mercoledì 30 marzo 2011

LA MINESTRA RISCALDATA..

Questo termine è un modo di dire nelle varie vicende della nostra vita che più ci stanno a cuore,in quanto come una minestra appena cucinata provoca in noi un sapore,se questa verrà riscaldata successivamente, naturalmente ne assumerà un altro.Eppure durante la propria esistenza in quante occasioni abbiamo atteso che la tempesta passasse,che tornasse quello che noi credevamo rappresentasse per il nostro animo il sereno,che ci togliesse quell'ansia d'amore attesa ma non verificatasi, ma in seguito ci siamo resi conto che .."cosa fatta capo ha"?..Certo si può tornare indietro sulle decisioni prese e talvolta esse rappresentano per noi e per coloro che ci sono accanto una chiarezza sugli sbagli commessi, ma soprattutto nelle vicende amorose questa circostanza in cui quella magia di un tempo non si verrà a creare più, purtroppo questa soluzione non assumerà nessun valore e nessun significato..quelle sensazioni acuite nell'attimo di sincerità d'amore infinito,quella gioia dei gesti dettati dall'improvvisazione degli istanti provocati dagli sguardi di preziosa complicità,quella semplicità delle parole pronunciate con infinita tenerezza, non torneranno più..quelle descrizioni dei movimenti amorosi dettati dall'entusiasmo del momento non ci descriveranno ormai la ricchezza dei particolari dell'evento.Tutto sarà distribuito in maniera tale da non provocare eccessi,per non perdere ciò che a fatica si è riconquistato..tutto risentirà del passato e nella nostra mente come nel nostro cuore, rivivranno quelle sensibilità accantonate per timore che si riaffaccino nella nostra vita per provocare nuovamente il distacco tanto sofferto e la menzogna velata dagli occhi languidi non farà scaturire dentro di noi la bellezza dei non "accorgimenti" di un tempo per cui la spontaneità verrà del tutto esiliata nei reciproci rapporti. Quando una situazione determina una sconfitta sia voluta per il proprio comportamento di errori compiuti involontariamente o per negligenza o per chiarezza di sentirsi appagati e di conseguenza del tutto esclusi dalla possibilità dell'abbandono, poichè la sicurezza dell'affetto altrui ci avvinceva del tutto, quando la situazione precipita senza avvertirci di tale pericolo, ci si rende conto di ciò che abbiamo perduto e si riflette sugli atti commessi per rammaricarci di quanto abbiamo sbagliato..ma non si può tornare indietro a meno che la situazione non sarà a favore degli altri che ci circondano, poichè per noi sarà sempre una MINESTRA RISCALDATA e le antiche situazioni si affacceranno nella nostra mente e nel nostro cuore, ogni qualvolta la chiarezza degli eventi le determinerà e forse si concluderà ch'era meglio soprassedere che insistere su una situazione già vissuta.. che non ritornerà mai più come noi speravamo..e che abbiamo sognato diventasse nuovamente realtà..

IL CUORE SPEZZATO..

Quante volte nella vita abbiamo ascoltato queste parole e forse anche a noi è capitato che ci hanno SPEZZATO IL CUORE?..Sono parole espresse, pronunciate con un dolore che annienta ma il significato reale consiste in una sofferenza che non concede limiti,che ti toglie il respiro,ove la realtà si confonde in un turbinio di pensieri,di recriminazioni, di pentimenti non accertati e alla fine anche di vendetta.In ciascuno di noi è nascosta una doppia personalità..siamo un pò dottor JECKILL E MISTER HYDE..coloro che equilibrano queste due configurazioni nel proprio essere riescono a migliorare e a determinare un saper vivere abbastanza relazionale con la società che lo circonda,altrimenti se si fa prevalere una figura o l'altra, si è troppo ingenui o troppo scaltri fino al parossismo della delinquenza.Chi ci fa del male con negligenza,con egoismo di sè,con volontà di annientarci provoca in noi una sofferenza così acuta che ci toglie qualsiasi volontà,qualsiasi deisiderio di vita e ci sembra che il mondo ci crolli addosso.La vita ci appare del tutto inutile,senza pià alcuna speranza nell'avvenire in quanto la suddetta circostanza ci determina un irregolare equilibrio che ci conduce sempre agli stessi pensieri.al torto ricevuto e alla chiarezza dei misteri dell'amore soffocato e non vissuto,tramortito e falciato nel nostro cuore.Eppure facendo un'analisi introspettiva e gradualmente percorrendo i varii momenti dell'unione, molte volte si sono affacciate nel nostro animo sensazioni tali, manifestazioni di menzogne acuite dall'indifferenza altrui che facevano presagire tale situazione, ma noi abbiano sempre sperato forse di una nostra cattiva impressione di edulcorare la verità taciutamente nascosta e siamo andati oltre..ma il destino o la sorte qual dir si voglia alla fine ci hanno mostrato la cruda realtà..il cuore è stato trafitto..sembra un antico romanzo d'appendice le cui parole non dicono nulla, ma il dolore che si avverte ci afferma quanto sia debole l'essere umano di fronte a circostanze più forti di lui..quanto poco valga la prospettiva che la prossima volta ci sarà un cuore diverso..non è vero..se esiste un cuore l'esperienza ci avrà insegnato a comportarci con minore aspettativa per il futuro, ma il cuore ormai dopo lungo tempo risanato ma che non ha dimenticato, continuerà a battere per una nuova circostanza.. con la speranza che sia migliore, che comprenda il nostro animo in cui sono racchiusi i nostri sentimenti..

sabato 26 marzo 2011

NON LO SO..

Innumerevoli volte abbiamo risposto così ad una domanda spiacevole che poteva comprometterci ,oppure quando sinceramente non si era al corrente della situazione..ma spesso ci domandiamo il perchè di tante circostanze,il perchè di un'avversità,il perchè della fame,delle malattie, degli abbandoni,etc..Nella vita vi sono infiniti perchè che poniamo a noi stessi.. quelli soprattutto che riguardano l'esistenza umana e ci offriamo questa risposta.. anche nelle finalità della vita,nelle precisazioni dei nostri desideri che non si avverano,per le persone che non hanno comprensione per noi..ma la conseguenza di tanti misteri è sempre la medesima..NON LO SO..Anche in tribunale il testimone pronuncia queste parole, ma con la precisazione d'essere escluso da qualsiasi delitto o esperimento di verità da dimostrare la propria estraneità al fatto.Come è risaputo i testimoni dei delitti di mafia si difendono con la tipica espressione..nulla vidi,nulla sentii,non c'ero e se c'ero dormivo.A volte credere d'essere liberi da qualsiasi costrizione della propria esistenza, fa annullare la verità nascosta dentro di sè per dimostrare quello che non si è..e far credere ciò che non si rappresenta nella realtà della propria esistenza vissuta con amarezza e improvvisazione. I fanciulli quando sono colpiti dalla severità dei grandi, si difendono in tal modo e divenuti adulti il "leit motiv" è ormai diventato un'abitudine.A volte è meglio non precisare l'accaduto per evitare compromessi,altre volte lo si fa per viltà,ma la necessità della verità fa scaturire nel proprio animo la sicurezza delle parole pronunciate per assicurare la difesa degli altri e quando in varie circostanze il rispetto della propria dignità viene a mancare, allora questa risposta assume il carattere di un' individualità debole,meschina e del tutto esemplare nella propria costumanza d'essere neutralizzata dalla vita altrui, per cui meglio allontanare chi considera tutto ciò un concetto d'amichevole rappresentazione nella propria esistenza.Ascoltare questa frase a volte indispettisce chi l'ascolta, poichè si sente un estraneo e al di fuori della vita altrui e pertanto si richiama alle proprie esprienze senza ricevere un consiglio,un appoggio alle questioni che sorgono durante il cammino dell'esistenza..Vogliamo concludere ricordando la celebre espressione del dottor Azzeccagarbugli ..il colpevole che dice le bugie all'avvocato, finirà per dire la verità al giudice..E' vero molte nostre domande non ricevono risposte..ma sono quelle della Fede e pertanto dobbiamo inchinarci di fronte ad un silenzio che non diventa mancanza di verità espressa,ma di ciò che sapremo dopo..

giovedì 24 marzo 2011

LA SOFFERENZA NELLA GIOIA..

Quando si attende una chiarezza di ciò che ci sta a cuore e quando inaspettatamente la si ottiene, la felicità raggiunta ci dona un'ansia di sofferenza diversa poichè si confonde con la gratuità imprevista dell'evento atteso, attraverso un'emozione di completa felicità che domina il nostro essere,che ci toglie il sonno, che ci fa avvertire un'ansia di gioia in cui la stessa conquista assume i contorni della sofferenza trascorsa.Nell'attesa del raggiungimento di quanto ci si aspetta, il logorio del tempo trascorso ci fa avvertire una rinuncia totale al progetto, una sentenza di non essere premiati dal destino ed infine la trascuratezza del desiderio che si possiede nel cuore..ma ad un tratto gl'imprevisti della vita,quelli che ormai non si aspettano più,all'improvviso emergono da un abisso di dolore.da un vortice di amarezza in cui non esiste una risposta, nè un perchè alla domanda che innumerevoli volte ci si pone per dimostrare quanto poca sia la propria fiducia in sè stessi e quanto poco si crede al destino della felicità.La vita ci attende al varco dell'inverosimile con le sue continue prove in cui alla fine ci dimostra che tutto si risolve,che la gioia che si chiedeva ripetutamente ad un dato momento prestabilito,ci appare dinnanzi miracolosamente e il nostro cuore esplode in mille fuochi d'artificio che ci trasportano in un'euforia di completa felicità..ma non si possono dimenticare gli affanni,le conseguenze sortite durante le quali l'inutilità della propria individualità ci ha fatto dubitare del conquistato momento, per cui quando finalmente lo si raggiunge ci si sente trasportati in una chiarezza diversa e ci rammarichiamo di quanto abbiamo perduto di noi stessi nell'attesa prolunagata per quanto si è ottenuto...ma la conquista finale tanto desiderata,tanto acuita nel nostro cuore, ci solleva da tutto il passato e ci fa avvertire la gioia completa del presente ...in cui l'emozione della felicità acquisita ci dona la finalità del desiderio espresso e ci toglie la sofferenza dell' impossibilità conquistata...

IL TOCCO MAGICO..

