mercoledì 30 giugno 2010

LA FIGURA DEL PADRE

EGLI è..questo è il simbolo che affranca la sua FIGURA alla sua immagine.Il PADRE è la sintesi di tre significative e costruttive finalità della vita, che rendono l'uomo perfetto nella sua completezza d'essere per potersi considerare un figlio devoto.Tutti conosciamo la perfezione della sua Onnipotenza da cui discende il FIGLIO ed infine lo SPIRITO SANTO.Ognuno di noi dispone la propria essenza affinchè possa entrare attraverso quei cancelli chiamati il PARADISO e di cui noi sappiamo solamente cosa GESU' disse nel Vangelo..un luogo di beatitudine eterna ove la perfezione con il PADRE è necessaria per entrarvi e vivere nella sua LUCE.Il FIGLIO come tutti conosciamo è morto sulla Croce per la remissione dei nostri peccati e lo SPIRITO SANTO è la figura che comprende le altre due per indicarci e consigliarci la strada da seguire sulla terra.L'uomo fin da piccolo viene istruito sulla bontà e la misericordia del PADRE, che come un genitore palpitante si preoccupa continuamente dei suoi figli."Colui che viene" cioè GESU' si rimette alla SUA volontà per farci comprendere che anche noi dobbiamo seguire il suo esempio,che dobbiamo accettare qualsiasi sofferenza ci viene espressa nei dolori della vita sia per la nostra anima che per quella di coloro che non credono.Purtroppo l'uomo è debole,non ha la certezza di tale verità e per cui durante il percorso dell'esistenza dimentica i propositi che gli avrebbero conseguito il Premio Eterno, demolendo ogni Credo per abbandonarsi a momenti di sensibilità di dolore che gli neutralizzano ogni finalità di buon figlio.Il PADRE che è ONNIPOTENTE e ovviamente conosce a fondo i suoi figli in quanto da LUI creati,è consapevole di questi abbandoni,di questi travolgimenti che la vita ci fa percorrere e attende con infinito amore che tutto passi con le nostre finalità di costruzioni superate con la devozione,l'accettazione e la preghiera..se l'uomo fosse a conoscenza di quante volte EGLI ci aiuta,di quante volte ci offre l'appoggio per qualsiasi evento che possa intralciare il nostro cammino, sarebbe più amorevole e devoto.Eppure molti si chiedono il perchè di tante sventure,della miseria,di malattie e di malati che non guariscono,di fanciulli che conoscono solo il male della vita attraverso gli adulti,che non possono difendersi o che muoiono in età giovanile senza una ragione plausibile e affermano pubblicamente... cosa fa DIO..sta a guardare?..No..Egli non sta a guardare.. ma ci chiede una sola offerta..non chiederti mai il"perchè"..accetta la tua sofferenza..non sarà invano..tutti credono d'essere buoni cristiani...pregano, vanno in Chiesa e non si dimostrano cattivi con gli altri e per loro questo è sufficiente..no..non basta per varcare quei cancelli, per dimostrare nella "nostra prova" che desideriamo offrirgli la nostra Fede..la Fede non è solo credere, ma accettare qualsiasi momento di dolore che la vita ci offre,pazientare nelle avversità,subire le conseguenze di chi ha sbagliato senza intervenire con le nostre disponibilità che talvolta sono eccessive, perdonare i nostri nemici e i nostri amici, anche coloro che ci sono accanto, se dimostrano verso di noi cattiverie,azioni riprovevoli e mancanza d'amore.. ma rimetterci al suo cuore perchè EGLI ci ama e ci vuole aiutare talmente da donarci il "libero arbitrio" affinchè l'uomo possa scegliere quale decisione prendere nella vita e se questa in seguito risulterà sbagliata, allora comprenderà l'errore e modificherà le proprie azioni con soluzioni che lo renderanno migliore..se DIO intervenisse completamente nell'esistenza umana, non solo l'uomo non maturerebbe, nè comprenderebbe che la vita è un susseguirsi d'azioni nelle quali ognuno di noi cerca di superare gli eventi nel miglior modo possibile secondo le capacità, le possibilità e il desiderio di conquistare sè stessi e coloro che ci circondano..altrimenti il SUO intervento "spezzerebbe" la vita degli uomini e non assumerebbe alcun valore per il dopo che verrà.L'esistenza umana è un difficile e faticoso percorso,irto di ostacoli da superare con improvvise ed impreviste configurazioni che demoliscono la speranza e la devozione che ogni uomo nutre nel suo animo..talvolta le esigenze umane sono così forti da sembrare invalicabili.. eppure in un attimo per chi crede, talvolta queste vengono demolite dal cielo e da COLUI che nei nostri cuori è sempre disponibile ad un dialogo d'amore per farci sentire la Sua PRESENZA e che ci farà sopportare con animo infinito le strumentalizzazioni che la vita ci obbliga a subire.Ognuno crede di trovare nell'esistenza quella gioia, quella felicità del "dono "..ma non ha compreso che quel "dono "è un viaggio sia d'amore che di difficoltà diverse, per poi condurci non all'effimero momentaneo vitale, ma alla completa pace della felicità eterna. Una prerogativa del PADRE è l'imprevedibilità..quello che non sembrava,quello che non vi era ad un tratto vi sarà..basta attendere con pazienza d'amore e con il desiderio espresso nella preghiera che tutto si plachi nell'amore infinito di un PADRE verso i suoi figli,di cui una parte si è trasformata in FIGLIO per morire sulla Croce.. innocente... in modo da donarci la Vita Eterna....

LA SAPIENZA DEL CUORE

Chiunque ritiene che avere il CUORE significa possedere un sentimento..ma ci si è mai chiesti come funziona e come lo usiamo?..Ogni individuo cerca di sopprimere quanto sia decisivo il contenuto della sua anima nel conservare la profilassi delle varie congetture che gli avversari credono di possedere..si proprio così... egli chiama coloro che non sono disponibili o dimostrano d'esserlo allorchè la vita nega la comunione spirituale con la propria verità dell'essenza umana.Se ciscuno di noi non esprimesse quello che sente nelle questioni d'amore o nelle qualità di recensioni di cui ci sentiamo avvinti,significherebbe che la nostra forza d'equilibrio è fredda e senza contenuti sensibili e provocatori di lacrime..poichè ne sono andati dispersi i requisiti nelle speculazioni che abbiamo considerato tali e che non desideriamo mostrare per non essere catalogati emotivi,privi d'energia volitiva e senza carattere.Tutto ciò non è vero..infatti l'emotività dimostra con la riccheza d'animo che è la vera e sola SAPIENZA DEL CUORE che avverte ogni battito,ogni finalità di combinazione dei sentimenti come se fosse un disco che all'apparenza suona ma nella sostanza s'inceppa. Allora l'uomo si costringerà alla reclusione dei propri concetti di creata manifattura, per l'esibizione di tali convenzioni da poter definire un sincero e caritatevole affetto che si vuole adeguare alla propria esistenza.Essere sapienti nel condurre il proprio cuore nelle avversità, nelle vicende notevoli della vita che precludono gli esigui bersagli di tocco speciale che ci siamo imposti di trovare e di ottenere per la nostra felicità, si subisce la paternità dell'esenzione da questi accentuati attimi di conversazione intima con noi stessi,Il battito cardiaco è la dimostrazione vivente di ogni individuo..pertanto è necessario usarlo con disponibilità di sincerità e di conversazione spirituale con coloro che ci offrono la propria immagine d'amore..al contrario si subirà come un contagocce le diverse avversità altrui ma sempre dimostrando che siamo uniti anche se diversi in quel momento...l'attesa sarà in seguito premiata per le circostanze avverse che noi abbiamo trasformato in circostanze favorevoli per la completa unione.La SAPIENZA DEL CUORE è come una sinfonia ..si ascolta in silenzio per udire ogni attimo travolgente che ci offre la melodia, ma senza dover esprimere alcuna opinione per cui resteremmo esclusi dalla medesima, con il suono soffocato e non rispettato.Colui che dà la sua responsabilità a questa manifestazione dell'essenza umana.. è colui che è destinato ad essere considerato sapiente nel saper disporre le note della vita che compongono il pentagramma della "SAPIENZA DEL CUORE"...

LA DIFFERENZA TRA LA VITA E LA MORTE

Ognuno di noi crede di conoscere questo significato con la differenza che comporta nel dovuto rispetto la possibilità d'esclusione dai proponimenti che l'esistenza insegna a tutti gli uomini per la chiarezzza di quello che dopo verrà.La vita si crede che sia la naturale finalità della certezza d'essere e la morte la sicurezza del non essere e per taluni la specifica creatività del divenire.Per i vivi l'esperienza conosciuta è quella terrena in quanto essi credono che questa sia la verità che si offre nelle sue molteplici varianti dell'essere umano..ma al contrario coloro che credono nella vita dopo la morte, configurano questo viaggio come un'esperienza vissuta per oltrepassare i confini e fornire un'adeguata preparazione per diventare maturi e comprendere cosa significa il dopo al di là dello spazio e del tempo che ci dividono dall'esperienza, che successivamente avverrà.La scienza pretende che le uniche realtà siano quelle che ricadono sotto i nostri sensi, cioè in tutto quello che può essere misurato e calcolato, mentre non si ritiene attendibile tutto ciò che non ricade sotto la nostra diretta sperimentazione.La religione al contrario, trascende una visione così ristretta delle cose, uscendo da un gretto materialismo per lanciarsi verso realtà superiori anche se non direttamente percepibili.Il mondo considera una visione precisa della possibilità della vita che crede di vivere secondo i suoi desideri e secondo i suoi sistemi, adottatti per raggiungere un prodotto finale che rallegri le sue opportune finalità dell'esistenza di quanto si è creato..difficilmente esso pensa al non esserci più come un nulla.. poichè considera il tutto si, un attimo fuggente, ma è sempre in attesa del successivo per godere pienamente della concretezza che gli viene riservata. Non sempre questa attesa si prolunga secondo i suoi sistemi e le sue avvedute considerazioni, in quanto in un attimo tutto si può spegnere e tutto termina..Se ognuno riflettesse che la vita è sicuramente una scuola d'informazione e di pratica al di là dello spazio e del tempo, sarebbe più ravveduto nell'espansione della propria immagine e dei suoi continui e svariati desideri da concupire e conquistare il tutto nel tempo che gli viene prestabilito.Il dopo la vita, nessuno lo conosce..ma si comprende che vi è un'altra dimensione in quanto anche per i più scettici si studia che noi siamo un'energia vitale e si sa che costei si trasforma, ma non si distrugge..pertanto anche chi non ravvisa che vi sia un'altra esistenza ,sarà portato a credere che nulla ha termine..Vi sono poi coloro che credono di vivere in quanto respirano e conducono un'esistenza di abbandono,di solitudine,di allontanamento da tutto quello che credono sia dolore,sofferenza privazione..costoro non hanno ancora compreso che sono da considerarsi come esseri non viventi,poichè il loro rifiuto alla partecipazione dell'esistenza umana per quanto gravosa sia, li fa comunicare con una buia ed attanagliata sofferenza avendo sottratto alla vita il suo compito..quello di modificare la loro strada attraverso le possibilità d'amore sofferto, che offre a tutti gli esseri umani..

