostri vizi e le nostre CATTIVE ABITUDINI..E' inutile dimostrare la propria efficienza con menzogne che inducono gli altri a sopportarci, elencando le difficoltà altrui in cui la verità viene offuscata dalla nostra prepotenza,è inutile prendersela con chi a suo tempo commise degli errori che in seguito ha cercato di eliminare,è inutile esporre i vizi e le abitudini che sono elementi di disaccordo con la propria rispettabilità di vita..al contrario con la dolcezza, si dovrebbe tentare di far comprendere agli altri i loro sbagli,le loro premesse non concluse e il loro modo di essere.Gridando,rinfacciando e colpendo come un suono di batteria senza pietà, coloro che a parere nostro conservano quei piccoli manierismi antichi in cui ravvisiamo noi stessi,commettiamo l'errore di riprenderci LE CATTIVE ABITUDINI di un tempo e che non abbiamo dimenticato..