sabato 31 dicembre 2011

LA SICUREZZA DI CIO' CHE SI HA...

C'era una volta un grande cartello posto in una via poco frequentata di un paese con pochi abitanti ove vi era scritto..chi varca quesoi limite si troverà di fronte alla propria incolumità..Tutti coloro quando arrivavano dinnanzi a quella tabella facevano marcia indietro per timore d'incombere in un pericolo.per cui nessuno la oltrepassava .ma un giorno un ragazzo testardo continuò a camminare oltre il limite stabilito. Egli non aveva paura voleva sapere che segreto vi fosse nascosto in quella scritta...non credeva a ciò che aveva letto e per nulla timoroso andò avanti.Ad un tratto si trovò ad un bivio..non vi era alcun cartello per cui la sorte lasciava a lui la scelta.Decise di proseguire a destra e dopo poco fu dinnanzi ad una grande casa disabitata.Entrò dalla porta principale e vide una grande sala con degli specchi che naturalmente riflettevano la sua immagine.Dopo essersi guardato, entrò in un'altra sala adiacente e vide tutti mobili d'oro che rispecchiavano la ricchezza della casa.Per nulla intimorito entrò nelle terza e ultima sala..qui non vi erano mobili ma solo pareti nude che dimostravano l'incuria del tempo..non sapeva cosa pensare..che strana casa.. nessuno poteva aver vissuto in quella dimora..non riusciva a determinare la situazione in cui si trovava, quando ad un certo momento vide un uomo molto vecchio che gli fu dinnanzi e lo condusse fuori..hai compreso il significato di ciò che hai visto? Gli domandò..no ..rispose il ragazzo stupito..allora te lo spiegherò io..il cartello che vietava l'accesso significava che coloro che avessero oltrepassato quel limite erano in possesso come te di avventura senza timore,nè preoccupazione di quanto sarebbe avvenuto, si sarebbero difesi..e tu possiedi questi valori altrimenti saresti tornato indietro..la casa rappresenta il tuo cuore grande e provvido..la sala con gli specchi che riflettono la tua immagine sono la tua coscienza che aiuta a compiere le azioni che ti rendono migliore..la sala d'oro le tue sincerità della vita che attraversi ed infine l'ultima rappresenta la povertà di coloro che non hanno raggiunto tutto ciò..tu hai voluto conoscere te stesso e quindi potrai provvedere a ciò che manca..e se avessi scelto l'altra strada? Disse il ragazzo.. ah! L'altra strada, non conteneva nulla solo il passaggio per un'altra vita non consumata nell'ordine stabilito delle cose..ma tu hai scelto bene non hai avuto paura,nè ti sei posto qualsiasi problema..tu possiedi la sicurazza di quello che hai compiuto fino adesso..pronunciate queste parole il vecchio scomparve ed il ragazzo si trovò nuovamente al principio della strada del suo cammino..

giovedì 29 dicembre 2011

LA VIVACITA'

mercoledì 28 dicembre 2011

HOMO HOMINI LUPUS...

Il filosofo Hobbes affermò che l'uomo rappresenta e si comporta come un lupo con un altro uomo in quanto essendo egoista e accentratore pensa solo alla sua sopravvivenza facendosi prendere dall'istinto quando trova ostacoli da parte altrui e con la propria malvagità e la sottile astuzia cerca di prendere il sopravvvento e se anche Seneca scrisse che l'uomo è una cosa sacra per sè stesso, egli continuò a ribadire la propia teoria.Forse non aveva tutti i torti in quanto nell'essere umano vi è nascosta quella scintilla di predominio che generalmente viene esposta quando l'uomo si trova davanti ad un diniego,ad una situazione non confacente ai suoi desideri e alla propria volontà,per cui egli è disposto a qualsiasi soluzione pur di ottenerla.Il suo essere non conosce confini e credendo d'essere nel giusto e nei propri diritti compie qualsiasi azione malvagia e deletaria per coloro che non aderiscono alla sua determinazione.Ecco spiegata la frase di Hobbes..in ciascun uomo è nascosto un lupo che all'occorrenza mangia l'altro lupo senza rimorso e senza farsene una ragione plausibile, in quanto dice a sè stesso ch'era l'unico modo per poter sopravvivere..ma naturalmente questo maniera di pensare non è esatta altrimenti tutti si comporterebbero in tal modo.Vi sono anche coloro che si accontentano di quanto possiedono e cercano un amico e non un rivale da combattere, opppure vedendo la situazione insormontabile rinunciano alla probabilità di vittoria con questi metodi.Oggi purtroppo è aumentata la corrente negativa a cui si riferiva il filosofo e l'umanità non si accorge di quanto abbia in realtà perso in decenza,in morale ma soprattutto in dignità di quelli che erano i presupposti e i concetti per essere rispettati e stimati per il proprio valore e non per la propria ricchezza e potenza..da cui derivano i lupi soffocati e a volte parafrasando la parola "mangiati" nelle singole manifestazioni che hanno condotto l'essere umano a comportarsi in tal modo per non essere stato onesto e particolarmente sensibile a questa famosa citazione..

I PESCI ROSSI..

C'era una volta un pesce rosso di nome Gastone..era stato vinto ad una fiera da una giovane fanciulla che l'aveva avuto giocando con alcune palline ed ora era stato posto in una piccola vasca con una vegetazione tropicale.La famiglia non aveva bambini per cui Gastone era sicuro della propria vita.Era in quella vasca da più di un anno ma non aveva dimenticato che precedentemente lo avevano messo in una specie di busta contenente poca acqua e non sempre fresca, ma per l'uomo che lo possedeva il pesce rosso rappresentava una specie di lucro e non si curava d'altro..quanti fratelli aveva visto soccombere..non tutti riuscivano a sopravvivere a quella vita..altri si raccontava mangiati dai gatti e altri..meglio non proseguire..Gastone era stato accuratamente protetto in quella famiglia ricevendo molte cure e tanto affetto.L'unica mancanza era quella di essere solo senza un amico con cui poter parlare o addirittura una famiglia ..ma come poteva parlare, come poteva farlo comprendere?..Ma un giorno venne a far visita alla ragazza un'amica che aveva una predilezione per i pesci rossi.Un tempo li aveva avuti anche lei, ma in seguito erano morti di vecchiaia,e da quel tempo aveva giurato di non prenderne più poichè tanta era stata la sofferenza per la loro dipartita.Si ricordava della loro compagnia..ella ci parlava..quando narrava loro pensieri che non avrebbe mai confidato ad alcuno..ad un tratto la sua amica vedendola accanto alla vasca a guardare con immenso amore Gastone, ebbe un'idea..poco distante vi era una fiera pechè non andarci? Convinse l'amica riluttante e la vittoria fu che vinse due pesciolini rossi ...il destino a volte è clemente.Intanto Gastone attendeva fiducioso poichè aveva ascoltato quello che aveva detto la sua padrona e quale fu la sua gioia nel vederla rientrare con un fratello che gli avrebbe fatto compagnia.Il pesce fu messo nella sua ampolla ma..è una femmina!..Fu chiamata Priscilla e come desiderava Gastone formarono in seguito una bella famigliola..quando si dice il destino..ma per gli uomini la sorte..il destino...raccolgono un solo Nome quello del SIGNORE che tutti ama e che a tutti provvede,anche per la vita di due pesciolini rossi

LA MARGHERITA..

