sabato 31 luglio 2010

LE VACANZE..

Andare in VACANZA assume un significato d'evasione dai propri contenuti di reclusione in cui siamo costretti a vivere per esserci guadagnati uno spazio intermedio nelle eventualità delle sospirate avventure della vita.Non tutti naturalmente, possono permettersi questa opportunità in quanto lo scellerato denaro, si avventa sui nostri piccoli e modesti guadagni e ci ritiene responsabili di una spesa che non potevamo assolutamente permetterci.Quando al contrario la situazione è ottimale, si stacca la cosiddetta spina e si parte verso lidi incantati,verso mete che abbiamo sognato per tutto l'anno.La vacanza è d'obbligo per taluni,altrimenti che significato avrebbe la responabilità dei nostri modesti pensieri d'evasione, quando non esiste la possibilità d'effettuarla?Essa rappresenta la risposta alle dichiarazioni dei redditi che abbiamo dovuto espletare dinnanzi ad una cruda realtà, nella quale si configurava l'approssimarsi della stagione fredda senza la conformata descrizione dei nostri momenti di svago, in cui ci siamo evidenziati con la possibilità d'essere quel "qualcuno" che è andato via durante il periodo del caldo,che si è considerato tra i fortunati per il motivo che ha dimostrato agli altri ch'egli può..Molti hanno la casa al mare,in montagna,in collina etc..allora il discorso cambia poichè costoro mutano solo la residenza, ma ne guadagnano in profitto..al contrario gli altri decidono il percorso che li condurrà verso preziosi e vantaggiosi viaggi per approfondire la propria cultura e per guardare e ammirare le residenze altrui..ma si dovrebbe fare attenzione a chi ci si rivolge, poichè purtroppo molto spesso le connaturate modalità d'espatrio, risultano una fantasia di chi ha versato il proprio denaro in una scelta sbagliata.Comunque LE VACANZE necessitano a tutti..altrimenti come si farà a riprendere il ritmo della vita senza un distacco che necessita per l'atmosfera di distrazione e di vantaggio fisico che necesssita all'uomo?Le condizioni dell'apparato organizzativo saranno prese in tutte le direzioni,le valige non troppo pesanti saranno riempite e si partirà per quei luoghi sconosciuti e tanto ammirati sui "depliants" che ci hanno fatto sognare..ma che al ritorno ci apriranno gli occhi per le spese non previste, che lasceranno la nostra tasca al verde...

PARLARE A VANVERA..

Chi di noi conosce una certa VANVERA...infatti molti sono quelli che ne parlano senza magari averla mai conosciuta.La sottoscritta se l'immagina come una donna fatale ambiziosa e intrigante ma un poco fuori di testa e pertanto incapace di condurre un discorso coerente.Coloro che s'impadroniscono di questa teoria e si mostrano continuamente offerti nel dialogo senza comprenderne il significato, cercano nell'altrui persona la qualifica dimostrativa dei loro inganni.Purtroppo molti sono quelli che senza riflettere esprimono i propri pensieri dimenticando le regole della conversazione accettata e pubblicata con la chiarezza dei concetti illustrati..ma la sopportazione di tali individui, è nascosta nella duplicità dei loro animi.Infatti chiaramente si chiedono cosa sentano gl'interlocutori di fronte alle loro insipienza considerata prerogativa di molestare e di offendere l'intelligenza di chi hanno al loro cospetto..la permanenza di tale espressione farà la curiosità dei loro negativi e poco sentiti proponimenti.La vita si arricchisce di questioni di firma senza il contenuto dei programmi, che delineano la risposta che ogni uomo dovrebbe avere pronta a chi ne chiede la spiegazione,ma è più semplice dichiarare parole a VANVERA che assumersene la piena e completa responsabilità del dialogo.In questo senso le parole suddette e prese in considerazione per quello che valgono, dimostreranno chiaramente la pochezza di coloro che esprimono concetti in libertà senza accusarne la veridicità...

MOLLARE GLI ORMEGGI..

Non tutti hanno la qualificazione d'essere talmente forti da annullare le proprie circostanze abituali di vita,i propri affetti e le sospirate e ottenute finalità dell'esistenza per lasciare in un attimo la residenza che si è costruita fino a quel momento, per traslocare in un altro spettacolo della vita.L'uomo è un essere abitudinario e si comporta con le stesse operazioni di cui esercita la proprietà della sistemazione definitiva, in un congruo e speciale condimento dell'efficacia delle sue azioni.Non è facile allontanarsi da ciò che si è costruito..non vi è sincerità d'animo abbandonare i consanguinei per lidi diversi e lontani in cui si trasmettono quelle sensazioni di libertà motivata dall'esplicita e evidenziata manifestazione d'abbandonare i requisiti fondamentali, fino allora padroni dell'esistenza ottenuta con sacrifici e sofferenze...ma coloro che al contrario hanno questa prerogativa, si sentono pronti a lasciare ogni cosa, ogni affetto per andare a cercare quella emotività che dimostri ai loro stessi requisiti di chiarezza che la vita si può vivere diversamente e con maggiore curiosità nella quale si esprimerà la speranza dell'avvenire del destino che non ancora ha confortato l'animo umano. Esempio eclatante è quello dei missionari che rispondendo ad una mistica chiamata, hanno il coraggio di lasciare le consolidate certezze per lanciarsi verso gl'ignoto.Non per nulla GESU' ha detto ai suoi discepoli..chi lascerà tutto per seguire ME..troverà già su questa terra il centuplo di quanto ha lasciato.Nella certezza d'essere ripetutamente sconfitti dalle continue avversità,dalle prerogative della repulsione d'ogni dolore e d'ogni recapito di affrancatura senza quell'armonia di cui si sente la nostalgia dei tempi trascorsi, si dimostrerà che la scelta dei sinceri e affermati desideri umani si cercheranno altrove e non in quelli che si credono saldi nel concetto d'amore fornito fino a quel momento.. per cui MOLLARE GLI ORMEGGI farà di chi ha scelto questa nuova strada, uno spericolato ma rincuorato spirito d'iniziativa futura, in cui non si esclude l'avventura dei rimorsi lasciati..

giovedì 29 luglio 2010

NULLA BASTA A COLUI AL QUALE NON BASTA IL POCO..

Il titolo di questa narrazione indica l'approvvigionamento avido di colui che non si accontenta ma desidera sempre di più..quello che non ha ..e ciò che hanno gli altri.Eppure basterebbe il necessario per la domestichezza dei suoi intenti,ma costui non ha compreso quanto sia esagerato chiedere alla vita sempre di più.Le persone di questa categoria credono che il loro supporto energertico,così come la loro invadenza nel cercare ottimali eventi che li prefiggerebbero da una mancanza per loro dolorosa,si sono accordati con l'esigenza dei propri conflitti in quanto ritengono ch'essi siano indispensabili alla propria felicità d'essere e non alla propria richiesta continua e perpetrata nella condizione in cui si trovano..pertanto essi escludono in maniera totale la precarietà e la chiarezza del titolo di cui sopra e si sentono sprovveduti se non ottengono la domanda del provvedimento continuo della loro specificazione richiesta e concordata con il merito..di accontentarsi..Ma la propria costruzione di richiamo alle prelibatezze che la vita può offrire ,aumenta sempre più il desiderio di carpire quanto sia maggiormente possibile.. la ricchezza che si crede importante e determinante per essere felici.Il POCO non rende nulla..anzi chi lo possiede è ritenuto poco evidenziato da coloro che al contrario possiedono molto di più di quanto la vita possa dare.ma che ad un tratto per motivi inspiegabili sicuramente toglierà..
Durante la propria esistenza,l'uomo desidera approvvigionarsi di molte necessità che gli assicurino la sua voracità in maniera definitiva e non provvisoria per cui nulla finisce..ma tutto continua e quel tutto diviene sempre più una maggiore avidità di conseguenze dichiarate fasulle anche dal suo intelletto,ma costui non sente la necessità di fermarsi e continua a prolungare i momenti di richiamo dell'allodola, per consentire al suo innegabile fiuto la risposta effettiva delle sue necessità,così egli crede di approfittare dei momenti che l'esistenza gli mostra..prendere tutto ciò che può,tutto ciò che vuole,anche la necessità altrui senza fermarsi,poichè se lo facesse avrebbe per i suoi intendimenti quel POCO CHE NON GLI BASTA...

mercoledì 28 luglio 2010

IL FONDO DELLA BOTTIGLIA..

Chi assume questo atteggiamento durante la propria esistenza ha sicuramente toccato IL FONDO DELLA BOTTIGLIA..ha speso i suoi migliori anni con lo sperpero e la inettitudine di quanto gli veniva offerto oppure ha voluto consapevolmente dimenticare i valori dell'esistenza umana.Spesso le circostanze negative hanno dato la possibilità a costoro di essere esclusi dalla vita degli altri, non accettando le caratteristiche abituali che ognuno di noi deve affrontare per potersi considerare vincitore sulle continue lotte che l'uomo deve affrontare..ma la poca chiarezza unita ad una esasperata confidenza con i propri dolori, dimostrano la viltà di quelli che hanno distrutto sè stessi attraverso la dimenticanza di quello ch'erano un tempo.Essi sono simili a coloro che della propria esistenza ne fanno un continuo bacccanale, in cui il bicchiere è il fattore dominante della propria esistenza,senza il quale non si può esistere e alla fine per il quale si muore o ci si ammala con conseguenze catastrofiche, poichè hanno toccato il fondo del contenitore in oggetto. Non è semplice trovare sempre un "escamotage" un provvedimento,che sia esauriente a confermare la possibilità d'intervento necessario per sormontare gli ostacoli del cammino da percorrere, ma coloro che cercano una via d'uscita stimolando l'intelligenza,la capacità di comprensione per raggiungere la solidità sia affettiva che economica, hanno saputo essere individui contingenti e preordinati alla soluzione dei numerosi problemi che l'esistenza procurava loro continuamente, per cui costoro non verranno mai considerati come quelli che hanno al contrario TOCCATO IL FONDO DELLA BOTTIGLIA sia per viltà, che per l'audacia di proponimenti non trovati,nè cercati...

NON CHIEDERE A CHI NON TI VUOL DARE..

Ognuno di noi ha una particolare sensibilità in cui si domanda la ragione o il motivo per cui alcune persone non ci offrono quello che chiediamo loro,anche se consideriamo la richiesta minima e comumque doverosa nei nostri confronti.Non ci vogliamo accontentare della risposta negativa in quanto consideriamo la richiesta una precisazioone dell'affetto e della affinità che dovrebbero esistere nei nostri cuori.Ma colui che stabilisce un responso negativo,esauriente e in modo tale da non domandarci più nulla,insisterà nella provocazione del diniego e della imperturbabilità delle sue azioni.Talvolta noi dimentichiamo la sua proverbiale e dolorosa caratteristica e porgiamo la nostra confidenza, a colui che aspettava questo momento per deluderci con le sue risposte sibilline che allontanano il problema in un tempo non definito e che si sentono più importanti e decisivi nella vita di chi chiede aiuto o speranza di un momento migliore.Essi credono e si considerano "indispensabili" nell'esistenza degli altri, che al contrario dovrebbero dimostrare quanto sia precaria anche la loro vita e che se assumono un atteggiamento d'esclusione ai problemi altrui, questa farà loro quello che costui ha fatto agli altri in un momento non precisato della sua esistenza..dimostrandogli che la necessità di una comunicazione o di una risposta ben motivata, non avendo ottenuto la sincerità d'animo richiesta, si comporterà nelle sue future conseguenze con astio prestabilito, per fargli comprendere che "tutti siamo necesssari, ma nessuno è indispensabile"...

L'EQUILIBRIO..

Sicuramente non ci si riferisce a quello dei trapezisti..anche se essi si contendono sul filo la vita dei loro anni trascorsi sulla probabilità di non terminare il percorso stabilito dalla loro esperienza d'affanni e di sconvolgenti attenzioni nelle quali si discute la propria esistenza.L'EQUILIBRIO di cui si parla è una certa moderazione di tutti quei concetti,quei significati,quelle esperienze che attraversano gli anni della nostra fioritura fino alla senilità di quanto abbiamo vissuto.Non tutti lo possiedono..anzi sono pochi coloro che si reggono sui fili dell'esistenza con tenacia e sicurezza per non cadere nelle tentazioni fugaci e anonime di cui la vita si vanta di possedere per poi abbandonare le conseguenti cadute che definirebbero il percorso un groviglio di esperienze mal vissute e poco ponderate.Gli uomini che si vantano di possedere una certa calma,una qualificata denominazione dell'EQUILIBRIO ponderato attraverso varii aspetti della naturale capacità d'approfondimento di cui si può valutare la propria caducità di quanto appreso nella considerazione di tali effetti,non conoscono la validità che appare senza motivazione alcuna e senza dichiarazione di reddito ottenuto per la chiarezza dei propri errori senza danni e senza affanni..Ma chi ha certamente considerato questo momento di sicurezza della propria esistenza con la poca e residua vivacità che si offre nel camino di colui che si dimostra parvo di costose e avvenenti dimostazioni in cui sin espandono con esasperazione i valori umani..ha conseguito nella sua completezza una mancanza d'EQUILIBRIO eccezionale che servirà a dimostrare la caducità della vita raggiunta...

