mercoledì 28 settembre 2011
Questi giochi rappresentano per l'America quello che da noi è il calcio così come il BASEBALL la cui origine non si conosce se sia francese o dell'America del Nord.Sono giochi di squadra.. inizialmente il primo risultava pericoloso infatti vi furono dei morti, ma in seguito il Presidente T.Roosevelt dettò delle regole meno violente per cui venne rappresentato in modo regolare ed oggi è molto quotato in questo Paese.I giocatori del BASEBALL affermano che quando il loro movimento sul campo si effettua nella maniera in cui è stato stabilito, il solo fatto d'esserci, tutti i loro sogni si avverano e che dopo la loro morte il Paradiso lo conoscono già in quanto sono stati sul campo che essi stessi considerano un luogo di beatitudine...infatti un famoso film narra che gli uomini i quali praticavano questo sport non morivano mai, in quanto altrove le loro anime continuavano a praticare questo gioco meraviglioso conseguendo il proprio sogno seppure appare conseguito con doverosa e precisa attenzione.Riflettendo sulla qualità e sulla quantità dei giocatori che se non vado errata sono nove nel primo e undici per il secondo per ogni squadra, mi accorgo di fare un paragone con quelli della vita umana in quanto essi combattono,anche violentemente per accreditarsi un numero alto ed in seguito saranno felici solamente se vincono la partita ..così accade fra gli uomini..essi litigano,essi combattono come un gioco a squadre ove naturalmente la violenza appare di gran lunga crudele, a volte addirittura mortale per accreditarsi un bene degli altri e così conseguire la loro superiorità di calcolo e di forza segnando la vittoria anche con la morte .Nell'esistenza terrena non esiste il PARADISO se non nella Fede,nelle Preghiere e nella Speranza di esserci un domani..ma nel campo il PARADISO è quello..un campo che permetta ai tifosi del Football e del Baseball di combattere per la vittoria agognata.Eppure il gioco è di squadra ove sono tutti d'accordo agli ordini del capitano, altrimenti usando le proprie finalità non si arriverebbe alla conquista finale, ma ad una partita scombinata e del tutto incompresa..ma giocata secondo un ordine prestabilito,secondo le norme acquisite in precedenza si può giungere a decretare la squadra vincente..allora perchè gli uomini nella vita non si comportano in tal modo seguendo le regole del CAPITANO,leggendo e pregando il Vangelo ove un UOMO è morto per loro senza aver giocato nessuna partita, ma per donare Amore e Pace ove la vittoria o la perdita finale ci sarà sicuramente e il segnapunti darà loro la risposta reale ed effettiva del proprio gioco in campo e a noi addolora tanto conoscere la loro finalità..
ARCIBALDO..
Ho raccontato dei miei gatti ROBESPIERRE e LANCILLOTTO, ma non voglio dimenticare ARCIBALDO che ha vissuto con me per.. se così vogliamo dire.. tredici anni ed ora vi narro la sua storia.ARCIBALDO era un fox terrier comprato a Milano in un noto allevamento da un amico di mio padre per la figlia ormai grande che desiderava quella razza di cani.Era bello,di una particolare chiarezza del suo mantello..marrone e nero con il muso con qualche chiazza bianca..aveva il suo pedigree e discendeva da una nobile casata,Dopo cinque anni durante i quali il cane si era affezionato alla ragazza, costei convolò a nozze e la povera bestia rimase solo con i genitori di lei.Il padre se lo portava ogni giorno in ufficio poichè la moglie voleva essere libera da "impedimenti canini" fino a quando il pover'uomo si rivolse a mio padre pregandolo di tenerlo con sè.Mio padre aveva un altro esemplare della razza canina, un lupo di nome Wolfe, ma poichè amava gli animali non seppe rifiutare non tenendo presente la gelosia di Wolfe che approfittava di una sua distrazione per mangiargli il pelo naturalmente mordendolo..questa situazione andò avanti per un pò di tempo...arrivò l'estate e mio padre si recò nella sua villa di Pescocostanzo chiedendomi se per il mese di Agosto potevo tenergli il cane, conoscendo il mio amore per gli animali per cui la mia risposta fu affermativa.Così ARCIBALDO arrivò a casa mia con bagagli varii..si mise dietro alla porta,muto e senza drammi per tutta la giornata aspettando il padrone che venisse a riprenderlo, ma naturalmente ciò non accadde.La sera dovendo uscire decisi di condurlo con me e docilmente il cane mi seguì.Nei giorni successivi sia al mattino che alla sera, quando uscivo la bestiola era sempre in mia compagnia e dopo poco tempo addirittura dormiva sul mio letto.Lo lasciavo fare considerando che aveva avuto tre padroni..prima la ragazza..poi suo padre e infine il mio..considerando che agosto stava per terminare e che mio padre sarebbe venuto a riprenderlo mi si stringeva il cuore a doverlo lasciare andare via..mi ero affezionata e faceva ormai parte della mia famiglia.Quando mio padre tornò gli parlai sinceramente.. che non potevo restituirlo in quanto ambedue nutrivamo affetto l'uno per l'altra ed egli candidamente mi rispose di non aver mai pensato di riprenderselo in quanto avendo già un cane non poteva creare conflitti fra i due.La mia gioia era al culmine così credo quella del cane, che ormai mi considerava parte di sè..Ad ottobre ricorreva il compleanno di mio padre e naturalmente ci fu una grande festa con tutti i parenti..mi ci recai ma condussi con me ARCIBALDO temendo che ricordando dove precedentemente era vissuto volesse rimanervi..ma quale fu la mia sorpresa nel constatare che il cane mi seguiva ovunque andassi, quasi temesse che lo lasciassi e tra l'ammirazione generale la bestiola dimostrò quanto grande sia l'amore per chi lo dimostra sinceramente.Quando venne la sua ora,ormai stanco e vecchio, ammalato e cieco il veterinario m'informò che doveva abbatterlo poichè il cane ormai era un vegetale..allora lo avvolsi in una coperta e glielo affidai singhiozzando atrocemente..caro ARCIBALDO non ti ho dimenticato..ora riposi ai piedi di un albero in un giardino insieme agli altri..
GLI AVI..
I nostri antenati hanno dato lustro alla casata se così vogliamo dire..vuoi nobili, vuoi persone semplici e talvolta non istruite..se ricordiamo le loro vicende ci accorgiamo di quanto poco essi discutevano e quanto al contrario compivano.Altri tempi.. oggi replichiamo senza soffermarci sui loro volti, nè sui loro operati..anzi ci annoiamo ad ascoltare le imprese che hanno dato a noi la possibilità di vivere dignitosamente.Se apparteniamo ad una famiglia di contadini la terra l'hanno prima coltivata loro per poi lasciarla ai propri eredi in cui avevano riposto le loro speranze..se al contrario gli AVI sono appartenuti alla nobiltà, lo stemma di famiglia correlato al palazzo e alle antichità in esso contenute ci dimostrano ancora oggi quanto essi sono stati operanti nel prodigarsi per gli eventuali eredi, in modo che il nome venga ricordato e rispettato.Purtroppo non per tutti è stato così..chi ha vissuto nel ricordo dell'esperienze precedenti, ma nell'ozio e nel vizio come un parassita,dilapidando ciò che gli era stato donato con amore e con legalità, non ha conservato nulla..coloro che al contrario si sono prodigati nell'amministrare i beni di famiglia con intelligenza e con considerevole affermazione della propria casata, hanno dimostrato quanta importanza sia stata nella loro vita la considerazione d'essere chiamati discendenti di tale nome.Diceva mia madre che..nascere in tal caso..è un bel grande e difficile caso.. da sostenere,poichè costa sacrifici e privazioni in cui a volte si è costretti a rinunciare a ciò che ti piace..poichè alcune scelte non vanno fatte,nè considerate ammissibili..e mio padre quando gli presentavo un amico mi chiedeva ..ma come nasce? Oggi la nuova generazione riderebbe su queste parole considerate cavilli non importanti per la crescita dell'individuo,per la sua emancipazione, ma soprattutto per il denaro che detiene sempre il primo posto nell'esistenza umana.. ma noi cresciuti sotto il peso di un cognome che conta, diventi responsabile di te stesso e delle tue azioni verso gli altri, i quali comunque riconosceranno la tua signorilità, ma vedranno esclusivamente le tue tasche vuote..
lunedì 26 settembre 2011
IL FALLIMENTO..
Vi sono certi momenti della nostra vita in cui sentiamo d'aver fallito ciò che ci eravamo ripromessi d'attuare, che ci obbligano a rivedere la nostra verità attraverso altre verità,la nostra conoscenza attraverso altre conoscenze..eppure eravamo certi della scelta fatta, ma abbiamo sbagliato o così crediamo che sia stato..talvolta siamo troppo precipitosi nel giudicarci,talvolta la realtà amara si affaccia dinnanzi a noi con la riflessione accurata di quanto è accaduto.La nostra coscienza ci avverte che abbiamo fatto tutto il possibile, che ogni occasione è stata valutata e presa in seria considerazione.. ma il risultato è negativo..allora cosa fare? Ritentare o abbandonare il tutto? Ci sentiamo demoralizzati,quasi che gli altri non abbiano compreso il nostro operato,che siano contro di noi per un motivo che non è plausibile a ciò che abbiamo cercato di compiere con tutte le nostre forze e che viene sminuito dalle loro valutazioni,che la delusione ci avvince e ci getta in un baratro la cui risalita risulta difficile da potersi compiere..praticamente avvertiamo il fallimento di noi stessi,in quanto gli altri ci obbligano a comprendere che in effetti non valiamo quanto pensiamo o crediamo di essere.Ma chi sono gli altri?Certamente costoro non si definiscono amici poichè essi saprebbero che chi ha dei veri e sinceri amici non è mai fallito, nè si considera tale..
