giovedì 29 novembre 2012

LO SCHIAFFO..

Lo schiaffo rappresenta in uno scatto d'ira la peggiore dimostrazione della mancanza di "self control" che ognuno di noi deve avere.Dare un ceffone significa non dimostrare alcuna comprensione verso coloro che hanno sbagliato sia piccoli che grandi.Alzare le mani su chi non si può volutamente difendere è un atto di vile esposizione del proprio carattere in quanto inasprisce ancora di più l'animo dell'avversario..si..poichè in quel momento chi si ha di fronte diventa in tal modo un nemico da combattere senza esclusioni di colpi invece di fargli comprendere con una logica spiegazione l'errore commesso.Se l'errore è dovuto ad un bambino si deve obbligatoriamente educarlo ma non con manifestazioni di sonore e crudeli realtà..il fanciullo non comprenderà quanto ha commesso ma quanto è stata dura la punizione eseguita..se viene dato ad un grande il commento è ancora più grave poichè certamente vi sarà la riprovevole difesa dell'altro che in generale non si accontenterà di "mollare" tutto in quanto l'altro ha dimostrato la sua vera natura,ma cercherà la difesa con altre botte per ottenere quella che crede sia la giusta mercede.L'offesa di tale dimostrazione resta un atto di scarso valore umano,di significati reconditi che si sono celati nel proprio animo per lungo tempo e in quella determinata occasione si è finalmente riusciti a dimostrare il proprio disprezzo verso chi nel tempo era riuscito ad ottenere con la menzogna dell'affetto la personalità distribuita nel proprio cuore con acredine e invidia..Molte volte si adduce la scusante del momento non guidato, nè frenato dalla personalità del proprio stato,al contrario lo schiaffo è la chiara dimostrazione di un non sentimento dimostrato con l'illusione della formalità gratuita e della pochezza di cuore che si è nutrita verso l'altro sia per gelosia di realtà effettuate e che non si è riusciti a raggiungere,sia per motivi conflittuali della propria individualità che spiegano chiaramente la manifestazione del proprio carattere..

IL POSSESSO..

L'uomo crede che quando ha ottenuto quello che desidera è diventato un uomo "importante" se così lo vogliamo definire..errato..l'uomo non possiede nulla, nasce nudo e muore nudo..sia il bambino che la morte vuole per motivi diversi coprire le nudità..il primo per non fargli prendere freddo, il secondo per costumanza di vita morale.Tutto si lascia,tutto viene a mancare e ciò che si è costruito viene dato agli altri che seguiranno per continuare se vogliono o se sono all'altezza di proseguire il cammino tracciato.L'uomo è quindi proprietario solo delle sue azioni che lo renderanno migliore se queste sono state istruttive, oppure peggiore se hanno demolito la propria figura.Coloro che ammassano ricchezze, proprietà etc..ad un tratto quando meno se lo aspettano si troveranno come alla nascita nudi e senza meta se non comprenderanno che le proprietà materiali sono effimere e non durature dopo la loro dipartita.Le azioni al contrario restano poichè sono proprio quelle che determineranno la chiarezza della propria anima e del percorso eseguito.Vivere agiatamente è un privilegio di pochi,ma allora perchè non aiutare quelli che hanno cercato di costruire una vita senza stenti,senza sofferenze sperando di raggiungere quella stabilità finanziaria che desse alla famiglia l'opportunità di modificare le singole ristrettezze economiche? Se ci fate caso avviene il contrario..coloro che sono ricchi vogliono aumentare i loro profitti e non offrono nulla agli altri in quanto li considerano uomini falliti e "poveracci" a vita secondo le loro regole di una esistenza fatta di imbrogli e di prevaricazioni..essi non hanno voluto comprendere che se la sorte li ha aiutati a diventare ciò che sono è per un preciso motivo..offrire a chi si trova in una situazione differente la propria acquisita ricchezza..che in sintesi ricchezza non è, ma lo diventerà se le loro azioni saranno eseguite per il bene degli altri.

La Viltà

mercoledì 28 novembre 2012

L'ALBERGO..

L'albergo non è solo quello che prenotiamo per un viaggio di lavoro, di vacanze, etc.. oggi l'albergo è la nostra casa quando i figli se ne servono nella stessa maniera.Quando sono diventati adulti ossia maggiorenni non precisano più l'orario di rientro per il pranzo,la cena, oppure quando si ritirano per dormire..hanno la propria chiave e se ne servono senza minimamente preoccuparsi dei pensieri più ovvii che il parentado soffre poichè essi senza sentire il minimo rimorso per la famiglia che attende con ansia il loro rientro se fanno ritardo, fanno i propri comodi.. o quando un genitore li attende a notte fonda con trepidazione...no..tutto ciò non esiste..la propria casa è per loro un rifugio che li aspetta quando a loro fa comodo..alle rimostranze rispondono che noi ci preoccupiamo inutilmente in quanto ormai grandi hanno la completa percezione dei loro compiti e delle conseguenti azioni e di conseguenza noi siamo "datati" nelle nostre sofferenze preoccupandoci inutilmente.Eppure essi sanno che molti dei loro amici non ci sono più, ma la gioventù dei loro anni li rende incoscienti e quindi inconsapevoli dei pericoli a cui vanno incontro..basterebbe una semplice telefonata e tutto si calmerebbe ma adducono il pretesto di avere il telefonino scarico e ne consegue che non hanno colpa se si sono dimostrati assenti.L'incoscienza di questa età fa paura poichè noi ci domandiamo in avvenire come si comporteranno?La casa è un sicura dimora,ma non un albergo ad ore ove soggiornano per il tempo che a loro fa comodo senza il minimo scrupolo di avvertire se non rientrano per l'ora di pranzo oppure se sono invitati altrove.Noi ci sentiamo lontani,molto lontani da questo modo di pensare..un'altra educazione,senza libertà in cui dovevamo rendere conto di ogni minima azione e dovevamo chiedere il permesso per mangiare fuori.altri tempi..mi ricordo quando con il mio gruppo di amici di domenica avevamo deciso di fare una gita ad Agerola per mangiare la "mozzarella" che in quel luogo era quotata fra le migliori e non mi avevano detto che avevano avuto il permesso di fare tardi..alle due la sottoscritta doveva rientrare a casa per il pranzo domenicale, ma a quell'ora gli altri si recavano in un ristorante che avevano prenotato ed io per non deluderli e rovinare loro la giornata feci tardi accontentandoli.Quando rientrai verso le diciotto fui castigata per due settimane senza potere uscire di casa in quanto i miei essendosi preoccupati che agivo in tal modo, cosa che non avevo mai fatto, avevano telefonato alle varie conoscenze e così avevano saputo della gita..oppure di quella volta che insieme al mio ragazzo mi mandarono a prendere alle ventitrè da mio fratello nel luogo ove mi ero recata per un convegno di medici e alquanto riluttante e mortificata ubbidii..ma l'oltraggio, ccsì lo ritenni, di dover lasciare la prestigiosa compagnia e dimostrare che ero considerata una fanciulla mi bruciò per parecchio tempo.Ancora i ricordi prendono il sopravvento..come sempre ci eravamo recati ad una discoteca che distava poco fuori città ma l'orario era sempre lo stesso alle venti e trenta a casa...ma quella sera il motore della macchina non partiva e alla fine con l'aiuto altrui si decise a mettersi in moto..il mio ragazzo sempre lo stesso. guidava veloce conoscendo i miei genitori e la loro preoccupazione rigorosa, ma da un tratto la polizia ci fermò per aver oltrepassato il limite di velocità..narrai la mia storia cercando d'impietosirli, allora il più grande ci fece una proposta..la multa oppure rimanere fermi per mezz'ora come castigo..naturalmente il mio ragszzo scelse la seconda opportunità cercando di non vedere il mio nervosismo dettato dalla paura..finalmente il tempo trascorse e ritornai a casa alle ventuno passate..è inutile dirvi la ramanzina e il castigo a cui fui sottoposta..oggi tutto ciò desta nel mio cuore una grande amarezza in quanto nella vita che è seguita a quelle circostanze ho cercato sempre di essere attenta e puntuale e certo non sorrido alla imperturbabilità e al menefreghismo dei giovani..

LE TEGOLE SULLA TESTA..