DARE GIOIA AGLI ALTRI

Come si fa a... DARE GIOIA AGLI ALTRI?..Con l'amore..quello gratuito dove la cautela dei sentimenti viene esposta senza limitazione alcuna,dove la semplicità dei singoli concetti esprimono la piena soddisfazione di calorosi applausi di ricevuta non pagata, ma amnistiata dal dolore e dalle preoccupazioni che la vita offre a tutti..anche chi non sa dare questo semplice obolo d'amore e di carità cristiana dovrebbe andare a scuola ad imparare cosa significa essere buoni,non concepire cattiverie ai danni degli altri,non conoscere l'ambiguità che gli esseri umani nascondono dentro di sè,aiutare il prossimo anche senza sentirsi dire.. grazie,ma solo per il senso di quell'amore che si nutre dentro al cuore e che ci fa rubare alla vita, gli attimi di dolore di cui essa ci arricchisce sempre di più. Le persone che non riescono a dare, ma sono pronte a ricevere sono tante..tante sono le imprudenze che essi manifestano per la naturale condizione di essere migliori degli altri a cui si paragonano sovente per poter affermare..siamo quelli che conosciamo il prossimo,che guardiamo nella vita degli altri per carpire le loro anime e farci così un'esperienza di valutazione alle loro spalle, comprensive di regalo pattuito con noi stessi senza alcun rimorso per quello che abbiamo loro tolto.Si dice..si mormora.. che qualsiasi prova d'amore è sostenibile fino ad un certo punto,poichè si deve considerare che l'esistenza degli uomini non offre nessuna sicurezza,nessuna garanzia, nessuna prova d'affidamento per cui meglio non indagare, nè spiegarsene le motivazioni.. si potrebbe incappare in uno scandalo,in guai senza fine..allora perchè non starsene da soli senza il dialogo offerto gratuitamente da chi si preoccupa dell'esistenza altrui,da chi vuol dividere la propria vita con gli altri,offrendo loro amore e comprensione nel discorso del percorso da effettuare che si nutre nella corresponsione d'amore?No..nulla da fare.. il silenzio è d'uopo..è d'uopo farsi i fatti propri senza comprendere quelli degli altri..poichè la migliore fuga è la complicità dei propri sensi incantati con noi stessi.. senza DARE GIOIA AGLI ALTRI..

LA CAREZZA

LA RISPOSTACCIA..

Quante volte nella vita abbiamo posto una domanda n cui abbiamo ottenuto una RISPOSTACCIA invece che un moderato e semplice significato di aspettativa per la confidenza accordata?..Tante volte..ci siamo rimasti male.. per non dire ..non ce l'aspettavamo..come ..ti abbiamo messo a parte delle nostra confidenza e in quel momento ti abbiamo dichiarato la nostra piena affidabilità, la nostra amicizia e tu ci hai deluso con la tua voce sonora in cui l'espressione detta è stata solamente un preciso e determinato concetto di rappresaglia in cui mancavano sia l'educazione, che il rispetto della tua persona che della mia.Spesso ci confidiamo, mettiamo la nostra vita nelle mani di chi non la merita affatto, concludendo..ma forse cambierà..ma forse avrà pena dei nostri conflitti,della vicissitudini che la vita ci mostra quotidianamente..si preoccuperà del nostro stato d'animo,troverà una soluzione adeguata ai nostri svariati problemi...no..tutto questo avviene solo nella nostra fantasia poichè la realtà ci mostrerà sempre la stessa figura con spietate risposte espresse con cattiveria e senza alcun affetto.Essere gentili costa poco per coloro che lo sono nell'animo,per chi ha compreso che tutti ci possiamo trovare nella medesima situazione di conforto,che una domanda prevede un responso d'aiuto e di reciproca comprensione in cui la soluzione trovata sarà sicuramente la migliore, poichè accertata da due visioni ottiche e non da una sola..ma quando colui che viene interrogato si dimostra aspro e tagliente, pronto a ferirci per dimostrare che si sente forte e battagliero di fronte alla nostra perplessità..allora in quel momento comprendiamo lo sbaglio fatto.. ma cerchiamo con un sorriso d'evitare l'irreparabile.Costui non ha ancora compreso che il suo continuo dire e apostrofare le persone con malgarbo, lo lascerà solo senza l'opportunità d'essere migliore..

martedì 27 luglio 2010

LA MINACCIA..

Un termine riprovevole e doloroso che purtroppo durante l'esistenza umana ,ricorre nel discorso di varie conflittualità ove la MINACCIA assume la caratteristica dell'ammonimento di un'azione cattiva e determinante per la sorte vitale di chi è configurato in tali situazioni.Anche con i fanciulli e non ce ne accorgiamo, questo termine viene spesso esposto per l'intimidazione che favorirà la loro paura se non converranno ai nostri desideri,al nostro modo d'educare e di pensare...e così via.Ma nella vita questo significato assume sempre di più, un concetto pericoloso per coloro che non si piegano,nè accettano le proposte suffragate dall' esposizione di proibitive espressioni che la vita vieta a chi è una persona onesta ed esemplare.Coloro che sono avvertiti da tale presupposto spesso compiono azioni riprovevoli, che magari non avvertono nei loro cuori,che al contrario non prediligono,che risulatano abiette secondo la propria evoluzione di sentimenti, ma che la costrizione della MINACCIA li avverte di un futuro approssimativo e doloroso.. sia per loro che per l'eventualità di colpire i propri cari. Allora questo proponimento assumerà la diversità della circostanza d'affrontare, per cui non si terrà più conto dell'eventualità del soccorso d'aiuto altrui,ma si configurerà l'opportunità delinquenziale del momento in cui l'unica scappatoia sarà la morte..per non aver ubbidito in un senso o nell'altro..

I CONFETTI DELLA BOMBONIERA..

Quando si offre una BOMBONIERA con i relativi CONFETTI si determina il significato di "regalia della sorte" avvenuta precedentemente per un avvenimento speciale in cui si desidera manifestare il proprio ringraziamento del dono ricevuto in occasioni speciali.Naturalmente i CONFETTI così come le loro confezioni, saranno diversamente attribuite nelle varie occasioni che intercorreranno nelle determinazioni di particolari ricorrenze.Ma nella vita quali sarebbero i CONFETTI di una preziosa e ricercata BOMBONIERA?..L'Ascolto che si offre agli altri nel momento del dolore in cui si chiede la Confidenza per essere aiutati,la Disponibilità della conversazione in cui si cerca la maniera d' esprimere la propria sofferenza con il concetto della dichiarata risposta,la Ricchezza del Cuore che nel comprendere la gravità del momento saprà essere una dimostrazione sincera e disposta al provvedimento richiesto,la Perspicacia del silenzio durante il quale si manifesta il racconto di chi sente la necessità d'essere aiutato ,l'Umanità nel corrispondere comprensione e affetto per la richiesta ottenuta,il Consiglio che determinerà la parte finale del conseguimento suddetto ed infine il Sicuro Rifugio in cui l'uomo si addentra con la certezza d'essere accettato.Questi sono i preziosi confetti dell BOMBONIERA della vita..spesso purtroppo si dimenticano le confessioni ricevute,spesso si crede che costoro siano eccessivi nelle loro confidenze e non si dà il giusto e riflessivo aiuto,spesso si dimentica che hanno dato a noi la capacità e la possibilità di un'amicizia riservata ed importante che potrà rendere loro la vita differente da ogni conflittualità,da ogni dolorosa manifestazione ricevuta con l'egoismo di chi non ha accettato le loro confidenze.Non è facile essere all'altezza della situazione,non è facile immedesimarsi nel dolore degli altri,nel partecipare e comprendere le loro sofferenze..le parole sono di prammatica, i consigli sono i risultati delle nostre esperienze.. ma il dolore.. quello sentito come gli altri, dovrebbe avere in sè il corrispettivo sentimento che soffre l'altrui persona..solo così i CONFETTI DELLA BOMBONIERA avranno la risultanza del cuore e dell'amore che meritano..

IL SEGRETO DI..PULCINELLA..

E' un antico modo di dire in cui colui che sin affida confidando un proprio sentimento ad una persona pettegola, rischia con certezza d'essere smascherato da tutti.Il termine in sè ha un preciso valore..chi desidera aprire il proprio cuore per cercare comprensione,risposta e qualche consiglio o semplicemente sfogare il proprio dolore, deve bene accertarsi a chi trasmette questo particolare significato in cui vi è contenuto tutto il suo nascosto sentimento.Talvolta gli uomini sono pressocchè facili al pettegolezzo,alla dimenticanza di ferire l'animo altrui e ne fanno oggetto di speculazioni, di divertimento nel vociferare qualsiasi intromissione sia stata loro proibita.Mantenere un SEGRETO è facile per chi nella vita è stimata una persona seria,per chi ne fa un comportamento di dignità personale,per chi sente l'importanza ricevuta..ma se al contrario costui se ne servirà per la ricreata possibilità di promessa mancata, in cui la sua importanza,così egli crede che sia,aumenterà di prestigio nel comunicare agli altri ciò che non gli è stato permesso di dire.Allora quanto dolore,quanto pentimento ci sarà nel cuore di chi si è fidato credendolo un amico sincero, e non un profanatore di parole dettate dal momento di sofferenza in cui si è creduti confortati e compresi.Nella vita non è sempre facile tacere e dimostrare che non si può assolutamente rispondere alle domande in cui viene espressamente richiesta la risposta di un dialogo promesso e taciuto..sovente chi è dotato di questo preservato e determinante processo d'assicurato silenzio, dovrà combattere per mantenere la parola data e così evidenziare la sua credibilità verso chi si è affidato a lui con serietà professionale e precisa valutazione della sua stima e confidenza d'amore..al contrario coloro che sono facili alla declamata sensazione d'essere espliciti con la vita degli altri..saranno come il nominato PULCINELLA..sulla bocca di tutti..

LA POLEMICA..BASTIAN CONTRARIO..

Questo genere di persona ha l'abilità di replicare per qualsiasi situazione gli si offre per dimostrare la sua personalità di predominio e di rischio attaverso le strade della critica e della conversazione stipulate con l'ammissione propria e il contrario di chi lo ascolta.Replicare all'inverso di chi sente l' opportunità d'espressione dei propri principi,dei momenti di dialogo precisato con la confidenza dei singoli presupposti che s'intendono nel proprio animo..fa auspicare all'altro la possibilità di polemizzare con il diniego delle affermazioni in cui si dimostra la sincerità espressa con mera semplicità.Negare e non essere in grado di affrontare un discorso..questa è la morale del polemizzatore il cui livello basso acuisce la negatività della risposta per non dare la soddisfazione a chi lo rende partecipe dei propri aspetti della vita.Quando il livello è quello che è..non c'è nulla da fare..bensì tacere per non udire risposte inesistenti di fronte alle problematiche che intercorrono fra due persone in cui il diniego esposto con assiduità e con regolare finalità, esprimono la poca personalità e la differenza dei concetti acquisiti.Molti nella vita si addentrano in questo presupposto d' interpretazione dei comunicati che riflettono la sensibilità di chi non possiede il minimo accento di compensazione della probabilità di espressioni che non sottovalutano l'interlocutore, ma cercano di aumentare le significative confidenze di un discorso ambientato nella corrispondenza di gruppo.Il BASTIAN CONTRARIO si attiene alle sue sporadiche dichiarazioni in cui la POLEMICA dei suoi dinieghi fa aumentare la risposta assente di chi lo conosce in anteprima con le sue didascalie della negatività..in cui offre un segno d'insipienza e d'inettitudine che gli necessitano solo per poter parlare...

PRENDERSELA CON GLI ALTRI..