Quanti significati possiamo offrire a questa frase che ci fa avvertire la bellezza del gesto?Tanti..ma noi qui desideriamo parlare di quel tocco che ci provoca i brividi dell'amore agognato e che sicuramente anche per pochi attimi ha toccato il nostro cuore.Nella vita alcuni si sentono nell'euforia dell'amore quasi sempre toccati da questa possibilità, in cui si manifesta l'affetto provato in modo da dare all'altro la stessa realtà e se questa viene recepita allora il connubio diventa perfetto..ma a volte il tocco risulta esemplare e sentito da una sola parte per cui si disperde nell'attimo che si dona.Gli uomini poco comprendono quanto sia importante e quale significato assorba l'intera partita d'amore..si è proprio una partita, ove l'arbitro è il sentimento provato e ornato da tutte quelle piccole cose che si determinano nell'offerta e nella conclusione finale..mentre i giocatori l'uno da una parte e l'altra dall'altra, giocano con i sentimenti per fare breccia nella porta dell'altro...la palla è definita dall'attimo che si realizza in quest'opportunità di vita. Purtroppo quasi di rado questa partita del cuore attraversa il confine dell'immaginabile e della fantasia realizzata, con l'unione perfetta avvertita da ambo le parti, poichè il più delle volte qualcuno dei due assorbe il dominio dell'altro e ne subisce le conseguenze.Quante volte abbiamo incontrato chi nella nostra mente e interiormente, ci faceva sentire quegli attimi dichiarati come amore e in seguito si è dimostrato un estraneo definitivamente escluso dai propri momenti d'abbandono, in cui aveva recitato la parte dell'innamorato perfetto?Allora ci siamo sentiti defraudati dalle promesse,dai momenti d'euforia d'amore trascorsi in cui la viltà d'animo,la menzogna e la chiusura di qualsiasi delirio provato ci ha fatto atterrare in un baratro di dolore senza alcuna spiegazione plausibile e abbiamo detto a noi stessi,le fatidiche parole..mai più..

L'ACCONCIATURA..

VI ERA RIPOSTA IN UN ARMADIO UNA SPETTACOLARE ED ELEGANTE ACCONCIATURA CHE LA PADRONA DI CASA USAVA METTERE QUANDO NELLE SPECIALI FESTE SI ORNAVA CON ESISBIZIONE DI SE'.L'ACCONCIATURA ERA RIPOSTA IN UN ANGOLO DELL'ARMADIO E UN GIORNO LA FIGLIOLETTA LA VIDE E SUBITO SE LA MISURO' ATTRATTA DALLA SUA BELLEZZA...NATURALMENTE ALLO SPECCHIO ELLA SI VEDEVA BELLA, MA NON SI ACCORGEVA D'ESSERE RIDICOLA POICHE' NON ERA ADATTA ALLA SUA ETA', MA ESSENDO MOLTO VANITOSA SI RIMIRAVA FELICE.. AL MATTINO QUANDO GLI ALTRI ERANO INDAFFARATI IN ALTRE FACCENDE DI NASCOSTO LA PRENDEVA E SI CONTINUAVA A RIMIRARE ALLO SPECCHIO VEDENDOSI COME I GRANDI.. ELEGANTE E IMPORTANTE.. INVECE ERA RIDICOLMENTE BUFFA NELL'ARRICCHIRSI DI ORPELLI NON ADATTI ALLA SUA ETA'.MA LA MADRE UN GIORNO SE NE ACCORSE, LA SGRIDO E POSE L'ACCONCIATURA IN UN RIPIANO PIU' ALTO IN MODO CHE LA FANCIULLA NON POTEVA PRENDERLA..MA ELLA ERA ATTRATTA DA QUELLA MERAVIGLIA E ANCHE SE NON POTEVA RAGGIUNGERLA CON LA SUA ALTEZZA SI ACCONTENTAVA DI RIMIRARLA, POICHE' LE SEMBRAVA CHE FOSSE DI UNA BELLEZZA SINGOLARE IN QUANTO LE DAVA LA CERTEZZZA DELLA SUA CHIAREZZA DI BELTA'...LA FANCIULLA DIVENNE GRANDE..MA ORMAI QUEL TIPO DI ACCONCIATURA NON SI USAVA PIU'..MA ELLA ORMAI DIVENUTANE PROPRIETARIA NON VOLLE GETTARLA POICHE' LE RICORDAVA IL TEMPO IN CUI QUANDO SI RIMIRAVA SI SENTIVA BELLA ED APPAGATA COME SE FOSSE UNA PERSONA GRANDE E NON RICORDAVA PIU D'ESSERE AL CONTRARIO, TROPPO PICCOLA PER ORNARSI CON ELEMENTI NON ADEGUATI..ANCHE COLORO CHE SI APPROPRIANO DELLE VIRTU' ALTRUI PER APPARIRE QUELLO CHE NON SONO.. DIVENTANO RIDICOLI ALLO SPECCHIO DI COLORO CHE LO COMPRENDONO..

mercoledì 23 marzo 2011

L'AMORE NELL'AMARE..

Quando questo sentimento è insito nel cuore, si offre la possibilità agli altri di comprenderne il significato...nel disporre la propria vita alla concessione di una sinfonia di suoni che si sviluppano gradatamente nel cuore di chi vuole far sentire la musica dell'amore provato, nel dare la creatività di tale sentimento,nel sognare la corrispondenza di chi ci è lontano,ma accanto con il pensiero per cui si diffonde una spiritualità essenziale nella chiarezza dell'esistenza in cui convergono ogni sentenza di dolore e di sofferenza acuite nel passato e per cui ci s'inebria di una voluttà completa dello spirito e dell'amore stesso.Nell'amare l'amore si espande come una piovra dai mille tentacoli,ci si sente presi da un'irrefrenabile felicità che avverte la scrupolosa diversità d'essere nei sentimenti e nelle considerazioni d'amore,ma che unisce nell'attimo dello sguardo e del calore provato nel completo abbandono di sè stessi ..diverse sono le forme con cui si avverte l'esatta descrizione dei sentimennti narrati senza parole espresse,ma con il desiderio di recepire l'aria che si respira insieme all'altro, d'essere una sola individualità in cui risplende il pensiero e la speranza viene del tutto superata per gradire e completare al massimo quei momenti di grande ed immensa gioia che il sentimento dona all'ospite del cuore.Non sempre esso è insito nel modo di amare..si può amare in diversi modi..col credere che tutto ci venga offerto poichè diamo la nostra probabilità e possibilità d'essere e vogliamo la ricompensa nella stessa misura..con il corpo poichè la voluttà del desiderio crediamo sia complice con l'amore stesso..con la disponibilità che offriamo dei nostri momenti in cui ci sentiamo trasportare dall'armonia dei suoni che avvolgono tale istante..ma il sentimento più importante e veritiero è la consapevolezza di donare il nostro cuore senza chiedere nulla in cambio conoscendo negli altri la pochezza dell'effusione,la scaltrezza delle azioni,la chiarezza dei non avvertiti chiarimenti,come essi si rappresentano..i rintocchi del suono delle campane che ci fanno sognare..

LA DIFFICOLTA' DEL PENSIERO..

Quante volte nella nostra vita abbiamo sentito un completo abbandono da tutto quanto ci circondava pur non essendoci un valido motivo?Abbiamo perso la cosiddetta "bussola" di noi stessi accorgendoci che ciò che ci coinvolgeva, ci veniva incontro come un nemico da combattere e che non avendo più le nostre forze, ci siamo lasciati andare ad una malinconia che ci pervadeva e ci allontanava sempre più dal presente.Eppure riflettendo a volte, una situazione veramente difficile non si è presentata nella nostra esistenza..l'avvenire non c' interessava con le sue incognite e il presente si trasformava in una melanconica attrazione verso l'indisponibilità dell'esistenza stessa per cui desideravamo l'abbandono totale da ogni cosa.Tutto ai nostri occhi sembrava difficile da conquistare e realmente non lo desideravamo affatto..le attrattive che sarebbero potute scaturire dalla fantasia erano avversate e trasportate dalla nostra mente in un passato non vissuto, nè mai esistito..ogni elemento diventava insuperabile e lontano nel tempo.. e perciò lo abbiamo trascurato senza assaporarne gli attimi che lo componevano, poichè sentivamo che il percorso degli imprevisti era superiore a quanto desideravamo ottenere e quindi lo abbiamo elimininato del tutto con difficoltà e frenesia d'essere soli con noi stessi.Ma pur avendo avuto questa qualità, i ricordi ci appaiono con forza e a nulla vale respingerli..essi desiderano essere sempre presenti nella nostra intimità per affermarci quanto sia stata importante la vita vissuta anche se sciupata dalle azioni non sempre ritenute valide e ottimali.Allora la semplicità di quanto ci obbligava a considerare l'esistenza in cui vivevamo, si disperde nell'attuale momento nei meandri complicati da cui derivano l'eccentricità di un avvvenire incerto e non programmato.Tralasciamo i nostri doveri,ci lamentiamo di quanto abbiamo cercato di conquistare e non riteniamo giusto quanto sia lontano da noi il pensiero benevolo e solare che ci trasmetteva quella tranquillità della nostra mente in cui avvertivamo una pace infinita e per cui in un altro tempo, la spensieratezza ci donava l'allegria dei giorni pienamente vissuti e reclamati dalla propria avidità della vita stessa. Ma la nostra volontà odierna, ci fa dimenticare tutto ciò.. con la profondità della malinconia che ci avvolge come un serpente la cui spirale possiamo eluderla solo noi e con il desiderio di sentirci d'essere diversi anche se in conclusione la DIFFICOLTA' DEL PENSIERO permane nella nostra memoria..

martedì 22 marzo 2011

"OSE'..FANE'.".

Esiste una grande differenza fra queste due parole..ma in un certo senso si distinguono e si somigliano per la sentenza d'avvicinamento dimostrata durante gli anni trascorsi,L'una comprende la misura della decenza in cui intervengono quelle qualità che oltrepassano la riguardevole espressione d' essere equilibrati nel mostrare sia la propria persona che le proprie azioni con le qualità che si contraddistinguono..l'altra indica qualcosa che è passato di moda, che si è sciupato nel tempo, ma che si ostina a rappresentarci nel quotidiano per sembrare una distinta individualità tra la massa, non ritenendo volgare la chiarezza dell'essenza che si è in quel momento.Oggi la prima espressione solletica le nostre labbra con un sorriso che non termina più..tutto è lecito,tutto si adegua ai tempi ove il pudore in ogni circostanza oltrepassa il buon gusto rasentando la volgarità dell'indecenza e il ridicolo della condizione in causa..la seconda essendo ormai tramontata, viene usata di rado e di rado appare come un fiore che è appassito e si chiude nelle memoria del tempo trascorso, dimenticando le azioni o il modo attuale della situazione.In un periodo in cui le donne si mostrano con il proprio corpo per simulare la bellezza che corrisponda ai canoni della ricettività altrui,per offrire un significato ad una realtà possibile da prendere con misurata ed opportuna probabilità già prestabilita... nulla diventa più scontato e permissivo che oltrepassi la decenza..tutto si conferma possibile e ammicchevole per consegnare lo scettro di conquista delle specifica realtà, in cui si affermano le doti che hanno assemblato come in una catena di montaggio.Alla fine del percorso, si ritroveranno con ciò che hanno speso e con quello che hanno creduto d'essere..anche la tarda età non le fermerà poichè sentendosi sempre come un fiore appena sbocciato, non appassiranno ma comprenderanno il loro essere nel delirio dei propri comportamenti "OSE' E FANE'.".

sabato 19 marzo 2011

LA PIETRA DELLO SCANDALO..

