martedì 31 agosto 2010

IL TEMPO..

Il TEMPO esiste... oppure no?Sicuramente la risposta è negativa..esistono come sappiamo dalla creazione del mondo, il giorno e la notte.. ossia la luce e le tenebre..ma il tempo con i suoi orari che ci affannano sia in gioventù che in vecchiaia, sono stati creati dalle recensioni non acquisite con certezza nelle verità umane,in quanto l'uomo nulla conosce e nulla sa con precisa specificazione, cosa si nasconde dietro le sue ricerche e le sue completezze della ricevuta di pagamento officiata dal Creatore di tali successioni, di conseguenze che delimitano le azioni umane.Certamente tutti necessitiamo di quella piccola o grande macchima denominata "orologio" che scandisce le ore per farci conoscere l'esatta proiezione dei singoli movimenti che dobbiamo adottare fin dalla nascita...per alimentarci, per dormire,per riposare,per ottemperare a tutti i nostri doveri in modo da conseguire gli obiettivi fissati, etc..ma in effetti se il TEMPO non esistesse l'uomo come farebbe?Si alzerebbe con la luce e andrebbe a dormire con il buio..e tutte le altre operazioni che compie durante la giornata,oppure gli anni che scandiscono l'età,le varie metamorfosi della vita in merito alle sue applicazioni,le stagioni che variano,le possibilità adottate per migliorare le proprie qualità,gli avvenimenti che configurano le ricordanze dell'esistenza trascorsa,i mesi che assumono un richiamo per quello che si è compiuto o che si dovrà compiere in seguito...non esisterebbero come non ci sarebbero le singole comunicazioni delle ricchezze interiori, che determinano i sentimenti degli orari nascosti dentro ogni uomo.La vita sarebbe un susseguirsi d'operazioni attraverso le quali gli esseri umani si comporterebbero con la chiarezza simile ad una ricetta del medico che per le medesime malattie, dona una cura suffragata dalle sue cognizioni di causa,dalle esperienze precedenti, senza conoscere la realtà diversa di ognuno di noi.Allora perchè preoccuparci dell'avvenire,di un futuro promettente se la spina della corrente ad un tratto verrà tolta e ogni cosa si spegnerà?Perchè l'uomo è nato "avventuriero" di sè stesso,conoscitore in espansione di quello che non gli si permette di conoscere,affermatore di teorie che si espandono nella ricerca della conquista di spazi,di riforme,di concrete configurazioni che approdano alla verità che cerca in ogni istante dell'esistenza e che quando questa si è ravvisata anche solo in parte, si determina la gioia della scoperta,dell'infinito non più immaginario, ma migliore e conseguenziale per la vita degli altri..ecco perchè il tempo nella speranza umana esiste..ma nella realtà, esso è un'utopia degli uomini..

IL PATTO CON IL DIAVOLO..

Tutti conosciamo il "Ritratto di D.Gray" ove l'interprete del racconto per ritrovare la sua anima in cambio dell'eterna giovinezza con il male, alla fine romperà lo specchio,così come Faust di Goethe e in seguito nel dramma lirico di Gounod darà "scacco matto" a Mefistofele..si dice anche..."che la farina del diavolo andrà in crusca"..ma che significato attribuiamo noi a tutto questo?Semplicemente che la vita con i suoi desideri inespressi, talvolta ci fa arrendere di fronte alle difficoltà e pretendiamo l'aiuto anche in quello che prima ritenevamo fosse riprovevole, non domandando più alla nostra coscienza se tutto questo è giusto o diventa il contrario dei nostri principi e della nostra moralità.Vi sono poi coloro che non hanno questa virtù, in quanto non conoscendone la specificazione compiono azioni abiette convinti che sia un loro diritto approfittarsi delle circostanze altrui.Costoro e chi lo diventerà in seguito, hanno stretto il famoso patto per cui la loro esistenza al principio assumerà significati suadenti e persuasivi nella propria confisca dei sentimenti altrui...ma successivamente perderà quella vernice smaltata che affiora nelle loro consuetudini d'essere, per trasformarsi in polvere d'acciaio che li terrà avvinti per sempre.L'uomo crede o quantomeno suppone, che nelle circostanze avverse,nelle demoralizzazioni della propria esistenza, si possano mutare quei principi che fino a quel momento hanno salvaguardato la dignità ed il rispetto della sua persona e che se dimostra una diversa appartenenza alla sua evasione da tali qualità,esse diventeranno all'improvviso diverse come se una bacchetta magica avesse mutato il corso degli eventi.Costoro non si preoccupano delle conseguenze,del male che offrono senza ritegno a coloro che devono usufruire delle singole capacità per farle diventare proprie per ottenere quello che ad essi manca..anzi contribuiscono alla distruzione del soggetto che intralcia loro il cammino..ma alla fine essi non sanno che l'esistenza del bene non ravvisato,nè conseguito farà sentire la voce della coscienza per raccogliere quella pace e quella serenità tanto auspicata nel momento del dolore, in cui si è preferito scegliere l'altra strada apparentemete più facile..ma realmente più tragica..

lunedì 30 agosto 2010

LA NEBBIA..

La NEBBIA è un elemento atmosferico di alcune zone molto umide,in cui i raggi del sole difficilmente penetrano..questo fenomeno accade sia di giorno che di notte.Ma quale significato assume nell'esistenza umana?Un significato preciso nella sua affermazione ..coloro che non vedono ,che non desiderano vedere,che non si accorgono di tutto ciò che li circonda sono avvolti da questa perturbazione anche al buio, in quanto non guardano con elementi di raffigurazioni indirizzate verso la verità, che tentano di offuscare con la mediocrità dei loro presupposti che ritengono siano validi per l'esistenza che si sono scelta.Costoro sono delle persone senza carattere,che hanno timore d'includere nella loro vita l'apprensione,le successive battaglie e l'eventuale sconfitta dei loro proponimenti.. ma che in alcuni casi, potrebbero anche diventare una vittoria se si assumessero le proprie responsabilità sugli eventi futuri.Costoro hanno decretato che non vale la pena obiettare, cercare una trasformazione della propria caretteristica 'd'essere, ma configurano la singola esistenza con gli occhiali che ritengono li riparano da qualsiasi perturbazione che la vita possa loro mostrare e che al sicuro dal riparo dalle evenienze future, si concludono in sintesi totale per la loro combinazione d'essere adottata, in cui la NEBBIA fa vedere ben poco.Ma nel momento in cui essa si diraderà, allora comprenderanno che aprendo gli occhi la vista è ben precisa e che hanno perso sè stessi nella grande emancipazione che l'esistenza offre ad ognuno..

LA CORAZZA DELLA PERMALOSITA'..

Essere permalosi significa essere sensibili,poichè quelle piccole sfumature avvertite nel cuore di chi le soffre, fa di costoro un bersaglio facile alle "pochezze" degli altri.Nella vita quasi tutti si mettono la CORAZZA DELLA PERMALOSITA' per non subire quelle piccole fitte che fanno tanto male al cuore delle persone che sentono la cattiveria, le frecciate di coloro che ne sono spietatamente coinvolti.Costoro si sono creati un fermo proposito attraverso questa modificazione della propria vita, assumendone le caratteristiche dell'indifferenza totale di fronte a delle perturbazioni che in caso contrario, stravolgerebbero l' esistenza di chiunque.Differentemente coloro che ne sono privi, soffrono per la completa effervescenza della cattiveria altrui, in cui emergono sia la meschinita' che il potere di sopraffazione.Coloro che tendono al comando,alla prevaricazione,alla completa padronanza di sè stessi sul prossimo non concorde con i loro principi, per pubblicizzare i sogni distrutti degli altri,per dimostare le ragioni ottenute sugli sbagli degli altri,credono di aver trovato la possibilità di enunciare la singolare fisionomia delle reclutate evenienze d'impossessarsi delle speranze altrui,dei sentimenti altrui,per modificarli nelle singolari attività di recupero crediti dei loro fallimenti.L'uomo spesso non divide la presunzione dalla rigorosa condizione che la natura offre durante il percorso della vita, con la sofferenza e le preoccupazioni per migliorare sè stesso, per far maturare le rispettive condizioni di grande responsabilità verso la propria essenza d'essere e coloro che lo circondano,per cui decide di addebitare a coloro ch' egli crede più deboli le proprie disfatte,le proprie sconfitte ..anche rivolgendo lo sguardo sulle determinazioni altrui di cui ne fa un uso con un dialogo diffamatorio in cui cerca di far prevalere le proprie azioni,le singole affermazioni..costui dimostrerà sempre la viltà dei sentimenti offuscati dal rancore che ha dentro di sè e che nutre sconvolgendo l'esistenza degli altri...

TENERE "IL BRONCIO"..

Questo termine non consuma molto spazio nella vita dell'uomo, poichè nutre breve tempo nella sua chiarezza di pensiero,in quanto chi ne è avvinto non trascura il momento dell'avvenuta pace.Ogni uomo crede che nell'attimo delirante in cui i sensi dell'ira e della prognosi riservata in cui si correggono le varie successioni che modificano il carattere, si prende coraggio e si diventa un disprezzo per la vita degli altri e conseguentemente ne dimostra il significato.Ma talvolta successivamente, trascorso l'attimo della sua perturbazione fisiologica, nella quale si è sentito padrone nella prospettiva di ammaliare con le sue rimostranze colui che gli stava di fronte,ha richiesto la presentazione della propria libertà con la sua volontà d'ammissione, per aver ferito chi non si aspettava questa sincerità di scolorita sembianza di opportune qualifiche.Nella vita la spontaneità di comunicazione è valida, quando gli altri sono coerenti con le nostre condizioni di spirito,ma se costoro a volte turbano la quiete che possediamo ed hanno diverse direttive di cognizione di cause differenti, allora si diventa un'altra persona per demolire e definire la propria specificazione dell'avversario che si è permesso di contraddirci.Non si dovrebbe allora mai dire la verità,poichè questa potrebbe non essere accettata..ma l'uomo a volte non conosce a fondo questo sistema che se lo definisce "antiestetico" per le sue capacità d'essere , farà la fine di colui che non ha compreso la sua non dirittura morale esistenziale, che nutre la chiarezza umana.Bensì costui si servirà degli altri, appofittando barbaramente della loro bontà d'animo,per espropriare quelli che crede siano i suoi diritti...

domenica 29 agosto 2010

I PICCOLI DI PODRECCA..LE MARIONETTE E I BURATTINI..

Chi non ricorda le marionette con i fili di Podrecca e i burattini che si muovono con le mani dell'uomo?In ambedue i casi sono e restano figure senz'anima, poichè quella la possiede l'uomo che li guida.Anche nella vita vi sono coloro che si comportano come se fossero esattamente manipolati dagli altri,senza una priorità che li differenzi nelle loro scelte e e nelle loro azioni che determinano una spettacolare e provata composizione durante la quale si esibisce la neutralità personale e non quella coadiuvata nell'insieme.Si dice che colui che nasce "pupazzo" morirà tale nella realtà dei piccoli di pezza..ma ovviamente nell'esistenza coloro che si comportano alla guisa delle marionette, non raggiungeranno mai la ricchezza del proprio essere attraverso le numerose divergenze e le proibitive cospirazioni che il destino della vita unisce a discapito dell'essere umano. Certo è molto comodo assorbire come una carta assorbente le idee degli altri ma..a volte queste sono collaudate secondo il proprio costume d'ipocrisia e di speranze abbandonate,per cui nel tranello incustodito dell'avversario, ci saranno le maglie della sua individualità e non quelle di chi vorrebbe mutare le sue disponibilità per un avvenire migliore e non ravvisato "migliore".In tal caso chi si assume le proprie responsabilità di fronte all' eventualità che l'esistenza pone ad ognuno di noi,sarà sempre e ripetutamente coadiuvato dalle proprie esperienze che lo aiuteranno a maturare i propri conflitti e non ad aderire alle controversie, seppure apparentemente decisive per l'esistenza distratta dalla propria negligenza..

ELEMENTARE WATSON..

