domenica 28 febbraio 2010

LA SPAGNA





















































































Nel 1992 con alcuni colleghi decidemmo di visitare l'EXPO' di Siviglia....e perchè non fare un giro per tutta la SPAGNA?...A MADRID c'ero già stata,ma rivederla non mi dispiaceva..,E' una città elegante capoluogo della regione della antica Castiglia non possiede monumenti particolari ma chi non conosce il Museo del PRADO?...Una pinacoteca fra le più importanti del mondo con quadri del VELASQUEZ, EL GRECO(LA MAJA VESTIDA E LA MAJA DESNUDA RUBENS, GOYA e vi sono anche italiani fra cui il meraviglioso BOTTICELLI...da non dimenticare che qui vi era la famosa Perla Peregrina oggi in possesso dell'attrice Liz Taylor e il diamante Estanque...ma non divaghiamo..,MADRID appare accogliente e viva con la strada principale ricca di negozi (ne approfitto per acquistare un paio d'orecchini)ma qui le vie sono larghe con alberi che le adornano dove il traffico è terribile...Il re e la regina risiedono alla ZARZUELA una villa situata fuori città che prende il nome da una composizione simile all'operetta, vi è il Parco del Retiro centralissimo ..il verde della città .E' l'ora del pranzo e naturalmente andiamo in un tipico ristorante del luogo per mangiare la "paella valenciana"gustosissima e poi ci dividiamo..i miei amici vanno a vedere la Corrida a Plaza de Toros, ma non amando questo genere brutale e cattivo, decido d'inoltrarmi per le strade della città e guardare le case antiche che conservano ancora il loro splendore.A sera ci ritroviamo tutti, i miei amici stanchi hanno deciso di andare nella grande piazza da Mac' Donalds per gustare un panino con l'hamburger,ma io ho stabilito diversamente la mia serata..da sola chiamo un taxi e vado al "Cafè de Chinitas" ove si svolge il caratteristico FLAMENCO...questo è il luogo più importante della Spagna se vuoi visionare questo ballo, in quanto è qui che si sono esibiti i più grandi ballerini della famosa danza... da non dimenticare i Grandi dei Grandi ROSARIO e ANTONIO..ma purtroppo il portiere all'ingresso non mi fa entrare perchè mi spiega... ci vuole la prenotazione dell'albergo che naturalmente non possiedo..come fare?Ma il desiderio aguzza l'ingegno e poco distante nella Piazza vi è un grande Hotel...all'istante mi giunge l'idea..entro nella hall e con il mio inglese scolastico chiedo al "concierge" se può telefonare al locale e prenotarmi per quella sera a nome dell'albergo..è tutto fatto..ritorno trafelata al ritrovo poichè il tempo scorre veloce ed incontro anche i miei amici che credono ci abbia ripensato e mi voglia aggiungere alla comitiva..ma invece mi fermo di nuovo dinnanzi al mio "simpaticone" che è di guardia alla porta principale, ma questa volta ho la prenotazione di uno fra i più grandi alberghi di Madrid e mi deve fare entrare..cosa devo dire..è uno spettacolo tipico della Spagna.. bellissimo con i passi di tacco e punta perfetti ed eleganti..alla fine mi vengono a prendere i miei amici (ormai lo spettacolo è quasi terminato) e si rammaricano di non aver preso la mia decisione...ma è tardi, domani dobbiamo recarci all'ESCORIAL...è ora di andare a dormire.Al mattino ci svegliamo presto poichè il viaggio è un pò lungo..visiteremo il famoso Convento dove visse S.Lorenzo che in seguito fu arso vivo, infatti l'Escorial è chiamato anche S.Lorenzo dell'Escorial,con la Basilica ove viè un Crocifisso di marmo bianco del Cellini, il Pantheon sotterraneo, la Sala Capiturales affrescata dal Goya, dal Tintoretto, dal Velasquez etc..e la Casita del Principe immersa in giardini stupendi..una meravigliosa giornata,ma il tempo scorre veloce ed io già sono in partenza per TOLEDO che un tempo apparteneva al regno di Castiglia con la Fortezza dell'ALCAZAR teatro della guerra civile spagnola ed ora sede dell'Accademia Militare..qui trascorse gli ultimi anni fino alla morte il grande Theotocopulos detto EL GRECO e in questo luogo sono conservate alcune sue opere.Ci fermiamo dinnanzi ad un negozio di "souvenir" ed io ne approfitto per acquistare le famose forbici,ve ne sono anche piccole piegate in due da borsetta.. splendide..ed un ventaglio bianco di merletto.Ne avevo acquistati quattro a Madrid di colori diversi, ma questo è un'altra cosa..il tempo è nemico ed io sono già in viaggio per GRANADA capoluogo dell'Andalusia per ammirare una delle Sette Meraviglie del mondo L'ALHAMBRA"che è composta da tre parti..la Residenza Fortificata, la Casa Reale con i giardini e il Quartiere degli Artigiani delPopolo,con il Cortile dei Mirti ricco dei cosiddetti fiori ed al centro L'HAREM con al centro la fontana la cui vasca è sorretta da dodici leoni..cosa dire di tanta bellezza,,gli intarsi di piccole pietre che sembrano formare un tessuto di piccoli scacchi...scusatemi ma non so spiegare tanta bellezza... mi allontano a malincuore verso SIVIGLIA, ma nella mia mente rimane l'incantevole spettacolo....SIVIGLIA nell'Andalusia sul fiume Guadalquivir è una bellezza con tutti balconi fioriti di gerani..la Cattedrale terza al mondo dopo S.Pietro e a Londra quella di S.Paul con all'interno il Mausoleo di Cristoforo Colombo, l'Alcazar,l'Archivio delle Indie e la Giralda...antico Minareto della Moschea poi divenuto Campanile della Cattedrale..SIVIGLIA è patrimonio dell'Umanità. Nell'Archivio sono conservati documenti legati ai possedimenti spagnoli, la Torre de Oro costruita per sorvegliare la città, la Casa de Pilatos sontuoso Palazzo raffigurante la casa del Pretorio...copia del Procuratore della Giudea ed infine le abitazioni con il Patio fiorito davanti, chiuse da cancelletti di ferro battuto..ma io sono già all'EXPO'..,non saprei da dove cominciare... ma nella mia mente sono rimaste impresse quattro Nazioni, non che le altre fossero meno importanti ma...l'Italia con le costruzioni di LEONARDO,quadri bellissimi..da non dimenticare la Ferrari esposta nel colore rosso fiammante delle sue auto, la FRANCIA con un pavimento di vetro dove si poteva ammirare PARIGI in tutto il suo splendore, il GIAPPONE ed il CANADA con i loro schermi tridimensionali i cui occhialini t'inserivano nella rappresentazione e ti facevano partecipare ad un cartone animato i cui abitanti della foresta scoiattoli,gazzelle,cerbiatti,sembravano camminassero sulla tua spalla, mentre nelle foreste canadesi appartenevi virtualmente ai grandi paesaggi..mi guardavo le spalle per comprendere dove realmente fossi..ma nulla..solo le punte dei piedi mi dicevano che ero seduta sulla sedia e non nei posti che ammiravo..uno spettacolo difficile da dimenticare..a proposito l'EXPO era gremito di gente naturalmente, ma mentre i miei amici facevano una lunghissima fila per entrare nei padiglioni io "quatta quatta", avevo fatto amicizia con un ragazzo del luogo che lavorava come interprete, ma quel giorno era libero per cui mi ha fatto vìsitare tutta l'esposizione senza fare mai la fila..i miei amici se ne sono accorti a metà strada..non riuscivano a trovarmi ma non s'impensierirono..sapevano che potevo cavarmela da sola..A sera ci ritrovammo tutti insieme.. naturalmente avevo visitato più padiglioni di loro ed al mio racconto dimostrarono un'invidia tale, che preferisco tacere sull'accaduto..ma ormai sono nel viaggio di ritorno..ne avrò avventure da raccontare...