Il vile non ha la tenacia d'essere sincero con i suoi fallimenti,d'essere chiaro con sè stesso per le mancate risultanze che la vita gli ha dimostrato,attraverso le quali si deve effettuare un percorso di sconfitte e di rinunce per maturare il proprio carattere e la propria personalità..allora ecco che il fallimento totale della sua esistenza lo rinchiude in un labirinto di repressioni attraverso le quali l'unica via d'uscita, consiste nel PRENDERSELA CON GLI ALTRI manifestando in questo modo la poca dimestichezza con l'appropriata considerazione dei suoi progetti svaniti per la sua insicurezza e per la sua poca maturità.Costui si risente di tutto e con tutti ritenendo che gli altri siano stati baciati dalla fortuna e non sapendosene spiegare il motivo sente dentro di sè acredine,rabbia e gelosia per le finalità raggiunte di coloro che al contrario hanno lottato,rinunciato,sofferto per le dispotiche verifiche di probabili insuccessi che hanno motivato costoro a combattere con maggiore tenacia,con caparbietà di risultanza in cui mai si è cercato d'approfittare dei beni altrui..ma ci si è accontentati di ciò che si poteva raggiungere con i propri mezzi cercando di migliorarli nel maggior modo possibile anche a costo di sacrifici e di sofferenze drastiche per il conseguimento di un'esistenza sicura e ragguardevole alla fine del cammino percorso.L'unica verità che corrisponde a questa categoria d'individui, è la necessità di replicare,di risentisi,di valutare con acredine,di criticare la partita di coloro che hanno raggiunto ai loro occhi un reddito abbastanza sufficiente per la propria esistenza e che continuano a specificare le proprie necessità con una laboriosa esperienza lavorativa, in cui non si conosce sosta, nè arrembaggio di recondite effusioni d'armonie stonate in cui è preclusa qualsiasi opportunità d'intesa e di conferma per il lavoro svolto.Costoro non hanno saputo riconoscere il tempo della vita che era stato offerto per la loro costruzione di precisi e considerevoli momenti in cui si possono raggiungere quelle vette di grandi soddisfazioni, abbandonando il campo per improvvisi piaceri che hanno determinato la loro esclusione dalla società..

IL SAZIO NON CREDE AL DIGIUNO..

Naturalmente colui che ha mangiato e si sente prodigo di consigli in quanto le sue necessità sono state soddisfatte ,non comprenderà quelle di colui che al contrario è rimasto digiuno secondo le proprie aspettative nelle quali considerava le speranze conquistate, la propria finalità con il profitto della spiegata ricorrenza dei propri sacrifici, in cui aveva riposto le sue chiare manifestazioni di fiducia e di consolazione futura.Colui che nell'esistenza ha proclamato la propria rivincita sulla lotta per la sopravvivenza,sulla probabile fatturazione dei propri crediti amnistiati dal suo crescere in presunzione, non addebiterà mai l'altrui miseria come necessità d'aiuto, ma come riprovevole conquista non effettuata.Ecco il motivo per cui chi ha saziato le proprie necessità non comprenderà, nè ricorderà i tempi in cui egli stesso ha avvertito gli stessi stimoli,le stesse preoccupazioni,i medesimi momenti d'ansia e di preoccupazione che a quel tempo gli attanagliavanio l'esistenza e non chiederà la corresponsione amichevole di chi lo ha aiutato,bensì dimenticherà il soccorso prestato che gli ha donato la prelibatezza d'essere salvo dalle necessità vitali.Costui si arrampicherà sempre sugli specchi, senza aver compreso che questi ad un tratto per il troppo peso delle sue libagioni potranno ad un tratto rompersi,frantumandosi in mille pezzi..

A CIASCUNO IL SUO DESTINO..

In realtà esiste un titolo di un film che evidenzia come i fatti narrati prendono una strada stabilita secondo la morale degli interpreti in cui ogni circostanza determina la sconfitta di coloro che hanno reagito con forza e cattiveria nei confronti altrui, determinando il proprio egoismo con sicurezza d'interventi futuri.Nella vita tutto questo avviene poichè ciascuno di noi ha comunque un DESTINO già stabilito dalle nostre scelte, in cui la probabilità di riuscita è sempre motivata dalle azioni intraprese per soddisfare la specifica confidenza dei nostri pensieri e dei nostri desideri.Quante volte ci siamo battuti per una causa persa cercando di modificare i piani già prestabiliti dalle necessità esistenziali, in cui la verità non era nostra ma apparteneva alla richiesta di non avere commesso il fatto e di non sapere il motivo dell'accanito provvedimento che noi non configuravamo potesse esserci..quante volte ci siamo ostinati a cambiare la realtà circostante cercando di ottenere quello che ci veniva negato, anche a costo di rimetterci il proprio equilibrio..in quante occasioni abbiamo manifestato l'appropriazione indebita dei concetti altrui facendoli diventare nostri con la speranza d'essere proclamati vincitori senza alcun merito conseguito..etc.le occasioni sono molteplici ma l'uomo le vorrebbe fare diventare proprie a suo uso e consumo secondo la necessità del momento..non si può..non accade così..bisogna rassegnarsi e comprendere che il fato appartiene alla storia dell'essere umano.. non a noi..

LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO..

Quando si riempie un vaso già colmo d'acqua si cerca di non farlo fino all'orlo per non fare traboccare quello che vi è compreso dentro..altrimenti il nostro lavoro andrà perduto e si dovrà ripeterlo daccapo.Nella vita di ognuno qualsiasi lavoro viene effettuato e compreso con una pazienza infinita, altrimenti chi ci fa penare sarà abbandonato senza prevviso e senza rimorso.L'uomo possiede una capacità particolare nell'assumere atteggiamenti che denotano la caratteristica d'attesa della complicata situazione che si verifica, allorquando i termini stabiliti secondo la ragione, escludono la proprietà d'essere rifiutati dagli stessi confronti ottenuti versando l'acqua nella brocca ormai piena..ma se l'attesa diventa pericolosa per le nostre abitudini di regolare tranquillità. se il confronto determina la conflittualità dei nostri già precari sentimenti.allora ecco che si forma la GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO..ma senza farlo cadere, poichè l'uomo è perspicace e conosce bene i termini della propria pazienza per cui se decidesse di farlo traboccare, in seguito la decisione presa non potrebbe essere più confutata.Talvolta però, accade che nella vita le corrispondenti finalità d'intuizione e di carestia di provvedimenti adottati nella comprenaione umana, diventano accessibili alla richiesta di rimanere in silenzio, altrimenti il vaso trooppo pieno di recalcitranti e dolorose manifestazioni di precarie situazioni, si capovolgerà senza più limite d'intercessione..

lunedì 26 luglio 2010

BALOCCHI E PROFUMI..

E' il titolo di una vecchia e famosa canzone che ci ricorda il pianto di una bambina dimenticata e trascurata dalla propria madre.Non desideriamo affrontare questo argomento che sarebbe oltremodo difficile e spinoso, ma ci soffermeremo su coloro che non danno alcuna dimostrazione d'affetto e di considerazione a quelli che gli vivono accanto.L'uomo si sa, è un individuo poliedrico ossia ha molte facce...non uguali, anzi esse cambiano aspetto secondo la circostanza, ma si svolgono con determinazione quando egli accetta la posizione d'essere ritenuto indispensabile per le necessità altrui. Ne consegue che costui non si accorgerà mai di ciò che tralascia,di quanto si perde nelle realtà della sua fantasia ove la presunzione,l'indifferenza e l'egoismo nell'albeggiare del mattino trovano largo spazio fino alla sera, per poi divampare in un addestrato e superbo ritmo di creatività approssimativa in cui esplodono la spietata ed eccentrica voluttà di sè e non di regolari appuntamenti con la confidenza degli altri.Quelli che s'intromettono in questa danza di guerra determinata dagli svaghi,dai capricci, dai requisiti prescelti che offrono particolari addestramenti al proprio "ego" si manifestano con la proprietà dell'esclusione altrui, attraverso sguardi di bieca necessità d'interrompere l'idillio di una particolare conversazione ove l'unico argomento è..sè stessi..

REFRAIN..IL RITORNELLO..

Quando nella vita l'uomo non sa cosa rispondere ,oppure gli si chiede la risposta in un dialogo in cui deve assumersi le proprie responsabilità..la dicitura è sempre la stessa ...ossia egli ripete come un RITORNELLO di una canzone, le medesime frasi che non contengono una riflessione compiuta ,nè una dichiarazione che dimostri l'esatta concessione della sfumatura richiesta.Il REFRAIN è d'obbligo nelle situazioni difficili,se l'argomento trattato non convince o al contrario convince troppo,quando ci si vuole esentare d'assumere una responsabilità le cui conseguenze graverebbero in un futuro approssimativo in cui necessita la verità della circostanza..quindi la probabilità della conversazione mal digerita si accentua nella solita frase che determina l'esclusione da qualsiasi progetto avveniristico a favore di chi lo espone.Costoro conoscono perfettamente l'individuo non responsabile,che si tira indietro per viltà, ma sperano sempre in un diverso modo di essere, per cui insistono nella domanda pur conoscendone già la risposta..con il solito RITORNELLO di una canzoncina in voga che si fischietta allegramente..ma qui di allegro non vi è nulla.. solo l'apparenza non dichiarata di una nullità completa che fugge dinnanzi a delle decisioni che programmerebbero il futuro non desiderato, ma auspicato dalla persona in difficoltà, che si augurerebbe di trovare almeno una volta una corresponsione ai propri crucci,alle proprie difficoltà... allora ben venga il RITORNELLO che concluderà la conversazione con un'alzata di spalle e con le solite frasi di prammatica che indicano la mancanza di sensibilità e di coraggio verso chi ha aperto il proprio cuore per trovarvi un sostegno..

MA.... PIPPO PIPPO.. NON LO SA..IL RIDICOLO..

Essere all'oscuro volutamente per evitare responsabilità indesiderate può invitare o fingere una persona a fare lo "gnorri "nelle circostanze che non gli convengono.Non sapevo ..non c'ero..non ho visto..non conosco..questo è l'alibi dei tanti PIPPI di cui pullula la società moderna.Il problema consiste nel dimostrare di non possedere una personalità, una grinta.una forza d'animo per affrontare le situazioni che si determinano nell'evenienza del soccorso gratuito e non patrocinato dalla complicità altrui..per cui la confidenza dell'anonimato è sottovalutata dagli esperti che denigrano la possibilità dell'insuccesso clamoroso con le scusanti di cui sopra..Chi di noi non ha conosciuto qualche fisionomia che somigli a quella raccontata?..Forse un pò di questo genere di appartenenza lo siamo tutti noi..che spesso nascondiamo, come lo struzzo la testa sotto la sabbia per ignorare ciò che non ci conviene ricordare o dimostrare agli altri.A questa tematica, va aggiunta un'altra definizione..quella del RIDICOLO in cui la nostra presunzione ci fa a volte cadere senza che ce ne accorgiamo in circostanze analoghe..per cui solleviamo dietro di noi un commento e un'ilarità senza fine in cui gli altri ci additeranno con nomignoli simili a questo.. poco edificanti.Suscitare la possibilità d'essere presi in giro, di situazioni che rasentano l'ironia, che declamano la ricreazione altrui,fra l' ilarità generale,comporta l'esilarante commedia di un protetto dalle quotidianità di dolore che si avvertono dietro il suo cospetto, in quanto costui non sa che gli altri al posto del cuore hanno messo un macigno..

IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO..

Il COLTELLO è un utile strumento che può servire a varii usi..affettare il pane, sbucciare una mela,sbarazzarsi in via definitiva di una persona molesta..per questo è consigliabile munirsi dell'apposito guanto per non lasciare impronte onde evitatre spiacevoli conseguenze...Nella vita le persone sensibili danno sempre l'opportunità di essere ferite, in quanto non sempre pensano d'offrire il COLTELLO dalla parte della lama..anche la lingua può esssere affilata e tagliente tanto che vale il celebre detto..ne uccide più la lingua che la spada..Le azioni durante l'esistenza mostrano quanto sia volubile la chiarezza apparente delle persone di cui ci sentiamo confortate nel momento dei nostri dolori,ma che con tutte le opportunità del caso,costoro si dilegueranno all'improvviso senza lasciare traccia.Ferire e tramortire il nemico è più facile,poichè durante la battaglia si uccide con la colpevolezza di chi al momento agisce per legittima difesa, o perchè gli hanno insegnato che quella è l'arte della guerra..ma fare del male a chi è indifeso,a chi non sa che alle spalle si nasconde un traditore che al momento opportuno userà il coltello tenuto con il manico e fenderà con la lama virtualmente chi ha stabilito debba essere eliminato a qualsiasi costo..sia per gelosia,che per viltà, che per invidia.Ma costui non ha compreso che il suo gesto non sarà descritto invano, poichè il rimorso dell'azione compiuta lo distruggerà similmente come egli ha fatto a quel tempo.Nella vita di ognuno la sentenza di opposizione alle regole civili che albergano in ogni uomo, si effettuano con la certezza di un comportamento esemplare in cui è dovuta la sincerità e la corrispettiva finalità d'aiuto..se tutto ciò viene a mancare la probalilità d'essere amnistiati non ci sarà...poichè anche per loro il COLTELLO sarà usato dalla PARTE DEL MANICO...A volte questa espressione può essere tuttavia intesa in senso positivo,in quanto può significare sentirsi da parte della ragione o come disse Attilio Regolo..essere in una botte di ferro..ma in questo caso l'altrui minaccia risulterà vana...

domenica 25 luglio 2010

ASPETTARE..