E' la sintomatica frase che S.Holmes dice al suo amico dottore aiutante, quando dopo una conversazione che sincera le risultanze dell'indagine, afferma che la soluzione trovata è ELEMENTARE..Quante volte nella vita, gli uomini approfondiscono questo concetto dopo avere sbagliato contando erroneamente sulle proprie capacità d'intuizione, che al contrario con gli avvenimenti successivi hanno dimostrato l'ingannevole apparenza sotto mentite spoglie la frode, che in seguito verrà scoperta.?La vita cela allo sguardo d'attenzione, la sincerità dei ragguagli di ogni singola situazione per poi esporli durante il cammino intrapreso, in modo che colui che si trova in quel percorso dovrà rinunciare ai propri diritti affermati con l'esigenza del momento, per la probabile riuscita dell'appannaggio di chiusura con la stessa soluzione trovata,Ma nessuno vuole rinunciare alla propria esperienza,alla propria individualità, in quanto l'espressione di tale manifestazione rincuora gli animi deboli accelarandone i battiti della specifica riuscita nella quale si troveranno quelle soluzioni tanto attese.Purtroppo nel migliore dei casi, quelle soluzioni si troveranno solo in parte..l'altra parte andrà perduta poichè l'uomo non ha compreso l'inganno celato all'inizio del tragitto compiuto e che alla fine si dimostrerà ELEMENTARE per cui il detto di sopra, avrà una certezza che l'esistenza è un indovinello, la cui soluzione è sempre decretata dopo mai prima..

venerdì 27 agosto 2010

LA SCOPA..

Oggi il termine "scopare" assume un significato ambiguo e malizioso,in relatà la SCOPA può essere assunta come simbolo di ordine e di pulizia,strumento principale ed essenziale nelle mani della brava padrona di casa ,che come "nonna papera" rifiutava categoricamente l'uso di strumenti sofisticati moderni,Ci fu un tempo in cui alcuni buontemponi fondarono il partito della scopa,con tanto di simbolo chiaramente esposto sui manifesti elettorali, mentre oggi il simbolo prevalente è lo spadone maneggiato dalla Lega.Nella vita dell'uomo questa rappresentazione dovrebbe assumere quelle finalità in cui il significato essenziale recupera l'ordine e la chiarezza d'essere considerato preciso e onesto nelle sue avventurose vicende che l'esistenza gli fa apparire..per cui la possibilità di questa conquista, si ottiene solamente con la dichiarata pulizia di cui sopra.Purtroppo l'umanità difficilmente esegue questo tipo di lavoro per riassettare le conoscenze e le coscienze in cui si è dimostrata aldisotto delle sue possibilità e per cui necessitano le pulizie straordinarie,allorquando ognuno di noi, prenderà in esame la propria evenienza di quello che ha compiuto..in tal caso le correzioni di una simulata ramazzata, avverrà con la specifica nettezza dei propri errori commessi durante il percorso della vita,L'uomo è aspirante rivoluzionario e molto disordinato in tutto quello che compie, per cui non ritiene se non in casi difficili,ripulire la sua coscienza in modo da esserne degno..allora le vicende della vita lo faranno al posto suo, al momento opportuno..

giovedì 26 agosto 2010

I SOGNI NEL CASSETTO..

Chi non ha un SOGNO NEL CASSETTO? Tutti gli esseri umani hanno conservato nella fantasia la richiesta non verificatasi di un qualcosa desiderato e non avveratosi.Perchè la vita è così severa anche nella gioventù, quando tutto appare facile e spontaneo..quando ogni cosa da prendere ci sembra alla portata delle nostre fantasiose ricchezze d'idee in cui si mantengono le possibilità dell'apprensione della richiesta, con la convinzione che tutto ci sarà possibile,che tutto si avvererà,dipenderà solamente dalla nostra capacità e dalla nostra volontà di precisione e di avvedutezza affinchè i nostri sogni si realizzino secondo le nostre visioni del futuro che promette ma che in seguito, non manterrà la possibilità di richiesta fatta.Perchè sognare è bello..ma la realtà della vita è ben altro.Ogni uomo crede o almeno suppone, che negli anni a venire nel futuro,ogni probabilità dei suoi percorsi affermativi voluti dai suoi opportuni conseguimenti e dalle sue specifiche riduzioni dell'esiguità della realtà, configurata attraverso le proprie esperienze,possano determinare la creatività desiderata e concepita senza quegli ostacoli che al contrario, gli si presenteranno più numerosi di quanto avesse in realtà preventivato..esiste una forza chiamata "destino" che si opporrà con energia determinata di fronte all' eventualità della vita ch s'interporrà con vigore e con delusione alle possibilità richieste per l'attuazione dei propri desideri..pertanto non sempre ciò che speriamo avvenga accadrà..poichè talvolta la fantasia lascia il posto alla realtà della vita, che nasconde con la nostra precarietà quei sogni tanto amati nel nostro cassetto..

SALOME'..LA DANZA DEI SETTE VELI..LA LUSSURIA..

Se ben ricordiamo SALOME' promise questa danza al re Erode per averne in cambio la testa del Battista..in questa danza ella si tolse i sette veli per comporre le sue note con la Lussuria del sovrano, in modo tale che alla fine avendoglielo promesso e annebbiato dalle sue movenze mantenesse la parola data.Ma nella vita di ogni uomo, quante volte questo termine "Lussuria" viene considerato affinchè i sensi prendano il sopravvento sulla vita dell'essere umano?Si nasce con l'Innocenza del fanciullo,seguita dall'Ingenuità, ma con il trascorrere degli anni e quindi con la Maturità.nasce l'Ipocrisia che si avvale di tutte le circostanze per superare ogni difficoltà ed essere creduti con la forza della Volontà...in seguito si guarda la realtà dei beni materiali come il Denaro che porterà quello che vi è nascosto nel'animo umano, con la "Lussuria" dei desideri approvati dai sensi per qualificarsi nel regno di coloro che ne sono avvinti..ma la viltà di tali proporzioni è in agguato per cui chi si serve di questi ragguagli, cercherà di sostenere la capacità dei propri vizi in cui si evidenziano le scarse opportunità che la vita offre per la valutazione dei sentimenti.Alla fine la Morte porterà via ogni cosa..tutto sarà perduto e SALOME' che nelle vita umana ha nuovamente rappresentato la danza dei sette veli, espropriandosi degli abiti per togliere all'uomo qualsiasi possibilità d'evasione dalla pronunciata Lussuria e dal pentimento del percorso compiuto,avrà colmato la sua ricchezza con un senso di rammarico per dover lasciare ogni possedimento alla fine della vita...

mercoledì 25 agosto 2010

L'OPERA..

I melomani amano con eccessiva finalità l'OPERA.I veri intenditori occupano un posto di loggione,poichè non potendo permettersi il prezzo stabilito,si accontentano d'ascoltarla anche così..essa è composta da un dramma narrato attraverso la musica in cui si avvertono le vicende ma esse si spiegano con la melodia dei suoni elevati nel canto, di coloro che l'nterpretano.Se nella vita questa combinazione di vicende narrate attraverso la musica, esistesse... forse molti errori non si attuerebbero in quanto la melodia espone con chiarezza i sentimenti ravvisati in quella determinata sistuazione e non si cercherebbero attenuanti per dimostrare che la semplificazione dell'errore commesso non esiste affatto.Coloro che intrepretano il melodramma, al termine quasi sempre si condannano da soli attraverso la morte..l'essere umano non si condanna mai, poichè si esclude da ogni vicenda con l'affermazione..non lo sapevo.. oppure.. non sono stato io..per cui la sua salvezza avverrà in seguito con la sua dichiarazione d'effetti, dimostrati con il sotterfugio e la viltà..ma in altri casi costui dovrà pagare il prezzo dei suoi peccati, senza trovare la morte con la sua mano.. ma per quella di altri che lo confineranno lontano dalla società.Ed ecco che anche nella vita l'OPERA si è conclusa..al termine della quale i buoni saranno premiati e i cattivi esiliati...

DON CHISCIOTTE E I MULINI A VENTO..

Il noto personaggio del racconto di Cervantes dimostra quanto sia futile il vagabondare per ritrovare quello che la fantasia immagina che vi sia..e al contrario, la realtà toglie qualsiasi illusione si cerchi senza dimestichezza con la proprietà del momento e non di quella che si era configurata.Come il cavaliere errante che crede di combattere con degli enomi giganti con le braccia rotanti ed invece sono le pale dei "mulini a vento",così l'uomo fantastica sull'esistenza futura per trovare quelle determinate visioni che la fantasia gli ha procurato nei momenti d'abbandono e attraverso le quali modifica la realtà d'immagine, scoprendo in seguito che il tutto non esiste,che le sue considerazioni assumevano un'altra forma di fronte alla realtà..per cui sarebbe stato meglio non sognare, ma provvedere alle necessità del caso.Anche nel momento della raccomandazione verbale in cui si esprimono i propri timori,in cui si cerca di dare consigli appropriati per l'occasione d'affrontare...talvolta sarebbe meglio tacere,poichè contro i "mulini a vento" cioè coloro che non vogliono ascoltare, è del tutto fuori luogo l'accertamento di tale configurazione.Nella vita ognuno vuole esprimere la propria opinione per suffragare le singole tendenze mirate a far comprendere che la questione è sbagliata o esatta da quel punto di vista..ma che potrebbe essere al contrario se osservata da un'altra ottica.Purtroppo nessuno di noi, talvolta è ben disposto ai consigli altrui,dimostrando la propria indifferenza o trascurando i consigli ricevuti..per fare posto alla fantasia che sì..farà sognare ..ma che ci darà l'immagine dei giganti invece delle pale dei "mulini a vento"..

LA PAGLIUZZA E LA TRAVE..

Gli antichi pensavano che gli dei avessero dotato gli uomini di due bisacce da portare appese al collo ..una che pendeva davanti piena dei difetti e degli errori altrui,l'altra che pendeva sulla schiena con i difetti e gli errori propri.. per questo ognuno è portato a vedere con facilità il male del prossimo,mentre considera con benevole tolleranza i propri difetti.In tempi più recenti, lo stesso discorso viene sviluppato con la famosa parabola della pagliuzza e della trave.. ..perchè fratello,vuoi togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo vicino,mentre non vedi la trave che è nel tuo occhio?..Pensa prima a togliere la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene, per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.Queste sagge parole troppo spesso dimenticate,fanno sì che noi siamo sempre pronti a stigmatizzare ogni più piccolo errore del nostro prossimo,mentre con benevole compiacimento giustifichiamo i nostri.Come accade anche per le diverse correnti esistenziali, è molto più facile criticare le opere altrui, guardandosi bene dall'intervenire personalmente.. è più semplice distruggere che costruire.La società si difende con le stesse armi per evidenziare quello che si compie per ottenere la ricchezza di cui si crede sia conformata la felicità,nascondendo provvidenzialmente le causalità di tale ricerca.Appunto per questo motivo,i componenti della preziosa demoralizzazione della sintetica e flebile consuetudine d'appropriarsi di quello che si crede sia determinante per la propria vita,adducendo alla propria vista, la trave della discordia degli altri,facendo assumere alle potenzialità altrui, la necessità d'evasione dai propri obblighi, in quanto la pagliuzza contenuta nei propri occhi, si chiude con la ricerca della trave altrui..

L'ARISTOCRAZIA..

Questo tipo di formazione della specifica rinomanza nell'esistenza di grandi e consolidati rapporti di famiglie altolocate che nel tempo è andato esaurandosi sempre di più, viene considerato da molti obsoleto per le vicende che la vita propone ogni giorno agli esseri umani.Oggi sono rimasti in pochi a difendere questo programma di caratteristiche speciali, in cui viene dimostrata la loro alterigia e la loro preziosità dell'esistenza umana, di fronte a coloro ch'essi considerano sempre la "plebe" della società.Costoro non hanno compreso che la propria nascita è dovuta ad un caso..e che questo va considerato come un dono d'omaggio verso coloro che ne sono privi e pertanto non si devono ritenere superiori, nè concepire momenti perseveranti al disprezzo e alla concessione della loro presenza ammettendo alla loro vista, la specie che ritengono medesima ai loro principi e alle loro regole,eliminando gli altri facendo finta d'ignorare la loro esistenza per non compromettere l'alto lignaggio a cui sanno d'appartenere.Nel Vangelo GESU' dice..che gli ultimi saranno i primi...ma costoro hanno dimenticato il privilegio della nascita,abusando del loro potere e comandando agli altri l'attenzione che deriva dal loro sangue blù..I comportamenti sono del tutto sprezzanti e modesti nell'apparire sempre più ristretti nelle loro obbligazioni d'essere presenti alla vita di tutti gli altri..si concedono in rare occasioni e fanno della loro vita un perenne conforto delle proprie esigenze a discapito di qualsiasi essere umano sia giudicato inferiore alle loro disponibilità..non concedendo nulla, ma pretendendo "tutto."Al termine del loro percorso,essi si troveranno in mezzo alla "plebe" e guarderanno con occhi sgranati gli altri procedere, mentre essi rimarranno in quel luogo per imparare le "buone maniere"..

LA DISTINZIONE..

