martedì 29 maggio 2012

BOMBAY ..IL GANGE..

Continuando il nostro viaggio siamo arrivati a BOMBAY città molto popolosa,capitale commerciale e del cinema indiano.Essa occupa due isole che sono separate da uno stretto braccio di mare, e il suo significato è..Madre.. si affaccia sul mare Arabico,capitale dello stato di Maharashtra, In origine era un villaggio di pescatori poi dominata dai portoghesi e di recente ha avuto un "boom edilizio".La gente povera sdraiata per terra mastica "bethel" mentre la maggior parte degli uomini lavorano nelle lavanderie centrali e sbattono i panni sulle pietre,le donne li lavano nei laghi e nei fiumi e li lasciano asciugare per strada..chissà perchè ho pensato alla mia città.Vi è un mercato ortofrutticolo e un altro denominato "dei ladri" dove a volte si può ritrovare quello che ti hanno rubato.Le strade non sono asfaltate e abbiamo incontrato le vacche che in questi luoghi sono considerate sacre.Vi è un Parco Nazionale e il Museo Many Bovhan residenza del grande Gandhi.Ho comprato in un piccolo negozio una statuina del dio Shiva che rappresenta l'abbondanza in gesso con la testa d'uomo e il corpo d'elefante..come portafortuna.Ci avviamo sul lungomare e nel porto sorge un bellissimo arco che risale ai primi del'900.Il mito narra che alla morte tragica di Sati consorte del dio Shiva questi sconvolto dal dolore prese il corpo della donna sulle spalle e cominciò a vagare per il mondo,ma essendo molto pesante, i cinquantuno pezzi che lo comprendevano, caddero in varii punti della terra e in uno di questi punti s'innalzò il tempio di Kalighat a Calcutta che si visita solo all'esterno ed è vietato ai non hindi.Arriviamo al tempio di Ganesha recando una corona di fiori come offerta agli dei, ma anche loro contraccambiano con un fiore e un dolcetto.La sera al caffè Churchill mangiamo le solite pietanze a base di curry.Parlando del cinema indiano ossia di "Bollywood" che con un gioco di parole si riferisce a quello americano dobbiamo ammettere che sta facendo grandi progressi per i "musicals".Ci informano di un treno particolarmente scenografico usato un tempo dalle persone ricche che percorre in una settimana tutto il Rajasthan, si chiama "Palace on Whales" con mobili fastosi,velluti e broccati E ora parliamo del grande fiume sacro il "GANGE"che secondo la religione induista sgorga dai piedi del dio Vishnù.è un fiume il più inquinante della terra, ma nessuno si è mai ammalato.Le persone si bagnano in talune occasioni per ottenere il perdono dei peccati e la salvezza relativa.Alcune ceneri delle cremazioni vengono versate nel fiume così l'anima arriva direttamente in cielo..mentre molti conservano in boccette a casa quest'acqua come noi facciamo con quella di Lourdes.Nella fontana a Roma dei fiumi di piazza Navona vi è anche il GANGE.La mitologia narra che Ganga figlia del re della montagna aveva il potere di purificare ogni cosa che toccava.Il ventotto marzo si celebra l'Holi la fine dell'inverno e mentre l'aereo ci conduce in Thailandia la mia mente pensa agli "harem" ove fanciulle bellissime erano prigioniere di un maharaja prepotente..

lunedì 28 maggio 2012

IL DOMINIO DI SE' STESSI..

E' molto difficle sapersi dominare in particolari momenti, ma alcuni dotati di buona volontà e con un carattere molto forte ci riescono.Il dominio prevale nel saper ascoltare senza rispondere e con un atteggiamento sereno a quello che gli altri urlano,affermano con veemenza con parole dettate dall'instinto di difesa non sempre anzi quasi mai giuste, per compromettere gli altri in modo tale da cercare una ragione plausibile che li esenti dalla colpa.Ne consegue che si fanno forza adducendo scuse banali,offese evidenziate dall'urlo e dalla violenza che ne consegue,con modi villani per dominare e compromettere il silenzio altrui..ma è in quel preciso momento che bisognerebbe avere i nervi saldi,la concentrazione di sè stessi per non rispondere e assumere un atteggiamento distante da coloro che continuano a sbraitare per suscitare l'ira altrui e in tal modo giungere ad una discussione violenta, ove il debole soccombe di fronte alla personalità errata dell'altro.In tal modo costoro scaricano i propri nervi consentendosi un motivo di ragione che non hanno.Questo avviene nelle modalità delle discussioni ma vale anche per coloro che senza alcun motivo plausibile,ma solo per un capriccio che rappresenta il termine di una relazione e che con poche parole esibiscono un atteggiamento di fastidio adducendo scuse banali e a loro modo giuste nei confronti dell'altro, per terminare una relazione diventata monotona e snervante che li condurrà verso altri lidi già compromessi.. oppure per coloro che sono al corrente che la loro metà conduce una doppia vita e dovrebbero fsre finta di niente.Come ho già precisato vi sono alcune persone che riescono a comportarsi in tal modo,ma sono rare poichè la natura umana ad un certo punto non riesce ad avere un dominio di sè stessa e allora compromette quell'ingiustizia provocata ai propri danni usando le parole,le mani e in talune occasioni agendo in maniera esecrabile.L'uomo è un essere diabolico nelle sue manifestazioni di un'esistenza dettata dal proprio egoismo e dalla faciltà di menzogne acuite nel disprezzo delle convenzioni esistenziali per affermare la singola individualità, per cui non sente quasi mai il rimorso,il rincrescimento di quanto ha compiuto,anzi ne deduce che quello era l'unico modo giusto per liberare la propria coscienza del male che non si accorge di compiere nel cuore e nella vita degli altri..

domenica 27 maggio 2012

L'IDEA

LA BELLEZZA

sabato 26 maggio 2012

LA CONFUSIONE

L'ESSENZA SPIRITUALE DELL'UOMO

mercoledì 23 maggio 2012

L'INDOLENZA..

Conosco alcune persone che hanno un carattere indolente..qualsiasi avvenimento non li turba anzi se la prendono comoda e per loro non rappresenta che un lieve incidente di percorso.Solo dinnanzi alle conclusioni che riguardano il proprio "ego" sembrano avere una "alzata di scudi" e avvertire le difficoltà incontrate, ma non ammetteranno mai che l'unica colpa dipende da loro, accusando gli altri di essere gli artefici di tali situazioni.Quando un avvenimento non concorda con le proprie complicazioni diventano caratterialmente violenti e complicano le medesime con menzogne utilizzate per farsi ragione senza determinarne le causalità accadute.Per il resto dimenticano ogni precisa ragione,in cui è conservata o nascosta, qual dir si voglia, la verità della relazione del caso non ammmettendo le singole responsabilità.Costoro non sono affidabili,anzi con voce suadente desiderano e pretendono di dimostrare il contrario e usando una finta dolcezza cercano di convincere il prossimo che la propria colpa è dovuta alle precedenti situazioni di dolore, affinchè sia destata la pena negli altri,che inconsapevolmente cadono nel tranello.A lungo andare la necessitè inconsapevole di aiutare costoro diventa un'amara realtà in cui prevale la disattenzione dovuta in gran parte alla finzione d'indolenza e di distrazione assoluta che conservano nel proprio carattere come una perla nell'ostrica, fino a quando un abile pescatore la preleverà togliendo loro l'unica salvezza di vita onesta..