IL PROSSIMO

Per noi chi è il PROSSIMO.?.Naturalmente non il successivo, ma coloro che ci circondano,coloro che fanno parte dell'umanità.Anche chi vive lontano in Paesi stranieri fa parte della nostra esistenza..ma l'uomo non considera questa circostanza,anzi prevede che vi sia una frattura insanabile fra quelli che sono diversi per il colore,per la razza,per la religione etc...ma non tutti però sono d'accordo poichè chi possiede la sensibilità umana comprende che la reciproca collaborazione conduce ogni individuo a sentirsi complice degli altri,a sentirsi incluso nella vita degli altri, a dominare il proprio egoismo per la finalità degli altri.Un passo del Vangelo ci dice di "AMARE il PROSSIMO" come noi stessi o ricordando la Parabola del Buon Samaritano...ma noi lo facciamo?Credo proprio di no.. escludendo coloro che hanno donato la vita per gli altri, pochi sono quelli che danno senza ricevere nulla,che aiutano senza domandarsi il perchè,che offrono assistenza a chi ne ha necessità.Il mondo è preso dalle comodità della vita,dalle reciproche confusioni che determinano calamità e condizioni vitali molto dolorose,ma essi si preoccupano della propria esistenza poichè ritengono che tutto debba essere considerato un momento personale,individuale ove si sprigiona la scintilla vitale che darà luogo alle eventuali condizioni che l'esistenza prefigge.L'individuo raramente ama il PROSSIMO che considera estraneo alla sua complicità degli affetti raggiunti e ne difende la" privacy" con la mobilità della causa di coordinamento dei ripetuti sobbalzi che l'esistenza offre..e cerca di sopravvivere con proponimenti d'esclusione da coloro che considera lontani e molto diversi dalla sua cerchia di "speciali figure" che ha scelto per la sua esistenza.Non è certo d'essere sicuro poichè insospettabili sono gl'interventi improvvisi, ma è certo di poterli evitare con la sicurezza dell'uomo che crede nelle proprie forze d'amministrazione umana, in cui sono certamente esclusi gli altri.Questo tipo d'egoismo fa chiudere gli occhi dinnanzi a qualunque avversità,a qualsiasi domanda d'offerta, a eventuali problemi che ciascuno di noi deve pernottare con la certezza di simbiosi personale fino al momento della loro risoluzione...ecco perchè l'intera umanità svolge un compito di solitudine, d'interessi globali, ove si nascondono le varie e sistematiche provviste che la natura offre per chi non ha nulla, per chi chiede e per chi non sa dove reperire la propria vita.Quando si avverte la possibilità di richiesta di un altro che noi consideriamo estraneo alle nostre verità di speculazioni ravvisate e trattenute nei nostri provvedimenti, ci mostriamo indegni di fronte a quelli che indichiamo come fratelli, ma che in conclusione non meritano neanche il nostro condominio di parole e pertanto facciamo finta di non udire il loro pianto di richiesta con la risposta ..Chi sei?Che vuoi?Non ti conosco...

martedì 29 giugno 2010

LE DECISIONI

Nella vita ciscuno di noi ha sempre dovuto prendere delle DECISIONI sia per affermare la propria individualità, sia per dimostrare di valere nella richiesta di comunicazione altrui..non tutti però hanno questa prerogativa..infatti in molti casi l'uomo ne è privo sia per mancanza di carattere, sia per paura dell'ignoto che rivelerà i suoi sbagli, sia per la risolutezza che si è imposto per non avere obblighi morali verso la società di cui fa parte.Essere ben preciso nell'affermazione del proprio carattere, per affermare risultati che si ritengono provvidenziali per la future reclamizzazione degli eventi esposti con la misura degli approvvigionamenti che daranno risultati confortevoli..l'uomo capace è senz'altro fiducioso in ciò che si prefiggerà di conseguire
e dimostrerà a sè stesso e agli altri la propria maturità,la propria esigenza della vita che gli si fa dinnanzi con la richiesta di una DECISIONE che dovrà prendere.Ma tutto questo comporta delle responsabilità enormi in quanto non solo tale concetto sarà espresso per le sue future esigenze, ma comprenderà anche coloro che gli sono accanto poichè la loro vita gli è stata affidata dal momento che li ha racchiusi nel suo circolo dell'esistenza e se tali provvedimenti non risulteranno esatti non si completerà la prospettiva agognata e completa per un futuro che sarà migliore di quello che in realtà è..ne consegue che la formazione delle singole esperienze unite ai pensieri trasformati in obblighi esistenziali, dovranno rapportare un chiaro conseguimento di tutto quello che l'uomo crederà di decidere per la chiarezza del quadro che gli appare nella domanda in cui si dovrà riflettere e necessariamente configurare una risposta esatta.Prendere e riflettere sull'esistenza, le chiarezze definitive che si potranno espandere nel futuro sia per noi che per altri non è certo facile..tutti vorremmo fuggire da tale esperienza poichè sentiamo il bagaglio fuori misura che rechiamo sulle nostre spalle..ma l'esistenza è tutta una DECISIONE..dalla nascita per un nome da adottare, alla vita che ne conseguirà per migliorare le nostre possibilità fino alla morte in cui l'uomo deciderà se provvedere alla sua anima o no..ma un rapporto è da considerare favorevole..l'uomo è forte e certamente non si abbatterà di fronte alle DECISIONI da prendere..

LE COMODITA'

Ogni persona sogna durante la sua esistenza le maggiori e confortevoli COMODITA' che la vita possa offrire..tutto questo poichè la raffigurazione degli eventi non prestabiliti ,possano affermare maggiore sicurezza per l'avvenire incognito che riserva sfumature di colori diversi a seconda delle circostanze.L'uomo sa perfettamente che la dura ed esigua conformazione della reclusione a tali provvedimenti si addestrerà nella speranza d'ottenere la risposta favorevole ai suoi desideri e che la prospettiva di un'esistenza grama e priva di quei "comfort" che al contrario gli darebbero la sensazione dell'esperimento di vita racchiusa in uno splendido scrigno dove la chiave è la prerogativa della raffinatezza d'ogni genere...a tutto si può rinunciare se la possibilità è esigua, ma se al contrario si recluta la risposta ad ogni requisito di poter vivere una facile esistenza nella chiarezza d'aver ottenuto "il miglior modo di vita possibile" che c'induca alla conclusione che ogni momento è prezioso per la sentenza d'affinità con i reali presupposti declinati in un momento d'abbandono e per cui si sono accentuati i sacrifici di colloquiare con le COMODITA' dell'esistenza.. allora si concerta la neutralità di ogni esperienza che non sia la preclusione all'agiatezza.Non sempre queste possibilità sono incluse nell'esistenza umana, in quanto la maggior parte delle persone non ha la capacità di racchiudere nella propria finalità la chiarezza che comporta tale soddisfazione..infatti coloro che non raggiungono tale manifestazione ad ogni costo, cercano l'invisibile risultato con ogni mezzo a loro disposizione..pertanto non c'è limite alle prerogative assunte dinnanzi alle difficoltè manifestate, per cui ogni movimento dovrà dimostrare che sarà quello perfetto per conquistare la difficile ed onerosa spesa dei propri conseguimenti alla rivincita che la vita ci obbliga a rinunciare.Quando l'individuo comprende che la questione è al di sopra delle sue capacità, si affida a prospettive diverse sia per la morale che per la partecipazione soggettiva alla società ed è disposto a qualunque dimostrazione pur di ottenere una risposta che rispecchi i suoi desideri fino a quel momento non conseguiti.Ed è in quel preciso istante che l'uomo diventa succube dei propri agi, della proprie esigenze, che diventeranno sempre maggiori nell'invadenza che si effettuerà per provvedere nel miglior modo possibile a tutti quei requisiti ch'egli considera utili e necessari per vivere con suppletive risposte alle richieste di maggiori intensità nelle quali si configurano le mediocrità di tali suggerimenti e dove si espleteranno tutte le COMODITA' anche quelle superflue, ch'egli considera necesssarie e finalizzate all'esistenza agiata e senza privazioni.In tutto questo "bailamme" l'individuo non considera che chiederà sempre di più a sè stesso,agli altri, a coloro che vivono la sua stessa vita, poichè nulla gli basterà e la considerazione di uomo onesto e preciso nella sua affermazione sociale, lo renderanno privo di ogni sentimento e di ogni considerazione nell'esistenza che si è prefisso di conservare..senza la possibilità di ogni esclusione che lo renda migliore di quello che in realtà sia..

"MONSIEUR TRAVET"IL CONTABILE

Il racconto di Bersezio lo conosciamo tutti ..come ognuno di noi replica alla fierezza dei propri compiti, con la fermezza dei singoli provvedimenti acquisiti con la chiarezza che si acquista nel considerare la dignità e il rispetto delle proprie azioni nel percorso della propria esistenza.Quando si vive con la speranza di un mondo migliore e senza la spudoratezza di chi non sa accettare ogni evenienza con la proibitiva speculazione d'essere migliori nei confronti altrui allora si fomenta la rovinosa battaglia della propria vita.Un tempo coloro che lavoravano come semplici impiegati in alcune mansioni, usavano le cosiddette "mezze maniche"per provvedere al non consumo dei propri abiti..oggi questo problema non esiste più, poichè il CONTABILE della propria vita rimedia alla necessità con l'acquisto di aspetti varii che denotino la sua elevatura sociale, che lo distinguano attraverso gl'indumenti.. ossia le sue azioni dalla promiscuità di chi non è riuscito secondo le sue tematiche, ad elevarsi al di sopra della mediocrità..allora chi usa fare i conti della propria esistenza in una società che come un tempo conserva ancora senza saperlo la "medioborghesia" dei concetti base per affrontare qualsiasi problema, rimane privo di ogni sentimento, di ogni ricordo che affiori ogni qualvolta si è costretti a fare il conto della propria esistenza, senza le spese di procedura conflittuale che troverà durante il suo cammino.Nel racconto la cattiveria, le dicerie,l'impiego del protagonista, trovano nell'espressione narrativa la completa considerazione della vita dell'epoca, ma che oggi non è cambiata affatto poichè i conti della propria sicurezza, del proprio divenire qualcuno o qualcosa che faccia effetto sugli altri, non è mutato,anzi è prolungato nell'agonia di qualsiasi concetto morale possa esserci e nessun CONTABILE anche con le "mezzemaniche" potrà risolvere con il prodotto della sua esistenza un qualsiasi "MONSIEUR TRAVET"..