Un tempo la famosa "pecora nera" appartenente ad una famiglia più che borghese costituiva per essa quest'affermazione, in cui vi era compreso tutto l'orrore che costei procurava con i propri atti in cui non rammentava la moralità dell'educazione ricevuta..oggi questa frase non ha più significato d'essere se non per il "gossip" da cui si ricava denaro.Lo scandalo non esiste più..esso viene definito come "dare la fantasia di cattiveria"..esiste il pettegolezzo piccante in cui si provvedono a smentire le dicerie con motivazioni fasulle intraprese per ridurre l'opportunità che se ne parli.Non voglio citare notizie rilevanti riguardanti grossi personaggi in cui interviene la giustizia,ma desidero accertare quei coinvolgimenti durante i quali si svolgono azioni particolarmente sconvenienti e in cui gli uomini si trastullano sovente.Anche chi si rapporta alla consuetudine dei costumi altrui con la specificazione d'ineguaglianza di abitudini morali in cui è prescritta la parola modestia o la parola morale,si provvede ad un esplicito significato poichè rappresenta la figura adottata dal presunto colpevole d'essere completamente avulso da quelle regole che si vivono in società e in cui si dovrebbero dominare sia la dignità, che il rispetto verso gli altri, ma soprattutto verso sè stessi..altrimenti le vette che si raggiungono oltrepassano di gran lunga la barriera dell'incolumità che persevera nel cammino delle imprese ritenute valide per la propria esigenza e le proprie regole costruite sulle evenienze comode risultanti dalle azioni provate con stimolazione dei singoli intenti ..che sulle verità che costano sacrificio e consulenza di sè stessi.La promozione delle cause in oggetto, ove non si stabilisce un sano equilibrio della propria vita,comporta un'agguerrita sconfitta in cui si cerca di offrire agli altri la stessa moneta per sentirsi uguali o quantomeno simili nell'eccedere della singola fisionomia, con l'oltraggio di farla passare per propria e dove si stabiliscono regole egoistiche senza esclusioni di colpi.Coloro che si adeguano alla vita di costoro, sono quelli che col pensiero delle loro furtive azioni trasgrediscono ogni eventualità morale e cercano con la dolcezza fatta avvertire come una necessaria e benevola consulenza, in cui vi è nascosta la precarietà dei sentimenti altrui e la provvigione non pattuita,nè esercitata.Gli individui immorali sono coloro che detestano qualsiasi regola che specifichi il contrario di questa norma per vivere in comunità con gli altri..quelli amorali non conoscono la differenza con le regole della società in cui si raggruppano tutte quelle singolarità, per adempiere ad un senso di responsabilità che costa la propria individualità per soffocare l'egoismo e la produttività singola la quale non comprende naturalmente quella altrui.Nel mondo odierno tutti possiamo diventare la PIETRA DELLO SCANDALO..basta assumere atteggiamenti provocatori,in cui si esprimono quelle qualità elargite con manierismi di consigli affettuosi ,con dimostrazioni di regole prefisse dalla società,i cui concetti sono esibiti al di fuori del convenuto sociale, con giudizi temerari che offrono qualsiasi possibilità di'interpretazione o affermare che tutto si può..anche quello che al contrario la nostra coscienza consiglia di esecrare dalla propria esistenza per diventare quello che non si è..ma cercando di dimostrare pienamente con l'inganno quello che si vorrebbe essere..

venerdì 18 marzo 2011

JE M'EN FICHE DE LA MOITIE' DU MONDE..ET JE M'EN FOU SUR L'AUTRE MOITIE' ..

Credo sia giusta la frase che mia madre pronunciava quando si arrabbiava per un motivo visibilmente acceso, in cui era racchiusa la sua decisione di non corrispondere all'offesa ricevuta..ma poi il suo sorriso ritornava e tutto veniva dimenticato..Oggi questa frase dovrebbe essere pronunciata ogni istante della nostra esistenza, poichè gli altri con le loro crudeltà e le disponibilità della vita che diventano sempre minori nei nostri confronti per la chiusura di qualsiasi sentimento provato,denotano la mancanza di sensibilità e di corrispondenza amichevole.Tutto avvviene per recondite armonie o qual dir si voglia, con il progetto della conquista di ogni merce purchè si soddisfino i desideri e le congetture altrui. per catturare le proprie finalità nella ricevuta di ritorno.Non vi è più spontaneità,nè indulgenza verso la propria vita e quella che ci circonda, ma si cerca "di spremere il limone" altro detto di mia madre, più che si può.. per dimostrare quanto si è forti nella propria debolezza d'essere...quanto il valore della propria personalità sia superiore per non dire che non necessita dell'aiuto altrui in quanto è meglio essere con sè stessi, che adombrarsi con la vicinanza di chi non comprende i delitti commessi..si, poichè con questo termine si definiscono l'esigenze egoistiche che vorrebbero appropriarsi della vita degli altri con le conseguenze proprie che si affermano di possedere.Costoro credono che tutto loro sia dovuto,che la considerazione ottenuta attraverso le varie fasi della vita e la specificazione delle nostre debolezze trasformatesi in altrettante certezze, di quanto si è annullato per procedere verso bersagli mirati in cui vi è compreso il nostro avvenire e il nostro passato di cui ne andiamo fieri, ad un tratto per una sensibilità crudele senza alcuna motivazione, si dovrebbero escludere o si dovrebbero eliminare dalla propria esistenza quelle certezzze e quelle concretezze conquistate,per compiacere coloro che sono poco inclini alla diversità del pensiero altrui.La richiesta della probabile ed affermata singolarità del caso, fa retrocedere a volte dalle proprie sentenze per obbedire alla chiamata di quelli che ci circondano, per sentirci meno esclusi dalla vita stessa ed in quei momenti non si riflette che si allontanano le proprie esperienze vissute,i propri concetti adeguati alla nostra personalità per conquistare la diversità dell'altro.. ma è proprio allora che la nostra vita viene fagocitata e che la nostra individualità non esiste più..allora il detto di mia madre diventa un motto esemplare per la propria sopravvivenza..

mercoledì 16 marzo 2011

L'APPROPRIAZIONE INDEBITA..

IN queste parole si sottintendono tutte quelle norme che regolano la vita di un cittadino non onesto che si accaparra quello che non gli appartiene..ma vi è anche inclusa quanto moralmente gli individui sottraggono agli altri le loro percezioni,le loro dichiarazioni di privilegi dettati dalla conquista d'essere chiamati amichevolmente ricchezze della circostanza vissuta e non recepita.Coloro che non comprendono la validità dell'assistenza di chi è estraneo alla conquista d'apprensione di racchiudere in sè l'esistenza altrui ,con la modifica dei combattuti requisiti per appropriarsi dei loro concetti e farne un progetto proprio,acquista questo significato in maniera del tutto consapevole e circoscritto nella sua esistenza in cui ha stabilito le norme di APPROPRIAZIONE INDEBITA..Gli uomini cercano nella maniera che oltrepassa la chiusura delle circostanze avverse, per incorporare le sembianze di una chiarezza stabilita dai loro sensi d'energia vissuti in modo totalmente errato e non comprensivo della validità non espressa ma espletata da coloro che hanno vissuto in modo completamente diverso, di sensibilizzare chi si serviva della loro costruttiva ed esemplare volontà d'essere specificati nella sostanziale chiarezza d'essere ritenuti tali, per le dichiarate confessioni dei propri trascorsi in cui evidenziano la soprusità subita dagli eventi dell'esistenza non risparmiata, ma offerta come dono di esplicita dichiarazione di mancata sensibilità e di offesa ai propri requisiti reclamati e non sopportati nell'evenienza di un totale disinteresse delle circostanze avverse.Costoro credono in un 'unica riflessione..quella di non procedere verso la propria chiarezza degli errati propositi che si sono atribuiti per avvalorare le loro sconfitte..ma di appropriarsi con intensa voluttà di quanto gli altri credono che sia sofferenza acuita per motivazioni che l'esistenza dispone con la sua volontà e che al contrario si definisce con una singola parola..egoismo circoscritto nei propri sentimenti e nelle proprie regole della vita reclamata e non ottenuta..

IL PARCO DEI DIVERTIMENTI..

Fin da piccoli siamo stati attratti dale giostre che venivano nei piccoli centri o dal circo che risiedeva per un periodo di tempo nelle grandi città..le varie attrazioni calamitavano l'interesse di coloro che visitavano i diversi padiglioni fino al termine dei soldi previsti per tale circostanza..guardando con occhi spalancati le straordinarie vicende che il circo narrava..compresi gli animali che vivendo in cattività ed essendo esclusi dal loro "habitat" naturale assomigliavano a degli "zombies" attibuiti ad una frusta che li comandava ad eseguire in complicati esercizi la propria maestria e che richiedeva la completa attenzione dei visitatori.Ecco durante la nostra esistenza, noi siamo in genere simili a coloro che visitano questa grandiosità senza accorgerci di quanto sia effimera seppure ragguardevole, la varietà espressa con la povertà degli altri, che sebbene indossino lustrini variopinti denotano la malinconia della vita vissuta in cattività come gli animali in gabbia.Noi siamo nella gabbia che ci siamo scelti nel momento in cui sia l'intelligenza che l'istinto, hanno chiuso le porte del nostro cuore non credendo più alla confidenzza narrataci dagli altri, nè alla possibilità d'essere inclusi nella vita degli altri e le meraviglie tanto decantateci non ci offrono più le percezioni stabilite dalla nostra mente e dal nostro cuore.Alcuni abbandonano definitivamente la richiesta d'aiuto che in ognuno di noi si avverte, per convalidare i momenti di reciproca esclusione nei quali si chiariscono le impossibilità individuali per dare privilegio a quelle sincerità d'animo in cui dovremmo privarci della menzogna dettata dall'improvvisazione d'apparire ciò che non siamo, per poter dimostrare quanto siamo ancora efficienti e quanto valiamo nel nostro scambio d'energie consumate e non recepite.Allora il PARCO DEI DIVERTIMENTI appare una conquista abbandonata,nè ricordata come tale, oppure la si cerca ancora inutilmente senza pensare che ormai è definitivamente scomparsa dalla nostra vita in cui le varie attrazioni sono state..ma non tornerenno più..

martedì 15 marzo 2011

LA MALATTIA..