martedì 22 maggio 2012

L'IMPOSSIBILE

Tutto quello che nella vita non otteniamo malgrado i nostri sforzi e la propria volontà..affermiamo..è impossibile..alcune volte abbiamo ragione se optiamo per ciò che risulta inverosimile nella nostra esistenza,ma se ci mettiamo d'impegno e con la cocciutaggine che ci distingue da coloro che sono indifferenti alla conquista, credo che riusciremmo a trasformare l'impossibile in possibile.Cosa si ritiene che sia impossibile per la nostra conoscenza di fronte a coloro che soccombono per indolenza o per inacapacità? Dovremmo dedurne che non ci sarebbero state le scoperte,i teoremi risolti etc.per coloro che dichiariamo siano dei geni.In effetti essi sono tali in quanto si distinguono dagli altri, ma riflettiamo mai quanto lavoro,quanta abnegazione,quanti sacrifci hanno comportato i loro studi per offrire all'umanità la consapevolezza che quella determinata azione si poteva cambiare con un termine appropriato in "possibile" e così dare agli altri la concretezza di usufruirne? Non credo che tutti siano consapevoli di questo..anche se questo dono è stato loro offerto su un piatto d'argento,l'umanità se ne serve come un atto dovuto e non regalato.Noi siamo egoisti,particolarmente estranei a qualsiasi possibilità che denoti un grande sforzo di noi stessi per motivi che non siano personali,pur ammirando coloro che ci hanno preceduto lasciandoci in eredità quanto siano stati capaci con la propria mente a studiare,a completare per passione le nozioni di base che ritenevano importanti per definire e risolvere i problemi che gli altri non erano stati capaci..ma se guardiamo le nostre azioni con calma e serenità anche noi vedremo nel nostro "piccolo" che qualcosa riusciremo a farlo diventare da "impossibile a possibile"..basta avere pazienza e tanta fiducia in noi stessi..

lunedì 21 maggio 2012

IL TRENO..

Alcuni anni fa per andare a Venezia prendevo il treno..certo impiegavo più tempo ma il paesaggio era stupendo e poi facevo amicizia con le persone che viaggiavano allo stesso modo...divertente era il momento del pranzo che per quei tempi diventava un'occasione unica per scegliere quello che di meraviglioso lo "chef" aveva preparato per noi viaggiatori.Di notte prendevo la carrozza letto composta da due letti ed era abbastanza confortevole..ma non posso dimenticare quell'odore colmo di umidità,di fumo che imperniava il tutto e che non mi faceva dormire.Sentivo il treno fermarsi alle stazioni più importanti per alcuni minuti e l'altoparlante t'informava se gli altri treni erano in ritardo per dare un'informazione relativa al traffico ferroviario, mentre quell'odore si faceva più forte come se volesse stabilire un principio o una regola del proprio operato.Il treno al mattino appariva diverso, non c'era più il senso di solitudine della notte, che fa avvertire e pensare mille cose..diventa scorrevole sia il dialogo che il paesaggio e i tuoi occhi si fermano a guardare i contadini che compiono il loro lavoro nei campi,le mucche al pascolo,i ruscelli, i fiumi che a volte sono prosciugati in parte dalle scarse piogge,le cui pietre prendono il sopravvento e determinano una magra come il tuo cuore che sembra inavvertitamente prendere parte alla situazione.Il treno inesorabile continua la sua corsa per arrivare in tempo a destinazione e quando sei arrivato dimentichi tutto ..ma quell'odore acre lo sento ancora oggi come a quel tempo e quando avverto un fischio di un treno penso alla notte e non al ridente giorno..

domenica 20 maggio 2012

L'INCANTATORE...

Esisteva un uomo così chiamato poichè i suoi occhi e i suoi modi incantavano chiunque lo avvicinasse,in quanto restava fulminato dalla sua bellezza e gentilezza.Egli viveva in una piccola ma ridente città ove si conoscevano quasi tutti e quindi a tale soggetto gli avevano messo nome..l'incantatore.Naturalmente tutte le ragazze del luogo erano innamorate di lui che non si concedeva a nessuna per superbia e per non perdere la qualità di rimanere "unico".Si faceva corteggiare,accettava doni,era chiamato per ogni festa, in conclusione era sempre presente e disponibile per tutti, ma senza dimostrare le sue preferenze.Un giorno facendo la solita passeggiata serale prima di coricarsi vide una fanciulla che non conosceva e si meravigliò molto poichè in quel piccolo luogo "tutti erano alla portata di tutti" ella gli sorrideva con gli stessi comportamenti usati da lui..allora le chiese incuriosito chi fosse..sono la tua fisionomia.. ella rispose..non è possibile disse l'uomo..io sono maschio e tu sei femmina..mi rispondi come se fossi uno sciocco, ma so distinguere le qualità differenti che denotano tale diversità..no.. rispose la fanciulla, il tuo modo di essere risulta talmente femminile nell'usare la propria mascolinità nell'altro senso che vuoi essere come si comporta "una prima donna" e di conseguenza ti è apparsa la tua vera e reale condizione di comportamento in cui denoti il non appagamento dei desideri, delle affettuosità altrui quasi come una donna che si lascia corteggiare senza mai offrire nulla di sè stessa..come la confidenza e l'amore che tu confondi come credi, con la bontà d'essere onesto in cui prevalgono sia il tuo egoismo che il lato femminile che non sai di possedere, per essere e rimanere tale..L'uomo tacque mortificato e pensieroso..si..infatti non aveva mai riflettuto su tale eventualità di pensiero..forse aveva ragione la fanciulla, ma quando si riebbe da quello stato di confusione, si accorse ch'ella era scomparsa..La notte non dormì..pensava sempre alla sua fisionomia femminile ed egli che si riteneva un vero uomo..Al mattino che era un giorno festivo,in piazza rivide la fanciulla e s'informù chi fosse ..gli fu detto ch'era una parente giunta il giorno prima da un'altra città, di una famiglia che lui frequentava poco.Fece subito amicizia con la ragazza che naturalmente non era la stessa ed egli lo comprese subito.. in seguito se la sposò cambiando così consapevolmente il suo soprannome d'incantatore per essere uguale agli altri..

sabato 19 maggio 2012

IL CLICHE'..

Si chiama così la matrice della stampa che da' allo scritto il carattere, di conseguenza nel dialogo denota la stessa formalità dell'uomo quando si vuole esprimere un concetto che si ripete.Quello dell'uomo consiste nell'ammirare una bella donna,quello della donna risulta la medesima cosa.Oppure quando si evidenziano gli stessi difetti o i medesimi pregi in quanto quello che risulta mostrato come prima affermavo è il carattere.Non tutti sono uguali come già sappiamo..conserviamo difetti che sono alterabili a seconda delle situazioni e pregi che possono diventare a volte difetti..ma il carattere è impresso nella propria fisionomia che denota il comportamento di un individuo, poichè anche se cambiano i suoi momenti in cui le azioni vengono esposte diversamente, vi sarà sempre quel particolare del suo carattere che si ripete.Ognuno di noi si differenzia da un altro per il modo di essere,difficilmente si troverà la copia carbone di un altro..qualche particolare diverso lo fa chiaramente evidenziare anche se in realtà diciamo spesso..sono tali e quali..sembrano tali e quali ad un occhio che guarda superficialmente ma in realtà sono molto diversi nella matrice che li distingue ad un occhio più attento.Non so esprimere un giudizio sul "clichè" di una persona che sembra chiaramente onesta, in quanto denota sia il carattere che il comportamento..a volte esso mette in evidenza il bello del soggetto che fa avvertire quanto sia differente dalla massa,a volte le sue azioni che mutano per cause improvvise,lo fanno retrocedere nella stima e nell'affetto che nutriamo verso di lui..ma certamente nel primo caso,si fa ammirare nel suo compito per essere diverso dagli altri nella sua estroversione che rasenta la genialità della bellezza..