UNA MARGHERITA CHIESE AD UN' APE..PECHE' MI SUCCHI TUTTO IL MIO NETTARE E MI LASCI SENZA PROFUMO? PERCHE' HO FAME..ALTRIMENTI COME SOPRAVVIVO, RISPOSE L'ALTRA..ED IO COME PROFUMO? REPLICO' LA MARGHERITA ..FACCIAMO UN PATTO DISSE L'APE, IO TI SUCCHIO META' NETTARE E L'ALTRA TE LA LASCIO PER FARTI PROFUMARE..COSI' FURONO CONTENTE AMBEDUE..AH!..SE GLI UOMINI SI DIVIDESSERO IN TAL MODO CIO' CHE POSSIEDONO.. VI SAREBBE PIU ' CUORE,PIU' AMORE E GENEROSITA' D'ANIMO IN MODO DA VIVERE MEGLIO E SI EVITEREBBERO MENO DOLORI..

GLI ANIMALI..

Li chiamiamo così per differenziarli dagli uomini in quanto non hanno le medesime componenti..eppure quante volte essi si sono dimostrati migliori degli uomini e naturalmente a volte per difesa è avvenuto il contrario.L'uomo possiede la mente,l'idea che si trasforma in prodotto finito per cui ottiene ciò che desidera e a volte anche il plauso della società in cui vive..e l'animale? Cosa ne sappiamo noi degli animali? Sicuramente essi non pensano..ma ricordano..certamente non producono gli elementi umani ma hanno l'istinto che li guida,il fiuto per accorgersi del pericolo imminente cosa di cui l'uomo a volte non si accorge se non quando è arrivato,gli ultrasuoni etc.. ma ambedue hanno in comune la scaltrezza che li aiuta a sopravvivere in questo mondo ove la natura attraverso la catena alimentare provvede al cibo di ognuno.Gli animali fin dai tempi antichi hanno popolato la terra per poi trasformarsi in ciò che vediamo oggi..ma l'uomo ha sempre cercato la loro vita per in seguito servirsene abbondantemente per scopi propri senza badare a ciò che essi nutrivano per noi.E' vero vi sono i vegetariani che li rispettano, ma vi sono anche coloro che senza scrupoli e senza pietà li conducono alla morte a scopo di lucro,o per i loro gaudi.Gli animali non sono malvagi..hanno paura dell'uomo poichè conoscono il suo essere crudele e dominatore..solo quando hanno finalmente compreso d'essere amati concedono tutto il proprio amore e un'infinita fiducia senza domande,nè risposte poichè essi hanno un proprio linguaggio che possiedono in maniera diversa, naturalmente..essi quando comprendono d'essere amati offrono all'uomo il loro affetto e la propria chiarezza d'essere tali, poichè non conoscono nè suppongono che tali sentimenti possano contenere in seguito il tradimento.Molti vengono catturati e ridotti in cattività per essere ammirati nei giardini zoologici lontani dal loro "habitat" naturale,costretti in piccoli spazi e a volte senza essere curati..l'uomo non conosce limiti alla propria finalità d'essere un padrone e non un amico...altri uccisi per la propria pelle ritenuta pregiata,altri come trofei di caccia da esporre etc..Come ho detto gli animali ricordano..essi non pensano come gli esseri umani ma nei loro cuori conservano la chiarezza di coloro che li hanno amati e se per fortuite circostanze per migliorare la loro condizione di vita ritornano alla propria naturale abitazione, non dimenticheranno chi li ha protetti e aiutati con amore.L'uomo studia, cerca di conoscere le loro abitudini,le loro finalità..ma un dato è certo.. essi non possono parlare,non possono spiegare quanto l'uomo vuole conoscere..per cui ci vorrà ancora molto tempo o forse mai..per sapere realmente cosa essi racchiudono nel proprio cuore..

venerdì 23 dicembre 2011

I SETTE PECCATI CAPITALI

LO STRESS

giovedì 22 dicembre 2011

L'AMAREZZA..

Non sempre dimostriamo questo tipo di sofferenza soprattutto se siamo chiusi nel carattere e nelle manifestazioni del nostro cuore verso gli altri..ma è una situazione di dolore che non si disperde nel tempo, si cerca di metterla da parte ma in seguito quando ne viene un'altra ricordiamo quella precedente e ci sentiamo sopraffatti da coloro che amiamo e che dimostrano indifferenza completa alla nostra frustrazione.Essere parlati senza essere visti, ossia avere un dialogo solo per cose che riguardano la vita quotidiana diventa un'amara solitudine in cui non esiste alcuna parola di conversazione e naturalmente anche d'affetto.Chi si comporta in tal modo non sente neppure la possibilità d'essere educato, poichè nel suo carattere non conserva questo tipo di costruzione anzi scaltramente cerca di dribblare il tutto affermando che le considera "smancerie" di parole inutili e ovvie..ma se si trovano con altre persone allora tirano fuori tutto il loro "savoir faire" per qualificarsi simpatici e vi porgono anche la battuta se è il caso di farla.La loro squallida esistenza comprende ciò che ritengono sia piacevole per i propri desideri e per il resto annullano con un'esatta precisione qualsiasi tipo di conversazione che darebbe fastidio e che non interesserebbe alla propria natura d'essere egoista.Coloro che al contrario amano la conversazione di qualsiasi genere con argomenti d'attualità.di piacevole amenità sono costretti a zittire poichè si accorgono di non essere ascoltati..per cui l'amarezza raggiunge la sensibilità del cuore unendosi nella solitudine di sè..

mercoledì 21 dicembre 2011

I RAGAZZI DEL BAR..

Ve ne sono infiniti, di qualsiasi età ma tutti vanno di fretta per accontentare i clienti.Contano i soldi prestando la massima attenzione altrimenti dovranno rimetterceli loro..sono sempre gentili e poco ciarlieri,solo quando l'ordinazione non è esatta allora chiedono scusa e te la cambiano.In casa mia ne vengono molti poichè ho una figlia che telefona quando piove o fa molto freddo ed io ne approfitto per comperarmi le caramelle.Sono ragazzi che vorrebbero avere un lavoro che dia loro prestigio,che possano guadagnare di più,non desiderano ovviamente essere alle dipendenze di un padrone che guarda continuamente l'orologio..e sanno perfettamente che ciò che compiono non viene guardato dalla parte del cuore.Portano le ordinazioni e tali restano..non è esatto.. tutti abbiamo dei sogni nel cassetto e seppure il loro denaro serve in famiglia alcuni studiano per migliorare la propria situazione di base.Sudati d'estate,bagnati d'inverno non ha alcuna importanza..il loro compito resta quello e così deve essere..ma se noi alziamo gli occhi a guardarli vedremo giovani uomini che fanno di tutto per accontentare il cliente, per essere gentili senza alcuna velleità solo per conservarsi il posto ed essere stimati da coloro che servono per cui se riescono simpatici costoro chiederanno d'essere serviti da colui che hanno scelto e per essi questo risulta determinante per il posto che occupano..

martedì 20 dicembre 2011

LA STORIA DELL'UMANITA'..

