giovedì 30 settembre 2010

LA DIFFICOLTA'..

Tutti nella vita fin da piccoli. abbiamo incontrato questa parola sia negli studi che nelle amicizie per superare quell'ostilità manifestata in un primo momento, ma che in seguito si è trasformata in una seria e durevole amicizia.Negli anni succcessivi il lavoro,la complicanza amorosa,la scalata al successo, hanno fatto di questo tema un "leit motiv" della nostra vita.Alcune volte abbiamo superato l'handicap,altre volte ce lo siamo fatto spiegare,altre volte infine abbiamo rinunciato al superamento del termine in questione sia per la impossibilità della vittoria,che per la paura di sbagliare, ma il tentativo dimostra che alle volte l'abbiamo superata nel nostro cuore, nonostante le svariate complicanze che intercettavano i nostri progetti.La DIFFICOLTA'si presenta al nostro procedere nell'esistenza, ogni volta che crediamo d'aver superato l'ostacolo, ma ad un tratto proprio al termine del viaggio intrapreso,costei si presenta dinnanzi a noi e manifesta la sua potenzialità con enorme svantaggio alle nostre aspettative e sembra dirci..io esisto.. adesso cosa farai?L'uomo allora si prodiga in mille maniere per trovare una soluzione e superare il problema, ma quando non ci riesce,cerca di disporre di aiuti esteni per risolverlo.Non sempre però, questi aiuti risultano sufficienti, in quanto si determinano coefficienti non preventivati in cui si manifesta la solidarietà completa con il termine suddetto e allora colui che si ritiene caparbio, studia le motivazioni che gl'impediscono tale ascesa.Nei casi di minore importanzaa e nelle piccole problematiche della vita si riesce quasi sempre a superarla, attraverso tanti e molteplici interventi in cui l'uomo trova quasi sempre una via d'uscita, per ottenere quel significato sperato e nel quale ha riposto tutte le sue speranze..ma essa è là in attesa... e si proporrà di nuovo dinnanzi ai suoi occhi per ricordargli che esiste e che non va nè dimenticata,nè sottovalutata...

mercoledì 29 settembre 2010

LA CADUTA DEGLI DEI..

Il titolo fa pensare al famoso film di Visconti ,in cui si narrano le vicende di una potente famiglia dissacrandone la fama e l'importanza relativa al cognome che li distingue..ma nella vita quante cadute abbiamo sopportato di fronte ai nostri desideri non esauditi,alle nostre ambizioni non ottenute e alle infinite manifestazioni che credevamo fossero utili per la nostra crescita e che al contrario, sono poi risultate del tutto inutili,a volte infondate,a volte represse a volte rinunciate per le modalità dell'esistenza che ci ha fatto intravedere con la rappresentazione delle proprie ambizioni, strade non esatte, nè giuste per la nostra vita e quella di coloro che ci circondavano?Allora i ricordi... ove tutto quello a cui aspiravamo, a tutto ciò che speravamo diventasse reale è rimasto come quei sogni nel cassetto, ove le nostre aspirazioni hanno subito una caduta per l'affievolirsi delle nostre aspettative in cui vedevamo come "deità" i nostri sospirati desideri.Nel frattempo le ambizioni,le coerenze dei risultati non ottenuti come ci aspettavamo che fossero, hanno preso una differente strada per comunicarci che forse quello che abbiamo tanto agognato si sarebbe sgretolato negli anni a venire,a nostro discapito e a quello altrui,pur restando con la sembianza della fatalità d'importanza che altri hanno visto al nostro posto decretandone il successo e la proficuità non raggiunta, poichè non avevano o quantomeno credevano di non averle possedute.. quelle qualità che fanno diventare un uomo importante,facoltoso e stimato ai loro occhi..ma questo pluralismo non è condiviso da coloro che al contrario si soffermano sulle qualità delle persone, in cui ravvisano la CADUTA DEGLI DEI poichè avevano creduto un tempo, che con la trasformazione del potere ottenuto, non hanno compreso quanto sia effimero il loro risultato..

IL DISPETTO..

Fin da bambini abbiamo usato questo termine con piccole azioni atte a dimostrare la nostra potenzialità nei confronti dell'avversario, che ci aveva ferito o quantomeno ci aveva dimostrato che le sue ragioni erano valide e le nostre errate..negli anni consecutivi questo modo di essere ha assunto sempre di più una rilevante e preoccupante manifestazione verso coloro che ci hanno defraudato, così crediamo, della nostra figura o della nostra chiarezza d'essere..ne consegue che il DISPETTO è diventato a volte un'azione infamante e talvolta anche pericolosa.Quando gli uomini decidono di colpire l'avversario non guardano, nè si soffermano sulle vite degli altri,ma solamente sulla propria che è stata offesa e vilipesa nell'orgoglio e nelle presunzione d'essere migliori.. allora ecco le guerre, il terrorismo etc.sempre a discapito di coloro che sono innocenti e che non dimostrano alcuna manifestazione di odio o di rancore represso,Riferendoci a casi più lievi, l'entità di questo termine è comunque da considerarsi grave per gli effetti che produce sulla buona fede degli altri, in quanto si tende a colpire sempre il più debole credendo in tale maniera di farsi una ragione nel comando e nella supremazia, di chi ha tentato o quantomeno si è permesso di valicare i nostri confini in maniera del tutto inderogabile ai nostri principi ..e allora quell'azione infantile, in cui si eccelleva nella cattiveria gratuita ove si oltraggiava la chiarezza di coloro che non si avvedevano quanto era deprecabile e in alcuni casi terribile l'azione di comportamento, atta a decidere la propria vita e quella degli altri, è diventata sempre più pericolosa nell'interesse della società e nella consapevolezza della sicurezza dell'esistenza che si avvale maggiormente della precarietà d'essere confusa con la ragione, di far valere le proprie risultanze come realistiche e ingiustamente conseguenziali ai propri diritti...

L'ELISIR D'AMORE..

In questa opera comica di Donizetti, Dulcamara reca il famoso filtro d'amore per la promessa sposa di un altro..ma noi qui non vogliamo parlare dell'opera, bensì del medico condotto di un tempo che si recava nelle case degli ammalati naturalmente, per accertare la malattia dopo avere visitato il paziente,la cui cura a volte trovava rimedio anche con le antiche ricette della nonna.Oggi purtroppo questo tipo di verifica in alcuni casi non esiste più, in quanto le tematiche riguardanti il problema sono inevitabilmente mutate..la cura potrebbe anche essere definita ottimale per quelle indisposizioni che si susseguono nella vita di una persona non più giovane, ma gl'interventi di altre precisazioni in merito, potrebbero portare l'ammalato a condizioni diverse con intercettazioni di altre componenti che interverrebbero conseguentemente nel rapporto di analisi medica.Oggi l'eccessiva specializzazione, ha reso la professione troppo frammentata in quanto al medico viene a mancare quella visione d'insieme che rendeva la diagnosi forse meno rigororosa sul piano scientifico, ma più vicino al paziente come essere umano,in accordo con l'idea che per curare il corpo occorre curare anche lo spirito.A volte una parola detta con amore, può recare beneficio più di molte medicine...e come è stato certificato da recenti ricerche anche la preghiera può influire molto sul benessere fisico...e per finire con un tocco d'ironia, se come dice un antico adagio..una mela al giorno leva il medico di torno...Quando esisteva il medico di famiglia, tutto questo era facilmente conseguito e l'ammalato riponeva la sua fiducia in quell'uomo con la valigetta che prontamente verificava i disturbi e nel quale si deponeva l'intera fiducia, poichè costui ormai faceva parte del complesso familiare e come tale, oltre la figura di chi ti voleva aiutare e conosceva a fondo la panacea dei diversi disturbi, si nutriva dell'affetto come fosse un tuo parente che ti veniva a porgere aiuto e sollievo in caso di necessità.Purtroppo la vita oggi ci ha tolto qualsiasi illusione in merito.. in alcuni casi, colui che interviene per disturbi organici , non rappresenta più per l'ammalato la presenza di un tempo e l'affetto che si riponeva nella sua opera, ma un professionista che avendo una laurea, dimostra la sua capacità verso gli altri che soffrono e che rappresentano per lui una "routine" di ricorrenza e non un compito d'amore, ove la presenza e la familiarità antiche sono decisamente scomparse..

martedì 28 settembre 2010

IL PIACERE DELL'ONESTA'..