Le abitazioni al sud sono a terrazza poichè il clima è mite..l'estate dura più a lungo e non vi è la neve, mentre quelle in montagna ovviamente hanno il tetto spiovente per riparare la casa dalle intemperie rigorose dell'inverno.Quando naturalmente si stacca una tegola le complicazioni sono ovvie..così accade agli uomini quando hanno preventivato la propria vita e all'improvviso come si suol dire capita una "tegola sulla testa" ossia gli imprevisti che determinano una situazione differente da quella che in precedenza avevano stabilito.Tutto questo accade senza ritenere che potesse avvenire, ma le decisioni da prendere sono subitanee per non aggravare la circostanza che si è venuta a creare.Questo tipo di frasario viene usato anche quando un individuo perde la testa per qualcuno che neppure se ne accorge e quindi i suoi sentimenti sono univoci e per questo soffre molto, oppure quando una relazione per colpa di uno dei due termina all'improvviso causando una delusione affranta di malumori e dolorose tristezze in quanto si credeva fosse "per sempre".Molte e diverse sono quindi le circostanze che determinano questa frase ma altrettanto favorevoli sono le decisioni prese.Il tetto verrà riparato con immediatezza e purtroppo non con lo stesso sistema verranno riparati i dolori dello spirito, ma ci sarà una risposta plausibile "comunque".Certo sarebbe molto meglio che ciò non accadesse ma allora non si chiamerebbe più "vita" ma una acquiescenza del cammino che si dovrà percorrere in cui vi sono nascoste tante tegole che all'improvviso si staccheranno dal tetto e ci pioveranno addosso con un fragore tale che solo l'uomo con le proprie azioni può riparare..

domenica 25 novembre 2012

L'anima

Lo Scherzo

IL MENDICANTE..

QUANDO ERO SULLA TERRA NARRAI QUESTA PARABOLA..VI ERA UN POVERO MENDICANTE AD UN ANGOLO DELLA STRADA, EGLI TENDEVA LA MANO AI PASSANTI CHIEDENDO LA CARITA' MA COSTORO TIRAVANO DRITTI PER LA LORO STRADA E NON NE VEDEVANO LA SOFFERENZA.. EPPURE UN TEMPO COSTUI ERA STATO RICCO POICHE' POSSEDEVA UN IMMENSO PATRIMONIO CHE AVEVA DILAPIDATO PER MANCANZA D'AMORE VERSO GLI ALTRI COLTIVANDO SOLO IL PROPRIO BISOGNO D'ESSERE EGOISTA, SENZA VOLER COMPRENDERE LA SOFFERENZA ALTRUI ED IN BREVE IL TUTTO ERA SFUMATO..ORA ERA LI' CHE GIACEVA ABBANDONATO MENTRE GLI ALTRI NON NE COMPRENDEVANO IL DOLORE COME FECE EGLI STESSO A SUO TEMPO.COI RIGORI INVERNALI COSTUI UN GIORNO GIACQUE A TERRA MORTO DI FAME E DI STENTI..SOLO ALLORA I PASSANTI SI ACCORSERO DI COSTUI IN QUANTO DAVA LORO FASTIDIO CONSIDERANDOLO "UN FAGOTTO" CHE INTRALCIAVA I LORO PASSI..INERTE..EPPURE SE L'AVESSERO AIUTATO FORSE SAREBBE VISSUTO..FORSE CON L'AMORE SI SAREBBE SALVATO..BEATI COLORO CHE SI RAVVEDONO DELLA SOFFERENZA PROPRIA IN OFFERTA PER ALTRI NEL TEMPO STABILITO,ALTRIMENTI LA VITA NON E' UNA CHIAREZZA,MA UNA STOLTEZZA D'ESSERE SULLA TERRA..

IL CACCIAVITE..

Vi era un piccolo cacciavite riposto in un cassetto della madia in cucina ben evidente perchè fosse trovato facilmente se fosse stato necessario..aveva un'età il cacciavite aveva servito il padre del padre dell'attuale proprietario.. piccolo e prezioso,necessitava di cure meticolose poichè univa la vite nell'essere affisso al muro,,lo nutriva nel suo modo di essere perchè lo esponeva per appendere un quadro o un accessorio da mettere in bella mostra.Il cacciavite sapeva che una volta preso gli altri si aspettavano da lui che funzionasse ed infatti sebbene fosse piccolo girava,girava sulla vite premendo con accuratezza in modo che fosse ben affisso al muro senza traballare o vacillare.Esso era fiero del suo compito non poteva permettersi di sbagliare poichè un suo fallo non avrebbe permesso agli altri di mettere in vista ciò che essi desideravano esporre e mostrare..un panorama,un ritratto, un disegno etc..e chi veniva in visita ammirava l'opera esposta...ma un giorno il giravite fu messo inavvertitamente a contatto dell'acqua e per lungo tempo giacque in quella piccola pozza..si sentiva a disagio non era il suo "habitat" naturale e sperava nella mano dell'uomo che lo togliesse da quella difficoltà..nutriva fiducia nelle possibilità umane poichè essendo un attrezzo nelle mani di altri si sentiva guidato e preso con delicatezza di forza ove con giri uguali e studiati lavorava alacremente per altri..quando finalmente la sospirata liberazione avvenne, una sera che necessitava alla padrona di casa fu preso e pulito ma..il poveretto si era arrugginito e non girava più come una volta,non eseguiva più il lavoro che l'uomo voleva fargli fare.Egli lo aveva abbandonato senza curarsi del suo stato di salute ed ora che non serviva più doveva essere sostituito da un altro più giovane,più nuovo ed infatti così avvenne.Il povero giravite fu gettato nel cestino e inviato poi chissà dove per fare posto ad un altro di natura più perfetta poichè.. si,più perfetto e moderno ma non con le stesse prerogative dell'altro che benchè fosse antico,era costruito con materiale più resistente e più capace nella sua natura d'essere..cioè un vecchio giravite che conosceva il suo mestiere, sempre pronto all'occasione di cui l'uomo poteva fidarsi ciecamente mentre quello nuovo era più appariscente ma di scadente materiale e pertanto effimero nella sua durata..

giovedì 22 novembre 2012

I PREGIUDIZI..

Il mondo è pieno di pregiudizi sia per l'educazione ricevuta,sia per diffamare coloro che si ritengono essere inclusi in una sorte di malizie e di situazioni in cui emergono possibilità di giudizi negativi.Ma mi chiedo..chi siamo noi che crediamo di essere perfetti,esclusi da tali manifestazioni per esprimere giudizi negativi sulle azioni altrui?Se ci trovassimo nelle medesime condizioniq non avremmo un pò di pena per esorcizzare le circostanze avverse in cui gli altri si sono venuti a trovare?La risposta risulta negativa..noi crediamo d'essere perfetti nelle proprie considerazioni e non vediamo, nè ci rendiamo conto che l'essere umano è soggetto all'altrui pietà,all'altrui comprensione per cui dovremmo aiutarlo e non condannarlo.Non vogliamo sentire ragioni,nè esse esistono per semplificare quello che ci siamo ripromessi di giudicare poichè riteniamo che il tutto debba avere una chiarezza della situazione in oggetto che condanna i rei delle azioni riprovevoli commesse.. allora perchè accanirci su coloro che malgrado la loro ineluttabile personalità a volte si lasciano trasportare dalle conseguenze senza riflettere che l'esistenza fa intravedere semplici e senza alcun motivo di riprovevole giudizio? ...Eppure esiste una richiesta di sensibilità che offre la possibilità d'evasione da tutto quello che riteniamo sia errato per raggiungere una dignità,un rispetto nella società in cui noi stessi, ma anche gli altri ne fanno parte.Quella società che oggi finalmente cerca di dare un senso positivo alle negatività che conducono al "caos" dei principi relativi alle azioni compiute.Il pregiudizio è una condanna per colui che si viene a trovare in situazioni precarie e non conformi alla morale che ogni uomo si è fatto durante le propria esistenza..ma proprio perchè è tale, la difficoltà di eliminarlo è d'uopo anche se risulta difficile in quanto la realtà amara della vita ne configura la parte evidenziata della propria esistenza e non quella celata che va rispettata in ogni caso.. .

IL SOPRUSO..

