domenica 30 ottobre 2011
Si possono a volte soffocare i sentimenti quando si ritiene che gli altri non siano all'altezza di comprenderli..le azioni non commesse quando esse risultano non adeguate al momento dell'ispirazione,le parole non proprio educative o d'incoraggiamento quando si ritiene che siano inadatte..ma non si può soffocare la precisa ricorrenza della volontà che c'induce ad esprimere quello che ci siamo ripromessi di affermare quando la sincerità d'animo risulta più forte della situazione stessa.Gli uomini dovrebbero soffocare gli attimi d'ira che non sono consentiti e esprimere le proprie idee quando si cerca di raggiungere un compromesso veritiero che addomestichi la circostanza che si evidenzia in maniera non ottimale,nè consolidata alle manifestazioni non chiarite e quindi non espresse.L'esistenza umana è composta da molti e svariati momenti che ogni uomo attraversa nel suo percorso di vita..a volte è meglio tacere per non compromettere ancora di più la situazione verificatasi,mentre a volte sarebbe meglio chiarire ogni proposito avvertendo la semplicità d'espressione con parole sincere e sentite nel cuore.Se si provvede a mantenere la calma e si adottano azioni,parole,e precisazioni sul modo di pensare che in genere risulta personale,si dovrebbe accettare anche la cosiddetta altra campana e non avvertire solo le proprie considerazioni che potrebbero risultare fasulle di fronte ai problemi posti.Ma ognuno di noi vuole ottenere sempre ragione sulle diversità d'opinione e non accusa le diversità altrui in quanto vede con i propri occhi,con le singole esperienze e con la professionalità acquisita, solo in una direzione.. ma queste sono infinite e allora si dovrebbe chinare il capo a chi ne comprende più di noi senza soffocare i propri sentimenti e cercando la verità attraverso le parole degli altri..
sabato 29 ottobre 2011
DOMANI..
Quando siamo stanchi.oppure il problema che ci preoccupa è difficile da risolvere molti di noi affermano..domani..ma il giorno dopo non trovando una soluzione adeguata,ripetiamo la stessa affermazione fino a quando è troppo tardi e il problema si è già risolto da solo in maniera negativa.Certo gli assilli,le ripetizioni di una faccenda che ci preoccupa in noi stessi,con solidità d'espressione che si moltiplica facendoci sospirare e tramettendoci ansia e congiunzione con il respiro colmo di speculazione sul prodotto da compiere in maniera ottimale, a volte risulta difficile e insormontabile per cui ci rassegnamo all'evidenza dei fatti..ma nel rimandare a data non stabilita, non ci consente una soluzione esatta che ci offra una tranquillità e una serenità d'animo per cui tirando un respiro di sollievo diciamo a noi stessi..per questa volta ce l'abbiamo fatta.A volte nella vita non riteniamo sia giusto ciò che ci accade,nè vorremmo che altri ci dessero preoccupazioni inutili,dettate dal loro egoismo e dalla certezza che essendo noi più esperti troveremmo sicuramente la precisa ed esatta risposta a quanto soffoca la libertà delle azioni..ma anche noi abbiamo un limite e se alle volte abbbiamo trovato la via d'uscita,non è detto che la troveremmo sempre..ma gli altri non desiderano pensare con i propri espedienti, con le proprie conoscenze di altri momenti uguali a quelli che si ripetono nell'esistenza umana e professano un solo credo..domani..aspettando che sicuramente il proprio problema verrà risolto da altri per stanchezza di proponimenti presi ma non rispettati...
venerdì 28 ottobre 2011
IL SUCCESSO..NO..IL VALORE SI..
Gli uomini in genere si affannano per ottenere il successo che li espone alla pubblicazione del proprio essere alla vista degli altri e per tal motivo lo conseguono a volte con molte sofferenze poichè credono che arrivati in cima si otterrà qualsiasi cosa..e forse è anche vera questa considerazione..ma il successo è una sensibilità effimera che frutterà soldi e ammirazione a coloro che si mostrano con tutta la loro campionatura di elementi positivi,in cui però si accantonano quei valori che nutrono l'individuo e che al contrario vengono a volte dimenticati.Ecco perchè diceva un famoso scienziato..gli uomini devono perseguire il valore e non il successo in quanto il primo ti obbliga ad esporti in prima persona in favore degli altri e non di te stesso..in tal caso verrai ricordato per aver dato i tuoi sentimenti,le tue sofferenze a coloro che hai salvato dal baratro della morte o che hai donato la possibilità di vita anche se negata dal destino che incombeva sulla loro esistenza.Hai cercato di aiutarli con tutte le tue forze e se la natura non ti ha corrisposto..tu ce l'hai messa tutta..hai agito per la quantità d'amore che nutrivi nei loro confronti e non per la qualità di te stesso.L'uomo deve ricordare questi valori che lo nutriranno per la considerazione degli altri che verranno in seguito e non per la propria carriera ove verrà a mancare il sentimento d'amore per coloro che lo circondano.e che se anche sarà considerato un "grande" non verrà mai paragonato all"eroe" che si è prodigato per l'esistenza altrui rinnegando sè stesso.. .
giovedì 27 ottobre 2011
SPERA IL MEGLIO.E PREPARATI AL PEGGIO..
In ciascuno di noi esiste sempre la speranza su ciò che non ci accade subito, ma vorremmo che lo fosse, col tempo accadrà..questa manifestazione interiore positiva verso l'avvenire ci conduce alla dimostrazione che con la perspicacia e la volontà di attesa, qualsiasi avvenimento si ritenga impossibile possa trasformarsi in qualcosa che sia possibile..altri al contrario prendono la vita come viene, senza farsi troppe domande adducendo la colpa al destino che li perseguita avendo un carattere poco sensibile e per nulla ottimista.Coloro che si forgiano come la materia prima in un incandescente fuoco di pensieri e di persecuzioni, convinti che per loro l'esistenza ha provveduto alla cattiva sorte, reagiscono con varie misure della propria indole.. dalla cattiveria fino alla crudeltà,poichè ritengono che l'avvenire per loro sia denso di elementi peggiori che condurranno la propria sistemazione in sicurezza di poche speranze e di poche gioie..Chi al contrario gode dei momenti favorevoli che l'esistenza propone, ritiene che essa sarà sempre così..non è esatto.. la vita è un'alternarsi di attimi di felicità e di attimi di dolore..quando si è felici non si pensa che successivamente la sofferenza busserà alla porta del cuore. in quanto si ritiene fortunato del momento che vive e al domani ci penserà successivamente.Si dice che costoro che la pensano in tal maniera campino cento anni..ma quando il dolore arriverà risulteranno impreparati e si dorranno di quanto hanno perduto.Sarà necessario essere maggiormente maturi e accontentarsi del momento di pausa tra una preoccupazione e una serenità d'animo..cercando di ottenere il meglio e trasformarlo quando diventerà il peggio..
LA MIA GENTE..