LA PREOCCUPAZIONE E' QUELLA CHE VORRAI ESSERE DOMANI...
La sera quando i nostri occhi si chiudono per la stanchezza della giornata trascorsa, l'ultimo pensiero è quello del domani,di ciò che faremo con la speranza che vorremmo dare tutto il nostro essere per diventare migliori e ottenere quanto si è desiderato precedentemente.I propositi sono ammirevoli, ma gli impedimenti sono innumerevoli e quando ci sembra d'aver toccato il cielo con un dito,d'aver trovato la risposta alle nostre domande,di aver ricevuto il dono alle nostre richieste..ecco apparire un altro problema più avvincente nel nostro cuore e più difficile da interpretare.Quasi tutti vorremmo un domani diverso che ci conduca verso quelle aspettative desiderate, quelle certificazioni che attestino la nostra individualità in modo tale da riuscire ad essere considerati nella società, esseri di onestà di cuore senza frontiere,di essere accettati con sincerità amichevole e di rispetto e non per circostanze che modifichino il nostro carattere per le avventurose e duplici regalie che ci vengono richieste..ecco cosa pensiamo quando il giorno è al termine e non siamo soddisfatti del nostro operato..riflettiamo su quanto abbiamo compiuto e cerchiamo di migliorare quegli aspetti che ci appaiono inconfutabilmente negativi che sembrano ammiccanti ma che in realtà sono come il fumo delle sigarette la cui spirale si estende in tanti cerchi per poi scomparire del tutto..allora chiudiamo gli occhi certi d'aver trovato la soluzione esatta e precisa di ciò che saremo domani..
domenica 25 settembre 2011
IL PINGUINO..
C'ERA UNA VOLTA UN PINGUINO COME TANTI ALTRI DELLA SUA SPECIE.. MA COSTUI AVEVA UNA PREROGATIVA..EMETTEVA BELLISSIMI SUONI CHE SEMBRAVA CHE CANTASSE..INFATTI QUANDO DICIAMO CANTAVA VI ERA UN SILENZIO GENERALE E TUTTI LO ASCOLTAVANO CON AMMIRAZIONE.UN GIORNO CH'ERA PIU' DEL SOLITO ALLEGRO DIMOSTRO' LA SUA BRAVURA EMETTTENDO GORGHEGGI DELIZIOSI CHE PROMUOVEVANO LA SUA SPECIE AD UNA CHIAREZZA DELL'ARTISTA ENUNCIATO.NON ERA INNAMORATO IL PINGUINO POICHE' ERA TIMIDO E INTROVERSO..MOLTE SI RIUNIVANO INTORNO A LUI SPERANDO IN UNA CAREZZA MA ESSO SI RITRAEVA CON MODESTA RILUTTANZA.GLI SAREBBE PIACIUTO AVERE CONFIDENZA CON QUALCUNA DI LORO, MA NON SI SENTIVA PRONTO PER QUELLO CHE SAREBBE ACCADUTO DOPO.E COSI' TRASCORREVA IL TEMPO ..LE STAGIONI SI SUSSEGUIVANO MA NULLA ACCADEVA..LA SUA VOCE ERA SEMPRE BRILLANTE MA NON TROVAVA IL CORAGGIO DI FARE LA SUA SCELTA.QUAND'ECCO APPARIRE UNA NUOVA ARRIVATA..ERA NATA QUALCHE TEMPO PRIMA PER CUI NON SI ERA MAI MISCHIATA CON LE ALTRE,MA AL CANTO DELL'ANIMALE ESTASIATA GLI SI AVVICINO' E GLI CHIESE..QUANDO EMETTI QUESTI DOLCI SUONI TI SENTI OVVIAMENTE FELICE,ESPRIMI IN TAL MODO LA TUA PROROMPENTE VITALITA' E OFFRI AGLI ALTRI LA RICCHEZZA DEI TUOI CHIARI E VIVI ATTIMI D'AMORE..NON TI SEMBRA DI DARE AGLI ALTRI LA TUA GIOIA E PER TE NON CONSERVI NULLA?IL PINGUINO RIMASE MUTO A QUELLE PAROLE..IN EFFETTI NESSUNO GLI AVEVA MAI PARLATO COSI' E COMPRESE CHE LA PINGUINA AVEVA RAGIONE..LA SUA TIMIDEZZA,LA SUA CARATTERISTICA D'INTROVERSIONE GLI AVEVANO IMPEDITO IN ALTRI MODI LA COMPLETEZZA DEL SUO CANTO,DEL SUO VIVERE DI SE' STESSO..SI AVVICINO' A LEI E TIMIDAMENTE LE FECE UNA CAREZZA CON LE SUE ALI..AVEVA SCELTO LA COMPAGNA DELLA VITA,QUELLA CHE NON SI ERA MOSTRATA CON EFFUSIONI DIROMPENTII E ACCATTIVANTI.. MA COLEI CHE GLI AVEVA FATTO CAPIRE QUANTO FOSSE PIU ' VALIDA LA PROPRIA COMUNIONE CON IL CUORE VERSO LA RICCHEZZA D'AMORE CHE SI AFFACCIA NELL'AMORE DI COLEI CHE APPARE SINCERA E MOSTRA LA CHIAREZZA DI TE STESSO..
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TRAMONTO..
Cosa intendiamo con la parola TRAMONTO?Il significato di un qualche cosa che va a terminare oppure uno scenario della natura a cui noi diamo una visione particolare in quanto immaginiamo che anche la nostra vita un giorno tramonterà?NO..guardando questa meravigliosa rappresentazione in cui ci sembra che i colori danzino innannzi ai nostri occhi in attesa del buio che seguirà, le nostre aspirazioni si dichiareranno plausibili ed accettabili con la speranza e la sicurezza che ne deriverà.Molti innamorati aspettano sia nella vita che nelle loro gioventù che questo termine non si verifichi mai..ma restano estasiati quando ancora inesperti di conoscenza per coloro che sono accanto, sperano che il buio non distrugga le proprie aspettative e che ciò che stanno ammirando sia un fenomeno naturale che dia in seguito la certezza dei loro sogni.Eppure d'estate quando le giornate sono più lunghe si aspetta il TRAMONTO poichè in quel'ora meno calda la giornata si è quasi conclusa e si può vivere con la speranza del giorno successivo, ove crediamo ci condurrà verso le nostre prerogative d'attesa e verso la conclusione dei propri conflitti.Questo termine ha per gli uomini un valore inestimabile in quanto conserva in sè sia la calma placata dopo la tempesta,sia la certezza di una vita racchiusa in uno scrigno colmo di eventi gioiosi e dolorosi che comunque ha permesso loro di vivere..ma che inevitabilmente li lascerà alla fine del cammino determinando la propria sorte...ma che nel momento in cui lo ammiriamo, le nostre chiarezze si fondono nel proprio cuore con la gioia dei nostri occhi che rimangono incantati dinnanzi a quel grande e belllissimo spettacolo che la natura ci offre facendoci sentire che le apparteniamo..
lunedì 19 settembre 2011
IL GIORNO DI FESTA..