LO SPAZIO E IL TEMPO - Parte 2

LO SPAZIO E IL TEMPO - Parte 1

LA MORTE

LA DANZA

IL SILLABARIO

UOMO DI CUORE...UOMO DI VERITA'

LA POESIA

venerdì 18 maggio 2012

IL FEELING..

Chi di noi non ha avuto quel meraviglioso momento in cui due sguardi s'incrociano e si sentono i brividi che oltrepassano il tuo corpo poichè la trasmissione del pensiero è in onda?Ad una festa,ad un pranzo,ad una cena improvvisata con amici in cui è stata invitata una persona che non conoscevi e che ti ha fatto mancare il respiro guardandoti e facendoti sentire l'unico essere che gli piaceva in quella determinata occasione?.Credo e spero tutti..da quell'incontro è poi nata una simpatia forse più che una simpatia..un amore che duri per tutta la vita oppure purtroppo trascorso il tempo, il tutto si è volatilizzato in un'abitudine da spezzare senza alcun rimpianto.Ma forse in seguito questa possibilità d'intesa si è ripetuta e noi abbbiamo avvertito ancora l'incanto del momento, quell'incanto particolare e speciale forse unico in una relazione d'amore.Lo sguardo che ti cerca,che ti sorride con compiacimento,che ti comunica che tu sei l'unico essere che interessa in quella particolare occasione e tu per esserne certa ti sottrai ai suoi occhi in modo da farti cercare,per comprendere meglio la situazione che si è venuta a creare ed in seguito se è possibile siete uno nelle braccia dell'altra in una danza la cui musica vi accompagna in quel meraviglioso incontro e che non dimenticherete più.Quando tutto ciò avviene l'amore o il trasporto a seconda dell'animo dei partecipanti non conoscono limiti nel pensare al dopo..si gode del magico momento che si è venuto a creare e si vivono i giorni che seguiranno con una particolare euforia in cui manca del tutto il pensiero dell'abbandono,facendoti trasportare dai sogni,dalle chimere che ti addolciranno l'esistenza.Una volta era più difficile..oggi si cercano questi attimi per poi ottenerne degli altri..forse per altri motivi.Purtroppo il modo di gestire il proprio cuore è cambiato,le attrazioni sono tante,si cerca di non metterlo in condizione di soffrire per cui solo il compiacimento di te stesso per la persona trovata in quel determinato momento ti fa agire in tale modo..ma già si pensa ad una nuova avventura in cui quei particolari brividi non ci sono più..esiste solo l'attrazione che a volte può risultare fatale..

LO SFARZO..

Essere eclatanti in questo modo ossia mostrare quello che si possiede con evidente lusso per dimostrare agli altri che si è di più..si oltrepassano i limiti del buon gusto.La creatività di tale situazione si colloca nel saper dosare quello che si è conquistato con grande e faticosa alacrità onesta e non spudorata..altrimenti tutto ciò può essere ereditato dagli antenati e si deve continuare a disporne con leggerezza di gusto e non di ostentazione le antichità regalate e purtroppo dovute alla loro dipartita .Coloro che evidenziano tali bellezze e non sempre sono bellezze ma piuttosto rasentano il cosiddetto "stile pacchiano"sono convinti d'aver raggiunto quelli che come loro hanno le medesime qualità..non hanno compreso che la modestia necessaria per avere uno stile elegante e alquanto signorile consiste nel non dover mostrare ma nel saper dosare tutti gli elementi in modo tale da colpire gli occhi degli altri senza incenerirli.Oggi esiste una corsa a comprare quello che appare più volgare ma costa molto, per farne un uso indiscriminato e potere dimostrare che si è raggiunta una posizione brillante e sfarzosa ove ogni cosa viene collocata e mostrata nel modo sbagliato...così come nell'eleganza del vestire che non esiste più in quanto maggiormente si lasciano vedere quelle determinate e naturali bellezze che un tempo si lasciavano solo immaginare,si oltrepassano i limiti dell'eleganza anche nelle proprie abitazioni con modelli e raffigurazioni che imitano quelle originali ma che di originale non v'è nulla tranne il fatto che si è speso una quantità inverosimile di denaro per appropriarsene.I nuovi ricchi hanno preso possesso di ogni cosa e i vecchi ricchi si rinchiudono nelle proprie case o in quelle degli amici fidati per giocare a "burraco" farsi quattro risate e terminare con una cenetta alla buona ove di sfarzoso non vi è nulla..

mercoledì 16 maggio 2012

PER SEMPRE..

Tutti noi speriamo che un avvenimento felice come l'amore,l'amicizia,la ricchezza interiore,la comprensione,l'accordo di varie situazioni duri per sempre..forse anni addietro talvolta le situazioni per pochi erano così..oggi nulla... è per sempre nell'esistenza terrena per gli avvenimenti che si succedono continuamente e per la mancanza di verità.Quando tutto ciò viene a mancare ci sentiamo privi di quelle piume che adornavano il nostro aspetto e avvertiamo la nudità dell'effetto non preventivato accorgendoci ad un tratto che tutto svanisce ai nostri occhi anche quello che avevamo dentro e che consideravamo un bene prezioso, travolti dall'ira del momento.Noi siamo consapevoli dell'eccessiva importanza che diamo agli affetti terreni poichè essi fanno parte della nostra vita e non vogliamo separarcene anche se ci vengono a mancare per cause che riguardano quel girotondo umano di cui facciamo parte..alcuni di noi non vogliono convincersi che la ruota gira ma non è uguale per tutti e che ad alcuni manca quella rassegnazione per ottenere la pace interiore che dia un pò di respiro e di continuità di sopravvivenza per cui si dilaniano continuamente nei ricordi degli affetti che ormai non sono più con loro..altri al contrario maggiormente consapevoli, si stringono la vita con una cintura di dolore e di tristezza che darà agli altri l'impressione che essi non vivano più per la mancanza di coloro che sono andati via.Noi non abbiamo ancora compreso che l'esistenza umana è come un treno che si ferma continuamente, ove scendono alle fermate coloro che sono stati in precedenza chiamati ad un'altra missione di vita in cui esiste la vera felicità e non si sente la mancanza degli affetti lasciati..anzi le proprie lacrime rendono la persona andata via,non comprensibile ai nostri dolori poichè chi crede conosce ciò che avverrà dopo..il dolore esiste e nessuno lo nega,le lacrime per la dipartita anche ma se qui nulla e' per sempre..dove andremo, al contrario ..è per sempre..

IL LIMITE..