lunedì 28 giugno 2010

L'APPARENZA

Chi non conosce il famoso detto "L'APPARENZA INGANNA"..tutti siamo al corrente di questa manifestazione visiva che la legge della natura umana ci vuole significare nell' ammonirci quando restiamo estasiati da una persona che ci sembra o ci appare distintamente diversa dagli altri.. sia per il fattore estetico che per quello della sensibilità...ma talvolta costui nasconde dietro la maschera di attrazione fatale una verifica diversa da quello che crediamo di vedere, in quanto la verità non ci appare se non come diceva Shopenhauer attraverso "un velo di Maja" ossia siamo separati dalla vera conoscenza attraverso una percezione della realtà alterata se non sfocata per cui non si può contemplare la reale e sincera essenza della realtà..Nella vita ognuno di noi cerca di modificare il proprio aspetto, poichè non esclude la possibilità di non essere del tutto accettato nella "mischia della vita" e pertanto si codifica attraverso "clichè" che non sempre gli si addicono.Se l'uomo si guardasse con gli occhiali nella sua configurazione d'essere, non troverebbe certo la scappatoia di venirne fuori con un altro aspetto, ma si accontenterebbe di quello che ha..Quante volte ci dimentichiamo o ci consumiamo nell'attesa che la nostra figura sia ben accetta..quante volte abbiamo creduto che la nostra beatitudine d'APPARENZA abbia conquistato se non concupito gli altri che credevamo fossero senza gli occhiali..dobbiamo ricrederci su questo punto, poichè chi crede all'avvenenza più che alla sostanza, non è degno d'essere annoverato fra coloro che sono "autenticità di sopraffino fiuto" che nell'esistenza umana ci conduce alla possibilità di crearci un solido affetto,un amico sincero, un chiaro albeggio del nostro avvenire.Ma tutti o quasi tutti credono a ciò che vedono e non a ciò che sentono..in quanto il sentire mostra la verità in quel momento non accettata, ma il vedere fa sentire una torbida anche se affascinante visione dell'insieme.e nel "dopo risultato" ci rammarichiamo di aver prodigato i nostri favori, di aver donato la nostra amicizia,i nostri soldi, la nostra precarietà a coloro che non si sono dimostrati degni..allora perchè non attutire quel senso di compiacimento che ci fa sentire di volare e non abbiamo i cosiddetti "piedi per terra" nel guardare osservando chi ci sta di fronte col riflettere prima di concedere il nostro considerevole aspetto,il proprio finalizzato comune senso amichevole di vita intima?Perchè ognuno di noi ha necessità d'essere il migliore,il superlativo assoluto dell'APPARENZA dimenticando la sostanza...

domenica 27 giugno 2010

GLI OCCHI

Gli OCCHI sono lo specchio dell'anima..essi si dimostrano falsamente dolci quando si cerca di provvedere ai propri servigi nella maniera più consenziente possibile,ma quando si rivelano nel loro candore gli uomini si conservano nella loro integrità attraverso lo sguardo dell'innocenza e non sempre essi possono corrispondere alla sembianza suddetta in quanto chi ne è privo non può chiarificare tale semplicità dello sguardo, ma può attraverso le sue sembianze della voce, del carattere cioè del modo di essere nella conflittualità umana, la stessa dimensione della finalità di chi li possiede.Gli OCCHI dimostrano completamente ciò che l'uomo sente nella sua manifestazione di chiamata con gli altri..l'ira si accentua con lo sguardo della fierezza di colpire l'avversario,la vendetta addolcisce con terrore chi la vuole effettuare,l'invidia fa sentire la spudorata chiamata della complicità che non esiste,la gelosia si chiama dolore dell'anima che non ha tregua,la simpatia con la dolcezza,l'amore con la voluttà che si chiama desiderio,la chiarezza della spiegazione con l'accentuarsi delle domande che prosieguono il discorso,una nuova amicizia con la curiosità che si dimostra ed infine il dolore con la spiegazione delle forze che vengono a mancare o addirittura con lo sguardo spento.Ne consegue che essi sono la chiarezza di qualsiasi emozione,di ogni sentimento che l'uomo avverte dentro di sè e niente potrà mai dimostrare il contrario, anche se si mente a sè stessi o agli altri... essi faranno un quadro che evidenzierà il sotterfugio che al contrario si vuole effettuare.L'uomo chiama a sè ogni possibile occasione per la chiarezza dei propri esigenti problemi, per le singole avversità,per le procedure amorose, per la storia dei suoi inganni..ma gli OCCHI sono sempre a guardare, a significare,a osservare qualsiasi movimento, qualsiasi aspetto ci sia da replicare o da riservare per poi esserci l'eventuale disfatta o l'eventuale vittoria.Colui che non possiede la vista, dovrà esercitare su sè stesso la possibilità dell'altrui sembianza attraverso la sensibilità dei suoi organi per avvertire il pericolo,il tradimento o la possibilità di difesa..al contrario la sincerità di ciò che gli viene espresso misurando le parole attraverso le coloritura che l'altro gli fa percepire.Nessuno nella vita ha mai cercato di non udire quello che la vita stessa propone a coloro che non hanno tale capacità, in quanto con l'aiuto di chi li accompagna essi vivono un'esistenza degli altri e non la propria ed è proprio per questo motivo che l'udito farà da conseguenza vitale alla loro cecità..ma non sempre questa sensazione risulta esatta poichè spesso le visioni altrui non s'identificano con le proprie.Vi è poi colui che invece ha la vista perfetta, ma non vede come si suol dire.."al di là dal suo naso"..questo è il peggior modo d'essere.. un individuo onesto,semplice, contemporaneamente avveduto per le varie circostanze vitali..è il pegggior caso che la vita possa esibire in quanto costui non si avvedrà mai dei propri errori e delle proprie mancanze.La vista è il senso più perfetto che ogni uomo possiede..poter ammirare un bel panorama,una visione d'incanto per colui che ama,una buona chiarezza d'amicizia, ma anche la cieca responsabilità dell'occasione perduta..ma basta essere in grado d'esprimere la propria apparenza della quale si vuole risiedere nell' opportunità di vedere ogno realtà visiva, per poter affermare che l'uomo è in grado di realizzarla...

giovedì 24 giugno 2010

IL CARATTERE

Quando si dice ..non ha CARATTERE ..significa che non si possiede nè la volontà, nè la precisazione della vita che si attenderà ,in quanto si promuove alla propria esigenza nella quale si verificano i diversi problemi, l'immaturità che ne deriva . Coloro che non dimostrano pienamente la chiarezza della specificazione di essere costretti dalle circostanze ad emettere giudizi, che in seguito si confronteranno con le singole manifestazioni che l'esistenza dà ad ognuno per essere considerato un provvidenziale e perseverante individuo nella cui concettualità di maturità ,si evidenzieranno molte scelte future che dovrà prendere.Quando l'uomo si dimostra puerile e senza alcuna remora di servizio al suo fiuturo benessere, significa che la sua pienezzza di quello che ha stabilito di voler diventare, non è stata raggiunta sia per la vigliaccheria della sua padronanza, sia per l'esiguità dei suoi principi.Molti sono i caratteri che vengono impressi nell'individuo fin dall'origine, ma essi devono essere potenziati e sviluppati con l'impegno e la volontà della propria conflittualità, fino a raggiungere la perfetta realizzazione di sè nella conquista di una personalità forte e consapevole.Anche dal punto di vista religioso si parla di CARATTERi che vengono impressi con i Sacramenti come il Battesimo che imprime il significato di figli di DIO, la Cresima che imprime quello della confermazione della Fede e l'Ordinazione Sacerdotale che imprime quello di Ministro "in aeternum".Ma nel percorso della vita colui che non ha la caratteristica suddetta, non vincerà le sue battaglie poichè la sua dichiarazione di responsabilità, sarà simile ad una bandiera al vento che si alzerà ogni qualvolta dovrà prendere una decisione.Al contrario chi invece dimostrerà di averne forza e determinazione, dovrà stare attento ad non essere troppo intransigente con coloro che fanno parte della sua vita,altrimenti egli sarà escluso dal parteciparvi.Non è sempre facile dimostrare che in ogni situazione il CARATTERE predomina sull'aspetto personale dell'individuo, in quanto la precisazione esatta di tale adempienza spesso diventa una repulsione verso la disciplina che si ritiene debba essere nel confronto con la vita..ma coloro che si adegueranno senza commettere infrazioni che deturperebbero l'immagine di chi vuol dichiarare d'essere un solidale e comprensivo amico come fraterno consigliere, sarà dichiarato un uomo con buon senso e costumanza di CARATTERE..

mercoledì 23 giugno 2010

SUBLIME

Il SUBLIME è una sensazione che ogni uomo cerca tutta la vita per sentite quell'attimo che tanto ha cercato e che ognuno crede che sia la spontanea riduzione di ogni dolore e di ogni momento di speranze deluse,Questo concetto si avvale dell'amore che corrisposto porta la propria sensazione ad una certa elevatura per cui l'individuo è in estasi dinnanzi al succedersi dell'immagini che sente sue in completezza con l'altra persona di cui si sente parte,Ma durante l'esistenza questa sensibilità dura solo per pochi momenti..noi diciamo.. è SUBLIME una musica che avvolge i nostri sensi,i nostri sentimenti e che ci trasporta in un mondo sognato e non visssuto..noi affermiamo è SUBLIME una voce che canta con note di grande finalità durante la quale ci sentiamo trasportare in quello che noi desideriamo che sia..è SUBLIME perfino un piatto cucinato che ci fa sentire il gusto dei prelibati preparati.. di chi lo ha cucinato con amore..ma tutto ciò conserva un solo concetto..è SUBLIME tutto quello che l'uomo trasforma con i propri sensi e la propria volontà in quello che per altri può essere mediocre o addirittura inconcepibile perchè non ha compreso la sua anima..

sabato 19 giugno 2010

LA COPERTURA DEI PROBLEMI

Chi nella vita non ha problemi? Tutti cerchiamo di risolverli nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile..ma quando si cerca una soluzione che sembra adeguata all'occorrenza, questa si ostacola con la previsione della refurtiva delle immagini prese a senso unico e non a senso preciso e dettagliato nei minimi particolari.L'uomo non è preparato a forme di speranze che sono il colloquio con la stessa risorsa del proprio ricevimento delle prospettive non attese, ma che si configurano all'improvviso per dare un senso d'inquietudine ai propri consensi che la vita ci ha mostrato.Superare gli scogli della consolidata conquista di aver riparato in maniera eccellente alle formali ansie, che l'esistenza ci propone per suddividere i nostri compiti adeguandoli alle nostre capacità e alle nostre possibilità, non significa averle demolite poichè la rappresentazione dei varii problemi che si aggiudicano l'asta dei nostri pensieri è talmente enorme, da non essere in grado in alcune occasioni, di risolute risposte alle medesime.Quando l'uomo si trova dinnanzi a problematiche che sono costate la sentenza della quietanza di opportune scelte nelle quali s'identificano i progetti, le speranze, i desideri non ancora compiuti ..è proprio in quel momento che si presentano di fronte a tutto ciò ch'egli ritiene d'aver risolto, le difficoltà della rispettabilità per onorare la sua chiamata alle cosiddette impreviste chiarezze della "COPERTURA DEI PROBLEMI" non attesi,nè risolti.La vita è un susseguirsi di varie sconfitte nelle quali l'individuo si giustifica con la prospettiva non attesa,non recepita per essere motivata in quanto le proprie convinzioni e le proprie disponibilità non si espandono per la risolvenza dei problemi che si devono affrontare, per essere considerato un uomo degno e un uomo forte nelle condizioni talvolta superiori alle proprie capacità o alla propria tasca.Si cerca allora di camuffare l'impossibilità di tale inadempienza con il soccorso di altri, che intervengono in aiuto per soffocare la prospettiva dell''insuccesso..ma se costoro vengono meno alla richiesta, si cercherà di coprire alla meglio le suddette ed impreviste difficoltà, che l'esistenza ci dimostra quando siamo certi d'aver risolto ogni momento difficile della nostra vita, con la speranza di eseguire in seguito l'insuccesso provato di un avvenire precario e pieno d'incognite..ma che alla fine ci dimostrerà la pienezza delle nostre illusioni..