A volte mi sono chiesta il perchè del comportamento di coloro che sono trattati con poco amore, a distanza come se gli altri si sentissero superiori a chi si trovano di fronte nella vita, conseguano maggiore rispetto e maggiore idealismo di personalità..eppure essi sono considerati per me alla pari..come "la mia gente" e sento di far parte delle loro individualità..certo con alcune persone è meglio mantenere le dovute distanze,ma con altri si deve sentire la necessità d'essere prodighi in qualsiasi senso la vita ci offre..donare un sorriso,comprendere le loro conflittualità,essere presente nelle loro necessità,ascoltare i loro affanni etc..ma tutto ciò per queste persone non esiste, pretendono e basta...alla fine il bisogno fa loro comprendere la necessità di tali provvedimenti amorevoli e conseguentemente viene sì apprezzato,ma essi lo considerano come dovuto..essi ammirano gli altri.. coloro che sono meno espressivi ed espansivi nelle manifestazioni calorose d'affetto,dimostrando maggiore intensità per sè stessi e per tale motivo vengono considerati con maggiore ammirazione pur costoro mantenendo le dovute distanze.Quegli individui che difficilmente offrono una parola comprensiva e gentile,quelle persone che si dimostrano fredde e lontane prese solo dai propri problemi e dalle proprie evoluzioni di libertà che la vita offre,che non concedono confidenza in quanto la considerano una diminuzione della propria personalità..ma il carattere di chi è sensibile verso gli altri soffre silenziosamente notando quanto l'umanità sia a volte incomprensibile...quanto l'essere umano colmo di bontà faccia dolere il proprio cuore..ma il loro modo di essere è tale e pertanto continueranno a comportarsi nella stessa maniera,poichè come ho già detto essi costituiscono.."la mia gente"..ed io ne faccio parte amandoli e considerandoli come una grande famiglia..
mercoledì 26 ottobre 2011
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO..
Il lupo muta il pelo ma non il modo di pensare..questa in sintesi è la spiegazione del proverbio tanto noto a tutti.E' difficile liberarsi da un vizio,da un modo di essere quando la volontà non si esprime con tutte le sue forze,quando si crede che un'abitudine sia irrilevante di fronte al nostro modo di essere..ci vuole tenacia e capacità d'azione altrimenti il vizio permane e se costituisce gravità per il nostro stato può condurci fino alla morte.Molti credono che iniziando un percorso non dovuto all'esistenza umana, che non concede tregua quando le cose che si scelgono non sono lecite per il viaggio che si deve compiere, si possano in seguito con faciltà mutare..non è esatto.. quando un'abitudine permane diventa un esercizio di sensibilità acquisite e non concesse.Ritornando al lupo questi quando ha fame aggredisce l'uomo e per istinto lo sbrana..così diventa l'essere umano quando concede ai propri istinti di primeggiare sulla ragione,sulla propria individualità senza riflettere un momento che in seguito questa proprietà di essere tale diventerà per lui una gabbia da cui non potrà più uscire.La presunzione umana è certamente di gran lunga superiore alle debolezze che ogni individuo racchiude nel suo cuore..egli crede di poter amnistiare o diversificare a suo modo il vizio che lo pervade interamente..purtroppo non avviene così..è il vizio che possiede la prepotenza di non essere cacciato e se l'uomo tenta di soffocarlo esso fa sentire la sua voce perentoria senza concedergli tregua..senza un pò di serenità fino a quando non riceve nuovamente il benvenuto come un ospite tanto atteso e reclamato per la sua assenza.Molti hanno cercato di cambiare lo stile di vita che li faceva solamente soffrire seppure idealmente gioire, ma alla fine hanno ceduto al fascino della voluttà di cui all'inizio sono stati travolti e che in seguito li ha prontamente abbandonati usando chimere e facili illusioni per poter comandare sui loro sensi e sulla loro esistenza.La speculazione di questa situazione consiste nel fatto che l'esistenza è avara di sentimenti di carattere positivo,è necessario che l'uomo se li costruisca con le proprie mani senza attendere che piovino dal cielo..ma quando queste illuminazioni non accadono, ritengono sia preferibile la via dell'abbandono a ciò che credono siano i piaceri della vita stessa senza considerare il tunnel intrapreso.Quando comprendono che è ormai troppo tardi poichè il vizio si è "incallito" dentro le loro anime, si lasciano andare come un fiume in piena senza poter più provare pietà per sè stessi...
UN'AMICA PERDUTA MA SEMPRE RITROVATA..
La mia migliore amica qualche tempo fa mi ha lasciato volando in cielo e con un vuoto incolmabile.Aveva un male incurabile a soli quarantasei anni..ha cercato di combatterlo fino all'ultimo, ma poi ha dovuto soccombere al declino già affermato.Ella era per me il mio angelo custode..poichè all'epoca ero molto impegnata con il mio lavoro mentre lei stava a casa occupandosi delle due figlie andava per conto mio a fare le commissioni che non riuscivo a compiere..non vi era festa che non passavamo insieme,d'estate andavamo nello stesso posto di villeggiatura,solo il calcio ci divideva essendo ella tifosa della squadra partenopea ed io completamente avulsa da questo tipo di sport..ma sul cinema eravamo sempre d'accordo sul film da scegliere.Aveva un carattere arrendevole.sempre disponibile,mai una canagliata,essendo dolce e remisssiva,come oggi è difficile che sia..A volte qualche piccola discussione mi lasciava completamente difficile da proseguire la mia vita senza di lei..ma puntualmente ciò accadeva da entrambe le parti per cui attendevo la sua scampanellata che puntualmente arrivava, oppure ero io a telefonarle per chiederele scusa di quanto non avevo compreso..ad un tratto le ho stretto la mano ed ella se n'è andata con un sorriso sulle labbra quasi a volermi dire..anche se non mi vedi io sarò sempre con te..ed io sono certa che lo ha fatto..
martedì 25 ottobre 2011
LA PAURA D'INVECCHIARE..