Qual'è il limite che non dobbiamo oltrepassare? Certamente quello che riguarda le norme della legge, ma il nostro limite lo conosciamo? Quando ci conviene facciamo finta di non sapere, quando non ci conviene allora dimostriamo apertamente le nostre rimostranze.Nella vita esiste un limite di decenza,di educazione,di rispetto,di sicurezza etc..che si osservano poichè dentro di noi lo sentiamo come un dovere da applicare alle norme che fanno parte della società in cui viviamo e che se non le osservassimo ci farebbero diventare dei fuorilegge.Questo vale per quello che riguarda il nostro comportamento, come nel bere, nel mangiare, quando guidiamo la macchina per non fare del male agli altri..ma tutti siamo consapevoli dei nostri limiti di quelli che riguardano la propria intelligenza e la possibilità di superare gli ostacoli che si presentano ogni qualvolta dobbiamo prendere una decisione o assumerci le nostre responsabilità? Certamente no..poichè tutti crediamo d'essere tali e a volte ci sforziamo per essere tali,ma non è la medesima cosa..la conclusione risulterà alquanto deludente ma il tentativo comunque c'è stato..altrimenti se tralasciassimo ogni situazione che si presenta,le nostre azioni non avrebbero un risultato positivo,nè potrebbero aiutarci nella scelta ottimale per sopravvivere.Sono pochi coloro che conoscono i propri limiti e di conseguenza sè stessi..la maggior parte crede di possedere tutte quelle qualità che determinano la propria fisionomia con un voto di eccellenza,ma pochi comprendono che purtroppo la propria esistenza oltrepassa quel limite di decenza e di mancanza di opportunità che gli permetta tale voto e che lo differisca dalla massa per essere giudicato un genio..anzi crede che la vita se l'è giocata a dadi come un baro fa durante la sua partita che determina la vincita in denaro..

martedì 15 maggio 2012

IL DIARIO...

Tutti abbiamo avuto un diario quando andavamo a scuola per annotarvi le lezioni da studiare,per scrivere i nostri pensieri e le proprie illusioni che forse in seguito l'esistenza ci ha tolto,per conservare i nostri desideri più intimi,le gioie di un incontro che nel nostro cuore avevamo sperato che avvenisse,di un dolore che gli altri ci hanno porto con malizia per vederci a terra tramortiti...e quel diario conservato con un lucchetto in modo che occhi indiscreti non potessero leggere le nostre intimità di cui un poco ci vergognavamo di possedere, appare ad un tratto nella nostra vita conservato meticolosamente in un cassetto o in un baule di un mobile in soffitta quando non ricordavamo più di avercelo messo.Nel leggere quei desideri,quelle occasioni felici e quelle tristi abbiamo sorriso della propria puerilità che a quel tempo ci apparivano importanti e determinanti per sentirci vivi per farci illudere che la vita fosse facile e sempre bella come una farfalla variopinta che incanta gli occhi di chi la osserva e che imitandola speravamo di prendere il volo al più presto anche noi..volevamo essere grandi per poterci permettere tutto quello che compivano gli adulti,volevamo uguagliare chi ai nostri occhi appariva diverso dalle nostre azioni e alle volte siamo stati anche ridicoli nei nostri eccessi.ma ora siamo come volevamo essere e a conti fatti forse era meglio restare con le proprie illusioni di un'esistenza tanto aspettata ma tanto sofferta per acquistare quell'esperienza che ci ha fatto diventare adulti togliendoci quelle illusioni di un tempo..

LA GABBIA..

Tutti gli uomini credono e combattono per la libertà..ma comunque essi non comprendono di vivere in una gabbia vuoi che sia dorata o non, è sempre una costrizione che li induce ad essere prigionieri di sè stessi.Quelli che l'hanno dorata non hanno riflettuto sul fatto che sono schiavi delle loro abitudini alle quali non rinuncerebbero mai anche se queste comportano intralci e delusioni come tutti per sostenere un ritmo fatto comunque di ansie, di timori nella paura di perdere tutto, poichè li renderebbe simili agli altri.Coloro che al contrario non sono riusciti a farsela dorata vivono un'esistenza magra fatta di sacrifici e sofferenze e sentono maggiormente le sbarre che non permettono loro la vita di quelli che appaiono ai loro occhi irragiungibili e vincenti nel loro modo di essere...anzi prendono come esempio chi dal nulla ha raggiunto con mezzi poco leciti quelle vette tanto agognate che permette loro un'esistenza di lusso e di vizi di ogni genere. La gabbia li contiene tutti nei propri desideri,nelle loro discriminazioni di essere,nelle miserie e nelle ricchezze,nella salute che ad un certo momento può venire meno e nelle possibilità di non potere recuparare ciò che si è perduto.Ecco perchè gli uomini non comprendono d'essere prigionieri di sè stessi e se anche combattono per la libertà degli altri suoi simili,saranno sempre dietro a quelle sbarre in cui non troveranno la possibilità di uscire..solo rinunciando alle comodità che la vita offre e per le quali si paga un prezzo troppo alto..

lunedì 14 maggio 2012

LA PROVA

Tutti nella nostra vita abbiamo sostenuto una prova sia durante l'adolescenza che in seguito.Ci eravamo preparati per essere promossi,per meritare un premio,per essere considerati bravi..ma quanti di noi ce l'hanno fatta? Alcuni hanno gioito,altri hanno pianto,ed infine altri molto caparbi hanno ritentato la prova magari per poi fallire di nuovo.Ma essa era là pronta ad aspettarci di nuovo magari con altre situazioni,in altri momenti per non confonderci le idee ma noi non l'abbiamo compreso o forse eravamo stanchi di sostenerle.Eppure l'uomo desidera essere messo alla prova per dimostrare quanto sia intelligente,quanto sia scaltro nel dribblare gli ostacoli,per essere giudicato un "outsider" in modo che si differenzi dalla massa.Colui che ci riesce dovrà sostenere quel ritmo per tutta la vita e naturalmente in seguito si stancherà per le azioni che gli altri si aspettano che compia,mentre colui che risulterà alquanto modesto e quindi rientrerà nella norma sarà giudicato un essere comune che non si differenzia dalla massa.In ogni animo è nascosta la scintilla di mostrare il proprio valore, ma purtroppo pochi riescono con la volontà ad essere tali.poichè si preferisce un'esistenza regolare e serena anche se monotona.Nel primo caso si dovrà essere sempre un "fuoriclasse" e non sbagliare mai neppure quando un dolore priva del tutto la propria immagine per poi continuare a sostenere il rispetto del comando e la dignità d'essere considerato al di fuori della norma..nel secondo caso si vive tranquillamente senza considerare le eventualità di cambiare facendosi trasportare dalle sensibilità della vita che a volte appannano la fisionomia umana senza però toglierle quella dignità e quel rispetto che ogni uomo merita..

domenica 13 maggio 2012

COME GLI ALTRI CI GUARDANO..