giovedì 17 giugno 2010

IL MARITO IN AFFITTO

In un primo momento questo termine scandalizzerà..ma la dicitura è falsata in quanto le parole non esprimono chiaramente il concetto moderno, che al contrario esse acquistano.Un tempo in ogni casa vi era il cosiddetto "fruttore" che oltre a dare la cera ai pavimenti, faceva un pò di tutto..puliva l'argenteria,metteva i tappeti d'inverno,aggiustava i fili della corrente elettrica cambiava le lampadine, puliva i lampadari etc..oggi non esistono più queste persone, ma esistono i cosiddetti "MARITI IN AFFITTO"ossia coloro che per i piccoli lavori domestici, sostituiscono le mani di un marito sempre più indaffarato fuori casa e che quando c'è vuole riposare.Ma come si farebbe... dato che i varii idrauilici, gli elettricisti e così via.. se non si tratta di un lavoro più che cospicuo si rifiutano di venire e provvedere a tale necessità?..Inoltre non tutti sanno mettere una guarnizione,una vite per risolvere il problema..e allora si chiama questa persona così denominata dalla televisione, che ottempera a tutte queste piccole inconvenienze per darci la tranquillità domestica.Non bisogna però confondere un grave danno, per cui è necessaria la mano dell'esperto..ma per le piccole evenienze come ho già precedentemente spiegato, vi sono costoro disposti ad aiutarci e a fare in modo che il piccolo guasto sia risolto.Anche per svuotare un armadio vi è la necessità di un aiuto e che dire dei tappeti che conservati durante il periodo estivo con uno sforzo notevole, dovranno essere riammessi alla nostra presenza durante l'inverno? Le cosiddette "colf" dicono che da sole non lo possono fare..oppure che a loro questo tipo di lavoro non compete..in quanto oggi tutto viene determinato entro certi limiti che non oltrepassano più la competenza e la spettanza di un tempo...prima si badava realmente alla conservazione della pulizia della casa e chi se ne occupava ci teneva a fare bella figura poichè si sentiva responsabile del lavoro che svolgeva..oggi avviene il contrario..più presto si fa e meglio si conclude, soprattutto per questo tipo di lavoro..non necessitano i tappeti, i lampadari antichi da pulire..bastano pavimenti semplici da lavare e luci diffuse che costano meno e s'impiega poco tempo di lavoro..e che dire dei piatti quando si possono sostituire con quelli carta, così come le tovaglie e i tovaglioli ?..Non c'è più l'atmosfera casalinga di un tempo..bensì il tutto viene discusso nella maniera più semplice..poco lavoro e nessuna tradizione..

lunedì 14 giugno 2010

L'ANIMA..LA SPIRITUALITA'

Si afferma che il volto sia l'immagine dell'ANIMA..forse questo significato può essere anche veritiero..ma la vera SPIRITUALITA' che ogni individuo conserva o nasconde dentro di sè, ha un aspetto di riflessione interiore che dimostra con la perfetta sensibilità dell'essere fiducioso e consapevole ,che l'ANIMA è la LUCE di DIO..ossia la perfezione che ogni uomo alla nascita ha come dono, insieme al corpo per confermare che non è solo, che non è stato creato senza l'apostolato della propria Fede, durante la quale si esprimerà con riflessioni e speranze nel percorso terreno della vita che lo attenderà.Le persone che non credono a questa semplice e consolidata verità, non hanno compreso che se fossero privi del significato spirituale, la loro esistenza sarebbe senza la conversione ultima della vita, per ottenere la Misericordia Divina e che durante la propria permanenza terrena, non consentirebbero al loro cuore la necessità del dialogo con la coscienza e con la prospettiva dell'esilio meritato, perchè non conseguito.Coloro che affermano di non possedere queste qualità di grande sinfonia d'amore, non sentono la richiesta d'essere firmati dalla Presenza Divina, ma accendono nei propri cuori l'astinenza della precarietà della vita...l'ultimo anello, il più importante che ci unisce al SUPREMO.. è proprio l'ANIMA con la SPIRITUALITA' che ne consegue..infatti essa ci dà l'ultimo respiro per convolare in cielo e il primo respiro per vivere sulla terra.Coloro i quali sono esclusi da questa affermazione, sono quelli che non considerano l'aspetto interiore in quanto non avvertono la responsabilità di tale rifiuto, nè la prerogativa d'essere soli senza l'opportuna fermezza che richiede la necessità della vita futura che li attenderà.Molti si autodefiniscono senz'ANIMA, poichè le loro azioni sono prive di quella carità cristiana che si prefigge in ogni momento dell'esistenza umana..ma se costoro si fermassero un attimo a decifrare la probabilità della sofferenza destituita dal dolore,dalla correttezza dei singoli costruiti, si arrenderebbero dinnanzi all'evidenza dei cosiddetti confronti nella solitudine dei loro silenzi di Fede.Costoro credono che da soli e senza la prospettiva dell'essere chiamati alla presenza della LUCE Divina, si autodefiniscono esseri di fondamentali dottrine il cui pensiero oltrepassa ogni eventualità di possedere un 'ANIMA che li guiderà alla salvezza eterna..ma ogni uomo crede nella speranza futura,crede alla possibilità d'emendarsi dai propri conflitti,crede alla prerogativa dell'amnistia futura..ma spera soprattutto nella Misericordia Divina che gli consentirà d'avere un' ANIMA pura e perdonata da ogni colpa commessa...

IL RIMORSO

Precedentemente ho già precisato che il RIMORSO rappresenta ciò che non abbiamo voluto sentire attraverso la coscienza e per tale motivo siamo stati delusi in maniera alquanto dolorosa per i risultati ottenuti anche a danno degli altri.Esso ci tormenta continuamente e non dà tregua alla nostre interne precisazioni, in quanto non le abbiamo considerate prima.Talvolta si afferma..ah! Se potessi tornare indietro..non lo rifarei..ma poi i successivi momenti, faranno dimenticare le precisazioni di prima e il tutto si dimenticherà nel tempo che avanza inesorabilmente.Quando questa situazione si ripresenterà ai nostri occhi, non ricorderemo la triste e trascorsa affermazione, ma ripeteremo lo stesso errore, in quanto l'uomo è debole e privo d'appoggio sincero che gli consenta la verità di tale progetto, che sicuramente gli riporterà lo stesso effetto di dolore che nel precedente aveva sentito..ma cosa fare di fronte all'ineluttabilità della sorte?..Cercare di non provare questo concetto, che certamente disporrà della vita degli altri in rapporto alla propria e discuterà del destino avveniristico della propria esistenza.Sentire questo raccapricciante sentimento, è comunque una rivelazione dello spirito che delinea la provenienza del compito mancato e non effettuato, ma anche la propria responsabilità d'aver colpito la nostra esistenza e quella altrui..ma se questo sentimento, non avrà seguito oppure non esisterà affatto, l'uomo è senza scrupoli e pertanto non udrà la chiarezza di quanto ha compiuto.Colui che al contrario, si sentirà colpevole dell'altrui disfatta, troverà attraverso il cammino doloroso del RIMORSO, senza tregua e senza diverso significato, la propria sensibilità di un uomo onesto e retto, che per una volta non ha ascoltato la sua chiarezza d'essere..

LA COSCIENZA

E' una piccola voce che si sente ogni qualvolta dobbiamo prendere una decisione o fare un'azione che si presenta dinnanzi alla nostra esistenza.Essa è la risonanza della VITA ETERNA, perchè attraverso le sue risposte l'uomo può accedervi se l'ha ascoltata,altrimenti se ha deciso di non comprendere i consigli richiesti per la sua salvezza, si troverà dinnanzi alla propria decisione che non sentirà la parola offertagli d'aiuto, nel momento del difficile cammino da percorrere,Quando si afferma ..è un uomo privo di COSCIENZA.il significato andrà trovato nell'aspetto di atroce sofferenza e di dolore che costui avrà procurato agli altri e a sè stesso.La COSCIENZA rappreesenta il simbolo d'unione fra il cielo e la terra in cui si comprova la sincerità d'animo per le risultanza dei progetti effettuati durante la permanenza sulla terra e la sua chiarezza degli ostacoli da superare.Ciascuno di noi, sa perfettamente cosa la COSCIENZA afferma nelle sue molteplici conflittualità della vita..ma spesso anzi, quasi sempre non la ascoltiamo in quanto la sua affermazione non conviene ai nostri propositi già precisati per ottenere ciò che ci siamo prefissi e che non consideriamo prerogativa vincente per le nostre future affermazioni.Quando esse non si configurano secondo le nostre previsioni o quando esse sono rivelate ai danni degli altri,talvolta il RIMORSO si fa sentire..talvolta lo metttiamo da parte per accertarci che la definitiva risposta sarà positiva per noi e non importa se essa comporterà la sconfitta degli altri.La COSCIENZA rappresenta una parte dell'ANIMA che insieme al CUORE configurano la SPIRITUALITA' dell'uomo...essa si racchiude in uno scrigno di perfetta congettura d'insieme in cui il CUORE determina la sensibilità di preferenza all'unione con gli altri,mentre essa decide la vita con gli altri ed infine l'ultima che comprende l'ANIMA che è la rappresentazione non visiva della spettacolarità della LUCE ETERNA....

L'ESPIAZIONE

Cosa significa questa parola?..E' un mistero della vita dopo la morte, oppure che durante la permanenza terrena l'uomo si dovrà pentire di ciò che ha commesso attraverso le proprie esperienze negative e al cospetto di coloro che ama e che non è riuscito a rispettare con l'amore che aveva promesso?..Tutto comprende questo concetto..la parola è sicuramente dolorosa e inefficiente dinnanzi alla certezza del significato da esporre, durante il percorso terreno e di fronte al quale nessuno è disposto ad affrontare se non con la certezza d'essere amnistiato dalle proprie colpe o dai propri errori commessi..ma costui ha mai pensato che anche un negativo concetto, un rifiuto,una promessa che poi si rivelerà non cospicua alla sua domanda , una malattia improvvisa, possano essere un'espiazione?..No, al contrario costui se la prenderà con l'esistenza delle sue provvidenziali credulità di non essere stato fortunato in tali circostanze e non nelle sue poche ed esigue consolidate affermazioni positive, che ha concluso nell'esperienza mostrata dinnanzi alla ricerca di migliorare il suo profitto e la sua concretezza dell'esistenza.Ne consegue che l'ESPIAZIONE perderà la validità terrena per aspettare quella spirituale ,nella quale si crede poco.. e che si ravvisa nella Misericordia di DIO per accedere alla vita ETERNA...