Una famosa commedia di un grande scrittore come Pirandello ci narra che questa sensibilità è una dote..che si conosce di fronte alle difficoltà della vita in cui si sente la responsabilità dell'onestà per seguire un ideale,per l'onore della famiglia, per il cognome che ci fa essere qualcuno nella società a cui apparteniamo, qualcosa che oggi nella vita odierna troviamo raramente...sia per la motivazione che l'appropriazione indebita è ormai d'uso nei nostri comportamenti,sia perchè la vita ci tende continuamente tranelli in cui la proverbiale consuetudine di costumanza sincera senza alcun pregiudizio o interesse personale è definitivamente obsoleta.Il mondo si diverte continuamente a preparare trappole con malfattori che ingannano la povera gente,i pensionati,etc.ma anche coloro che possiedono lauti guadagni per centuplicarli li affidano a persone che non mantengono le promesse fatte e fuggono con il bottino delle loro illusioni mal riposte.. in sintesi coloro che credono ancora alla lotteria delle ingannevoli speranze che costoro fanno apparire dinnanzi ai loro occhi, con sicurezze di ricavi che alla fine si evidenziano con la disonestà.E' in uso un vero e grosso complotto alle spalle dei malcapitati in ogni circostanza per derubarli di quei pochi soldi che possiedono facendo e promettendo loro false lusinghe di facili guadagni nel tentativo di spolpare l'osso fino all'inverosimile.Purtroppo con i tempi che corrono, ove la crisi è evidente,molti si lasciano trarre in inganno e perdono anche quel poco che hanno.Ma questa forma di ladrocinio è sempre esistita nell'esistenza umana..l'inganno dell'uomo è sempre stato all'avanguardia dei suoi misfatti..basta ricordare le promesse non mantenute,gli accordi stipulati e non concessi,la parola data e in seguito ritirata.La vita insegna l'opportunità d'essere scaltri,di poter possedere quello che hanno gli altri..allora perchè non fare funzionare le cellule grigie per fornire elementi svariati alla probabilità di concederci lussi immaginari?Anche sull'altare la promessa d'eterna fedeltà viene tradita da chi ha ritenuto che fosse fatta solo per quel momento,in quanto in seguito l'idea o il sentimento di un tempo non esistono più..e cosa dire di una datata amicizia che all'improvviso viene derubata dalla sincerità d'animo,dall'affetto dimostrato per anni e anni?Nulla esiste di fronte all'opportunità della menzogna per i propri interessi..perfino in tribunale l'onestà delle risposte viene tralasciata per accordi precisi presi in precedenza di fronte al giudice che dovrà interrogare il teste e per cui il tranello è d'obbligo con l'assenza della verità.Ma allora ci si chiederà.. a cosa andremo incontro nel futuro se la società è persa nel vortice dell'egoismo in cui la menzogna ne è al vertice? A ben poco..ma il PIACERE DELL'ONESTA' rimane integro..

lunedì 27 settembre 2010

L' INVADENZA..

Tutti vogliamo conoscere i fatti degli altri,pochi sono coloro che si fanno quelli propri..in genere sono persone costruite su basi educative e sensibilizzate verso una teoria di silenzio e di rispetto per tutto ciò che non comprende la loro vita.Il mondo, ossia quella parte che s'interessa delle opinioni altrui, crede di emanciparsi nella conoscenza dei comportamenti di coloro che ritengono siano al di sopra della loro stessa classe di ordinaria abitudine,o quantomeno credono che appartengano ad un ceto elevato superiore per cui tentano d'imitarne le imprese,i gesti,le mode etc.ne consegue che invadono il loro territorio o quantomeno nell'imitazione si sentono molto vicini alla mancanza dei loro costumi.L'INVADENZA è anche questo modo di essere per non soffermarsi in seguito, alla chiara 'ed esplicita manifestazione della parole stessa..ossia entrare con sotterfugi, con domande volte a chiarire sospetti o invadenze che si ritengono nascoste e che determinano una curiosità eccessiva per la nostra vita, in modo da conseguire un risultato soddisfacente per il motivo che anche gli altri hanno i nostri stessi problemi e che sono apparentemente diversi solo nell'ottenere con mezzi discutibili, quello che a noi viene negato.Se in seguito, la coincidenza risulterà dirompente o crudelmente sofferta, allora ne gioiremo internamente nell'affermare che anche ..i grandi piangono silenziosamente nei loro cuori ..e pertanto non sono poi così dissimili e lontani da noi..poche risultano le persone di cui nella vita, l'uomo si può fidare,esternando se lo desidera i propri conflitti oppure con il proprio silenzio fare comprendere agli altri che attraversa momenti difficili..ma questa è purtroppo un'utopia poichè il mondo si serve di queste piccole, ma deprecabili conseguenze che a volte risultano eccessivamente crudeli per godersela alle spalle altrui,dimenticando le proprie..

LA PREVARICAZIONE..

Sempre durante il percorso della vita ciascuno di noi ,tenta o quantomeno è sicuro con le proprie parole, con i propri atteggiamenti di prevaricare gli altri,assumendo rilevanti manifestazioni in cui si detraggono sia i valori morali che l'educazione dei prelibati manierismi di base.Costoro offrono pubblicamente una dispotica supremazia di chiara e superflua discussione dei loro principi, rilevati in base alle sensibilità altrui e mai dico mai, si guardano nei loro stessi abusi di proprietà diverse in cui si convergono i principi enunciati in base alle rispettive sensibilità e qualità d'essere.Costoro enunciano teorie di richiamata esclusione dai convergenti risultati ottenuti dalla massa ,che evidenzia la propria necessità di giudizio attraverso narrative e sincere chiarezze dovute a sofferenze trascorse o a esperienze maturate nella sopraffazione di altri.E'facile contestare coloro che si dimostrano all'aperto delle rispettive storie concluse in maniera inesperta e fallimentare,è facile defraudare chi ha la possibilità di una speranza futura basandosi sulle eventualità del presente offuscato e poco determinato dagli eventi..ma costoro hanno il coraggio d'esprimersi in prima persona con i loro sbagli,le loro manchevolezze,le proprie teorie che seppure errate, hanno riconosciuto la pochezza dell'infallibilità enunciata in precedenza.Gli altri aspettano come il gatto si comporta con il topo... che costoro escano allo scoperto per demolirli o per annullare la loro personalità..ma non ci riusciranno poichè colui che sta dietro il sipario, risulta sempre un suggeritore e mai un interprete..

domenica 26 settembre 2010

LA SODDISFAZIONE..