Nella vita ognuno fugge da questa parola in quanto non vuole assimilarne il significato per timore di convalidare quello che non possiede e di non scommettere con la propria vita la possibilità d'esserne fuori.Coloro che purtroppo hanno questa sofferenza, non accettano in genere la crudeltà dell'esistenza che si mostra insensibile al richiamo della curiosità di avvalersi delle singole chiarezze per farne un uso complice e descrittivo di ogni sensibilità e di ogni sensazione.Al contrario,altri nutrono la speranza di guarigione e si chiariscono con il proprio corpo in cui vi risiede la necessità di ottenere la qualifica di ritornare alla vita.La prova della pienezza d'essere avvertito con le musiche del dolore, non sempre dispone l'individuo ad una bontà di complessiva resistenza verso coloro che li curano e che essendo sani, sono simili ad una prelibatezza non acquisita, nè goduta.L'esistenza di un malato coinvolge sia la propria anima, che la probabilità d'abbandono alla certezza della privazione di tutto ciò che fino allora potevano o credevano di compiere con le loro forze e con le loro azioni, con la sentenza di togliere a chiunque la spettanza della propria vita accaparrandosela con il profumo che avvertivano secondo i loro desideri..mentre altri più fervidi nella comprensione di accettazione del loro stato, si dichiarano pronti a qualsiasi evenienza possibile, pur di conseguire una vittoria sulla sofferenza.Quelli che nascono privati di tutto ciò che l'esistenza dona per cause non ancora accertate o per mancanza di spiegazioni plausibili, sono gli angeli sulla terra e come tali vengono soccorsi da chi li ama.A volte la vita presenta un conto amaro e salato..anche verso chi non ha distribuito le proprie energie con menzogne e azioni fasulle che si appropriavano dell'esistenza altrui per godere delle propria, affermando d'essere disponibili a qualsiasi situazione veniva loro offerta e come tali si autodefinivano esenti da tutte quelle norme di precisione che la vita desidera, per dimostrare la completa estraneità alla colorazione varia delle azioni compiute..ma la vita non accetta questo tipo di strategia, nè di scusanti..allora si prende la cirscostanza fino a quel momento creduta invincibile, per affermare che il suo predominio verte sulla chiarezza degli altri,in quel caso aspetta la conversione di chi si è approfittato delle proprie finalità, per dimostrargli che può cambiare ed accettare le provocazioni di sofferenza che l'altra gli offre.Questa è una grande vittoria.. se la si consegue l'uomo abbandona la superficialità degli eccessi fino allora vissuti,per addentrarsi in un percorso difficile, ma esclusivamente dotato di abnegazione verso gli altri..

domenica 13 marzo 2011

L'AMORE..

Ho giò scritto di questo sentimento, ma avverto ancora delle perplessità, delle imprecisazioni su quanto concerne l'importanza di questa parola sussurrata dalle labbra e avvertita nel cuore.Molti la proferiscono con puntale leggerezza in cui sembra che si offrano continuamente in un'elargizione di sè senza costruire la necessità di rilevare la propria personalità in cui è racchiusa la completezza dell'essere.Per gli uomini questa sensibilità immensa poichè detta e insegna le leggi dell'esistenza umana, prevale su ogni azione, su ogni chiarimento compiuto a proprio favore in quanto la sua grandezza d'immagine è compresa nella sua chiarezza d'essere viva e presente in ogni istante della vita a cui si dà la necessaria virtù di chiamata alla sicurezza e al piacere che si nutre verso di essa.Pochi comprendono che ciò che conservano nel cuore è una similitudine dell'immagine, con la riflessione mancata dell'altruismo poichè il possesso,la mente e la defraudata circostanza non amnistiata dei propri progetti non avvveratisi, fanno concludere che nulla è avvenuto..che nulla ha valore..che nulla è stato recepito..solo il soggetto in questione si avvale di ogni circostanza,di ogni pregiudizio,di ogni sconfitta per avvalorare e dichiarare d'essere stato escluso da questa prelibata occasione in cui egli aveva riposto la sua completezza dell'esistenza agognata,dovuta e reclamata.Ma costui non ammette che forse la sua ribellione ai canoni dell'importanza dettati dalla conquista della parola stessa, non sono stati seguiti,nè presentati,nè offerti con chi gli era caro prevedesse e si aspettasse che fosse in realtà..che forse quelle che egli riteneva azioni imprescindibili dai suoi comportamenti erano da considerarsi in una dimensione di grande ed elevata opportunità confondendo i vizi con le virtù.manipolando con strategie amorose e di gelosia dirompente la conquista ottenuta e non armonizzata con l'esistenza della propria anima.Chi nella vita si aspetta in cambio della propria certezza d'amare senza alcun limite, una risposta altrettanto considerevole è da giudicare uno sciocco..vi è sempre chi ama meno e chi ama di più.. ma quando il sentimento provato non dà tregua di tranquillità dei sensi,della ragione e dell' opportunità di replica con sè stessi, allora è meglio sopportare che vivere senza l'amato bene, affinchè l'esiguità della circostanza si spenga piano piano senza traumi o vendette reciproche che dimostreranno quanto poco si è amato e quanto nulla si è dichiarato.A volte l'amore può essere tradito in mille modi..con l'evasione verso altri lidi,con la mancanza di contatto sia sensistivo che dimostrativo..ma se la personalità di chi ama avvince sè stesso in una spirale di sincere affezioni, allora si dichiarerà la propria estromissione da una circostanza sofferta al culmine e si cercherà una ragione per tale allontanamento in cui non prevarrà la certezza di un avvenire ibrido e spento in ogni senso..altrimenti in altre occasioni meno rilevanti si cercherà di sopportare ritenendo che la persona che si ama difficilmente potrà essere sostituita nel proprio cuore.A nulla valgono i ricordi nei cui rimpianti esiste il prima e dopo e non la considerazione dell'inconcialibilità non avvertita poichè la sofferenza acuita dal sentimento d'egoismo, darà una rappresentazione di una commedia recitata e non creduta tale, ma vissuta come tale..

I BRIVIDI DELL'ANIMA..

Cos'è l'ANIMA? E' una parte del nostro essere che ci viene data alla nascita insieme al corpo..essa viene raccchiusa in questo involucro e determina la sua chiarezza ogni volta che un'azione si compie sia con bontà, che con deteriorità del proprio essere.Vi è una differenza tra il cuore,lo spirito,la coscienza e l'anima.Il primo batte palpitando e ci consente di vivere anche in un'altra dimensione dopo la morte,lo spirito è la completezza di tutto quanto non sia materiale, la coscienza è una sensibilità che ci dona l'opportunità di scelta sia prima che dopo il cammino percorso ed infine l'anima che comprende tutto ciò, come il nostro corpo comprende le varie parti fisiologiche affinchè vengano adoperate durante la nostra vita.L'anima è quindi racchiusa nel nostro corpo come un uccello in gabbia e si libera quando esso termina il suo ciclo vitale..ma essa continuerà a vivere in eterno.Quando commettiamo un'azione riprovevole il cuore soffre,la coscienza non viene ascoltata come forma d'istinto di preservarci dal peggio e l'anima contenuta nello spirito ci dimostra le sue qualità attraverso queste sensibilità con l'avvertenza del dolore che seguirà non attutito in molti casi dalla volontà espressa per l'azione riprovevole commessa, poichè l'intervento della chiarezza di quanto compiuto, verrà offuscato dalla materialità della vita.La materia che costituisce il nostro corpo è determinata per esplicare una forza che difficilmente ci fa staccare dai pensieri che si servono della mente per elargire con compiacenza d'istinti varii le sofferenze. le paure,le elugubrazioni mentali in cui vi sono racchiusi tutti quei vizi che l'anima con la coscienza ci consiglia d'evitare..ma l'uomo potrebbe ascoltarli usufruendo della volontà mentale che in questo caso ha la prerogativa di seguire gli istinti e non la verità profonda del proprio essere, in quanto predilige le azioni che gli consentono il piacere e il godere ben sapendo quanto ambedue siano effimeri e deludenti.L'anima così racchiusa soffre e determina un declino della personalità in cui verranno a manifestarsi egoismo e precisazioni di vizi inconfutabili, ove predomina la volontà di vendetta verso coloro che ci hanno mostrato crudeltà e cattiveria.Al contrario quando si commettono azioni ricche di bontà d'amore e avvertite dal cuore,la coscienza ci dona pace e comprensione per la nostra esistenza, in cui il cuore palpita con entusiasmo di gioia e l'anima si chiarisce con il corpo in un'unica fusione d'amore che rispecchia la volontà del sentimento acuito e di aiuto reciproco, in cui vi è racchiusa la completezza dell'esistenza umana per cui la coscienza tace e si riflette nelle situazioni difficili, ma spiegate con semplice chiarezza di un avvenire contemplato nelle sicurezza e nella pace di quanto si è compiuto.I BRIVIDI DELL'ANIMA sia che essi siano occultati dalla bontà non contemplata, nè ascoltata di ciò che la propria volontà vuole commettere nelle sue azioni,sia per quanto si esprima con dolcezza dei sentimenti realizzati con l'amore della prospettiva d'essere felici..essi sono sempre presenti nelle nostre azioni quali esse siano..ma in seguito si chiariranno con il conto che la vita ci presenterà per farci comprendere quanta importanza abbiano avuto le nostre prerogative di scelte durante la nostra esistenza e quanto abbiamo offerto senza pretendere nulla in cambio..

LA PROPOSTA..