A noi interessa, che cosa gli altri pensano di noi..alcuni fanno finta d'essere indifferenti per non mostrare la propria inclinazione alla esposizione del proprio carattere,altri per non avere una discussione in merito..ma tutti siamo preparati alla curiosità della gente,Si,proprio per questo alcuni stanno attenti nel modo di parlare,di vestire,di comunicare i propri giudizi..altri al contrario affermano che a loro non importa granchè per dimostrare che sono superiori a questa situazione,ma non è esatto.Gli altri ci guardano prima per curiosità che risulta innata nell'uomo e poi per esprimere pareri, giudizi favorevoli o non favorevoli.In sintesi la gente deve parlare,spettegolare,comunicare a chi si accompagna, quello che è il loro giudizio espresso non dal cuore ma dalla mania di poter essere in quel momento al centro dell'attenzione.In genere questo vizio appartiene alle donne,ma in effetti vi sono molti uomini che se ne servono usando il proprio carattere nella parte femminile che nascondono.Ognuno di noi ha in sè una parte maschile e una femminile..naturalmente l'uomo tutto d'un pezzo farà prevalere quella maschile aborrendo tutto ciò ch'egli ritiene sia donnesco per le sue facoltà d'essere tale..mentre quello che espone la parte femminile sia nel carattere,che nel pettegolezzo e quindi nella propria viltà d'essere tale, risulterà prevalentemente con un carattere femminile pur essendo un uomo.Lo sguardo d'interesse è di tutti,addirittura alcuni si voltano a riguardare la preda che hanno adocchiato,altri si avvicinano per comunicare con frasi poco adatte in modo tale da essere a loro volta presi in considerazione..altri guardano per deridere,altri con ammirazione,altri con sdegno..ma nessuno in effetti fa finta di non aver preso in considerazione la presenza altrui,almeno per educazione e per rispetto.Uno sguardo può uccidere metaforicamente chi possiede un carattere dolce,mentre chi lo possiede indifferente farà finta di nulla.Altri usano lo sguardo per comunicare vicende poco raccomandabili,altri per dire parole d'amore.altri per dimostrare lo sdegno che nutrono verso quella tale persona,altri per far sentire la propria pena,etc..ma ripeto gli altri ci guardano per curiosità d'animo che non si estinguerà mai nel loro "EGO" superiore a qualsiasi altro argomento..sono pochi coloro che appaiono realmente sinceri nelle sguardo che porgono senza malizia,nè cattiveria,solo per bontà di cuore...

sabato 12 maggio 2012

AMARE GLI ANIMALI - Parte 2

AMARE GLI ANIMALI - Parte 1

L'ASPETTATIVA

LA RIVALITA'

IL BUONGIORNO

venerdì 11 maggio 2012

LA GIUNGLA..

Oggi quello che avviene nel mondo si può paragonare a quello che avveniva nella giungla ove vigeva la legge del più forte..ogni ora,ma quasi ogni momento si sente di guerre,insorti,bombe,terroristi,sequestri,omicidi di varie età,aerei che si schiantano,suicidi,i poveri senza lavoro,concussione,evasione fiscale,etc.etc..ma come nella giungla avvenivano parte di questi episodi di morte e vinceva colui che era più determinato con la forza a superare sia gli ostacoli che il combattimento con gli animali feroci che con altri esseri umani,così avviene oggi nel mondo.Dove vogliamo arrivare? Dove riteniamo di potere raggiungere la vittoria.. uccidendo, tradendo gli altri? Non si sa...si conosce il pericolo,il tradimento,la sopraffazione,la crudeltà dei nostri simili che giunge fino a distruggere l'infanzia, ma che al momento opportuno negherà ogni addebito per salvarsi e quindi dimostrare la forza della giungla per ottenere salva la vita.Gli uomini alla base conoscono una sola parola..il denaro..e per ottenerlo sono disposti a tutto..a privare gli altri di una normale esistenza,a togliere con la viltà la carenza che a loro manca,a mettere in ginocchio chi è più debole e di conseguenza non si puù difendere,a sopprimere quelli che secondo loro possono essere d'intralcio ai loro premeditati disegni di distruzione e di celate azioni che non dovrebbero essere scoperte..ed ecco che si servono di ogni potere sia direzionale che inventivo per eliminare il pericolo d'essere a loro volta distrutti.Non si conosce la pena,la pietà,la commiserazione,non si comprende la parola amore in tutte le sue declinazioni,nè l'aiuto agli altri..anzi costoro vanno soppressi se non sono riusciti almeno a dimostrare la crudeltà,la potenza dei loro distinti pensieri che con le azioni sono un pericolo per tutti.Allora questo mondo donatoci con amore,con serenità,con pacifica alleanza che fin dai tempi antichi non veniva rispettata per accaparrarsi il territorio altrui e che oggi viene distrutto dalle guerre per impadronirsi del petrolio e tutto ciò che può trasformarsi in denaro,senza scusanti di sorta, si dimostra quello che ogni individuo sente dentro di sè e che non si rispetta per qualcosa che non esiste più..la fratellanza..

mercoledì 9 maggio 2012

IL BAGAGLIAIO DELLA MACCHINA..

Nelle macchine antiche vi era un baule situato dietro dove potevi riporre gli utensili che riguardavano l'automobile e le valigie che recavi con te quando dovevi partire..oggi che esso è insito nella macchina vi riponi i medesimi oggetti,con le gomme di scorta,un ombrello se sei costretto a cambiare una ruota durante un temporale,un triangolo se devi fermarti, un paio di guanti per non sporcarti le mani etc..L'automobile è diventata parte di te poichè ti permette di raggiungere mete lontane e vicine per comodità..ma quel ripostiglio posteriore assume un carattere importantissimo per la tua guida..rassomiglia all'album dei ricordi dove riponi le tue fotografie di un tempo,che ti riportano alla realtà del momento e che ti fanno sentire ancora giovane, oppure a quelle bellissime scatole di legno dove hai conservato lettere,fiori ormai appassiti,foto e altre piccoli oggetti che tieni da conto in quanto ti sono stati donati durante il percorso della tua vita e che ti riportano con la mente a fugaci momenti lontani durante i quali sei stato felice e appassionato.Noi viviamo dei ricordi trascorsi..basta un incontro, un identico paesaggio etc..per riportarci col pensiero a qualcuno che è stato con noi, a qualcosa che ci è accaduto come un "dejavù" precedentemente vissuto che ci ritorna come un "flash" o un film interpretato secondo le circostanze .Quante volte ci è capitato di visitare un luogo nuovo e abbiamo ritenuto di averlo già visitato? La sottoscritta a Viareggio una sera a passeggio sulla diga che arriva lontano ma molto lontano dalla spiaggia, ove sulla testa volavano molti ma molti pipistrelli essendo d'estate e vedendo la luce, ha avuto l'impressione d'esserci già stata e di avere in precedenza visitato quel luogo..ma non ricordo quel momento e sono certa di non esserci stata in quel posto prima d'allora..come si spiega tutto ciò?..Non saprei rispondere..ma accade..chissà..allora si pensa alla scatola dei ricordi,all'album delle fotografie,che rappresentano il nostro bagagliaio di un'esistenza vissuta e ci si chiede senza risposta come mai alcuni luoghi li abbiamo già visti e non è esatto nella nostra mente?..