Tutti hanno paura d'invecchiare..ci si sente meno forti,iniziano gli acciacchi e non sei più l'oggetto di desiderio per coloro che ti sono accanto.In genere la vita si comporta così con gli esseri umani,ma vi sono anche e soprattutto coloro che se ne fanno un motivo di eccessiva preoccupazione in quanto non ammettono che l'anagrafe vada avanti.Allora cercano con tutti i mezzi a loro disposizione di combattere l'età avanzata e a volte cadono nel ridicolo.Ognuno dovrebbe avere rispetto per gli anni trascorsi in cui l'esistenza ha mostrato i suoi lati buoni e non,in cui si sono trasformati i desideri ,i sogni in realtà costruttive,in cui si è imparato cosa sia la vita e che gli anni ti sono serviti a dimostrare chi realmente sei e quanto sostanzialmente vali..ma il miglior modo possibile è quello d'aver dato la vita agli altri, ad aver sostenuto e confidenzialmente con amore cresciuto i figli a cui hai insegnato l'onestà e il rispetto per tutti, così da raccontare a te stesso e alla società in cui vivi che ne è valsa la pena..ma ormai devi anche accettare che il tutto ti sfugga di mano,accettare che sei più debole di fronte a quello che sentivi di fare,a volte farti aiutare dagli altri tuo malgrado,che puoi tirare le somme e queste risulteranno precise ed esatte...ma il genere umano con i nuovi ritrovati,con gli interventi è certo d'aver trovato l'elisir di lunga vita, d'aver sconfitto le rughe,d'aver dimostrato che è più forte della vita stessa..invece risulta ridicolo negli atteggiamenti giovanili e nel look non adeguato all'età che avanza.La senilità ha un suo fascino..ti permette di realizzare quelle piccole cose che prima non potevi in quanto ti affannavi a rincorrere la vita per sopravvivere,a sacrificarti per gli altri che amavi etc..mentre adesso puoi riposare tranquillo e goderti ciò che più ti attrae..il bricolage,le passeggiate ai girdini,le partite a carte con gli amici,la cucina,l'uncinetto etc..tante attrazioni che sono vive per te,per dimostrarti che ancora sei presente,che nulla ti è sfuggito di mano se sei così intelligente da adeguarti agli anni che vivi..poichè la vita fino alla fine presenta occasioni di grande effetto se l'uomo si accontenta di quanto essa gli dona..
CHI SONO STATO..CHI SONO..E CHI VORRO' ESSERE..
Tutti ad un certo momento della nostra vita facciamo un bilancio delle nostre azioni commesse e non..in genere ci consideriamo fortunati se le nostre aspirazioni di un tempo si sono concretizzate, altrimenti decidiamo che la sfortuna o cause contingenti non ci hanno permesso d'essere quanto ci eravamo prefisso e stipulato con noi stessi.Nell'adolescenza avevamo molti sogni e molte idee per quanto concerneva il nostro avvenire..ci eravamo fatti una specie di agenda d'appuntamenti da mantenere per poi arrivare ad una certa rilevanza dei nostri progetti..ma tirando le dovute somme, non tutto è andato come avevamo progettato, ma ci rimaneva ancora tempo per poter ottenere buoni risultati.Allora ci siamo messi a studiare sui modi per risolvere queste problematiche in quanto se su alcune cose ci avevamo rinunciato per ostacoli che ritenevamo insormontabili,su altre abbiamo ritenuto che con opportuni cambiamenti e con dovute relazioni scalavamo quella montagna di desideri non espressi, nè realizzati per l'impegno dovuto.La nostra mente si è servita di quelle esperienze stimolate dall'ingegno creatosi in precedenza ed ha formulato le varie segnalazioni per ottenere un domani le proprie realtà..ma ad un certo punto alcuni di noi si sono dovuti fermare in quanto gli imprevisti,le concomitanze della vita ci sono venute incontro differentemente come le avevamo progettate nell'agenda dei pensieri e se anche ci sembrava che il cammino fosse più facile,meno impervio con situazioni realizzabili secondo la nostra esperienza trascorsa,ci siamo arresi con grande delusione per non aver raggiunto quelle posizioni tanto accreditate nei nostri cuori.Abbiamo voluto essere..credevamo di poter essere.. e oggi che la vita non ce lo concede più.. abbiamo terminato d'essere..
L'ASINO DI BURIDANO..
Il nome è un paradosso di Jean Buridan in italiano Buridano che ci narra una favola in cui un asino si lascia morire di fame per non decidere quale delle due balle di fieno mangiare pur essendo esse simili..in effetti questa novella vuole indicare coloro che sono indecisi nella propria vita e non trovano una via d'uscita nelle decisioni da prendere.In effetti ciascun individuo senza commettere sbagli su un argomento importante, dovrebbe confrontarsi con qualcuno in modo da sentire anche l'altra considerazione..ciò varrebbe ad un consiglio in genere equo che non permetterebbe comportamenti avventati..ma non avere un carattere che concluda qualsiasi avvenimento la vita ci propone per paura,per non dover affrontare l'ignoto o la preoccupazione di quanto ci verrà a costare umanamente la nostra decisione e si preferisce la nullità di sè stessi, ce ne corre..Alcune persone vivono nell'ozio, nel non voler scoprire quelle virtù raggiunte con molti sacrifici, a volte con abnegazione della propria personalità, pur di non accettare quelle rituali difficoltà che l'esistenza propone e allora decidono di non affrontare la propria condizione di vita in quanto è preferibile un'egoistica valutazione di sè e una non considerata sconfitta di quanto si dovrà affrontare per conoscere chi sei e cosa puoi permetterti di compiere.Gli uomini in genere cercano d'essere forti e decidono di affrontare e vincere le melodie stonate dell'esistenza che si approfitta di ogni circostanza per dimostrare che non si vale quanto si crede..ne consegue che costoro con molta volontà e testardaggine riescono a raggiungere la meta prefissa, altri al contrario deboli e volubili si affidano alla forza altrui vincendo in tal modo il timore d'affrontare l'avvenire, senza prodigarsi per esercitare la coerenza di dimostrare quanto sia importante la valutazione di sè,ma soprattutto mostrare a sè stesso e agli altri che ce l'hai fatta..che hai raggiunto quella posizione che ti permetta di mostrare anche con l'aiuto altrui e il carattere deciso, quanto sia stato esemplare e utile il consiglio che ti è stato mostrato in precedenza e che si segue dopo una valutazione precisa.Alla fine per gli indecisi non resterà nulla di quanto potevano valere o credevano di valere e troppo tardi essi si pentiranno di ciò che hanno perduto..
domenica 23 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
mercoledì 19 ottobre 2011
L'ARMISTIZIO..
In tempo di guerra veniva considerato questo termine come una tregua di pace fra coloro che guerreggiavano.Oggi lo stesso termine viene usato in tutte le difficoltà che s'incontrano nel cammino dell'esistenza.Gli uomini si difendono col dire che ogni problema,ogni vicissitudine sia predisposta continuamente nelle loro vita per essere considerati miseri e abbandonati più di quanto in realtà essi veramente siano..certo le difficoltà esistono,le problematiche da risolvere sono infinite..ma ci siamo mai volti indietro a guardare coloro che stanno peggio di noi?Ci sentiamo al centro dell'attenzione per le nostre piccole e grandi miserie,ci lamentiamo continuamente,ci arrovelliamo con pensieri negativi che distruggono quel poco di speranza che ormai ci rimane,ma alla fine esausti chiediamo una tregua,un armistizio di serenità e pace,poichè non ce la facciamo più.Proprio allora troviamo la forza di alzarci e tentare di ricominciare da capo,poichè non abbandoniamo l'idea d'essere vinti,di risultare inetti nella battaglia che combattiamo quotidianamente..in quel preciso istante non consideriamo l'ipotesi che abbiamo vinto,che ci sentiamo nuovamente forti di fronte alle difficoltà che giungeranno come sempre nella nostra vita e che con grande sforzo di volontà siamo disposti ad accettarle ritenendo che in seguito ci sarà nuovamente un armistizio..