Quante volte durante la nostra vita abbiamo ricevuto richieste o PROPOSTE di cui sapevamo perfettamente il loro significato e in cui abbiamo conservato la possibile sincerità del momento affermato, ma che in seguito si sono dimostrate menzogne e promesse non acconsentite secondo una prassi di scommessa con l'esistenza che ci aveva negato o ci trasmetteva la probabilità della stessa, per la quale consideravamo possibile qualsiasi determinazione dei nostri eventuali progressi nella chiarezza della nostra complicata esistenza.Molte volte queste dichiarazioni che occupavano la speranza e l'aspettativa di un proprio futuro, si sono dimostrate illusorie e sensibilimente dolorose per la mancanza dell'attuazione promessa..Se esse sono state mantenute allora il nostro cuore ha esultato e ci siamo sentiti trasportati in quell'attimo di sicurezza che la vita ci toglie..al contrario, siamo sprofondati in un baratro di sofferenza ed infelicità in cui senza la certezza della speranza assorbita nei nostri pensieri, abbiamo avvertito il vuoto dei sentimenti di coloro che fino a quel momento credevamo amici o tali per il soccorso determinato e in seguito non affermato.Vi è in seguito la più crudele PROPOSTA.. quella di fare credere agli altri ch'essi si trovano di fronte ad una propria scelta, in quanto chi trasmette i suoi pensieri fa credere che la risposta spetta a coloro che attendono una sincera e affermata consolazione dei loro desideri in cui vi è però celata la chiarezza non avvertita della promessa evanescente in cui è gestita la vita altrui..prendere o lasciare..questa è la considerazione che in seguito verrà affermata da chi al contrario con sotterfugio, ha voluto dimostrare e fare credere che in fondo la scelta è stata tua..tue le possibilità negate e tanto decantate,tue le promesse che hai perduto,tue le confidenze ricevute e non sostitutive di quanto chiedevi..tua la mancata amicizia e la possibilità di dialoghi sinceri in cui si poteva affermare che l'unione era perfetta anche se non dettata dai canoni che ti eri prefisso.Colui che ama il male non si accorge di farlo, poichè la sua scusante è sempre la medesima..la scelta è stata tua e la mia individualità risulta estranea a tutto ciò che senti e che hai creduto che potessi darti..hai voluto tu questa definizione ad una situazione che era prospettata in maniera decantata e le conseguenze appartengono a te e non a me.. anche avvertendo nel suo cuore che ha tratto una confidenza illusoria e significativa nella tua vita..un estraneo si comporta come tale..come un amico speculativo e non compreso per sua volontà nel tuo animo al quale dimostrerà la pochezza di quanto vale, in quanto non sa esprimere sè stesso conciliando le sue precisioni con le tue, anche se queste potrebbero essere contrarie ai suoi progetti,sia per timore di ciò che non conosce, nè ammette tale circostanza..sia per l'assenza di qualsiai sentimento che al contrario afferma di possedere. Vi sono infine coloro che fanno proposte contro la morale che ogni individuo si è costrutito con le proprie esperienze, con le sensibilità incluse nelle proprie manifestazioni familiari in cui è racchiusa quell'educazione di sentimenti precisi e dettati dalla società in cui vive.Costoro vogliono abbattere a qualsiasi costo le abitudini morali che l'individuo si è chiarito nella propria esistenza con la promessa di offrirti una sconosciuta felicità in cui la sua evidenziata personalità, ti farà raggiungere vette a te sconosciute o con reali congetture che ha preventivato per ottenere il completo dominio della tua persona celata dalla promessa di appartenerti definitivamente..La scelta configura sempre una tua decisione.. e ti appartengono le possibili eventualità delle conseguenze che ne potrebbero derivare da tale chiarezza, in cui la parola amore viena eslcusa completamente da queste conversazioni esplicite e senza cuore o manierata secondo le proprie ed esclusive esperienze, che non appartengono ad una reale configurazione della propria personalità, ma che vengono dichiarate seguendo la prassi della felicità futura tanto decantata, che in seguito si manifesterà del tutto estranea alla propria forma di vita, con una confidenza effimera e illusoria che ti lascerà un'amarezza di tutto quanto le parole espresse ti avevano fatto sognare..

venerdì 11 marzo 2011

LA SPENSIERATEZZA..

QUANDO SI E' GIOVANI QUESTO TERMINE SI AVVALE DI OGNI MOMENTO DELLA NOSTRA ESISTENZA PER CUI LE CONSEGUENZE E GLI ASPETTI DELLA VITA APPAIONO COME NUVOLE FUGGENTI DALLA REALTA' QUOTIDIANA .C'ERA UNAVOLTA UN GRANDE RIFLESSO D'ACQUA CHE SI SPECCHIAVA NELLE SUA MOLTITUDINE DI VARIE CIRCOSTANZE..QUELLE SOLARI,QUELLE NOTTURNE,QUELLE DI PIOGGIA ETC..IL RIFLESSO SAPEVA DI POSSEDERE UNA QUALITA' INDESCRIVIBILE..ERA SUA L'IMMAGINE CHE DAVA ALL'ACQUA POICHE' QUESTA NON ERA TRASFIGURATA DA ALTRE REALTA'..MA ESSO SI COMPIACEVA DI QUESTA QUALITA' POICHE' LA CONSIDERAVA UNA PROPRIETA' PERSONALE E DI CONSEGUENZA SE NE AVVALEVA CON UN NARCISISMO OLTRE MISURA..SAPEVA CHE SENZA DI ESSO L'ACQUA NON AVREBBE RECLUTATO GLI ASPETTI DEGLI ALTRI... VUOI MORTALI, VUOI NATURALI E SI CHIAMAVA A SE' LA PROPIRIA SPENSIERATEZZA CON LA FINALITA' DI COMPIACENZA.UN GIORNON CHE IL TEMPO ERA PIU' FOSCO DEGLI ALTRI GIORNI, IL RIFLESSO ERA DEBOLE E QUINDI SI SENTIVA AMAREGGIATO PER LA PROPRIA AVIDITA' DI COMPIACERE GLI ALTRI..QUANDO AD UN TRATTO UN RAGGIO DI SOLE COMPARVE TRA LE NUVOLE E GLI DISSE..VEDI SENZA LA LUCE ALTRUI TU NON PUO DARE TE STESSO MA CON L'AIUTO ALTRUI PUOI DIMOSTRARE QUANTO VALI..L'ALTRO NON FECE SILENZIO E RISPOSE..SI...MA CON IL MIO RIFLESSO ESISTE LA TUA CHIAREZZA, SENZA DI ESSO NON CI SAREBBE..ALLORA L'ALTRO RISPOSE..E' VERO QUANTO AFFERMI POICHE' SEI SIMILE AD UN FANCIULLO IN CUI LA SPENSIERATEZZA DELLA VITA GLI OFFRE LA CAPACITA' D'ESSERE PRIVO DI PROBLEMI E TU FAI QUESTO..MA A NULLA VALE IL TUO PENSARE POICHE' LA LUCE TI TOGLIE L'IMMAGINE..INFATTI SCOMPARVE E IL RIFLESSO RIMASE SOLO E PENSIEROSO SENZA PIU' LA SPENSIERATEZZA IN CUI COMPONEVA LA PROPRIA BELLEZZA..

LA SICUREZZA..

VI ERA UN PICCOLO SCOIATTOLO CHE VIVEVA IN UN TRONCO D'ALBERO..ESSO NON AVEVA PAURA DI NULLA POICHE' CONOSCEVA LA SUA EFFIMERA VITA E SI CHIUDEVA IN UN GRANDE SILENZIO QUANDO LA PRESA DI CORRENTE ALTRUI CONSIDERAVA L'ESISTENZA COME UNA PROPRIETA' DI CERTEZZZA FINALE IN CUI NON ERA COMPRESA LA PAROLA..FORSE..QUANDO SI ESPRIMEVA IN QUELLO CH' ERANO LE SICUREZZE ALTRUI CON UN DINIEGO DELLA SUA TESTA PER L'APPROPRIAZIONE INDEBITA DELLA CHIAMATA DI FORMA POSITIVA CHE ESCLUDEVA LA PIENA NEGATIVITA' DELL'AZIONE, ALLORA DICHIARAVA CON UN CENNO DEL CAPO LA SUA ESCLUSIONE DALLA FORMALITA' D'OCCASIONE NON AVVENUTA NE' CERCATA..ACCADDE CHE UNA VOLTA SI FERMASSERO ACCANTO A LUI DUE PAPPAGALLI CHE CERCAVANO CIBO E NON AVENDOLO TROVATO GLI CHIEDEVANO COME FARE..ESSO RISPOSE CHE SE NON SENTIVANO IL RICHIAMO DELLA FORESTA IN CUI E' RACCHIUSA LA CERTEZZA DELLA PROPRIA ESISTENZA NON AVREBBERO TROVATO CIO' CHE DESIDERAVANO OTTENERE..QUELLI NON CAPIRONO IL SIGNIFICATO DELLE SUE PAROLE E SE NE ANDARANO SCUOTENDO IL CAPO COME FACEVA DI SOLITO LUI.. MA LO SCOIATTOLO AVEVA COME SEMPRE COMPRESO CHE LE PAROLE NON OFFRONO SICUREZZA..MA I FATTI QUANDO AGLI ESSERE VIVENTI DENOTANO LA REALTA' D'OCCASIONE RICHIESTA E NON CERCATA DALLE PROPRIE CAUSALITA' DELLA VITA..

LA SPECULAZIONE..