E' la maniera più abbietta di servirsi della bontà altrui per ottenere i propri scopi e per determinare una sicurezza che non esiste affatto.Coloro che si servono di questa condizione "sine qua non" si dimostrano assenti da tutti i sentimenti umani da quelle circostanza che si avvalgono della loro dominazione in quanto essi vogliono a tutti i costi comandare per sollecitare la risposta altrui e iniziare così un diverbio i cui risultati sono naturalmente a loro favore.Costoro trovano sempre qualcosa da ridire pur di attaccare il malcapitato per ottenere la sufficiente opera di prevaricazione che tanto li fa sentire grandi e superiori ad ogni costo..se tutto questo non avviene poichè' colui che subisce il sopruso tace per non dare luogo ad una conversazione alterata ove non è concessa la realtà della vita, allora si inizia con i dispetti ossia facendo sentire l'altro privo di quel senso di umana sintonia con tutto ciò che lo circonda.Un giorno scompare una cosa.un giorno un'altra e così via adducendo il pretesto di non sapere nulla dell'accaduto accusando gli altri per tale mancanza.Il debole riesce ad ignorare i richiami dell'offerta negativa che comportano una discussione in cui naturalmente l'altro esercita la propria supremazia,ma si chiede fino a quando questa terribile situazione durerà e fino a quando riuscirà a sopportare con enorme pazienza la recita dell'altro.Egli si propone di perdonare,di dimenticare tutto il possibile in quanto ormai è trascorso la configurazione dell'offesa, ma la difesa esige i suoi diritti e ad un certo punto esplode senza motivo pur di quietare il proprio animo da quella crudele realtà.Coloro che si servono di queste pochezze sono privi di calore umano,sono privi di amore prima verso se stessi e in seguito verso gli altri che considerano appendici inutili e sfavorevoli alla propria scalata di traguardi effimeri e senza significato.Essi non hanno ancora compreso che la vita è un percorso difficile ma onesto e se oggi rivolgi il tuo sguardo su chi potrebbe essere una tua eventuale preda,domani ti toccherà la medesima sorte per farti comprendere che l'amore,la gentilezza etc..sono parte di te stesso anche se fino a quel momento hai fatto finta d'ignorarli..

mercoledì 21 novembre 2012

LA LODE..

E' una parola che lasciamo da parte quando siamo adulti in quanto l'abbiamo sentita da piccoli per aver compiuto qualcosa di eccezionale,quando a scuola abbiamo meritato un buon voto fino alla laurea con il bacio accademico per fare posto ad altre manifestazioni augurali che ci hanno donato la sensibilità di quanto aspettavamo che si effettuasse nei nostri confronti.Ma questo termine così completo nella sua manifestazione di completare la personalità di un individuo è degno d'essere ascoltato di nuovo e non quando alla fine nei necrologi si legge..uomo degno di lode per il suo comportamento in ogni campo della vita.Noi vorremmo essere lodati per una conquista difficile compiuta con esito positivo,per un' impresa portata a termine nonostante le traversie incontrate,per aver trovato la pace in noi stessi etc..ma tutto questo appare agli occhi altrui come un dovere eseguito per un compito promesso nell'esistenza umana,per un significato semplice che abbia le due facce da rispettare quella della dignità e quella della consapevolezza d'essere diventati maturi, per cui questo termine non viene dato con specifica risultanza ma viene tralasciato per doverose imprese che l'uomo deve effettuare per essere definito "adulto che conosce la vita" e di conseguenza il proprio comportamento non risalterà agli occhi altrui ma sarà una conseguenza delle sue azioni compiute con ponderatezza. Ma l'essere umano ha necessità d'essere spronato con la piena efficienza altrui altrimenti si sentirà privo di quelle forze che lo aiuteranno a superare i momenti bui..sarà doveroso esprimere questa parola che sarà un ottimo incitamento alle difficili prove che dovrà in seguito affrontare come un cavaliere o un pugile che nonostante la burrascosa battaglia fino a quel momento eseguita con risultati non del tutto efficienti,sentendola rimetterà in gioco tutto se stesso per raggiungere il traguardo agognato e ascoltare finalmente meritata la parola..lode..

LA GIORNATA..

Le prime luci dell'alba fanno capolino all'orizzonte..la notte ci lascia per dare il posto al sole..se ci sarà..cosa ci porterà questo nuovo giorno? Non lo sappiamo ma pensiamo che ci porti il solito "tran tran" quotidiano..non è esatto poichè ogni giorno è diverso da quello precedente sia come speranza che come augurio di buone notizie..le cattive le tralasciamo volentieri in quanto le consideriamo lontane dal nostro essere.Eppure esse sono lì,presenti alla non chiamata della propria vita,sono in agguato per guastarci quel pò di buon umore che abbiamo messo da parte per le giornate buie e senza luce.Sembra che godino ad essere presenti,a mostrarci il rovescio della medaglia,eppure noi sappiamo che esse esistono ma desideriamo che non appaiano per non guastarci il buon umore che abbiamo raccolto per formulare un "buongiorno" ricco di promesse.Ci alziamo con la chiarezza di quanto dovremo occuparci per svolgere diligentemente i compiti che ci spettano quasi come a scuola in modo da non meritare un impreparato alle condizioni che si presenteranno quando saremo sicuri che esse si sono al contrario dileguate.Ognuno di noi crede alla conquista dei propri meriti, alla ricerca ottenuta per quanto si era preparato ad avere..eppure non è così facile.. sarebbero troppo ingannevoli le prospettive che si sono preventivate e che in seguito ci hanno deluso..allora sarà meglio non avere quel senso illusorio che tanto ci ha prepotentemente preso per accettare la realtà d'immagini che sono incluse nel vocabolario di ciò che avvertiamo si stia formulando anche se la nostra stessa fantasia ce le presenta con una verità diversa.."buona giornata"..

IL BENEFICIO..

Mi chiedo perchè se ho delle preoccupazioni a cui segue il beneficio delle notizie positive non ho nel mio cuore la serenità tanto auspicata..eppure sono tranquilla,il peggio è passato allora mi domando la causa di soffrire ancora per non avere quella pace che domini i miei negativi pensieri.Vivo ancora nell'ansia,nell'irrequietezza del mio stato che precedentemente ha tanto sofferto anche se il momento dei tristi presagi che poi non sussistevano si sono dispersi nella sincerità del responso atteso?L'esistenza umana è davvero un enigma come non esiste una spiegazione plausibile ai requisiti di cedere il passo ai sintomi della precarietà con quelli della successiva conferma di appagamento delle insicure domande che l'uomo si è posto.La conquista di una vera posizione di grande rilievo nel nostro cuore è annientata dal dolore che precede ogni attimo della propria qualità d'essere anche se la tranquillità che ne segue convive con esso..il beneficio non è appagante anche se contiene la conferma e la sicurezza che darà al modo di vivere la speranza di evasione dalle battaglie che eseguiamo continuamente con noi stessi verso le calamità che si succedono continuamente nella vita di ognuno.La gioia assaporata per un attimo conseguirà la metamorfosi del proprio stato, ma il dolore è sempre in agguato per confermarci che siamo dei piccoli esseri in attesa di diventare conseguenze del beneficio ottenuto e non dimenticato..

martedì 20 novembre 2012

LA DEBOLEZZA..

Sentirsi deboli non significa che la volontà viene messa da parte..è un momento di precarietà in cui si memorizzano quelle insufficienze d'amore che fino a quel punto si preferiva tralasciare per non dover ammettere delle "defaiance" che porterebbero la propria sensibilità a dover fare i conti con noi stessi e i rapporti intercorsi con gli altri.Ci si sente inutili,pronti a eseguire delle riflessioni che non meritano tale valutazione ma si cerca sempre di dare un risultato con un prodotto per le singole specificazioni non accadute.Gli altri sono stati purtroppo piuttosto manchevoli nei nostri confronti in quanto poco presenti se non del tutto assenti alla partecipazioni dei nostri avvenimenti..alcuni si sono estraniati dall'amore offerto per non dimostrare la inefficienza dei corrispettivi sentimenti da dimostrare, mentre altri si sono dovuti allontanare per caparbietà dei propri accaniti pensieri dovuti alla preparazioni delle loro elucubrazioni mentali che dividevano la presenza con la opportuna dimenticanza.Eppure nel nostro cuore essi avevano un posto prestabilito dei singoli sentimenti vuoi che essi siano amichevoli,o qualcosa di più ma per coloro che hanno fatto finta di non conoscere una semplice circostanza come una verifica dell'amicizia affettuosa creatasi si permette quindi una squalifica dalla qualità di convenevoli fino all'ora raggiunta.La vita è colma di queste situazioni in cui la debolezza delle proprie ed efficienti sensibilità d'animo occupano un posto di rilievo per coloro che desiderano cogliere la simpatia,le effusioni di partecipazione affettiva in cui si espande il proprio cuore per dare e offrire la capacità di comprensione, le risposte alle incertezze di chi non ha ancora compreso la verità dell'avvenimento accaduto..le richieste sono innumerevoli quando si è disponibili alle incertezze altrui..ma se non vi fossero le risposte, allora costoro si mostrerebbero meno amichevoli e alquanto distratti dai loro problemi poichè l'esistenza non ha recepito la sincera valutazione delle sofferenze acuite.Allora l'uomo si sente debole,indifeso,abbandonato come un albero che tenta di tenersi in piedi malgrado le cure non corrisposte accuratamente e adeguatamente,malgrado le intemperie o il vento che vuole abbatterlo e quando vincerà sulle condizioni atmosferiche che avrebbero decretato la sua caduta agisce come l'essere umano che dona a sè stesso la forza per combattere le mancate conquiste della sua esistenza...

domenica 18 novembre 2012

GESU'..