Un tempo quando due antagonisti decidevano di avere SODDISFAZIONE del loro potere, gettavano un guanto in volto all'avvversario e così decidevano il duello che avrebbe confermato la vittoria o la sconfitta di uno dei due..oggi non si usa più questo comportamento..oggi lo si retribuisce attraverso le parole che servono a dimostrare la capacità dell'esecuzione di avvenimenti decisi da entrambi, importanti per la propria causa in quanto nessuno dei due vuole ammettere la sconfitta..allora si usa il metodo della cruda e cattiva responsabilità d'offendere chi ci sta di fronte,di usurpare l'altra libertà di scelta,di uccidere la volontà di colui che ci preclude la possibilità del comando in ogni situazione,in ogni circostanza..e quando la vittoria dell'altrui sconfitta è, come noi crediamo, sia avvenuta.. appare un sorriso di compiacimento,di esultanza per aver ferito o addirittura conficcato un chiodo nella carne martoriata dal nostro cuore inesistente verso l'altro..solo allora ci sentiamo contenti e finalmente sorridiamo sardonicamente con un ghigno di rivincita e uno scalpo di sembianza umana che ci fa sentire forti e coraggiosi.Riflettiamo mai che un giorno qualcuno più forte,più intransigente,più esposto alla delinquenza dei propri effetti ritenuti validi al di sopra dei nostri, possa metterci al tappeto per sempre in modo che non ci possiamo rialzare più e che quel ghigno beffardo di un tempo, apparirà sulle labbra dell'avversario e non sulle nostre? E'facile tramortire, offendere, depredare da qualsiasi sentimento colui che è debole,colui che è sincero e onesto poichè la ribalderia dell'uomo non conosce confini,ma ci chiediamo mai, chi siamo noi per emettere giudizi,per colpire l'avversario che riteniamo sia migliore di noi,ma che in effetti ha soltanto pareri diversi dai nostri? Quando lasciamo un affetto incontrastato,quando un'amicizia vacilla,quando qualcuno migliore di noi ci sorpassa nella vita,nella carriera,nella possibilità negata di emergere.. il ghigno della SODDISFAZIONE emerge sulle labbra degli accaniti sostenitori di tali comportamenti..ma egli non conosce,nè sa che la vita toglie e non dà, per cui toccherà la stessa sorte a chi usurpa il rispetto agli altri considerando la sua personalità superiore, ma non decisamente senza macchia e senza onore..

LA SPIEGAZIONE..

Nella vita ognuno di noi è costretto a dare una SPIEGAZIONE riguardante i fatti accaduti o per fare meglio comprendere ciò che abbiamo enunciato a parole. narrando episodi che concernano la replica di quanto è stato scritto in precedenza, oppure per semplificare i nostri atti che significano la realtà di quanto si è commesso.Questo termine così vago ma così preciso, non sempre trova quelle determinazioni che si contendono la realtà d'immaginazione o la realtà che desideriamo comprendere..a volte questa viene tradita dai nostri preconcetti o dalle nostre abitudini nel supporre che la menzogna ci viene elargita sottoforma di parole non coadiuvate da un senso logico e motivato per sorprendere coloro che ci sono di fronte e così approfittare della loro buona fede.Tutto ciò non sembra una valutazione logica, poichè la comprensione è composta da tre parti..la prima è la credulità verso coloro che ci spiegano le conformità dell'accaduto,la seconda è la fiducia che riponiamo nei loro confronti e la terza la più difficile è quella che a volte siamo noi a non potere oppure a non voler comprendere quanto ci viene enunciato sia per mancanza di stabili commenti che coadiuvano la nostra esistenza, sia per motivazioni del tutto lontane che mostrerebbero la propria insufficienza di significati espressi con sentimenti che non albergano nei nostri cuori.Allora, è in quel momento che preferiamo addossare la colpa a colui che si esprime con sincerità d'animo, piuttosto che alla nostra probabilità di servizio non pubblico messo a disposizione di persone ritenute senza cultura e senza speranza di comprensione.Questi individui determinano la propria vita su speculazioni basate sulla propria esperienza di eventuali concetti apparsi nel loro percorso, da cui detraggono le risposte che ritengono sicure e attendibili in quanto ne hanno programmato ogni momento della propria esistenza..ma costoro non hanno compreso la virtù dei semplici..la SPIEGAZIONE viene offerta loro, in quanto non hanno creduto,nè avvertito la sapienza del cuore..

venerdì 24 settembre 2010

IL GIARDINO DELLA VITA (parte terza)

mercoledì 22 settembre 2010

IL GIARDINO DELLA VITA (parte quarta - ultima)

IL GIARDINO DELLA VITA(parte seconda)

martedì 21 settembre 2010

IL GIARDINO DELLA VITA

martedì 14 settembre 2010

"SAVANT DIRE"..

il titolo è un modo di dire in francese in cui non vi è nulla da eccepire..è saggio..è così..Quando nell'esistenza umana si avvertono i sintomi dell'indecisione per una questione non risolta,per un complicato rifugio dell'amministrazione dei beni comuni,quando si chiede ua risposta che decida l'avvenire delle nostre speranze..allora questo termine assume il suo pieno significato..così è.. e deve essere così.L'uomo non sempre si convince che ciò che ritiene necessario,ciò che gli viene spiegato sia una differenza con quello che pretende..che tutto diversamente da come si aspetta di ottenere, sia una probabilità e non una sicurezza per quanto egli sappia di conoscere le situazioni,le basi di cognizioni di causa..la metamorfosi delle ricercate sovvenzioni dello sconosciuto mondo degli eventi, fa alcune volte accadere momenti di prescrutata finalità compromessa con le ricerche avanzate e sicure per la conferma finale..allora il famoso detto prenderà una piega con maggiore sensibilità in quanto la certezza dell'avvenimento, risulterà falsa di fronte ai risultati sperati e agognati.. anzi quasi sicuri nella loro infallibilità per la preparazione dei presupposti studiati e preventivati..ma "SAVANT DIRE" dimostrerà che ..nulla vi è da eccepire..così è ..e così deve essere...

lunedì 13 settembre 2010

LA PUNTUALITA'

L'uomo dovrebbe avere un minimo di decedenza così come la donna, quando promettono un appuntamento e considerare che gli altri o l'altro che attendono con ansia e con precisa motivazione la persona specificata nel momento di poterla vedere e raggiungere la sua confidenza d'essere... guardano invano le ore o i momenti che trascorrono nell'attesa non mantenuta. nè considerata tale..Purtroppo la maggior parte delle persone, non considera questo atteggiamento con cura meticolosa..anzi la parte femminile ritiene che l'attesa prolungata sia più considerevole per i suoi meriti, in quanto il desiderio dell'improvvisa comparsa aumenterà di grado e otterrà maggiore considerazione della sua persona...è un errore poichè colui che l'attende oltre l'orario stabilito,ad un certo momento potrebbe andare via o addirittura farle un monito per la mancanza d'educazione.Coloro che si comportano in tal modo, non sono soltanto tagliati per questa necessità, ove non danno una precisa importanza all'accaduto,ma si comportano in tale maniera anche con il proprio lavoro eseguito in ritardo,in una manifestazione non convenuta anche se precisata..non sono affidabili per nessuna questione in quanto si conoscerà la loro ostinata classificazione della mancanza di PUNTUALITA'.E' un importante e grave "handicap" per la fisionomia dell'essere proibitivo quando si conoscono le vere modalità dell'esistenza non programmata, ma vissuta senza precisione, nè considerazione per coloro che sono coinvolti nella vita di individui poco presenti e poco compresi nelle esigenze altrui..ma che pensano soltanto alla propria personalità che evidenziano con l'egoismo e con la speculazione della propria figura, ritenuta al di sopra delle qualità altrui..ma che alla fine resteranno soli, poichè il mondo l'ignorerà per la loro pessima abitudine e complotteranno solo con sè stessi...

ESSERE INTRIGANTI..