Che significato assume questo termine dinnanzi alla personalità di un uomo?Apparentemente sembrano tanti..ma sostanzialmente ne specifica solo uno.. l'evidenza della sua fisionomia..la specifica eleganza in tutte le sue svariate forme dell'esistenza che richiama lo sguardo all'attenzione della propria esistenza, nella quale si sono verificati eventi positivi e negativi,ma durante i quali l'uomo si è elevato per il suo "manierismo d'essere"..una persona che si distingue dalle altre, per signorilità di movimenti e di profondi sentimenti,per le qualità che determinano la sua maturità d'espressione,per il silenzio dovuto e obbligatorio in circostanze giudicate non conformi ad un'educazione precisa ed equilibrata.Il tutto si chiama "DISTINZIONE" e determina per coloro che la possiedono una figura elevata al disopra della media, che in generale sembra allontanarsi dalla probabilità di diventarlo.Oggi come nei tempi andati, la sembianza di tale proponimento era accettata solo da coloro che avvertivano nei propri colori della specificazione d''essere diversi, sia per il comportamento, che per l'abbinamento dei varii compiti che l'esistenza offriva con le stesse modalità ad ognuno..ma pochi erano e sono coloro che hanno accettato la modificazione che risulti dinnanzi alla pochezza degli altri.Questo termine occupa un posto speciale nella solidale famiglia di coloro che sanno di essere "una qualità e non una quantità"..ma tutto ciò si deve ottenere con un rigoroso atteggiamento della singolarità effettuata su precisi esperimenti.. di non parlare mai contro gli altri,del denaro che si possiede,della propria avvenenza o della propria cultura,esibendo sè stessi in un circo di rappresentazioni varie in cui coloro che si ritengono i protagonisti sono al contrario, i pagliacci che si travestono per suscitare l'ilarità generale..ed è proprio questo esemplare della razza umana, che fa divertire e ammiccare coloro che al contrario possiedono la DISTINZIONE per dimostrare d'essere all'oscuro di ogni evento della vita..e che al contrario pur conoscendo le risposte,tacciono per consolidare la propria qualità d'essere...

"GLAMOUR..TRENDY..TRASH"..

Questi termini sono oggi d'uso corrente per il dialogo tra i giovani e coloro che desiderano apparire tali.Il primo determina la parola "fascino"...nella fotografia.nella moda,nella bellezza..cioè in tutto ciò che possa fare tendenza,per una novità, per sedurre, per sentire una sensualità più elevata,famoso il film di W.WYLER del '34,...mentre il secondo indica le nuove ed ultime rappresentazioni per la moda...per il cinema,per la televisione etc..l'ultima al contrario è proprio sinonimo di "spazzatura"..tutto ciò che non vale nulla.. in sintesi, una forma di livello culturale molto basso.Anche nelle altre visioni della vita, questo significato assume un tono dispreggiativo per fare comprendere che la visione dell'insieme, non ha certamente quei requisiti da recuperare in un certo sodalizio con la ricchezza della propria fisionomia, che determini la qualità della ricercata eleganza.Se questi significati si richiamassero alla presenza della vita umana, si dovrebbe constatare che ognuno di essi sana o colpisce l'individuo nella sua proprietà d'essere.L'uomo attraversa periodi di grande bellezza dovuta alla sua natura che completa la configurazione con i suoi gesti,le sue azioni,i suoi provvedimenti per migliorare sè stesso e coloro che gli sono accanto..ma quando costui si abbandona all' eventualità della vita senza procedere in alcun senso per dimostrare l'inefficacia del momento cruciale che attraversa allora, queste ultime parole significano la sua sconfitta. Ma ci si chiede.. perchè l'uomo cerca di gettare via ogni cosa che ha conquistato, ritenendola ormai inservibile per le sue successive fasi dell'esistenza?Forse considera il tutto una mediocrità tale, che deve essere gettata via senza alcun rimpianto?Non è possibile..anche le piccole cose che inavvertitamente sono ridotte allo scrupolo provato e alla sincerità d'animo eseguita con fasi diverse nella sua esistenza, sono servite allo scopo di migliorare la sua elevata e non compresa finalità d'essere, in cui si è formata la sua personalità e la maturità della vita.Ne consegue che ogni elemento,ogni avvenimento,ogni antica tradizione che in seguito abbiano fatto posto alle nuove tendenze, serviranno a dimostrare che il passato ha educato coloro che vivevano a quel tempo e che il presente educherà coloro che designeranno il domani..

lunedì 23 agosto 2010

LA RESPONSABILITA'..

Un concetto difficile da interpretare se non si possiedono quelle qualità per affrontare le varie opportunità che l'esistenza impone a tutti gli esseri umani.Quante volte abbiamo cercato di sfuggire a degli impegni che non sentivamo d'accettare con la crudeltà della fuga, per poi abbandonare la propria individualità di fronte alle conseguenze di un'evasione decretata dalla nostra viltà?..Quante volte abbiamo deciso che quell'occasione non configurava il nostro intervento per non addebitarci conseguenze che giudicavamo inopportune e difficili per la nostra esistenza?..Noi siamo sempre pronti alla decisione di non approfittarci delle preoccupazioni degli altri,in quanto le nostre non le possiamo sfuggire, altrimenti decreteremmo il proprio insuccesso con conseguenze che delimiterebbero l'oppportunità di un miglioramento futuro..ma per quanto riguarda quelle altrui, il discorso è diverso..perchè intrometterci nelle vicende di coloro che non fanno parte della nostra vita, per sentire e demolire le loro difficoltà aggiungendole alle nostre?L'egoismo e la superficialità umana, per non parlare dell'indifferenza e la capacità d'annientamento di essere lontani nella vita degli altri,sono attributi che l'uomo ha sempre cercato d'ottenere per sentirsi libero ed escluso dagli avvenimenti che non lo avrebbero intralciato nelle singolari richieste dei suoi provvedimenti..perchè allora prendersi quelli degli altri?Perchè intervenire con suggerimenti di sovvenzione capace d' aiutare chi in quel momento ha necessità di provvedere alle proprie causalità,quando esiste la probabilità dell'insuccesso?La cosa migliore appunto, è la dimostrazione pratica del silenzio, oppure della fuga avveduta e non corretta dalle difficoltà che si potrebbero incontrare.Ma la vita è imprevedibile..quello che oggi succede agli altri...un domani potrà accadere anche a te..

ETICA ED ESTETICA..

Coloro che durante la loro vita hanno modificato il proprio modo di vivere per affrontare le vicissitudini che s'interponevano nelle conseguenziali successioni della singolare affermazione in cui si evidenziavano le possibilità d'usufruire dell' efficiente e sintomatica avvenenza in cui si dimostravano la proverbiali sicurezze dell'essere umano, hanno sempre modificato anche l'ESTETICA della propria e sintetica moralità della vita stessa.Anche con la decisione della piccola considerazione della conseguente consistenza nella corretta volontà delle proprie azioni questa decisione viene presa con l'ineluttabilità degli eventi, in quanto ognuno sente la chiarezza dei futuri addobbi che ogni uomo vuole inserire, con la fiducia in sè stesso per poter affrontare con certezza le eventuali opportunità che l'esistenza offre quando se ne sente l'occasione.Sia l'ETICA che l'ESTETICA sono due concetti che dovrebbero essere uniti nella permanenza terrena, in cui si manifestano le opportunità dell' equilibrata confidenza con gli altri e con le vicende dell'accaparramento delle opportunità altrui, per considerare la propria una splendida occasione dell'inseguimento della rispettiva esigenza della rocambolesca avventura dell'ignoto.Allora ognuno, si dovrà rimettere alla pari con gli altri, per sentirsi migliore in ambedue le necessità ove si configurano la bellezza e la dignità dell'uomo..

domenica 22 agosto 2010

LA CORREZIONE..

Questo termine presenta varii significati..nell'espressione verbale,scritta,nel disegno non corretto,nelle confidenze pronunciate in un momento doloroso in cui si esprime la viltà dei sentimenti,nell'appropriazione indebita in cui si carpisce la beneficenza dimostrata dagli altri con la sincerità dei propri ed essenziali concetti d'amore che in quel momento non corrispondono alla verità designata etc ..ma la vita dimostra ad ognuno che vi è sempre una CORREZIONE da eseguire, sia con le parole,che con i gesti,che con le azioni,che configurano la fisionomia dell'individuo con la rappresentazione di sè stesso.Il paragone si determina con quello di un sarto che dovendo confezionare un abito su misura, ne ragguaglierà le singole imperfezioni per assicurare al cliente un'opera degna del suo lavoro che risulterà precisa e concordante con il compenso richiesto..così accade nella vita degli uomini.Essi dovranno affrontare diverse tematiche del tragitto da percorrere,pertanto le modifiche, le correzioni effettuate saranno la maturità,la consapevolezza e i sentimenti non espressi delle vicende affrontate senza queste determinazioni che recherenno un fututo migliore e colmo di ricordi che determineranno le prove affrontate e che in seguito modificate, hanno contribuito non solo alla propria maturità,ma che hanno conseguito la ricchezza dei sentimenti altrui.E' necessario usare la matita correttiva sia blù che rossa, poichè gli errori gravi saranno codificati come un preciso passaggio alla rivoluzione totale dei propri insuccessi..mentre quelli blù dimostreranno la capacità d'intransigenza alla modifiche da effettuare.Pertanto, sia la grafia che la singolare capacità di colloquio dimostreranno quanto sia mutato l'uomo attraverso i propri errori..e quanto abbiano suscitato e modificato in lui le CORREZIONI applicate..

L'OFFERTA..

Si afferma che dopo la domanda vi sia l'OFFERTA..ma talvolta la prima non è stata proferita per cui la seconda diventa un principio importante nell'esistenza umana,in quanto si determina una precisa consapevolezza di quanto sia importante offrire senza nulla chiedere in cambio.Coloro che si addebitano questa sensibilità sono i cuori più esposti alle difficoltà della vita, poichè nulla riesce a suffragare i loro dolori,le loro precarietà dell'esistenza,le sofferenze private dalle gioie in quanto si determina la parola OFFERTA con la realtà della vita stessa. Nulla vieta a chi dimostra tale principio di trasformare la risultanza dei singoli momenti di dolore, con la proprietà della specifica compromissione di quanto si è donato...ma è in quel momento che l'essere umano decide della speranza non mantenuta e della viltà della decisione non confermata.Nulla viene chiesto o domandato, ma è la stessa figura umana a sentire questa grande finalità per amore del prossimo e dell' assicurata conseguenza che la propria debolezza conferma nelle svariate configurazioni d'affrontare senza le preoccupazioni di ciò che si crede di ottenere o di resuscitare in coloro che sono avulsi da tale sentimento.Offrire senza chiedere il corrispettivo pagamento per non sentire la parola ..grazie..significa restare in silenzio con la propria finalità per dare a colui che non la possiede, la capacità di comprensione, di affetto non pronunciato, nè reclamato con la speranza del domani e dell'avvenire, che certamente porterà dolori e proverbili dimostrazioni in cui si dovrebbero avvertire le conseguenze di tale mancanza..ma purtroppo, non tutti hanno dentro di sè questa considerazione d'amore..pertanto per costoro la vita sarà un colloquio con sè stessi e non un colloquio con la riunione della certezza di un avvenire migliore insieme agli altri..

LE VACANZE

Tutti aspettano con ansia il periodo estivo per andare in VACANZA per riposarsi,per distrarsi,per divertirsi,per fare nuove conoscenze... ma soprattutto per visitare quei posti incantati dei "depliants".Quando finalmente giunge il termine fissato..si parte e via..si lasciano i pensieri a casa,le preoccupazioni,le difficoltà, per inebriarsi verso l'avventura.Nella vita di ogni uomo la VACANZA è questa..ma nella specificazione dell'esistenza dimostrata durante gli anni trascorsi, questo termine si avvale delle specialità di conferma nelle esplicite e sperimentali conseguenze dovute all'appropriarsi di quello che si complica con la propria sensibilità di fronte alla pecuniarità della vita.Se tutti fossimo presenti alle rispettive chiamate che la ricchezza degli eventi ci dispone per verificare la nostra preparazione, non ci sentiremo mai in grado di avvertire l'importanza delle ferie anticipate e non corrisposte in quanto la sovvenzione degli appalti non costruiti, determinerebbero l'insoddisfazione trattenuta con infinita delusione per i mancati e speciali risultati che si ottengono solo con la familiarità delle parole.. decoro e dignità..ma se al contrario la vita è stata una conferma della nostra proverbiale insicurezza e dalle conformità in essa contenute, allora ci sarà la necesssità delle VACANZE che dimostreranno quanto lavoro è stato trascurato per assicurare la forma di tale evenienza e che tale insuccesso è dovuto alla propria direttiva non eseguita...

venerdì 20 agosto 2010

L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE..