Quando ero fanciullo non ricordavo la mia finalità della mia venuta sulla terra e il mio più vivo desiderio era quello di diventare grande per viaggiare,conoscere terre lontane,gli usi e i costumi dei popoli,comunicare con gli uomini per sapere i loro desideri e farmene così una verità di sicurezza di fronte alle mie nuove incertezze .Vagheggiavo una vita avventurosa,un susseguirsi di esperienze anche se non sempre facili pur di conoscere questo mio sogno di libertà.Il mio cuore si rallegrava a tutti questi pensieri ed io lo nutrivo.lo sentivo palpitare di gioia,lo rendevo colmo di speranze per un futuro completo di chiarezze.Quando divenni adulto compì la volontà del Padre Mio ed abbracciai seppure in un "certo modo" il cammino tanto vagheggiato nell'infanzia.. il cuore lo nutriva ora di calamità dolorose,di ansie non sedate,di angosce costruite sulla vita di comprensione con coloro che a quel tempo desideravo conoscere per meglio definire il mio modo di credere con il loro modo di essere.Il mio cuore ne soffriva, non vi era più gioia che lo nutriva, nè la speranza di un futuro migliore conoscendo la sorte che mi attendeva.. ma esso era creato dal Padre Mio per amare,palpitare,sperare e colmare i vuoti di poca serenità dovuti alle incertezze e ai soprusi della terra,esso si doleva di non ricevere alcun sostegno per sedare i suoi battiti dolorosi.Era stato creato per amore e per amore smise di palpitare.Un uomo può vivere senza gli arti,senza vedere o sentire,ma se il cuore non batte cessa di vivere..egli dovrebbe comprendere che ogni battito scandisce un attimo di vita in più, di vita vissuta per cui ai dovrebbe curarlo come si cura una pianta ,donandogli amore e serenità di spirito per farlo conoscere nella comprensione propria e degli altri,ossia di coloro che lo circondano e che sono partecipi della sua vita.. parenti o estranei che siano..ma per sempre considerati come fratelli e dovrebbe ascoltare i suoi palpiti perchè se accelerati sono colmi di dolore e di ansia, se al contrario sono senza ecoessi non vengono nutriti e si chetano nel silenzio dell'amore umano perdendosi nell'aridità e talvolta nell'infamia .Quando un cuore batte è la vita che chiama comunque essa si presenti..vuoi gioiosa o con finalità dolorose,ma è pur sempre un susseguirsi di eventi, ma se tace.. tutto finisce e muore

sabato 17 novembre 2012

LA SCATOLA..

Vi era riposta in un cassetto una scatola azzurra legata da un nastrino multicolore.Un giorno la proprietaria decise di fare ordine in quel cassetto colmo di biancheria e di oggetti inutili e ormai vecchi.Tolse via la biancheria,eliminò quello che non le era più necessario escludendo ormai gli oggetti fuori uso e fuori moda.Ad un tratto in un angolo si avvide della piccola scatola celeste..la guardò con curiosità chiedendosi cosa mai potesse contenere e quindi la prese,l'aprii ma quale fu la sua sorpresa nel vedere piccoli oggetti della sua adolescenza, della sua gioventù..oggetti donati e poi restituiti,oggetti regalati,piccoli fiori ormai appassiti,ognuno con una storia,con un ricordo sia amaro che felice.ma riflettedendoci tutti vividi nel suoi ricordi.Stranamente pensò di gettare via ogni cosa in quanto la vita era ormai trascorsa e quanto vi era accaduto andava forse non ricordato.La scatola parlava da sè e così il ricordò di ogni avvenimento del tempo passato..ma ormai altri avvenimenti vi sarebbero stati e allora perchè conservare ancora ciò che non esisteva più? In fondo essi ritenne erano e rappresentavano i segni tangibili della sua esistenza,narravano la propria storia e forse l'avrebbero fatta riflettere sul suo futuro che attendeva sia per il comportamento verso gli altri,sia nel donare il suo affetto con maggiore ardore, intensità, tenerezza e sincerità.Allora ella comprese.. richiuse la scatola,rimettendola al suo posto nell'angolo del cassetto ormai per lei molto caro..

venerdì 16 novembre 2012

Il Divertimento

martedì 13 novembre 2012

IL RUSCELLO..

Vicino ad un paese di campagna vi era un ruscello che dava una naturale freschezza al luogo di cui narriamo.Le case dei pastori erano belle a vedersi..tutte colorate e austere nella propria essenza d'essere tali, poichè gli abitanti sparsi quà e la' tenevano all'ordine e alla completezza della loro costruzione.In una di esse viveva una famiglia composta dai genitori con quattro figli..due maschi e due femmine.La madre si occupava delle bestiole da cortile mentre il padre aiutato dai suoi parenti andava fuori per consolidare l'approvvigionamento della prole.Una sera che erano seduti al tavolo mentre i bambini dormivano e loro facevano i conti sentirono bussare alla porta..meravigliati per l'ora tarda aprirono trovandosi di fronte il parroco del paese che l'informava della grave disgrazia capitata alla Chiesa .Qualcuno inavvertitamente aveva acceso un fuoco davanti alla porta principale e poi si era addormentato..le fiamme esplose nella loro essenza avevano prima attaccato la porta e poi la parte posteriore della Chiesa.Svegliatosi dal rumore il parroco aveva chiamato i vigili del fuoco ma lo scempio era rimasto.Chiedeva asilo per la notte in quanto ancora spaventato dell'accaduto preferiva dormire altrove..essi.non se lo fecero ripetere due volte e gli offrirono la stanzetta degli ospiti per cui il buon sacerdote si addormentò quasi subito.Egli sognò di trovarsi in una grande radura circondato da molte persone che pacificamente dialogavano fra loro..ad un tratto si misero in fila e cominciarono a camminare verso una costruzione apparsa al'improvviso dinnanzi a loro..anche il parroco si mise in fila non comprendendo cosa potesse accadere.La folla se così vogliamo chiamarla entrò in questa dimora e quando fu il suo turno egli entrò in un meraviglioso palazzo fatto di specchi che riflettevano la sua immagine.. ma essa cambiava effige in quanto egli si vedeva fanciullo,poi in seminario,quindi sacerdote e assisteva meravigliato alle azioni che aveva compiuto fino al momento dell'incendio..alcune erano positive, altre negative..ma egli aveva cercato di migliorarle con la chiarezza del compito che l'attendeva.Vide il suo paese,il ruscello tanto amato ove andava a leggere e a prepararsi per la predica domenicale,i suoi parrocchiani etc..Ad un tratto il ruscello lo chiamò e gli disse..tu hai visto la tua esistenza sulla terra come sei stato e quello che hai compiuto..certo potevi essere migliore ma qui regaliamo la buona fede ossia l'innocenza, come un recepire la qualità dell'immagini che da poco hai osservato..tu sei senza malizia senza un "curriculum" di negatività..hai ricevuto un dono molto grande..ritorna sulla terra e cerca di migliorare te stesso in quanto non sei sicuro di quello che compi. ti.ritieni sempre di essere non incline al ricevimento del tuo stato...tu sei un pastore di pecore..non dimenticarlo..all'improvviso si svegliò e si ritrovò nel letto ospitale.Non disse nulla e immediatamente si recò al ruscello aspettando che parlasse ,ma questi restò muto come sempre.Si recò quindi in Chiesa e vide una folla che in un cestino metteva dei soldi per aggiustare i danni dell'incendio..allora comprese cosa il ruscello aveva detto..non sentirti solo,nè devi avvertire la debolezza per il compito che hai scelto ..in questo luogo tutti ti rispettano e ti vogliono bene..continua ad essere un buon pastore e porta con te nel tuo cuore il silenzio del dono ricevuto.

Le Debolezze E Le Concretezze Umane

lunedì 12 novembre 2012

L'ANIMA..