LA TARANTELLA

E'un tipico ballo napoletano ove i ballerini seguono il ritmo della musica con tamburelli saltellando e facendo "piroettes"..proprio come fa il nostro cuore durante la sua esistenza terrena passando da situazioni felici a situazioni amare che lo fanno saltellare continuamente secondo il ritmo della musica che gli suonano gli altri con la forza dei tamburi in cui vengono rappresentate sia le azioni proprie che quelle altrui.Questo cuore che vorrebbe trovare la serenità per usufruire delle proprie condizioni di essere e per battere con una normale velocità che lo renda padrone delle circostanze..ma gli individui sono più scaltri e se ne servono a loro piacimento per godere o per soffrire secondo la propria natura.A volte essi vorrebbero fermare quei battiti che sentono accelerati, ma la forza della natura è più forte di qualsiasi altro ostacolo per cui si diverte a vedere soccombere le diverse causalità della vita che s'incontrano continuamente e che fanno danzare il cuore ad un ritmo sfrenato poichè se si fermasse non batterebbe più..allora le circostanze si divertono come la tarantella che al ritmo frenetico della musica esegue gli stessi passi per danzare una vita colma di pensieri felici e di pensieri amari in cui trova la propria pienezza del suo essere nel cuore che ormai stanco ha deciso di fermarsi..

martedì 8 maggio 2012

L'ALBERO..

L'albero è simile all'uomo..mette le radici per crescere forte e avere un equilibrio durante la sua esistenza e formare un tronco robusto che lo ripari dalle intemperie e gli dia la capacità di potere rimanere allo stesso posto anche se la natura fa il suo corso...ossia durante le terribili calamità naturali e infine farà crescere i suoi rami ricchi di foglie e in seguito di frutti per dimostrare a sè stesso che è riuscito a superare gli ostacoli che gli impedivano la riuscita dei suoi compiti.Così fa l'uomo il suo corpo dovrà risultare forte per abbracciare le difficoltà della vita,per amare,per difendersi,per dimostrare che non vacilla di fronte ai pericoli dell'esistenza umana..in seguito metterà i rami che sono i desideri,le circostanze che dovranno avvenire secondo la sua volontà e infine i frutti che rappresenteranno le azioni guadagnate con il proprio lavoro e le proprie decisive prove che gli vengono inflitte durante la sua vita.Quando egli ha raggiunto tutto questo ormai stanco vivrà dei ricordi,degli affetti che ha cercato e conseguito durante la sua crescita,dei fiori e dei frutti ottenuti con le proprie azioni che gli hanno fatto superare i pericoli,le difficoltà incontrate ma che comunque le ha vinte con il proprio ostinato esercizio delle sue funzioni e si rammaricherà certamente di quelle annate perdute.. così come l'albero che ormai diventato vecchio, servirà con i suoi rami a riscaldare gli altri nelle loro abitazioni, mentre aspetta la forza della natura che lo abbatterà definitivamente..

LA RIUSCITA DEL SOUFFLE'..

Quando si prepara un soufflè bisogna stare attenti alla sua cottura altrimenti non cresce bene e non diventa soffice e delizioso.La fretta,la dimenticanza del forno spesso sono gli attributi che ci fanno fare un'errata preparazione per cui saremo costretti a gettarlo via.Così è la nostra vita..gli ingredienti che vi mettiamo sono la pazienza ,l'amore del cuore e la comprensione per creare le azioni che faremo usando attentamente la perspicacia e la riflessione di ogni minuto della nostra esistenza in modo tale che se stiamo attenti alla cottura del forno, ossia alle proprie manifestazioni d'affetto avremo la completa riuscita del prodotto in oggetto, che accompagnato da un contorno cioè dalla unione con gli altri, il nostro palato sarà deliziato da questa specialità e troverà quel gradimento che renderà la vita degna d'essere vissuta...Purtroppo come dicevo prima, la fretta di raggiungere l'obiettivo prefissato spesso non solo è deludente ma non corrisponde in pieno alle nostre azioni che si manifestano frettolose e non crescono come dovrebbero essere e quindi il prodotto risulterà scadente e bisognerà ritentare nuovamente con maggiore attenzione stando attenti per non farlo abbassare di tono e di qualità che comproverebbero la nostra disfatta.E' difficile fare un soufflè, ma chi ci presta attenzione e molta dedizione riuscirà a farlo diventare un elemento prezioso e gustoso della nostra cucina, così come nella vita le migliori azioni risulteranno il prodotto per migliorare la propria crescita..

lunedì 7 maggio 2012

LA MORTE..

Non si deve temere la morte, ma si deve temere una vita non vissuta.Tutti abbiamo paura di questo avvenimento che ci prende all'improvviso,senza comunicarci la data o come avverrà..c'impressiona andare via senza potere fare nulla per impedirlo..se avverrà presto o in tarda età..se tranquillamente con serenità oppure falciando la propria vita con dolorosa sofferenza, ma DIO ha conservato per sè questi due momenti determinanti nell'esistenza umana..la nascita e la morte.Per coloro che credono non esiste la morte ma esiste una vita diversa in cui essa è priva di sofferenze,di tribolazioni, ove tutto risplende e vi sarà la gloria eterna,per coloro che al contrario non credono affermano che il nostro corpo andrà a nutrire il terreno per cui danno un'importanza relativa a questo avvenimento.Come dicevo è più grave non vivere la vita che ci viene offerta..non viverla significa commettere errori,sbagli e defraudare prima sè stessi e poi gli altri di tutto quanto è nascosto nel nostro cuore,ma che ne siamo a conoscenza.Non importa sbagliare, l'importante è ravvedersi e prendere dei provvedimenti adatti che ci fanno crescere,che cambiano la propria avidità di quanto non si possiede con attaccamento alle inutilità che conseguono e sono le richieste continue e massacranti dell'avvicendarsi delle situazioni indispensabili che crediamo siano necessarie per potere vivere come noi crediamo che sia.Certo l'esistenza impone alcune regole da osservare che a volte risultano difficili da eseguire come la sopportazione d'essere poveri,la pena d'essere ammalati,la ricerca di sè stessi,la solitudine,il coraggio di combattere per gli avvenimenti che si credevano perduti,la libertà di potare i rami superflui ossia i desideri inutili e gli attaccamenti alle cose venali per crescere più forti, etc..ma noi non vogliamo comprendere che stiamo facendo un viaggio ove esistono i posti a sedere, ma sono talmente pochi che gli altri dovranno viaggiare in piedi e adattarsi alle circostanze non spingendo, non aspettando il posto vuoto dovuto alla mancanza di chi c'era prima, ma aspettare con infinita pazienza e rassegnazione che si liberi quel posto tanto agognato e provvedere in seguito per coloro che sono rimasti in piedi.L'uomo al contrario vuole vivere al meglio e fino in fondo questo viaggio,prendendo quello che non gli è dovuto,che non gli appartiene ,trastullandosi in occasioni proibitive per la sua stessa salute e l'incolumità altrui,credendo che un giorno ogni cosa finirà..allora meglio vivere al massimo quello che gli è stato dato che rinunciare all'inutilità dei suoi pensieri.Non dimentichiamo S.Francesco che chiamava la morte ..sorella..poichè come una parente lo avrebbe liberato dalle sofferenze terrene e avrebbe in tal modo provveduto a lui per la vita eterna.L'uomo invece cerca di ottenere il massimo dei suoi desideri a qualsiasi costo, trascurando ogni dovere, ogni debito che dovrebbe avvertire nel proprio cuore verso CHI gli ha donato la vita..quella vita che avrebbe dovuto vivere con diligente perspicacia,con amore di cuore e con semplice serenità d'animo..tutto si deve lasciare a quel dato momento..nulla si porta con sè, se non quanto si è raccolto durante il percorso e se quelle annate sono state magre senza essere vissute con la pienezza dei propri pensieri, delle proprie riflessioni, si ritroverà in piedi in quel famoso viaggio ove i posti a sedere sono esauriti e per costui non ci saranno..poichè la vita non è stata vissuta, ma sprecata nel proprio egoismo..

domenica 6 maggio 2012

LA RELIGIONE..