Quello che non possediamo e lo guardiamo nei confronti di un altro, si dimostra ai nostri occhi sempre migliore di quanto noi abbiamo, poichè il famoso detto di cui il titolo sopra, quello che hanno gli altri diventa superlativo ai nostri confronti e ci auguriamo in un futuro prossimo, di poterlo recuperare con le nostre forze anche se le difficoltà incontrate sono maggiori di quelle previste.Nella vita di ognuno di noi, la creatività è un dono da invidiare,la genialità è un significato di voler possedere,gli attributi che sono alla base della vita di cui l'esistenza ci fa partecipi diventano per noi desideri nascosti ed in seguito approvati con la stessa sicurezza di chi non ha saputo spendere il proprio tempo per consolidare gl' interessi e la ricerca affannosa di tutto quanto abbia un significato di equilibrio riportato alle nostre possibilità.Non tutti riescono purtroppo a diventare quello che vorrebbero essere, allora si accontentano di guardare con mestizia coloro che secondo i loro principi di valutazione, si servono della vita stessa con espedienti varii per appropriarsi di quanto secondo le proprie possibilità si riesce ad ottenere,senza il minimo scrupolo di coscienza e di rispetto.L'ERBA DEL VICINO..etc appare sempre un sogno di grande speranza per coloro che desiderano la voluttà dell'esistenza altrui, per sentire, per godere, per completare la ricchezza che essi non hanno saputo conquistare..ma costoro non hanno compreso che ognuno di noi ha la vita che si è preparata con sacrifici,con rinunce e con amore verso la dignità e il rispetto di cui necessita ogni individuo..e non bisogna guardare l'eccelsa opulenza esposta da chi non dà un esatto e completo significato a queste parole..per cui l'esistenza ha negato loro l'opportunità di scambiare le fasi della sincera affermazione di questa frase, che non conseguirà alcun risultato di chiara rappresentazione finale della propria opportunità d'essere..

L'EUFEMISMO..

Oggi si usa indorare la pillola con termini edulcorati per esprimere concetti sgradevoli.Questo termine deriva dal greco il cui significato indica..buon parlare...Oggi il cieco viene definito"non vedente" il sordo "non udente"i bidelli personale non docente,lo spazzino operatore ecologico,per non parlare di onorevoli che di onorevole hanno ben poco o del nuovo termine entrato in uso da poco "escort" per definire il mestiere più antico del mondo.Le nuove tecniche illuminano le tenebre, con aspetti sempre più sgradevoli e più effervescenti per coprire la realtà d'immagine che un tempo qualificava la specifica completezza nell'accurata mansione che si era scelta.Oggi le persone medie, quelle che si definiscono altresì spettacolari evidenze dell'esistenza programmata secondo canoni d'equilibrio in sospeso e non trattenuto con corde di qualifica sostitutiva alla certezza della concretezza della vita,si determinano con l' apparente qualifica non concordata con le prospettive antiche.Anche coloro che dovrebbero aiutare la padrona di casa nelle faccende domestiche, vuole essere definita collaboratrice familiare, in quanto la sua professionalità deve essere innalzata di fronte alle categorie inferiori .La vita ci prospetta la ricchezza dei termini usati per qualificare qualsiasi lavoro che un tempo era considerato umile..ma che oggi anche con le tecnologie avanzate, questi concetti non esistono quasi più..è difficile reperire un ebanista,un decoratore,un idraulico,un falegname,in sistesi qualunque artigiano sia provvisto di quelle neccessarie competenze che la società richiede per risolvere piccole e grandi problemi della vita quotidiana.Ma il concetto della parola EUFEMISMO sarà sempre coniugato con la perfetta consuetudine di dare valore a colui che non lo possiede...

ACQUA LONTANA..NON SPEGNE IL FUOCO..

Coloro che si avvicinano troppo al fuoco, in realtà corrono il rischio di bruciarsi..anche perchè l'acqua è rimasta lontana dal luogo dell'incendio..Nella vita gli uomini amano come, si suol dire, "attizzare" il fuoco con le loro invisibili chiarezze di complicità recluse nell'intendimento delle proprie cattiverie..ma quando gli altri non sanno difendersi poichè l'acqua ossia quegli accorgimenti che sottraggono la propria esistenza all'altrui misura, allora essi diventano poco raccomandabili in tutte lo loro capacità d'essere.I problemi che ognuno di noi deve affrontare nella vita sono sempre vicini..essi non sono mai lontani in quanto si predispongono alla presenza di tutti senza risparmire nessuno.Mai avvicinarsi senza un rimedio d'evasione poichè coloro che si divertono alle spalle di quelli che sono ignari di quanto avviene dietro di loro,accadrà che l'acqua disponibile non suffragherà l'incolumità di chi non è predisposto alla sua salvezza.Quando un individuo sceglie attraverso le sue conosciute riflesssioni, senza intermedie conquiste nelle quali si avvicendano le svariate problematiche dell'esistenza dovrà in primo luogo concedersi una pausa di chiarezza e di riflessione accendendo dentro di sè, un piccolo fuoco che non divamperà senza l'aiuto di chi viene chiamato alla sua difesa..ma se costui non darà luogo alla manifestazione dell' assicurata prevenzione nella quale il fuoco sarà l'elemento determinante alla preecisione di colpire chi non sta in guardia dei sospetti altrui...allora in quel momento la proverbiale acqua sarà molto lontana dai suoi sicuri ed effettivi traguardi di responsabili effetti di sicurezza...

LA SCALA..

Quando si sale sulla SCALA,si saluta con rispetto coloro che incontri,poichè potresti rincontrarli quando scenderai..questo è quanto si afferma nell'esistenza di quelli che non si addebitano alcuna responsabilità del momento d'occasione offerto dalla vita, per enunciare le proprie responsabilità di fronte a chi sente la proprietà di linguaggio come una nota stonata e non proferita con sincerità.L'uomo crede d'essere superiore a qualsiasi dimostrazione egli attui con la prospettiva di chiarezza nella specifica e sconfinata eventualità di effettive cause dimostrate con scarsa qualità e tanta pochezza nei conflitti che l'esistenza e la società gl'infliggono attraverso prove di dimostrazione continua delle sue qualità..per cui inganna e ferisce coloro che rappresentano per lui un eventuale pericolo alla simbiosi con i suoi progetti e s'intende con la mistificazione come un ladro con il suo bottino..ma costui non riflette che coloro che l'hanno aiutato a salire le famose SCALE lo aspetteranno al varco della discesa, per abbandonarlo senza alcuna pietà d'ammissione dimostrandogli il proprio disprezzo per le sue ingannevoli parole e promesse non mantenute.Mai sentirsi sicuri e previdenti di quello che si è commesso ai danni altrui, con la scusante che la propria immagine,la vita stessa, era guidata dal pericolo e dal momento difficile che si attraversava..questa non è una prova ammessa per l'esproprio dei beni promessi, ma una viltà espressa con la mediocrità di chi si vuole approfittare degli altri in quanto egli considera sè stesso superiore ed efficiente per la propria destinazione, dimenticando che sono stati proprio gli altri a fargli salire le famose SCALE e che lo attenderanno al suo scenderle, per dimostrargli il loro disprezzo e la loro finalità d'espulsione..

IL CANTASTORIE..

Un tempo colui che narrava gli avvenimenti con la sinfonia di melodia accentrata sui problemi della società in cui viveva, in rapporto con quella trascorsa veniva chiamato il CANTASTORIE..oggi questo tipo di conferenza musicale non esiste più, poichè ogni avvenimento narra con la specifica raffigurazione di coloro che attraverso la comicità si espropriano degli abiti altrui facendoli propri e imitando con ironia enfatica la disponibile comparizione di chi si riserva il preconcetto dell'apparenza discutibile e e ingannevole del sentito riferimento alla dichiarazione fatta al momento del successo premeditato e non sentito.Chi narra attraverso l'ironia e la parentesi dell'affitto momentaneo dell'immagine altrui, si diverte a moltiplicare i difetti,le testardaggini inflitte agli altri con gli ammonimenti di colui che si riserva in seguito di negare ogni cosa per servire meglio sè stesso.Quelli di un tempo non esistono più..anche con la stampa naturalmente proibita, si cercava d'ignorare l'etichetta del silenzio per raccontare all'essere umano ignaro di quanto succedeva alle sue spalle, le varie combinazioni d'imbroglio pur d'apparire e di far nascere con le relative menzognere sembianze un'informazione del tutto effimera che conteneva i presupposti della verifica allucinante di quanto si offriva di promettere nascondendo naturalmente la prova della sincerità.Oggi i tempi non sono mutati.. è cambiato il mezzo delle narrativa sociale, in quanto come affermavo l'innocenza dei propri misfatti decantata con simboli di promesse e di verifiche non mantenute, dimostrano che l'ignoranza popolare non esiste più..come il CANTASTORIE..ma esiste ancora la verità suffragata dalle parole che recitano coloro che sono avvincenti nelle storie di chi è infame..

L A REALTA'..

Che cosa è veramente reale per l'essere umano? Ciò che vede,ciò che tocca, ciò che sente.. ma in definitiva è un suo comparire oppure una sembianza che gli compete come sinfonia del cuore o dell'espressioni che avverte nel suo immaginario?..Nulla è veramente reale..quello che l'uomo crede che sia, è una raffigurazione della sua fantasia riportata agli eventi che seguiranno la sua esistenza.Ognuno crede di raffigurare la propria personalità con le conseguenze dei suoi atti che determinano la specifica eventualità di quanto si desidera ottenere durante la permanenza terrena , ma in conformità delle regole di reciproca sintesi della singolare presenza di effettivi e realistici momenti della vita, cosa si può affermare vi sia di fantastico o di reale,per l'avvenimento che accade o dovrà accadere nella sua esistenza?Nel momento in cui..già è trascorso.. e si è al momento successivo e così via.Ma allora si riterrà che tutto sia apparenza di un sogno, che fa attraversare momenti di gioia e momenti di dolore.attimi d'affanni e attimi di corsa verso l'appropriazione di ciò che non si ha?Purtroppo è proprio così..la vita è rappresentata sotto la forma della certezza di quanto si guarda con occhio di grande spettacolarità,ma l'essenza delle cose si perde nell'effimera reclusione dei propri sentimenti e delle circostanze avverse, che delimitano la prerogativa dell'essere umano.Ma quindi cos'è la REALTA'?Non è altro che una parentesi dovuta alla singola ricerca della verità, in cui si manifestano solo in piccola parte le chiarezze dell'esistenza vissuta con gli altri...

giovedì 19 agosto 2010

L'ALBA E IL TRAMONTO..

Sembra un quadro di un pittore che effigia con i suoi tratti una nascita e un tramonto in cui si demolisce la presenza umana per la visione dell'espressività ritratta e non ravvisata..ma se vogliamo riferirci ad una nascita e ad una serena vecchiaia, il discorso assumerà toni diversi poichè la richiesta della precisione commutatata in sistemazione di quelli che sono contenti di quanto hanno compiuto nella loro vita, si avrà certamente una parentesi di efficacia non corrispettiva ai loro promessi e decantati momenti della vita.Quando sorge il mattino preceduto dall'alba, l'uomo avverte la solitudine o la completezza di quello che dovrebbe avvenire,ma che non sempre accade come sono le sue previsioni,mentre la sera si addormenterà con l'espresso desiderio che al suo risveglio ogni determinato momento sarà comunque una nuova e discreta raffigurazione della certezza di cui ha compensato la sua memoria.Se tutto ciò non accadrà l'uomo si sentirà abbandonato ed esiliato dall'esistenza stessa, promulgata con enfasi e ricercata soluzione dell'enigma proposto,ma se al contrario la sera raccogliendo le conclusioni, si convincerà che tutto non è possibile ottenere e si regolerà nell'approssimazione dei singoli intenti.Arrivato ad un'età di racconto e di speranze ricordate come la festa della propria vita, si determinerà con la reclusa finestra sul cortile che si è aperta solo al momento della specifica e simulata verità di ricerca..e che se la serenità del suo stato viene compromessa dai ricordi trascorsi e non dimenticati, si affievolirà la parentesi dell'annosa richiesta non motivata.Allora la finestra sul cortile si aprirà del tutto, per lasciare andare via i ricordi e aspettare la vita che verrà...

LEI NON SA CHI SONO IO..