"RICETTA"

"BABETTE DI CREPES"

-100 gr di farina
-1/2 litro di latte
-4 uova
-un bicchierino di marsala
-70 gr di burro
-1 kg di pomodori pelati
-100 gr di parmigiano
-2 cipolle
-3 carote
-basilico
-sale e pepe q.b.
-un sedano
-3 cucchiai d'olio

Preparate innanzitutto la salsa,fate rosolare con le carote,il burro,il sedano,le cipolle tritate nell'olio,versandoci poi un bicchierino di marsala.Quando questo sarà evaporato aggiungere i pomodori,sale,pepe e qualche foglia di basilico per due ore.A parte mettere la farina in una terrina e scioglierla nel latte tiepido incorporando le uova ben battute una per volta,amalgamando il tutto.Scaldare un padellino di ferro con una nocciolina di burro e versare due cucchiai di crèpes,facendole dorare ambedue le parti e ponendole su di un piatto,fino all'esaurimento delle stesse.Imburrare una pirofila,mettere dentro una frittatina,condire con una salsa preparata e parmigiano grattugiato e via via formare una cupola che terminerà con la salsa ed il parmigiano.Scaldare in forno per un quarto d'ora.


"BACARDI"

-1 cucchiaino di thè di granatina
-1/4 di succo di limone
-3/4 di bacardi
-3 cubetti di ghiaccio
-una fetta di limone


Mettere nello shaker la granatina,il succo di limone,il rhum bianco ed i cubetti di ghiaccio;agitare bene e versare nei bicchieri da cocktail e servire con la fetta di limone appoggiata sull'orlo del bicchiere.