Questo termine non si avvale solo della vita affaristica, ma purtroppo anche nelle diatribe se così vogliamo chiamarle amichevoli o amorose.L'uomo sa perfettamente ciò che afferma quando per i suoi interessi personali vuole ferire chi non corrisponde ai suoi desideri, oppure chi gli dimostra che la sua persona sta sbagliando e gli dichiara apertamente il modo e la maniera dei suoi errori facendogli presente con chiarezza il proprio comportamento.Egli vuole sentirsi dire che è perfetto,che le sue azioni non sono riprovevoli e se anche appaiono tali, il suo cuore in quel momento era sincero nell'esporre candidamente i propri concetti o quanto aveva avvertito nel suo animo nel comportarsi senza difficoltà alcuna con manierismo di precisione e con parole forbite che ti trapassano il cuore, con la verità della completa dimestichezza dei fatti e le vicende narrate.Costui non ammette lo sconforto altrui, poichè le sue vicende sono state espresse con sincerità,con sentimenti avvertiti e non recitati,a cui si deve rispetto in quanto egli le ha pronunciate senza alcuna mistificazione ma con la completa sensibilità dei propri sentimenti.. che se anche dolorosi per chi li ascolta sono stati e sono il completamento dei suoi desideri nascosti, ma espressi in piena consapevolezza dei suoi accaniti proponimenti in cui vi era la precisione degli atti formulati e dichiarati apertamente pur sapendo di colpire chi ascolta..e se chi ascolta è compreso nei suoi disegni di chiarezza soffocata dal concetto d'essersi mostrato sincero e quindi apprezzato per aver esposto quanto di pià sacro aveva nel cuore, gli si deve rispetto e comprensione,si devono accettare i suoi stati d'animo per le occasioni vissute e terminate in maniera del tutto negativa,anche se hanno dato sofferenza agli altri..ma questa sofferenza per costui risulta inesistente, in quanto di fronte all'eventualità degli imprevisti che la vita offre ad un dato momemto,di fronte ai sogni che non appaiono più mistificatori ai suoi occhi,bensì colmi di promesse che naturalmente non sono state mantenute..allora la sua colpevolezza non esiste in quanto tutto ciò che è accaduto era sentito ed era completamente all'oscuro di far soffrire gli altri.Egli non si chiede quanto sia stata grande la sua mancanza per chi aveva riposto completa fiducia nella sua persona,per chi aveva offerto la propria esistenza in cambio di una carezza sincera le cui parole sarebbero state ambrosia per le diverse problematiche che la vita offre..ma le cui sembianze sono stati apparenti e non sostanziali nella sua completa individualità, per cui aver deposto la propria vita nelle mani dell'altro credendo ciecamente d'esserne ricambiati o quantomeno corrisposti senza alcuna remora d'apprensione alcuna..alla fine si è sentito tradito nell'affetto riposto,nella stima concessa ed è stato un trauma indescrivibile che non si cancellerà più. La verità si può esprimere in tanti modi..con il sorriso sulle labbra,con le scuse per le parole pronunciate,ma percepite con immenso dolore che distrugge qualsiasi fermezza ci si è proposta di mantenere,con la gentilezza d'occasione della sofferenza che si sa d'offrire per demolire l'altro etc..quest'ultima è la peggiore in quanto viene pronunciata con il progetto del desiderio di far avvertire la propria sincerità d'animo, in cui è nascosta la cattiveria ove sono incluse una miriade di sfaccettature per le incompresioni avvertite.. ed è proprio in quel momento che l'individuo viene colpito sentendo dentro di sè la pochezza altrui e la seduzione dell'infamia perpetrata e offerta su di un piatto d'argento.Colui che colpisce senza pietà,senza un minimo di scrupolo nei riguardi altrui, convinto e contento d'avere vinto la partita di scontro frontale in cui la rete è servita per fare "gol".. ritorna sui suoi passi come se nulla fosse accaduto, semplicemente e gioiosamente poichè sa perfettamente che le sue parole sono andate diritte al cuore dell'avversario e che costui completamente tramortito per il colpo subito, non si permetterà più di sollevare il capo per affrontare qualsiasi situazione, in cui sempre dolcemente e con il sorriso sulle labbra, sentirà esporre i pensieri dell'altro che gli hanno procurato tanto dolore e che continueranno a demolire la sua innocenza e la circostanza di sofferenza...ma costui non ha pensato,nè preventivato che la vita non dimentica e che paga con la stessa moneta la sorte che un giorno gli si presenterà dinnanzi, dicendogli con il sorriso sulle labbra e con la piacevolezza delle sue parole come avvenne a quel tempo..ora sei rimasto solo..potrai esprimere con lo stesso aspetto ciò che hanno ferito gli altri, ma che non troverai nessuna risposta,nessun compiacimento di quanto vuoi offrire per dimostrare che sei il più forte, dando un dolore di sofferenza infinito.. poichè lo darai a tè stesso e non troverai un capro espiatorio in quanto sei rimasto solo con la replica dei tuoi errori commessi a quel tempo...

lunedì 7 marzo 2011

L'OFFERTA..

Si offrono molte qualità nella composizione della nostra essenza d'essere..quando riceviamo un ospite è d'obbligo premunirci di requisiti deliziosi per intrattenere chi è venuto a trovarci,quando per strada un povero chiede l'obolo così come in Chiesa ed infine quando si ama l'offerta più significativa è l'Amore inteso come un concetto di sensibilità varie in cui si dona la ricchezza che abbiamo nel nostro cuore.Si dice che siamo stati creati con l'anima e il corpo ..è vero.. che non si possono dividere.. anche questo è vero..pensiamo allora a chi è malato e non può farne uso..ecco l'offerta più grande.. quella di non conoscere le possibilità che offre il manierismo d'amore, nè le sue concessioni che si stabiliscono come i gradi di valutazione del termometro quando si misura la febbre ad un ammalato.Ma se pensassimo di non essere malati e offrissimo quello che abbiamo nell'anima,quindi nel cuore tralasciando il nostro corpo di cui ne esibiamo sempre le risultanze principali della nostra esistenza..allora l'OFFERTA sarebbe duplice in quanto avendo già dato il sentimento che nutriamo, uniamo il materialismo delle prove di quantità anche se verniciate dalla parola amorosa per sentire e dare emozioni e sensazioni.Le suore ad esempio hanno fatto voto di castità, come i sacerdoti e qui non stiamo a discutere sulla possibilità di trasgressione ma sull'evidenza dei fatti, nei quali è racchiusa la promessa espressa come uno scrigno racchiude i tesori non usati ma recepiti nella loro qualità di disporre la vita di un individuo in maniera tale che la sublimazione di sè stesso, offra quanto di più caro e sostanzialmente di più sentito l'uomo possiede..la natura per cui è stato creato e per cui morirà lasciando sottoterra quel corpo tanto ammirato e tanto amato.E' difficile credere che gli istinti vengano sopiti ma non dimenticati, per dare luogo ad una vita contemplativa in cui emerga la necessità d'essere scevri dalle sensazioni terrene in cui predomina il senso di piacere e di acquisire quel piacere per sentirsi vivi e coerenti con il personaggio creato..ma coloro che devolvono tutto questo per amore.. un amore diverso che nulla chiede, che nulla vede, che nulla comprende nel suo stato effimero e totalmente oppresso dal desiderio..allora l'OFFERTA sarà ineguagliabile e perfetta..

RIVELARE LA BELLEZZA DELL'ALTRO..

Non è facile far visione di quanto non esiste nella fisionomia di chi la mistifica con l'adulazione e la richiesta d'offerta nascosta tra le parole invitanti, suadenti e colpevoli d'innocenza non avvertita ma programmata per autenticare le proprie intenzioni nelle quali si nasconde la caparbietà di stimolare l'altro alle proprie convenienze.Si può dimostrare rivelando i sentimenti di chi ci attira in un vortice palpitante di sensazioni, la cui bellezza interiore verrà esposta nella chiarezza della propria custodia di chiusura ermetica, ma onesta per provvedere alla propria difesa in quanto si è conosciuta la crudeltà e la cattiveria altrui..allora e solo allora chi si nasconde per timore di soffrire ancora, sarà rivelato da un cuore sincero e amorevole le cui parole sono dettate dal sentimento e non dalla necessità di ottenere lo scopo della sua concessione d'aver mostrato interesse particolare e non sincero per acquisire la disponibilità d'accesso alla fisionomia dell'altro.Le parole pronunciate a fior di labbra mentre decantano la visione di dichiarata bellezza in cui non vi è compreso il reale e veritiero desiderio di conquista non designata dal comprensivo modulo di frequenza d'occasione che può essere perduta,trovano spazio inabissale fra l'interlocutore e chi ne subisce il fascino.per cui la verità e la realtà si sfideranno per tacere la configurazione dei fatti esposti e non sinceramente avvertiti.Ma coloro che sono avvinti nella duplicità di mostrare i propri sentimenti col timore di essere feriti ancora,troveranno in seguito la spontaneità di RIVELARE LA BELLEZZA DELL'ALTRO attraverso le loro specifiche sensazioni,le loro consuete dimostrazioni d'amore in cui non vi è nascosto il mistero del proprio cuore..

LA PROSSIMA VOLTA..

Nella vita di ognuno esiste sempre una PROSSIMA VOLTA sia per la speranza d'ottenere quanto desideriamo, sia per la concretezza dei nostri miglioramenti..ma com'è triste sentirselo dire e affermare a noi stessi che faremmo quanto sarà necessario per compiacere gli altri, magari trascurando le nostre sensibilità? Durante il cammino dell'esistenza impariamo sempre di più e l'esperienza ottenuta con i nostri sforzi e le nostre complicazioni ci dimostra che a volte non ci sarà..una PROSSSIMA VOLTA in quanto preferiamo troncare subito un rapporto che ci ha deluso.La prova di settembre come quella scolastica, si avvale di un concreto e sensibile comportamento da parte di coloro che ci hanno deluso, ma si avvale anche della propria sconfitta in cui si ammette che l'attesa futura non potrà essere diversa da quella presente,..talvolta al contrario prendendo le dovute precauzioni le cose andranno meglio, ma non ci sarà più l'ingenuità del tempo trascorso bensì l'opportunità del momento da ravvisare.Se accettassimo un preciso appuntamento in cui chi ci ha dimostrato in pieno la sua poca disponibilità verso i nostri concetti, i nostri pensieri e il nostro cuore,non può in seguito con la mistificazione di sè stesso usando artifici non naturali, nè connessi al suo sentire solo per ottenere quello che ha stabilito gli si debba offrire, avere una prova di riammissione in quanto la probabilità d'innocenza dei suoi sentimenti sarà articolata dalle proprie opportunità e non più dalle esigenze d'amore sentite...senza pericolo di evasione dai nostri stessi sentimenti,anzi con la speranza d'ottenere maggiormente quanto si era prefisso.Al contrario in sede d'esame o nella vita pubblica questo termine si avvale di un miglioramento concreto e disponibile per un futuro designato e programmato, in cui risiedono le speranze di un avvenire migliore e più simile ai desideri espressi.Tutti vorremmo una "seconda chance" poichè siamo consapevoli degli errori commessi e vorremmo almeno correggerli o almeno modificarli ben sapendo che la storia non si ripete e che purtroppo la macchina del tempo che ci permetterebbe di tornare indietro è per ora soltanto a livello di un' utpica illusione così come la richiesta dell'opportunità designata,La vita ci appare come una donna difficile da conquistare ..ma se useremo la nostra consuetudine nella precauzione d'essere noi stessi anche con i nostri errori, con i propri limiti e nella rilevanza .di quanto abbiamo appreso precedentemente con i nostri sacrifici..LA PROSSIMA VOLTA avrà un significato superiore alle aspettative e considerevole nella vita di ognuno di noi..