LA FRATELLANZA

Tutti sentiamo questo significato in alcuni momenti della nostra vita, poichè essa denota l'affidabilità e la necessità di considerarci tali, ma senza la chiarezza ch'essa comporta alfine di offrire sè stessi di fronte alle precarietà altrui, alle motivazioni dell'esistenza che alcuni non hanno raggiunto e anche per coloro che non hanno nulla e chiedono la reclusa promessa d'aiuto dimostrata allo sfruttamento del significato stesso.In una famiglia formale, i fratelli e le sorelle spesso sono divisi dall'odio,dal rancore, dall'imprecisata sofferenza di essere ritenuti più meritevoli di un altro..ma se questo sentimento alberga nei loro cuori..allora cosa ne sarà della famiglia che si dovrà aiutare, cosa avverrà di coloro che necessitano della richiesta non ottenuta per motivi di avidità personale, da cui sicuramente sono esclusi coloro che non possiedono nulla..anzi perchè non approfittare di costoro, dando solamente il necessario che noi crediamo utile per sopravvivere senza la ricetta base, per offrire le dosi che servirebbero alla riuscita della completezza vitale e non immaginaria ?.La vita è già di per sè una continua salita verso le appropriate coefficienze, per dimostrare che si è riusciti ad ottenere un bene consolidato e futuro per la nostra famiglia e che non possiamo dividerlo con gli altri, altrimenti toglieremmo loro la possibilità futura delle necessarietà che stimiamo essenziali alla loro crescita e che per le quali tutto diventa obbligatorio..ma se per un attimo ci soffermassimo a pensare a coloro che al contrario non hanno nulla e non ritengono il futuro una promessa sicura per la propria esistenza, saremmo capaci di dividere il nostro con il loro "nulla" poichè li consideriamo fratelli?Certamente no..il principio di fratellanza umana dinnanzi a queste eventualità, viene dimenticato e annullato in quanto dovremmo privarci di ciò che abbiamo costruito con le nostre mani, attraverso sacrifici e rinunce che riteniamo siano tali da non poter provvedere a coloro che non possiedono alcun bene materiale...allora questo significato rimane privo di consulenza d'animo e d'amore in quanto la sua chiarezza, ci dispone verso la rinuncia ai nostri prelibati concetti dell'avvenire tanto agognati..che si dimostrano nell'animo di coloro che sono "fratelli "ma che fingono di non saperlo...

LA SANTITA'

Essere santi nella vita terrena ha un significato ben preciso ..che si dimostri in tutte le considerazioni della propria esistenza la certezza d'aver eseguito con inflessibile volontà il Pensiero Divino in cui si concentra la vita dell'uomo.Essa costituisce la precisa richiesta della vita nella quale si dimostra la consolidata offerta di sè e della sicurezza d'offrire a coloro che sono bisognosi di tutto, la possibilità di una vita regolata sui Principi Divini e sulla disponibilità completa al servizio di coloro che soffrono in olocausto per la propria anima e quella altrui.Molte sono le figure che appartengono a questa Sacra Famiglia..cominciando dagli Apostoli, a coloro che hanno preso in mano la Croce del SIGNORE e lo hanno seguito senza domandarsi nulla, ma offrendo solo amore e compartecipazione alla sua richiesta d'offerta, per coloro che sono sofferenti,per coloro che non hanno nulla,per coloro che non credono in LUI, per tutti quelli che hanno necessità terrene.Ma questa grande e difficile parola, comprende anche coloro che si ritirano ad una vita di misticismo in cui è compresa la privazione della formale ed efficiente conclusione di ogni persona che desideri avere la propria considerazione, attraverso cui si raggiungono quei desideri espressi e rivelati nella vita e che per essi, l'uomo è disposto ad offrire qualsiasi cosa pur di ottenerli ...ma la completa rinuncia a tutto ciò.. si chiama anche SANTITA'..poichè è cosi che l'individuo dimostra a DIO che la propria vita viene rimessa nelle sue mani, nella sua bontà,nella sua chiarezza e non nella propria..e che se le sofferenze altrui sono improprie alla sua esistenza, egli le dividerà con l'altro per non dimostrargli che è stato prediletto, ma solo preciso nel configurare il corpo e l'anima a causa di altre manifestazioni della vita e non da quella di DIO, poichè dinnnzi a LUI siamo tutti uguali e pertanto costui offre al SIGNORE la possibilità d'aiuto a coloro che al contrario non la possiedono..questa è la SANTITA.. una sincerità d'amore offerta per quelli che soffrono, per quelli che non credono,per quelli che non si pentono delle loro nefandezze, per quelli che considerano l'esistenza un fuoco d'articio che non si potrà e non si dovrà spegnere..

domenica 13 giugno 2010

IL MIRACOLO

Il MIRACOLO avviene quando l'uomo ha terminato le sue possibilità terrene d'acquisto e si rivolge a DIO per ottenere la speranza della richiesta di un bene difficile da reperire sulla terra.Noi riteniamo che questa parola significhi l'impossibile e che risulti la prova dell'esistenza di DIO,ma questo significato comprende vari concetti... si può affermare che un MIRACOLO sia una pronta guarigione,un chiaro ed espresso desiderio per chi amiamo e abbiamo perduto per una causa diversa dalla nostra, per il ritorno di un reduce che credevamo morto,per un bambino ritrovato,etc..ma abbiamo mai pensato che la nascita,una conversione, che una forma d'amore verso coloro che soffrono a cui regaliamo i nostri organi per dare loro l'opportunità di vita non sia lo stesso? E che dire di coloro che non hanno un lavoro,una casa, una possibilità onesta di sopravvivenza e che comunque abbiano ottenuto lo stesso risultato?..L'uomo esclude tutto questo, in quanto presuppone che il destino o la facilità della vita gli rendano le possibilità dell'esistenza, invece non è così..tutta la vita è un MIRACOLO...la possibilità di raggiungere un'età adolescenziale,la maturità con il conseguimento agli studi con una laurea, il matrimonio e la successiva dimostrazione che i figli e i nipoti siano la prova della chiarezza dell'esistenza vissuta con sincerità, di profitti educativi che rispecchiano la nostra educazione morale e i nostri presupposti di fidato componimento attraverso i quali si raggiungono mete oneste.Il più grande MIRACOLO è l'EUCARESTIA dove DIO si fa piccolo per donarsi tutto a tutti ,sotto le specie di un piccolo pezzo di pane, sottoforma di OSTIA CONSACRATA. Ma se ci soffermassimo a pensare a quanti individui raccolgono tutte queste situazioni, nelle quali si esprimono la propria efficienza dei suddetti requisiti e non si ottengono gli stessi risultati, allora comprenderemmo il vero significato del MIRACOLO, poichè il tutto è questa parola..ma l'uomo necessita della prova suprema per definire l'avvenuta considerazione dell'effetto conclamato e non rispettato dalle esigenze terrene ..allora si parlerà di MIRACOLO quando questi avrà assunto un significato speciale, che gli doni le possibilità che prima non aveva..

LA GRAZIA

L'uomo si sente defraudato dalle possibilità terrene in quanto si chiude in uno spettacolare momento della sua sofferenza e ammette la pochezza dei suoi interventi, fino allora creduti utili per l'affermazione delle proprie esigenze..egli si formula la domanda della chiarezza del significato di ogni avvenimento, che gli procuri quella validità d'esecuzione per ottenere la spinta verso le difficoltà che durante il suo cammino ha incontrato e non può risolvere.Allora decide di rinforzare la sua richiesta di sentire nel suo cuore la specificazione finale del sentimento, nell'approssimarsi della data di avvento, per la quale nulla è riuscito ad ottenere se non la qualifica della propria difficoltà verso la quale, niente ha potuto con la sua emblematica sicurezza di conseguire la certezza alla risposta di assenso, per la quale si è prodigato nell'esprimere ogni precauzione della semplicità per la finalità richiesta.Quando si verifica tale incurabile difficoltà, egli si chiede cosa possa fare per aspirare a ciò che configura la necessità vitale della sua esistenza...ed è in quel momento per la disperazione,per la sofferenza che non gli dà tregua, che ogni individuo rivolge gli occhi al Cielo e chiede la GRAZIA.Ma tutto questo ha un certificato di presenza ben preciso..attestare che con le proprie forze,con la veemenza del percorso sofferto e che si ritiene terminerà..si concentra la presupposta richiesta che da solo,l'uomo non potrà mai effettuare nessuna chiarezza positiva di fronte alla quale egli si sente perduto.Allora costui s'inginocchia e dimostrando la palese esiguità delle sue forze e delle sue conoscenze, affida la sua esistenza all'ALTISSIMO affinchè prenda in mano le redini della situazione tanto grave e diriga il "suo pensiero" verso la propria difficoltà non risolta .Spesso ci si rivolge anche a coloro che si affiancano al SIGNORE.. quali i Santi prediletti nella cui Preghiera è prevista la combinazione della volontà d'esaudire chi si trova in momenti difficili e dolorosi.Molte sono le GRAZIE che si chiedono..quelle della vita,quelle dell'esistenza degli altri, quelle d'ottenere la possibilità di sopravvivenza etc.ma se l'animo è puro e fervido la richiesta sarà esaudita, altrimenti DIO riterrà contro il volere terreno, che la "domanda non é buona e giusta" per lui, anche se le circostanze faranno presupporre il contrario. E' difficile e non umano soffermarsi su questo pensiero, in quanto gli esseri umani, chiedono quello che sentono sia loro dovuto, oppure quello che sia indispensabile alla loro vita, ma DIO sa e provvede per la loro esistenza e se la GRAZIA non sarà esaudita, significherà che il tutto sarà rimandato ad un altro momento decisivo per la vita dell'uomo.Le possibilità d'intesa a tali manifestazioni, sono rare.. ma quando queste avvengono, allora si parlerà di MIRACOLO..