In una sua celebre battuta il grande TOTO' definiva Trombone il padre dell'onorevole Trombetta,ma in realtà molti individui si suddividono appunto in trombe,trombetta e tromboni..trombette sono coloro che lanciano ogni tanto qualche squillo per ricordare al mondo che esistono anche loro,ma non hanno molto peso nella vita pubblica,le trombe sono al contrario coloro che rumoreggiano in continuazione sproloquiando di tutto anche di cose di cui non capiscono nulla..infine vi sono i tromboni i quali avendo raggiunto posizioni di prestigio si ritengono superiori alla vile massa e tutti tronfi e orgogliosi lanciano ad ogni piè sospinto la celebre affermazione ..LEI NON SA CHI SONO IO.. senza rendersi conto che in realtà riconoscono di essere dei perfetti sconosciuti.Si racconta che a Napoli un giorno, durante un diverbio uno di questi tromboni abbia pronunciato la fatidica frase.. al che uno dei presenti replicò ironicamente e a voce alta e chiara...zitti tutti che adesso questo scemo ci dice chi è...suscitando l'ilarità generale.E come non ricordare il celebre "pernacchio" con il quale veniva demolita la prosopopea di un superbo personaggio nel film L'Oro di Napoli?..In sintesi tutto ciò vuol designare l'alterigia e la poca visione dell'esistenza umana che hanno coloro i quali considerano l'altrui folla il più piccolo residuo dell'umana conoscenza, poichè la loro grandezza è paragonata il massimo della certezza dei loro avi..purtroppo costoro non comprendono che sono loro stessi ad essere quello che confondono in altri e sicuramente la loro vita è espressa solo con lo stemma di famiglia, in quanto il resto è poco considerevole per la richiesta di attributi sociali che vengono a mancare.Oggi ai tempi nostri, tutto questo è ridicolo..i giovani ritengono che gli stemmi di famiglia sono obsoleti e senza i quali possono essere ciò che sentono per poter obbligare la propria natura verso mete che distruggono i preconcetti familiari e fanno in modo che non risultino tracce evidenti della loro manchevolezza...

mercoledì 18 agosto 2010

LA PRESA IN GIRO...

Nella nostra infanzia quante volte abbiamo dimostrato questa nostra "non qualità" per colpire un insegnante con disegni caricaturistici,un nostro amico che evidenziava minori qualità o si esibiva con timidezza nel parlare e nel sentirsi non unito con le nostre prerogative d'essere che non ammettevano alcuna regola di sopraffazione, ma che nella loro sottomissione si evidenziava il nostro comando?..In seguito, la maturità avrebbe dovuto farci comprendere la tranquillità dei proverbiali contesti con la società,ma l'ironia di un tempo, la prospettiva del ridicolo verso chi non si attribuisce quelle specifiche qualità che consideriamo necessarie per continuare ad esibirci nell'esistenza, hanno determinato che questo concetto continuasse o riaffiorasse nella nostra capacità di dimostrazione superiore alla loro imperfezione d'essere, che noi configuriamo nell'esistenza di colui che ravvisiamo sia inferiore o ridicolo ai nostri occhi.L'uomo è severo nel criticare le qualità altrui..poichè non guarda dentro di sè e non si avvede delle proprie mancanze in quanto trattiene i sentimenti nel proprio animo e spettacolarizza quelle piccole dosi d'umorismo accentratore che gli offrono la determinazione di sentirsi superiore agli altri.Essere ironici,allegri,buontemponi è un grande dono per coloro che sanno limitarsi a concetti che determinano l'allegria generale..ma LA PRESA IN GIRO con accanimento di chi non sa difendersi diventa una cattiveria consecutiva all'evenienze che l'esistenza potrà ravvisare nel contenuto dell'animo altrui.Infatti molti si sentono esiliati,racchiusi in una trappola di precaria e sostanziale capacità d'evasione, poichè sentono che nulla potrà più distogliere la singola voce di colui che ha fatto della propria vita, un traguardo d' infamia per i più deboli e per gli indifesi che oltraggiano continuamente.Mi ricordo di un mio zio, noto avvocato che nell'infanzia pur chiamandosi Bernardo venne soprannominato" BEBE' "e così fu denominato fino alla sua morte, pur essendo un principe del foro..Allora si dovrebbe chiarire questa posizione d'ironia succulenta nelle seguenti vicende dell'esistenza,si dovrebbe cercare un serio approfondimento di conoscenza di coloro che intendiamo ironizzare e fermarci ad un traguardo di semplici constatazioni e non proseguire con l'intendimento di ferire e distruggere chi non sa e non può difendersi..ma che la vita può tenderci un tranello, configurando a noi quello che abbiamo compiuto nei riguardi di un altro..

martedì 17 agosto 2010

L'INCOMUNICABILITA'..

Un tempo le lingue straniere non si comprendevano..oggi quasi tutti parlano l'inglese e le complicazioni d'intendersi sono terminate..ma nel proprio idioma è difficile talvolta che vi sia quella comunicabilità che avvicina e fa intendere la propria sensibilità con quella altrui.Nei nostri tempi la vita con le sue mirabolanti e specifiche allusioni, fa in modo che chi si esprime con la sincerità non venga compresa,mentre colui che si presenta con determinate espressioni di plauso e di intermediaria raffigurazione dei proponimenti non rispettati dalla frequenza di semplicità e di chiarezza, venga ostruito dalla verità nascosta e non evidenziata per fare in modo d'attrarre l'altrui persona e convincerla dei suoi proponimenti non dettati dalla prospettiva delle successive manifestazioni che l'esistenza offre a coloro che sono colpevoli e palesi nelle proprie raffigurazioni d'intenti. Sempre più dilagante l'era degli s.m.s.e del linguaggio simbolico artificiale e sintetico..chi sa più scrivere un'autentica lettera d'amore.. anche i sentimenti sembrano "inscatolati", sembra di vivere in un mondo di "robot". Il mondo si esprime con le guerre per evidenziare la propria dominazione e la consapevolezza bellica di quello che possiede,il terrorismo fa sentire la sua voce infliggendo paura e consacrazione d'intenti per dimostrare il proprio comando,la sequenza di un film al rallentatore in cui si proiettano le "quantità d'essere e non le qualità d'essere",la ricchezza del denaro per rappresentare ciò che si è e per annullare i sentimenti di proverbiale certezza che comprendono l'essere umano.Perfino i nostri figli non dialogano più con noi, in quanto il loro linguaggio è diventato per ambedue le prospettive, non comunicativo, nè complessivo di quelle norme di cui un tempo ci hanno dimostrato quanto sia importante la dignità e il rispetto...voi siete di un'altra generazione e non potete capire..questo è il ritornello per quelli che desiderano avvalersi dei diritti non acquisiti, ma prepotentemente ravvisati..allora oggi il dialogo dove è rimasto?Non esiste..anche fra coloro che si amano è difficile la comprensione se il sentimento non è sincero..ne consegue che l'INCOMUNICABILITA' aumenta nel linguaggio egoistico,dimenticando i sentimenti che albergano nel cuore di ognuno di noi, che ci fanno sentire la speranza di un domani migliore e che ci dimostrano la pienezza dell'esistenza....

lunedì 16 agosto 2010

L'INGENUITA'

E' proverbiale dell'infanzia questa sensibilità, poichè si spera che crescendo ognuno acquisti quella maturità che servirà per affrontare i varii problemi dell'esistenza e per non cadere nei tranelli che la vita ci tende attraverso gli altri.Purtroppo spesso questa sincerità d'animo,questa inconsapevolezza della cattiveria altrui, si conserva anche nell'età adulta e fa divenire stolidi coloro che non si sanno difendere,coloro che credono alle menzogne costruite su falsità e su castelli di sabbia che al minimo rivolo d'acqua, si distruggeranno per le loro costruzione di precaria eventualità d'essere.La vita insegna a non prestare attenzione,a non credere a ciò che gli altri raccontano, a fidarsi solo di sè stessi e di non trasgredire ai propri principi ottenuti con l'esperienza della vita che insegna sia la difesa che l'attacco..ma chi conserva quella ricchezza di particolare fanciullezza in cui si denota la propria INGENUITA' di fronte all'esistenza di conquiste dovute e ottenute con l'inganno, di chi non sa essere sincero nelle dimostrazioni della chiarezza dei suoi pensieri, per cui avrà la certezza d'essere reclutato fra coloro che si chiamano "collaboratori di precise finalità" di equivoche e rispamiatrici azioni d'amore, non esaltate dalla sincera opportunità d'essere configurati allo stesso modo di chi è innocente..avrà sempre la cognizione d'essersi mostrato coerente e specifico nella chiarezza dei propri sentimenti e se questi sono stati oltraggiati dall'umana cattiveria, riterrà che la sua è stimata una dote di grande efficienza per l'amore che si nutre verso gli altri e per la stima e la dignità che nutre verso sè stesso..

L'AMMIRAZIONE..

Chi è colui o colei che nella vita non desiderano essere ammirati?Tutti cerchiamo il plauso,lo sguardo,le parole di coloro che apprezzano la nostra fisionomia,il nostro carattere,il nostro lavoro etc..tutti cerchiamo il complimento,la soddisfazione di piacere,la ricreata finzione di coloro che ci adulano per ottenere quello che sentono nel loro cuore attraverso il "manierismo d'amore" ma che purtroppo a volte, se non è sinceramennte avvertito si trasformerà in un inganno deludente e doloroso...ma in quel preciso momento accettiamo di buon grado le frasi espresse con sentimento di adulazione e di preservata conduzione degli occhi altrui.Questa efficienza dimostrativa, fa sentire le note di una melodia accordata con i sensi del prestigioso suono di parole dolci e suadenti in cui si mescolano come le carte da gioco,le varie tonalità dell'avvenenza precepita con lo stesso sentimento di profferita sensibilità di grande affabulazione, in cui si trovano le probabili accettazioni di gradevole momento d'accordo e di nutrimento del proprio cuore.Le persone che si sentono ammirate e completamente avvolte in questa mirabile sensazione, gradiscono le varie qualità di apprezzamenti che gli altri offrono, per essere maggiormente accettati dalla preda ambita..ma purtroppo la sincerità di tali parole, di tali momenti d'avventura amorosa, si evolve spesso con la neutralità dell'amore sincero,della ragguardevole ed effimera predisposizione a tali sensazioni, per cui chi viene osannato ad un tratto verrà colpito dal disprezzo e della cattiveria umana..ne consegue, che coloro che si sentono presi in dolce misura da chi dimostra loro AMMIRAZIONE devono tener sempre presente che costui farà di sè un probabile mentitore pur d'ottenere il premio finale..

LA GENIALITA'

E' difficile essere un "genio" poichè solo dopo la morte il più spesso delle volte, si assume questo significato,Colui che è tale non cerca il plauso degli altri in quanto non sa ancora di esserlo se coloro che lo circondano, non fanno della sua persona un incanto di congratulazioni e d'ammirazione.Nella vita molti sono coloro che hanno predominato nei varii campi.. della cultura, della matematica,della pittura,della musica,del cinema etc..purtroppo altri credono d'esserlo e si mostrano come tali con le loro opere che non sono all'altezza della situazione.Fin da piccoli si avverte questo straordinario momento che crescerà con gli anni, per dimostrare che si è ripetutamente corroborati in questo senso e che tutto ciò che gli altri si aspettano avverrà secondo la natura della vita.La GENIALITA' non sempre premia la sorte di chi è differente nella sua concezione di normalità, poichè il pubblico sovente pretende ciò che esige subito, senza la minima preoccupazione della ricercata sovvenzione dei propri eventi e delle proprie ragguardevoli precisazioni d'essere motivati ad una diversità che li farà raggiungere la cima del monte, che si attende dalla loro prestazione di grande successo.Si afferma.. che coloro che sono ritenuti dei "geni" abbiano la mente al di fuori della normalità..forse sarà anche vero..ma tutti noi ci auguriamo d'esserlo per trovare quella fama che ci farà ricordare ai posteri e che lascerà un valido aiuto a chi sentirà il richiamo nello studio della materia in cui si è eccelsi...

domenica 15 agosto 2010

IL DOVERE

Il sentimento che avvertiamo nel nostro cuore quando siamo di fronte a delle responsabilità si interpreta come un'efficienza dovuta alle circostanza più che alla sincera richiesta dei nostri comunicativi adeguamenti della verità che ci viene richiesta in cui la nostra presenza dell'accurata domanda, fa diventare un semplice richiamo d'amore un sofferto desiderio di compiacere l'altrui persona.E' un DOVERE ubbidire,studiare,comportarsi con una certa moralità,sperimentare le nostre possibilità per ottenere il meglio dalla vita,sacrificare la propria esistenza per la patria,esercitare su chi ne è sprovvisto una dichiarata sicurezza delle circostanze avverse..ma in sintesi tutto ciò è una semplificazione seppure difficile, di questo termine che si avvale solamente di quello che dobbiamo eseguire senza nessuna capacità di "avvertire" lo stesso con amore e con propensione di altri sentimenti che albergano nei nostri cuori.Ognuno di noi conosce e sa perfettamente gli scopi da ravvisare in quello che è oggi,in seguito sarà il domani ed infine il futuro..ma se ognuno riflettesse su ciò che si protrae nei sentimenti di chi si obbliga a mantenere queste precisazioni concluderebbe che la vita è tutta un dovere.. ma che se ci fosse il sentimento, questo assumerebbe la richiesta di amare e non di ubbidire...

venerdì 13 agosto 2010

"CUM GRANO SALIS"..