TUTTI ASPETTANO IL GIORNO DI FESTA..E' IL GIORNO DEL RIPOSO,DELL'ALLEGRIA, DELL'AMORE ETC..IN UN PAESINO LONTANO NON MOLTO CONOSCIUTO,QUESTO DI' ERA ATTESO CON GIOIA..SI CURIOSAVA ALLA FIERA CHE PROPRIO IN QUEL GIORNO ESIBIVA I SUOI VARII PRODOTTI E GLI ABITANTI LI COMPRAVANO AD UN PREZZO FAVOREVOLE.ANCHE LE DONNE USAVANO METTERSI COME SI DICE "IN GHINGHERI.." QUALCUNA PER ADOCCHIARE IL SUO FUTURO MARITO, MENTRE LE ALTRE SI LASCIAVANO CORTEGGIARE.MA AD UNA FESTA ACCADDE UN FATTO STRANO..ERA L'ULTIMO GIORNO DI UN MESE QUALUNQUE E PIOVEVA PER CUI TUTTI ERANO ANDATI ALLA FIERA CON UN OMBRELLO E FINCHE' PIOVEVA POCO, LA FIERA SAREBBE RIMASTA,ALTRIMENTI AVREBBERO DOVUTO SGOMBRARE IL TUTTO..ORA ACCADDE CHE FRA LA GENTE VI FOSSE UNO SCONOSCIUTO..QUALCUNO CHE NON APPARTENEVA A QUEL VILLAGGIO..NON L'AVEVANO MAI VISTO..EPPURE EGLI ERA LI'..-AVEVA FORSE SAPUTO DELLA FIERA? OPPURE AVEVA SMARRITO LA STRADA? CHISSA'...NESSUNO AVEVA IL CORAGGIO DI CHIEDERGLI CHI FOSSE E COSA LO AVEVA CONDOTTO IN QUEL POSTO..MA UN FANCIULLO SI FECE CORAGGIO E FORSE PER LA SUA INNOCENZA E INGENUITA' GLI CHIESE IL SUO NOME..L'ALTRO RISPOSE..SONO LA MORTE..SONO VENUTA A PRENDERE UNO DI VOI..MA NON MI RICORDO CHI..ALLORA TUTTI SI SPAVENTARONO E FUGGIRONO VIA..LA MORTE RIMASE SOLA..EPPURE NON AVEVA FATTO IL NOME DI NESSUNO..ERA UN GIORNO DI FESTA..E COME TALE SAREBBE RIMASTO SE GLI ABITANTI SI FOSSERO COMPORTATI DEGNAMENTE... AVREBBERO AVUTO UNA VITA MIGLIORE COLMA D' AMORE E DI SERENITA'..ALLORA PERCHE' FUGGIRE?..TRASSE UN SOSPIRO DI RAMMARICO E SE NE ANDO' DA DOVE ERA VENUTA..USCI' IL SOLE E GLI ABITANTI DEL VILLAGGIO TORNARONO ALLA FIERA.. QUELLA FIGURA NON C'ERA PIU'..TRASSERO UN SOSPIRO DI SOLLIEVO MA DA QUEL GIORNO RIFLETTERONO SUL LORO OPERATO E SI COMPORTARONO COME SE LA MORTE SI FOSSE RICORDATA IL NOME DI CHI ERA VENUTO A PRENDERE..
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RINCORRERE IL TEMPO..
Mi sorprende che alcuni individui soprattutto coloro che hanno superato i settanta anni, credono di "rincorrere il tempo" poichè ritengono che ormai la loro vita stia per scadere e quindi devono fare in fretta a compiere ciò che più li aggrada, ciò che si sono prefissi di completare..altrimenti esso scade e tutto finirà.Costoro non hanno ancora compreso che il tempo per la loro esistenza è già stato stabilito in precedenza e che è inutile rincorrerlo poichè esso avanza inesorabilmente verso l'ora fatidica e nulla potrà cambiare le situazioni.Questi individui sono sempre in ansia, guardano continuamente l'orologio poichè per loro è sempre tardi per quanto devono ancora compiere e che malgrado la propria efficienza, forse non vedranno neppure la fine dei propri sogni realizzati..essi fuggono dai comportamenti abituali per intraprendere fuggitive esortazioni a stabilire quanto nella loro mente sia già prefissato e non ascoltano chi al contrario cerca di farli ragionare adducendo che ogni età comprende svolgimenti diversi..che ogni istante va riflettuto e in seguito opportunamente compiuto,che l'esistenza si avvale di un concerto di suoni e d'immagini per un'età ormai avanzata in cui anche se la fisionomia appare piuttosto giovanile,il tutto è stato in precedenza manipolato per raggiungere un'età in cui i sogni,le cosiddette fantasie che ognuno precedentemente ha valutato e opportunamente messo in pratica avvalendosi dell'intelligenza,della cultura e del grado di chiarezza che possedeva nel proprio sistema d'amore e nelle proprie configurazioni che aveva con sicurezza d'essere incluso tra coloro che si sono mostrati superiori alla media nel compiere questo percorso,sono un'utopia da non prendere seriamente in considerazione.. gli anni sono trascorsi,le forze sono diminuite,il tramonto è scaturito dalla propria esigenza di tranquillità e di sospensione da tutto ciò che determina l'affaticamento e le preoccupazioni della vita per entrare in un'altra dimensione..quella del riposo,della senilità,della serenità in maniera tale da godersi il tempo che rimane..e a nulla varrà rincorrerlo..ad un tratto esso si spegnerà nel momento che l'uomo meno si aspetta..
sabato 17 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
MISS CUORE SOLITARIO..
Vi sono nel mondo molte donne che attendono il momento dell'amore..non sono brutte, ma neppure appariscenti da destare l'attenzione altrui... sono graziose,eleganti e semplici nelle proprie manifestazioni della vita da cui sperano un avvenire senza solitudine e con una famiglia come tutte le altre.Costoro sono timide,poco inclini a fare amicizie volanti,per cui la loro onestà è effettiva sotto tutti gli aspetti,detestano la provocazione,tutti quegli accorgimenti di cui le altre usufruiscono per adescare e sottomettere l'uomo..sono state educate con morigeratezza,con educazione severa e come tale prendendo esempio dai propri genitori che nutrono affetto l'uno verso l'altra, si rispettano auspicando per il loro avvenire la stessa condizione d'essere felici e ottime mogli.Ma l'uomo al contrario cerca la provocazione,la donna sempre truccata,esigente che fa girare loro la testa,che quando la esibiscono gli altri la guardano con lo stesso desiderio di voluttà che li fa sentire padroni assoluti della situazione e si sentono invidiati.. ma inevitabilmente il più delle volte commettono un errore e quando se ne accorgono è ormai troppo tardi.Al contrario le "miss cuore solitario"che essendo timide e appaiono scontrose a chi le vorrebbe diverse,sono essenziali nella propria essenza di chiamarsi donna e semplici nella rimessa d'amore che attendono con ansia.Alcune usano la fantasia..indossano un nuovo vestito che le fa sentire eleganti e sicure di sè,apparecchiano la tavola avendo precedentemente preparato una cenetta appetitosa e aprono la porta di casa, ove non esiste nessuno..lo fanno entrare, stappano una bottiglia di champagne per celebrare la grande e meravigliosa occasione e aprono una conversazione con sè stesse,dandosi perfino le risposte... in sintesi sembrano dei mimi che recitano una parte comune a tutt'e due le individualità e che risulta essere completamente effettiva se solo ci fosse realmente un uomo dinnanzi a loro.Non si deve provare pena per queste donzelle, poichè alla fine per casi fortuiti della vita troveranno l'anima gemella..quella che leggerà nei loro cuori e non guarderà l'estetica provocatrice.. e vi assicuro che costoro saranno delle affettuose e sincere mogli e delle ottime madri..
COLPO DI FULMINE..
Oggi esiste ancora chi crede al "colpo di fulmine" ma la maggior parte degli individui si guarda, si piace e dà il via a tutto ciò che sente sia necessario per potere godere di quell'incontro.Un tempo era diverso..si avvertiva come la saetta di un fulmine nel firmamento che improvvisamente illumina il cielo buio e offre un meraviglioso spettacolo alla natura, anche se subito si spegne facendo tremare il cuore di tutti per il boato che segnerà il tuono come una scia di elementi terribili a cui seguirà la pioggia..così avveniva nell'animo umano..un'esplosione d'immagini proiettate nell'intimità di chi le avvertiva e comprendeva in quell'istante d'aver incontrato l'amore.L'amore si è sempre presentato con fragrante rumore..quasi volesse avvisare che l'individuo ormai era perduto nelle sue piacevoli spire e che da quel momento in poi, sarebbe stato sua preda..è bello l'amore..è bello sentire i battiti del cuore..è stupendo immaginare la nostra scelta a volte nostro malgrado come vorremmo che fosse,in cui la realtà ci fa comprendere che non sempre è così..ma noi imperterriti non le diamo ascolto riflettendo sul fatto che essa si può mutare o almeno in parte modificare,che il carattere e le ambizioni si lasciano guidare dal sentimento, che in fondo le precarietà della vita verranno annullate in nome di quegli attimi vissuti senza pensieri,senza richieste,senza alcuna domanda che in effetti dovremmo prendere in considerazione..è talmente inebriante il tutto che si dimentica.. il tutto.La saetta del fulmine che ci ha colpito nel nostro cuore con doviziosa maestria determinerà negli atti successivi l'unione ancora più travolgente dell'amato bene.In seguito superati i primi tempi in cui ci sentiamo avvolgere da una dolcezza infinita, in cui viviamo come se fossimo sulle nuvole,senza badare agli eventi che ci circondano,sicuri del nostro animo e del nostro concupiscente avversario che è il desiderio che aumenterà sempre di più e ci dimostrerà in seguito quanto sia volubile l'essere umano..sentiamo che siamo giunti al capolinea dell'esistenza umana e che tutto il resto scaturirà da quel momento, dalla nostra scelta.Purtroppo non sempre avviene così..la routine,l'avvicendarsi di nuovi elementi, ma soprattutto la possibilità di considerare nuove probabilità che esistono oggi, farà nascere nel cuore di chi amiamo altri "colpi di fulmine" che troveranno ampio spazio, per provvedere a nuove eclatanti esperienze di situazioni diverse facendo dimenticare quelle precedenti che si sono credute..per sempre..
martedì 13 settembre 2011
LA SPINA NEL CUORE..