VIVERE..
Che significato ha questa parola oggi?Essere in buona salute,possedere quei beni che ti offrono la possibilità di sentirti sicuro per affrontare l'esistenza in maniera sufficientemente protetta e avere una sana famiglia.Per il resto,ossia per coloro che si aggiudicano un premio superiore alla massa, tale termine consiste in un continuo divertimento ove si estendono i piaceri in maniera tale che si confondono con la realtà di quanto esiste nel mondo.Coloro che raggiungono la fine del mese sgobbando e temendo di non farcela,coloro che non hanno tali possibilità,coloro che non hanno nulla,si distinguono per il dolore e la sofferenza nel vedere e assistere allo spreco di chi non ha misura nello spendere,nel triplicare i propri soldi con mezzi illeciti senza essere giudicati tali e con la proverbiale e significativa frase di non essere condannati..per non aver commesso il fatto, in quanto con i soldi si raggiunge il potere su ogni cosa.La vita è sempre stata dura,poco propensa a regalarci i nostri bisogni i cui beni venivano assicurati solamente a coloro che se li guadagnavano con il "sudore della fronte" e che con tale concetto potevano in seguito provvedere alla crescita di quanto avevano in precedenza coltivato.Oggi individui che consideravi al di fuori della tua esistenza per la loro volgarità,per la loro diversità d'educazione in quanto si mostravano senza quella tonalità d'animo in cui "c'est le ton que fait la chanson"occupano posti di rilievo e considerano inferiori coloro che al contrario sono riservati e presenti in tutti i comportamenti e le manifestazioni essenziali educative della vita.Ne consegue che comunque si deve accettare questa situazione per sopravvivere e talvolta inchinarsi a persone che possono aiutarti nelle difficoltà per poi inevitabilmente farti del male, poichè costoro occupano un posto di prestigio nella società per il denaro che possiedono..e tu malgrado le norme educative che ti hanno insegnato,che ti hanno impedito di conquistare il necessario ponendoti il problema dell'onestà, di ciò che potrebbe accaderti se ti comportassi diversamente, in quanto ti farebbe sentire al di fuori delle proprie regole di vita che fino ad allora ti hanno condotto ad essere migliore forse di quanto in realtà tu sia, devi costringere te stesso ad inchinarti tuo malgrado per continuare a vivere con la convenienza di riserve mentali ormai considerate "obsolete".La natura umana sfugge continuamente alla proporzione di quanto tu credi d'essere..non risulta mai alla pari con le proprie vicissitudini,anzi le decreta superiori alle considerazioni che si estrinsecano nel proprio cuore..ma il vivere senza duplicati di te stesso che ti consentono la spregiudicatezza escludendo quei valori morali che ti appartengono, ti valutano un individuo superiore e privilegiato più di quanto tu immagini..
L'INDOLENZA..
Nel mondo vi sono e vi saranno sempre le persone indolenti poichè è una prerogativa per non affannarsi e prendere la vita come viene..ma non per sè stessi quello no,per ciò che riguarda gli altri.Oggi è diventata una piaga sociale soprattutto fra i giovani che non comprendono il lavoro richiesto dagli altri,quando questi si affidano nelle loro mani.La mia persona ritiene che sia un onore rivolgersi a chi sa più di te,a chi conosce i mezzi meccanici con sveltezza e semplicità..le cose sono cambiate e la tecnologia avanza sempre di più..ma costoro la cui indolenza è proverbiale, non si preoccupano di quanto è stato loro affidato,anzi se possono se ne liberano addirittura con "nonchalance" ossia senza cura, adducendo motivi e pretesti alquanto sciocchi e infantili.Non esiste più il rispetto per la persona che ti ha affidato un compito,ritengono che tutto a loro modo possa andare bene,che sia accettabile e non importa se le cose non sono rifinite nella giusta misura, dicono che noi siamo "datati" poichè crediamo ancora ad un certo ordine e quindi a presentare il tutto in un giusto modo..e cosa dire degli appuntamenti?..Si rimandano e il telefono squilla ma non rispondono,poichè il lavoro non è stato fatto,si aspetta invano una comunicazione che ti dia la sicurezza che perlomeno le cose vanno bene..no, è inutile attendere quello che non avverrà mai..allora ci chiediamo perchè non cambiare?Facendo un prospetto di coloro che dicono di assumersi tali responsabilità,si deve purtroppo constatare che la maggior parte si comporta così,che la gioventù e talvolta anche i grandi, vivono alla stessa maniera in modo asettico alla parola"lavoro" degli altri,e non ritengono che anche una piccola incombenza possa significare una realtà di ciò che potrà essere un domani,un'incombenza più grande che li decreterà adulti provetti e finalizzati con ordine e sicurezza per quanto dovranno compiere...
DIMENTICA QUANDO COMPI DEL BENE..E PENSACI PRIMA DI FAR DEL MALE..
Nel mio dialetto quest'affermazione risulta molto più incisiva..se sei disposto a fare del bene,a dare senza porti problemi solo per il piacere di dare,in quanto possiedi un carattere generoso, in seguito non ti porre domande se non verrai apprezzato adeguatamente,se la persona suddetta pretenderà ancora di più in quanto è stata abituata a ricevere da te doni inaspettati..continua a farlo poichè nel tuo sentimento vi è la parola..dare..anche senza ricevere un semplice grazie e non ti aspettare mai d'essere ricambiato in quanto le persone sono avide ed egoiste,difficilmente troverai chi ti è grato, anzi chiederà sempre di più sperando e sfruttando il tuo buon cuore.Si offre per il piacere di dare..è un sentimento di gioia nel compensare quella tal persona di elementi che ha solo sognato sia per il loro prezzo, sia perchè a volte non li conoscono neppure..è una felicità che si sente dentro di noi quando vediamo il sorriso sulle labbra di chi riceve in quel momento...che in seguito dimenticherà e non darà un giusto peso a quanto si è ricevuto.L'ingratitudine e l'invidia sono sorelle,esse si esplicano nel dimenticare quanto inaspettatamente è stato dato per fare posto in seguito alla domanda..perchè costei possedeva la tal cosa ed io no?Ed infine..se me l'ha data ella può comprarsene un'altra...senza farsi sfiorare dal pensiero che si è dato per il piacere di vedere una persona felice,per farla sentire allo stesso modo di come lo eri tu quando ne sei entrata in possesso..ma poichè gli individui dimenticano facilmente ciò che hanno ricevuto e l'egoismo di sè ha un vantaggio che non può essere colmato,allora dimentica il tuo gesto e continua a farlo se puoi farlo..Per quanto riguarda il male inteso come vendetta, come reciproca attrazione d'infamia,di storie che si vogliono concludere senza porsi domande ma con risposte che offrono solo crudeltà e cattiveria,bisogna pensarci,si deve calmare la propria ira, la rabbia covata dentro di sè,verso coloro che non hanno compreso, oppure che non hanno ricordato il gesto ricevuto,che non hanno considerato con la giusta misura la suddetta persona poichè l'invidia e la crudeltà questa volta sono andate a braccetto, allora si deve riflettere e pensare con dovizia di particolari prima di commettere un qualcosa anche se si considererà non grave,ma che comunque avrà delle situazioni inaspettate che condurranno al disprezzo di sè stesso anche se la vittoria raggiunta sarà una spiegazione di quanto accaduto in precedenza.Essa sarà sempre amara e darà frutti ormai senza gusto in quanto scaduti..le cui conseguenze potrebbero anche rivelarsi mortali..e la vita non risparmia coloro che sono senza bontà..
lunedì 17 ottobre 2011
IL LAVORO..