Coloro che credono in DIO, che recitano le preghiere, che vanno a Messa tutte le festività religiose, che osservano i Comandamenti,sono sicuri di meritare il Paradiso.Vi era un uomo sulla terra che credeva di essere buono e onesto..al mattino recitava le sue preghiere ed era quindi comprensivo d'essere buono,poi si dedicava alle sue faccende e a quelle degli altri,poichè questi erano gli insegnamenti ricevuti per essere un uomo degno di DIO.Ma tutto ciò avveniva senza amore nel cuore in quanto durante la preghiera non si commuoveva nel recitare le orazioni,ma le proferiva con finalità di religione e null'altro.Nelle faccende proprie e altrui si dimostrava giusto ma intransigente senza pietà e commiserazione per gli altri per cui si riteneva un uomo forte nella "giustizia del SIGNORE".Quando morì si presentò dinnanzi al PADRE mio e così gli disse..SIGNORE sono stato un uomo probo durante la mia vita ..ho recitato le mie orazioni ogni giorno seguendo i tuoi insegnamenti,mi sono occupato delle mie faccende e quelle altrui con equità.Allora mio PADRE gli rispose..Il Cuore,l'Amore,la Comprensione,la Pena Figlio mio, dove li hai tenuti nascosti? Te ne sei dimenticato ogni qualvolta credevi di operare secondo i miei insegnamenti..ma l'altro gli rispose..PADRE..tutte queste sensibilità d'amore e di cuore erano sempre con TE anche se le tacitavo con rigorosa osservanza..Allora mio PADRE gli disse..Figlio mio rifai il tuo cammino e comprendi "prima" il mio cuore colmo d'amore e poi i miei "insegnamenti" solo così avrai compreso e compiuto il mio PENSIERO e la mia VERITA'..

venerdì 4 maggio 2012

LA RIVERENZA.

Quando ero piccola la mia governante m'insegnò la riverenza che dovevo fare dinnanzi alle persone importanti o alle signore amiche di mia madre che venivano a casa.Oggi naturalmente essa è obsoleta e desterebbe il riso di chiunque,ma in me è rimasto quel senso di rispetto verso coloro che sono più grandi e decisamente più importanti della mia persona.Nel tempo odierno questa significativa dimostrazione viene usata solo in alcune opere teatrali e nelle commedie napoletane..eppure a quel tempo era d'obbligo mostrare in tal modo la differenza che sembrava enorme con le persone anziane.Mia nipote oggi a stento saluta quando va via poichè la fretta di uscire le fa dimenticare ogni cosa,mia figlia non ha mai tempo per un saluto e così via ..per non parlare di mio marito che quando rincasa va prima in cucina per fare mangiare i gatti e poi viene in salotto ove sono impegnata a guardare la televisione.Eppure non dico la riverenza che ripeto sarebbe ridicola ai tempi nostri,ma quel senso di rispetto si è perduto nel tempo..solo a Natale durante il brindisi finale si manifesta con l'augurio di vivere meglio un altro anno e viene fuori quella determinata evidenza che ti fa sentire ancora considerata come un tempo in famiglia.Le cosiddette smancerie non si usano più,nè gli abbracci per non parlare dei baci che sono diventati fuori luogo nell'affetto che si nutre verso le persone care o che diventano una vergogna per gli anni trascorsi.Un tempo la dignità dell'uomo era al primo posto nella propria educazione a cui seguiva il rispetto sia di te stesso che verso gli altri,non si replicava su quanto le persone cosiddette "grandi" esprimevano con un concetto ben preciso e quando la conversazione diventava troppo intima o complicata per noi ragazzi,venivamo opportunamente mandati fuori dalla stanza in quanto le nostre orecchie non potevano ascoltare discorsi che non avremmo capito o che avremmo compreso fin troppo bene...i nostri genitori non ci hanno preparato ad una società che oggi si serve solo di cattive parole per esprimere discorsi importanti o quantomeno determinanti per le proprie abitudini di essere tali.Il rispetto non si considera più poichè sia le donne che gli uomini non desiderano invecchiare e loro stessi si comportano infantilmente non accorgendosi di quanto siano ridicoli..l'età esiste come esiste l'evidenza dei trucchi che credono aiutino a dimostrare meno degli anni compiuti, ma essi non si rendono conto di quanto siano fuori luogo nel gareggiare con coloro che sono giovani, poichè ogni primavera va considerata per quello che si è e non per quello che ci cerca di dimostrare..per cui la riverenza ossia quel determinato rispetto diventa un sorriso di commiserazione e non più un atto dovuto a chi si riconosce anziano..

LA NEVE..

Sulla neve ci sono stata poche volte..la famiglia preferiva andarci d'estate e come ho già detto essendo mio nonno veneto la meta era Cortina D'Ampezzo.Quell'anno però avendo acquistato una macchina grande si decise di trascorrere la Pasqua in montagna.Nella mia città essendo quasi primavera, al sud già faceva caldo e quindi vestiti con abiti leggeri e scarpe comode ma alquanto primaverili ci avviammo per la strada che porta sull'Adriatico.Già passando da Isernia e successivamente nei paesi prima di Castel Di Sangro le campagne erano colme di neve per cui la macchina senza le catene non acquistate poichè si riteneva che il tempo fosse diverso,faceva fatica a procedere fino a quando si fermò definitivamente.In quel momento la neve cadeva a fiocchi non si vedeva più nulla,esistevamo solo noi in quella tormenta..allora il capofamiglia decise di raggiungere il paese più vicino per chiedere aiuto e con mio fratello si avviò su quella che prima era una strada, mentre noi donne compresa la nonna rimanemmo dentro l'abitacolo.Pochi sanno che la neve conduce gli individui a dormire e dal sonno si passa alla morte per cui vedendo che mi stavo addormentando,che la macchina era quasi ricoperta di neve e che gli aiuti tardavano a venire,mia madre si spaventò e decise con la nonna ancora sveglia forse per i nervi tesi,di proseguire a piedi per vedere se gli altri avessero raggiunto il paese che distava due km.Purtroppo mi avevano comprato delle bellissime scarpe adatte in città tipo le ballerine, ma in camoscio che erano molto eleganti ma non adatte alla neve e ubbidendo mi apprestai a seguire sia mia nonna che mia madre.Sentivo i lupi ululare,la neve ormai non aveva nessuna pietà e continuava a cadere quasi si divertisse a farci comprendere che essa esisteva anche se noi non l'avevamo considerata..le scarpe mi ballavano ormai tutte bagnate fradicie ed io a forza di camminare non mi ero accorta di averne perso una continuando il mio procedere verso il paese...non incontrammo nessuno solo ripeto si sentiva l'ululare dei lupi che ci terrorizzavano in quanto se si fossero avvicinati spinti dalla fame avrebbero fatto un bel pranzetto.Finalmente vedemmo le prime luci del paese e chiedemmo degli altri poichè li consideravamo ormai dispersi..invece erano in un'officina meccanica che cercavano delle catene mentre gli aiuti si apprestavano a raggiungerci fra cui il sindaco del paese che non disse nulla, ma il suo sguardo ci commiserava quasi volesse affermare che eravamo stati sciocchi ad intraprendere un viaggio senza catene convinti che la neve non ci fosse..ad un tratto guardando il mio piede esclamò..ma è senza scarpa e il piede è congelato.Ci fece entrare in una piccola trattoria,chiamò il medico e fui messa a letto..il medico diagnosticò naturalmente un congelamento ma forse con molta perizia e medicinali adatti sarebbe riuscito a non tagliarmelo.Ero ammutolita,il freddo e il desiderio di vivere non mi avevano dato l'opportunità di accorgermi che ormai il mio piede non mi apparteneva più.. si era amalgamato alla natura circostante e col congelamento si isolava dalla mia persona, pertanto spaventata e infreddolita, ma uso un eufemismo rimasi a letto per un mese con mia madre che mi curava mentre gli altri con le catene tornarono a casa.Feci amicizia con quasi tutti gli abitanti che nel pomeriggio mi venivano a trovare e a tenermi compagnia,con le barzellette del sindaco per farmi ridere e allontanare la preoccupazione che non mi dava pace e alla fine dei trenta giorni il medico disse che il piede era guarito e che potevo ritornare a casa.Non dimenticherò mai quella brutta avventura, nè tutte quelle brave persone che con il loro sorriso e le loro chiacchiere avevano allontanato da me la paura di restare con un piede solo..