L'anima è la parte spirituale che ogni individuo possiede.Essa rappresenta la luce del Signore che illumina le proprie azioni,la salvezza dai pericoli della vita,la chiarezza dei nostri pensieri evidenziati dalla costumanza d'essere.Nasce col concepimento umano e nell'involucro del corpo che la reclama per vivere, fa sentire attraverso la coscienza la verità di DIO. Alcuni uomini credono ch'essa muoia con la scatola, ossia con il corpo che l'avvolge durante il viaggio della vita terrena, ma sbagliano in quanto finalmente libera si evolve verso il cielo.Sulla terra era prigioniera di noi stessi,della nostra esistenza fatta di complicate insicurezze,di paure,di ansie,durante le quali le comprensioni verso gli altri sono rimaste escluse,durante le quali abbiamo eliminato noi stessi dalla probabilità di diventare migliori,di cercare una plausibile risposta che ci abbia offerto la serenità di spirito.Nella impossibilità di acquisire questa sintonia di pensieri in cui si avverte la certezza del futuro che ci attenderà,noi per trascuratezza l'abbiamo lasciata sola e abbandonata senza farla partecipare alle diverse manifestazioni che il cammino fatto risultasse dignitoso o almeno fruttuoso.La maturità di queste circostanze comporta la chiarezza di quanto si è voluto non comprendere,di quanto si è stabilito risultasse al nostro modo di vivere una fantasia o una inaccettabile verità..per comodità,per non ascoltare quelle norme che comprendono sacrifici e sofferenze durante la crescita che certamente sarebbe diventata più consapevole e maggiormente edotta sul futuro che si presenterà al momento del trapasso.in cui finalmente avremo la comprensione dei nostri difetti per ritrovare immediatamente noi stessi e forse la capacità di recuperare quello che abbiamo tralasciato,per cui saremo pronti ad accettare qualsiasi prova di pentimento ci venga offerta.L'esistenza umana non è una serie d'immagini,di consulenze di accrediti conseguiti per farci sentire felici e contenti..gli attimi o i momenti di queste effervescenti situazioni durano poco,ma il nostro vivere consiste in un viaggio di completi e precisi sentimenti attraverso i quali si succedono i vari capitoli della nostra vita.Questi capitoli sono prove che si devono superare,che si devono comprendere per acquistare quella conoscenza spirituale, quella predisposizione alla sicurezza che esiste una vita dopo la morte e che l'anima ci accompagnerà nel percorso finale.L'anima risulta evanescente all'occhio umano che guarda, ma al contrario possiede qualità inspiegabili all'essere mortale risultando forte e consapevole del compito che le è stato affidato..proteggere le creature per poi consegnarle a COLUI che ne è proprietario assoluto in quanto si è privato di una parte della SUA stessa LUCE per offrire la vita all'umanità che forse anzi sicuramente con violenza o con ingenuità lo tradirà.Ma EGLI è un PADRE misericordioso e ci ama tanto che preferisce dare una qualsiasi possibilità umana invece che essere consapevole che questa senza la SUA offerta non potrà esistere.L'anima nasce quasi pura ma lo diventa col Sacramento del Battesimo che elimina il Peccato Originale,durante l'esistenza terrena sta a noi mantenerla tale..certo è un compito arduo e difficile da tenere sempre presente. ma dobbiamo cercare nella nostra esistenza di evitare tutto ciò che possa influire su tale sembianza,essendo consapevoli che è un dono non un accaparramento dovuto alla personalità acquistata che si determina con un'esistenza priva dei concetti fondamentali che ogni uomo dovrebbe possedere..coloro che non credono,coloro che non vogliono accettare questa verità sono i più miserevoli della terra in quanto non hanno compreso la grande felicità che li attende.L'amore nutre l'anima e la rende più forte dinnanzi alle poche chiarezze terrestri per affrontare il male che determina in lei un appassimento delle proprie facoltà in quanto ne avvilisce la spiritualità che le viene negata.La risultanza delle nostre azioni,la comprensione verso il prossimo, la bontà dei sentimenti sono racchiusi in lei e se gli uomini non ascoltano la voce della coscienza che illumina il percorso dell'esistenza procurerà la completa oscurità della sua consapevolezza d'essere chiamata ANIMA... .

domenica 11 novembre 2012

PARLARE LA NOTTE ...

La sottoscritta vuole intendere parlare attraverso il computer con qualcuno che naturalmente non si conosce o per motivi d'insonnia o per cattiva digestione etc..Le parole sembrano fasulle in quanto non conoscendosi,nè vedendosi ci si confida in libertà.. ma gli approcci ci sono tutti e non manca quella debolezza dell'intrigo che fa sorgere la curiosità.La possibilità di poter dire quel che più ci aggrada a coloro che ci ascoltano,la compagnia del buio delle ore notturne sono amiche apparentemente ma possono risultare false in quanto ognuno vuole esibire il meglio di se'.La ricerca dell'ignoto,la probabilità per alcuni che possa nascere un qualcosa di più che sveli il mistero fino allora celato da ogni relativa opportunità,rendono un individuo capace d'esporsi per poi rimanere muto dinnanzi alla verità che verrà svelata in un secondo momento.Queste occasioni oggi sono fallaci, ma stranamente esse sono a volte opportune per ravvisare nell'altro la propria personalità che fino a quel momento rappresentava un nome ed un cognome insieme agli altri.La creatività della mente non conosce confini nell'esporsi su quanto forse fino quel momento ha preferito tacere per cui le domande poste sono numerose e l'intimità della conversazione si è già creata all'insaputa dei due.E' un'intimità strana e non confidenziale,poichè si tacciono le proprie familiarità in quanto si cerca l'evasione dalle problematiche che alla luce del giorno riaffioriranno senza pietà..si cerca un'evasione,un semplice accordo di note unite che suonano insieme per fare comprendere che la musica del dialogo è concreta e non astratta..si parla di passione,di istinti,forse perchè chi è dall'altro capo non conosce la natura sincera di chi sta cercando di carpire quanto non gli viene detto e vuole basarsi sulle parole non espresse che non hanno permesso la concessione della verità, Eppure questo metodo di conoscenza attrae la maggior parte degli esseri umani..un tempo vi era una voce al telefono..qui non esiste neppure la voce ma solo la propria idealizzazione che si crea attraverso la fantasia di ambedue gli interlocutori.La notte è consapevole di quanto avviene e si comporta come un'amica nemica favorendo quel dialogo che alla luce del giorno potrà apparire fanciullesco e poco rilevante..ma il dado è tratto e quel momento difficilmente si dimenticherà poichè tra le due persone stranamente si è creata un'intimità fatta di silenzi notturni,di oscurità in cui la maggior parte degli individui dorme che influisce nell'esistenza umana quasi come si fosse trovato qualcosa d'irreperibile.Naturalmente vi sono anche coloro che non danno alcun valore a questo tipo di dialogo,ma in seguito si accorgeranno che l'esistenza umana ha prediletto la causalità di questa conoscenza per non dare alla solitudine la possibilità di presenza che tanto nuoce all'essere umano..

sabato 10 novembre 2012

CREDERE..

DOPO LA MORTE QUANDO UN UOMO E'CONSAPEVOLE DEL SUO STATO E SI RENDE CONTO DI CIO' CHE HA COMPIUTO DURANTE IL SUO CAMMINO IO GLI CHIEDO..PERCHE' ORA CREDI E PRIA AVEVI UN ATTEGGIAMENTO DI VITA SENZA FEDE? COSTUI ALLORA MI RISPONDE..PERCHE' ORA TI VEDO MENTRE PRIMA NON TI VEDEVO E QUINDI NON AVEVO COMPRESO..PERDONAMI..ALLORA IO GLI RISPONDO..IL TUO CUORE NON E' PERFETTO ..SE CREDE A CIO' CHE VEDE E NON BATTE SU CIO' CHE SENTE ..IN VERITA' VI DICO COLUI CHE ODE IL RITMO DEL SUO CUORE E DONA AMORE E CARITA' CRISTIANA E' PREMIO DI ETERNITA' PER LA MIA PIENEZZA DI FIGLIO, MA COLUI CHE NON ODE I BATTITI DEL SUO CUORE E NE PRIVA GLI ALTRI CON LA PROPRIA ARIDITA' NON POSSIEDE PRECISIONE NELLA VITA CHE LO ATTENDE E TANTO DOVRA' EVOLVERSI DA ESSERE DI NUOVO UN CUORE COMPRENSIVO DELLE SOFFERENZE CHE HA INFLITTO AGLI ALTRI..GESU'

venerdì 9 novembre 2012

DOPO..