Un famoso detto afferma che il lavoro nobilita l'uomo..in effetti è proprio così poichè gli rende quell'indipendenza economica necessaria che gli offre un posto nella società a cui appartiene.Oggi purtroppo è diventato un'utopia trovare posti di lavoro per cui la maggior parte delle persone si recano all'estero.Coloro che hanno questa possibilità si tranquillizzano per la propria vita e quella degli altri che dipendono da loro,inoltre hanno una buona prospettiva per la vecchiaia considerando la pensione che prenderanno.Ma continuamente vedo blocchi di cortei che invadono le piazze per chiedere ai governi la possibilità di mangiare,di vivere e di sostenere la famiglia,di arrivare alla fine del mese decorosamente, oppure formarsela in un secondo momento..ma la crisi è del tutto presente, licenziamenti in massa per non pagare chi lavora e chi lavora viene pagato in nero. Il denaro assume una minoranza vitale per il forte debito pubblico,i beni primari ed essenziali rincarano i prezzi,le banche sono in deficit etc..allora come si può trovare una via d'uscita se manca la materia prima? Eppure esistono individui che nonostante la crisi riescono a sopravvivere nel lusso senza troppi problemi.Un famoso programma televisivo afferma che anche i ricchi piangono..ma tutto ciò non è vero, poichè è molto più facile piangere da milionari che da poveracci e le lacrime di un ricco sono molto meno amare e rare.Anche il Vangelo mette in guardia dalle ingiuste ricchezze,cioè quelle acquisite sfruttando la miseria altrui..la cui necessità fa emergere le sconfitte con le conquiste coltivate a scopo di rapina a mano armata e chi non ci riesce prende quello che può dalle tasche di coloro che hanno minore possibilità di difesa.Ed ecco il furto,il programma di compensare i debiti,le necessarie provvigioni per vivere con delinquenza,con abuso,con prevaricazione di false vendite e di truffe.Continuamente si vedono vecchi e giovani presi di mira con borseggi varii,invenzioni di lauree fasulle,professori che nascono come la gramigna..cioè un parassitismo imperversante..per ottenere con scaltrezza e lucida mentalità truffaldina ciò che non è un ricavo da un onesto lavoro.Detto questo e vi assicuro che è poco,la vita assume di giorno in giorno la precarietà di ogni individuo che si rispettti..gli altri sono inesistenti nella società a cui appartengono,poichè non occupano un posto decoroso che meritano per la propria onesta esistenza.. .
domenica 16 ottobre 2011
L'ORTO..
Un contadino aveva un grande e bellissimo orto,che dava da mangiare alla sua famiglia in maniera sana e vendeva il resto in modo d'esser sicuro di quanto si alimentava e che gli dava da vivere.Egli curava le sue piante con amore,badando che crescessero forti e generose.Infatti era noto nelle zona per le sue colture sane e ottime.Si dispiaceva quando doveva reciderle poichè le riteneva suoi figli ..ma doveva pur vivere e poi sarebbero cresciute nuovamente.Un giorno che aveva più tempo del solito si sedette su una panchina e riflettendo le guardava ammirato per aver avuto tanta pazienza nel produrle con la massima attenzione..ve n'erano di ogni tipo ,di ogni specie i cui colori variopinti si fondevano con armonia e con calore di sensibilità.Allora pensò agli abitanti della terra..se gli uomini fossero cresciuti come le sue piante..la Mano che li aveva creati e curati e che continuava a farlo fino a che la morte non li avesse recisi, li osservava continuamente,provvedendo alle loro necessità sia che fossero di svariati colori come religione,come territorio,come nascita e come abitudini..anche con età diverse e con differenti funzionalità...a Lui importava che crescessero sane e vigorose,che si attribuissero durante la crescita esperienze valide per ottenere la semplificazione dei loro stessi desideri,che si amassero e non si facessero del male in quanto la natura umana a volte si esprime con violenza senza tener conto che la speranza altrui viene così annullata e distrutta nelle varie forme di rassegnazione,di consolazione per affrontare la pioggia,il freddo,il caldo soffocante.Le sue creature erano ben disposte,in fila protette dal gelo e dal'afosità estiva,dai parassiti nemici per la loro crescita etc..anche gli uomini erano protetti ma il loro libero arbitrio li conduceva spesso a finalità mortali e a nulla valevano le cure opportune, bisognava seminarle nuovamente poichè quel raccolto era considerato ormai perduto...ad un tratto il contadino si accorse che una goccia di pioggia gli era caduta sulla camicia e prima che la pioggia scrosciasse con tutto il suo impeto prese un telo per proteggere le colture più deboli e si addentrò in casa..come il SIGNORE fa con i figli meno forti..
venerdì 14 ottobre 2011
LA CONCORRENZA..
Questo termine ci dice che è sempre esistito nostro malgrado, un grado di superiorità nei nostri confronti .Fin da piccoli abbiamo avuto un compagno più bravo di noi,più bello di noi,più coccolato dai professori di noi,più amato di noi etc.Da grandi questa parola è aumentata in quanto le nostre aspirazioni sono diventate più eccessive.Oggi il termine si è avvalorato dalle continue offerte di mercato che siamo costretti a visualizzare ogni giorno.La CONCORRENZA è una parola che include anche il significato di migliorare quanto abbiamo costruito durante gli anni precedenti,quanto abbiamo cercato negli anni prima di raggiungere quella meta che ci eravamo prefissa e con enormi sacrifici abbiamo sostanzialmente estrapolato dalla nostra mente con l'ingegno maturato nella considerazione dei fatti.Se non esistesse questo concetto non esisterebbe un grado di miglioramento di noi tutti..sia nell'amore,che nel prodotto lavorativo,che nella continua ricerca di noi stessi in cui vediamo gli altri avanzare mentre noi arretriamo dinnanzi ad un ostacolo che credevamo fosse insormontabile.Purtroppo oggi essa ha preso il dominio sulla stessa circostanza in cui esistiamo e cerchiamo di sopravvivere con una meticolosità tale da renderci schiavi ai suoi comandi..allora l'uomo pur di eccellere in qualsiasi condizione esso si trovi, formulerà a volte delle teorie d'inganno pur d'avanzare nella vita per accumulare quei guadagni insperati e solamente sognati.Ma non sempre accade così..la reputazione dello svolgimento di tali cause, si troverà in quegli individui che si sono espressi con i loro sacrifici,con i loro studi di approfondimento nei quali hanno raggiunto finalità tali da non soccombere a nessun contratto di giudizio della parola onestà, in quanto tali misure sono state prese con cautela e con abnegazione della propria persona.Altri al contrario hanno seguito la via più facile del guadagno e si sono esercitati a confondere il prossimo con le loro pessime qualità in cui s'intravedono le misure adottate e per cui non si richiede il biglietto d'ingresso.Ma alla fine costoro troveranno una CONCORRENZA più grande e spietata di quanto loro avevano commesso e preventivato, che li stroncherà definitivamente..