Questo famoso detto non significa come potrebbe apparire per un'ironica interpretazione con "la grana cioè col denaro si arriva in alto"anche se tutto nel mondo odierno sembra confermarlo,bensì.."con un granello di sale ovvero di buon senso"...tutto si ottiene con la possibilità d'intento e di ragione che motivano questo significato.Infatti questo termine, sarebbe indispensabile in molti casi della vita, ma purtroppo la maggior parte delle persone ne è carente.Con un po di saggezza vanno interpretate anche le leggi che spesso vengono applicate pedissequamente, per cui ad esempio viene multato chi parcheggia il proprio mezzo dinnanzi ad un segnale anche se questo non intralcia assolutamente il traffico...oppure viene condannato ad una pena severa un ladruncolo che ha rubato una mela, anzichè un rapinatore che ha svaligiato una banca.Oggi si ritiene saggio o quantomeno furbo, chi riesce a conquistare un posto di prestigio magari con mezzi non precisamente ortodossi, mentre un onest' uomo che si attiene ai rigorosi canoni dell'etica, viene guardato con commiserazione.Nella società odierna nessun valore ha il corrispettivo dell'approfondimento dei giusti sentimenti, approvati dalla sincerità d'acquisto per i meriti che si svolgono nella procedura di quieta sensibilità, convenuta giustamente nella profilassi delle varie norme che regolano l'esistenza dell'uomo onesto..ma si esibisce un irregolare attestato per simulare la compiacenza individuale attraverso configurazioni amichevoli o lucrose che convalidino l' imprecisa soddisfazione di coloro che compiono irregolari e specifiche dimostrazioni di rilevenza esultante nelle menzogna, che determini il proprio favore e la propria discutibilità espressa in maniera del tutto significativa per le azioni commesse.Ma nella considerazione della civiltà di denaro e di prestigio in cui vengono considerati questi valori come un biglietto di presentazione per il futuro complesso delle attitudini rilevanti la mercede tolta agli altri,la giusta carenza di principi onesti manchevoli nella certificazione di costoro che attribuiscono ai più deboli le loro prestazioni di favore,si cercherà sempre di non osservare con serietà d'intelligenza.di sentimenti comprovanti l'onestà delle singole azioni, che verranno attribuite a coloro che non hanno guadagnato secondo le loro motivazioni"CUM GRANO SALIS"..

L'IMMEDIATEZZA..(PRIMMA CHE FOSSE MO')..

Nel dialetto napoletano, in cui anche il grande SCARPETTA in una sua commedia usa questa frase, questo significato indica l'IMMEDIATEZZA dell'azione compiuta subitaneamente, prima del momento in cui si esprime la volontà del pensiero rivolto a chi ci ascolta, per cui il famoso detto di cui sopra..L'individuo deve comprendere all'istante ciò che gli verrà chiesto attraverso la sua intelligenza e la sua sensibilità d'animo, in cui verrà poi espressa la motivazione della richiesta.La subitaneità di ogni configurazione delle prospettive che si manifestano nel cammino dell'esistenza, fa comprendere quanto sia importante la sveltezza dei singoli compiti affidati ad ognuno di noi,in quanto con la chiarezza della veloce intuizione si avvertirà la completezza dei nostri sentimenti e delle nostre capacità.Se tutto ciò non dovesse avvenire, poichè l'azione subisce un cambiamento nelle nostre possibilità d'intesa,allora la tenacia dei nostri profitti verrà abbandonata per l'incomprensione mostrata durante il colloquio con gli stessi presupposti d'occasione, che diventano sotterfugi alla nostra complicità d'essere.L'uomo si gratifica quando nel suo carattere dimostra che l'esistenza gli ha insegnato quanto sia determinante per la sua complicità d'interessi comuni agli altri,la celerità dei suoi movimenti attraverso i quali si esprimono le azioni che compirà nella certezza d'aver compreso il significato richiesto..talvolta però questo assume diversi aspetti che si devono assolutamente comprovare nella propria e determinata specificazione, altrimenti si commetteranno gravi errori irreparabili per il conseguimento ottimale richiesto..possedere la celerità,avere l'intuizione immediata di quanto il nostro interlocutore richiede, ha si.. la certezza dei subitanei e corrispondenti riflessi d'onore richiesti, ma se essi non sono coadiuvati dalle precisazioni che seguiranno, non si troverà una corretta e precisa risposta ai richiami di completa IMMEDIATEZZA domandata, per cui i risultati che si otterranno saranno sbagliati in tutte le loro configurazioni e non si avrà in seguito la corretta definizione della frase in proposito richiesta..

LA SECONDA POSSIBILITA'..

Tutti nella nostra vita abbiamo una SECONDA POSSIBILITA' in cui ci viene dimostrata la carenza di quanto poco abbiamo confortato il nostro cuore e con la quale ci sentiamo vivi per la Misericordia Divina.Coloro che hanno attraversato il tunnel della purificazione e sono tornati a nuova vita, raccontano il meraviglioso viaggio che hanno compiuto nella loro memoria..e che non desideravano tornare indietro poichè non avvertivano alcun dolore,alcuna sofferenza,alcun rimpianto.,ma tanto amore.Dopo il proprio risveglio essi hanno mutato la loro esistenza per compiere il bene e aiutare gli altri.Non tutti hanno avuto questa possibilità in tale maniera..ma nella propria esistenza, ognuno di noi attraverso altre situazioni particolari e speciali, hanno ottenuto un secondo momento di comprensione per il compito che li avrebbe attesi in seguito..un preciso e sostanziale cambiamento attraverso il quale essi venivano richiamati alla propria sincerità d'animo per completare il loro percorso nell'amore di DIO e nell'amore verso il prossimo.Coloro che al contrario, non hanno accettato quest'opportunità e si sono dimostrati passivi nella costruzione della loro vita continuando il cammino con lo stesso comportamento, felicitandosi con sè stessi per lo scampato pericolo ed hanno confermato la propria responsabilità nell'esprimere di non credere,di non sentire la propria chiarezza di quanto avevano vissuto nell'errore delle singolari eventualità di ciò che fino a quel momento avevano commesso nella precarietà dei loro sentimenti..non hanno avvertito che era stata offerta loro una SECONDA POSSIBILITA'.E' difficile tradurre in parole il sentimento d'amore che alberga nel cuore di ognuno di noi,ma con le buone azioni,con le rispettive coniugazioni del verbo "amare"questo concetto si esplica con tutti i sentimenti che si nascondono volutamente nella parte più oscura del nostro cuore.Quelli che non desiderano l'amore degli altri, in quanto si sentono superiori sia per la beneficenza ottenuta per il loro lavoro,per la propria famiglia, per l'avveduta sostanza dei principi vitali che non hanno condotto la loro esistenza verso mali incurabili,credono di dovere a sè stessi e non ad altri questa opportunità e non non hanno compreso che la beneficenza fino allora donata da DIO probabilmente li farà trovare ad un bivio in cui dovranno fare i conti con la propria anima, in quanto hanno dimenticato ch'essa è stata creata per la bontà,per la sincerità dei propri conflitti, trasformati nella speranza del domani che verrà..che nulla loro hanno conquistato da soli anche se essi ritengono sia avvenuto con sacrifici,con studi tenaci in cui si sono manifestate tali qualità..ma solo l'intervento Divino li ha aiutati a completare le loro aspirazioni ..ma se essi conseguono nell'ostinarsi a confutarlo, dimenticando la loro nascita, dovranno esibire un passaporto in cui sono espresse le singole motivazioni che non saranno sicuramente sufficienti per passare nell'ALDILA'..

giovedì 12 agosto 2010

CARPE DIEM...

Questo termine di Oraziana memoria significa in realtà.. cogli l'attimo fuggente.. in pratica ..vivi alla giornata..anche se un noto umorista lo tradusse ironicamente con una .."carpa al giorno"..Già nel Rinascimento Lorenzo il Magnifico in un suo celebre poema aveva espresso il medesimo concetto affermando..che nel doman non v'è certezza..Certo questo modo d'intendere la vita è alquanto limitativo poichè un'esistenza senza lotta e senza ideali, finisce per esaurirsi in una monotona "routine".Il beato Piergiorgio Frassati era solito dire ..vivere e non vivacchiare..intendendo con questo concetto che un uomo degno di questo nome, deve saper prendere posizione di fronte a realtà anche scomode.Purtroppo oggi,la maggior parte delle persone tende a rifugiarsi nel particolare chiudendosi sempre più nell'ambito ristretto dei suoi piccoli interessi quotidiani, perchè ogni uomo intende vivere la propria vita con l'acccelerazione dei momenti che fuggono via come se non dovessero tornare più..ma se egli riflettesse su quanto perde nell'affrontare questo dilemma, senza la capacità d'essere motivato dalle proprie insoddisfazioni con l'appuntamento della probabilità intesa come fuoriuscita dai suoi problemi interiori,comprenderebbe quanto sia esigua la sua disponibilità a vivere senza comprensione alcuna di tutto quello che gli si presenterà come un'elaborata definizione ai suoi problemi quotidiani e attraverso i quali ogni soluzione adottata sarà per lui una chiara ed evidente sensazione, che dovrà fargli comprendere il percorso tracciato.Ma se al contrario, costui riterrà opportuno misurare con le sue possibilità di vita che è necessario vivere al massimo il cosiddetto "attimo fuggente" costui non avrà compreso che ogni istante della sua esistenza, dovrà essere vissuto e definito per maturare le evenienze future e ponderare le azioni successive affinchè quello che ha determinato il passato, sarà una metamorfosi chiara e leggibile per il futuro.Ma l'uomo purtroppo è nato per sognare e tutto ciò che gli accade non comporta nei suoi compiti dell'avvenire, nessun procedimento evolutivo e pertanto nella sua biblioteca dei risultati ottenuti,il "carpe diem" sarà sempre adottato e mai trascurato nella visualizzazione della prospettiva finale...

mercoledì 11 agosto 2010

IL SEMAFORO

Ogni incrocio è provvisto di un SEMAFORO che con i suoi colori avverte il cittadino se può continuare il suo cammino, oppure dovrà fermarsi per attendere il suo turno.Ma l'uomo durante la sua esistenza osserverà questa disciplinata e conseguenziale strategia, per evitare che la propria vita e quella degli altri venga messa a repentaglio per mancata osservanza delle premesse che si ottengono con la precisione e il rispetto delle regole?Oppure egli trasgredirà con superficialità e tentando la sorte cercherà d'oltrepassare i limiti della propria vita?Qualche volta la mancata osservazione delle regole, fa accrescere la potenzialità umana,in quanto l'uomo crede d'essersela cavata a buon mercato con la sua indisciplinareità...altre volte al contrario, pagherà con la vita tale dimenticanza,tale trasgressione.Ogni individuo è convinto della sua forza,della sua capacità,dei propri sensi di riabilitazione di fronte ai pericoli che l'esistenza avverte e in seguito mostra,per cui egli sente una dinamica favorevole a tutte le sue azioni che successivamente compirà, dando una singolare interpretazione e non guardando la situazione da tutti i punti di vista..pertanto i colori del SEMAFORO verranno trasgrediti nella certezza di potersela cavare e non nella responsabilità di ogni singola azione che inevitabilmente condurrà l'individuo ad una compromissione con sè stesso..

PER CHI SUONA LA CAMPANA

Un tempo la mano usava suonare la CAMPANA della Chiesa..oggi tutto viene fatto meccanicamente e ce ne dispiace..ma i tempi sono cambiati e dobbiamo inchinarci al progresso.Essa ci avverte quando l'orologio segna il mezzodì,per darci il buongiorno e farci sapere che la prima Messa verrà celebrata,la domenica per invitarci al nostro compito spirituale e per le altre festività comandate..Che significato assume per gli uomini il tocco di una CAMPANA nella loro vita?Il richiamo ad uno specifico lavoro,ad un particolare appuntamento, ad un dovere da compiere..in sintesi ci si deve preoccupare per gli orari stabiliti nella propria esistenza per accertarsi che tutto progredisca nel migliore dei modi, altrimenti ogni cosa verrà sfalzata e non si troverà più una via d'uscita,Ma quanti sono programmati nei loro conflitti, nelle proprie abitudini, nella varie possibilità che si cercano d'approfondire e di cautelarsi per non oltrepassare i limiti consentiti dalla natura umana?Pochi sono coloro che rispettano le regole del saper vivere con bontà,amore e rispetto..molti quelli che oltrepassano il limite della dignità,delle mancanze d'aiuto verso il prossimo e la crudeltà dei propri conflitti interiori, in cui emerge la superficialità delle azioni riprovevoli.Allora ben venga il suono della CAMPANA che dovrebbe riportare ognuno ad un richiamo d'ordine della propria vita,ben venga il suono della raggruppata confidenza con gli altri,ben venga la potenzialità dei sentimenti concordati con la specificazione dell'amicizia e dell'amore e se anche la CAMPANA suonerà automaticamente e non più con la mano dell'uomo, il suono richiamerà la folla ad un discernimento delle proprie abitudini in cui non troveranno posto le causalità...