E' una parola che mi è stata detta molte volte e sempre mi è risultata non gradita il cui significato rappresenta la volontà di un individuo che però verrà concessa più tardi.A volte bisogna avere pazienza nell'attesa, a volte viene detta al momento per prendere tempo in modo che chi chiede in seguito dimenticherà la domanda e si escluderà la probabilità di concessione.Se la circostanza risulta necessaria e immediata si deve obbligatoriamente concedere l'aiuto subito altrimenti non avrà l'effetto desiderato,ma chi riceve questo invito fa finta di non comprendere oppure continua a compiere il proprio operato e si secca d'essere chiamato in causa.Coloro che desiderano una sovvenzione di capacità espressa con veloce sintonia di corresponsione d'amore, avvertirà la mancanza di tale offerta e quasi certamente non chiederà altro per non udire la medesima risposta..dopo..Vi sono individui che si fanno come si suol dire in due per accontentare il prossimo,infatti esiste il volontariato,mente altri egoisti pensano alle proprie necessità e non prendono in considerazione chi necessita del loro operato.Quando una persona dialoga con un altro si sente compreso nelle narrazioni che racconta e considera un esempio di pazienza chi ascolta la completa sincerità d'animo in cui è compresa l'esistenza dei propri sentimenti..ma alla fine se invita costui a compiere un'azione pronta e risolutiva sentendo questo termine si raggela nel proprio cuore e alla fine riflettendo saprà che non può contare su nessuno..solo su se stesso.A questo punto non dovrà comportarsi come gli altri,eseguendo le loro stesse misure di non concessione,ma dovrà continuare a non proferire la stessa parola che procura sicuramente indifferenza e sofferenza..dopo..

giovedì 8 novembre 2012

LA PRIMA VOLTA..

C'è sempre stata nella nostra vita una prima volta..per parlare dicendo..mamma.in seguito camminare, per andare a scuola e crescendo via via se ne sono presentate numerose per farci comprendere quali azioni compiere e quali eliminare dalla propria esistenza.Ma la prima volta di ogni avvenimento non si dimentica più,soprattutto se comprende il nostro cuore.Quando abbiamo dato il primo bacio e quando i siamo accorti d'amare qualcuno anche senza speranza d'essere ricambiati, il nostro cuore ricorda quei momenti di sofferenza in cui ci sembrava che la vita ci fosse ostile,che si presentasse dinnanzi a noi con le sue trappole esibendoci un pezzetto di formaggio per attirarci presi dalla fame d'amore e poi..zac..eravamo in trappola per sempre,almeno così credevamo allora..ma in seguito ci siamo accorti che l'esistenza umana comprende anche queste sofferenze e abbiamo cercato di includerle nelle propria partita con la vita.Ognuno cerca di valutarne i significati per aver conseguito risultati non sufficientemente validi per quanto abbiamo cercato d'essere, ma le risposte restano senza parole e le domande che ci siamo poste escludono completamente la cattiva fede poichè non si conoscevano i risultati non raggiunti..ma abbiamo fatto esperienza di quanto buio sia stato il cammino percorso e sicuramente una seconda volta non siamo caduti nella trappola.L'esperienza ci ha insegnato a maturare,a diventare adulti presto per combattere ed evitare le trappole che l'esistenza ci tende, per farci decidere quale strada intraprendere in modo che scegliendo essa non si approfitti della buona volontà che tutti noi abbiamo compreso nel proprio animo,Quando l'uomo si sente la vita mancare mentalmente esegue un bilancio su quanto ha imparato e su quanto gli è costato imparare..i conti risultano esatti per le volte che ha mancato..ma sicuramente la prima volta di ogni azione commessa senza malizia risulterà quella valida perchè l'innocenza ha prevalso sulle decisioni successive sbagliate e che non gli hanno reso la possibilità di diventare come avrebbe voluto essere ..completo e preciso in ogni circostanza della sua vita..

LA STRATEGIA..

Questo termine indica un piano che si determina per appropriarsi di una vittoria in qualsiasi campo nemico..vuoi che sia la guerra,vuoi che sia sul piano personale.In realtà è un complotto di speranze e di giochi di potere sia degli uomini che dell'animo umano per potere vincere sull'avversario..si.. poichè per usare questa affermazione significa che gli altri o l'altro non corrisponde a quanto vogliamo noi.Se questo termine viene usato per avere la supremazia sul nemico ben venga,,ma se questo termine viene designato per l'appropriazione indebita di un essere umano che non s'interessa alla nostra persona le azioni commesse risulteranno prive d'efficienza al fine di ottenere quanto speriamo.Un individuo deve sentire nel proprio cuore quello che desidera compiere, non si può convincerlo attraverso piani predefiniti che porterebbero la preda ai nostri voleri per poi quando si sveglierà dal sonno voluto da noi, ci lascerà e se ne andrà con le idee più chiare.Mi domando cosa ce ne facciamo di un fantoccio manipolato secondo la propria strategia come se fosse una marionetta manipolata dalle nostre eccessive certezze che in seguito non risulteranno tali?Non sarebbe meglio rinunciare a quanto esige la nostra volontà per aspettare chi realmente con sincerità d'animo e di cuore entrerà a fare parte della nostra esistenza? Purtroppo gli individui,la maggior parte desidera quello che non ha e non importa quanto verrà a costare,il prezzo che dovrà pagare..basta ottenerlo e poi si vedrà.La vita di ognuno di noi si qualifica secondo la libertà di pensiero,di azioni,ma soprattutto di scelte determinate dai sentimenti che siano riposti erratamente nella persona scelta o giustamente nel senso che si dimostrerà in seguito per quanto abbiamo creduto che fosse..saranno le circostanze future. scelte dalla propria coscienza e dalla singola valutazione a provarci se abbiamo sbagliato oppure se avevamo visto e creduto nel giusto.Lasciamo questa parola a coloro che devono vincere una guerra per il bene altrui e non afferriamo la parola stessa per altre situazioni che determineranno la nostra sconfitta.

mercoledì 7 novembre 2012

LA FONTANA..

In una piazza di un paese vi era una fontana che dava l'acqua a tutti gli abitanti di quel luogo..essa conosceva la sua importanza ,vedeva le persone recarsi con le anfore,con i secchi etc..ogni giorno a prendere il suo dare per abbeverarsi..ma nessuno di loro ringraziava mai il suo getto prezioso..per loro era un'abitudine,una precisa acquisizione gratis che spettava ad ognuno in quanto in quel paese essa mancava.Una sera che si sentiva più sola del solito, essa riflettendo sul suo stato decise di smettere di offrire quanto gli altri si aspettavano da lei poichè non era un diritto ma una cortesia che offriva agli abitanti.Al mattino quando come al solito si recarono a prendere l'acqua si accorsero che il getto prezioso non usciva,non ci fu nulla da fare..Furono chiamati uomini esperti come idraulici,uomini che conoscevano il terreno etc.. ma nessuno comprese il perchè del getto che non usciva..eppure tutto funzionava bene.Alla sera si ritirarono nelle loro case e pensarono sul da farsi per il mattino successivo in quanto senza acqua non potevano vivere.La notte tutti gli abitanti del paese fecero lo stesso sogno..la fontana parlava e nel suo dire affermava la propria decisione..non avrebbe più offerto l'acqua in quanto stanca di non essere riconosciuta preziosa e indispensabile..avrebbe voluto un grazie ogni tanto per quanto offriva loro,un riconoscimento seppure velato,farle sentire che era utile e amata..Al mattino quando si svegliarono e si raccontarono il sogno sentirono ch'esso era stato uguale per tutti..allora compresero e si recarono in piazza davanti alla fontana. Il sindaco parlò a nome di tutti affermando che avevano compreso quanto erano stati sciocchi e ingrati a non riconoscere il suo merito,che le promettevano un altro comportamento in quanto senza il suo getto non potevano vivere e che ognuno di loro la ringraziava a nome suo per quanto aveva offerto fino a quel momento.La fontana commossa aprì immediatamente il suo getto e gli abitanti felici non dimenticarono la promessa fatta.AH.!. Se gli uomini si comportassero così.

lunedì 5 novembre 2012

L'INTERVISTA..