Che cosa dobbiamo ASPETTARE?..Qualsiasi cosa.qualsiasi avvenimento, il qualsiasi succedersi delle improvvise situazioni che ci mostreranno il seguito delle nostre speranze,delle nostre aspettative,delle nostre giornate etc..ma l'attesa prolungata agli uomini non piace.Essi si trastullano in mille congetture,in modi differenti nei comportamenti abituali, in ansie che creano disturbi, in nervosismi accentuati che faranno perdere la cosiddetta bussola per poi non ritrovarla mai più..La vita è già difficile da affrontare e tutti vogliono una risposta immediata alle loro domande..chi cerca unn lavoro che dia loro la possibilità di vita,chi una casa per avere un tetto,chi una carriera avanzata che dimostri il proprio prestigio e la propria cultura,chi un amore poichè la solitudine fa soffrire, chi una guarigione da poter sperare ancora in un'esistenza prolungata etc..tutti chiedono e non ammettono la difficile attesa.Perfino ad un appuntamento, il ritardatario viene lasciato solo, poichè l'educazione insegna che non si deve fare attendere nessuno e chi ne oltrepassa i limiti, viene abbandonato con le sue azioni..Non si accettano scusanti in ogni circostanza, almeno che non siano casi gravi, per cui fare in fretta e presto è spesso causa di conseguenze talvolta anche mortali..si legge di chi corre a velocità massima, di chi scala momtagne senza attendere che diradi la foschia,chi fa immersioni senza che il mare si calmi,chi si appropria di una casa che ancora è in fase di struttura, chi non attende il suo turno dinnanzi ad uno sportello per cui la ressa e la calca dimostreranno che gli alterchi e le mani sono favoriti..oggi poi,è d'uso viaggiare o addiruttura camminare con le armi in tasca, per farsi una ragione di vita e far comprendere agli altri che non si scherza con la forza di chi vuole a tutti costi spadroneggiare..allora i furti,gli scassinatori,gli usurpatori della vita altrui, credono di farsi una ragione con l'omicidio o la colluttazione che porterà il malcapitato all'ospedale...Tutto ciò fa prevedere un futuro per i nostri figli alquanto doloroso..dove il ..prego..si accomodi..io aspetto con paziente attesa..non esiste più..ma si bruciano le tappe per arrivare primi... ma defunti...

NON CONVIENE...

Durante il percorso della nostra esistenza ,quante volte ci è capitato di mandare all'aria qualcuno che intralciava i nostri passi,che si coomportava in maniera non conforme all'educazione senza riflettere che in quel preciso istante decidevamo la nostra sorte, che in quell'attimo senza preavviso alcuno, le nostre difese venivano abbassate per la rabbia e l'ira del momento?Ma se avessimo riflettuto un solo secondo,distruggendo i nostri propositi di farci la ragione che meritavamo, di non essere impetuosi verso coloro che successivamente ci sarebbero serviti..avremmo deciso per il..NON CONVIENE e avremmo zittito come si suol dire "ingoiando il rospo" per dare alla nostra esistenza un seguito di comodo e altrettanto provvidenziale.Certo che essere "tutto d'un pezzo" ha un costo molto elevato in cui la dignità e la stima di sè stessi prevalgono con accenti di fiera resistenza, in cui non si può giocare con l'intelligenza propria, nè difendersi con la prepotenza..ma poi sbollita l'ira, ci siamo accorti che talvolta la ragione viene oltrepassata dalla convenienza futura e dalla prospettiva della solitudine che ci siamo voluti procurare per ottenere il nostro pieno consenso delle parole pronunciate.Certo che aver ragione,che dimostrare con enfasi i torti altrui è pienamente giustificato dal fatto che non sempre si può chinare la testa...in un'operazione di lavoro in cui gli altri dimostrano con sussiego il loro predominio,in una vertenza amichevole in cui si vuole avere ragione ad ogni costo,in un allontanamento dovuto ad un chiaro tradimento etc.. ci farà conseguire l'avvertenza che siamo stati defraudati da noi stessi,da ciò che ci era caro,da quello che fino a quel momento credevamo fosse giusto..Pertanto si dovrebbe reclutare una certa calma,riflettere prima di prendere decisioni affrettate, anche se queste ci dimostrano la piena completezza della nostra specifica riluttanza alla dichiarata manifestazione d'enfasi di ragionevolezza conseguita..ma il NON CONVIENE è da tener sempre presente.. poichè nella vita il "passare sopra" alle situazioni che si verificano è più difficile di quanto si creda..ma altresì la collera giustificata dalle azioni degli altri è meno confortevole della ragione ottenuta..

ACQUA PASSATA NON MACINA PIU'..

Quando l'acqua del mulino è passata attraverso la mola, non può tornare più indietro... pertanto questo proverbio viene citato per le occasioni ormai perdute,per ciò che si è lasciato alle spalle e che come se fosse"una minestra riscaldata " non potrà più ritornare.nella vita di un uomo che cerca sempre negligentemente di poter riacciuffare qualcosa che si è ritenuto non valido un tempo..ma ormai l'occasione è fuggita..le cose sono mutate e a nulla servirà modificare le situazioni.Quante volte nel tempo ormai trascorso ripensando ad una nostra decisione, ad un nostro prezioso rifiuto che a quel tempo ritenevamo fosse giusto..ma che in seguito riflettendo abbiamo ritenuto d'aver commesso uno sbaglio, ci siamo sentititi defraudati dalla nostra eccessiva tracotanza,dai nostri momenti difficili da decifrare per cui immmediatamente abbiamo preso decisioni che credevamo ponderate, ma che al contrario erano dettate dalla nostra improvvisa collera, dalla nostra improvvisa suggestione del momento ?..Quante occasioni configurate in un modo preciso e attendibile, si sono in seguito verificate impossibili da prevedere?.L'uomo è sempre certo d'aver agito secondo la sua volontà nel modo migliore, in quanto crede di aver preventivato sia i punti negativi,che le eventuali delusioni che ne sarebbero potute derivare,per cui la sua soluzione presa la riterrà sempre esatta..ma talvolta qualcosa che è sfuggito alla sua percezione, dimostrerà il contrario.A nulla varranno i tentativi di un cambiamento..ormai l'occasione è perduta e nulla potrà farla ritornare indietro.Nella vita quasi sempre col cambiamento dei tempi,delle usanze,delle verifiche fatte. si comprendono gli errori commessi e si vorrebbe rimediare tornando indietro affinchè alcune situazioni possano essere modificate..soprattutto quelle dolorose, quelle che ricordiamo con ansia, quelle che hanno determinato un nostro cambiamento di carattere, che hanno difeso al oltranza la nostra sensibilità..ma se si riflettesse un attimo sugli errori commessi..si comprenderebbe che questi ci hanno maturato con l'esperienza degli anni seguenti,in cui la riverenza dei supporti di conoscenze varie ci hanno aiutato a superare le difficoltà successive... e ci hanno fatto riflettere nel ricordo che ACQUA PASSATA NON MACINA PIU....

LA SCELTA

Sembra il titolo di un film..ma nella vita di ognuno questo termine si avvale di ogni circostanza nelle quale si esprimono i vari pareri e si moltiplicano le differenze acuite nell'espandersi delle problematiche dell'esistenza, in cui si deve ovviamente optare per una SCELTA.Non sempre essa viene dettata dall'opportunità dell'evento,bensì dai nostri momenti che crediamo di riflesssione e che invece talvolta, viene confusa da un improvviso concetto derivante dai costruiti dettagli che intervengono nella nostra vita.Optare per una strada o per un'altra..per una persona o qualcuno che crediamo sia più vicino alla nostra ricorrenza di pensiero..decidere il futuro con una clessidra che segna il tempo che noi crediamo d'avere stabilito..alle volte creano difficili situazioni in cui la SCELTA diventa un'operazione difficile da effettuare.Spesso le persone,gli avvenimenti,i comportamenti, le conseguenze dimostrate nei nostri confronti, ci additano quale sia la preziosa collaborazione di una preferenza che noi crediamo sia ottimale, ma che in seguito si evidenzierà del tutto nociva alla richiesta che non si era preventivata e che si formulerà con dettagli ed insperate manipolazioni di cui ci sentiamo oppressi e afflitti..forse penseremo che non abbiamo usato eccessiva oculatezza..forse il momento ci ha consigliato un'improvvisa coloritura delle affermazioni altrui,forse l'idealismo ci ha tradito ancora una volta o forse il nostro criterio di valutazione è stato approssimativo e non accuratamente definito.La problematica di questa precisione è ben definita allorchè le azioni,le speranze degli illusi,le invidie non considerate, nè soppresse,le gelosie dell'opportunità di creare qualcosa di diverso usando una fantasia e un dichiarato intervento di speciale soluzione che evidenzia la creatività dell'individuo..portano gli altri a deplorare con una finta indifferenza l'acume e la chiarezza del pensiero che altri e non loro stessi hanno usato per rifocillare gli animi spenti,la riduttiva sensibilità,la ricerca di qualcosa ch'essi non possiedono e che non desiderano trovare in alcun momento, poichè si considerano superiori a tutto e di tutti.Per coloro che al contrario, valuteranno con oculatezza, con precisa determinazione gli aspetti positivi e negativi della loro SCELTA ... dimostreranno che questo provvedimento sarà stabilito dalle circostanze con una tale sensibilità,le cui conseguenze saranno pienamente soddisfacenti per le possibilità di successive manifestazioni che si configureranno durante la propria esistenza..

sabato 24 luglio 2010

L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI..NESSUNO

Gli uomini nella vita così come le donne, credono d'assumere un certo e determinato profilo di conseguenze particolari che raffigurino il loro aspetto nel modo migliore di prospettiva ambientalistica ,in cui si evidenziano i loro pregi e si nascondono i difetti..Per costoro risulta determinante essere "qualcuno"..quel qualcuno che deve assumere il certificato di bellezza,di società,di denaro..in sintesi della vittoria sulla sconfitta che la vita si ostina a perseverare nei loro confronti.Allora ben vengano le cosiddette "comparsate" le probabili insistenze effettuate con il desiderio di mostrarsi,con l'accanimento di dire..io sono..io appartengo..io chiedo..ma tutto ciò dimostra perfettamente il contrario..costoro non sono..nessuno..Coloro che contano per meriti conseguiti,per vicende esistenziali in cui hanno dimostrato coraggio e sicurezza della totale sconfitta che l'esistenza procura, al contrario assumono un atteggiamento umile e quasi scontroso di fronte a chi li riconosce e li encomia.Si ricorderà la risposta di Ulisse al gigante Polifemo..mi chiamo Nessuno..poichè la determinazione era ben precisa..chi ti ha colpito non vuole essere riconosciuto..L'umiltà è un dono raro..la presunzione è di tutti..Alcuni non si riconoscono di fronte a coloro che ritengono molto più grandi di loro, in quanto sanno di non essere all'altezza di grandi intelletti e meravigliose interpretazioni nelle manifestazioni che la vita ci offre..pertanto essi si sentono infinitamente piccoli e non si paragonano ai loro modelli.Essere Nessuno a volte può dimostrare un'importanza rilevante, l'anonimo che si firma N.N.non sempre dà prova di umiltà,ma più spesso di viltà, non volendo pagare il prezzo delle proprie azioni.Il termine NESSUNO si ritrova in molte espressioni come.. io non credo a NESSUNO..NESSUNO è perfetto...NESSUNO mi può giudicare..Ne consegue che la risposta a tutto ciò, sta nell'essere e non nell'avere..