IMPARARE AD AMARE.
Ho già scritto sull'amore, ma non ho precisato il significato di..IMPARARE AD AMARE..tutti siamo convinti di saper amare quando il nostro cuore batte più velocemente del solito,quando la persona cara ci manca etc..ma non è completo il significato dell'espressione suddetta.Amare è una parola molto grande,più dei nostri concetti, ove se siamo ricambiati più o meno allo stesso modo crediamo erroneamente d'essere completi e consapevoli d'aver raggiunto la felicità.Non è così..innanzi tutto dobbiamo imparare a dare senza aspettarci nulla in cambio..l'amore puro ,quello vero si basa sul concetto di offrire alla persona prescelta tutto il nostro essere senza aspettarsi la medesima mercede, quando a volte essa ci delude con sguardi rivolti altrove, con mancanze che riteniamo siano gravi nei nostri confronti e che crediamo abbiano leso la nostra individualità etc..allora il vero amore deve perdonare,fare finta che nulla sia accaduto,in quanto la persona amata è ritornata da noi..che se in seguito si raggiungerà l'unione completa.. abbiamo raggiunto il traguardo prefisso..Quante volte ci lamentiamo di non essere compresi,di non ricevere le stesse affettuosità che regaliamo secondo noi gratuitamente a chi non le corrisponde come noi vorremmo e quindi riteniamo che non ci meriti?Quante volte esprimiamo il grado di sofferenza poichè l'altro a volte è lontano nei suoi pensieri in cui ci sentiamo estromessi del tutto?Allora impariamo prima a sentire, senza esprimere giudizi, la parola AMORE dentro di noi che assumerà un enorme valore nei suoi significati.Il cuore palpita,le nostre funzioni si svolgono secondo i desideri dell'altro,la nostra mente riflette i pensieri dell'altro,la nostra vita si rallegra con la presenza dell'altro..ma..noi vorremmo che anche l'altro corrispondesse alla stesso modo,sentendo ciò che sentiamo noi,dandoci quello che offriamo noi.E' sbagliato..l'amore sincero,quello significativo non si pone tutte queste domande, non misura il grado di sentimento,nè fa i conti con l'esatta proporzione di quanto abbiamo dato ..esso sgorga dal profondo del cuore e nulla può fermarlo,nulla può annebbiarlo con altre forme di pensiero..esso esiste ed è più forte di qualsiasi altra funzione mentale..si deve coniugare con il verbo..io dono..se in seguito verrà ricambiato tanto meglio e se non sarà offerto nella stessa maniera,non importa..sarò felice d'essere in questa condizione in cui mi sentirò trasportare da una musica le cui note affermano quanto mi senta completo d'essere tale..per il tempo che durerà..anche questo significato non assumerà quel doloroso concetto che i nostri pensieri ci tormentano continuamente.. se il mio amore è sincero è scevro da tutte queste risultanze, avrò IMPARATO AD AMARE..
giovedì 13 ottobre 2011
CHI LA FA..L'ASPETTI..
E' un noto modo di dire,che vuol significare... coloro che si approfittano della buona fede altrui,devono attendere una risposta uguale a quello che si sono dimostrati d'essere.A volte l'uomo ritiene che il suo amico avversario,creda alle sue parole,alle sue manipolate vicende per cui si approfitta dell'innocenza che costui nutre nei suoi confronti per sferrargli un tiro mancino a suo favore.Ma la cosa non procede oltre misura, poichè quando arriverà il momento della verità e stiamo certi che arriverà..allora costui si dimostrerà all'altezza della situazione con una tempestiva azione che ricambierà e assumerà il significato di quanto abbiamo compiuto noi in precedenza.Prendere ciò che non ci spetta da chi illudiamo fosse per noi un amico,una persona che può fidarsi di noi,con maneggevoli accorgimenti in cui vi è nascosta la scaltrezza per giungere ai nostri propositi con ammirevole astuzia, dimostra la nostra pochezza di sentimenti, la viltà di non uscire allo scoperto per quanto ci necessita..alla fine si troverà la stessa mercede ma con maggiore evidenza di causa, poichè si è finalmente compreso la nostra individualità in cui si cela la chiarezza della menzogna,della pretesa di aver dimostrato la nostra superiorità nei confronti altrui.Spesso l'accortezza,la consuetudine di dolcezza,la ricerca di essere compresi celano un progetto ai danni di chi si sente protetto dalle cure che l'altro ci porge..ma talvolta è una menzogna in cui viene nascosto l'esclusivo proponimento di accalappiare nella vita chi si dimostra semplice e affetuoso nei tuoi confronti, in cui crede ciecamente d'aver trovato una persona cara e comprensiva..ma all'improvviso per circostanze fortuite si scoprirà ad un tratto ch'era tutto un inganno ai tuoi danni..allora il cuore soffre e si propone di non credere più.Questo errore non deve essere compiuto, in quanto siamo noi che abbiamo sbagliato nell'affidarci in mani del tutto incapaci di un sentimento sincero..gli altri sono diversi..basta saper scegliere e valutare le persone sincere e amiche..
MA QUANTO VALE.?..
Oggi purtroppo quando si offre un dono, chi lo riceve domanda a sè stesso..MA QUANTO VALE?..Poichè tutto si misura in denaro,al valore intrinseco che può contenere l'oggetto..non si pensa, nè si riflette che la persona in causa si è ricordata di noi in quella determinata circostanza,dimostrandoci in tal modo il suo affetto e che anche un modesto pensiero risulta premuroso nell'amore che nutre verso di noi.Nei tempi odierni tutto è griffato e se non lo è, non vale nulla..non importa se a volte quella tal cosa è eccessiva,non è di gusto,non valuta pienamente la nostra persona..basta che sia di uno stilista noto,che rechi la firma di ciò che si usa in quel momento, che il tutto risulti eccellente per quanto va di moda, che se la distinzione,la classe, il gusto che si dovrebbe avere nel vestire non esiste più.Esistono scarpe inverosimili che sembra ti facciano perdere l'equilibrio da un momento all'altro,abiti talmente corti che lasciano chiaramente vedere la biancheria intima..e più sono corti più ci si sente alla moda...e che dire delle camicette che sono diventate dei "top" sempre più microscopici..basta però che siano griffati e tutto risulta in ordine..Si valuta tutto per quanto si ritiene che valga..anche una piccola cosa purchè abbia la tale firma, altrimenti la si trascura senza pietà.Tutti si credono d'essere eleganti se indossano qualcosa che valga molto e magari chi ha più gusto si serve nei mercatini rionali,ove certamente nulla è griffato, ma con la classe innata risulta molto più elegante di qualsiasi "donnetta" che sia andata in un negozio ove le marche a volte vengono anche contraffatte, ma basta che rechino la tale firma ,che ci si chieda..MA QUANTO VALE?..E tutto risulta elegantemente di gusto e alla moda..
domenica 9 ottobre 2011
LA FESTA..