sabato 5 marzo 2011

FARE ENTRARE DALLA FINESTRA CIO' CHE E' USCITO DALLA PORTA

Sembra un'apparizione fortuita oppure una chiarezza nel far entrare furtivamente in questo modo, chi non può entrare dalla porta per motivi reconditi o per necessità d'uopo...ma noi qui vogliamo spiegare la frase in un' altra maniera.Si fa entrare dalla finestra l'aria che respiriamo,un uccellino che pigolando cerca del cibo,un raggio di sole ,oppure una speranza delusa in cui avevamo riposto tutte le nostre amorose offerte e nelle quali chiedevamo un pò di calore umano.e quando a nostra insaputa entrano per appropriarsi di ciò che trovano distruggendo la nostra tranquillità e il nostro cuore.Ma tutto ciò concerne coloro che hanno preferito entrare furtivamente dalla finestra e non bussare alla porta per non assumersi quelle responsabilità d'obbligo,per non mettersi il vestito "buono" e con i fiori in mano come si usava un tempo per dimostrare e chiedere un affetto comprensivo e caloroso nel tempo che verrà..ma la stoltezza in cui l'uomo a volte viene a trovarsi gli preclude ogni possibilità d'intesa con sè stesso la cui decisione è senz'altro quella di rimanere dietro le quinte anche quando il sipario della vita si è alzato.Allo stesso modo entrerà di nascosto da una finestra aperta per l'occasione senza essere visto, in modo da dimostrare ch'egli non si trovava in quel luogo per proferire parole amorose che gli avrebbero addebitato il futuro in cui non aveva preventivato alcun cambiamento dei suoi egoistici pensieri e le cui riflessioni gli avevano suggerito la completa estraneità al succedersi degli eventi...e che se c'era stato un tempo in cui mistificando le proprie intenzioni aveva bussato con chiarezza alla porta per farsi aprire in maniera tale che entrando ne prendesse il pieno possesso,a conti fatti preferiva continuare sull'argomento, ma questa volta entrando con circospezione e di nascosto dall'opportunità descritta per dimostrare le sue reali intenzioni e la sua vera natura,Costui non ha compreso che il prezzo della libertà è guerriero da una parte e soldato semplice dall'altra..la libertà ha un alto prezzo da pagare in quanto da vincenti come si crede d'essere, poichè la battaglia è stata vinta secondo le proprie aspirazioni..dall'altra parte è stata persa per la solitudine che avanza inesorabilmente e se anche un cambiamento provvederà a mitigare la circostanza, l'avvenire lo ricorderà e gli verrà resa la medesima azione..

LA VIOLENZA NON HA ETA' NE' DEFINIZIONE..

Quando nella vita si dimostra d'essere combattuti dalla propria crudeltà nell'apprendere le leggi che esaltano la singola procedura di compiere atti vandalici o di appropriarsi dell'esistenza degli altri con la chiusura di ogni aspettativa per risultare non moderati e in un determinato senso di chiarezza si provvede a ristabilire il naturale corso delle evenienze a modo proprio,allora l'uomo si definisce un essere violento e con probabilità di azioni contro la società.Non esiste un'età determinata per essere dichiarati tali..infatti anche il fanciullo quando per un capriccio o una richiesta non accordata scaglia un giocattolo o ciò che ha in mano per colpire chi considera un suo avversario per la mancata concessione dei suoi reclami, denota fin d'allora un comportamento violento che negli anni successivi lo condurrà ad imprese non comprensive nella sicurezza di sè stesso e di coloro che lo incontreranno durante il suo cammino.La violenza può essere perpetrata in varii modi.. sia moralmente che mentalmente. che con l'evidenza dei propri gesti..Essa non comprende nessuna finalità d'espressione che riguardi i sentimenti ,i quali non vengono contrapposti alla morale che esiste nel codice delle leggi che regolano l'esistenza di ogni uomo...la peggiore non esiste.. comunque sono tutte finalizzate ad un unico progetto..ottenere in qualsiasi modo e a qualsiasi prezzo quanto si conosce e si desidera estorcere agli altri. Non vi sono scusanti, nè attenuanti per demolire il grattacielo di piani risultanti con questo termine, in cui dal piò basso si procede con sveltezza fino all'ultimo che esalta la sicurezza di chi ha deciso d'usufruire del proprio consolidato aspetto della vita altrui, in cui è compresa la discussione dei desideri che non sono stati approvati dalla sua caparbietà d'essere umano.Talvolta questo diretto elemento si espropria della esistenza altrui fino a deciderne la sorte con la demolizione della vita e la certezza che chi possiede la forza e il coraggio di procurare con la forza dei suoi atti la propria identità a chi non accetta le regole non incluse nel vocabolario di quanto si è proposto di fare..allora è un bene provvedere con le proprie mani alla definizione dei suoi propositi per accusare la società delle negatività accorse nella sua esistenza, in cui dovrà dimostrare d'essere un vincente e non un perdente..ma costui non ha precedentemente fatto i conti con la natura della sua esistenza in cui è nascosta la chiarezzza della vita e che si esporrà definitivamente quando ha stabilito che sia, per appropriarsi in un modo o in un altro della sua vita.. come costui ha fatto con gli altri..

UN INCONTRO..

Un INCONTRO può definirsi tale se le composizioni che avvengono durante il colloquio si possono rinchiudere in un bosco ove nascono fiori rari e si osservano voli d'uccellli che vivono nello scenario completo di questa visione..se questa determinazione accade, allora quest'avvenimento in cui l'esistenza si avvale di un ulteriore prova di accredito d'affetto che ormai si è spento nei nostri cuori, diventerà la ricchezza dei propri consigli di avvedute risposte.Quando la vita si mostra incline alla provvisorietà della circostanza in cui si obbliga sè stessi alla rinuncia della propria richiesta d'offerta nella vita stessa,quest'opportunità assume un colore del tutto diverso da ciò che si era programmato fino a quel momento per adibirsi a eventuali spostamenti della prova di comunicazione frammentaria e di cui si agevola l'esclusione di componimenti poetici attraverso cui si espandono i propri sentimenti.Non sempre questa eventualità è positiva..,talvolta i cambiamenti,il propagarsi di situazioni difficili da superare,la contentezza iniziale, sfumano dinnanzi alle sporadiche effusioni che l'esistenza impone per provvedimenti plausibili in cui si estromettono del tutto i sentimenti per fare posto alle eventualità di programmi diversi, che obbligano gli individui a decisioni drastiche e sofferte.Ma la sugellazione dell'INCONTRO attutita dalle concretezze della vita che si diverte a mostrare i lati più salienti ma anche più difficili da superare, conseguono azioni del tutto impreviste in cui esiste una necessità d'intervento magari non accettato, nè acuito.Se al contrario questa occasione si dimostrerà effervescente e obbligatoriamente desiderosa d'intraprendere una strada che diventerà la possibilità di una sensibilità amorosa, allora questa manifestazione si contrapporrà ai termini stabiliti dalla mente per lasciare la probabilità di una vita futura con precise manifestazioni di chiarezze ravvisate e non occultate..

venerdì 4 marzo 2011

LA SPIEGAZIONE..

Esiste sempre una SPIEGAZIONE per ogni azione che si compie così crediamo che sia..noi pensiamo che la soluzione esista e ce la offriamo secondo i nostri principi,secondo le nostre qualità,secondo i nostri desideri... come a scuola si completa il motivo della concretezza del programma con esporre bene i varii elementi che si propongono,così vorremmo che la vita ci esponesse chiaramente le motivazioni di quanto ci accade.A volte però durante la nostra esistenza questo termine non è convalidato da alcun motivo plausibile,poichè l'esuberanza del momento,l'impulsività del carattere permettono di compiere azioni di cui in seguito ci si pente, riflettendo sul caso con maggiore autonomia escludendo la possibilità di compromettere la soluzione finale e con la sicurezza di una buona riuscita della situazione.Anche in tribunale il reo confesso dichiara la sua mancanza per quanto ha commesso ed ottiene una pena minore, poichè in quel momento la sua irresponsabilità viene accertata dalle circostanze in cui la premeditazione risulta inesistente.A scuola se l'alunno non comprende del tutto la probabilità di studio di una semplificazione che riguarda l'argomento spiegato,l'insegnante sarà costretto ad usare un linguaggio più modesto per fare comprendere meglio quanto ha narrato nell'illustrare l'argomento da studiare.Ma nella vita questa parola non sempre ottiene risultati efficienti in quanto si compiono azioni solo dettate dall'impulso del momento, oppure dalla necessità richiesta,in cui ogni individuo crede di trovare una soluzione ottimale per i suoi motivi che specificano la propria condotta e che conseguono le risultanze non sempre obiettive in rapporto alla costruzione di quanto si era prefisso.Chi non desidera una spiegazione per un'azione che non si aspettava accadesse pur conoscendone i motivi a cui ha dato una validità personale?Chi non chiede la risultanza di un comportamento assurdo e non contemplato nelle sue conseguenze circostanziali?Chi non si accontenta di una soluzione adottata per terminare un rappporto,una cancellazione di ogni qualità esplorativa durante la quale si è manifestata la probabilità d'esclusione da qualsiasi concetto inerente alle prospettive di rimanere senza lavoro e la cui SPIEGAZIONE non soddisfa coloro che non l'accettano?Perchè accade tutto questo nel mondo?Perchè la vita ci abbandona nei momenti più decisivi e ci allontana dagli affetti più cari o si spezza ad un tratto senza un motivo plausibile?I motivi non sempre ci sono,le risposte non sempre esistono..allora dovremmo accontentarci delle soluzioni che intervengono nel nostro cuore a dimostrarci che non esiste sempre una SPIEGAZIONE che attutisca i colpi di un'esistenza misteriosa e senza motivi d'interpretazione..in cui la soluzione non è provata, ma sperata..

mercoledì 2 marzo 2011

CHI CONSENTE IL MALE.. CONVIENE CHE SI FACCIA..