CENERENTOLA...LA FORTUNA

Quando si ricorda CENERENTOLA si pensa ad un chiaro e sensibile momento in cui per opportune circostanze della vita, si cambia completamente il cammino fino allora intrapreso.La favola narra appunto di un totale cambiamento come tutti sanno di una vita di stenti,di soprusi, di avidità,di repulsione verso l'innata bellezza, in cui viene tolta l'immagine della purezza e dell'innocenza per fare posto all'ignominia della propria voluttà e dei desideri spregevoli che si nascondono nel cuore.Ma la fortuna della speranza è in agguato e all'improvviso con il tocco di una bacchetta magica..tutto cambia..Nella vita degli uomini questo può accadere.. sia per situazioni sentimentali dolorose in cui ad un tratto affiora la possibilità della felicità,sia per un mutamento di lavoro che assicuri l'esistenza umana, sia per un bambino orfano che trovi una famiglia che lo adotti,sia per chi trova un tetto che prima non possedeva, sia per le varie vincite ottenute con il prestigio dei numeri..che escono come se fossero divenuti "apparenza di sogni impossibili" che nella realtà non si credeva vi fossero,etc...tutto cambia all'improvviso,tutto è destinato dalla sorte che ci ha favorito..un pò come la favola di cui sopra che ad un tratto imprevedibilmente con una bacchetta magica, muta l'esistenza di coloro che sono prescelti.Anche un ammalato che guarisce,che migliora le sue condizioni di vita, rappresenta la fortuna di un mutamento dell'esistenza fino a quel momento sofferta. e senza speranza. quasi come CENERENTOLA che con il Principe Azzurro dimostra quanto sia possibile l'avventurarsi in un sogno che si credeva fosse ormai spento..decretando un avvenire di fortuna e di felicità...

venerdì 23 luglio 2010

LA BELTA'

Questo significato non comprende i tratti del viso, ma quelli dell'anima.Infatti coloro che possiedono questo sentimento, appaiono alla sguardo altrui con la stessa sensazione di coloro che lo sono nella realtà configurata della parola.Il sentimento che alberga nei cuori di chi si sente contratto dalla riforma di sguardi sinceri,affettuosi,comprensivi di grande espansione d'affetto dimostra a coloro che ne sono avulsi, quanto sia precario il loro vivere,il loro sentire,il loro modo di essere che non avverte la richiesta dello spettacolo d'amore esposto.Le persone aride,quelle che manifestano solo preoccupazioni derivanti dalla loro esistenza in cui lamentano le necessarie complicanze dell'esistenza di precario e fuggevole coordinamento, in cui si dovrebbero espletare la probabilità di riuscita e non dichiarare che la vita ha loro negato queste possibilità..dovrebbero. assicurarsi una BELTA' d'animo tale che riesca a far loro decretare che gli eventuali insuccessi siano dovuti alla loro mancanza di questo grande cuore d'amore.Al contrario, costoro dimenticano la possibilità di un sorriso,di un cenno d'altruismo derivante dalla bontà altrui per approfittarsi delle singole situazioni personali, in maniera così profonda da impietosire chi li ascolta,chi è disposto ad aiutarli.Costoro non hanno necessità formale per la propria esistenza che spiegano con riluttanza di sentimento dichiarato fallito e non più confortato dalla probabilità dei propri errori,ma additano gli altri più confermati nel loro giudizio approssimativo di una fortunata espressione della vita che secondo loro, ha accattivato le successive metamorfosi visualizzate.Gli uomini non vogliono comprendere che alcune volte, le specifiche situazioni in cui si determinano i dolori,le vicissitudini familiari,i rifiuti lavorativi,gli abbandoni della felicità agognata e non compresa.. possano essere una conferma della propria precarietà nell'affrontare l'esistenza che ha mille sfaccettature, nelle quali essi devono combattere e affrontare gli ostacoli per dimostrare la loro forza interiore con la crescita dei propri sentimenti e non con quella degli anni dell'anagrafe..ma costoro preferiscono compiangersi nelle loro sconfitte e non possedere la BELTA' del loro apparire...

giovedì 22 luglio 2010

LA RICCHEZZA DEL MONDO..LA TERRA

Nessuno ritiene che il dono più grande che l'uomo abbia ricevuto sia la possibilità della vita sulla TERRAQuesta parola indica tutto ciò che si guarda , si avverte, si vive,si moltiplica e si chiama confidenza con gli altri, in cui si determinano le più grandi e meravigliose condizioni di ambienti e naturali paesaggi che mai occhio umano avrebbbe potuto immaginare, per sostare il tempo stabilito in un luogo denominato TERRA..La necessità dell'esistenza fin dalla nascita di questo pianeta, ha determinato lotte di sopravvivenza.di predominio, di colluttazioni per trovare la possibilità del comando e della ricettazione di cui ci si sente padroni assoluti e non abitanti provvisori di qualcosa che ci è stato donato,ma che in definitiva non è del tutto nostro..si doveva comprendere che il dono andava valutato e configurato nella sua essenza con la dimostrazione palese nell'effettuare un provvedimento di cambiamenti che avessero compreso questo specifico significato..ma l'uomo ha solo pensato di approffittarne a suo modo, a suo consumo.sia per lucro, che per la necessità individuale in cui egli si sentiva un essere dominante e decisivo per la sorte degli altri.Allora ben vengano le guerre, le lotte interne, le costruzioni abusive, il randagio problema dell'esistenza umana, l'allontanamento dalle coste, il mare inquinato, lo scioglimento dei ghiacciai,gli animali in estinzione,i maremoti etc..tutto ciò per vendere armi e battagliare maggiormente,per la crescita delle fabbriche, delle automobili,per uccidere e approvviggionarsi di maggiori quantità di cibi esotici, per togliere l'acqua al mare e costruire case e grattacieli.. che verrà un tempo in cui saranno pericolanti..l'atmosfera si è talmente surriscaldata che hanno ucciso anche le stagioni... come l'autunno e la primavera passando direttamente dall'inverno non più freddo ad un caldo torrido dell'estate.E cosa importa se le malattie respiratorie aumentano..l'importante è il guadagno..l'importante è incamerare nel proprio bottino la vita personale e quella degli altri.Il pianeta è sempre affascinante..ma che dire delle manifestazioni di acque nere, di fondali deturpati, di alghe, di mucillagini, di continui sbalzi della crosta terrestre, con le spericolate abnegazioni di costruzioni che determinano la fine dell'esistenza altrui.etc..si potrebbe continuare ancora parlando dell' Amazzonia e di cosa sta perpetrando la mano umana con gli alberi.. dimenticando ch'essa è il polmone verde del mondo.. etc..Allora alcuni si chiedono..dove andremo a finire?..Le generazioni future non troveranno più il Paradiso terrestre, ma il continuo aumento dello "smog", la disboscazione, i mari e gli oceani che si ritirano con un deciso e significativo preludio alla differenza climatica, dimostrerà che gli uomini di un regalo immenso ricevuto, ne hanno fatto scempio e non hanno considerato che anche la loro vita è in pericolo...e che il dono ricevuto lo hanno gettato via senza comprenderne il significato...

L'INSINUAZIONE..

Che parola significativa per esprimere un concetto irreale, ma che si fa apparire reale per distruggere la fisionomia di una persona.Quante volte abbiamo ascoltato un chiaro ed affermativo ripristino della congettura che avvalora la probabilità di un giudizio espresso senza alcuna considerazione e senza alcuna verità per cui ci siamo sentiti poveri di quella terminologia che appartiene alla capacità di onestà e di dignità.L'uomo ha una predilezione per confabulare e per conseguire il pettegolezzo dando così adito ad un'infamia senza fine, ove i determinati fondamenti della conversazione di cui non si hanno certezze, deliberano falsamente la creazione della sensibilità di acuire il male che porterà alla sconfitta totale, di chi non è partecipe a questa grande e dolorosa affermazione di viltà.La propria esistenza scorre attraverso un preciso e determinato cammino di possibili intese, con le chiare e ferme descrizioni della propria immagine affinchè gli altri abbiano una considerevole stima di formali richieste, di sorprese non preordinate, nè chiamate ..ma il prossimo a volte, se ne serve per colpire,per offendere chi si crede sia superiore alla propria personalità,per destituire con inganno il "perbenismo" che si accentua in chi non prevede questa opportunità di difesa.Il dire..ho sentito..ho percepito..sono certo che..fa di un essere l'individuo più spregevole e più antimoralista per la preoccupante conseguenza che ne potrà derivare.Non tutti purtroppo, sono esenti dall'INSINUAZIONE che corre veloce più della calunnia, in quanto l'umanità si diverte nel "gossip" e nel bisbigliare il pettegolezzo in modo da adescare la riprovevole deformità di coloro che hanno in antipatia, verso cui serbano rancore ed invidia per poi farli soccombere dinnanzi ad un commento inesistente..raramente questo modo di essere è valido.L'educazione insegna che degli altri non si deve parlare,nè esprimere giudizi temerari che potrebbero per sempre danneggiare l'immagine senza possibilità d'essere considerati immuni da tale mediocrità di vita altrui e pertanto si deplora la totalità dell'affermazione, senza aggiungere nulla..con il proprio silenzio che esprimerà la totalità del disprezzo..

martedì 20 luglio 2010

IL CASATO..L'EREDITA'

Nascere nobili sulla terra determina l'appartenenza ad una famiglia di alto lignaggio..essere nobili in cielo significa appartenere alla Sacra Famiglia..Tutto ciò ha il preciso scopo di una naturale sistemazione che la nascita offre a coloro che sono dei privilegiati per la loro stessa figura d'appartenenza e che troveranno nell'esistenza quel protetto e completo riguardo che gli altri devono al contrario, conquistare per essere nominati nell'albo di coloro che si comportano con dignità e rispetto.La nobiltà del CASATO è una raffigurazione di chiare regole che si obbligano a seguire per non essere dichiarati la "pecora nera" della famiglia..le responsabilità di queste conseguenze sono tali, che coloro che si riportano al capostipite per avere un punto di riferimento nel comportamento che dimostrerà il loro valore e la loro chiara fama, sarà una complicata lotta con l'esistenza che li chiuderà in un difficile e costoso cammino.E' vero.. coloro che nascono nobili e appartengono di conseguenza ad una famiglia illustre, sono piacevolmente osannati e tenuti in grande considerazione dalla società con quel rispetto riverenziale che ognuno vorrebbe possedere..inoltre le proprietà che si tramandano nelle varie generazioni, fa di costoro dei privilegiati nel problema finanziario.. essi non hanno difficoltà gravi e di perdite in cui la provvidenziale riuscita non complica loro l'esistenza..ma alcuni al contrario, agiscono in maniera alquanto superficiale dilapidando ogni avere ottenuto con l' EREDITA' poichè essi non considerano tale situazione, un passaggio di sacrificio e di sofferenze di coloro che hanno fatto della propria personalità una rinuncia agli sperperi,affrontando un'esistenza difficile per conservare quello che gli antenati avevano procurato e creato nuove esigenze per aumentare le provviste della loro terra..ma tutto ciò non assume per costoro nessun significato in quanto, quello che si eredita senza alcuna difficoltà e senza il sudore della fronte, comprende la caratteristica dello spreco nel divertimento più esecrato possibile.Questo concetto non assume solamente quello del CASATO o del cognome che si ottiene con la nascita..diceva mia madre "nascere tali è un bel caso.. ma è un difficile caso..aveva ragione.. perchè chi ha un cognome conosciuto da rispettare, deve dimostrare alla società d'esserne all'altezza, altrimenti doppiamente perderà quei privilegi acquisiti alla nascita..per cui si dovrà rinunciare a molte frivolezze della vita, a molte concessioni, a molti desideri che fanno di una tale persona un individuo degno del nome che porta.Ma l'EREDITA' a volte divide le famiglie, tradisce i cuori più ricchi di sentimenti per la concupiscenza non confortata dall'esiguità della stessa ..fa allontanare negli affetti le persone che sono care al nostro cuore..solamente per una difficile divisione del denaro,per una spettanza diversa e si perdono i cosiddetti "cordoni ombelicali" trascurando le risorse d'amore che una famiglia dovrebbe conservare.In alcuni casi le lotte cruente per un appezzamento di terreno o per un lascito più ragguardevole verso chi non stimiamo ne sia degno, fa preordinare un delitto di rancore, di serbati e consapevoli riflessi d'odio che non si chiuderanno se non con la dipartita del soggetto e forse anche oltre..L'EREDITA intesa come conseguenza familiare, nelle malattie i cui geni non si possono escludere per l'eventualità che si sono affermati nella conseguenza della discendenza di appartenenza in queste situazioni, compie tali risultati di dolore che il soggetto non ha via di scampo..ha ereditato oltre il cognome anche la conflittualità di manifestazioni, in cui la vita lotta come l'altro per la sopravvivenza..ma come l'altro soccomberà alla fine del tormentato cammino..Coloro che si sentono "grandi" in confronto dei miseri mortali, non hanno compreso di possedere un compito che li dovrà rendere degni di un REGNO di cui lo stemma non ha alcun significato...

lunedì 19 luglio 2010

DOMANI E' UN ALTRO GIORNO...