sabato 12 giugno 2010

LA PREGHIERA

Tutti pregano nel momento del bisogno..chi con le parole, chi recitando il Rosario,chi con le lacrime che si versano nel momento del dolore..in diverse lingue come il "muezzin" nel Minareto, in differenti modi per la religione a cui appartengono, come gli abitanti dell'India che si purificano nel fiume Gange o gli ebrei nel Muro del Pianto e durante la Messa il Sacerdote invita i fedeli a"scambiarsi un segno di pace".. gli uomini s'inginocchiano e rivolgendosi al PADRE chiedono un intervento Divino per le loro molteplici e svariate necessità del dolore.La PREGHIERA è la forma più evidente che ogni individuo si appresta a formulare per essere esaudito.. quindi essa è la certezza umana dinnanzi alle difficoltà che s'incontrano nella sofferenza.Quando l'esistenza si presenta sotto forma di gravi malattie, quando non si ha il necessario per vivere, quando il matrimonio non è conseguito da figli o quando le evidenti condizioni terrene incutono paura e atroce sofferenza ..allora l'uomo prende la sua chiarezza di sè e si trasforma in un individuo senza più la prodezza d'essersi considerato infallibile e certamente foriero di espressioni con tale evidenza dei fatti, certo che la natura o il destino o la sua padronanza avrebbero esaudito le sue necessità,,ma quando tutto questo non avviene allora egli comprende d'essere stato un folle per la credulità mostrata e prega con fervore dimenticando chi era e cosa ha creduto di fare..per ottenere dal cielo quello che non si poteva soddisfare in terra.Tutti coloro che hanno la richiesta di onorare il proprio silenzio con la prerogativa di chiamare la vita, come una prova di religiosa effervescenza del comitato d'assicurazione della successiva chiarezza del domani che verrà, si sentono assicurati dalla propria vanità. dalla propria potenza su sè e sugli altri, da considerare ogni evenienza, facilitata dal suggestivo comportamento di chiudere qualsiasi porta si aprisse per non sodddisfare le necessità che hanno provveduto ad esercitare su sè stessi e su chi li circonda, in quanto le loro considerazioni sul fatto d'essere potenti dinnanzi a ogni evenienza rappresenta l' assicurazione accertata dei loro desideri di fronte alla realtà.Ma costoro non hanno concepito, nè considerato la propria esiguità d'essere comuni mortali e nulla più..poichè la vita non appartiene a loro e quindi è precaria e suscettibile d'eventi non preavvisati..allora anche costoro saranno costretti alla PREGHIERA per ottenere dal cielo, quello che consideravano un loro appannaggio e che al contrario si è manifestato un loro diniego.Ma la PREGHIERA accoglie tutti... sia singolarmente che insieme ad altri..essa diventa un coro d'amore, un completo abbandono della precarietà dei propri concetti, della certezza che EGLI li ascolti...allora in quel momento la LUCE entrerà nei loro cuori per dare il posto alla Fede dell'accorato pianto dei figli che chiedono "mercede" con il cuore trafitto dal dolore e dalla speranza d'essere esauditi....

venerdì 11 giugno 2010

LA PROVVIDENZA

La vita fa presupporre che ci sia un grande conflitto fra la sicurezza dell'essere credente e l'essere che comporta tutte le sue facoltà nell'avvenire delle proprie forze,Quando l'uomo ha trovato il mezzo e il modo che crede gli siano validi per ottenere quello che desidera,quello che gli necessita per un bene maggiore, quello che aspira a diventare per essere consolidato nelle sue scritture private dove i nomi degli altri sono concretizzati dalle sue provvide mani..è allora che si sente sicuro e prevenuto da ogni richiamo che l'esistenza gli fa credere vi sia nella sua grande colonia di reputazione confortevole e dogmatica della sua completezza d'essere.Ma talvolta le sue cognizioni non raggiungono il traguardo prefisso, in quanto gli ostacoli che gli si presentano sono tali da rinunciare al premio della vita..allora si dichiara vinto e non si pone più la questione.La vita dispone per ogni individuo una chiarezza che sulla terra non si comprende, in quanto ognuno cerca di ottenere il più possibile..all'uomo non basta mai la ricerca del meglio e della maggiore sicurezza che crede di conseguire per la certezza dei suoi familiari, di sè e soprattutto per dimostrare quanto valga il suo aspetto di fronte agli altri.Purtroppo vi sono coloro e sono tanti che non hanno queste possibilità..essi sono defraudati da ogni conforto che possa rendere loro la serenità dell'avvenire non verificatosi, nella loro quietanza del prelibato concetto della specifica connessione con i desideri,la sopravvivenza, la risposta ai varii problemi che si presentano e che si devono risolvere per essere non richiamati alla propria stipulazione di contratto, con coloro che aspettano la propria speranza di ricevute non pagate, ma che si devono effettuare per ottenere rispetto e stima di sè stessi e della società.Vi sono i popoli che non hanno nulla..la fame imperversa così come le malattie,coloro che vivono sotto un tetto approssimativo,coloro che non conoscono altro che miseria,accattonaggio e riservata costruzione dei loro prolemi e delle loro rinunce..eppure costoro sono uguali agli altri, hanno combattuto contro le avversità della vita e non sono stati ripagati da questa con la stessa moneta, con le stessse chiarezze della propria richiesta, della propria concretezza ove il futuro non esiste.. se non con la parvenza di un'esistenza stentata, senza alcuna prospettiva che dia loro coraggio e stima in un futuro al quale non credono più..Allora cosa fare?..La richiesta a DIO d'intervenire con il suo appoggio è tale, che l'uomo si fa avanti con le sue dovute amarezze e cerca con la preghiera, con la speranza della propria esistenza mal vissuta, di chiedere aiuto ad una parola significativa e grandiosa nella sua fermezza d'essere"LA PROVVIDENZA"..Si chiama così quel sentimento d'amore, che DIO offre a coloro che credono in LUI. a coloro che si affidano a LUI, a coloro che piangono in silenzio e aspettano la SUA benevolenza..ma voi vi chiederete e gli altri ?..Cosa succede a coloro che al contrario, non si dimostrano tali? Non saranno aiutati?..Certo il SIGNORE è PADRE e come tale i suoi figli sono tutti uguali..alcuni riconoscono questo intervento Divino che migliorerà la loro sorte..altri credono che siano state le loro forze ad attuare il tutto,altri credono al destino..ma tutti sono stati aiutati dalla stessa MANO e se l'aiuto non sarà immediato come si crede e si aspetta, certamente nel tempo si configurerà la certezza d'essere stati aiutati..perfino VERGA nel suo romanzo "I MALAVOGLIA" aveva chiamato la propria imbarcazione la" PROVVIDENZA" in quanto rappresentava sia il simbolo della vita che la fonte del guadagno..e se tutto ciò ha la chiarezza del provvedimento Divino, si troverà la risposta ai propri affanni che si chiamano "reclusioni della vita terrena"..

giovedì 10 giugno 2010

LA FEDE

Cos'è la FEDE? Una necessità d'essere convalidati fra coloro che sono richiesti in un domani alla presenza di DIO..oppure un'esigenza religiosa dovuta al catechismo del fanciullo?In entrambi i casi questo concetto ha un significato specifico...credere in DIO,in GESU',nella MADONNA etc..e poi alla vita Eterna..ma la FEDE non è completa in questa risultanza, ove si comprendono i comandamenti, l'amore verso il prossimo e la carestia del peccato..no.. la FEDE è ben altro oltre queste prime rivelazioni che la dottrina cristiana afferma.Essa è la ricerca dell'ONNIPOTENTE attraverso le sofferenze.le malattie, le sprovvedute necessità della vita,la mancanza d'amore, la spettacolarità della morte annunciata etc..questa è la vera e significativa esigenza che l'uomo deve mostrare a DIO per essere decretato suo figlio.In tutti questi esempi, egli deve avere FAME della sua presenza, pregare per gli altri e non per sè, accettare i dolori, le sofferenze e le motivazioni della propria infermità senza mai chiedere il perchè..accettare la scomparsa di una persona cara, di un figlio, di un palese sentimento d'amore che lo lascerà tramortito nel dolore ma che è proprio in quel momento ch'egli dimostrerà al PADRE la sua completa fiducia per gli avvenimenti futuri e per le circostanze avverse che gli delineeranno un percorso amaro e sofferto.Ogni individuo afferma di non poter sopportare la precarietà della sofferenza,d'essere arrivato al limite delle proprie forze..ma se ha FEDE saprà che è DIO che conosce quando e come questo tormento terminerà...Oggi tutti i credenti hanno tale sentimento..vanno in Chiesa,pregano, sono coerenti con le dottrine religiose,non distribuiscono i loro servigi a chi non è degno,ma..essi non comprendono che si deve perdonare col cuore a chi te lo ha trafitto,che si deve accettare la verità che gli hanno assegnato anche se è difficile,che se non hanno casa, lavoro e sostentamento etc..ma se credono nella Provvidenza..costei avanzerà per dare loro la possibilità negata dalla vita.Certo è difficile dimostrare a sè stessi che questa grande parola non sia quello che si chiarisce solamente con il sapere e conoscere il Vangelo, ove si predica la metamorfosi dell'uomo in quanto egli dovrà cambiare la propria vita in favore di quella degli altri, dovrà rinunciare a ciò che gli è più caro per dimostrare che nulla è al confronto dell'Amore Divino,dovrà spogliarsi dei propri eccessi per dare l'opportunità a quelli che hanno fame,dovrà essere mite con i coloro che sono adirati per la propria sicurezza non affrancata,dovrà chiudersi nel dolore di aver palesato una diversa concentrazione e divulgato eccessivi ragionamenti sul come e perchè la vita terrena sia importante.. come va vissuta e come va accreditata al cospetto Divino..la propria costumanza della scoperta di sè, non è certo la sicurezza ottenuta con i privilegi accertati d'essere consapevoli dell'esistenza di DIO,ma va accompagnata dalla promessa e dalla probabilità di un condono attraverso cui si raggiunge l'ETERNITA'...

mercoledì 9 giugno 2010

IL CAMMINO DELLA VITA

L'uomo crede che la sua esistenza sia definitiva per il tempo che sentirà di possedere nella risultanza dei suoi principi adottati e che gli servono per dimostrare a sè stesso che al termine del suo CAMMINO nulla lo aspetterà. in quanto le sue necessità vitali si chiuderanno in un sonno eterno.Così pensa e ritiene la maggior parte di coloro che non conseguono sentimenti di FEDE e di speranza nell'avvenire che si presenterà privo di qualsiai eventualità che non sia terrena.Eppure essi conoscono la vita del NAZARENO, anzi si afferma che sia stato il primo difensore del popolo e lo chiamano una figura del passato, che ha attraversato la strada del cuore per altri poichè a quel tempo molti s'immolavano per tale motivo.Ma costoro hanno dimenticato le parole stipulate al momento della sua morte..PADRE perdona loro poichè non sanno quel che fanno..allora erano parole di mistificazione per far credere d'essere DIVINO?..No, certamente no..in quel momento di gravi sofferenze non si possono esprimere e simulare allo stesso tempo le conflittualità dolorose e mal riposte per accertare la sicurezzza di un avvenire conclamato e perdonato..la sofferenza era tale che al culmine del dolore EGLI chiedeva la remisssione dei peccati per coloro che commettevano tale ingiustizia e affidava tutto al PADRE SUO affinchè desse loro l'opportunità di una vita ETERNA e dimenticasse con la misericordia i loro comportamenti dettati dall'odio e dall'infamia. Gli uomini sulla terra , decidono che il loro CAMMINO sia quello degli anni vissuti,poichè essi non credono in una vita ETERNA, bensì al momento della condizione verificatasi durante le proprie spettanze dell'esistenza e le proprie costumanze d'essere..fa comodo ritenere che non vi sia un DOPO, in quanto non si assumono responsabilità verso sè stessi e verso gli altri.Eppure gli scienziati hanno affermato che il mondo è un'energia vitale, così i suoi abitanti..che l'energia non si distrugge ma si trasforma..allora perchè credere ed affermare che essendo l'individuo un'energia vitale,si definisca la sua fine con la sua morte..al contrario la sua energia si trasformerà in qualcosa che neppure egli stesso conosce..ma serbare quest'illusione e riconoscere tale concetto, conduce nella maggior parte dei casi alla conclusione che la vera esistenza sia quella terrena e che il "dopo" non ci sarà in quanto questo tipo di energia.. morirà..E' sicuramente un controsenso, a parte la religione, la FEDE,la speranza che alberga in ogni uomo di trovare pace,serenità e soprattutto DIO.La conclamata scienza fa un incrocio con la richiesta di saper conseguire i propri interessi nelle svariate scoperte di mondi, di pianeti,di galassie etc..ma non sa spiegare il perchè l'uomo nasce, muore e poi si trasforma come qualsiasi energia in qualcosa di diverso come le altre sorgenti vitali? A parte il CREDO.. come si può pensare che l'esistenza terrena, che non per tutti è stata benevola sia nella dimostrazione fisica, che in quella della felicità,della ritenuta consolidazione dei propri desideri controversi contro ogni aspettativa, finisca in un momento di sospiro tramutato in terra, di abbandono, dove risiedono coloro che sono stati amati e ci hanno lasciato?Anche nei miracoli la scienza non si compromette affermando..è qualcosa che non si può spiegare..altrimenti cerca di dare un'effimera legalità a ciò che è avvenuto senza la conoscenza reale dell'accaduto o della legge sulla medicina che ha studiato, con l'apparenza della mistificazione dei progetti costruiti su basi di nomenclatura generale e non di sapienza accertata?.Nessuno è venuto a dirci cosa vi sia realmente dopo..ma GESU' riconosciuto anche dai non credenti una figura particolare della storia, ci ha parlato di un mondo ove non esistono malattie,dolori di ogni genere, dove tutti si amano senza interessi e senza profitti ed è morto per tutti senza aver commesso alcuna infamia ..solo per essere stato sincero..ma ancora oggi per la propria certezza d'essere vitali, senza dimostrazione d'inefficienza dinnanzi alle problematiche della vita risolte con inganni, soprusi,prelibati sensi di cattura degli altri,si cerca la scappatoia da ogni dovere, da ogni aiuto per provvedere a sè stessi secondo le svariate esigenze di comodo e di errate costruzioni d'affanno per ottenere tutto e senza spegazioni..E perchè dimenticare i malati, coloro che soffrono e che addebitano al cielo la loro precarietà di fronte a chi invece nasce sano,a chi può godere delle bellezze connaturate con i desideri che la vita offre?Perchè astenersi dalla risultanza di nemici della propria salute che hanno facilitato il loro diniego, alla giudicata risonanza della loro infermità e pertanto sono lontani da qualsiasi comandamento che si debba onorare, in quanto essi ritengono d'essere stati defraudati della vita terrena?.Tutto questo delimita il passaggio da questa terra ad un'altra che la FEDE ci fa accertare..ma ogni individuo dovrà mostrare la propria carta d'identità prima di entrarvi..