Nell'esistenza umana molto spesso gli individui sono portati ad interessarsi alle vicende altrui ,non con la curiosità poichè in quei casi specifici non dimostrano alcun interesse per le vicende narrate,ma desiderano essere presenti nelle domande che condurranno al pettegolezzo e non ad una sincera intromissione del cuore.Costoro si divertono a fare domande inopportune tanto per dare fastidio,per demoralizzare coloro che hanno un sorriso di gioia,per trascurare l'educazione che comporterebbe un minimo di riguardo verso coloro che al contrario, non dimostrano confidenza dei loro fatti personali.Quando le persone sono INTRIGANTI pongono domande assurde..quanto sia il guadagno,come vivono in famiglia,quanto spendono,quale sarà l'eredità lasciata e perfino sulle "colf" desiderano sapere il compenso e l'orario,etc..tutto questo senza il minimo riserbo, senza un decoro che vi sia nella personalità di colui che si comporta in tal modo.La vita ci dimostra una sapiente modalità d'essere, in cui l'uomo come tale designato dovrebbe avere la prerogativa di comportamento esclusivamente estraneo all'intromissione dei fatti privati degli altri,perciò si definisce tale...altrimenti verrà considerato come "una donnetta qualunque" senza misura e senza quella cultura che lo distinguono dalla massa degli INTRIGANTI per mestiere in cui la socievolezza viene contraffatta con la specifica qualità dell'intromissione altrui.Costoro godono dell'imbarazzo di chi hanno di fronte,che trovandosi
alle prese con situazioni non preventivate,nè programmate e con il carattere introverso e piuttosto contenuto per ciò che riguarda i propri fatti personali,si troverà dinnanzi ad individui spregiudicati e crudelmente designati tali, in quanto essi vorrebbero spogliare l'apparenza dell'opportunità d'essere considerati persone di fiducia e non persone che fanno dei problemi del prossimo, un significato esplicito e crudele della loro vita...

LA DECISIONE..

Quante volte nella vita si prendono DECISIONI che ci sembrano siano giuste, talvolta errate, talvolta rinviate? Non sempre l'uomo è a conoscenza dei propri sentimenti nel guardare le situazioni con un ottica che divora la propria curiosità e la propria efficienza, che dimostri l'infallibilità della scelta.Quasi in tutte le circostanze, si crede che le formalità adottate per conseguire una chiarezza che conduca alla consistenza della precedente situazione di fronte a quella successiva,sia una predisposizione assoluta e destinata alla probabilità di soccorso ai propri desideri non realizzati dalle azioni degli altri.Molte volte, quando sentiamo dentro di noi l'opportunità di chiarire con un nostro reale e conseguente risultato, ciò che gli altri ci hanno dimostrato, senza quella reclusione delle loro ingordigie riguardanti la predisposizione alla gelosia e all'invidia, noi ci sentiamo sicuri d'aver compromesso anche la nostra amicizia sincera per una causa reale e dimostrativa..ma in seguito, potremo anche pentirci della DECISIONE presa in quanto abbiamo realizzato il nostro pensiero, ma abbiamo perduto coloro che ci erano accanto anche con un semplice saluto.Allora non sempre un giudizio emesso dalle circostanze negative può dimostrare la requisita completezza della nostra inquietudine..ma può accertare che la nostra tolleranza, sia superiore al torto subito e che l'amicizia fino allora dimostrata sarà un condono di quanto abbiamo subito..,

domenica 12 settembre 2010

LA FAVOLA..

Ai fanciulli in tenerissima età si narrano le favole ,affinchè la loro natura sia predisposta verso una morale che formi il carattere dell'adulto che sarà..ma quante volte ricordando quei tempi dell'infanzia ci chiediamo che importanza esse hanno assunto nella nostra vita?Un'importanza rilevante se le ricordiamo,se ci hanno insegnato la vittoria della bontà, della perdita dei cattivi. della morale finale che ricordiamo durante la nostra esistenza, nella quale abbiamo configurato la condotta verso noi stessi e verso gli altri.Esse ci hanno inoltrato nei campi della cultura, in cui sono rappresentate come un significativo e particolare risultato, dove le nostre ricordanze sono sostituite dagli esposti di coloro che hanno dimostrato la propria sicurezza nell'elaborare concetti di narrativa ove la finale è la medesima,ove la ricchezza delle situazioni sono così.. diversamente narrate.. ma il cattivo perderà la sua battaglia e il buono la vincerà..Anche nell'esistenza si spera che ciò avvenga, ma purtroppo in questa vita molte sono le incoerenze che accadono..pertanto la speranza è nell'altra, ove la certezza che i buoni avranno un premio e i cattivi subiranno il tormento delle proprie crudeltà, sono un sicuro ordinamento delle realtà che si avvereranno nella storia dei tempi..

LA CREDIBILITA'..

Ogni uomo nella vita cerca la possibilità di avere quella determinata fiducia in tutto quello che compie per poter affermare..la vita è bella ma soprattutto viverla con gli altri..Alle volte però questo termine non si condivide con la ricchezza interiore di coloro che ingannano sè stessi e non comprendono che nell'ingannare gli altri, decidono la propria avversità nella conclusione della ricerca di prolungare la proibitiva sensazione dell'offesa e della precaria dimostrativa di sostenuta freddezza nei sentimenti, che si offrono con la complicità dei singoli provvedimenti adottati nella mancanza di sincerità con coloro che li circondano. Avere CREDIBILITA' è importante.. significa soddisfare la propria identità con il rispetto e la stima di chi avverte la nostra vita, con le chiarezze di scoprire la sincera identità della propria..anche se le circostanze sono avverse alla disciplinata refurtiva di compensazioni rilevanti che ognuno cerca di mostrare per ciò che considera sia la migliore presentazione, per adescare l'attenzione di quelli che si sono comportati senza malizia e senza provvedimenti d'interesse, culminanti nella sicurezza di nutrire le spettacolarità della vita.Essi sospendono quelle smancerie di poche e recalcitranti effusioni in cui non è necessaria la crudeltà degli avvertiti e controproducenti attimi di fievole complicanza che l'esistenza fa approvare con la rilevante essenza delle ribaltabili sentenze dell'esistenza,ma cerca di prolungare l'attesa stimolata dalle conclusioni adottate per favorire questa sensibilità in maniera del tutto conclusiva per la volontà dimostrata, quando si combatte per la riuscita delle problematiche che la vita ci espone in ogni circostanza e che conclude con l'affermazione che essa sia la conclusione della natura umana.. .

sabato 11 settembre 2010

LO SCETTICISMO..

Vi è una nota canzone che si chiama..scettico blù..che racconta quanto sia possibile essere indifferenti alle sensibilità del cuore, in quanto queste si considerano restrittive per la realtà della vita.Colui che si dichiara tale, dimostra la glacialità del suo sguardo che indaga su ogni momento dell'esistenza altrui, quasi a difesa del proprio essere poichè ritiene che "stare con i piedi per terra" sia per lui una sicurezza.Nella vita ogni individuo conosce bene i propri limiti, nei quali si raffigura ogni volta che stimolato dai suoi stessi interessi, vuole approfondire l'animo di chi gli è di fronte..ma solo con le sue proverbiali e sistematiche confidenze limitate dall'esperienza provata in passato, che gli ha insegnato a diffidare di tutti.Chi afferma d'essere in questa maniera proporzionato alle vicende umane, non crederà alla sincerità di chi ha nel cuore ancora conservato la speranza di coloro che sono al di fuori di questa verità non confermata, nè possibilmente verificata.Si dirà che coloro che si distinguono per una fantasia, per una realtà di chimere abbiano la "testa fra le nuvole"..non è vero..poichè sognare fa parte della natura umana..i bambini sognano con le favole, gli adulti sognano con il contatto con gli altri ,quando credono ancora nella possibilità di poche ma probabili amicizie che nel tempo si consolideranno e troveranno quello scambio amorevole d'intenti.La vita è senz'altro amara,fonte di cocenti delusioni,ma l'uomo ha la possibilità di reagire e di ricominciare..guai se così non fosse significherebbe trascorrere l'esistenza nella più cupa infelicità e nella solitudine di sè, in quanto non si nutrirebbe della fiduciosa clemenza offerta dalle circostanze.E' pur vero che molto spesso gli altri ci deludono con realtà che corrispondono alla specificata sembianza di offendere e tradire la nostra sensibilità,ma ci chiediamo mai, quante volte siamo noi più o meno coscientemente a offendere la sensibilità del prossimo?Tutti abbiamo la necessità di dichiarata familiarità con coloro che ci circondano,pertanto la salvezza dell'individuo sta nella probabilità d'intesa e non di lontananza dagli stessi contatti, che potrebbero condurre l'uomo alla completa alienazione di sè..

venerdì 10 settembre 2010

LA MEMORIA..