Tutti nella vita confidiamo in un DOMANI migliore in quanto la necessità di sperare non ci abbandona mai.L'uomo ha conseguito alcune delle specificazioni che si era prefisso all'inizio della sua maturità..perfino il ragazzo che non ha ottenuto i risultati sperati, confida in tempi migliori e quest'augurio gli fa da sprone per un avvenire migliore.Purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo...vi sono coloro che si abbandonano alle difficoltà della vita,che non aspettano il sorgere del sole poichè considerano l'esistenza una lunga notte ,magari d'abbreviare con le proprie mani in cui la speranza di un avvenire migliore viene considerata un'opportunità da escludere completamente.Costoro chiudono la prospettiva della richiesta d'offerta della propria configurazione, nella certezza di non meritare o quantomeno di non aspettare una significativa dichiarazione di riservata soddisfazione, nelle quale si manifesti la loro ricreazione dei sogni perseguiti e fino a quel momento non soddisfatti.Al contrario coloro che si determinano nella classificazione di postulanti dell'avvenire tanto agognato,vivono con serenità e determinazione il momento dell'attesa desiderata che fornirà quei desideri espressi e non avveratisi.Avere la certezza di un DOMANI che ci allieterà, fa parte di un bagaglio di sensibilità che ogni uomo dovrebbe sempre portare con sè,senza abbandonarsi a problematiche di dolore che avversano la propria esistenza senza alcuna conclusione..fare un bilancio della propria vita è bene, ma compararlo con le scelte mancate,con le promesse non mantenute,con le proprie necessità che hanno avversato questi proponimenti, esplicano una debolezza d'intenti,un abbandono totale della lotta per la sopravvivenza che non comportano la speranza di concepire che.. DOMANI sia un ALTRO GIORNO possibile alle proprie necessità, ove c'è la ricchezza dei pensieri non ascoltati, ma attesi..è una dolcezza della sinfonia che verrà..

domenica 18 luglio 2010

LE CHIAVI DEL REGNO..IL MISSIONARIO

La speranza della conversione,la scelta di andare in Paesi lontani per offrire aiuto più forte della propria esistenza in cui il pericolo della morte è in agguato fa dell'uomo di DIO un fratello speciale e particolare chiamato MISSIONARIO.Costui ha una negazione totale di sè stesso, in cui sono concepiti i valori del Vangelo e quindi la Parola del SIGNORE per abbracciare i sacrifici,la povertà,l'esilio dalla propria gente e dalla propria terra e affrontare conseguenze di ogni genere che fanno di quest'uomo un prediletto che già possiede LE CHIAVI DEL REGNO DI DIO.L'esistenza del sacerdote è già povera dei valori personali, in quanto egli deve aiutare,proteggere e convertire le pecorelle del gregge che gli sono state affidate..ma andare in terre di cui non si conosce nulla,affidandosi alla Pregliera,all'amore di DIO,alla conflittualità che si determina con i propri concetti in cui prevale la certezza dell'espropriato significato di salvezza dei propri sensi dell'apparato di conservazione della vita, che si preannuncia con precise riflessioni per coloro che si devono affrontare, fa nascere la certezza del privilegio divino .Il MISSIONARIO non completa la sua immagine se non ha racchiuso nel suo cuore e in quello dei suoi fratelli la sicurezza d'aver donato la Chiesa del finalizzato cuore d'amore che si era prefisso alla partenza.Nulla per costui ha valore per le sue necessità..tutto è per gli altri,per la loro salvezza e per la loro esistenza.Quelli che sono stati scelti da DIO per questa missione d'amore, sono coloro che si affiancano alla sua immagine di sofferenza e di calamità d'ogni genere, pur di essere considerati uomini e nello stesso tempo angeli di speranza e di carità.Infatti essi si dimostrano sempre solidali con il sospiro del Creatore che avverte in sè, la speranza di condurli nel suo REGNO e pertanto li segue come il MISSIONARIO senza mai accusare stanchezza d'impeti e di proseguimenti d'occasioni favorevoli e di sicurezza esistenziale.Costoro hanno il compito di curare,di chiamare, di evangelizzare, di dare il cibo, di far nascere i bambini,di proteggere le donne e di affrontare anche il nemico con animo sempre sereno e non travolto dalle sensazioni terrene.Non hanno scelta per la rispettabilità, nè per la dignità umana di sè stessi,in quanto si sottovalutano tutti i concetti personali pur di donare ogni elemento di natura condotta verso ogni estremismo in funzione di una comunità di crescita e di provvidenziali necessità, atte a favorire la vita e la consapevolezza ch' essa determina nel Suffragio Eucaristico.La scintilla del loro richiamo alla vita monastica così interferita dalle malattie, dalle cure non addomesticate dalla mano di un medico, che avrebbe curato le ferite ma non le piaghe che si avvertono nel proprio cuore, addormenta qualsiasi possibilità di fuga a questa chiamata.Le conversioni dovute al coraggio,all'esaurimento delle proprie forze dimostrate,alla dedizione completa d'amore,alla mancanza del privilegio di difesa del proprio corpo, per la vita altrui comunicano tale sentimento di esclusione delle egoistiche riprese di autentica passione di cuore che costoro nutrono per i loro simili, distrugge qualsiasi commento o divagazione dalla certezza che il MISSIONARO darà e farà della propria esistenza una chiara e precisa manifestazione dell'altrui pensiero di sopravvivenza..Pertanto la concretezza di questa missione è definita nel Libro Divino..LE CHIAVI DEL REGNO...

venerdì 16 luglio 2010

IL SOGNO

Questo termine abbraccia diversi significati,,ma il reale concetto è la sintesi delle raffigurazioni notturne che l'uomo predilige alcune volte poichè gli fanno vivere una realtà diversa che ha occupato le sue manifestazioni diurne.La notte quando i sensi,gli istinti,i pensieri della giornata si sono assopiti ognuno di noi entra in un mondo costruito sulle verità da noi configurate e non realizzate..allora con la visione di quello che i nostri desideri esprimono, si ottiene la completa realizzazione delle qualità dimostrate e non apprezzate,di un amore non corrisposto, di essere tanto leggeri da poter volare senza alcun dolore di separazione dal nostro corpo etc..Tutto prende la nostra fantasia e ci trasporta con dolcezza in un mondo diverso, ove tutti i desideri sciolgono il nodo della libertà di pensiero,nella pacifica notte che attende con susssiego i nostri respiri e le nostre difficoltà quotidiane per trasportarci verso l'illusione realizzata dei desiderati momenti che l'esistenza ci ha negato.Non tutti sognano..alcuni addirittura in bianco e nero..ciò significa che la fantasia si allontana per fare posto agli incubi notturni, che fanno diventare la melodia del SOGNO una rappresentazione d'incubi, dell'horror più manifestato di un film di Hitchock, ove la realtà viene completamente distorta e il respiro diventa affannoso..fino al momento del risveglio che ci appare come un'ancora di salvataggio simile al naufrago che l'ha cercata con affanno.Nei SOGNI tutto appare sollecitato solo dai nostri sospiri e dalle richieste non ottenute nella nostra vita, in quanto le possibilità di rinuncia sono annullate dalla mimetizzazione del convenuto risveglio che sarà certamente amaro, poichè la realtà quotidiana ci ha richiamato alla nostra veritiera esistenza ..talvolta nel momento più bello essi scompaiono.. lasciandoci un vuoto di depressione per il finale tanto atteso e non concluso.Una famosa canzone di una nota favola, dice appunto che i SOGNI son desideri.. che il cuore li nasconde nel fondo dell'anima, per poi farli realizzare nel momento decisivo...a volte succede.. a volte no..La sera quando andiamo a riposare per le ore affaticate che esprimono la nostra irrequietezza durante il giorno, ci attendiamo qualsiasi verità nascosta, qualsiasi attimo di gioia che comprenda sia l'attuale momento di vita, ma che può riportarci indietro con la mente nei tempi trascorsi della nostra fanciullezza con la visione di persone care che non sono più accanto a noi..oppure ci fa sentire all'unisono con la persona che amiamo e che nella realtà non è così..la mente attraversa un primo SOGNO che comprende le ore affaticate del giorno, in cui il corpo si riposa con visioni che non si ricordano, ma al mattino esso diventa "in chiaro" ed è in quel momento che si manifestano i nostri desideri non realizzati, per darci l'opportunità di sentirci felici attraverso le sue rappresentazioni che risultano positive dinnanzi ai nostri occhi.Fa bene sognare poichè al risveglio la realtà ci appare meno amara e sentiamo il cuore più romantico e disponibile verso la negatività della vita che ci attende...

LA DIVISA DEL COLONNELLO...LE REGOLE

Ho riflettuto prima di singolarizzare un tipo di divisa militare,in quanto la mia decisione doveva comprendere la richiesta di speciali ordini che assemblassero le coordinate delle REGOLE da rispettare..infine ho deciso quest'affermazione per colui che detta con precisione i precedenti anni di leva ,in cui si devono conquistare le rispettive chiamate ad un regolamento ove non si discutono le precisazioni della propria singolarità, ma quelle degli altri che comandano questa situazione.Coloro che sono partecipi di quest'attenzione, dichiarano la loro corrispettiva onestà e ubbidienza, per essere giudicati degni della divisa che indossano...in questo luogo tutto ciò che esprime la solidarietà, la probabilità di conoscenza dell'ordine scelto, viene rigorosamente osservato per non essere giudicati privi di lealtà verso la disciplina scelta.Gli uomini nel loro percorso dovrebbero assomigliare a questo tipo di manifestazione conservata negli anni, con stimolazioni sempre più rigide per chiudere la propria esistenza come la carriera militare, con un ricordo d'onore e non amnistiato dalla carenza di proibitive raccomandazioni in cui non ci si eleva di certo di grado.La vita è un susseguirsi di REGOLE da osservare..quelle della propria civiltà,del contatto con gli altri,della decenza affermata con un doveroso estetismo di oneste e ricercate maniere, in cui si cerca di esprimere la propria individualità e la chiarezza della stima e del rispetto.Purtroppo gli individui non si attengono alle REGOLE della società, nè a quelle del suffragato compatimento della propria indole, in quanto essi sono e si sentono liberi da ogni "clichè" che la vita comporta nella perifrasi che comprende la figura di un onesto e bravo cittadino e si è privi anche della moralità che necessita per essere considerati dalla società in cui si vive.,L'uomo nel tempo si è sobbarcato di REGOLE a suo piacimento e si è autostimolato nella considerazione di sè stesso, per cui gli intenti di un tempo dichiarati finalizzati ad un miglioramento delle richieste di consulenza rigorosa e affermativa che un servizio militare gli ha precedentemente insegnato,sono state annullate dalla precarietà e dalla necessità d'essere sempre più disposto verso l'apparenza e non la sostanza, da cui non derivano le precise REGOLE che egli ha osservato in precedenza per stimolare sè stesso, per consolidare il suo carattere e per definire la personalità con decenza degli ordini subiti e che rispettavano la piena configurazione dell'essere disciplinato e osservante della propria dignità..Oggi l'esperienza del carattere è stimolata dalla necessità di ottenere la superlatività di ogni necessaria competenza, che urge per la completa conformazione individuale della spinosa situazione che l'esistenza dona a coloro che sono imbavagliati dalla carenza di opportunità favorevoli all'accrescimento delle preziose e favorite comodità di una vita di agi e di sottigliezze morali, ove ogni stabilita ricordanza di quel tempo trascorso viene dimenticata con la mancanza del carattere e dell'onestà...per cui LA DIVISA DEL COLONNELLO ove LE REGOLE da affrontare sono state abolite per la ricerca del miglioramento creduto un'opportunità di vita,si cimenta con la mancanza della disciplinata esistenza di un tempo e non si apprezzano più quelle ricordanze favorite dalla chiusura dei rispettivi crediti a favore dei precisi e riservati debiti di appartenenza ad una edificante e rigorosa vendita dei propri interessi con la divisa degli altri..