Tutti conosciamo gli albori della civiltà,i primi abitanti della terra,la Bibbia che ci narra come gli uomini si comportassero a quei tempi ed infine il VANGELO di CRISTO per farci comprendere quanto coloro che vivono nel mondo siano increduli ed egoisti.In seguito storici e studiosi ci hanno narrato dei secoli successivi in cui l'umanità si è dimostrata molto spesso eccessiva e crudele e qui uso un eufemismo, nelle azioni che ha intrapreso tranne per alcune eccezioni.Una dimostrazione è stata sempre l'anello di congiunzione nei secoli trascorsi fino ad oggi..la guerra..una parola sempre presente nella storia sia per accaparrarsi la proprietà altrui e i suoi frutti,sia per dimostrare la prepotenza e il predominio sugli altri.Gli uomini non hanno mai goduto la pace delle bellezze naturali, nè hanno voluto l'amore dei popoli e stringere con loro l'amicizia..hanno voluto dimostrare d'essere più forti nonostante le moltitudini di persone morte per il valore della patria e il commercio spasmodico delle armi e del petrolio.Eppure abbiamo avuto tutto per vivere in pace e quando qualcosa ci è venuta a mancare, se avessimo agito con accortezza e opportunità stringendo alleanze e promettendo aiuti reciproci con calma e serenità, si sarebbero evitate le conseguenze che sappiamo...ma noi vogliamo ciò che hanno loro in quanto frutta denaro,accaparrandocelo nel peggior modo possibile,con la violenza della forza e delle armi,senza tener conto della mortalità e della moltitudine di emigranti che cercano altrove la pace...quella pace che abbiamo tradito con la costruzione di armi nucleari per difenderci dei loro futuri ed eventuali attacchi.Il mondo è bello,è vario..è stato creato per viverci sfruttando ciò che la terra poteva offrirci,con l'intelligenza umana si potevano costruire altri elementi meravigliosi utili all'umanità,cercando di scoprire civiltà trascorse che ci potevano illuminare sulla vita di un tempo, ove vi sono animali stupendi, ma anche in questo settore l'uomo avido ha cercato d'arricchirsi senza pietà e senza rimorso togliendoli dal loro "habitat" naturale trasportandoli in gabbie oscure e strette dove molti hanno trovato la morte..e molti hanno voluto provare l'eccitazione di avere un animale esotico in casa senza curarsi delle sue proprietà naturali e che venendo a mancare in quel luogo solitario e sconosciuto, ha cessato di vivere..potrei continuare parlando degli immigrati,dei bambini costretti a compiere lavori infami rinchiusi nei sottoscala etc..ma mi fermo qui per non descrivere gli orrori che conosciamo..ma mi chiedo.. l'uomo non riflette mai su ciò che compie? La sua vita per quanto lunga possa essere ad un tratto terminerà e credente o non credente costui troverà la stessa mercede che ha fatto subire agli altri..

LA FATALITA'

Si afferma che esista una fatalità per tutto ciò che ci accade..può anche essere vero ma con certezza non lo sappiamo.Nella vita qualsiasi avvenimento si presenta ai nostri occhi non consideriamo mai che la situazione sia disponibile ai nostri pensieri,ai nostri concetti,alle nostre illusioni..preferiamo dare una responsabilità al fato e non a noi stessi.A volte ci chiediamo se avessimo scelto un'altra strada, un'altra soluzione del problema da risolvere forse non saremmo andati incontro al compito di negarci la felicità..altre volte al contrario quella felicità raccolta all'improvviso la attribuiamo alla fatalità di un destino già segnato.Gli uomini conoscono molto poco cosa vi sia nel loro percorso che dovranno compiere con le fasi d'attuazione dei propri desideri, dei singoli provvedimenti che in seguito adotteranno per conseguire le loro diritture al traguardo prefissato in precedenza e se tutto ciò non dovesse verificarsi, essi darebbero la colpa alla fatalità sorta all'improvviso senza preannunciare alcuna sensibilità per non accusarsi delle miserie scelte da noi in quella occasione.Molte volte ripensando al passato.agli sbagli commessi non si ammette la propria insicurezza,la specifica risultanza della non conoscenza per cui gli errori sono stati determinanti per l'esistenza di ognuno..si preferisce dire a sè stessi che non si era in grado di presupporre la diagnosi per la cura adatta..ma la vera realtà è una sola ..la fatalità c'entra molto poco con le scelte precise e adottate in quel momento di affannosa ricerca..la verità è che ci siamo rinchiusi in una botte che credevamo di ferro, ma che ad un tratto si è aperta a nostra insaputa per fare uscire tutto ciò che realmente conteneva e la famosa fatalità non ha potuto che guardare i nostri errori senza intervenire per non complicare ancora maggiormente le situazioni..

IL MUGNAIO..

In un piccolo paese viveva un piccolo mugnaio che portava l'acqua al suo mulino..lavorava alacremente poichè il mulino era di sua proprietà,ma parlava poco era quasi muto,solo quando si alterava andava su tutte le furie e diventava violento e litigioso.pronunciando parole irrripetibili,soprattutto se qualcuno si lagnava del suo prodotto.Un giorno capitò dal mugnaio una bella figliola che faceva la sartina e cuciva per la gente del paese..era allegra e di carattere mite,si prodigava e a tutti regalava un sorriso..ma quel giorno si recò al posto di sua madre dal mugnaio poichè ella ormai anziana era malata e il pane non poteva mancare anche se la casa era modesta..sapeva che la madre pagava il mugnaio di tanto in tanto e che le faceva credito.Anche quel giorno ella non aveva i soldi per pagare, ma non se ne rammaricava poichè la madre l'aveva rassicurata.Appena la vide il mugnaio rimase incantato della sua bellezza..era colto da un'ammirazione che non poneva alcun freno alla sua libertà di decenza e le saltellava intorno con fare lezioso.riempendola di complimenti.La poverina non sapeva cosa fare,era intimidita e anche un pò spaventata da quell'assalto.. il mugnaio cominciò a criticare il suo vestito promettendogliene un altro più sfarzoso che l'avrebbe abbellita maggiormente.La fanciulla non capiva se le facesse dei complimenti oppure delle offerte..criticandola anche sulla pettinatura e sulle scarpe..ad un tratto egli mutò il proprio comportamento vedendo che la fanciulla si ritraeva e stava quasi per scappare..prese un pezzo di pane, lo incartò e glielo diede dicendo..tieni te lo regalo è il migliore che ho cotto stamane ed è per te..portalo a tua madre ma ricordati che"nessuno offre o dà niente per niente"..oggi hai trovato una persona di buon cuore che preso da ammirazione si è voluto privare per non avere in cambio nulla ,del suo pezzo migliore...ciò detto si voltò e alla sua opera tornò..Nella vita questa favola resta una favola, poichè oggi gli uomini purtroppo la pensano diversamente e purtroppo alcune donne acconsentono al" baratto" o addirittura lo propongono loro senza alcun limite di decenza..

sabato 17 dicembre 2011

PENSIERI..

LA TENDA CHIUSA..


FUORI PIOVE.


LE GOCCE SCENDONO PIANO PIANO AD UN RITMO REGOLARE..


COME LE MIE LACRIME DI SOLITUDINE..


MI CHIEDO PERCHE' LA VITA E' STATA COSI POCO TENERA CON ME QUANDO IO L'HO AMATA TANTO..


ESSA CONOSCE IL MIO PERCORSO ..IO L'HO CONOSCIUTO PIANO PIANO ATTRAVERSO LE POCHE GIOIE E I TANTI DOLORI..


LA PIOGGIA ORA SCENDE A CATINELLE E LE MIE LACRIME ASCOLTANO FIDUCIOSE


..FORSE ANCH'ESSA E' RAMMARICATA D'AVERMI OFFERTO TANTO POCO..CHISSA'..LA SPERANZA ESISTE COME ESISTE LA CERTEZZA DI UN DOMANI MIGLIORE


..MA ASCOLTANDO LA PIOGGIA TUTTO SEMBRA LONTANO NEL TEMPO E LA VITA SORRIDE AMARA..MENTRE I MIEI OCCHI CERCANO UN SOGNO ORMAI PERDUTO E MAI DIMENTICATO


..FORSE IL MIO CUORE NON E' STATO SAGGIO NELL'ATTESA..FORSE LA MIA SCHIETTEZZA E' STATA FRAINTESA..FORSE..IL TEMPO E' TRASCORSO..