Tutti cerchiamo di spegnere il fuoco che ci tormenta,di togliere la spina che ci ferisce,di allontanare il dolore che non ci dà tregua..ma essa continua a pungerci nel ricordo di ciò che è stato.Vorremmo una serenità che placasse i momenti di acume nel ritenere che la nostra mente non sia priva di sicurezze e di "comforts" per accedere a quelle finalità di tranquillità che tanto auspichiamo esistano in noi..ma la spina è sempre presente e continua a pungerci.Mille pensieri ci ritornano con il ricordo spiacevole degli effetti negativi che hanno sortito su di noi il continuo tormento..desideriamo evadere con la fantasia,illudendoci di mutare la reale situazione con progetti nuovi che dovrebbero lenire i ricordi del tempo che fu..ma la spina continua a pungerci..chiediamo a noi stessi quelle certezze del futuro che speriamo siano migliori del presente, ma quasi a deluderci la spina continua a pungerci...anzi lo fa con maggiore forza per ricordarci che essa è presente e che non dobbiamo dimenticare che stiamo vivendo momenti di sofferenza..allora ben venga la distrazione degli altri,i discorsi impegnativi che prendono tutto il nostro essere,ma..ritornano le insicurezze,le probabilità di perdere quello che abbiamo conquistato.Come si fa a evadere da questa speculazione di misera esistenza che ha preso possesso della nostra mente e non vuole abbandonarci?Non si può fare..la spina ci dimostra d'essere più forte di noi..solo la speranza auspicata ci fa sentire meno il dolore..ma noi ci crediamo? Assolutamente no..la vita ci ha dimostrato il contrario e ci lasciamo continuare a pungere quasi fosse per noi una beatitudine di opportunità di dolore..
lunedì 12 settembre 2011
L'INFANZIA..
Mi ero ripromessa di non toccare questo argomento così delicato e così difficile da raccontare..ma il continuo perpetrarsi d'ignominie e di abominevoli torture mi costringono a esprimere il mio dolore per quanto vedo e ascolto ogni giorno nella vita degli altri.I fanciulli sono un dono di Dio e si dovrebbe contenere la propria viltà nell'approfittarsi della loro innocenza.Non è vero che essi non comprendano le vicende, le parole dei grandi..essi ascoltano ma la paura che nascondono nel proprio cuore per non colpire coloro che amano più di ogni altra cosa al mondo, li rende vulnerabili e taciturni di fronte alla crudeltà dei grandi.I bambini ci guardano..mi sembra di ricordare che è stato girato anche un film su questo argomento..ed è vero..nel tempo il subcosciente ripone dentro di sè i ricordi amari di quando erano piccoli, per poi riaffiorare in tarda età quando la sensibilità dell'età matura fa rivivere con la mente quei tristi momenti.I genitori,ma non tutti,meno male,non danno importanza alla presenza di un fanciullo poichè sono presi talmente dai propri problemi, da escluderli totalmente dalla reciproca consuetudine di discussioni varie e trasportati dall'ira giungono perfino all'uso delle mani..vi sono coloro che sono dediti all'alcool,agli stupefacenti etc..ma esistono anche quelli che per diritto legale, si arrogano il precipizio in cui cadono per aver mostrato dinnanzi al bambino quanto sia riprovevole l'altro e uso naturalmente un eufemismo,la condotta di chi si comporta secondo quanto hanno stabilito la ragione del proprio comportamento e della propria violenza.Perchè tralasciare la separazione quando i coniugi si contendono l'amore dei figli e con il dispetto misto al rancore non permettono all'altro di godere dell'affetto amorevole di chi li ha messi al mondo?Non pensano che i fanciulli soffrono,che il loro carattere verrà mutato,che se parliamo di una bambina odierà gli uomini in quanto vedrà in essi il pericolo ricordato del padre e se è al contrario sarà un maschietto potrà avere conseguenze diverse da quanto si era prefissato.No..l'importante è vincere sull'altro,dimostrare che la legge ha dato loro ragione di fronte ad una società che soffoca i sentimenti per adulare il comportamento di chi ha mostrato validità nella propria individualità e purtroppo affiderà ad altri estranei il compito dell'educazione con noncuranza verso i suoi figli.Sembra che i pargoli siano all'oscuro di tutto..ma come ho già detto non è così..essi devono scegliere a chi donare il proprio affetto..così viene loro ordinato..il più furbo recita a soggetto..colui che al contrario nutre un sentimento profondo per tutti e due si rifiuta di fare una scelta dolorosa che lo priverebbe della mancanza di un genitore.La ragione di quanto ho espresso consiste nel dover biasimare coloro che si servono dei propri figli per colpire l'individualità,l'affetto,verso chi considerano un avversario,che non mostrano alcun sentimento d'amore,che li trascurano in quanto loro hanno altro da compiere..e i fanciulli crescono soli,abbandonati, privi di quel calore familiare che li renderà adulti poichè nel proprio cuore essi non hanno diimenticato..
sabato 10 settembre 2011
IL RISPETTO DEL COLORE DEGLI UOMINI..
Non tutti siamo uguali esteriormente..sia nella figura che nel colore della pelle..bianca,nera,mulatta etc..per non parlare degli abitanti di altri Paesi i cui caratteri somatici sono totalmente diversi..eppure abbbiamo tutti le stesse prerogative di sensibilità,di sensazioni e di qualità d'essere poichè il significato UOMO O DONNA è uguale per tutti.Allora perchè discriminare coloro che non appartengono alla stessa razza o allo stesso colore della pelle?.Perchè il bianco crede di supporre con certezza che il suo essere sia migliore se non del tutto superiore al negro?.Come osa non rispettare chi possiede un'anima e un corpo simile al suo?Chi gli ha detto di sentirsi al di sopra e di conseguenza d'essere il padrone della situazione? Si comporta come il ricco con il povero guardandolo con commiserazione, senza accorgersi della sua esistenza,senza pietà,poichè non lo considera un essere umano,bensì un rifiuto della società..eppure la sorte potrebbe cambiare in maniera diversa la situazione, mutando la realtà di posizione per coloro che si ritengono superiori alla "casta" e non tollerano colloquio, nè ritengono sia possibile che i ruoli vengano diversificati in maniera non consona alla loro individualità.Un tempo in America i neri così come in Europa gli ebrei, non potevano frequentare i locali pubblici..perchè?Non sono esseri come noi,con gli stessi diritti,con le stesse prerogative.Sono stati creati allo stesso modo e come tutti gli esseri umani hanno la medesima validità di esistenza.Gli animali che possiedono un "pedigree" sono valutati e quelli abbandonati o trovatelli non hanno diritto alle stesse cure..Chi non ha cuore,chi è crudele di fronte alla necessità di considerazione avente le medesime qualità d'amore, ritiene che ancora vi sia il problema della razza..e se nel mondo vi fossero meno bianchi e più neri,meno animali con il "pedigree",più ebrei che di altra religione.. allora costoro dovrebbero comportarsi allo stesso modo..senza alcuna pietà..Il mondo è grande e c'è posto per tutti..tutti hanno gli stessi diritti,tutti hanno le stesse significative condizioni..amano,soffrono,cercano di migliorare sè stessi..perchè per alcuni deve essere diverso? Anche i giapponesi,i cinesi etc..hanno differenti caratteristiche somatiche, diversi usi e costumi e così tanti altri abitanti nelle varie zone della terra.. allora costoro andrebbero allontanati dalla comunità perchè si ritiene che non siano degni di vivere insieme agli altri..ma chi l'ha detto? Come osa l'uomo pretendere situazioni e circostanze che favoriscano la sua persona e non tollera coloro che non appartengono alla "casta"? L'uomo è il peggior consulente di sè stesso..si erige a giudice nel suo potere di supremazia e non ha compreso che finirà come usavano gli antichi selvaggi per coloro che consideravano "estranei".. a bruciare nella pentola e che non avendo la medaglietta del "pedigree" saranno ritenuti..cani sperduti senza collare..
LA SCRITTURA...
Vi era in una nota città un piccolo scrivano che per guadagnarsi da vivere lavorava presso un ufficio antico dove vi erano altri uomini che facevano lo stesso mestiere.Naturalmente egli era il più piccolo ed era stato assunto poichè sua madre era stata la balia del proprietario.A lui erano destinato le copie più semplici in modo tale che non poteva commettere errori altrimenti i più grandi avrebbero trovato da ridire sulla sua età e avrebbero commentato che toglieva il pane agli altri.Il fanciullo faceva il suo dovere,non rivolgeva la parola a nessuno..anche perchè gli altri facevano finta d'ignorare la sua presenza.Trascorse del tempo e tutto scorreva in maniera uguale,senza imprevisti di alcun genere...il ragazzo portava a casa i modesti guadagni e si sentiva più grandicello dell'età che aveva poichè era maturato prima degli altri..anche di qualcuno di coloro che pur lavorando in quel posto, a volte dimostrava nei suoi discorsi l'infantilità non abbandonata dell'età puerile.La sua famiglia aspettava quei pochi soldi per vivere un pò meglio ed egli s'illudeva d'essere diventato grande.Certo apriva le lettere che giungevano, le racoglieva in ordine di tempo,scriveva gli indiririzzi su quelle da inviare poichè aveva una bella grafia..ma non aveva responsabilità di grande prestigio..era considerato quello che era in realtà e poi molti come ho già precisato non lo tolleravano.Anche il padrone raramente gli rivolgeva la parola,solo per mandarlo dal tabaccaio a comprargli le sigarette e poi più nulla..mai un complimento per il lavoro svolto,mai un accenno di saluto.Ma ora accadde che una mattina la finestra aperta e un soffio forte di vento fecero volare le carte del direttore che stava fumando e aveva posto la sigaretta sul portacenere..subito vi fu una prima vampata di fuoco e in seguito anche le altre carte seguirono la stessa sorte..al grido del direttore gli altri videro il fuoco che stava distruggendo i documenti che stavano sulla scrivania e quando il fuoco divampò in tutta la sua grandezza, cominciarono a fuggire..ma il ragazzo prese un secchio d'acqua e tentò di spegnere quella fiamma infernale e così di seguito fino a quando non l'ebbe domata del tutto..non si accorse nel mostrare il suo accanimento al dovere che era stato preso da quel vortice e ormai era troppo tardi..nessuno era lì per salvarlo..tutti compreso il direttore erano fuggiti e così si lasciò morire per la "scrittura" cha dava agli altri la possibilità di vita migliore..senza offerta personale ma con la chiarezza che il suo compito era stato svolto in maniera sensibile e completamente doveroso di fronte agli altri che al contrario si erano mostrati vili di fronte al pericolo..era stato un uomo mentre coloro che erano scappati avevano preso il posto del ragazzo..