C'era uan volta un ricco signore di una nobile famiglia che ogni anno dava una grandiosa festa per il suo compleanno..si mangiava,si ballava,si giocava..etc..ognuno si divertiva come voleva poichè la dimora era grande e poi egli chiamava anche i saltimbanchi e le danzatrici che rallegravano ancora di più tale occasione.Il signore partecipava con entusiasmo e soprattutto preparava con dovizia i particolari delle finalità di divertimento, poichè ogni invitato doveva sentirsi a proprio agio nel divertirsi e nel ricordare quel fausto giorno.Vi erano molte belle dame ma il signore le ammirava tutte senza però sceglierne alcuna in quanto non voleva dividere ciò che gli apparteneva..solo per un giorno concedeva la sua presenza in tal modo per essere festeggiato.Ormai era in avanzata età e non pensava più di ammogliarsi, nè di dare lustro alla casata ..ci avrebbero pensato i nipoti alla sua morte...ma una sera a letto ormai stanco delle libagioni, delle danze etc..nell'ultima festa che aveva dato, il signore riflettè su quanto era accaduto..nulla..nulla lo soddisfaceva pienamente anzi si accorgeva di avere dato tanto e di non aver ricevuto altrettanto..come non aver pensato ai soldi spesi, al lavoro, al pensiero degli anni trascorsi per dare questo sfarzoso ricevimento senza contrapporre un adeguato guadagno morale che gli ricordasse quella giornata?Ora ch'era terminata si accorse di aver dato e non raccolto nulla..gli invitati se n'erano andati terminata la festa come sempre e sarebbero ritornati un altro anno per lo stesso motivo..e a lui cosa restava?Il disturbo,la volontà di divertirsi ,ma in fondo..nulla..che sciocco era stato..doveva premunirsi per ricevere non per dare..così decise di non festeggiare più quel giorno stabilito..avrebbe risparmiato e si sarebbe consolato diversamente..costui non aveva ancora compreso che la responsabilità.l'offerta della sua dimora con tutto il resto, era il dono più elevato che potesse offrire agli altri..fare in modo che essi si divertissero,che trascorressero delle ore liete..questo era il regalo del suo compleanno e non la ricompensa che chiedeva come un senso di appropriazione di quanto non aveva offerto
.
.
sabato 8 ottobre 2011
LA RIBELLIONE AL DOLORE..
Chi soffre si domanda il perchè..perchè gli altri godono ottima salute ed egli è costretto a patire tanto dolore..a meno che non sia congenito,ereditario,un perchè non esiste..non esiste una spiegazione plausibile se non quella di accettare e rassegnarsi..non tutti la pensano così..vi sono coloro che non si piegano a questo concetto e se la prendono con il SIGNORE credendo che da EGLI vengano tutti i mali..la spiegazione esiste, ma noi non la conosciamo poichè essa fa parte della FEDE e ci verrà spiegata ed esaudita dopo..forse abbiamo offerto la nostra vita per un altro..forse gli abbiamo salvato l'anima..forse proviamo il nostro amore per diventare figli prediletti.chissà..Coloro che credono, accettano la situazione e se ne fanno una ragione..gli altri perseverano nell'accreditare tutto al cielo e non comprendono che in quel momento essi hanno dato una prova anche se pessima dell'eistenza divina, offrendogli la possibilità di guarigione.La vita è strana e incerta per coloro che sono costretti malgrado le aspirazioni che conservano nel cuore a non essere simili agli altri..ma è inutile chiedere il perchè..non vi è nessuna risposta se non quella di accettare con tanto amore e infinita pazienza portando il fardello delle proprie insoddisfatte colorazioni di una vita vissuta per poter essere migliore di quanto in realtà si sia..e se costui fosse diventato un assassino,un criminale e tante finalità orribili mentre purtroppo essendo costretto all'immobilità DIO gli ha tolto il mezzo per esserlo? Noi non sappiamo, nè conosciamo nulla della SUA VOLONTA'ma conosciamo il Vangelo in cui EGLI AFFERMA..gli ultimi saranno i primi..
mercoledì 5 ottobre 2011
LE" NOM DE PLUME"..
Questo termine viene generalmente usato dagli scrittori e il suo significato indica uno pseudonimo che adotta colui che nasconde il suo vero nome, oppure preferendo un nome d'arte per non farsi riconoscere nella sua futura carriera d'artista.Voi vi chiederete il perchè..perchè talune persone non desiderano la pubblicità,il chiasso oppure essendo agli inizi di ciò che probabilmente diverranno, non sono convinti d'aver successo.Quando in seguito arriverà la fama ormai sono conosciuti dal pubblico con "LE NOM DE PLUME" e così continueranno a firmarsi.Vorrei paragonarli a coloro che non hanno il coraggio d'esibirsi, come la sottoscritta che all'inizio raccontava con grande timidezza dei suoi viaggi usando il nome della nonna...ma in seguito avendo compreso che a qualcuno piaceva il suo scrivere, non si è sentita più di firmarsi con un altro nome presentandosi come realmente sia la sua realtà,la cui verità le dimostra che non si deve ingannare chi la segue con affetto.Altri al contrario, si compiacciono di restare nascosti dietro un anonimato con uno pseudonimo scelto meticolosamente, che pur favorendolo nella propria lettura,inganna la verità della sua persona poichè in seguito si conoscerà il suo vero cognome, in quanto verrà allo scoperto nella sua autobiografia...anzi alcuni sono felici d'averlo usato..perchè? Forse si vergognano del proprio cognome che risulta alquanto modesto di fronte a quello scelto,oppure altri come ho già detto, preferiscono l'anonimato per ragioni personali.Ma mi chiedo.. quando si sono accorti che un certo pubblico li seguiva con interesse,perchè ingannarli con un nome falso che non esiste,che non dà un sincero e preciso sentimento di riconoscenza per quanto costoro li leggono con piacevole attenzione?.Avere un cognome, qualsiasi esso sia è un dono prezioso che non si dovrebbe sottovalutare.. esso dichiara che l'individuo appartiene ad una famiglia amorevole,che lo fatto crescere in un modo o in un altro, offrendogli quelle possibilità che possedeva per farlo diventare ciò che è adesso..allora perchè rinnegarli?La timidezza,la scontrosità,l'anonimato, non suffragano tale mancanza di riconoscenza e ingannano i lettori che li seguono con affetto di consulenza amichevole, dando loro la possibiltà d'essere apprezzati..
lunedì 3 ottobre 2011
A TAMBUR BATTENTE..