martedì 8 giugno 2010

IL FREMITO DELL'ILLUSIONE

Quando si chiede ad un individuo che cosa comunica il suo cuore quando chi aveva amato senza limiti d' offerta sincera ed approssimativa di chiarezze per un futuro di spettacolare convenienza d'amore.. si sente rispondere che la natura umana è sempre concorde con la profilassi della malattia che si nutre al momento dell'abbandono.Nessuno vuole ammettere la fine di un rapporto.. la terminologia della questione sta nella considerazione che vi siano opportune circostanze per considerare il senso di giustificazione che si avvale della perdita dell'amato bene..non si pensa che la complicazione avvenuta possa essere determinata dalle proprie considerazioni per la conflittualità che ne deriva, per la stanchezza di un sentimento che non esiste più, per la mancata avvenenza delle parti che ormai si sono logorate in tutti gli aspetti che l'esistenza considera nel vocabolario di parole affettuose dettate dal sentimento o dai sensi provati nell'oscurità del proprio richiamo di future sistemazioni.Allora la richiesta di certezza dell'avvenire, viene abbandonata per la sicurezza d'aver eliminato un ostacolo ai propri egoismi da cui si escludono le persone considerate fino a quel momento care e amorevoli.In quell'istante comincia il FREMITO, l'ILLUSIONE del tempo ritrovato che ci attendiamo tornerà, poichè nessuno vuole attraversare la perduta felicità, nè la carestia degli affetti.Vi è anche l'ILLUSIONE della possibilità lavorativa.. ancora più amara in quanto si crede ad un futuro di prospettive nelle quali si possano convergere i desideri,la stessa esistenza fino a quel momento stentata e che alla fine il tutto si concluderà purtroppo in una "bolla di sapone" poichè c'è stata l'ILLUSIONE concretata dall'indifferenza dei valori umani.Tutti nella vita abbiamo attraversato momenti in cui fiduciosi speravamo "quel qualcosa" che ci era stato promesso...perfino sull'altare al momento del si..ma poi c'era stato portato via dalla inespiegabilità della vita.Chi non ha sofferto per momenti d'abbandono,per amicizie sincere e poi configurate nella speranza della sincerità non verificatasi? Anche la vita è un'ILLUSIONE..poichè la verità si conoscerà dopo e non prima..basta aspettare..

IL MURO DEL SILENZIO

Questo termine vuole significare l'OMERTA' intesa come una semplificazione della sicurezza di sottintendere la confessione non parlata per motivi d'onore.Quando s'intensificano argomenti di dubbia natura, l'uomo preferisce il silenzio alla promessa vaga e deludente che gli viene offerta in cambio di una riflessione degli avvenimenti accaduti con specifici risultati di delinquenza o di Amor Patrio.Nella solitudine del sentimento che si prova durante questo conflitto interiore l'uomo preferisce tacere anche a costo della propria vita pur di non essere considerato un codardo dalla sua stessa gente.Questo concetto si avvale dell'onestà nei confronti del nemico verso i compagni che al contrario, sono colpevoli ma che non dimostrano la precarietà dell'avvenimento.. invece vi sono coloro che appartengono a cosche d'individui poco raccomandabili, poichè la parola data o il giuramento fatto all'inizio della delinquenza risulti essenziale per la decretazione di uomo di coraggio e di valore...ma la vita di costoro anche se appare separata per motivi diversi, configura la stessa apparenza ..l'onore che si richiede a chi serve con chiarezza dei propri risultati la fierezza dell'accaduto non motivato, nè palesato con determinazione di parole o discorsi che risulterebbero inefficaci data le considerazione dei fatti.Coloro che ne fanno parte, sono considerati uomini di particolare fermezza per la possibilità di esprimere le proprie conflittualità dovute agli eventi, a coloro di cui fanno parte ma che tacciono per sincerità di costruzione di vita esaltata al cospetto del nemico.Chi tace per amore di Patria risulterà un eroe..chi tace per esaltazione della propria immagine dinnanzi alla verità dei malfattori, risulterà al contrario un individuo senza specificazione dell'esistenza umana..

lunedì 7 giugno 2010

L'ENERGIA DELLA COSTRUZIONE DI SE'

Che significato ha questa terminologia..tutti sappiamo d'essere formati da energia..quella del corpo, quella motoria ,quella della parola etc..ma ci siamo mai chiesti quella che rappresenta la favilla dell'interno del nostro corpo?..Ossia quella del cuore,dei sentimenti a cui appartengono lo spirito e l'anima?..Tutti conosciamo che quando si nasce si dispongono le materie prime perchè il neonato costruito nel corpo della madre, possa essere dotato di tutti i sensi per affrontare la vita come gli altri, anche internamente si vede se ha un cuore che funziona..si.. ma come?Basta che i suoi battiti siano regolari, che il suo colorito sia normale per cui il bambino è stato costruito bene, nella perfezione dell'esistenza che dovrà affrontare per essere considerato normale ed efficiente..non si consente di riflettere che nel momento della procreazione lo sbaglio di un attimo in cui le cellule che si formano, possano essere convulse nell'istante d'amore e non precise nella formazione di un essere vivente ..ma ci siamo mai chiesti cosa in seguito costui, ne farà di tutto questo?..Ci siamo mai espressi con dubbi ed incertezze nel suo futuro sia di donna che di uomo..e se il nascituro presenta delle improprietà la colpa sarà della natura, della madre che non avrà fatto bene il suo lavoro ed in ultima analisi ce la prendiamo con DIO perchè ha permesso che avvenga tutto ciò..ma cosa ne sa l'uomo il perchè di tutto questo?..Si afferma..non è stato buono con noi..si è dimenticato di noi e sta lì a guardare senza fare nulla..perchè a noi è toccata questa sorte e agli altri no?..Il perchè non viene discusso poichè non si conosce..ma è facile dare la colpa a COLUI che vede ogni cosa, e che se questo avvenimento accade è certamente colpa dell'uomo e non di chi ci è PADRE...Il fanciullo crescerà e se anche perfetto nella sua costruzione d'essere si trasformerà talvolta, come colui che non vede in quanto non si renderà conto di ciò che compie,come colui che non sente in quanto non ricorderà i proponimenti di un tempo..le sue mani prenderanno qualsiasi cosa si possa rubare,i suoi piedi lo condurranno verso mete che non si devono percorrere etc.eppure i suoi organi sono stati creati perfetti..allora DIO che c'entra? E' facile dimostrare che coloro che sono invalidi dalla nascita sarebbero stati considerati nulla dal cielo..ma si è mai pensato che le loro sofferenze sono donate a coloro che credono di vivere bene, ma che in un secondo tempo per quello che li attende dopo la morte dovranno sentirsi e stare molto peggio?..Allora ci si chiederà perchè offrire la nostra vita durante il viaggio terreno, per coloro che al contrario hanno goduto?..Se si conoscessero le sofferenze del dopo, non si direbbe certamente così..Coloro che durante il percorso sono stati fermi per mancanza di forze,di energia, di molteplici conflittualità e non hanno goduto di tutto quello che la vita offre, avranno un'altra vita se ci crederanno ..altrimenti saranno come coloro che durante l'esistenza hanno creduto di godere di ogni privilegio.. ma non è così.Se ci soffermassimo a riflettere quanti individui sono completi nella loro costruzione di vita , ma non hanno casa,famiglia ,patria e vengono sospinti da un Paese all'altro,o vivono per strada o sono abbandonati alla nascita o assistono a soprusi famìliari o vengono sottoposti a qualsiasi umiliazione, al contrario di coloro che da infermi hanno comunque trovato un pò di gioia familiare,un lavoro che ha dato loro la possibilità di sopravvivere..cosa importa se il cuore soffre se la necessità d'essere felici manca? Nessuno se lo chiede..tutti vogliamo il percorso terreno facile e distribuito con le energie necessarie per esaudire i nostri desideri, le nostre specifiche costruzioni di vita che l'uomo ha deciso che sia..Ma è tutt'altra cosa il significato d'essere completi nell'ENERGIA DELLA COSTRUZIONE DI SE'..poichè l'uomo comprende quello che può ottenere con la sua formale richiesta d'essere considerato vincitore per le sue qualità e non un privilegiato di fronte a coloro che soffrono e non si distingue per sincerità d'animo in cui non alberga la certezza che il domani che lo attenderà è quello definitivo e si chiama ETERNITA'...