NO..
In una piccola città viveva un nobile signore che era noto per la sua bontà e la sua beneficenza in quanto aiutava coloro che gli chiedevano soccorso per la propria famiglia e per il proprio avvenire.Egli era molto ricco e diceva sempre ..SI..la voce si sparse ed un uomo partì dal suo Paese che era molto lontano e si diresse verso il luogo dove abitava il signore.Dopo un lungo e faticoso viaggio finalmente raggiunsse la sua dimora e quando fu al suo cospetto gli narrò la sua storia e gli domandò di aiutarlo poichè purtroppo a volte non poteva dare il necessario alla propria famiglia..l'uomo si mostrava buono,conciliante con un sorriso disarmante, ma alle sue domande d'aiuto rispose..NO..allora il poverello ne chiese la ragione..perchè agli altri aveva dato la propria tasca e a lui la negava?..Non vi fu risposta ed egli comprese di non dover ripetere le sue domande, poichè la risposta sarebbe stata sempre la medesima..NO..Ritornò nella sua città e raccontò alla moglie il suo inutile viaggio senza spiegarsene il motivo di tanto diniego, senza alcuna chiarezza..eppure non avvertiva rancore bensì un'ingiustizia in quanto il signore gli aveva mostrato dolcezza e benevolenza..Ritornò al suo lavoro di modesto operaio,ma dopo alcuni giorni fu chiamato in direzione e gli fu chiesto se voleva prendere il posto di "capomastro" in quanto costui si trasferiva in un'altra città..la risposta naturalmente fu affermativa..lo stipendio era il doppio e poi sgobbava meno.L'uomo aveva una figlia in età da marito.. ella infatti conobbe un bravo giovane che lavorava presso un notaio come apprendista e desiderava che anch'ella avesse un lavoro per vivere dignitosamente..allora costei fece un concorso da infermiera e lo vinse..ecco ora potevano sposarsi, ma i soldi per un bel matrimonio non c'erano.. quand'ecco arrivare da lontano una lettera che l'informava di uno zio emigrato in Australia anni prima,era morto e lasciava loro una piccola somma.Il matrimonio ebbe luogo così come la casetta che col mutuo si erano comprati.La vita procedeva tranquilla e l'uomo andò in pensione poichè gli anni erano trascorsi...decise di aggiustare la sua dimora ormai vecchia per i due nipotini che gli erano accanto e fare loro una stanza giochi.. i suoi compagni con modesta spesa l'aiutarono..si sentiva felice il vecchio..ma non poteva dimenticare l'uomo che molti anni addietro si era rifiutato di aiutarlo...eppure non sentiva rancore per lui,nè rammarico per quel ..NO..ripetuto più volte..che strana persona.. benefattore per gli altri e per lui un ricordo che gli dava sofferenza, ma anche amore..era stato aiutato nella sua vita, questo non poteva dimenticarlo,nè negarlo..e così pensando si addormentò sulla veranda.Incontrò il Signore di quel tempo,gli sorrideva e lo chiamava dicendogli.. vedi se allora ti avessi detto SI.. tu non avresti compreso il mistero della vita terrena..senza odio, nè rancore ,ove chi ha il coraggio dell'onestà e della possibilità di procurarsi con le proprie mani ciò che gli necessita anche per la famiglia deve mostrare agli altri le sue capacità..e tu le avevi perciò ti ho detto..NO..adesso che il tuo cammino è terminato ti dico..SI..così dicendo lo prese per mano e lo condusse con sè
venerdì 9 settembre 2011
I RIVALI..
Nella vita di ognuno esiste sempre un rivale sia per amore,che per lavoro,che per amicizia.etc...Fin da piccoli nell'affetto dei genitori vi è colui o colei che desta maggiore attenzione nei loro cuori,di conseguenza si soffre questo tipo di sensibilità che mostra il dolore silenzioso in tutte le sue dimensioni, ma che si fa tacere per ovvie ragioni in cui si avverte la probabilità di diniego e di un rapporto che non cambierà.Quando si diventa adulti anche in amore purtroppo questa sofferenza è presente il più delle volte..allora si cerca di affrontarla,di combatterla,di escluderla dalla vita dell'altro..ma se essa esiste non vi è opportunità, nè probabilità che le cose mutino,poichè il sentimento d'amore è già compromesso altrimenti non si cercherebbe altrove..ma chi non comprende questa situazione a volte diventa violento e può causare tragedie anche mortali.Nel lavoro coloro che vengono nominati per la propria bravura e che eccellono per la conduzione degli affari, sono premiati e additati da esempio di fronte a coloro che al contrario si sono dimostrati inferiori al ricavo produttivo del rapporto suddetto..nell'amicizia invece si cerca di sfruttare al meglio le qualità che un individuo possiede per approfittarsi della sua indulgenza, della sua disponibilità magari con modi cortesi, ma il risultato è sempre lo stesso..i rivali sono esseri da sopportare per non perdere il proprio equilibrio e per approvvigionarsi di quanto si riesce ad ottenere attraverso l'altro seguendone l'esempio.L'esistenza è colma di rivali d'ogni genere..in tutti i campi per cui ci si dovrebbe adattare e oltrepassare il limite dell'egoismo personale per prevalere su di essi.L'uomo purtroppo in genere non è di quest'avviso e cerca in mille modi di servirsi delle sue qualità per sconfiggere l'altro, che considerato un rivale diventa poi nemico dichiarato.In tutti i "films" o racconti il rivale viene sconfitto sia mortalmente che per tutta la sua esistenza privato della propria libertà, ove si spera troverà quella coscienza che prima non ha cercato..ma nella vita è diverso..si vuole a tutti i costi raggiungere quella meta che si è prefissa adottando mille congetture, purtroppo errate che condurranno alla squalifica completa di sè stessi con la conseguente distruzione dei propri concetti basilari dell'affetto, della comprensione nell'adattamento alle varie situazioni che si prospetteranno.Un tempo questi poersonaggi si sfidavano a singolar tenzone,a duello e a tanti altri modi per soddisfare il proprio ego,ma oggi non ci si deve difendere con l'attacco nel colpire chi ci è avverso..cercare di provvedere alle proprie manchevolezze e se tutto ciò non si verificasse,adattarsi alla situazione in corso.E' inutile affrontare coloro che si sono esibiti meglio di noi..vuol dire che le loro qualità si sono mostrate al meglio.. e se così non fosse accettare la situazione così com'è..ma l'individuo non è disposto a seguire questi consigli per cui andrà incontro a delusioni.a speranze illusorie che si concretizzeranno in realtà amare..
IL COBRA..
E' un serpente molto velenoso e quindi pericoloso..il suo nome deriva dal portoghese e significa "serpente con cappuccio" oppure dal latino "femmina del serpente".Venerato dagli indù poichè lo considerano un attributo del dio Shiva,rappresenta energia e potere.Se avverte il pericolo erige il suo collo estendendo le proprie nervature con aspetto minaccisoso..se attacca mordendo il suo veleno risulta mortale, se non viene curato immediatamente.Ora che ho descritto le qualità del serpente,quanti uomini si possono paragonare a questo temibile e orribile animale?Tanti..essi si comportano in tale maniera per colpire l'avversario e farlo cadere morente fino a quando non ritengono d'averlo colpito del tutto...vivendo nella'attesa del momento adatto per attaccarlo definitivamente.Allora si confermerà che costui ha agito come un "cobra" all'oscuro senza timore d'essere scoperto per poi attaccare quando riteneva fosse il momento adatto e così vedere la preda senza alcun aiuto e senza probabilità di cavarsela.Costoro che appartengono a questa categoria, sono individui privi di qualsiasi scrupolo.senza pietà,senza amore, nè perdono verso il prossimo..la loro esperienza è racchiusa in un involucro d'odio ove nasce e cresce il momento della vendetta, del recupero del proprio potere e della chiarezza d'essere al di sopra di tutto e di tutti...chi non rispetta le loro regole,chi si differenzia nel loro modo d'essere,chi non risponde alle loro crudeltà dovrà fare la fine come gli uomini morsi dal serpente senza possibilità di evasione..Strisciano alle loro spalle con sorrisi suadenti che danno la possibilità al nemico di credere d'avere accanto un amico fidato,si comportano con maschere di sembianze di sincera e accattivante sicurezza di opportunità concluse nel migliore dei modi.. per poi colpire alla fine inesorabilmente con un morso crudele e mortale senza pietà alcuna, in quanto non solo hanno sconfitto l'avversario, ma che come il serpente hanno dimostrato la propria superiorità e il proprio potere di comando...
mercoledì 7 settembre 2011
LA POLVERE..