LA PIOGGIA SI E' FERMATA E I MIEI OCCHI RESTANO MUTI NEL DOLORE DI SEMPRE..

venerdì 16 dicembre 2011

LA CARITA'

L'ATTRAZIONE

LA POVERTA' DELL'ILLUSIONE..

In un paese qualunque viveva una rispettabile ragazza che attendeva con ansia un corteggiatore che le chiedesse di sposarla.Ella aveva superato l'età delle sue coetanee per cui nutriva una certa apprensione di rimanere zitella.Non era brutta,anzi aveva lineamenti regolari, non appariscenti ma semplici.La sua natura era timida e silenziosa ma nei suoi occhi molto belli si leggeva tutto ciò che sentiva nel suo cuore.Forse per la sua timidezza e la mancanza di civetteria quindi di sfacciataggine di apparire estroversa fino all'esplosione della propria femminilità, gli uomini l'avevano relegata in un angolo di solitudine,poichè si sa l'uomo cerca la donna che mostra cordialità d'amore e se questa non esiste allora cerca altrove..per cui la fanciulla era stata sempre trascurata dagli altri.Ella però con i sogni del pensiero immaginava che qualcuno la notasse e le chiedesse di dividere la vita insieme.Ormai alle feste non ci andava più..doveva cambiare vestiti ed ella modesta sartina li cuciva per le altre, non pù per sè..costavano e doveva pensare a mantenersi e alle spese di casa etc.Ascoltava i racconti delle altre signorine che felici avevano ricevuto l'anello di fidanzamento in attesa del matrimonio e alcune di loro si erano già sposate,mentre altre avevano avuto anche un bambino.Ella però continuava a sognare nella speranza che il futuro le regalasse la medesima realtà.Un giorno entrò nella sua bottega un bell'uomo che aveva deciso di sposare una fanciulla del luogo e le aveva portato i campioni ch'ella aveva dato alla sua fidanzata affinchè scegliesse la stoffa dell'abito nuziale.L'uomo glieli restituì e nel porgerglieli i loro occhi s'incontrarono..lo sguardo dell'uomo era penetrante e molto sensuale per cui la fanciulla non riuscì ad abbassare il suo.Si guardarono a lungo ancora con gli scampoli fra le mani..ad un certo punto entrò un'altra persona nel negozio ed ambedue a malincuore dovettero sciogliere quel nodo d'amore che si era creato.La donna chiese delle stoffe e l'uomo andò via..per tutta la giornata aveva dinnanzi a sè lo sguardo di quegli occhi teneri e appassionati..di una passione ancora acerba che nessuno aveva colto fino a quel momento e la notte non riuscì a dormire sempre pensando a lei..la fanciulla convinta d'essere come sempre dimenticata, sognava che costui ritornava e la stringeva forte al suo cuore.Trascorsero alcuni giorni durante i quali la futura sposa non si fece vedere ed ella seppe che il fidanzato era partito e il matrimonio sfumato..si chiese il perchè ma nessuno seppe dirgliene il motivo.Dopo qualche tempo ormai ella aveva dimenticato quel momento di grande felicità, quando udì aprirsi la porta della bottega e si trovò davanti l'uomo che affannosamente le disse..non sono più me stesso..da quel giorno i tuoi occhi, il tuo sguardo vivono dentro di me..ho rinunciato al matrimonio poichè ho compreso che la mia scelta era stata errata..ora sono qui dinnanzi a te e riprovo lo stesso sentimento d'amore che avvertii allora..vuoi sposarmi? Il matrimonio ebbe luogo malgrado ciò che disse la ripudiata a tutto il paese..ma vedete la povertà dell'illusione a volte centra il bersaglio.. purtroppo anche quello altrui..

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LA BELLEZZA DI CHIEDERE AIUTO..

C'era una volta un piccolo orso che viveva con sua madre in regioni fredde..l'orsetto quando temeva il pericolo si accucciava sotto la madre ed era tranquillo.Diventato grande comprese che doveva difendersi da solo,poichè sua madre non c'era più e quindi tutti i pericoli necessitavano di una maggiore sorveglianza da parte sua nell'affrontarli. e quindi si avviò verso regioni più miti scegliendo un bosco che lo attirava tanto.Un giorno che cercava del cibo poichè il suo stomaco glielo chiedeva contiuamente, incontrò una volpe che andava trovando la stessa cosa..naturalmente non potevano mangiarsi l'uno con l'altro anche se l'orso era più grosso..ma esso non avrebbe mai ucciso chi poteva diventare suo amico..infatti la volpe scaltramente gli disse d'essersi smarrita e non trovava più la strada del ritorno..aveva trovato un posto da dormire in una cascina lì accanto e si cibava dei resti gettati via dalla mensa di coloro che l'abitavano.Ma quel giorno era sola..i proprietari della casa erano fuori e non c'era nulla da mangiare.L'orso l'ascoltò attentamente..il suo cibo era parco quando lo trovava ma essendo un buon orso non aveva ancore ucciso nessuno.quindi si avviarono per la medesima strada sperando di trovare qualcosa da mettere sotto i denti.Incontrarono un coniglio e la volpe pensò di afferrarlo ma l'orso fu pronto a toglierlo da sotto le sue zampe e il coniglio riprendendo fiato lo ringraziò dicendogli che anche lui aveva fame..allora si avviarono tutti e tre..incontrarono una faina che aveva la stessa ragione di vita ma l'orso sempre la salvò..alla fine si sedettero sotto un albero stanchi ed affamati e la volpe rimproverava all'orso la sua bontà..ecco ..gli disse hai risparmiato queste creature ma esse sono state create per il nostro stomaco e quindi dovevamo mangiarle..al che il povero orso che aveva più fame di tutti replicò..ma la prima ad essere mangiata saresti stata proprio tu.. da me..a questo proposito tutti zittirono, quando ad un tratto sentirono un profumino venire da un cespuglio lì vicino..si alzarono di scatto e si avviarono verso quell'odore..sulla finestra di una casa lì accanto vi era un tegame con un cosciotto d'agnello con patate, appena sfornato che la padrona di casa aveva messo a reffreddare..senza un attimo d'esitazione lo presero e fuggirono come il vento..quindi nei pressi di un laghetto fecero le porzioni e si saziarono..alla fine guardandosi negli occhi compresero d'avere lo stesso desiderio..si strinsero la zampa con la promessa di rimanere amici,di non mangiarsi a vicenda poichè essi non sapevano che la Divina Provvidenza ci avrebbe pensato..l'amicizia vale più di uno stomaco vuoto e la rinuncia ad un progetto tecnico e naturale regala la bontà dell'evento..

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LA RICHIESTA ..