L'ARRIVISMO

Colui che provvede alla richiesta della sua completa manifestazione che si avvale della perlustrazione di ogni singolo provvedimento che possa esaltare la propria immagine, richiama questa parola per diventare quello che non è in realtà.L'uomo che si comporta con un certo e procurato contenitore di speranze deluse e non attuate, si serve di quelle altrui per giungere alla prospettiva di esaltazione di sè.Quando si verifica nella vita, il concetto abusivo di sentirsi migliore degli altri e si addebita alla sorte avversa dei propri desideri che attraggono il formato della riparazione dei concetti non attuati, l'uomo si serve di opportune chiarezze che prende con ribalderia da chi non ha approfittato della propria chiarezza.Lo studio del cammino dell'ARRIVISTA non termina mai..in quanto ogni momento gli servirà per conservare ciò che si è preso,ciò che ha rubato senza scampo per coloro che sono al contrario, rimasti al traguardo non superato.Costui produce in proprio la fermezza di racchiudere nella sua fisionomia, l'apparenza ingannatrice per ottenere il superlativo assoluto dei suoi comandi,delle sue spettanze, dei propri interessi.Quando si dimostra che la necessità gli ha dato questa opportunità di scempio a discapito di chi non è riuscito a farsi avanti per dimostrare il proprio valore...è proprio in quell'attimo che tale persona, prenderà il posto con subdola presunzione di chi non ammette esclusioni di ogni genere.Pertanto l'ARRIVISMO non conosce limiti...subentra all'egoismo e all'egocentrismo, ma poichè è una maschera di non appartenenza dei suoi rifiniti esperimenti della vita, si smaschererà con l'approssimarsi della verifica che l'esistenza gli farà..

domenica 6 giugno 2010

LE LENTI A CONTATTO

Molti sono coloro che nella vita fanno finta di non vedere cosa accade nel mondo, nella loro esistenza, nel succedersi delle questioni vitali,nel sostituire con i loro condizionamenti la richiesta di chi non è loro più accanto sia per motivi di natura diversa, sia per eccedenza di conflitti intervenuti durante la consuetudine di appropriate virtù..Costoro avrebbero necessità di LENTI A CONTATTO in quanto la loro vista, si fa per dire, si è indebolita e non si accorgono volutamente di quello che li circonda.. vuoi personale o altruistico.La condizione d'essere ciechi all'evidenza dei fatti, dimostra che l'individuo non vuole assumersi responsabilità diverse da ciò che ha creduto di costruire per il suo futuro, di non partecipare alla solitudine che la vita talvolta gli offre in quel determinato momento per difenderlo dalle intemperanze altrui , di non sbiadire i difetti che emergono durante la richiesta d'evasione dai propri meriti acquisiti nel contesto approssimativo, che aveva provveduto ad esaltare la sua immagine..pertanto la semplicità degli eventi anche se dolorosi, hanno modificato la questua dei sentimenti, dei concetti finalizzati al conseguimento di sicurezze, al provvedimento dei singoli e refurtivi convegni di amministrata acquiscenza dei propri dolori.Anche se la dimostrazione della spettacolarità di tali evenienze, può condurre alla modesta conclusione di non comprendere l'esatta situazione che verte a stabilire quale sia realmente la decisione da prendere, chi non se ne serve non potrà affermare.. che non vede bene.. ma dovrà dire.. che i suoi occhi non desiderano guardare "in faccia" la verità che dimostrerà quanto siano deboli le pupille del sentimento..

LA MELA AVVELENATA DI BIANCANEVE

Questo significato nasconde un concetto terribile..il TRADIMENTO...Chi nell'esistenza non ha tradito per mancanza d'amore, per sotterfugio personale dei propri interessi, per la mancanza di sincerità, per opportunismo di reclutati favori di sembianze favorevoli alla propria vita?.Tutti siamo più o meno colpevoli di questo termine, sia che abbia un significato debole per le nostre mancanze, sia che al contrario assuma la differenza tra la distrutta capacità d'amare o la definitiva fiducia verso il prossimo.Anche nelle guerre vi è stato sempre un TRADITORE.. vuoi della Patria, vuoi degli amici alleati, vuoi per la considerazione di serbare la propria vita appropriandosi di quella altrui.Nella cosiddetta "malavita" molti sono i "pentiti" considerati tali dalla stessa gente a cui si erano affiliati..ma che in seguito per salvare la propria, hanno deciso di dire la verità e vengono considerati nemici di tale ripercussione.Nella vita pratica di ogni individuo, questo aspetto assume significati più semplici ma ugualmente dolorosi..l'amica che tradisce per interesssi personali, l'amico per evoluzioni del cuore che non comprendono l'amore già donato e preferiscono dare vita a nuove strade che ritengono dia loro maggiore esaltazione,la chiareza di un familiare che interpreta a modo suo il vincolo di parentela etc...ma in cosa consiste tutto ciò che è stato scritto se non la finalità di coloro che sono tali, da sopprimere qualsiasi sentimento alberghi nel proprio cuore, in funzione d'esperienze che daranno maggiori risultati, maggiori profitti, maggiori sensibilità dell'esistenza, ma che ad un certo momento della loro vita risulteranno provocatori alla propria abitudine dell'espressione di convivenza sociale..Anche BIANCANEVE fu tradita da chi credeva una vecchina bisognosa d'aiuto nella favola e...ma alla fine ella si salvò..così sarà per coloro la cui sofferenza è dettata dal TRADIMENTO altrui..poichè il futuro si dimostrerà benevolo, con coloro che hanno affidato il proprio cuore senza il tranello dell'inganno..

IL FUOCO DELL'IGNOMINIA

Ciascuno di noi possiede in piccola parte questo significato e non si rende conto fortunatamente d'esporlo per autodifendersi nelle cause d'importanza vitale.Quelli che al contrario, se ne servono poichè si considerano preda degli altri e discutono così la loro difesa, per essere più forti e tenaci nelle proprie prospettive d'intesa... non hanno compreso che il loro dialogo frutterà la sindrome di essere considerati rifiuti della società, in quanto si sono serviti abusivamente dell'appropriazione indebita altrui. Quando nella vita questa terribile parola viene pronunciata senza considerare gli effetti che provocherà, si commetterà un libero arbitrio della propria esistenza, poichè la natura dei sentimenti verrà offuscata e per sempre targata con l'immagine del traditore che ha negato la verità..e per sopruso concertato ai danni di chi crede in lui e nella sua amicizia.Coloro che al contrario, conoscono perfettamnente il significato della parola e la sua evoluzione futura e se ne chiariscono meglio il concetto, per ottenere la vittoria sugli stentati provvedimenti che gli altri adducono per difesa o per titubanza dei preservati e solitari addebiti che la società fa cooperare nel modo d'essere.. sospesi nel loro costume di vita, sono i peggiori poichè colpiscono con l'infamia, pur conoscendo l'orribile significato che distruggerà il cuore degli altri.Le persone che sono tali, si sospendono dal viver civile e si oppongono alla chiarezza del loro reclutamento di cittadini onesti o di persone affidabili nel concetto d'amicizia e di famiglia.Talvolta essi col sorriso sulle labbra, esprimono cattiverie inaudite trasformandole con la menzogna in confidenze o in verità taciute, col nome di affetti sinceri... ma comprendono perfettamnente che le loro affermazioni risulteranno come frecce che partite dall'arco della cattiveria, si conficcheranno nel cuore di chi le ascolta..La vita c'insegna ad allontanare queste persone..a dimenticare che si sono qualificati amici,difensori del nostro operato,parenti di sangue..ma anche che costoro sono da recuperare nel tempo con altri mezzi, poichè essi sono con noi costruttori della nostra vita qualsiasi essa sia..

martedì 1 giugno 2010

GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO

Chi di noi non conserva uno SCHELETRO NELL'ARMADIO piccolo o grande che sia?Ognuno nella sua esistenza ha commesso degli errori o quantomeno essi sono racchiusi in un forziere, come quelli dei suoi antenati nascosti gelosamente, affinchè gli altri non sappiano e non scoprano la loro vera identità...ma quando meno se lo aspettano vi è sempre qualcuno che attraverso indagini o notizie di efferato pubblicismo, fa scaturire fuori la verità e gli SCHELETRI si muovono per venire allo scoperto e infangare il buon nome di coloro che hanno sopportato difficoltà enormi, per essere considerati uomini di apprezzato valore di civiltà e di buona condotta.Allora mi chiedo.. perchè non essere sinceri con sè stessi e verso gli altri da principio in modo da non essere ricattati senza alcuna commiserazione degli sbagli compiuti in un periodo dificile che esasperava la nostra vita o quella dei nostri predecessori?..Mi si risponderà che la verniciatura d'immagine, non va scalfita neppure da un controverso dialogo d'affermazione contraria alla legge umana, oppure che la società non tollera divagazioni dall'essere conseguenziale alle idee prodotte e confermate per essere considerate degne di speciale riflessione d'intenti che la vita propone..ma se queste dimenticanze sono gravi, allora si possono specificare prima dell'esibizione altrui, altrimenti se sono effimere e di poco conto, si taceranno per rispetto della persona che ha cercato di recuperare i momenti sbagliati d'abbandono e di precarietà di sofferenza acquisita senza limiti.Purtroppo oggi la società, vive e guadagna sulla eventuale rispettabilità degli individui scoprendo GLI SCHELETRI NELL'ARMADIO a scopo di lucro per imbrattare l'immagine e denunciare un passato che si tiene nascosto per vergogna,per non farsi conoscere senza stima ..allora perchè denunciare pubblicamente senza pietà, quello che noi stessi potremmo compiere allo stesso modo e nelle stesse evenienze?..Perchè ogni uomo è responsabile di quello che compie e non si accorge di aver turlupinato sè stesso e la vita degli altri..

LA CIRCOSTANZA

Ognuno di noi si preoccupa di quello che si prefigge di raggiungere nella vita, per cui decide un approssimativo repertotorio di possibilità che evidenziano la sicurezza di tutto ciò che potrebbe risultare prevedibile..purtroppo non sempre i propri intenti risultano veritieri e accettabili poichè la fisionomia della certezza di possibilità future, spesso risultano superiori alle circostanze previste.L'uomo si prefigge una meta da raggiungere con cui si assicura la proprietà dei suoi desideri espressi in maniera conforme alla sua esistenza e crede che questa riflessi0ne sia la capacità delle sue azioni compiute attraverso gli anni nei quali ha maturato esperienza e concretezza di essere promosso alla questua dell'imprevisto non classificato,Talvoltà però, la sua conoscenza non permette questa risultanza per cui i suoi intenti vengono abbandonati o messi da parte per non accessibilità dei speciali momenti di chiarezza non conseguiti.Allora egli diventa un individuo senza parola, senza coraggio, senza stima e si considera un furbo per avere usato un "escamotage" che in seguito gli farà completare la propria educazione morale nella società priva d'intenti e di onestà,Quelli che non mantengono ciò che promettono o coloro che si dimostrano flessibili o addiritturra privi della parola data sono calcolati nella società, come bandiere al vento che ad ogni minimo scossone si alternano con speculazioni di dubbio e formale perbenismo che alla luce del sole non esiste.Essi non considerano che in un futuro nessuno si fiderà di loro, in quanto sono stati smascherati e considerati privi di ogni credo promesso e ogni finalità annunciata.Pertanto la CIRCOSTANZA resta una comune forza di carattere e una sicurezza non ottenuta, da quelli che non sono costanti nell'esemplare vivente che denuncia la propria comunione d'interessi comuni...