Com'è brutto vedere la polvere sui mobili,sulle nostre cose che ci sono più care..essa è un indizio di trascuratezza, di disordine,che fa apparire ogni cosa velata e quasi sporca..Noi la togliamo ed essa riappare dopo un pò per farci comprendere d'essere la padrona assoluta nei nostri ambienti,e che se anche siamo prudenti nell'evitarla per alcuni momenti, riaffiorirà con sicurezza e scortesia nei nostri riguardi in quanto esiste e non si può fare a meno di evitarla.Certo è una battaglia continua, ma noi continuiamo a toglierla.. vuoi con un piumino adatto oppure con uno straccio, sia ogni giorno, sia con grande pazienza.Eppure essa fa parte di noi,senza comprenderne il motivo in quanto se non ci fosse in alcuni casi,non decreterebbe l'antichità dell'oggetto che rappresenta.Anche il nostro cuore a volte comprende questo stato di cose..quando non lo facciamo funzionare mettendolo da parte per un torto ricevuto,o quando decidiamo di non avvertire più quelle sensazioni che ci hanno dato momenti felici e ad un tratto essi sono spariti lasciando il posto alla cosiddetta polvere..ma non abbiamo pensato, nè riflettuto alla condizione d'essere stati lasciati da parte, di non trasmettere più quelle verifiche d'amore, di simpatia,di amicizia e di accoglienza che gli altri si aspettavano dalla nostra persona..ci siamo rinchiusi in noi stessi lasciando che il nostro cuore si adombrasse di polvere per mancanza di equilibrio tra la sconfitta ,la delusione e la speranza di altri momenti felici..affermava "Pascal" che un individuo che riesce a vivere da solo in una stanza seduto su una poltrona per un periodo di tempo abbastanza lungo è un individuo felice..non sono d'accordo..se questa situazione si verifica per poco tempo,allora riserva un significato ben preciso..quello di raccogliere i propri pensieri spolverando quelli vecchi e di conseguenza risulta un bene,ma se ci si allontana dalla vita per escludersi dagli altri, allora questo individuo non sarà felice e riempirà di polvere il proprio cuore..
martedì 6 settembre 2011
L'AVVENENZA..
In un grande palazzo di una nota società all'ultimo piano vi era la stanza del direttore generale, la cui segretaria bravissima era però dotata di scarsa avvenenza.Ella sapeva del suo stato,ma non se ne rammaricava troppo poichè gli uomini di quella società erano quasi tutti sposati e quelli che non lo erano non destavano in lei sospirati sogni.Ma un giorno portando delle pratiche al suo superiore vide accanto alla finestra l'uomo dei suo sogni..bello,elegante,con una voce che somigliava ad un usignolo che canta, suadente e dolce con un timbro maschile che affascinava, il quale raccontava dei suoi trascorsi impegni e mentre il direttore lo ascoltava con attenzione,.ella fece cadere le pratiche che portava presa da quella visione e lui premuroso l'aiutò a raccoglierle..ma mentre il suo sguardo guardava altrove forse preso da quello che diceva, la ragazza sperava in un incrociarsi almeno di curiosità.. che ovviamente non vi fu.Allora rientrò nelle sua stanza e delusa si guardò allo specchio ove vide un'immagine sbiadita senza alcuna attrattiva..come era di consueto.Giunta a casa decise di migliorare il proprio aspetto..cambiò pettinatura. acquistò un abito nuovo..ma nulla accadde...s'informò su quell'uomo tanto ammirato e seppe che non era sposato,per cui il suo cuore accelerò i propri battiti con la speranza che almeno lui la guardasse,ma naturalmente ciò non avvenne.La sera quando rientrava a casa si guardava allo specchio, si osservava continuamente, ma nulla purtoppo era cambiato della sua persona.Ora accadde che per un pò di tempo il bell'uomo non venne in ufficio ed ella si acquietò pensando che forse il suo sogno poteva avere un epilogo tranquillo senza sofferenza.Una mattina portando le solite pratiche al direttore lo rivide ..nulla era mutato in lei, i suoi sentimenti che avvertiva erano sempre gli stessi..ella sentiva i battiti tanto forte da averne timore e malgrado fosse presa da quella visione non potè fare a meno di ascoltare le sue parole..sai, diceva al suo superiore.. sono stato via un pò di tempo in più poichè nel mio ultimo viaggio di lavoro ho incontrato una donna bellissima.. quella dei miei sogni e l'ho sposata..la ragazza nell'udire quelle parole non resse alla sofferenza deli suo cuore e corse nella sua stanza mentre grosse lacrime di delusione scorrevano sul suo volto..lacrime non di sconfitta poichè battaglia non vi era stata, ma di dolore che proclamavano dentro di lei la sua scarsa avvenenza..
ESSERE BANALE..
IL significato di questo termine è parvo di specificazione particolare,in quanto meglio essere brutti che banali.. ossia impersonali, senza difficoltà nell'ammettere che si viene esclusi dalla bellezza e dall'intelligenza degli altri, che fanno restare ammutoliti coloro che li circondano.Quelli che si affiancano a tale schiera di uomini sanno che il loro preponderante carattere e la propria sospirata affrancatura di solida verifica di comando, è suffragata dalla ricchezza che si provvede ad ottenere per non essere dichiarati tali.L'essere banale si allaccia alla prerogativa del "nulla" poichè le sue parole,i suoi gesti, non destano alcuna attenzione..anzi viene ripreso qualora esprimesse un giudizio che gli altri riterranno sia come lui e a cui non daranno alcun significato.Purtroppo molti personaggi appartengono a questa categoria e non considerando l'aspetto proprio, nè la valutazione altrui,esprimono i loro giudizi anche con veemenza,alterando la voce con le loro espressioni di qualità che non sono ovviamente tali,ma che lasciano gli altri del tutto indifferenti.Costruire su di sè quello che in realtà non esiste non è facile..ma molti ci riescono adottando un "look personale",leggendo libri per farsi una cultura approssimativa, viaggiando per conoscere usi e costumi di altri Paesi..ma voi direte.. e coloro che non hanno possibilità economiche cosa devono fare? Allora la fantasia,la chiarezza di chi si è in realtà,deve fare funzionare quella speciale e particolare valvola che si possiede,per crearsi un'immagine diversa da quella che si mostra in modo tale da interessare per altri versi coloro che li circondano.Molti individui sono "non piacenti" secondo i canoni della bellezza comune..ma si dice..essi sono interessanti per ciò che dicono,per ciò che dimostrano d'essere..allora perchè non imitarli ed essere esclusi dalla banalità che supera ogni limite di attenzione e di cui gli altri ci formulano la propria chiarezza e la rispettosa verifica di amicizia e di particolare bellezza che vedono in noi, in altra maniera da commentare..non è bello particolarmente,secondo i canoni di tale affermazione, ma è ricco dentro di sè..
lunedì 5 settembre 2011
IL BLUFF..
Noi tutti sappiamo che questa parola indica un atteggiamento di un giocatore durante una partita a carte per ingannare gli altri..ma quante volte nella nostra esistenza noi pur non essendo ad un tavolo da gioco, l'abbiamo usata nello stesso modo?Spesso.. poichè la sincerità è una dote che non ha prezzo,ma è difficile da conseguire in quanto prevede una grande rinuncia alle nostre mire per ottenere la preda qualunque essa sia.Si dice che la vita per qualcuno sia tutto un "bluff"..ma ciò non è esatto.Certo la possibilità a volte di far credere agli altri quello che non si presenta ai loro occhi secondo le loro previsioni,per simulare in noi quello che non possediamo.. è una realtà vivente,ma la nostra coscienza,se la facciamo funzionare ci obbliga ad un comportamente diverso in quanto il "bluff" potrà in seguito ritorcersi contro di noi e dimostrare quanto poco sia valida la propria parola e quanto sia parva la nostra esplicita configurazione che vorremmo offrire agli altri, per conseguire quelle dimostrazioni di grandi speculazioni che essi si aspettano vi siano.La conseguenza di un'esistenza basata su questo termine, raffigura una prova errata del percorso che si deve effettuare per far parte di quella società in cui la "parola d'onore" esiste ancora,in cui la stima ed il rispetto sono termini inequivocabili d'attenzione alla precisione della propria individualità..ma che comunque dettano la legge dell'esatto e severo rispetto di noi stessi per esere designati..persone di cui ci si può fidare..