Era una frase che si usava in famiglia per esprimere il concetto che se si faceva una richiesta si doveva concederla immediatamente come i tamburi quando suonano con un ritmo incalzante con le bacchette che li percuotono...così pensavamo noi ragazzi e i grandi ci redarguivano continuamente.Oggi il tutto si rimanda poichè si vuole prendere tempo per pigrizia, per noncuranza,per pensarci e rifletterci su quanto ci verrà in seguito ricambiato,se realmente la richiesta sia per noi conveniente.Solo per coloro che soffrono o hanno un incidente e non sempre, si provvede "a tambur battente" alle loro cure.La vita è mutata..ognuno pensa e provvede per sè stesso, non si preoccupa di coloro che si trovano in una situazione differente, in quanto affermano di badare ai propri problemi e non hanno tempo nè denaro per aiutare gli altri.L'indifferenza totale preoccupa..preoccupa la solitudine degli anziani che muoiono senza accorgersene e gli altri se ne avvedono in ritardo,i bambini che sono in una dimensione di orrore e non voglio aggiungere altro,i malati in ospedale che talvolta non ricevono adeguate cure mediche e così via..allora ci chiediamo..ma il mondo guarda e tace..osserva e non trova alcun rimedio? Basta che le loro cose vadano per il verso che a loro sembra sia giusto e tutto proceda bene senza alcuna commiserazione altrui,senza guardare quello che affermano d'aver visto e molti addirittura fanno finta di non vedere e di non sapere.La frase citata in famiglia diventa ridicola e fuori luogo in una società distratta ed egoista dove il bene,la semplicità di una volta in cui gli esseri viventi si scambiavano "porta a porta" quello che in casa mancava non esiste più..oggi vi è uno spioncino che decreta i seccatori e così si fa finta di non aver udito la scampanellata che ci avverte che dall'altro lato vi è qualcuno che ha bisogno di noi..poichè noi siamo sicuri di non aver bisogno di nessuno.Ma quando arriverà quel momento che ci dimostrerà il contrario,faremo di noi stessi la medesima sorte in quanto a suo tempo non porgemmo il nostro aiuto agli altri..
sabato 1 ottobre 2011
LA REGINA DELLA VITA..
TUTTI CI DOMANDIAMO ..CHI E' LA REGINA DELLA VITA? MA E' LA VITA STESSA CHE SI PROCLAMA TALE IN QUANTO SENZA DI ESSA NON POTREMMO ESISTERE.NOI LE DOBBIAMO TUTTO E TUTTO CERCHIAMO DI PRENDERCI..MA NON E' POSSIBILE POICHE' ESSA SI DIMOSTRA ALQUANTO AVARA NEL DARCELO,PER IL NOSTRO BENE AFFINCHE' COMPRENDIAMO LA SUA VERITA'.C'ERA UNA VOLTA UNA PECORELLA CHE VIVEVA INSIEME ALLE SUE SORELLE SE COSI' VOGLIAMO DIRE ..SEMBRAVA PIU DOCILE,PIU' OBBEDIENTE DELLE ALTRE ..MA ERA TESTARDA, COSI' MAL SOPPORTAVA GLI ORDINI DEL PADRONE CHE DOVEVA RIPETERLE LE COSE PIU' VOLTE.NON LO FACEVA PER CATTIVERIA,NE' PER ESSERE CONSIDERATA MIGLIORE DELLE SUE SIMILI,SOLO PER PIGRIZIA E PERCHE' NON TOLLERAVA LA CONSUETUDINE DI STARE IN GRUPPO ..ESSA DESIDERAVA RIMANERE ANCORA A BRUCARE L'ERBA,VOLEVA ANDARE DOVE LE PIACEVA, MA IL PADRONE CON LA BACCHETTA LA REDARGUIVA CONTINUAMENTE PER RIMANERE COL GRUPPO E DI NON ALLONTANARSI.UN GIORNO CHE IL PADRONE ERA MALATO E IL POSTO FU PRESO DA SUO FIGLIO, ESSA NE APPROFITTO' E SI ALLONTANO' CON GIOIA..ERA SOLA.SENZA COMANDO,SENZA DOVER RISPETTARE LE REGOLE.COMINCIO' A BRUCARE L'ERBA E SE NE STAVA TRANQUILLA QUANDO VIDE DA LONTANO UN LUPO..COSTUI AVEVA L'ARIA DI AVERE FAME..INFATTI CORSE VERSO LA PECORA PER SBRANARLA MENTRE QUESTA CERCAVA RIPARO DIETRO AD UN ALBERO.. MA IL LUPO L'AVEVA QUASI RAGGIUNTA QUANDO ACCADDE UN FATTO STRANO..UNA LUCE MERAVIGLIOSA SI FRAPPOSE FRA I DUE CHE NON POTEVANO PIU' MUOVERSI..SOLO GUARDARE QUEL FENOMENO AFFASCINANTE MA NELLO STESSO TEMPO CHE INCUTEVA LORO PAURA..QUANDO AD UN TRATTO SENTIRONO UNA VOCE CHE DICEVA ..NON SBRANARE LA PECORA PERCHE' HAI FAME, ASPETTA IL TUO MOMENTO E VEDRAI CHE TROVERAI ALTRO CIBO PER SAZIARE IL TUO STOMACO..SE LE TOGLI LA VITA TI SENTIRAI BENE MA NEL TUO CUORE FARO' SENTIRE IL RIMORSO D'AVERLO FATTO.VI FU SILENZIO A QUESTE PAROLE E IL LUPO COMPRESE CHE POTEVA MUOVERSI, COSI LA PECORA.. MA NON LE SALTO' ADDOSSO E MOGIO MOGIO SE NE ANDO' PER LA SUA STRADA.. ALLA FINE TROVO' UNA CARCASSA DI UN ALTRO ANIMALE E SI SAZIO' CON QUELLA.NEL FRATTEMPO IL CUSTODE SI ERA ACCORTO DELLA SCOMPARSA DELL'ANIMìALE E AVENDOLA RITROVATA LA RIUNI' AL GRUPPO..DA QUEL GIORNO LA BESTIOLA COMPRESE PERCHE' IL PADRONE LA REDARGUIVA QUANDO SI ALLONTANAVA PER DARLE LA VITA..SE COSI FACESSERO GLI UOMINI INVECE DI UCCIDERSI A VICENDA, LA LORO SORTE SAREBBE QUELLA DI VIVERE E DI FINALIZZARE LA PROPRIA ESISTENZA IN PACE E SERENITA'..LA VITA E UN BENE TEMPORANEO NON APPARTIENE ALL'UOMO..L'HA AVUTA SOLO IN PRESTITO..BISOGNA RICORDARLO.. MA L'HA AVUTA..ED ESSA E' LA REGINA DELLA SUA ESISTENZA..
.
.