Quando si necessita di una realtà che non si possiede la si cerca altrove chiedendo a chi è più provvisto di noi in tutti i sensi, sperando che ce la conceda.Se costui la ritiene favorevole alla sua esistenza ce la offre,sempre calcolando i suoi interessi altrimenti troverà mille scuse per rifiutarcela.Ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a promettere mari e monti per averla.Se ci fermassimo un momento esplorando la nostra intimità con la domanda..ma è proprio necessario averla a tal prezzo...ossia fino ad umiliarci con chi cerca di usufruirne nel miglior modo possibile a proprio vantaggio non risparmiandoci l'umiltà e la carità che mostriamo..allora non sarà necessario tutto questo.Si chiede e basta..ma noi siamo a volte prepotenti e non ci accorgiamo o facciamo finta di quanto siamo ripetitivi nella richiesta di colui che nega qualsiasi aiuto disponibile.Se al contrario la domanda prevede qualcosa d'impellente sia per la nostra vita che per quella altrui, allora il discorso cambia..sarà necessario per non dire indispensabile cedere al proprio orgoglio mortificando la singola individualità.Colui che la riceve dovrebbe mostrarsi felice per essere stato scelto tra gli altri in modo che possa aiutare il prossimo, ma purtroppo avviene sempre il contrario..poichè egli domanda a sè stesso..ma a me cosa ne viene? Per cui ne deriva un patteggiamento alquanto doloroso e meschino che non offre, nè sente alcuna carità cristiana..anzi a volte si chiede in cambio quello che l'altro non ha e costui dovrà fare molti sacrifici in seguito per pagare il debito.Mi sovviene un racconto di E.De Filippo in cui si nega la possibilità di sopravvivenza se non con la richiesta di tutto ciò che possiede questa famiglia in tempo di guerra e in seguito quando accade per lo stesso motivo di sopravvivenza ancora più grave a costoro, in cui essi combattono per una medicina introvabile che salverebbe la vita di una persona contro la morte..gli altri che sono stati spogliati di ogni cosa, con molta semplicità e carità la offrono gratis..costoro hanno compreso che l'esistenza umana è come un termometro che si alza e si abbassa secondo la temperatura di ogni uomo..ma se si alza registrando una forte febbre la malattia può anche non guarire e la richiesta risulta nulla..

mercoledì 14 dicembre 2011

LA CURIOSITA'

E' bello interessarsi di tutto ciò che ci circonda altrimenti finiremmo con l'essere indifferenti e mostreremmo di non avere un particolare impegno con la vita stessa..ma una differenza esiste tra ciò che ho affermato e quanto vi sia di più antipatico che interessarsi volutamente dei fatti degli altri.Conosco persone che invadono ormai per abitudine i campi d'intimità altrui e non si accorgono ormai più delle domande che pongono poichè la propria natura ha preso il sopravvento e risultano alquanto fastidiose per non dire ineducate, poichè cercano d'invadere la "privacy" per poi farne uso di pettegolezzo e non si accorgono che la loro è diventata una malattia morale.Gli uomini in genere hanno un contatto verbale con gli altri in quanto essi desiderano confidarsi dei loro problemi,delle proprie situazioni difficili da risolvere,in quanto coloro che si astengono risultano indifferenti alle traversie,alle gioie di coloro che li circondano mostrando il proprio mutismo e non prendendo parte alla'esistenza comune di una società in cui vivono, ma disertandola per essere soli con sè stessi credendo di aver trovato "l'optimum" per essere lasciati in pace..ma costoro non hanno compreso che quando scadrà il termine della propria vita si ritroveranno soli con sè stessi senza un'amicizia che li accompagni fino alla fine e tutto ciò risulta molto amaro.Chi al contrario manifesta i propri sentimenti per avere un supporto amichevole ai propri quesiti,chi è desideroso d'esprimersi raccontando le poche gioie di una giornata qualunque,chi sente la necessità di mostrarsi inequivocabilmente espansivo narrando episodi personali,dovrà stare attento a chi si confida..non sempre tutto ciò resta celato agli altri..nella cattiveria umana c'è chi se ne serve ad uso proprio ad un prezzo che non si potrà pagare poichè il dolore per la confidenza mal retribuita resterà nel ricordo di chi l'ha confessata..

lunedì 12 dicembre 2011

LA SCONFITTA E LA VITTORIA - PARTE 2

LA SCONFITTA E LA VITTORIA - PARTE 1

I CASTELLI DELLA LOIRA

VENEZIA - PARTE 1

VENEZIA - PARTE 2

DONNE

IL PENSIERO

IL RISPETTO

domenica 11 dicembre 2011

LA MICIA SINFONICA..

Fuori le mura di una città in aperta campagna viveva una micia con altri animali..si facevano compagnia anche se talvolta litigavano per un pò di cibo,talvolta per amore, ma in fin dei conti si volevano bene ..certo a modo loro.Tra questi vi era una speciale gatta che noi chiameremo "sinfonica" poichè emetteva nei suoi miagolii una dolce sinfonia non lamentosa..ma armoniosa nei suoi toni che sembrava che cantasse.Essa si rendeva conto che quel suono era prolungato e piacevole ad ascoltarsi, ma non se ne impotava molto.Un giorno passò di lì un signore con il suo calesse e sentendo quella melodiosa musica si fermò ad ascoltare..alla fine si chiese da dove provenisse quel meraviglioso suono...ma nulla..non comprese.Allora per diversi giorni ritornò in quel posto e alla fine fu premiato..in quanto stando tranquillo e aspettando con infinita pazienza, vide uscire da un cespuglio la gatta.Decise di portarla a casa sua..era solo e quindi poteva assicurarsi una compagnia molto piacevole e altrettanto inusitata.Dopo diversi appostamenti riuscì a catturarla e a portarla a casa sua,.ma la gatta pur comprendendo di trovarsi in un luogo tranquillo dove avrebbe ricevuto affetto e un lauto pasto ogni giorno,al riparo dalle intemperie..era triste..rimpiangeva il suo "habitat"i suoi amici e la sua libertà..-per cui non cantò più.Il signore era avvilito, ma comprese il significato del mutismo della bestiola..il dolore della lontananza dai suoi luoghi,dai suoi amici era così forte che non le facevano emettere alcun suono per cui decise di riportarla nei suoi campi.Trascorsero alcuni giorni ed egli ritornò per vedere se la bestiola vi fosse e se era ritornata ad essere quella ch' era prima che la incontrasse..ad un tratto udì quel suono e comprese che la libertà e il proprio "habitat" rappresentano i valori più importanti di fronte a cose ch'egli credeva fossero superiori ad ogni altra offerta seppure d'amore e quindi anche con il cuore gonfio di tristezza se ne tornò a casa e cercò di dimenticare il tutto.Se ogni uomo comprendesse il valore della propria esistenza nel curare il proprio cuore attraverso la grande libertà delle proprie consuetudini in cui egli vive..non soffrirebbe per la mancanza di quello che non possiede e continuerebbe a vivere per ciò che gli è stato donato e ad assicurarsi quanto gli appartiene..godendoselo per il tempo che gli è concesso senza rammaricarsi di ciò che vorrebbe avere.e che suo malgrado hanno gli altri, anche se egli stesso non ne conosce la finalità..

venerdì 9 dicembre 2011

LA SAPIENZA - parte II

LA SAPIENZA - PARTE 1

RICCHEZZA E POVERTA'...

mercoledì 7 dicembre 2011

I FIORI..