L'UNIVERSO
Non desidero parlare dell'energia e della materia che comprende questo termine,bensì del piccolo mondo che ognuno di noi si crea per sognare,per stabilire un equilibrio tra la realtà e la fantasia.Infatti chi non possiede un piccolo universo ove tutto diventa semplice,ove non vi è alcun contatto con la realtà, poichè i nostri piccoli sogni o desideri si avverino secondo le nostre conoscenze e le nostre fantasticherie per ciò che vorremmo e che non siamo riusciti ad ottenere.Quest'universo è solo nostro..gli altri ne sono esclusi poichè la nostra mente ha realizzato un'esistenza diversa da quella vissuta anche se felicemente..ma i sogni rimasti nel cassetto noi li realizziamo in questo modo.Allora la fantasia prende il sopravvento su di noi e ci trasporta in luoghi lontani ove tutto ci sembra stupendo,ove ogni elemento si modifica secondo le nostre visualizzazioni,ove la recita della realtà configurata nella nostra mente e non avveratasi, prende forma per farci sognare quei momenti che mancano alla propria esistenza.Alcuni inoltre, per fugggire dai problemi quotidiani evadono con il sogno verso nuove circostanze,verso sospirati pensieri illusori ma che obbligano l'individuo a dimenticare il fardello dei propri tormenti dovuti alla realtà quotidiana.Il piccolo universo è racchiuso nel cuore degli uomini..non se ne parla poichè si diventerebbe ridicoli agli occhi degli altri, se spiegassimo loro quanto siano a volte infantili i desideri degli uomini,quanto sia impossibile realizzare le nostre utopie, ma senza le quali ognuno di noi non troverebbe quel "escamotage" per sopravvivere..
domenica 4 settembre 2011
ZINGARI..
Se l'uomo riflettesse un attimo sulla sua posizione in cui vive, saprebbe definirsi anch'esso uno zingaro..è vero egli possiede una patria, una dimora stabile, un lavoro e soprattutto la famiglia che si è scelta..ma come gli zingari nel suo cuore non è mai contento..vorrebbe esplorare nuove situazioni,nuove circostanze poichè la sua razionalità si espande verso altri chiarimenti della propria esistenza che gli farebbero conoscere e comprendere cosa realmente sia l'essere umano.La sua propettiva non è lungimirante in quanto la propria realtà non gli fa configurare quello che esiste al di fuori di quanto egli vive..ma la capacità di sognare che varia per ognuno di noi, lo trasporta verso mete immaginarie che egli fa vivere nella sua mente, per staccarsi dalla quotidianità con illusorie visioni, ma a volte sincere esplorazioni di quanto avverte esistano lontano dalla sua persona..e se tutto ciò non si paragona alla vita di uno zingaro.. qual' è la differenza?La famiglia, il lavoro, lo trattengono ai suoi doveri,ma poter andare al di fuori di tutto quanto lo circonda e in seguito ritornare, solo per pochi momenti verso la probabilità di conoscenze avverse alla sua disponibilità promessa, gli comportano la completa esclusione di guardare nella famosa "palla di vetro" e spendere la propria esistenza come egli la descrive nei suoi sogni..."chimere" che egli prospetta lontano dalla completa abnegazione verso coloro con cui ha stipulato un patto d'amore.Eppure in ogni cuore si nasconde questa certezza di evasione,come gli zingari che si spostano da una meta all'altra conoscendo il mondo e vivendo la propria esistenza senza porsi dilemmi e privazioni di sorta, accontentandosi di vivere in "roulotte" viaggianti e si attengono alle privazioni che di conseguenza comportano,ma sono una tribù diversa e vivono circostanze differenti anche nella sofferenze che conseguono..lontano dalla città, dalla società.dalla vita che vedono negli altri e vorrebbero essere come loro.. senza sapere che gli altri desiderano per certi versi affrontare le loro peripezie ,per sentirsi liberi come uno "zingaro"..
LA VOCE NELLA TEMPESTA..
Il titolo ci ricorda un famoso romanzo della scrittrice EMILY BRONTE ..ma noi nella nostra vita siamo sicuri,ci siamo mai chiesti quanto fosse vero l'amore pronunciato dagli altri? Siamo realmente nel loro credo per quanto siano le proprie voci pronunciate?Le parole non bastano se dettate in un momento i cui sensi si approfittano dell' escursioni del senso del tatto, oppure essi diventano un "leit motiv" che toglie dall'imbarazzo la stupefacente ed illusoria consuetudine nell'esistenza umana?..E' facile mostrare un affetto anche quando lo si imblandisce con parole suadenti che s'intonano perfettamente alle nostre speranze,ma ciò che valuta la verità delle espresioni suddette, sono le azioni..quelle azioni che non si compiono per distrazione, almeno questa è la scusante addetta e che dovrebbero far dimenticare tale mancanza per un sentimento veritiero e sincero pronunciato soltanto con le parole e i gesti dell'attimo fuggente.Quando l'esistenza umana si complica o quando ci si allontana poichè l'amore è diventato "routine",allora si abbandona la barca che affonda come i topi durante una tempesta certi che la nave colerà a picco, per essere lontani da quel nubifragio senza far udire la "voce nelle tempesta" che si offre per un aiuto o una disponibilità attesa da chi si credeva ci amasse sinceramnte.Nella sofferenza degli uomini,oppure quando le cose non vanno secondo i nostri desideri,coloro che credevamo persone affettuose e amorevoli, il più delle volte fuggono lontano da noi,poichè per loro la vita consiste in un continuo alternarsi dei sensi e di quanto essa può offrire..andare via dalle preoccupazioni,dalle problematiche o addirittura da impegni che fanno vacillare i sentimenti approvati dall'euforia dei momenti "clou".E che dire degli amici che durante il periodo felice di godimento,di feste,di evasioni dalla "routine" quotidiana erano sempre presenti per dividere il divertimento con noi e renderci affermativamente la propria presenza sulla quale certamente contavamo..ad un tratto sono spariti nel nulla lasciandoci stupefatti e addolorati per aver compreso quanto le loro accoglienze siano state menzognere nei nostri confronti.Allora non si ode più nulla.. solo il silenzio dell'abbandono che ci mostra la realtà di quanto prima si è mistificato,di quanta pochezza ci fosse nell'animo umano, che per ottenere graditi favori a volte è disposto a mentire,a profanare la chiarezza della verità, per dimostrare dei sentimenti esclusi dalla sincerità e dalla verifica delle azioni che in quei momenti danno l'esatta risposta a parole pronunciate per dimostrare agli altri ciò che realmente non sentiamo, ma che provvisoriamente diciamo che siano sincere ed affettuose..
venerdì 2 settembre 2011
LA RECITA..
Fin da bambini a scuola abbiamo preso parte alla recita scolastica, vuoi da comparsa o da protagonisti..ma la gioia provata non si dimentica, in quanto essere scelti per un'esibizione di fronte agli altri è una particolare sensazione che non si trascura negli anni che verranno.La nostra vita è sempre un'esibizione, sia propria che dinnanzi a coloro che incontriamo durante il percorso dell'esistenza..ma essa diventa una recita per non affrontare il giudizio,la simulazione di azioni non commesse e la conseguenza da esse derivate.Si recita a soggetto,secondo le circostanze,su di un palcoscenico che noi non vediamo ma che gli altri avvertono se non siamo riusciti a convincerli, oppure dobbiamo ripetere l'esibizione compromessa da eventi improvvisi che ne hanno alterato la realtà d'immagine.Perchè dovremmo mostrare il nostro principio d'essere,la nostra insicurezza,la propria finalità da raggiungere, quando l'esistenza ci promuove fin da fanciulli attori incalliti e determinati nelle prove da affrontare? Meglio sembrare diversi per quello che non siamo e che non diamo agli altri,i quali ammirano in noi tutte quelle qualità che non possediamo ma che dimostriamo con una maschera perenne che non consegue la realtà delle azioni commesse e non,dei sentimenti,delle sensazioni avvertite.. naturalmente quando la sconfitta è alle porte..allora un sorriso ,una calcolata voce che comunichi l'esattezza dei nostri pensieri, la dimostazione agli altri di quanto siamo contenti d'aver raggiunto, le prove che abbiamo incontrato e le abbiamo risolte con semplicità, ci fa gioire d'essere stati mistificatori per aver conseguito l'obiettivo designato.Tutto ciò non è esatto naturalmente, ma l'uomo raramente desidera esposrsi nella sua reale dimensione d'essere..preferisce recitare una parte.. sempre la stessa,ma che varia di tonalità secondo le circostanze,per acquisire quel determinato responso da coloro che lo circondano.Allora ben venga la RECITA ove ognuno di noi si mostra per quello che non è,per quello che si desidera essere, per aver raggiunto di fronte agli altri i punti di riferimento che la vita chiede ad ognuno e che fa essere e diventare un attore provetto anche se non c'è stata alcuna preparazione di base, poichè quella forse avrebbe dimostrato che la RECITA risultava falsa e non persuasiva come noi abbiamo creduto che fosse..
giovedì 1 settembre 2011
IL FLAMENCO..