Coloro che subiscono questa specie di rappresentazione personale sono arrivati al successo oppure interrogati per un fatto accaduto di sangue..in ambedue i casi il risultato è medesimo poichè vengono alla ribalta opinioni personali.Se l'intervistato ha raggiunto quella popolarità che lo distingue dalla massa, allora egli è contento di raccontare quello per cui si è preparato di raccontare non certo la sua vera natura e i suoi trascorsi in quanto li tiene ben nascosti nel proprio cuore per non perdere quella popolarità raggiunta..nell'altro caso l'interrogato esprimerà quanto è al corrente dell'accaduto e la sua narrazione risulterà esatta poichè il fatto non riguarda se stesso ma quello degli altri.L'intervista è come un gioco delle parti ove ognuno narra quanto di meglio vuole dire per accaparrarsi in consenso altrui..ma se essa fosse racchiusa nel cuore di chi ha espresso le varie azioni compiute nella sua vita terrena, essa risulterebbe sincera e veritiera.L'uomo nel corso della sua vita non ha mai riflettuto sul fatto che dopo la morte verrà intervistato con una documentazione perfetta del suo operato e che non potrà mentire in quanto la verità sarà espressa nelle sue azioni,su quanto ha voluto compiere e su quanto non ha compreso.La realtà dell'immagine del soggetto in causa, si circonderà di quella stimata verità che durante l'esistenza terrena ha tenuto celata per non comunicare i suoi stessi errori,le sue proprie manifestazioni eccessive oppure i suoi natali che certamente secondo le sue valutazioni non avrebbero destato il consenso altrui..ma qui tutto risulterà diverso in quanto egli stesso dovrà valutarsi con una coscienza che darà u suoi frutti finalmente libera da ogni velleità terrena.

domenica 4 novembre 2012

L'IMBROGLIO..

Quasi tutti oggi, chi più chi meno cercano d'imbrogliare per esimersi dalle proprie responsabilità in cui la coscienza non viene ascoltata e si ritiene che l'altro sia più squallido di quanto si creda..ma alle volte questo pensiero mendace non esiste..si fa buon viso a cattivo gioco..come si suol dire per non aumentare il dissidio che si frappone tra gli individui scaltri e menzogneri che si approfittano dell'educazione e della bontà altrui.Costoro si credono indispensabili ma non hanno compreso che non tutti siamo indispensabili anche se utili..la chiarezza di questo momento risulta discutibile agli occhi altrui in quanto coloro che a tutti i costi cercano di contaminare la bontà e la pazienza di chi fa finta di non capire ma che alla fine prenderà le proprie decisioni con l'esclusione dalla sua vita del'individuo in causa.Oggi purtroppo esistono molte persone che hanno la prerogativa d'essere comprese in questa amara realtà che lascia il desiderio negli altri di denuncia o di fare giustizia da soli..ma la verità è quella che non ci si può fidare di nessuno.Questa è carezza del male che intrufolandosi nella coscienza di chi è avvezzo a simile comportamento lo conduce nei meandri sottili e deprecabili dell'onestà e della capacità di volontà propria facendogli vane promesse con l'esperienza acquisita in questi casi.L'imbroglione diventa sempre più arguto e affascina i deboli con le sue false realtà che in seguito risulteranno vane e decisamente nulle in quanto il suo dire verrà alla luce sotto forma di menzogna ciarliera che ha gabbato chi è stato al suo gioco senza saperlo.Purtroppo coloro che soffrono per gravi malattie non vogliono adeguarsi a ciò che la scienza medica afferma e sperano in rimedi fallaci che non esistono..esiste solo il denaro che spendono inutilmente con la speranza d'essere guariti e quindi di non morire.Essi non hanno ancora compreso che l'attimo della vita che si spegnerà è stato già deciso prima che nascessero..non si deve aver paura della morte..è un'amara sorella che ci allontanerà dagli affetti terreni e da tutto quanto l'uomo possiede ma ci offrirà una vita diversa colma di gioia e di felicità in cui l'individuo troverà le risposte a tutti i suoi problemi.Non sempre gli imbroglioni vengono scoperti ma la prospettiva della loro coscienza avrà la giusta mercede quando sarà il momento..momento che certamente non dimenticheranno...

LE ORE..

Si afferma che il tempo è tiranno ..ma in che senso? Nel senso che non aspetta le nostre decisioni,le nostre conclusive specificazioni per cui corre una corsa che alcune volte difficilmente riusciamo a percorrere insieme.La fabbrica del tempo è una fabbrica che non segue sempre l'esistenza umana e non ravvisa quel periodo di acclimatamento che serve all'uomo per conseguire i varii aspetti di ogni circostanza che si valuterà con i "pro e i contro"..Si deve fare in fretta senza fermarsi mai,comprendendo che le azioni si devono compiere nell'immediatezza e nella concretezza del momento che sorge durante la traversata della vita in cui ogni essere umano dimostra la centrata conformità che l'esistenza offre a coloro che sono indecisi,a coloro che sono sospettosi del silenzio futuro in cui si espanderà la chiarezza della visione fornita dagli avvenimenti trascorsi.Le ore non passano mai per chi è pigro, per chi non si aspetta nessun imprevisto che determini la gioia e la sicurezza della vita..per chi non possiede dentro di se quella luce che lo differenzia dagli altri i quali credono che i giorni,i mesi e gli anni non portino notizie conclusive per un'esistenza diversa e qualificata per i termini previsti entro i quali avrà prodotto ogni momento di quanto richiesto dal suo diario di approvvigionamento.L'uomo che non esegue nulla di fronte alle traversie che attraversa dicendo a se stesso..così doveva andare..è un individuo senza coraggio,nè possibilità future che si dovrebbe creare da se..inoltre dispone della propria vita senza chiedersi che forse anzi sicuramente, ogni avvenimento potrebbe cambiare solo se egli lo volesse..Il tempo trascorre invano per costoro ma alla fine presenterà il conto dei giorni perduti..

IL NAUFRAGO..

Il naufrago appartiene a quella categoria di uomini che cercano e tentano di salvarsi da quelle calamità che attendono l'uomo al varco delle sue aspettative dolorose o quantomeno avverse alla sua fortuna d'essere.Come il naufrago crede che aggrappandosi ad un relitto possa resistere all'acqua del mare che lo intralcia nei suoi movimenti aspettando la salvezza, così chi resta nel senso di specificazione occluso alle proprie aspettative attende la chiarezza di se stesso nell'esistenza che non si chiama vita.L'attesa a volte trova una sicurezza che si evidenzia con l'aiuto altrui,mentre il più delle volte questa sicurezza viene a mancare e il naufrago affoga nel ciclo vitale che gli offre momenti non precisi,nè con un colore roseo che gli dimostri la non ineluttabilità del periodo in cui vive .Egli vede la propria esistenza in un abisso nero che non lo abbandona per nessuna ragione e gli offre un senso di sconforto totale colmo di inquietudine e di amarezza.Vorrebbe aggrapparsi ad un relitto sotto forma di un approccio con il dolore che lo sommerge,ma non trova la percezione esatta per eliminare la possibilità di salvezza.Si sente solo,abbandonato senza alcun aiuto,avverte la mancata sintonia di cui fa parte la propria esistenza,dispera in un avvenire migliore ma soprattutto gli manca quel relitto a cui aggrapparsi per cui debella le difficoltà incontrate e si sottopone alla mercè dei propri istinti.Ne consegue che chi si trova in queste condizioni difficilmente si salverà poichè ha perso la speranza d'essere salvato da una fortuita nave che lo raccolga e gli offra quella pace che tanto ha anelato.

La Follia

I MIEI FIGLI..