L'uomo è dotato di MEMORIA altrimenti come farebbe a precisare i momenti della vita,l'istruzione ricevuta che gli servirà per occupare un posto nella società,ad assicurarsi la sincera convenzione d'amore con coloro che gli stanno a cuore?etc...Ma questo elemento non necessita solo per la specificazione degli appositi convenevoli dell'esistenza,per i progetti che si dovranno compiere,per dimostare agli altri d'essere il migliore..bensì per ricordare cosa è stato e che cosa egli dovrà divenire,per far valere la propria personalità nei conflitti che l'esistenza impone durante il cammino affinchè sia consapevole di quanto ha compreso,di ciò che ha confortato il suo cuore..se al contrario questa precisazione della mente non esistesse, l'uomo non potrebbe essere un vitale elemento,ma si perderebbe nelle mistificazione di quanto in precedenza aveva elaborato con la sentenza d'essere privo di quella luce che si accende nel momento dell'idea sopraggiunta e dichiarata opportunità d'ingegno.Coloro che sono totalmente privi di MEMORIA sono persone malate,che non ricordano nulla..ciò accade per una guerra.per una forte emozione sia per lo spavento che per un dolore d'amore che ha tolto la possibilità di recupero alla vita ed infine, vi sono determinate malattie che tolgono la facoltà del ricordo.Quelli che al contrario sono soltanto smemorati, guardano con incertezza d'intenti la possibilità di memorizzare ogni avvenimento,ogni richiesta di speciali avvenimenti che ripiegano sia sul passato che sul presente..rinunciando alla prerogativa di future ambizioni,di future e conseguenziali attimi di preparata cultura.Perfino gli animali conservano questa sensibilità e se vengono abbandonati talvolta come nei libri,impiegano tempo ma ritrovano il padrone che con loro non è stato certamente affezionato..vi sono poi quelli che non si arrendono neppure di fronte alla morte e aspettano con infinita pazienza che il loro affetto più caro, ritorni come sempre a casa all'ora stabilita.Infine vi sono coloro che non ricordano l'attimo precedente per una questione di problematiche esistenziali,dell'età non più coerente con gli attimi che essi vivono,che dimenticano facilmente opportunità che risolvono la speculata esistenza in cui l'uomo si determina con la MEMORIA..Infatti coloro che non sono più fra noi vengono ricordati "AD MEMORIAM" poichè la loro vita è stata esemplare o celebre per ciò che hanno compiuto.Questa sensibilità nell'esistenza umana è determinante per le scelte che si dovranno compiere, tenendo conto e paragonandole a quelle trascorse,per ricordare i cari affetti che non sono più con noi,per celebrare un banchetto di nozioni ogni qualvolta esercitiamo quelli che sono le nostre proprietà d'essere,per dimenticare volutamente coloro che ci hanno fatto del male..in definitiva essa consegue all'affermazione dell'individuo e alla sua evoluzione del tempo che verrà..

giovedì 9 settembre 2010

IL POSTINO SUONA SEMPRE UNA VOLTA..

Si afferma che "il postino suona sempre due volte"... in alcuni casi questa precisazione non è esatta...La posta ci viene recata quotidianamente, ma quella che evidenzia la ricerca della verità e della specifica conclusione dei progetti sperimentati durante l'esistenza, si avvalora solo quando l'uomo ne rende partecipe sè stesso in rapporto con gli altri..per cui la suonata del postino evidenzierà la conclusione dei rapporti che hanno significato la sua esistenza, con la rispettabilità e la dignità ottenuta nell' aver dimostrato una convivenza con coloro che ha incontrato durante il suo cammino...ecco perchè il titolo di cui sopra..non vi sarà dopo, un'altra possibilità terrena,solo quella della trascorsa esistenza nella quale si è manifestato ogni elemento atto a soddisfare le proprie causalità ritenute opportune, per raggiungere quella maturità d'intenti che hanno formato ogni individuo nella sincerità di opportune manifestazioni d'interesse comune.Quando la vita si determina in una fase di atterraggio dopo un volo durato alcuni anni,l'uomo crede di poter trovare un'altra lettera del postino che busserà nuovamente alla sua porta per recapitargli la lieta novella..ma egli non comprende che questa dipenderà da quello che ha compiuto precedentemente e che sarà conseguenziale al rapporto degli avvenimenti successivi..ma si aspetterà la conclusione non meritata di quanto prima credeva fosse rilevante e meritorio per l'evoluzione successiva..ma quando questa verrà a mancare..allora comprenderà che il POSTINO SUONA SEMPRE UNA VOLTA..ed egli non ha sentito, nè risposto alla chiamata della propria vita..

LA SCATOLA NERA..

Quando accade un incidente mortale,le persone addette all'interpretazione di tale evenienza,cercano la famosa SCATOLA NERA per verificarne la causa e le modalità.A volte ne comprendono le possibilità accadute,a volte non reperiscono il movente.Nella vita gli uomini avrebbero spesso necessità di trovare questa famosa SCATOLA per conoscere il proprio cuore e conseguentemente verificarne il contenuto.L'esistenza conduce ad una frenetica ripercussione degli eventi che si trasformano quasi sempre, in avvenimenti di grande sofferenza o d'infinita speculazione d'interessi molteplici atti ad individuare la crescita delle fisionomie di raccolta significativa a sè stessi e alle proprie evidenziate necessità, che si considerano essenziali ed esclusive per raggiungere le possibilità d'intesa con gli sperimentati riflessi di una capacità attendibile e non frustrante, in cui si manifestano le svariate e recondite vicende che si ritengono conseguenziali alla risposta della richiamata conclusione dei singoli desideri e approvvigionamenti della marcata visualità d'occasione.Ne consegue che durante l'esistenza, l'incidente non verrà spiegato con l'evidenza dei fatti ripetutamente riflessi nella vita di ogni uomo,bensì si cercheranno verifiche di continuo interesse per demolire le capacità non ritenute valide alla spontanea conclusione dei fatti narrati,ma offuscati dalle non sincere applicazioni che si ritengono valide alla rispettabilità e alla dignità di qualsiasi avvenimento che si completa nella parentesi della vita umana.Pertanto quando si cercherà questo elemento per dare una spiegazione alla caduta della rispettata familiarità con coloro che cercano ripetutamente la dimostrazione della conquista ottenuta con l'avidità e la speculazione d'interessi personali,non si troverà la SCATOLA NERA, poichè i sentimenti sono stati annullati e la respinta solidarietà con gli altri farà si che la probabilità accaduta, venga rimossa dagli aspetti veritieri e sinceri che si avvertono nel cuore..

martedì 7 settembre 2010

LA CULTURA..

La CULTURA è alla base dell'emancipazione umana..essa si solidifica nel percorso dell'età poichè attraverso le sue modalità,le sue esperienze di coloro che affermano verità di conoscenza prestabilita nei tempi trascorsi,nella specificazione di coordinate della vita che semplificano le vicende avveniristiche del futuro,che insegnano le diverse discipline in modo da essere e sentirsi meno soli nell'accaparramento della vita umana..determinano un coordinato sodalizio con la richiesta che l'esistenza impone nell'accurato simposio degli accertati avvenimenti che si predisporranno per un futuro richiesto per l'occupazione umana.Coloro che non sono abilitati a questa disciplina, difficilmente s'insedieranno nelle differenti categorie della vita,per affrontare le difficili prove che l'esistenza impone a chi cerca un possibile e preventivato rimedio alla probabile riuscita della sicurezza della propria ricerca che determinerà la sicurezza futura nella società a cui appartiene.L'uomo senza i requisiti richiesti per essere considerato una persona di valore nell'ambito delle discipline di varie materie,soffrirà per essere e sentirsi escluso dalla vita di coloro che hanno studiato con meritevoli conseguenze, che hanno dimostrato il valore delle loro specifiche risultanze dell'incerto destino in cui si programmeranno le sentenze della vita.Allora questa simbiosi fra la stentata possibilità di ricerca, non avendo i requisiti necessari e la sicurezza determinante dagli eventi suddetti,farà inoltrare la pratica della vita, della conoscenza con maggiore facilità d'ammissione, in quanto l'esaminando è nettamente superiore a colui che al contrario dimostrerà la consapevole incapacità d'esprimere qualsiasi citazione o qualsiasi conoscenza che ha ravvisato nei suoi studi di approvvigionamento culturale, in cui si sarà dimostrato all'altezza della situazione.Pertanto si enuncia che la CULTURA evidenzia chiaramente quanto essa sia importante nell'esistenza umana,attraverso la quale si raggiungono quei grandi traguardi che al contrario lascerebbero l'uomo distante dalle sue prerogative e dalle sue vicende non concluse con la ricchezza delle proprie facoltà intellettuali..