LA STANCHEZZA DELLE PROBABILITA'..

Nella vita ogni uomo cerca attraverso l'intelligenza,la propria esperienza e la sensibilità acquisita con le sensazioni di recupero nelle quali ha cercato l'uscita di sicurezza delle proprie causalità, la probabilità di confermare la reintegrazione dei sentimenti con la fiducia degli altri suffragata dalle parole convincenti che hanno fatto dimenticare la stanchezza dei passati trascorsi durante i quali, si era ripromesso di non offrire più la concretezza dei suoi avvicinamenti d'occasioni sentite e costruite su basi affettive.La ricerca della verità fa essere l'individuo sempre pronto a qualsiasi evenienza,ma le vicende che hanno colpito il suo cuore gli hanno insegnato a non fidarsi più dei sentimenti provati dagli altri, in quanto la credulità è stata abbandonata per dare luogo ad un certo e sicuro scetticismo in cui egli crede d'essersi rifugiato.Ma costui non ha compreso che il suo nascondiglio lo preserva da ulteriori delusioni, ma lo allontana dalla vivacità della vita in cui sono comprese sia le sofferenza che i momenti di gioia in cui si alternano sensibilità varie con sensazioni di ricerca della felicità..ma se costui rifiuta il contatto con coloro che gli offrono il proprio cuore,la sincerità di quel momento e si sentono allontanare con la verifica dei loro aspetti.. essi non troveranno in seguito il coraggio di farsi nuovamente presenti nella vita di colui che si è abbandonato alla STANCHEZZA DELLE PROBABILITA' di riuscita..sia per mancanza di volontà, che per mancanza di quel credo che nell'esistenza umana fa battere il cuore..

LA POESIA..

La POESIA è la superlativa concezione di parole che l'anima produce quando l'uomo sente dentro di sè la musica dei propri eventi in concomitanza con la propria effusione di concetti decantati dalla esuberanza dei propri sentimenti.Colui che scrive momenti di grande finalità interiore in cui si producono sensibilità di richiami d'amore verso coloro che ascoltano,che leggono, che chiamano la certezza dell'altrui pensiero, sono ricchi di concetti e di proverbiali conclusioni in cui si presenta la facilità d'espressione attraverso le modulate frequenze della sintonia del cuore.Scrivere ciò che si avverte, ciò che si ode, nel progresso dell'anima che riflette la parsimonia dei sensi di preferita sistemazione, nella quale convergono le verie strutture di pensieri e di ricchezze del proprio spirito, dimostrano la certezza che colui che scrive denoti la perfetta sintonia col mondo che lo circonda.Costui avverte la natura, i sentimenti,la parsimonia delle parole altrui, per fare avvertire agli altri la voce del suo spirito che decanta le meraviglie della propria sincerità con le frasi d'amore che trasporteranno coloro che leggono, in un'atmosfera ovattata e lontana dalle irrequietezze che l'esistenza offre a tutti gli esseri umani.Pertanto la sinfonia delle parole espresse con un ritmo prelibato dalle certezze sospirate e vagheggiate, daranno a chi le ascolta un caloroso attimo di speranze deluse,di amori non corrisposti in cui la natura fa da corollario alle vicende narrate.La POESIA è la forma, in conclusione, della spiritualità dell'animo umano..

LA RICETTA DEL DOTTORE

Quando una persona si ammala ,viene chiamato un dottore per essere curata e costui compila una ricetta affinchè con l'esatte dosi medicinali, l'ammalato possa guarire.Così avviene per coloro che soffrono nella vita..il medico è rappresentato dalla volontà,dalla forza ,dalla capacità di volersi curare dalla malattia spirituale che li affligge,dai malcontenti che pregiudicano la loro signifcativa esuberanza nella quale si moltiplicano le gioie e i desideri d'affetto,nella capacità d'essere probabili esecutori di fortunate vicende e trasmissioni d'amore per sè stessi e per gli altri, curando la singolarità della sofferenza e il proprio restaurato conflitto interiore.Le dosi per tale guarigione sono da addebitarsi alla progressiva spirtualità che eserciterà sul corpo la graduale, spontanea guarigione dell'essere sofferto e demotivato da qualsiasi occasione gli si presenti, poichè realizzerà con molto anticipo, le eventuali possibilità negative che al contrario egli crede gli offriranno momenti d'ansia e di delusione verso cui l'ammalato nutre una predilezione morbosa in cui si esplica la malattia.Coloro che sono reclusi da tale infermità, credono che l'unico sistema per guarire sia dare agli altri lo stesso prezzo che loro devono pagare..solo così intendono, essi comprenderanno il dolore e il male fatto con precisione di volontà..ma costoro non hanno compreso che nelle dosi della loro medicina è preventivato il contagocce, che formulerà gradatamente il conto delle dosi che cureranno la loro infermità..altrimenti senza il quale, la malattia non solo non guarirà ma li farà sprofondare in un tunnel ove non vi è la via del ritorno..

martedì 10 agosto 2010

CHI SEMINA VENTO..RACCOGLIE TEMPESTA..

Si afferma questo modo di dire, quando un uomo raccoglie la reclusione dei propri sentimenti in un turbinio di sensazioni irripetibili e dolorose,poichè ha seminato la follia della propria viltà in cui non vi è alcun risultato di possibili verità che includano la sincerità degli eventi.Nella vita di ogni uomo, colui che semina ossia il seminatore, la propria individualità con l'esperienza dei singoli elementi che denotino la scientifica elaborazione dei dati suffragati dalla sensibilità e dall'amore provato per coloro che ne hanno richiesto l'intervento, ha certamente la sicurezza del raccolto in quanto ha elargito bontà e proverbiale speranza negli avvenimenti accaduti o che dovranno verificarsi..ma se al contrario, egli avrà donato eleborate teorie in cui si determinano l'esclusione da tali accorgimenti per dare luogo a inesorabili vendette o particolari sensazioni d'avvilimento per superare la sua precisione di momenti di provvisoria bontà inequivocabile, con la caduta da ogni speranza abbandonata secondo le sue promesse non mantenute, allora quello che ha seminato si ritorcerà verso i suoi istinti,non avendo compreso i sentimenti degli altri e raccoglierà una violenta amarezza, per le sue cattive elaborazioni dettate dal rancore e dal risentimento che produrranno tempesta ossia un grande dolore, nel cuore di coloro che ha volontariamente colpito.Pertanto colui che semina per ottenere un buon raccolto, dovrà tenere sempre presente che i semi usati siano provvidenziali e particolari, poichè dalla sua opera nasceranno i frutti dell'amore reciproco...altrimenti il tutto sarà perduto per sempre..

lunedì 9 agosto 2010

IL GUARDIANO DEL FARO

Oggi sono pochissimi coloro che effettuano questo lavoro in quanto è da considerarsi una vera vocazione..le macchine hanno preso il posto dell'uomo e se anche non danno gli stessi risultati in quanto la responsabilità umana è unica e insostituibile,chi ha accettato questa vita di solitudine sopra un territorio battuto dal vento, dal sole cocente, dalle intemperie,pr cui questo compito è diventato obsoleto.Pochi sono coloro che dedicano la propria vita a questa missione d'amore in quanto solo in tal modo, si possono spiegare le probabilità del non colloquio con altre persone.Tutti siamo il GUARDIANO DEL FARO... cioè della nostra vita,tutti siamo responsabili del contatto umano e nessuno deve allontanarsi nella sua solitudine per credere di avere un'esistenza tranquilla e specifica nei sentimenti...essi non esistono se non sono coadiuvati dall'intreccio delle parole altrui,dagli scambi di opinioni anche se divergenti,dalle trascorse occasioni mancate ma che diverranno ottimali, poichè la vita ha dimostrato che si deve tentare di nuovo e non abbandonare il campo con una solitudine che fa male al corpo e allo spirito...é' bello ogni tanto prendersi una pausa con sè stessi per approfondire il proprio carattere, per consapevolizzare lo spirito di fronte alle eventualità della vita,per cercare risposte chiarificatrici ai nostri dilemmi..ma in seguito sarà la vita con gli altri a farci percepire la sostanza e la vitalità di ogni premessa mancata o determinata dai nostri proponimenti d'occasione, in cui si manifesta la volontà e la dichiarata percezione della ricchezza interiore.Coloro che non hanno compreso la teoria della richiesta che la vita offre ad ognuno nella parentesi dell'esistenza, non hanno definito il proprio percorso in una determinata situazione, che manifesti la propria responsabilità e durante la quale essi si sono sottratti alle loro confidenze nelle quali è nascosta la propria individualità.Pertanto essi si sono comportati come IL GUARDIANO DEL FARO che ha solo guardato, ammirandone il panorama le bellezze della natura vitale senza toccarle da vicino, senza sentirle in comunione con altri, poiche esse erano molto lontane da lui...

CHI SGUAZZA NEL FANGO NON PUO' VEDER LE STELLE..

Nella vita di ogni uomo la ricchezza del suo intimo ,si rivolge sempre con lo sguardo a rimediare gli avvertimenti dolorosi di chi è in eterna conflittualità con i suoi tormenti e le sue delusioni.Costui non troverà mai pace senza aver prima compreso che deve uscire dal fango in cui vive e conseguentemente riporre le sue richiamate insistenze, ad una vita di divertimenti poco ortodossi in cui si esplicano tutti i suoi sensi che denotano una vita dissoluta e priva di sani principi..allora chiede il trasferimento dei suoi contesti e delle sue delusioni, provocate dalle strutture di portata inferiore alla salubrità,alla morale,alla precisione di una vita corretta sia nel corpo che nello spirito per poi trovare nei consigli degli altri che li ascoltano con infinita pazienza quella pace e quella tranquillità di spirito tanto agognata.Ma al contrario, vi sono alcuni che imperterriti decidono che l'unico modo di vivere è proprio l'indistruttibile vizio in cui convergono abitualmente e pertanto vivendo nel FANGO NON RIUSCIRANNO MAI A VEDERE LE STELLE che brillano nel firmamento e danno luce all'oscurità che le circonda..costoro appunto rimarranno nel loro fango e la luce che dovrebbe rischiarare la loro anima, non apparirà mai per la scelta adottata.Vivere contro la morale,essere diversi nel comportamento di concetto integro e stimato dagli altri ,non permette lascivi atteggiamenti,in cui l'uomo esercita la propria competizione con tutti i vizi che egli ritiene possano rallegrare il suo tempo messo a disposizione dall'ineluttabilità della vita e pertanto certamente andrà incontro a scoperte che gli offriranno sorprese deludenti e a volte anche mortali per i tempi odierni.L'esistenza è un susseguirsi di attimi preziosi..non si deve mettere a repentaglio la certezza della propria persona per illusioni sfuocate nei sentimenti,per l'ebbrezza che si crede di trovare in un momento di smarrimento,per l'improvvisa caduta del proprio essere in un labirinto la cui unica via d'uscita è la molteplice trasgressione all'esistenza stessa in cui è d'obbligo mantenere un preciso atteggiamento specificato dalla moralità che non trova la certezza della stima,del rispetto e della dignità che ognuno dovrebbe tener presente per poter essere considerato una persona integra,affidabile e protetta dal fango, ove la luce è paragonata alle stelle che illuminano la notte buia...

domenica 8 agosto 2010

ESSERE UN EROE..

Come si può essere definiti tali da significare colui che offre la propria vita per gli altri?.Ciascuno in una maniera o nell'altra, durante il percorso della sua esistenza ha avuto un momento in cui ha porto la mano d'aiuto a chi necessitava della sicurezza per la sopravvivenza..vuoi con una bugia edulcorata per schivare uno scappellotto,vuoi per salvare un amico da un probabile guaio e così via..ma coloro che si sono esposti con la propria esistenza mettendola a repentaglio per la salvezza di un altro, sono da encomiare.Se si pensa ai soldati che durante la guerra diventano olocausto per altri,coloro che guadagnano una medaglia al valor militare sono chiamati EROI..per non tralasciare chi salva la vita ad un suo simile evitandogli una morte sicura,perfino gli animali sono detti EROI quando salvano la vita di un essere umano.Qual'è la causa che fa succedere tutto ciò?..L'amore verso gli altri,la responsabilità che si sente verso la vita degli altri..in quel momento non si pensa a sè stessi, ma si provvede senza ritenere che si possa soccombere a salvare chi ha necessità d'aiuto,poichè l'esistenza altrui ha più importanza della nostra.Anche coloro che intervengono in una rissa,chi interviene in un incidente d'auto ove le fiamme possono investire chi si adopera per l'altrui salvezza, oppure lo scoppio della vettura può determinare una morte improvvisa,coloro che si gettano in acqua per aiutare chi sta affogando,coloro che salgono sulla cima di un monte per fare scendere a valle in salvo gli alpinisti,coloro che si addebitano colpe non commesse per salvare la vita di un amico..sono tutti EROI..essi non hanno specificazione della loro esistenza e se non abbandonano coloro che chiedono soccorso, hanno compreso che ESSERE UN EROE non è importante..è importante l'esistenza degli altri che sono considerati fratelli..