Chi non ricorda i famosi ballerini spagnoli ANTONIO e ROSARIO?Il loro Flamenco è stato inimitabile..con quanta finalità e passione avvertivano dentro di loro tutto l'ardore e la precisione dei propri passi simili a quelli del "Matador" nella corrida..i primi usando il tacco e la punta ritmati secondo il tempo da seguire senza commettere nessun errore poichè la danza richiede un'attenzione assoluta e precisa.. così i secondi che sono attenti allo sguardo del toro e di conseguenza ai suoi passi per non andare incontro ad incidenti mortali.In ambedue i casi l'attenzione e l'esattezza sono di una particolare esibizione e precisione in cui si nota l'abilità di quanto essi conoscano alla perfezione il compito da eseguire non come studio di evoluzione,ma come sentimento d'amore verso questa disciplina nata in loro fin dalla nascita.Infatti sia i ballerini che coloro che lavorano nella "Plaza de toros" hanno un talento naturale e una passione enorme per costruire momenti di grande commozione di quanto avvertono nei loro cuori,..altrimenti quando la passione non risulta innata, la conseguenza di tale scelta non consegue l'ammirazione di tutti e la propria felicità di poter offrire agli altri la dote che essi possiedono.Nella vita gli uomini hanno un preciso talento..ciascuno in modo diverso, ma sono pochi coloro che se ne servono.La strada è lunga, irta di problemi da affrontare,da sacrifici da sopportare ,ma quando esiste la predispozione e la volontà di giungere alla meta prefissa, si accetta ogni cosa..si cerca di arrivare ad essere quello che si desidera "essere",non si bada alla ricerca di sè stessi poichè già la si conosce e si aspetta un momento di fortuna in cui il desiderio diverrà realtà..quella realtù agognata e sognata fin dal principio.Si dimenticano le privazioni,i sacrifici di fronte a qualcuno che è giunto prima al traguardo, che è riuscito a realizzare i propri desideri e si aspetta il proprio turno con infinita pazienza poichè il coraggio e la determinazione avranno un effetto sicuro sulle aspirazioni..come i ballerini e i "Matador" che dopo anni di esercizi e di lavoro sono riusciti ad ottenere quel successo tanto sospirato...così dovrebbe accadere nel percorso dell'esistenza umana ove ognuno dovrebbe esercitarsi a compiere azioni che gli farebbero conoscere la precisione dei suoi passi per le azioni che ha compiuto e che dovrà mostrare per essere designato un uomo onesto e lo sguardo degli altri attento e misurato secondo le prove che darà, sarà uguale a quello del toro che pur conoscendo la sua sorte le va incontro fino all'ultimo sperando di abbattere l'avversario,ma la cui dignità e il rispetto della sua personalità,prevaranno su di esso per il.gradimento altrui...
LA RICERCA..
.C'ERA UAN VOLTA UNO SCAFFALE DOVE VI ERANO RACCOLTE NUMEROSE FOTOGRAFIE DEL TEMPO CHE ERA TRASCORSO..LA FAMIGLIA AVEVA RACCOLTO TUTTE LE PROPRIE ESPERIENZE IN QUELLE VISIONI DI CARTA..MA ERANO A LORO COMUNQUE MOLTO CARE, POICHE' RICORDAVANO MOMENTI FELICI CHE FORSE AVEVANO DIMENTICATO.NESSUNO CERCAVA IN QUEL POSTO POICHE' NON AVEVANO TEMPO E POI FORSE NON VOLEVANO VEDERE QUELLO CHE IL TEMPO AVEVA LASCIATO CON I SEGNI DELL'ETA' CHE ERA AVANZATA INESORABILMENTE.UN GIORNO LA FIGLIA PIU' GRANDE DECISE DI METTERE IN ORDINE LO SCAFFALE POICHE' VOLEVA ELIMINARE CIO' CHE ERA SUPERFLUO..CARTE,REGISTRI CHE ORMAI NON SERVIVANO PIU' E TANTE ALTRE COSE INUTILI..MA NELL'APRIRE L'ALBUM DEI RICORDI IL SUO CUORE SENTI' UNA FITTA..DINNANZI A LEI VI ERANO MOMENTI CHE AVEVA DIMENTICATO E SICURAMENTE ANCHE GLI ALTRI..PARENTI,AMICI CHE FORSE NON C'ERANO PIU'.. TUTTI CHE MOSTRAVANO IL PROPRIO VOLTO SORRIDENTI..ALLORA ELLA DECISE DI FARE UNA COPIA DELLE FOTO. SCELSE.LE PIU BELLE CHE SI POTESSERO METTERE IN CORNICE OVE TUTTI LE AVREBBERO AMMIRATE,MA DA SOLA SI AVVILIVA POICHE' ERANO TANTE E TUTTE BELLE..DA QUANDO ERA NATA FINO ALLA NASCITA DELLE NIPOTINE..I RICORDI SI AFFOLLAVANO NELLA SUA MENTE E SI DISPIACEVA DI ESSERE SOLA..ALLORA DECISE DI SOPRASSEDERE E GLI ALBUM RIMASERO ANCORA LI'..TRASCORSE IL TEMPO E UN GIORNO PER CASO ANDO' A TROVARLA UN AMICO E RICORDANDO I VECCHI TEMPI ELLA GLI DISSE..PENSA CHE HO LE FOTOGRAFIE DEGLI ALBUM CONSERVATE MA DA SOLA NON CE LA FACCIO A METTERLE IN ORDINE..SONO UN PO' PASTICCIONA E MI DISPIACE TANTO.L'AMICO NON LE FECE NEPPURE FINIRE LA FRASE CHE VOLLE SAPERE DOVE ERANO RIPOSTE E LE CONFERMO' IL SUO AIUTO..ADESSO LE PIU' SIGNIFICATIVE ERANO ESPOSTE IN SOGGIORNO,NEL SALOTTO.NELLA STANZA DEI GIOCHI DEI RAGAZZI,ETC..CHE BEI RICORDI A GUARDARLE E SE ANCHE IL TEMPO TRASCORREVA ESSE ERANO IMMOBILI NELLA LORO SPECIALITA' DI NON MOSTRARLO..
L'ACCATTONE..
A parte il ricordo del famoso film del regista Pasolini, in questo termine è racchiuso l'animo di colui che per pochi spiccioli chiede la comprensione di denaro e di affetto a chi non glielo darà.Essere Accattone non sempre significa non possedere nulla,anzi il più delle volte si possiede ciò che necessita, ma per un vizio di avarizia congenita, si cerca quello che hanno gli altri.Dinnanzi al CREATORE ci sentiamo tutti ricchi da non chiedere Misericordia e non comprendiamo la propria povertà di noi stessi, poichè non meritando la giusta ricompensa, vorremmo quello che a tutti i costi pretendiamo ..sulla terra esistono molti individui che per non fare comprendere il proprio benessere, mentono per dimostrare la singola povertà e ottenere dagli altri ancora di più sfruttando la pietà e la generosita che vivono nel cuore delle persone oneste e sensibili.Tendere la mano per qualsiasi difficoltà e chiedere aiuto, non significa essere miseri e incompresi..siamo tutti nella stessa barca e ognuno di noi ha necessità dell'altro per cui secondo le persone modeste nei loro principi morali, risultiamo individui che non possedendo nulla si affrettano a mostrare l'irrealizzazione della propria esistenza per essere uniti nelle difficoltà quotidiane e chiamarsi "fratelli".Costoro non hanno compreso che loro pur avendo le loro ricchezze,infine nelle verità celeste non hanno nulla e che rifuggendo dal soccorso di coloro che sarebbero disposti ad aiutarli nelle problematiche che verranno, risulteranno Accattoni della loro anima..
EUREKA..
Molte volte nella nostra esistenza abbiamo usato questa parola che un tempo il celebre scienziato Archimede pronunciò quando immergendo un corpo in un liquido,questo ricevendo una spinta verso l'alto riemerse etc..ma l'uomo la afferma nel momento in cui ha trovato la soluzione al caso che lo attanagliava nel percorso delle sue chiarezze per risolvere le situazioni che gli si presentavano.Facendo una comparazione con il principio di Archimede, la nostra anima lasciato il corpo in cui è racchiusa ad un certo momento stabilito, lo lascerà per dirigersi verso l'alto e raggiungere l'Amore di chi l'ha creata e così finalmente trovare pace e serenità che agogna da sempre.nella risultanza dei problemi terreni la sensazione della legge difficilmente ravvisa tutto quanto vi è racchiuso in essa,poichè il grido non raggiunge mai la vetta tanto alta che dopo si avverte con lucidità e conferma di quanto si è creduto.La nostra piccolezza sta nel poco che sappiamo,che comprendiamo,che vediamo..ma cerchiamo a volte inutilmente di riaffiorare verso l'alto e trovare così l'espressione di quanto la matematica ci propina per risolvere l'incognita "del poi"..ma se qualcuno riflettesse su quanto ci è stato detto,su quanto ci è stato rappresentato con la vita di Cristo,allora si accontenterebbe di quello che possiede a livello di conoscenza..ma l'uomo vuole progredire oltre,la sua sapienza è irrisoria vuole andare nel mistero che lo circonda,ed è certo di proseguire su di una strada che gli donerà quelle risposte che attende..allora griderà secondo le proprie esperienze ..EUREKA..così egli crede..ma non sa che quella parola può risultare errata e dovrà attendere il suo tempo, quello esatto perchè essa sia la piena conferma di quanto egli cerca..