LA CURIOSITA'..

Tutti gli uomini sono curiosi..si afferma che le donne lo siano di più, ma ciò non è esatto..le donne dimostrano più eloquentemente la finalità di questa sensibilità mentre l'uomo è più chiuso per aspettare il momento di apririsi a questa confidenza che senza dubbio è un elemento fondamentale nell'esistenza degli esseri umani.Se questo termine approda alla verità,allora la rincorsa alla cognizione delle cause non eccessivamente manifestate, determina la certezza dell'informazione..purtroppo però molto spesso, questa modifica non sussiste in quanto la diceria diventa un "gossip" di menzogne che deliberatamente sono un profluvio di parole dettate dall'invidia e dalla gelosia..oppure si avverte la necessità di demolire una persona che si distingue dalle altre per meriti conseguiti.Nella vita la necessità di conoscere i fatti altrui è senz'altro un modo di essere preciso e determinante nelle predisposizione umana, che non cerca la richiesta d'informazione per superare i conflitti interiori verso chi si mostra silenzioso e deludente al dialogo prefisso..ma vuole conoscere i segreti più intimi per ammorbidire la propria conoscenza determinante alla sua prerogativa di sentirsi meno solo o comunque ravvisato nella sorte altrui.Coloro che si servono di questa occasione per deliberatamente fare del male al prossimo, per dividere la necessità di sentirsi unici di fronte ad un destino afono di postulante e legittimo rimprovero che la natura affligge durante il percorso terreno,dovrà risentirsi abbandonato dagli stessi presupposti che al principio si erano accumunati per difendere la sicurezza dell'appropriata fermezza della vita..ma coloro che determinano questa difficile e sofferta emancipazione con la richiesta dei fatti altrui per farne una diceria scomposta e lugubre nella dichiarazione di semplice amicizia, saranno opportunamente dichiarati "uomini privi di sentimenti" e di chiarezze offuscate dalle loro sentenze approssimative non decretate con la sincerità dei proponimenti prefissi, che designano una coerente partecipazione al dolore degli altri..pertanto la società li allontanerà con la scusante che essi sono un pericolo per la loro stessa vita..

lunedì 6 settembre 2010

L'AZIONE E LA REAZIONE..

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria..se si spinge contro un muro una mano, sentiamo come se il muro spingesse contro di noi... come insegna la fisica.. così come il sole attira la terra.. così la terra attira il sole stabilendo un equilibrio gravitazionale perfetto.Nella vita l'uomo non riflette spesso sulle conseguenze che possono derivare dalle azioni commesse inconsultamente, in quanto la reazione degli altri può diventare opposta alla sua o addirittura migliorare la prospettiva di visualità inserita nel suo modo d'essere.Ad esempio, negli aerei a reazione il gas di propulsione spinto all'indietro, spinge in avanti il mezzo..oppure nel cannone il fenomeno del rinculo quando il cannone spara, provoca un rimbalzo all'indietro dello strumento.Nell'esistenza umana quando si compie un'azione, si dovrebbe prima riflettere sulle eventuali conseguenze..su quello che si vuole dimostare..su ciò che si vuole ottenere poichè chi è di fronte alle nostre competenze, riuscirà ad ottenere risultati soddisfacenti, che ci concluderanno quello che abbiamo compiuto con maggiore equivalenza di quanto abbiamo donato.L'azione a volte può diventare eccessiva, se ad esempio diamo uno schiaffo per essere ascoltati o per ottenere rispetto e considerazione..ma l'altrui persona può reagire con un eccessivo risultato in cui si configurano quelle spettacolarità di mancanza di educazione espressa in modo volgare.Altrimenti un gesto dettato dall'amore sincero,oppure un simbolo dell'affetto provato con una carezza o con un bacio, possono provocare un profluvio di conseguenze inaspettate che renderanno la nostra azione maggiore di quanto abbiamo creduto d' interpretare.Un famoso paradosso afferma che il battito d'ali di una farfalla, può provocare per concatenazioni successive un ciclone all'altro capo del mondo..ma tutto ciò si racchiude in un semplice consiglio..dare credito al "libero arbitrio" umano per conoscere l'esatta riflessione che l'uomo compie quando gli offriamo il nostro cuore con azioni che risultano ineccepibili dal punto di vista umano.Anche la natura come purtroppo constatiamo ogni giorno, può ribellarsi alle nostre inconsulte provocazioni dimostrando con la furia degli elementi che un equilibrio deve essere mantenuto per evitare disastri ecologoci irrimediabili.La vita ci dimostra in ogni istante, che ogni momento che esprimiamo con un'azione i nostri sentimenti..la reazione determinante potrà essere recepita oppure respinta..l'importante è che sia sincera..

GLI OSPITI..

Esiste un antico detto..che dopo alcuni giorni l'OSPITE emetta un cattivo odore come i pesci conservati a lungo..per cui si ritiene che quando s'invitano nella propria residenza alcuni amici dopo trascorso un tempo reclutato dai padroni di casa consensienti nell'ospitalità donata,coloro che sono stati invitati con gioia e familiare contenuto di particolari affezioni,debbano lasciare il tetto ospitale.Non tutti comprendono quando è giunto il momento di questa decisione,in quanto l'uomo se è ben ricevuto,vuole approfittare della vacanza senza prendere in considerazione gli appuntamenti altrui in cui si esplicano le varie modalità della vita.Essi credono d'approfittare della bontà ricevuta, per "scroccare" quelle determinate situazioni di piacevole compagnia e di conseguente ricchezza di manierismi di applicate convenzioni danarose e confortevoli per l'approvvigionamento dei singoli interventi di occupata deliberazione nelle loro richieste, nelle quali si evidenziano i precisi sentimenti di egoismo e sfruttamento dell'ospitalità ricevuta.Non tutti gli amici o parenti per fortuna sono così, poichè l'educazione fa sentite l'ordine perentorio di togliere il disturbo a chi è stato gentile e ha dimostrato la sua confidenza con chi ha creduto nella sua amicizia,quando l'eccessivo e conseguenziale invito diventa un ordine di permanenza di abilitato riposo non concesso.L'uomo ha preservato sempre un eccessivo comportamento di suggestiva padronanza dei propri interessi, sia per la chiarezza dei suoi proponimenti a discapito degli altri, sia per l'ostinazione maturata in seguito al pensiero che.. coloro che possiedono debbano offrire a coloro che non possiedono..ma questi non hanno considerato che il momento d'uscita non è decisivo per l'attimo fuggente, ma per il rispetto e la dignità che fa di un OSPITE un eterno amico..

E' SGRADEVOLE..