I fiori sono creature che parlano in silenzio con noi..li amiamo,ce ne adorniamo,li strappiamo dal proprio" habitat" per rallegrare la nostra casa,li inviamo come un pensiero d'amore o cortese poichè conosciamo il loro significato..ma ci siamo mai chiesti se essi sono dello stesso parere ? Noi li spezziamo dallo stelo per usarli a nostro piacimento togliendo loro la vita che la natura o lo stesso uomo diede loro a suo tempo..perchè? Come ho già detto perchè sono belli .preziosi,variopinti,audaci se offerti con una certa galanteria, ma è come se togliessimo la vita ad un essere umano prima del tempo previsto..certo ad un dato momento appassiranno piegando il capo reclinandolo sullo stelo anche se abbiamo dato loro tutto ciò che ritenevamo necessario..ma noi egoisticamente abbiamo tolto loro quegli ultimi attimi di vita per portarli via e tenerli con noi solo per quanche giorno.Essi amano la musica,amano nel sentirci parlare con loro,non desiderano rimanere soli,alcuni ci proteggono dalle zanzare come i gerani,altri come alcune orchidee la cui più bella è la famosa"cattleya",essendo prive della clorofilla vivono comodamente sugli alberi sfruttando un fungo che le nutre col suo "humus" e rimanendo inerti come parassiti, cercano di godersi la vita fino a quando..altri detestano vivere in comunità come l'ibisco e la rosa poichè quest'uniome risulta letale per l'ibisco..la rosa naturalmente come tutti sanno,è usata nel colore rosso per amore e la più alta è quella chiamata "baccarat" ,nel colore giallo per affermare la gelosia,bianca come il giglio per la purezza etc.. I fiori meno forti vengono messi accanto a quelli più sani perchè possano rinvigorirsi,come si fa con uno scolaro meno bravo quando lo si siede accanto a quello più preparato in modo che sappia e cresca come l'altro ..Essi naturalmente vivono all'aperto e rinchiudendoli in una stanza decretiamo la loro morte imminente..l'ortensia inoltre ogni sera ha necessità dell'immersione nella vasca da bagno per poi al mattino essere tutta fiorita ..ma qui non desidero parlare della loro bellezza e delle loro cure, poichè essi sono tutti da ammirare e bisognosi delle nostre attenzioni meticolose.. ..stupendi anche i fiori di campo che non vanno dimenticati.Nelle serre avvengono le torture più grandi per queste creature della natura..la talea tagliata in una gemma e aggiunta ad un'altra per formare una famiglia numerosa,.. gl'innesti a scudo per le rose,ottenendo altri risultati sempre non dando loro tenerezza ma pensando alle loro future nascite di rari esemplari,la propaggine per ottenere le viti piegandole nel terreno con una forcella fino a quando non si sono formate le radici..ma ci siamo mai chiesti riflettendo un atttimo, cosa essi ci direbbero se potessere parlare come noi? Ci direbbero che sono stati creati per vivere,esere ammirati e non per morire prematuramente per il nostro egoismo di possederli in un"habitat" diverso dal loro..eppure come abbiamo potuto vi abbiamo tenuto compagnia,vi abbiamo protetto. abbiamo parlato con voi,diomostrandovi la nostra crescita attraverso le vostre mani, abbiamo ascoltato la musica insieme..non è stato sufficiente per voi? Adesso che non vi serviamo più, ci gettate via dopo averci tolto gli ultimi istanti di vita.. e se lo facessero a voi..cosa pensereste?..

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martedì 6 dicembre 2011

UNA FITTA DI TENEREZZA. ..

LA TENEREZZA E' IL SENTIMENTO CHE SUPERA QUALSIASI OSTACOLO SI FRAPPONGA FRA GLI INDIVIDUI POICHE' FUNGE DA ARBITRO NELLE CONTESTAZIONI,NELLE DELUSIONI,NEGLI AFFETTI MAL CONSEGUITI.C'ERA UNA VOLTA UN CIABATTINO CHE CON LA LESINA SUO CONOSCIUTO SIMBOLO, FACEVA I BUCHI ALLA TOMAIA DELLE SCARPE ATTRAVERSO CUI SAREBBE PASSATO LO SPAGO PER UNIRE LE SUOLE ALLA TOMAIA QUEST'UOMO VIVEVA TRANQUILLO.. AL MATTINO APRIVA LA BOTTEGA E ALLA SERA PENSAVA CHE ERA GIUNTA L'ORA DI RIUNIRSI ALLA SUA FAMIGLIA..ERA CONTENTO IL CIABATTINO..IN QUEL PICCOLO PAESE ERA L'UNICO CHE FACESSE QUEL TIPO DI LAVORO E QUINDI TUTTI AVEVANO BISOGNO DI LUI..MA ERANO CONTADINI E VIVEVANO DELLE PROPRIE RISORSE..NON ERANO RICCHI MA CERCAVANO DI OTTENERE QUELLO CHE A LORO NECESSITAVA.POCO DISTANTE DAL PAESE SORGEVA UNA BELLISSIMA VILLA, POSSEDIMENTO DEL SIGNORE DEL LUOGO CHE VENIVA RARAMENTE POICHE' PREFERIVA LA CITTA'..MA QUANDO ARRIVAVA MANDAVA UN SUO SERVO A RISUOLARE LE SUE SCARPE DAL CIABATTINO.NON USCIVA MAI DALLE SUE PROPRIETA' E QUINDI ERANO IN POCHI A CONOSCERLO..SOLO I PIU' VECCHI.UN GIORNO UN FANCIULLO CON UN AMICO S'INTRODUSSERO FURTIVAMENTE IN QUELLA PROPRIETA'' PER CURIOSARE SENZA SAPERE CHE IL PROPRIETARIO ERA RITORNATO.ESSI GIUNSERO FINO ALLA VILLA E VIDERO NASCOSTI ,CHE COSTUI ERA SEDUTO SU UNA SEDIA A ROTELLE MENTRE LEGGEVA UN GIORNALE.UNO DEI DUE RAGAZZI ERA FIGLIO DEL CIABATTINO, MENTRE L'ALTRO APPARTENEVA ALLA FAMIGLIA DEL FORNAIO.ERANO BRAVI RAGAZZI,NON ANCORA SCALTRITI DALLA VITA,PER CUI PROVARONO UN FITTA DI TENEREZZA MISTA ALLA PENA PER QUELL'UOMO NON ANCORA VECCHIO COSTRETTO SU UNA SEDIA A ROTELLE..ECCO IL MOTIVO PER CUI NON VENIVA MAI IN PAESE..ALLORA ESSI SI AVVICINARONO SENZA AVERE PAURA E LO SALUTARONO DECLINANDO LE PROPRIE GENERALITA'..L'UOMO SORRISE..MANGIAVA IL PANE DI UNO MA NON POTEVA CAMMINARE CON LE SCARPE DELL'ALTRO..AI PIEDI AVEVA DELLE COMODE PANTOFOLE..ALLORA IL FIGLIO DEL CALZOLAIO TIMIDAMENTE GLI CHIESE PER CHI FACESSE RISUOLARE LE SCARPE..E QUESTI RISPOSE CH'ERANO PER IL SUO SERVO CHE AVENDO LE GAMBE GLIELE PRESTAVA PER FARE QUELLO CHE A LUI ERA NEGATO..IL RAGAZZO FECE SILENZIO E POI MOSSO DA UN'INEFFABILE TENEREZZA LO BACIO' SULLA GUANCIA CHIEDENDOGLI SE ANCHE LORO POTEVANO ESSERE I SUOI OCCHI E RACCONTARGLI FACENDOGLI COMPAGNIA QUELLO CHE ACCADEVA IN PAESE..DIVENNERO GRANDI AMICI E IL SIGNORE NON TORNO' PIU' IN CITTA'..SE GLI UOMINI FOSSERO COME I RAGAZZI E METTESSERO DA PARTE IL PROPRIO EGOISMO CI SAREBBE MAGGIORE TENEREZZA DEL CUORE E MINORE AVIDITA' DEL PENSIERO..FAREBBERO I BUCHI CON LA PROPRIA E SINCERA CAREZZA DELL'ANIMA PER ATTACCARE LA SUOLA DELLA VITA ALLA FINALITA' CHE OGNI ESSERE UMANO CERCA IN SE' STESSO

LA DICHIARAZIONE D'AMORE..