giovedì 15 luglio 2010

GLI INTELLETTUALI

L'INTELLETTUALE un tempo era separato dalla sensibilità e dall'esperienza, dall'astrattezza in contrapposizione alla concretezza e alla materialità.Ai tempi di Aristotele la scienza, la sapienza l'intelligenza erano considerate nella concezione dei tempi virtù intellettuali,ma con "l'Intellighenzia" che era un movimento d' Illuminati che nasceva in Russia dei nobili terrieri i quali appartenevano alla piccola borghesia, nasceva questa corrente.In Francia successivamente con E.Zola e Clemenceau cambiava questo concetto fra cui ricorderemo anche in Italia, Gramsci schierato nella lotta di classe a favore del proletariato e in seguito Pasolini il quale dichiarava che il proletariato si era arricchito con lo sviluppo del Paese, ma non in cultura per la comprensione della realtà sociale in cui essi vivevano.Sempre in Francia ricorderemo gli intellettuali del teatro, delle lettere, delle arti etc come G.Sand,Prevert,Proust, Madame de Stael etc.. e moltissimi altri..nel periodo romantico.Ma in effetti oggi, dopo aver ricordato i grandi nomi di un tempo.. chi sono e cosa rappresentano costoro?Oggi questo concetto appartiene a pochi..a coloro che s'inebriano di poesia,di romanticismo in cui prevale la difesa personale e non più sociale.Tutti dicono e affermano questa sensibilità per allontanarsi dalla mediocrità e comparire con un'appprossimata figura dinnanzi all'opinione pubblica che dovrebbe differenziarli nella postulanza del problema sociale non convertito alla disponibilità della fanatica corsa al problema finanziario...ma tutto ciò non si estende solamente alle curiosità della vita di scienza,di cultura , d'arte che purtroppo non esistono quasi più, bensì al disprezzo veritiero per coloro che sono detti dalla società culturale"i pescecani" contro la ristrettezza economico.sociale in cui abbonda la ricchezza e la rivalità della concupiscenza male assortita con l'adeguatezza ai propri costumi.Colui che si dichiara un intellettuale lo fa per esibizionismo verso chi non mantiene le opportune regole del calendario di virtuali procedimenti, ove si attestano le varie conoscenze denominate cultura e saggezza..conoscenze che si sono abbandonate nel tempo e che per forza di cambiamenti dovuti all'espansione dei propri miraggi di conclusioni d'offerte vantaggiose e quantomeno assorbite dalla economia di sviluppo degli aspetti di grande possibilità danarosa, si chiede agli altri il rispetto e la stima che schieravano un tempo i veri artisti di tale movimento culturale.Nell'odierna società gli INTELLETTUALI hanno il capo cosparso di cenere di fronte alla grandiosità delle possibilità di sviluppo economico sociale, ove la chiarezza dei singoli cittadini viene espropriata dalla ricerca di vincere la povertà, con l'ammissione dell' ingordigia dei varii concetti che la finalità della parola è contrapposta alla semplicità di coloro che affrontano i diversi problemi dell'esistenza con "mera ricchezza"..quella della sensibilità d'animo..

IL POETA CONTADINO

Questa configurazione assume nella sua concettualità la spiegazione di una persona dedita alla campagna di cui si sente fiero con la ricreazione dei suoi avvertimenti conseguenziali, in cui vi è il completo rinnovarsi delle sue molteplici qualità che la vita gli ha concesso d'apprendere.Non sempre chi è dedito alla campagna risulta un uomo privo di cultura..anzi diventa provvidenziale aver costruito sui suoi esposti di natura filosofica, la naturale bellezza dei campi e di tutto ciò che ne deriva..asssistere ad un' alba che presenta una giornata ricca di esposizioni di succulente primizie ove la certezza della salubrità risulta ineccepibile..un tramonto delicato ove si stagliano nel panorama le caratteristiche della natura che si addormenta in un sonno di grande ricchezza dei suoi svariati componimenti di acerbe sensazioni che solo in quell'angolo di paradiso si può ammirare etc.Colui che si dedica alla privata sicurezza delle proprie sensibilità di nutrizione poichè solo in questo modo, sa cosa necessita alla sua alimentazione e quanto essa sia innocente di fronte alle menomazioni che le colture subiscono a causa delle continue manipolazioni umane a scopo di lucro, compie un serio e non sprovveduto cammino di regolarità e di severo lavoro per fare in modo che le sue creature crescano sane e fiorenti.La vita della campagna è molto dura e sacrificata poichè essa richiede sforzi e attenzioni continue e particolari..ciò non toglie a colui che desidera un'istruzione superiore e che determini la propria conoscenza verso mete più ambite per conservare in tempi diversi la prospettiva d'illusione, di fare in modo che in seguito diventi una ricchezza del proprio essere di natura consapevole dell'erudizione affrontata.Ne consegue che il POETA CONTADINO talvolta scriverà poesie,racconti e tante altre raffigurazioni che lo sguardo e la sua fantasia hanno raggruppato negli anni della mietitura,della coltivazione dei prodotti,etc.. con l'apparenza di un alba fantastica o di un tramonto reso immortale dalle sue parole che esprimeranno la serenità,la bellezza del creato, motivate dai suoi sentimenti d'amore verso tutto ciò che lo circonda, Per questo motivo la sospirata esistenza di colui che si dedica anima e corpo a questa attitudine, lo farà essere sempre un uomo ricco dentro e consapevole della beltà che lo arricchirà fuori...

mercoledì 14 luglio 2010

DITELO CON I FIORI....

Da sempre si sa che agli uomini non s'inviano FIORI.. ma alle donne le rose rosse fanno impazzire..si regalano una dozzina o poco più a secondo della tasca..in quanto i FIORI non s'inviano mai in numero pari ma sempre dispari solo per le rose si fa un'eccezione.Ma DITELO CON I FIORI ha da sempre un significato specifico..la viola,il pensiero..la rosa, l'amore..la mammola, la timidezza.. la margherita è il fiore degli innamorati..l'orchidea, l'eleganza e la raffinateza e purtopppo il crisantemo per i defunti etc.Ma l'arte dei FIORI è una caratteristica di pochi..in Giappone si chiama "ikebana" che significa disporre con una certa eleganza questa caratteristica d'amore e chi coltiva in un orto botanico pressocchè piccolo, queste deliziose bellezze, deve amarle molto poichè non è da tutti farle fiorire nel loro splendore.Coloro che lo fanno sono persone pazienti,che amano queste creature come fossero dei figli.. solo così la loro fioritura sarà da ammirare.Mi ricordo di un vecchio film "La Signora Miniver" ove la rosa le era stata dedicata da un semplice ferroviere..la rosa si ottiene per innesto così si possono ottenere le varietà che la contraddistinguono..la gialla indica gelosia,la bianca la purezza e la rossa l'amore ..vi è anche la rosa "tea" che è del tutto raffinata per la sua leggiadria...molte sono quelle create dagli esperti dai colori difficili e intensi come quella dedicata alla principessa Soraya o alla principessa Grace di Monaco etc..Gli animi gentili si appropriano della possibilità d'esprimere il loro sentimento attraverso il significato di questi vivaci e deliziosi rappresentanti della natura umana che adornano viali,aiole,giardini e molteplici attrazioni d'estasi ottica che la vita fa risplendere nel suo semplice ed incantato costruito visivo.Anche nei cartoni animati essi sono sempre presenti, perchè vogliono testimoniare che la scena non avrebbe alcun significato senza di loro.La sottoscritta preferisce quelli di campo..sono diversi e tutti dai colori brillanti che compongono un semplice mazzo di colori variabili,come un semplice mazzetto di violette che rallegra la stagione in cui nascono.Com'è bello ammirare le pareti di una terrazza ricca di gelsomini o le gardenie che insieme alle ortensie crescono con difficoltà se la mano dell'uomo non fosse esperta e paziente.La prima discussione che avviene durante un ricevimento o una semplice colazione, è quella se sulla tavola vi erano dei FIORI..essi non devono mancare mai, poichè attestano la premurosità della padrona di casa verso i suoi ospiti..anche un semplice FIORE messo con cura attesta il benvenuto a coloro che siederanno a quel desco.La natura umana è poliedrica nelle chiare manifestazioni dei sentimenti che avvolgono la semplice contestazione della ricca e riservata visione dell'esistenza in cui si offrono regali preziosi, che attestino la prelibatezza dell'animo verso gli l'altri, in cui il desiderio risulta avvincente dimenticando che la maniera più semplice d' affermazione d'amore è stata e sempre sarà quella del linguaggio fiorito, che dimostrarà la chiarezza semplice dell'uomo verso la donna, dichiarandole in ogni circostanza quanto l'ammira.quanto la stima e quanto l'ama..

LA SCRIVANIA DELL'AVVOCATO

Da sempre gli uomini hanno chiesto per qualsiasi avvenimento che risultasse deteriorante per i loro denutriti concetti della vita, la presenza dell'AVVOCATO..essi vi si sono recati sia per questioni relative a lasciti, a eredità mancate, a ravvedimenti di larga corrispondenza amorosa e purtroppo per altre configurazioni necessarie ad essere difesi da chi voleva intromettersi nelle loro questioni private.Questa disponibilità è divisa in due rami sia che sia civile in quanto regola le leggi dei cittadini, sia che sia penale in quanto funge da custode di elementari significati per la provvisoria causa di abilitazione, alla questua dei racchiusi esami di maturità che ognuno di noi vuole superare con l'aiuto di questo professionista,Sia dai tempi andati che fino ad oggi, queste diverse opportunità sono state risolvibili in maniera non sempre onesta, poichè colui che esprime la propria esistenza affermandone l'innocenza totale, ha poi dovuto condividere la colpevolezza con sè stesso per avere mentito..ma il professionista serio ha sempre percepito la verità e pertanto ha cercato di guidare il proprio assistito verso clausole di rispetto comune e di chiarezza dimostrata nell'eventualità dell'approssimarsi di un giudizio negativo.Questa professione non è mai stata facile poichè ascoltare questioni d'onore,di famiglie divise in cui i figli soffrono per la mancanza di un genitore, di una superficiale condotta che ha arrecato danno a coloro che sono intervenuti nella confidenza amichevole in cui non esiste alcuna sincerità, ha sempre costretto l'AVVOCATO ad una seria preparazione per una riflessione totale ed esperta dove non vi è il posto per i sentimenti propri, ma per la cura d'interessi molteplici che ne verranno a derivare.La permanenza delle spettacolari esibizioni di parole,di proposte accettate o no,di esperimenti che oltrepassano qualsiasi elemento di fiducia e di specifica conclusione al ravvedimento del cliente non responsabile delle proprie azioni, fa diventare questo personaggio un eroe quando si esprime con logica guidata dall'esperienza e dalla completezza delle sue capacità in cui qualsiasi azione commessa senza costruzione di cattiveria o di delinquenza pronunciata, viene abolita del tutto.Anche per coloro che chiedono la libertà da un coniuge divenuto un ingombro per i propri desideri di realizzazione futura, avviene con la sintesi delle nomenclature che questo professionista decide di affrontare per risolvere una spinosa questione.Oggi la sua presenza è dovunque in quanto la società chiede sempre di più..ove la ristrettezza delle opere compiute non sono sufficienti alla ricchezza delle ritensioni di soffuse dichiarazioni in cui non sono presenti nè l'onestà,nè la moralità che seguono indistintamente la dignità umana..ma fanno del proprio difensore un solo encomio..quello di aver difeso con saggezza la vita degli altri, conducendoli per mano in una differente ottica d'arrembaggio..

martedì 13 luglio 2010

ACCETTARE L'ETA'

Non è facile ACCETTARE L'ETA' sia per gli uomini oggi che per le donne..tutti vogliono dimostrare meno di quanto l'anagrafe dice senza pietà e senza mentire poichè il calcolo risulta sempre esatto...non così per le persone che fanno di tutto per mantenersi giovani e ciò sarebbe un bene per la salute.. ma apparire con un'età che non si possiede più e rincorrere gli anni passati o mettersi a confronto dei giovani, talvolta è assurdamente ridicolo.Se la natura senza artifici fa essere una persona ancora gradevole e piacente, questo risultato naturale diventa un'allettante spettacolo ove si rincorrono con enfasi sia la chiarezza degli anni non consumati nell'evidenza del loro susseguirsi, sia nell'ammirazione che si ottiene da coloro che sono spettatori di tale visione.L'ETA' è il passaporto per le evenienze che l'esistenza pretende per dare la possibilità agli esseri umani di accedere ad un viaggio,ad una significativa espressione di modalità di qualsiasi evenienza che nelle vita possa accadere, come una testimonianza,una compera di molteplici configurazioni di denaro,una possibilità d'essere senza accompagnamenti di varia natura,di un servizio reso accessibile da una carta che dimostri la nostra libertà.Questi lati sono positivi in quanto ci offrono la possibilità d' accedere nella vita senza il permesso altrui..anche nelle scelte definitive che possono essere felici o non..ma non sempre questa possibilità viene reclamata con gioia e felicità del permesso di situazioni esplicitamente considerevoli per la nostra esistenza, in quanto le successive conseguenze potranno dimostrare il contrario.E' stucchevole e a volte anche ridicolo vedere donne che si esibiscono nei loro manufatti d'operazioni varie, simili ad altrettante ragazzine con minigonne,abiti aderenti che rasentano la volgarità..oppure a interventi plastici mal riusciti ove le labbra non hanno più dimensioni e i volti sono senza capacità d'espressione..così come molti uomini che attraverso il bisturi fanno concorrenza ai predatori di caccia riservata solo ai giovani..ma è inutile il discorso..tutti vogliono apparire..tutti affermano un'età che non hanno più..ma non tutti desiderano sapere che gli altri leggono nei loro volti l'ETA' che non possiedono più e che potrebbe dimostrare la loro saggezza acquisita...