Il MALE purtroppo esiste..è una parola che non pronunciamo mai se non in alcune circostanze in cui esso predomina nella vita altrui e la nostra la scusiamo con la certezza che non eravamo compresi nella sua specificazione quando lo abbiamo commesso..praticamente troviamo sempre una giustificazione per noi stessi,mentre per gli altri diventa un'accusa e una dichiarazione di ripudio della vita di chi è onesto e sempre presente nei compiti da svolgere in maniera personale e altruistica, dignitosa per la persona che rappresenta.Ma colui che lo consente con la propria volontà o lo trasmette ad altri con le proprie certezze di avventurose costruzioni di grandezza a suo favore per addomesticare la chiarezza altrui verso le proprie necessità, diventa un orco come nelle favole dei fanciulli, in cui alla fine morirà ucciso anche se virtualmente nella realtà, dalle cattiverie espresse durante il percorso del racconto.Consentire il MALE significa ammettere senza alcuna reticenza, la possibilità di compiere azioni contro la morale,la società ma soprattutto verso sè stesso e di conseguenza verso gli altri ..ma alla fine dovrà pagare il prezzo stabilito delle proprie azioni senza rendersi conto di quanto sia stato nefasto nella propria vita e in quella degli altri. e quindi non avrà sconti sui misfatti compiuti poichè il peso della bilancia è uguale per tutti. Costui può comprare,può ordinare,può esercitare la sua fisionomia nel comando delle sue disastrose anche se apparenti visioni opportunistiche di piaceri,di favori che ottenuti aumentano il suo prestigio, ma pagherà le colpe commesse quando non si aspetta che la giustizia della vita, compirà il percorso tracciato secondo la volontà divina e la bilancia dell'esistenza, che misura l'eventualità delle scelte fatte.Alcuni che lo compiono possono avere un'attenuante..sono incoscienti nelle azioni, poichè non avendo nulla e non possedendo la carezza materna, sono abituati a prendere quello che hanno gli altri..credendo così che la legge sia uguale per tutti..ma costoro sul momento sono innocenti seppure colpevoli, ma in seguito diventeranno delinquenti incalliti e condannati per la responsabilità dei loro delitti.Chi li costringe a compiere riprovevoli azioni sia che appartengano ad un ceto elevato, che ad un ceto modesto e misero, la colpa verrà rilevata come un succedersi di complicanze vitali per la propria esistenza e una minaccia per la società.Coloro che sono al corrente del MALE perpetrato attraverso le azioni degli altri o attraverso le proprie azioni commettono un delitto senza precedenti in quanto essi sono consapevoli di quanto si apprestano a compiere senza rimpianti, ma con l'accorgimento di disegni preventivati e studiati con la sicurezza della vittoria superiore a qualsiasi dimostrazione d'innocenza poichè essi sono superbi nel dimostrare che sono a capo della natura altrui e ne decidono le conseguenze.La convenienza è una struttura della società odierna in tutti i campi..poco denaro..poco lavoro..poca volontà.poca moralità...allora la migliore soluzione adottatta è il recupero delle probabilità mancanti, attraverso azioni in cui il MALE fa da padrone.. ma non si pensa che la vita è appesa ad un filo e che ad un certo momento stabilito, la si perde poichè il filo si spezza e gli occhi fino a quel momento indagatori per cercare soluzioni ottimali per sè stessi, non ci vedranno più..trovandosi in un buio completo senza la LUCE che risplende..

L'IMPREVISTO..

Tutti aspettiamo qualcosa o qualcuno che non immaginavamo ci potesse accadere senza le nostre speranze, senza i nostri progetti prima preventivati..se questo qualcosa o qualcuno sono piacevoli allora ben vengano nella nostra vita, altrimenti preferiamo naturalmente evitarli.Ma l'esistenza in genere ci dimostra poche volte la sua bontà,ma noi accettiamo di buon grado anche quelle poche volte,in cui accadono queste piccole gioie, altrimenti il nulla ci farebbe sentire demoralizzati e senza alcuna speranza.Quando esso si presenta dinnanzi alla richiesta non espressa,alla dimenticanza di qualcosa che non ricordiamo più o alla speranza demoralizzante poichè non avveratasi,allora l'IMPREVISTO diventa per noi un fuoco d'artificio in cui gli innumerevoli colori rappresentano le possibilità escluse dalla nostra vita e ad un tratto accordateci per un mistero a noi del tutto sconosciuto.Ma noi non vogliamo chiederci il perchè,com'è possibile che sia avvenuto il probabile successo ormai non più sperato,nè ricordato Eppure l'esistenza è colma di occasioni speciali..solo che ce le dosa come un contagocce.. poco alla volta altrimenti ci abitueremmo ad un conforto sempre presente e non distingueremmo la possibilità d'evasione con le nostre forze per abbattere le cirostanze avverse.Com'è piacevole l'esuberanza del momento di gioia, di felicità che prende il cuore di ognuno nel conoscere risultati non creduti possibili,rivedere una persona lontana,ritornare da noi chi ci aveva lasciato avendo compreso l'errore compiuto..com'è confortevole il miglioramento di una persona malata,la vista di un panorama che ci ha mozzato il fiato per la sua bellezza o il contatto con chi amiamo..ma quando tutto ciò diviene usuale la nostra sensibilità si abitua alle suddette circostanze..ma con l'IMPREVISTO diventano uniche..

IL MALUMORE..

Questo termine ci accompagna in alcuni momenti della nostra esistenza sia per occasionalità perdute,sia per menzogne riferite,sia per mancanza di gioia nel nostro essere.Spesso avvertiamo la circostanza avversa come un combattimento da espletare in qualsiasi modo e troviamo la maniera di vincerla,ma quando gli altri ci deludono allora ci sentiamo privi di qualsiasi accorgimento o provvedimento possiamo prendere per togliere la causa in oggetto...Infatti dice un noto proverbio..chi non ci vuole non ci merita.. Alcuni di noi possiedono in genere un carattere accondiscendente verso coloro che dimostrano pienamente di corrispondere alla nostra fiducia,collaborando e dimostrando la loro bravura nel compito che hanno accettato di portare a termine..ma quando ci accorgiamo delle loro bugie,delle loro accondiscendenze,dei loro incredibili sotterfugi per sfuggire alle promesse fatte,allora dimentichiamo la propria disponibilità di conoscenza dell'esuberanza provata, della sicurezza d'aiuto promessa e ci rifugiamo in un silenzio totale in cui conteniamo le nostre delusioni.Ed è in questo momento che chiediamo a noi stessi,in che cosa abbiamo sbagliato..forse nell'accordare la nostra fiducia senza alcuna remora,senza provvedere al diniego futuro che ci poteva essere espresso, nel far comprendere all'altro la nostra disponibilità mal riposta o nell'aver dimostrato un affetto che non sentivano, nè meritavano?Ed ecco sopraggiungere in noi il MALUMORE.. ossia quella situazione di malcontento,di sensibilità dolente che ci dimostra chiaramente quanto valgono gli altri e quanto abbiamo sbagliato nell'accordare la nostra completa fiducia non meritata, nè accettata con corresponsione di rispetto e di amicizia.La vita si espande con continue distrazioni, in cui per molti non esiste il posto di un accordo preso preventivamente,di un appuntamento non rispettato, di una delusione offerta su di un piatto d'argento per una menzogna raccontata all'occorrenza in cui si è dimostrata la noncuranza verso chi è stato gentile e ha dimostrato la fiducia per quello che ha richiesto..allora meglio fuggire da tutto ciò che fa sentire una condotta dignitosa e sincera nell'espletare le proprie mansioni promesse e lasciare il posto alla menzogna e all'opportunità d'evasione in cui sono racchiuse la mistificazione e l'indifferenza totale..

LA PIOGGIA..

Com'è triste quando piove sia per coloro che sono costretti a stare fuori casa sotto un ombrello bagnandosi ugualmente poichè essa penetra e ti fa sentire quell''umidità che si effonde dentro di te,sia per chi la guarda scendere giù a catinelle stanto dietro ai vetri. di una finestra,sia per coloro che per necessità di vita sono costretti a subirla inesorabilmente.Allora la tua mente riflette pensieri tristi che si accompagnano al rumore delle gocce che cadono.Quante volte siamo stati presi dai ricordi di situazioni sfavorevoli che la nostra mente aveva riposto.la solitudine di un tempo passato,di affetti trascorsi che ormai non ci sono più.Guardiamo il cielo scuro e ci sentiamo privi di qualsiasi cosa ci possa rallegrare,la vita ci sembra monotona e il ticchettio ci accompagna come una musica ritmata ma allo stesso tempo priva di allegria e di considerazioni positive in cui il malumore e la schiettezza dei propri desideri, viene offuscata da presentimenti grevi e molto influenti sull'umore che di solito ci accompagna.Le nuvole sono passeggere, ma i nostri problemi diventano aumentando di proporzione, sempre pià forti nella semplicità del discorso preventivamente effettuato per non obiettare la falsa rivincita sull'esistenza stessa.Ogni cosa assume contorni difficili e abnormi, in cui si sottopone la possibilità d'evasione al provvedimento dei singoli risultati.Eppure questi momenti passeranno, così come la pioggia e ritornerà il sole,ma noi non dimenticheremo la vista delle gocce che cadono inesorabili come il trascorrere del tempo che non torna più..

martedì 1 marzo 2011

I RISPARMI..

Ogni uomo nella sua esistenza cerca di risparmiare qualcosa nell'eventualità di quello che gli potrà accadere durante la sua esistenza, malgrado le sue probabilità di penetrare con la mente nei misteri del futuro dell'universo..ma si sa la vita non dà appuntamenti,nè mostra l'avvenire per cui dovremmo essere sempre pronti a qualsiasi evento possa verificarsi.Ma quando abbiamo speso i nostri risparmi per conseguenze vitali,o per necessità d'uopo.. come faremo a mettere da parte altri momenti di recupero crediti della nostra esistenza?E poi tutto questo non ha il significato di avarizia per cui dovremmo privarci di qualche spontanea dichiarazione di sentimenti offuscati dal pericolo dell'avvenire incognito.? Conservare ciò che ci rendiamo conto possa essere utile in futuro è un conto..ma essere avari con noi stessi e con gli altri per poter affermare che siamo previdenti è un altro..A volte capita che per ottenere di più, investiamo i nostri soldi in qualche società non onesta ma che all'apparenza ci dava ogni qualifica di evidenziata concessione di aumentare il proprio reddito.. ma che alla fine è risultata ingannevole e ci ha lasciato senza il becco di un quattrino..che rabbia aver rinunciato a vivere pienamente la propria esistenza,ai desideri che la vita avrebbe potuto esaudire per risparmiare il biglietto della fortuna rallegrata dai propri conflitti che ci hanno indotto al risparmio..e cosa dire quando ci soffermiamo al pensiero della nostra vecchiaia e sappiamo o crediamo di sapere cosa ci porterà l'avvenire per cui se nel caso dovessimo ammalarci, preventiamo gli anni che verranno in una casa di cura privata in cui i soldi non sono mai sufficienti e la vita al momento opportuno si prende gioco di noi facendoci lasciare questa terra in un attimo?E dei nostri sudati risparmi ..cosa accadrà loro?Andranno a chi al contrario non ha riposto la sua esistenza nel provvedere ad un domani incognito e se li godrà pienamente riflettendo che poi quel parente non era così avaro da meritare il nostro disprezzo in quanto ha regalato la possibilità d'evasione contro una monotonia di eventi non felici e pertanto ben vengano i suoi quattrini messi da parte che daranno momenti felici ad un altro...i cui risparmi sono stati un' illusione di recupero e non un'eventualità promettente del futuro non avvertito come tale..