Quando eravamo fanciulli attendevamo con ansia che il ragazzo si dichiarasse in modo da assumersi un impegno nei nostri confronti e da grandi per un matrimonio futuro o per attendere il momento dell'affermata richiesta interiore che inevitabilmente avviene dentro di noi quando decidiamo e scegliamo colui che ci accompagnerà per tutta la vita.Oggi questo tipo di comportamento non esiste più, solo qualcuno lo usa perchè gli è stato insegnato dai genitori di vecchio stampo..oggi si sceglie il partner e si va avanti per il tempo che dura provando a volte in seguito con la convivenza se i caratteri cincidano per affrontare le difficoltà che ne seguiranno..ma se durante il tragitto s'incontrerà un'altra donna, allora quella accanto verrà dimenticata e così l'impegno precedentemente preso.Allora cosa dire di fronte a tale dimenticanza di sentimento in cui prevale l'egoismo del cambiamento,la volontà di provare nuove sensazioni con una persona diversa che alla fine mostrerà gli stessi difetti e conseguentemente si dovrà cercare ancora per liberarsi di un peso che in seguito per colui che è volubile e infedele risulterà tale?Ne consegue che la famosa dichiarazione d'amore è andata indietro nel tempo ossia vale a dire, si usa solo fra i piccoli fanciulli che ancora non conoscono la vita e ritengono nella loro innocenza, quell' impegno morale una rarità del proprio cuore..

LA RESA..

Non s'intende solo quella dopo la battaglia col nemico sul campo, ma anche quella che avviene nella vita quando ti trovi di fronte all'ineluttabile..non hai più voglia di cimentarti in qualcosa che risulta più forte di te..di fronte ad un dolore che sai di non poter superare anche se tu poni un freno continuerà all'infinito e quindi ti arrendi senza proferire parola per non addolorarti maggiormente..allora ti fermi e ti rendi conto che la battaglia che stai combattendo per migliorare i risultati e ottenere un cambiamento non avverrà..anzi al contrario continuerà ad esistere poichè non si può cambiare l'indole degli individui, si cerca di modificarli al meglio..ma qual'è il meglio?Renderli immuni dalle cattiverie,dagli egoismi,dalla prepotenza,ma come ho già espresso l'indole non si può mutare, si può cercare di addolcirla ma a quale prezzo?..Ad un prezzo molto alto che ti costa la serenità e la pace interiore..allora è meglio alzare bandiera bianca e arrendersi.. forse si soffrirà di meno e l'altro godrà di più..

GRIDARE..NON SERVE..

Noi nella vita quando ci troviamo di fronte ad una situazione estrema in cui non riusciamo a trovare spazio per le nostre ragioni,crediamo inopportunamente che alzando la voce possiamo ottenere quei diritti che ci spettano.Non è esatto..ci facciamo del male se riflettessimo su quanto sia doloroso per il proprio fisico alzare la voce e quanto poco gli altri s'intimoriscano.Ma in quel momento non si pensa alla riflessione di salvaguardare sè stessi,bensì si vuole avere ragione a tutti i costi e naturalmente i toni si alzano per poi farci sentire dolore e sfiducia in noi stessi.Gli altri se hanno un punto diverso dal nostro, resteranno calmi e attenderanno la nostra sfuriata per poi rimanere sui loro punti ..alcuni a loro volta se il carattere lo determina risulteranno uguali nei toni e si avrà una "bagarre" che non porterà a nessuna conclusione.Se al contrario non deponendo le armi come si suol dire, elargissimo la nostra voce con modulazione tranquilla esponendo chiaramente i nostri propositi da cui si evince una situazione migliore con severità e correttezza mantenendo un carattere fermo, forse si otterrebbe un risultato migliore..ma gli uomini generalmente preferiscono l'intimidazione a voce alta per cui alla fine non si otterrà nulla.Chi al contrario, userà un ragionamento da cui scaturiscano le regole da apporre senza usare mezzi termini e facendo sentire l'altro che non è stato all'altezza della situazione, forse otterrà di più.In genere dopo l'esposizione verbale urlata,alcuni ricorrono ancbe alle mani, poichè ritengono di farsi ragione maggiormente in tal modo sopraffacendo l'avversario.ma in quel momento non comprendono che la propria sorte è segnata in quanto la discussione che poteva rimanere tale,è degenerata in un'orda di maniere non tollerabili e le conseguenze a volte possono risultare gravi...da una semplice conversazione che poteva dare i suoi frutti si è giunti ad un'efferata battaglia sicuramente persa nel contesto e nella dignità..

lunedì 5 dicembre 2011

LA NOSTALGIA..

Rappresenta una parola di rimpianto del nostro passato o di quello che non abbiamo più..A volte è amara poichè i ricordi ci rappresentano nella nostra mente la verità edulcorata come desideriamo che sia,a volte essa è veritiera allora diventa una sofferenza per averla perduta.Sentire questa sensibilità dimostra che l'animo umano percepisce ogni frequenza sia modulata come una musica che parte dai toni bassi per raggiungere quelli alti, in cui espande la propria essenza nella fisionomia della ricchezza dei suoni che produce.,sia la verità dei sentimenti raggiunti dopo la sicurezza che non si è dimostrata tale.Così è la nostalgia..essa parte dal ricordo che è in noi per unirsi alle altre circostanze e diventare una magnifica realtà vissuta ma che purtroppo non ritornerà più.Quando si è sensibili,basta un tocco magico come una musica già ascoltata,un luogo già visitato,un piccolo accenno di esistenza già vissuta, perchè l'uomo sia avvinto dalla nostalgia..al contrario coloro che non possiedono fantasia,nè sono perspicaci nelle sensibilità in quanto le ritengono un ostacolo alle proprie manifestazioni di accedere alle singole corruzioni che l'esistenza propone, come la lampada di Aladino che prometteva tre desideri e poi basta..costoro si sono abituati alla bontà dei desideri appagati e col proprio metro credono che anche gli altri subiranno la medesima sorte..per cui la dimenticanza del passato reagisce col procedere verso nuovi orizzonti senza la possibilità dei ricordi e non sanno che per loro risulterà amara la mancanza della nostalgia che ci fa vivere e sopravvivere di quanto abbiamo vissuto..

A VOLTE SI E' SOLI ANCHE QUANDO SI E' IN COMPAGNIA..