LA CONTRADDIZIONE...

Nella vita ognuno di noi ha sempre modificato la propria risposta poichè in seguito se non davanti all'altare o dinnanzi ad un magistrato in quanto col giuramento non si può tornare indietro,si è sempre cercata una via d'uscita per ottenere la completa fiducia dell'altro.Pertanto quanti di noi si sono volutamente o senza malizia contraddetti nella vita?..Un pò tutti..la memoria spesso c'inganna,ci tende trabocchetti che diventano dei veri e propri sotterfugi quando la verità si moltiplica oppure la si rende inaccettabile per le risposte dovute.L'uomo sa di aver teso una trappola a colui che interroga su una questione di vitale importanza e gioca proprio su questo elemento, affinchè l'altro contraddicendosi possa esprimere la conseguenza della menzogna adottata.Se talvolta la risposta corrisponde più volte allo stesso modo, la replica non avrà conseguenze in quanto l'interlocutore avrà creduto alle parole pronunciate sempre con la stessa modalità in cui viene del tutto esclusa la menzogna.Non sempre però, chi mente non sa mentire in quanto si prepara prima e più volte la risposta da dare per cui la CONTRADDIZIONE verrà a mancare.Molti di noi assumono questo aspetto così poco convincente e gli altri comprendono la pochezza della specificata corresponsione dei doveri di sincerità conclamata e se ne servono per attribuire dichiarate affermazioni, verso colui che tentenna o che s'imbroglia sia per timidezza o per non aver trovato una soluzione adeguata che semplifichi il tutto..per cui la specificata CONTRADDIZIONE resta un'immagine sfocata e poco attendibile di chi non trova la possibilità d'evasione ai propri conflitti e alle proprie risposte...

IL RITMO..

Il significato di questo termine assume diverse specificazioni nelle quali si esprimono i battiti della musica,del cuore,del tempo che avanza,della mostrata e ripetuta batteria del lavoro svolto con difficoltà e premurosa sintesi proverbiale dei sentimenti provati e decantati.Nella musica questo concetto assume un richiamo della sensazione in cui la certezzza della prelibata e sentenziata forma di struttura musicale, si avverte con la dolcezza del motivo..nella richiesta d'amore o nella partecipazione di gioia il RITMO diventa più accelerato come quello della musica in allegria e in andante forte, poichè l'attimo è giulivo,ma nel cuore di dolore il RITMO assume un significato lento e problematico,mentre negli altri momenti dell'esistenza umana, esso comprende la ricchezza dell'attimo decantato in un 'atmosfera musicale di dolcezza e di completezza che ravviva la composizione dell'eterno conflitto tra la fortuna e la disgrazia dell'esistenza umana che incalza tra un battito di strumenti a percussione e strumenti di pacatezza d'amore.Tenere il RITMO in qualsiasi movimento di una specifica situazione sia strumentale, che fisica, che amorosa, che lavorativa etc..non è da tutti un quanto molti risultano stonati e nella vita assumono queste sembianze nel non voler approfondire le diverse tematiche che si avvicendano nelle probabilità di vincita o di perdita...certamente si possono prendere lezioni in merito,ma la dodecafonia della stonatura, si avvertirà nelle conseguenze che verranno e che determineranno la caduta degli dei...

NON FARE AGLI ALTRI..QUELLO..

NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE...è una dichiarazione di sentimento e di ricchezza interiore in cui l'uomo si manifesta nella sua completezza d'essere..quando si cerca la verità si deve configurare la probabilità d'essere inclusi nella stessa maniera nella quale si esplica la propria significativa esposizione di comprensione e di sofferenza per l'altrui richiamo della medesima situazione.Ogni individuo crede che la sua proverbiale manifestazione della sicurezza di speranza e di crudeltà dovuta ai dispiaceri e alle sofferenze della vita,siano colpa della fragilità altrui,ma costui non ha compreso che tale sembianza dovrà essere addebitata alla sua inefficienza e non alla colpevolizzazione di chi gli è accanto.Nell'esistenza questa dottrina così conclamata, insegna il rispetto e la dovuta conseguenza di tale richiamo con la discrezione che la vita dà ad ognuno, nella quale si chiede la partecipazione del proprio dolore e non l'esclusione da tale momento.Addebitare agli altri le proprie sconfitte,con l'esplicito risentimento in cui si crede di fomentare la propria vendetta e la certezza dei singoli avvenimenti in cui si conduce l'esistenza provata, dichiarandosi colpevole d'innocenza e stabilendo un colloquio di grande rabbia e di demotivata sensibilità verso coloro che sono senza alcun motivo rei di tale momento,si dimostrano le proprie deficienze della capacità di suffragare con le proprie dolorose sensibilità, la completa esclusione di chi non ha alcun contatto con tali accertamenti.. Allora la frase di cui sopra, evidenzia la gravità di coloro che si dichiarano agguerriti e sconfitti dalle problematiche della vita per cui dare agli altri la stessa moneta e offrire il medesimo confronto, significherà per costoro la rivincita sulla vita stessa..ma essi non hanno compreso che quello che daranno e ciò che faranno ad un certo momento stabilito dal destino dell'esistenza umana, si capovolgerà contro la loro stessa vita e saranno nuovamente sconfitti dalla sintesi della cattiveria dimostrata con l'egoismo di tali requisiti.Ogni uomo deve comprendere chiaramente che la propria esistenza è simbolo di altrui miseria,di altrui dolore,di altrui sofferenza nelle quali sporadicamente ci saranno attimi di gioia e non dovrà rimetterci la propria carezza d'amore con la evidenziata pochezza dei propri demeriti..

venerdì 6 agosto 2010

IL DISCERNIMENTO..

Il DISCERNIMENTO è un linguaggio teologico in cui si chiede a DIO attraverso la preghiera,la conoscenza del bene e del male..conoscenza che si esplicita anche nel Pater Noster in cui si chiede d'essere liberati dalla tentazione, affinchè conoscendo in maniera meno imperfetta la distinzione tra ciò che è giusto o ingiusto, si possa riconoscere distintamente ciò che è per noi il nostro bene evitando le fallaci lusinghe di quello effimero..Soltanto DIO ha una conoscenza perfetta e quando l'uomo vuole decidere indipendemente quello che ritiene sia meglio per lui,talvolta finisce con il fraintedimento della prospettiva della verità.Oggi la scienza si ritiene spesso al disopra di questo concetto,giocando con la vita ,con l'indifferenza,la presunzione di superiorità verso queste dottrine in cui l'uomo crede di osservare la specificazione della propria esistenza e non la determinazione delle stessa.Allorchè questa sintesi avviene nella circostanza di tali esempi, la probabilità di riuscita consapevole della certezza di competenza della suddetta e reiterata condizione d'essere simili alla richiesta d'affermazione in cui si evidenzia la verità, accade spesso che ogni creatura umana confonda questa teoria con l'opportunità che deriva dalla proibitiva speculazione del significato approvato da DIO.Tutti dobbiamo essere consapevoli della conquista di noi stessi,con la cancellatura degli avvenimenti negativi che appaiono continuamente dinnanzi alle prerogative d' essere buoni e perfettamente integrati nella religione cattolica,ma pochi sanno che questa si converte alla dimostrazione della questua di appropriazione della verità, sulle congetture che l'uomo si addebita, con certezza di conoscere la vita che gli è stata affidata..ma la chiarezza di tale sincerità d'animo non proviene dalla religione, ma dalla regola che vieta la dispersione della bontà d'animo esplicata con la speranza della riuscita confidenza con DIO in cui l'Anima prende il posto della replica di noi stessi, con la configurazione della riuscita di ogni avvenimento per dimostrare d'essere accanto all'ALTISSIMO avendo escluso la probabilità dell'errore in cui il DISCERNIMENTO ha condotto l'individuo verso mete esatte e non confuse con l'indirizzo della fonte di verità, incluse nella propria coscienza.Ne consegue, che tutti dovrebbero apprendere questa dottrina per trovare la strada che conduce alla VITA ETERNA...

TUTTO SCORRE..(PANTA REI)..

Come già sapevano i filosofi antichi, la vita è un continuo divenire..ogni attimo segue l'attimo precedente in un avanzare senza limiti...è proprio sono i continui mutamenti a darci il senso dello scorrere del tempo.Se tutto rimanesse immutabile, si uscirebbe dalla storia per entrare nell'eternità.Sant'Agostino diceva ..io so cos'è il tempo, ma se mi chiedono di spiegarlo mi rendo conto di non esserne capace.Per la fisica il tempo è quella grandezza che ci permette di stabilire l'ordine degli eventi...in termini più semplici se un uomo si tuffa nelle acque di un fiume assaggerà l'acqua di quel momento,ma se dovesse rituffarsi non proverebbe le stesse impressioni in quanto l'acqua non è la stessa..la precedente è già andata via scorrendo verso il suo destino..così avviene nell'esistenza umana..un'azione compiuta è definitiva e irrevocabile..non ce ne sarà un'altra che dimostrerà la stessa efficienza della prima poichè questa è già trascorsa.Anche gli astri nel loro sempiterno moto, non si ritrovano mai due volte nello stesso punto e nello stesso istante...anche se la scienza moderna tende a ritenere che il flusso del tempo, non sia unilaterale in quanto sembra possibile che esso scorra anche all'indietro.La teoria della relatività ha dimostrato in pratica, la impossibilità di verificare la simultaneità di due eventi che avvengano in punti distinti dello spazio.L'animo umano proprio in quanto non legato alla materia e quindi svincolato dal contingente agisce in un contesto indipendente dalle nostre categorie di spazio e tempo per cui l'eventualità d'essere nello stesso momento con le stesse configurazioni precedenti, risulterà impossibile e specificatamente irrevocabile per ciò che si è compiuto..ma la propria necessità di convertire l'eventualità dimostrata in precedenza, farà stabilire una nuova chiarezza che sicuramente non sarà uguale alla prima, ma necessariamente formale e decisiva per la prossima conclusione della nostra vita...

COSI' PARLO' ZARATHUSTRA..

Il primo a scriverne fu Nietzsche e poi R.Strauss che in un'opera mise in atto i concetti del primo, il quale narra di quest'uomo (Zoroastro) che si ritirò su una montagna allontanandosi dall'umanità per trovare la solitudine dei suoi pensieri, ma poi in seguito comprese che la differenza tra il bene e il male deve appartenere all'uomo che vuole liberarsi dalla sua mediocrità scegliendo un suo comportamento come "superuomo" il quale nella sua trasformazione avrebbe compreso i principi ideali per la sua sopravvivenza, tralasciando i momenti precedenti per amare gli altri e quindi discese dal monte abbandonando la propria solitudine per insegnare agli uomini l'amore tra di loro.Questo significato assume una grande importanza sia dal punto di vista filosofico che esistenziale, in quanto l'amore tra gli esseri umani determina la pace,la serenità dello spirito e la convivenza dei popoli che esercitano la propria individualità..ma che al contatto con gli altri,dovrebbero trovare attraverso i propri errori la modalità per accrescere la loro saggezza in un mondo migliore e certamente privo di mediocrità nella quale convergono tutte le miserie della vita.Questo concetto talvolta, viene espresso anche verso coloro che non intendono alcuna ragione contrapposta ai loro principi e che nel proprio discorso dimostrano la singolare eccessività nell' esposizione delle loro idee e non vogliono considerare quelle degli altri..per cui il famoso detto di cui sopra..COSI' PARLO' ZARATHUSTRA.Nella vita ciascun individuo cerca la maniera ottimale per essere considerato migliore degli altri,fingendosi amico e confrontando con i propri requisiti di approfondimento nel dialogo espresso in cui considera gli altri come dei preventivi non acquisiti per la visione della combinazione di universalità umana , ma conseguenziale della singolarità della persona che emerge al disopra della massa senza tener conto degli approfondimenti altrui,nè considerando le loro esigenze ma che con la formula dittatoriale cercherà sempre l'opposto di quanto comunicava ZARATHUSTRA..l'amore,la pace e l'abbandono della mediocrità per raggiungere le vette della specifica riunione dell'amore universale..