Quale significato assume questo termine?Per una persona che ai nostri occhi si comporta in maniera del tutto inopportuna e offensiva nei nostri confronti,per l'avvenenza non ravvisata,per qualcosa che assaggiamo e non riscuote la nostra approvazione?La terminologia comunque risulterà sempre esatta per tutte le evenienze riscontrate durante il cammino della nostra vita.Allora come comportarci se abbiamo di fronte chi ci compone con la sua presunzione un tema di verifica e di soggettiva decisione, allorquando costui si comporta senza la nostra approvazione?Nella vita,noi ci aspettiamo la confidenza,la sincerità degli affetti,della consueta amministrazione dei risultati ottenuti con difficoltà,con un lavoro svolto con eleborata precisione..ma se gli altri si comportano senza convenzione con puerile aspetto, in cui s'annida la gelosia.l'invidia,il rancore etc,come possiamo fare finta di non accorgerci di quanto esso sia SGRADEVOLE ai nostri occhi?Come possiamo dimenticare le offese ricevute da un comportamento del tutto scevro di simpatia,di affezione declamata fino a quel momento con ipocrisia nascosta sotto mentite spoglie?Dobbiamo renderci conto che chi avevamo creduto fino a quel momento un essere piacevole per la nostra amicizia,per la nostra compagnia, si è ad un certo punto dimostrato eccessivamente inopportuno e oltremodo superbo ai nostri occhi, togliendosi la maschera che fino allora aveva portato.. per poi affermare la visione di un individuo che si presenta con la specifica attenzione della sua presenza indiscussa e per la sgradevolezza dei suoi comportamenti assunti dinnanzi a chi al contrario gli ha sempre dimostrato la sua amicizia..Alcune persone, purtroppo risultano SGRADEVOLI per l'aspetto che non si riscontra alquanto piacevole per la mancanza di dettagli in cui si evidenziano le singole manifestazioni.. sia di bellezza che di simpatia..ma talvolta costoro, sul giudizio emesso in un attimo nei loro confronti,sapranno dimostrare quanto ci siamo sbagliati nell'avvedutezza espressa senza ragguagli, senza reclusione d'immagine che al contrario ci dimostrerà quanto sia importante la bontà di precisione dei sentimenti racchiusi nel cuore e quanto sia decisiva la loro connessione ai nostri principi, che ritenevamo lontani per qualcosa che in quel momento non abbiamo compreso per la sventatezza dei singoli approcci..

domenica 5 settembre 2010

LA TORRE..

Esiste un vechio gioco che afferma tra due persone..chi butteresti giù dalla TORRE?..Noi non butteremmo giù nessuno..poichè la vita è un cuore grande che appartiene all'uomo,ma in questo caso il significato è un altro.Colui che si affanna durante l'esistenza a salire la scala della TORRE con ansia per raggiungere le qualità che non possiede e le probabilità di ricchezze non spese per la chiarezza della propria vita,dovrà escludere la cima di questa evenienza in cui si riflettono i commenti della ricevuta e complessiva sofferenza che l'esistenza gli ha donato...costui crede che l'eterno cammino da compiere di sè stesso, consiste in una figura responsabile e partecipe degli occlusi ed effervescenti conseguimenti di ricerca sia convenzionale che riflessiva delle proprie azioni non verificatesi e che esse siano dovute alla sua mancanza di ordine prestabilito dalla natura dei suoi chiarimenti con le cause spontanee scelte per migliorare le condizioni di accesso a quelle offerte di cui sopra e non alle ricchezze di chi non sente la mancanza delle risposte alla chiarezza dei principi esistenziali e non decisivi per il conseguimento dei singoli e concreti ragguagli che l'esistenza ha posto come traguardo finale con il premio di aggiornamento dei quesiti raggiunti.La probabilità di accedere alla cima di questa salita così determinante per l'esistenza umana ,diventa un corrotto e intermedio conflitto con coloro che sono circondati da momenti di precisa confessione, con i singoli raggruppamenti che si evidenziano durante il tragitto delle precaria e senza dubbio spiacevole conquista senza alcuna risposta per non comporre la stentata e formale spinta verso l'alto, in cui si evidenzieranno le laboriose e inutili ricerche della verità non conseguita..

IL SACERDOZIO..

Questa missione in cui si rappresenta la chiarezza di DIO è annunciata con la sua parola e i suoi insegnamenti.Colui che si affida all'amore di CRISTO deve essere scevro da pregiudizi e da conflitti interiori,offrendo per l'esistenza che gli è stata assegnata la povertà di tutto ciò che gli era caro, perfino la lontananza degli affetti preziosi al suo cuore, poichè l'unico e sincero contegno d'amore deve essere verso COLUI che lo ha chiamato a sè.La vita di chi è prediletto ha un significato duplice..amare gli altri e dividersi con gli altri senza assumere atteggiamenti propri rinunciando a quelle prerogative esistenziali che fino a quel momento lo avevano raccchiuso nel cuore di un essere umano..Quando l'uomo Sacerdote si aggrega alla Famiglia Divina, si comporta con una dolce comprensione verso coloro che si addebitano le difficoltà della vita,verso coloro che sono privi di sostentamento,,verso coloro che hanno necessità di una parola di conforto, verso coloro che chiamano per soccorso spiritiuale e corporale,verso coloro che sono indegni ma che ad un certo momento della loro vita e vicini alla morte, hanno necessità d'essere perdonati e comunicati nel nome del SIGNORE.Non esiste fra costoro la scelta delle anime..non vi sono preferenze d'amicizia, nè banchetti, nè simposi da ricordare..tutti uguali..anzi si devono preferire coloro che non hanno nulla e che necessitano di un cuore buono.Quando un uomo si comprende nell'animo per i peccati commessi e compie un atto d'umiltà con la confessione, il Sacerdote non deve chiedere i fatti di chi gli è di fronte con domande insistenti in quanto in quel momento è la coscienza dell'animo umano che parla e chiede la Misericordia Divina..anzi deve proferire conforto e dare la sua benedizione, affinchè il postulante si senta riappacificato con Dio e non commetta più l'offesa che gli ha procurato dolore, poichè la comprensione con l'Altissimo è proprio questa connessione con il suo Spirito..nè deve condannare con frasi di provvedimenti futuri, altrimenti costui invece di una confessione dinnanzi ad un ministro di Dio crederà d'essere in un tribunale come reo confesso.Essi devono ricordare che hanno scelto una missione d'amore,che porti il cuore a coloro che non lo possiedono,che conduca paziente attesa per coloro che sono lontani da questo principio in quanto deliberatamente dichiarano d'essere atei,cioè privi di qualsiasi fondamento religioso..il Sacerdote è un missionario.. non un mestierante che del suo lavoro di questua religiosa, debba diventare un lavoro di questua onerosa.Inoltre coloro che hanno promesso con un giuramento sacro la professione di fede,perchè chiedono l'amnistia di tale giuramento e desiderano una compagna per la vita?Ma essi hanno già un Compagno che hanno scelto in precedenza,con un anello sacro che rappresenta il loro voto,come pensano di sostituirlo con un'altra "vera matrimoniale"?Come coloro che sposandosi due volte sono considerati bigami?Infine quelli che danno un esempio amorale dell'abito che indossano, infierendo sui deboli,sui malati,sugli innocenti,hanno compreso che il dolore lo offrono anche e soprattutto a COLUI che è morto in Croce per i peccati del mondo,e dando questo esempio immorale cosa possono domandare in futuro per la loro anima..come i fedeli possono riporre la propria fiducia in chi si è comportato disonestamente e vigliaccamente con la vita degli altri,usufruendone della loro esistenza con la parsimonia della loro?L'uomo allora a chi dovrà rivolgersi,a chi dovrà confidare le sue pene per ottenere il perdono?Naturalmente ed effettivamente non tutti sono così..pertanto chi prega il SIGNORE,chi chiede o dona offerta al suo Cuore deve necessariamente dire..sia fatta la tua volontà e non la mia..

venerdì 3 settembre 2010

LA LUNA..