La solitudine non piace a nessuno..si cerca la compagnia,lo scambio d'idee,lo stare insieme agli altri...ma purtroppo a volte capita che pur avendo una persona accanto il silenzio permane in quanto costui non gradisce la conversazione,non desidera lo scambio d'idee, non gli interessano i pareri altrui.,allora il mutismo permane.e ci si sente maggiormente esiliati dall'esistenza umana che al contrario quasi tutti vorrebbero condividere.Costoro non sono stati educati al dialogo,ad intrattenere un ospite,nè crescendo hanno cercato di cambiare il proprio aspetto egoistico anzi a volte durante gli incontri tra amici si sono addormentati poichè dimostravano che non avevano alcun interesse alla partecipazione dell'evento.E che dire quando questi due individui si ritrovano a casa propria..non una parola..non una voce che potrebbbe dare fastidio e risuonare in quel silenzio glaciale ove non si ode alcun rumore se non quello della televisione che trasmette lo sport..eh!Si..perchè lo sport interessa quasi a tutti e chi necessita di compagnia, di dialogo si ritrova con elementi sconosciuti che descrivono gli incontri televisivi sportivi..appena terminati senza pronunciare verbo si va a dormire.Costoro ritengono opportuno parlare solo di denaro..per affermare che si spende troppo, oppure di cibo per conoscere il menù del giorno..il resto non esiste e gli altri si sentono esclusi in un rapporto che non è evanescente,che non cambierà,nè troverà un interlocutore che chieda come stai..informandosi della tua salute.La vita risulta in tal modo monotona e solitaria per cui si cerca di evadere con il gioco con le amiche,con la partecipazione a serate benefiche,con un abbonamento al cinema d'essai,oppure con qualche diversivo che ti faccia trascorrere il tempo,che ti distragga dalla tristezza in modo tale che la vita sia meno trascurabile e meno solitaria..per colmare quel vuoto che ti dà tanta tristezza..

sabato 3 dicembre 2011

NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE..

Tutti conoscono la famosa frase..NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE...ma pochi rifletttono prima di prendersi una rivincita o commettere un'azione malvagia che potrebbe compromettere la vita di un individuo.La vita intesa anche in senso costruttivo della parola, poichè se anche chi subisce un affronto e non procede alle conseguenze sia per timore che per cause non prescindibili dalla propria volonta...non comprende che si può creare un presupposto che verrà rimandato in seguito con ulteriore forza di combattimento.L'uomo in genere si difende nella maniera a lui più congeniale in qualsiasi situazione non sia di suo gradimento, ma non riflette che quella situazione in seguito potrebbe capitare anche a lui e di conseguenza mutare il suo percorso di vita.La differenza fra l'attimo che si pronuncia e si realizza in quel momento dinnanzi ai suoi occhi e che secondo la sua mentalità va corrisposto con un relativo affronto,sarà in seguito esso stesso complice nelle sua esistenza col suo metodo di rilevanza che ha conseguito col proprio incauto comando di colui che a suo tempo si comportò con poca scaltrezza sulla difesa dei propri diritti.Ma la natura dell'esistenza umana a quel tempo si segnò la parte della persona offesa che non reagì e per fare comprendere nel migliore modo possibile le conseguenze verificatesi in seguito, dimostrerà a costui la medesima situazione in cui egli ricorderà il dolore dell'altro..per cui il famoso detto gli tornerà in mente.. ma sarà troppo tardi per porvi rimedio..

venerdì 2 dicembre 2011

LE VIRAGO..

Si chiamano così le donne che appaiono forti di fisico,di carattere duro, che intreccano i rapporti umani con il comando e la severità che le contraddistinguono dalle altre.Scelgono la preda come usano fare gli uomini,le danno la caccia tormentandola fino a quando non la possiedono e il loro comando diventa un ordine da eseguire poichè considerano la propria esistenza una finalità per espellere tutte quelle visioni che non sono di loro gradimento nella propria vita.Eppure pur essendo costruite in tale maniera,costoro trovano sempre colui che essendo più debole si affida a costoro sia come carattere che come strada da percorrere, certo d'essere guidato e risarcito di tutti quei risultati che non ha saputo conseguire e risolvere quei problemi che lo hanno tormentato.La donna virago appare come un grande scoglio le cui acque lambiscono la parte inferiore senza mai toccare la parte superiore ossia la mente e il cuore poichè loro considerano questi due attributi come un accessorio in quanto le decisioni vengono prese senza pensarci,senza riflettere poichè la loro esperienza del caso, ordina cosa sia necessario adempiere nel momento dell'ordinaria consuetudine da risolvere.Appena ottenuta la preda,ne fanno una proprietà non disponibile neppure per gli altri definendole "off limits" e trattandole come si tratta un cane attaccato ad una catena che si libererà solamente quando il padrone lo ha deciso.Coloro che sono attratti da questo tipo di donna, non sanno fino a che punto limitano la propria vita e le proprie finalità di desideri inespressi poichè quelli espressi se non sono graditi dall'altra parte vengono annullati senza risposta che determini la conclusione della conversazione...per cui sarebbe meglio affrontare l'esistenza con tutte le sue problematiche risolvendo i problemi da soli, che affidarsi a questo tipo di donna la cui catena non si spezzerà mai..

L'ESPERIENZA DEI PENSIERI..

Ogni volta che l'uomo pensa e riflette non comprende che anche quella è un'esperienza...non abilitata alle sue azioni ma decisiva per le sue azioni.Qualora egli vegli su ogni movimento che l'esistenza propone, si ritiene immune dalle avversità della vita che converte in facili occasioni di recupero crediti qualsiasi evenienza e quindi si realizza in ogni servizio di consueta comunicazione con sè stesso e non con gli altri.Viveva in una piccola città come tante altre, un uomo che prendeva una riflessione ogni qualvolta si doveva assumere una decisione e riteneva fosse giusto la ponderazione di ogni minimo evento che potesse derivare da quello che avrebbe deciso..pertanto prima d'esprimere un giudizio risaliva alla questione in oggetto e poi decideva.Ora accadde che una delle sue figlie non maritata, gli comunicò d'esere in attesa di un figlio.Il fidanzato era lontano per lavoro e il pover'uomo non sapeva in quel preciso istante quale decisione prendere..se mandare la figlia nel posto ove viveva il fidanzato, oppure aspettare il suo ritorno che sarebbe avvenuto purtroppo quando il bambino era già nato.ma era proprio sicuro che poi quell'uomo avrebbe sposato sua figlia?La sera non riusciva a dormire...doveva pensarci in fretta e dire alla figlia cosa aveva stabilito...ma al mattino i suoi pensieri vagavano nel vuoto..era consapevole che qualsiasi decisione avesse trasmesso alla figlia costei l'avrebbe seguita..ella era affezionata al padre in cui riponeva cieca fiducia, ma quella volta egli voleva più tempo per affermare quanto gli era stato detto con una completa e sicura risposta.Nel frattempo la malcapitata piangeva per l'azione commessa da cui non aveva alcun risultato di certezza anche se era felice per quel figlio..aveva paura,timore d'essere lasciata, la vergogna la sopraffaceva e quindi non sentiva la certezza matematica dei sentimenti dell'altro altrimenti non l'avrebbe messa in quelle condizioni.La vita a volte gioca brutti scherzi..anche quando si è sicuri della propria condizione d'essere.Mentre i genitori decidevano sul da farsi impegnati nel desiderio di mettere tutto a posto..una sera squillò il campanello..non aspettavano nessuno e poi a quell'ora..aprirono la porta e videro il fidanzato della figlia che aveva chiesto un permesso per raggiungerla e quindi sposarla.La felicità tornò in quella casa..il padre non aveva preso nessuna decisisone e così la figlia..ci aveva pensato il fidanzato a raccoglieer le proprie responsabilità e a mettere in ordine l'esistenza di ognuno..Se gli uomini avessero la stessa consuetudine di pensiero senza affastellarsi la mente con risultati a volte deprecabili per la fretta di raggiungere un risultato..allora l'esperienza dei pensieri dove sarebbe? Dove potrebbe essere la risultanza della necessità di compiere un tragitto stabilito che possa diventare la speranza di ogni essere umano?..

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