Nutro un grandissimo amore per gli animali naturalmente questo sentimento è stato maggiore per coloro che ho avuto e li considero della famiglia come se fossero miei figli.Avevo diciotto anni quando mi fu chiesto se preferivo come regalo un viaggio oppure un cane..naturalmente risposi un cane e così un perfetto esemplare di boxer femmina col nome di LUCKY è stata la prima la mia amica e figlia..un giorno ad Ischia mi addormentai sulla spiaggia di pomeriggio e quando mi svegliai non la trovai accanto a me..con i miei amici la cercammo per tutta l'Isola ma nulla..era svanita come d'incanto..alla sera stanca tornai a casa e la trovai sul letto che mi aspettava..forse si era stancata che io dormissi e si era recata alla casa di villeggiatura che avevamo..quanti baci le ho dato.Una volta a Procida scappò dalla carrozzetta per inseguire delle galline in un cortile di un'abitazione,in seguito con il solito gruppo di amici e alcuni parenti andammo a fare un bagno d'estate e alcuni preferirono andarsene subito dopo il pranzo.Conoscendo LUCKY che si stancava di aspettare sulla spiaggia quando fu l'imbrunire non vedendola ritenni che se ne fosse andata prima con gli altri e quindi presi l'aliscafo..ma arrivata a casa non c'era e mi venne comunicato che non era andata con loro..immediatamente presi l'aliscafo e tornai indietro sulla spiaggia..dietro la cabina il mio cane era là che mi attendeva fiducioso convinto che sarei andata a prenderlo..che spavento!.Quando divenne più grandicella si decise di farla accoppiare e il cane che scegliemmo era all'apparenza perfetto ma non sapevamo che fosse malato ..dopo aver dato alla luce quattro cuccioli LUCKY si ammalò e così i suoi figlioletti e in una terribile notte se ne andò per sempre.Il dolore fu atroce e così decisi di non avere più animali..ma non era così la decisione del Buon DIO.Era d'estate e mio padre come sempre si recava in montagna dove aveva una bellissima villa..aveva due cani.. un pastore tedesco di nome Wolf e un fox terrier che gli era stato donato da un suo caro amico in quanto la figlia essendosi sposata non poteva portarlo con sè..il nome era Arcibaldo che geloso dell'altro cane gli mangiava il pelo pur essendo più piccolo.Allora mio padre d'accordo con mia figlia mi chiese di tenerlo solo per il mese d'Agosto poichè al suo ritorno se lo sarebbe ripreso.Naturalmente acconsentii senza tener presente il dolore del cane, ma solo il mio desiderio nuovamente sorto .Il cane rimase alcune ore dietro la porta di casa e quando compresi la sua sofferenza lo condussi sempre con me ovunque andassi e la notte lo accoglievo nel mio letto.Arcibaldo si affezionò a me come un figlio, lo portai perfino nel mio viaggio a Parigi.a Venezia in quanto ritenevo che si sarebbe sentito di nuovo abbandonato.Nel viaggio alla Capitale francese mi feci raggiungere da un parente poichè presi l'aereo mentre l'altro il treno e la notte Arcibaldo si accoccolò sulle gambe di un ragazzo che aveva a casa un cane.Il parente non sentendolo sulle sue gambe si svegliò e così vedendolo sulle gambe dell'altro si riaddormentò tranquillo.Il cane visse molti anni con me per la precisione fino a quattordici anni, ma un giorno tornando da scuola vidi al mio piano che è un quarto piano un cane dal pelo bianco.. era molto bello e tremava impaurito..allora compresi che cercava un riparo,una famiglia che l'accogliesse..infatti seppi dopo che la famiglia accanto aveva due figli e il cane li aveva seguiti sperando d'incontrare il consenso dei genitori che negarono l'accoglienza.Ci guardammo e gli chiesi se volesse una zuppa calda aprendo la porta di casa..il cane rimase immobile poichè sentiva l'odore dell'altro ormai vecchio, ma piano piano sentendo la mia voce dolce e suadente si mosse ed entrò così a fare parte della mia famiglia.Agli animali manca solo la voce ma con il loro abbaiare si fanno capire..basta amarli.Arcibaldo comprese che l'altro era un trovatello e ormai anziano accettò di buon grado la sua presenza..avrei voluto fare qualcosa per lui quando ebbe un ictus ma il veterinario m'informò che poteva aiutarlo in quella situazione, ma la bestiola sarebbe rimasta priva di vista,senza muoversi per cui insieme al medico decisi la sua sorte..se ne andò avvolto in una coperta fra le mie amare lacrime che nuovamente avevano compreso d'aver perduto un altro figlio.Arturo si dimostrò un coccolone e rimase con me fino a quindici anni..pur essendo meticcio era un bel cane e molto presente nella famiglia, non si lamentò mai neppure quando ebbe una reazione di vomito che scambiai per un'indigestione.. portato dal medico mi disse che era tutt'altro ma io preferii portarlo a casa..la sera stava male e lo ricondussi alla Casa del cane ove mi fu detto dell'abbattimento per un tumore.Lo lasciai così senza potergli dire una parola e quel rimorso non mi abbandonava mai..ma una notte lo sognai..era seduto in braccio, mi diceva che stava bene,ch'era felice nel luogo ove si trovava e che mi attendeva insieme agli altri..gli aprii il mio cuore scusandomi per non essermi accorta delle sue sofferenze..ma il cane mi rassicurò di non aver mai sofferto,solo quell'ultimo giorno e così gli mormorai tutto il mio amore.In seguito come sapete ho avuto gatti sempre salvati da una morte prematura che li avrebbe fatti soffrire molto..

LA TENTAZIONE..

COLUI CHE VIENE TENTATO E AGISCE IN FAVORE SUO SENZA COMPRENDERE LA FINALITA' ALTRUI..E' INNOCENTE PERCHE' NON NE CONOSCE LA CAUSA..COLUI CHE VIENE TENTATO PER MOTIVI PROPRI A DISCAPITO ALTRUI SE NE CONOSCE LA CAUSA E' EGOISTA E QUINDI PECCATORE..COLUI CHE VIENE TENTATO E AGISCE A DISCAPITO PROPRIO E' ONESTO..COLUI CHE AGISCE IN FAVORE SUO E COMPLETA ANCHE QUELLO ALTRUI E' UN UOMO GIUSTO.IL TENTATORE IN TUTTI I CASI E' UN ESSERE DI FINALITA' INFAME..GESU'

venerdì 2 novembre 2012

LA TAVOLA

APPARECCHIARE LA MENSA DEL SIGNORE..ANTIPASTO..LA CONCORDIA FRA GLI UOMINI..PRIMA PIETANZA..LA VERITA' DEL SIGNORE..SECONDA PIETANZA..LA FINALITA' DELLA VITA..I CONTORNI..LA GIOIA ..LA PAZIENZA..LA TOLLERANZA DELLA VITA..IL DOLCE..IL DOLORE CHE SI TRASFORMA IN OFFERTA DI GIOIA AL SIGNORE..IL VINO..LA DELICATEZZA CHE SI TRASFORMA IN TUTTI I SIGNIFICATI DELLA VITA DELL'UOMO..IL CAFFE'..LA PACE FINALE DOPO LA LOTTA DELLA VITA..IL PASTO CON I CONVITATI E' LA FAMIGLIA RIUNITA..OSSIA LA FRATELLANZA DEI POPOLI DINNANZI AL SIGNORE..GESU'

La Fede

giovedì 1 novembre 2012

L'IMPORTANZA.

Chi decide questa parola per ognuno di noi?Coloro che decretano la fisionomia particolare dell'individuo in causa e non certo coloro che si credono tali.Sono importanti gli uomini che si sono elevati alle scoperte nelle scienze,nelle arti,nelle grandi situazioni in cui gli altri hanno fallito.Quelli che sono ancora oggi nominati dai posteri come uomini di cultura,di scoperte scientifiche, di arti eccellenti,essi saranno ricordati per sempre come coloro che sono e saranno campioni di varie chiusure di enormi probabilità che hanno aiutato gli altri a comprendere e a visionare il periodo in cui sono vissuti.Nella musica oggi ascoltiamo le voci del passato con gioia ed entusiasmo,ammiriamo i dipinti di un tempo,siamo stati perfino sulla luna etc..Marte non è più sconosciuto a coloro che ne studiano la possibilità di vita di un tempo lontano e cosi per alcune malattie etc..Aggiungere gli individui che si credono importanti solamente perchè sono stati diversi dagli altri per calamità, per sciagure che hanno portato l'umanità a scempi di dolore e di sofferenze causando morti e disgrazie non saranno certo nel calendario dei presenti,nè in quello del passato, ma si cercherà di dimenticare il loro operato.Oggi purtroppo tutti si credono importanti a cominciare da chi occupa una carica al di sopra delle sue possibilità di sensibilità,a chi usurpa il bene altrui per disporne a proprio agio,a chi si serve delle persone deboli o indigenti per scopi propri,a chi vuole sentirsi tale per disporre della vita altrui etc..potremmo continuare all'infinito poichè l'esistenza degli esseri umani in questi tempi è simile alla vita nella giungla ove vince chi è più forte,chi è più scaltro a discapito, e non lo comprende anche di se stesso,dell'esistenza degli altri.Gli uomini tendono e vogliono essere ricordati per potere usare la propria carta d'identità come se fosse un documento che apre tutte le porte..essi non hanno compreso che una per loro risulterà chiusa..Vi sono poi coloro che si credono importanti assumendo quel determinato atteggiamento in modo di comandare,di essere valutati per conquistare quello che più a loro aggrada e scoraggiare la probabile fiducia della persona che ritengono sia un soggetto valido per i propri scopi...questi sono molto pericolosi in quanto fanno soffrire e si divertono sui dolori altrui.e non dimentichiamo coloro che appartengono senza esserlo alla schiera dei superbi che distribuiscono i loro favori solo se necessita ai loro scopi e assumono un colorito atteggiamento che in seguito mostreranno se ottengono i propri favori,lasciando senza alcuna recriminazione e senza domandarsi del futuro di chi hanno ingannato.Sono gli altri che valutandone l'operato conferiscono questo alto termine per meriti riconosciuti e non per favori acquisiti..Ricorderemo l'opera di O.Wilde..L'Importanza di chiamarsi Ernesto..ma il finale la sottoscritta lo cambierebbe in..L'Importanza di chiamarsi Onesto..