La LUNA illumina le tenebre come luce riflessa del sole e pertanto viene considerata un elemento importante dagli uomini che hanno deciso un tempo d'esplorarla e ci sono riusciti..ma nel dialogo con gli altri che significato assume il concettto"avere la LUNA di traverso"?La risposta è molto semplice..essa è un'espressione idiomatica italiana...essere in lotta con sè stessi per i propri problemi e dimostrare agli altri un malumore fondato sulla insicurezza dei conflitti da risolvere e per cui si addebitano gli errori e il nervosismo a coloro che ci circondano.La LUNA non assume mai posizioni trasversali,possiede soltanto alcune fasi che dimostrano la sua pienezza di fronte all'occhio umano o la metà o un quarto della sua essenza per i cambiamenti di opportunità diverse per essa create..ma allora perchè questo modo di dire?Perchè dare la colpa a chi non dimostra alcuna connessione con questa terminologia?Il senso forse può dipendere da leggende narrate, in cui gli uomini si tramandano nei tempi per affermare l'influsso della LUNA sulle vicende umane.per alcuni individui particolarmente sensibili.Infatti molto spesso i contadini seminano e raccolgono seguendo le fasi lunari..leggenda o realtà?Non ci è dato capire..però sembra che le cose funzionino veramente..Perchè l'uomo nella sua infantile ricerca ha sempre addebitato agli altri le proprie sconfitte,le proprie miserie della vita, senza mai preoccuparsi dei singoli episodi in cui ha dimostrato l'eterna precarietà della sua esistenza..fino ad addossare a chi è molto lontano, a chi non ha alcuna connessione nelle sue interpretazioni esistenziali, quello che avrebbe dovuto cercare per migliorare sè stesso avventurandosi con chiarezza in quelli che sono i misteri della vita..

giovedì 2 settembre 2010

LA CINTURA DI SICUREZZA..

Questo genere di termometro avventuristico si usa nella confidenza abituale con un mezzo di trasporto... sia la macchina.,l'aereo etc,poichè si cerca di attutire il colpo nel caso d'incidente sia mortale che poco incisivo per la vita umana.Nell'esistenza tutti abbiamo necessità di codesto accessorio, in quanto la nostra incolumità viene compensata dalla probabilità di soccorrere la propria vita con la ricerca delle opportunità in oggetto.Quanti se ne servono?Molti.. si ritiene poichè l'uomo conosce i suoi limiti e di fronte al pericolo si prepara a combatterlo nel miglior modo posssibile.Al contrario, quanti altri ritengono superfluo adottare questo sistema per poi subirne le conseguenze?Ma nell'esistenza umana la precarietà della singola necessità per offuscare del tutto questa insicurezza,questa decisiva mortalità dell'essere travolto dalle passioni,dal dolore,dalla caparbietà degli insuccessi, comporta un deliberato senso di oppressione per cui a nulla valgono le suddette raccomandazioni,esse si completano con la mercede non richiesta della probabilità dell'esenzione da tale 0pportunità che senza dubbio dimostrerà in seguito la catastrofe.Se l'uomo rischiasse ogni volta la propria vita,sapendo a quello che andrà incontro,certamente avrebbe maggiore considerazione della sua qualifica d'intermediario con la morte..ma l'uomo nella sua presunzione considera oltremodo difficile essere inferiore a costei e allora decide d'ignorarne le conseguenze..anche verso sè stesso nel momento che toglie LE CINTURE DI SICUREZZA a tutto quello che fino a quel momento ha dimostrato di possedere con la sua volontà..

I GRANDI A VOLTE NON HANNO RISPOSTE..

Quando un fanciullo si protende nelle sue richieste non semplificate per l'età conseguita,a volte richiede l'aiuto di una persona adulta..ma non sempre costui ha la capacità d'offrire una risposta esatta.Spesso nella vita,le certezze dell'adulto sono complicate anche dinnanzi a delle semplici richieste di contenuti, poichè la sicurezza che si dovrebbe dimostrare non è preceduta da positive situazioni che l'esistenza ha provocato nelle vita degli altri..per cui l'adulto non sa chiaramente cosa proferire e quanto sia consapevole nella comprensione dei suoi giudizi.Le domande poste non sono così approdate alla certezza di risultati conseguiti positivamente o conseguiti negativamente, ma in seguito corretti dall'esperienza provata,per cui si tenta di divagare con risposte che non danno la certezza o l'approssimazione della questione richiesta.I fanciulli nella loro innocenza,molto spesso provocano negli adulti, un sensibile approfondimento delle loro condizioni d'essere, in quanto sono in quel momento consapevoli della propria esistenzialità, della propria figura nella società,della propria reclusione dinnanzi a verità che si sarebbero dovute dimostrare e che al contrario sono fallite per viltà o per necessità d'abitudini ormai conclamate per la singola appropriazione dei risultati ottenuti.Allora la questione assumerà un significato diverso e nello stesso tempo molto importante..poichè il fanciullo diventerà adulto e..l'adulto si comporterà da fanciullo..

IL SISTEMA NERVOSO..

Mia nonna affermava sempre che il suo SISTEMA NERVOSO veniva continuamente sobillato dalla tranquillità della vita per l'agitazione promossa dagli intenti degli altri .L'uomo facilmente si prodiga affinchè la quiete della sua figura non sia convertita in attimi d'ira in cui esplode la sua identità attraverso parole e gesti di cui in seguito si pentirà, per la pace che regna nella duttile ma comprensiva amicizia o affettuosità che lo lega a coloro che lo circondano...ma in quei momenti costui dimentica ogni sembianza umana che si prodiga nella chiarezza altrui, per dare sfogo alla recuperata affermazione dei propri istinti e non dei singoli sentimenti.Durante il diverbio i nervi esplodono come fuochi d'artificio in cui "l'ein plein" finale a volte diventa fantasmagorico con effetti superati dalla stessa intenzionalità che aveva preceduto il diverbio.Si dovrebbe tentare di soffocare l'improvvisa collera,la ritenuta giustizia dei propri avvertimenti per non entrare nella condizione di risparmiare qualsiasi serenità ed affrontare coloro che in quel preciso istante, riteniamo nemici al nostro essere, al nostro chiarimento dei sicuri principi creduti essenziali e raccomandati nella nostra esperienza di vita trascorsa,L'esistenza nasconde spesso la rispettabilità di coloro che sono avvinti da tali attimi di violenza e delude i preservati nervi dall'offuscazione degli assembramenti di reclutate opzioni di richiamo alla pacatezza dei singoli sentimenti..per cui la stessa effervescenza dimostrata durante l'acceso dibattito, diventa una crudele distruzione di sè stessi con la rappresentazione di quello che si nasconde dentro ogni essere umano.. ma che al momento fuoriesce nella completa distruzione dei propri nervi, ritenuti colpevoli dell'attimo fuggente,,

LA RIBALDERIA DELLA FALSITA'..

Quando durantre le discussioni che avvertono l'animo nella sua specifica volontà di connessione con chi ci dimostra con inflessibilità la propria condiscendenza verso la reclusione dei contenuti di sperimentazione, che si ravvisano come domande di apertura nella concezione di sembrare sufficientemente restii alla chiarezza simulata della verità,si affievola la probabilità di conversazione precisa e sincera per debilitare la prospettiva di essere compresi e non respinti dalla possibilità d'intesa non superficiale ma decisiva per la ricostruzione dell'accaduto, secondo le proprie modalità e non quelle ritenute commissioni di speranze future nelle quali si evidenziano i concetti della verità.Colui che è "ribaldo" nell'evidenziare attraverso la simulata confessione in cui traspare la menzogna non evidenziata ma avvertita, procurerà la sensibilità dell'acquisto di fuoriuscita di parole dettate dalla pochezzza con la pluralità dei sentiti richiami della sincera affermazione d'essere considerati appartenenti alla probabilità d'intesa e non di allontanamento dalla cerchia di consigli forniti dalla precaria condizione della spettabile e proclamata figura dell'esistenza umana, che delibera costantemente la purezza dell'animo nobile.Ma cercare chi si ostina nella sfacciata repulsione della verità in cui si adombra ogni possibile risultato di accertamento della facilità di proverbiale costruzione di reconditi passaggi, in cui s'annida la prospettiva dei propri interessi per defraudare quelli altrui,si crocifigge la persona restia a queste simulazioni di reato...