lunedì 12 luglio 2010

IL SESTO SENSO

Coloro che possiedono questa sensibilità sono più perspicaci degli altri in quanto essi avvertono le sensazioni,le riparazioni della possibilità d'essere insieme agli altri per dar loro le motivazioni future di ciò che potrebbe succedere in maniera totale ed entrare completamente nelle loro vita con avvenimenti precedenti o successivi.Fin da piccola mi dissero che anche a scuola possedevo una sensibilità strordinaria, che mi faceva percepire ogni avvenimento avvenisse intorno a me con dolore e significativi sospiri di situazioni che a volte non erano poi così gravi..ma il mio cuore soffriva per ogni piccola sensibilità, anche se gli altri affermavano che mi comportavo da sciocca.Quando diventai grande questo senso non mi abbandonò..fui io a farlo poichè cercavo di cambiare la realtà sia visiva che spirituale, di chi entrava a far parte della mia vita sperando d'essermi sbagliata..ma il sesto senso era lì ad attendermi..ed infatti in seguito compresi che faceva parte di me e non potevo fare finta che non ci fosse..oggi quando lo avverto nelle circostanze degli altri preferisco tacere per non dimostrare questa capacità che a volte spaventa, ma che a volte mi viene richiesta per comodità altrui.Le persone che lo possiedono, hanno dentro di sè una sofferenza altrui che li fa essere consapevoli e complici senza dichiarazione verso gli altri, poichè avvertire il passato è più semplice naturalmente che conoscere il futuro..eppure esso è sempre lì a dimostrarmi e a farmi sentire talvolta, quello che non vorrei ascoltare..non è un semplice rallegrarsi della vita degli altri,bensì assumersi una responsabilità della loro vita...ma cosa rappresentiamo noi per sentirci causa della loro esistenza,come ci permettiamo d'interferire in qualcosa che non ci appartiene e che forse talvolta. arreca danno e non piacere a coloro che prima chiedono e poi si spaventano.?.Il sesto senso apparentemente sembra un dono che pochi possiedono, ma in realtà è una grande responsabilità di dolore poichè la complicità d'essere motivati alla spiegazione degli avvenimenti trascorsi e futuri fa chiaramente cercare la verità che non appartiene a noi...ma a COLUI che è al disopra di tutti..non è facile zittire dinnanzi ad una domanda di cui conosci già la risposta,non discutere quando conosci la supplichevole richiesta d'aiuto,tralasciare l'argomento facendo finta che non ti appartiene quando sai perfettamente che la situazione può peggiorare..e così via.poichè questo senso non dà sempre la gioia e la felicità che si chiede, ma le molteplici varianti che la vita complica nell'esistenza del domani.Tutti al contrario credono che esso sia una specie di chiaroveggenza,di chiromanzia e pertanto esigono risposte alle loro domande che diventano via via maggiormente insistenti..ma essi non sanno che talvolta la vita vuole essere imprevedibile per dimostrare che il futuro è solo nelle sue mani,che appartiene a lei e come tale, fa comprendere d'essere il solo giudice che fa decadere tutto quello che nel proprio cuore e nell'animo di chi ti legge diventa soltanto un'apparenza e non una sostanza..

sabato 10 luglio 2010

GLI ANGELI

Le creature celesti vengono così chiamate per la loro divisione dall'umanità che avvolge la terra..essi sono creature speciali che si sono offerte a DIO per aiutare e condividere pienamente il suo cuore nella misericordia umana e nella pietà degli sconsiderevoli atteggiamenti che conducono gli uomini al peccato e alla mancanza della VITA ETERNA.Queste creature divine sono chiaramente devote all'ALTISSIMO e considerano "la proprietà dell'essere" esclusivamente del SIGNORE che li ha creati per diffondere il suo amore e per partecipare al Banchetto Divino della Provvidenza sulla terra, in modo tale da far concludere il cammino degli uomini quando costoro devono attraversare i pericoli che si distinguono nell'esistenza terrena ,verso mete celesti e piene di letizia.Essi ci offrono l'annuncio del Vangelo per la conversione dei non cristiani e desiderano trasformare la società per renderla adeguata alle esigenze evangeliche.Essi soffrono se non l'ascoltiamo,,vorrebbero accarezzarci e parlare con parole d'amore se percepiamo i loro consigli,farci sentire che ci sono accanto,abbracciarci nelle difficoltà e darci un bacio qualora le avessimo superate con umiltà e coraggio d'amore, donarci un sorriso di letizia quando siamo tristi o depressi per le difficoltà della vita etc..Questo termine viene usato anche sulla terra per varii motivi..quando un fanciullo muore in tenera età,quando un individuo si comporta in maniera tale da compararsi alle creature celesti ed infine quando si è del tutto privi del peccato per essere in simbiosi con DIO.Vi è l'ANGELO Custode che viene assegnato ad ognuno di noi alla nascita, per proteggerci,consigliarci e allontanarci sia dal peccato che dalle tentazioni..a volte l'uomo ascolta in maniera indiretta, a volte non sente alcunchè.. in quanto si considera privo di tale aiuto e confonde la propria libertà con la forza d'animo che ne deriva...allora si sentirà solo e indifeso poichè non ha acoltato la voce del cuore che permette all'ANGELO di trasmettere il suo pensiero.Nel Vangelo vengono rappresentati come ESSERI di LUCE infinita con ali e piedi nudi per far comprendere agli esseri umani che le suddette ali non vanno spezzate con l'indifferenza, con la sensibilità di non dare amore..si suddividono in categorie per far conoscere a tutti noi che anche in cielo vi sono varii stadi, che permettono d'essere accanto a DIO o quantomeno a LUI vicino..noi conosciamo quelli che narra il Libro Santo di GESU' sia per l'Annunciazione alla MADONNA che per quello situato alle porte dell'Inferno..ma tanti sono.. che neppure si ricordano..basta comprendere il loro significato d'essere tali e amarli senza condizioni, nè informazioni poichè la loro missione è altamente qualificata.Quante volte essi sono intervenuti nel proteggerci dai momenti di relativo inganno della vita,dai sostanziali dolori che ci fanno desiderare la morte,dai pericoli improvvisi a cui saremmo andati incontro e che senza il loro provvidenziale aiuto saremmo finiti in un baratro di follia o di incidenti mortali.L'evangelizzazione prevede questo conclusivo momento dell'uomo, con l'aiuto delle creature celesti in quanto ognuno di noi è ANGELO di sè stesso nutrendo amore verso gli altri,donando loro un sorriso o una parola caritatevole di conforto e si definisce altamente sublime la capacità che ogni essere umano, debba comprendere per compararsi a tali creature che ci accompagnano fino al termine della nostra vita e anche dopo se glielo concederemo e glielo consentiremo...

E' ORDINARIA..

Mia madre quando vedeva una persona non elegante, nè educata diceva..E' ORDINARIA..con questo termine ella voleva significare che costui non sarebbe mai stato nè un individuo da prendere in considerazione per la riforma del vestiario,nè per i suoi modi affettati che volevano far denotare un'apparenza ingannatrice, ma che in sostanza raffiguravano l'impietosa realtà di quello che in considerazione non fosse.A quei tempi il mondo era conquistato da tutto ciò che si riteneva potesse evidenziare la spettacolarità della fisionomia della buona educazione,del "fair play",del "bon ton"in cui stridevano violentemente coloro che si servivano del gallismo,della possibilità della conquista straniera e del "pret a porter"..oggi naturalmente tutto ciò fa sorridere alquanto,poichè non esiste la possibilità di manifestare quello che non si è..in quanto si deve essere per forza eleganti nel travisare questo concetto,educati nel filosofare alla lontana questa parola,appariscenti per dimostrare che si è arrivati a raggiungere il traguardo della dinastia di coloro che contano, sia per il denaro che per i risulati evidenziati raggiunti con gli atteggiamenti del preludio al cattivo gusto in tutte le sue manifestaziono.Non esiste più l'abito da indossare dopo il tramonto..un "jeans" va ancora bene.. e che dire di questo pantalone che presentiamo in tutte le occasioni della nostra vita poichè ci fa essere simili alla gioventù?Non è vero.. se non in casi limite che non avendo la possibilità di vestirci come vorremmo, siamo costretti ad usare questo indumento per ogni evenienza..la verità è che ci piacciono,che ci sentiamo comodi e che costano.. anche se di marca, meno di quanto vorremmo spendere per apparire diversi..allora dimentichiamo le varie evenienze dove un tempo si adeguava la "mise" e l'aspetto secondo le circostanze ed uniamoci alla massa per adeguarci al loro conforme "habillè".Per quanto riguarda l'educazione poi, i modi affettati,l'incedere con riluttanza verso coloro che si dimostrano apprensivi per solidità d'apparenza.. fa nascere la prospettiva dell'equilibrio precario su scarpe di pessimo gusto che innalzano il nostro corpo fino all'inverosimile..Chi non ha ricevuto una specifica educazione, non saprà mai che dare del "voi" ad un personaggio di alto rilievo significa offenderlo in quanto questa maniera d'espressione, si usa solo per i subalterni..che una donna presentata ad un uomo non dirà mai..piacere..poichè esso appartiene all'uomo..ma che un semplice sorriso o un saluto di circostanza saranno più che sufficienti a dimostrare la cortesia che si evidenzia..ma tutte queste piccole considerazioni oggi non esistono più..anzi sono le donne che comunicano all'uomo il piacere della conoscenza e cosi via..mia madre si volgerebbe con maggiore evidenza dall'altro lato e direbbe ancora..quanto è ORDINARIA..

LA RICREAZIONE DEGLI OCCHI..IL FASCINO

Gli occhi ammirano..gli occhi osservano..gli occhi guardano e vedono ogni cosa..ma quello che non si accorgono all'istante se non dopo alcuni momenti, è il FASCINO che emana una persona al solo apparire..esso diffonde una particolare atmosfera di collaudato piacere di risposta alla chiarezza dell'avvertire un compiacimento ed un singolare effetto dell' umana conoscenza ,in quanto si dichiara apertamente con l'ammirazione ciò che si sente e ciò che ne deriva.Il FASCINO è innato..non si può comprare mai..nè attraverso l'esperienza, nè con la conseguente fisionomia di acconciature varie che la vita impone a chi vuol essere bello ad ogni costo..anche ad arrivare al cattivo gusto.Si dice spesso,,non è bella ma ha del FASCINO..e non ci si accorge che è proprio quella caratteristica a designare ciò che precedentemente si è negato..improvvisamente ciò che non è piaciuto ad un primo sguardo, diventa la passione consapevole dei nostri occhi e del nostro desiderio.Non ci si accorge più della bellezza intesa come esteriorità, ma di quella che ci avvolge completamente per donarci visioni speciali che non dimenticheremo facilmente.Poche sono le persone che hanno questa fisionomia d'attrattiva... ma chi la possiede è consapevole d'attirare l'attenzione totale di coloro che incontrano.. la loro ritrosa femminilità nell'adescare qualunque sia la situazione, é' talmente innata in questo significato dell'essere e nel non voler apparire a tutti i costi, che coloro che ne hanno la conseguente affermazione sono destituiti da qualsiasi movimento di attrazione che non comprenda la fatalità dei loro quesiti di conferma d'esistenza nella ricchezza d'immagine.L'attrattiva della comprensione di tale termine di sostitutivo complimento che la natura offre a coloro che sono privi di lineamenti perfetti,di fisionomia dichiarata nell'esibire la propria figura, fa concedere la proprietà d'affermazione in tutti i requisiti che mancano alla perfezione della specificata opportunità d' essere considerati perfetti.Ma cosa significa la perfezione dell'esibirsi in tutti i preconcetti della familiarità con i descrittivi filamenti dell'ingegnosa configurazione che si richiede per essere considerati belli, ma non attraenti?Nulla.. se tali requisiti non denotano una caratteristica d'opinione confermata dal chiaro e confermativo sguardo che simula la bellezza e che non denota la sospirata richiesta di sentirsi o di conferire un'attrattiva che non dimostra altro che l'apparenza di tali significati..allora ben vengano coloro che non hanno il certificato della perfezione dei canoni richiesti nella enciclopedia delle regole degli sguardi sottolineati da visioni effimere e così saranno evidenziate le sospirate attese di coloro che sono ammaliati dal FASCINO da chi lo emana con eleganza e signorilità..