NESSUNO HA IL DIRITTO DI FARSI GIUSTIZIA DA SE'

L'uomo in genere quando subisce un torto più o meno grave difficilmente si rivolge a chi di dovere in quanto ritiene che minimizzerebbe l'accaduto o quantomeno se il fatto fosse grave ci vorrebbe molto tempo prima che la giustizia facesse il suo corso...allora con la vista annebbiata,con il sangue in tumulto pensa che solo chi è stato colpito di fronte a questa calamità possa essere il giustiziere preciso e adatto a vendicarsi e a farsi una completa giustizia da sè.Egli non comprende che così facendo commmetterebbe un errore grave in quanto si renderebbe tale e quale a colui che ha trasgredito le norme di civiltà che gli hanno permesso di vivere in una società ove gli altri hanno il diritto umano di essere qualificati diversi dalla sua dirompente rabbia che lo condannerà anche se con le attenuanti del caso, ad una pena che poteva e doveva essere evitata.Certo è comprensibile che chi subisce un torto che sia grave o meno, non possiede più quel "self control" che lo avverte del pericolo a cui va incontro, ma proprio per questa ragione non può e non deve farsi giustizia da solo,altrimenti diventerebbe come gli animali il cui istinto non considera la ragione, nè le conseguenze che ne derivano. Se il torto è minimo allora si puù allontanare colui che ha mancato nei confronti di un altro,ignorando completamente quanto ha colpito l'amicizia che si credeva sincera. In questa società gli uomini che formano una schiera diversa dagli altri hanno come regola..occhio per occhio..dente per dente..e a volte uccidono anche per eccessiva animosità coloro che non c'entrano affatto con la questione in oggetto ma che trovandosi per caso in quel luogo sono stati falciati dai proiettili vendicativi..senza tener conto delle eventuali probabilità di conseguenza che seguiranno la loro impresa e che determineranno la loro pena.Non ho ancora compreso se si nasce delinquenti o lo si diventa per cause inerenti alla crescita dell'individuo..le circostanze familiari,la fame,la volontà paterna che induce il proprio figlio a rubare quello che non possiede,la successiva invidia di essser e di ottenere tutto ciò che arricchisce gli altri,etc..infatti la prima cosa che costoro si comprano dopo aver commesso un delitto è una macchina di notevole cilindrata oppure una motocicletta potente seguita da un orologio di marca che portano con evidenza al polso per farsi notare.ma vi sono anche coloro che da corretti cittadini subiscono un gravissimo torto come quello che per gelosia il compagno o il marito uccide la loro figlia per essere nuovamente liberi..in tal caso la polizia prende le sue responsabilita,ma costoro affermano con convinzione di causa che se li avessero acciuffati prima si sarebbero fatti giustizia da sè..noi li comprendiamo nel loro immenso dolore ma non li possiamo giudicare onesti in quanto se tutti ci comportassimo in tal modo, la legge non esisterebbe più ma sarebbe sostituita da quella della giungla ove fra gli animali tutto è lecito..

giovedì 3 maggio 2012

UN UOMO DI CUORE..UN UOMO DI VERITA'

Che differenza esiste fra questi due tipi di uomini il cui concetto principale è lo stesso?Nessuna..se in ambedue i casi si usufruisce del proprio amore e della propria ragione. Se il primo sottomette la ragione al cuore facendola diventare un'opzione di vita e una regola d'amore il risultato sarà il medesimo.L'uomo di cuore nutre per il prossimo un'infinita commozione dinnanzi alle sue disperate occasioni di mancanza del senso di esistenza che gli permetta di ottenere il preciso e conseguenzlale posto nella società..costui si appassiona alle vicende narrate dall'altro,gli porge la mano e cerca nel migliore modo possibile di aiutarlo.L'altro ossia l'uomo di verità ha insito in sè stesso questo senso di caparbietà nell'eccellere nei giudizi esemplari che esprime di fronte alle precarietà esistenziali che avvolgono il destino della vita degli altri, senza però tenere conto della commozione umana che costoro versano poichè esiste il dovere innanzi tutto..ma se viene coinvolto anche dall'amore fraterno allora la conclusione risulta perfetta,in quanto fa battere il proprio cuore e la singola ragione che lo proietteranno verso una verità addolcita dalle circostanze.In sintesi i diritti e i doveri che regolano l'esistenza degli individui sono una particolare disciplina che fanno di un uomo un essere preciso e sicuro per quanto riguarda la figura che costui occupa con gli altri..se usa il cuore per comprendere le vicende altrui si sentirà sublimato dalla sua stessa compassione e si commuoverà per la propria esistenza diversa dagli altri..ringraziando la stessa vita per avergliele donate.. se si farà trasportare dalla ragione in quanto è un essere raziocinante che non ammette altro che la verità trascurando le proprie facoltà di abnegazione in cui si celano i sentimenti esibirà concetti essenziali e veritieri ma che sono privi di umanità..per cui risulterà un uomo severo e senza cuore di fronte ai casi umani in cui viene espressa la denuncia dei propri diritti e di conseguenza si manifesteranno solo i singoli doveri.Affermava Blaise Pascal che l'uomo di verità ha come centro la condizione umana in rapporto alla verità divina rivelata da GESU' CRISTO.L'uomo durante la sua esistenza si dimostra incauto,impreciso,instabile,precario per cui non raggiunge punti fermi nel volere e nell'ottenere poichè dimostra la propria volubilità e la propria contraddizione fra l'essere spirituale e l'essere corporeo,ma egli può trovare il proprio valore nella sua coscienza pur essendo piccolo e debole. In sintesi non dovrebbe esistere questa duplicità negli uomini in quanto una regola non esclude l'altra..l'uomo di cuore avvertirà la tenerezza d'amore che gli mostrerà la verità inesplicabile dell'esistenza altrui in cui le condizioni di vita risulteranno complici l'una dell'altra esibendo un certificato completo delle singole avversità..la cui coscienza risulterà allo stesso tempo di cuore nella verità..