LA CIOCCOLATA E LA MANCANZA D'AFFETTO

La CIOCCOLATA è senz'altro il dolce migliore che vi sia....chi può resistere al sapore meraviglioso ch' essa dà alla bocca?..Nessuno osa rinunciarci a meno che, svariati disturbi non lo permettano..tutti vogliono questo prezioso effetto di gradimento..vuoi al latte, vuoi amara, essa non mente mai..donandoci momenti privi di qualsiasi privazione di mancato sonnifero della vita. La cioccolata si dona come presente negli inviti, come merenda, anche e soprattutto ai bambini..che spettacolo quando si leccano le dita per non tralasciare neanche un pò della sostanza preferita..e quando si promette loro che se faranno "i buoni"daremo loro la cioccolata.Fa ingrassare..è vero..ma l'importanza ch'essa detiene fa dimenticare anche questo sacrificio.Gli psicologi affermano ,che coloro che si nutrono di cioccolata denotano una "mancanza d'affetto"..ma sarà poi vero?Certo che dopo averla mangiata ci si sente meglio, i nervi sono tranquilli al loro posto, nulla ci sembra amaro, tutto appare più semplice e noi soli ci sentiamo in colpa per la trasgressione avvenuta.Ma la tentazione è più forte e non resistiamo di fronte al peccato di gola...si ...perchè è proprio un peccato di gola, quando non ce la facciamo a smettere e siamo tranquilli solo quando l'abbiamo finita e se di notte ne abbiamo conservato un po'per l'indomani, ci alziamo di nascosto ritenendoci colpevoli con noi stessi e siamo in pace solamente quando l'abbiamo terminata.Mille volte ci siamo imposti di non comprarla, ma ...il suo sapore è tale che la promessa risulta vana.Ma noi la mangiamo solo nelle circostanze di dolore?Oppure, ne facciamo una scusante per trasformare il suo piacevole e squisito potere di seduzione, attraverso il quale sappiamo che le nostre manchevolezze risultino prive della colpa trasmessa con l'effettto di piacevole sensazione, ch'essa dona agli uomini?Perchè a coloro che sono magri, la cioccolata non piace?Forse non hanno bisogno d'affetto..non ci credo..non hanno compreso i semplici e naturali piaceri della vita, che ci trasportano in un clima denso di appetiti simulati con l'ingordigia della paresi di possibilità negative che l'esistenza ci offre.Mangiare dolcezze è fornire al nostro corpo, ma anche allo spirito tutto quanto ci preclude la possibilità d'essere felici..ma coloro che lo sono rinunciano alla cioccolata...no...siamo tutti sicuri ch'essa dona piacere anche con un piccolo senso di colpa, ma non vogliamo rinunciarci...e se la vita ci priva d'amore altrui..allora lo troveremo nella cioccolata, che sicuramente non ci tradirà mai....

LA SVIZZERA (GINEVRA,LOSANNA,ZURIGO)



































GINEVRA appare una cittadina pulita, tranquilla...il traffico è coordinato e specialmente gli automobilisti sono ordinati nelle file d'attesa.Essa è la città della Svizzera più popolata dopo Zurigo, è sede dell'ONU e della Croce Rossa,sorge sul lago Lemano sulle due rive del Rodano..vi sono due rocce che emergono dal lago, frutto dell' ultima glaciazione chiamate" Pierres du Niton." ..qui hanno vissuto Rousseau e Liszt...Quello che mi ha colpito di più, è stato l'orologio fiorito..un enorme prato verde ,ove vi è raffigurato un orologio composto da tanti fiori colorati che precisano l'ora esatta...vi è anche il famoso getto d'acqua "Jet d'eau"alto 14o metri, simbolo della città. Ginevra è una città commerciale, industriale,con molte banche,sul lungolago vi è un parco con il giardino inglese e quello botanico.L'inizio della primavera è determinato da un castagno che si trova sulla passeggiata denominata "de la treille"che con l'inizio della stagione, mette le prima gemma e il guardiano del Municipio ne prende nota e la notizia viena comunicata attraverso la stampa. Ginevra ospita il Salone dell'automobile, dell'orologeria...infatti ho portato a casa orologi per tutti, in quanto se ne trovano di carini a buon mercato.Vi è il Salone delle invenzioni, del libro e della stampa...è considerata una piccola Parigi,e' capitale della PACE. Molto caratteristici sono i taxi acquatici che permettono di passare da una riva all'altra e i "pub" dove mi sono recata spesso.Alloggiavo all'hotel INTERCONTINENTAL un albergo lussuoso ove si è sposato Vittorio Emanuele con Marina Doria...ricco di bar,sale,piscina, centro benessere tanti negozi prestigiosi, ma io ne ho scelto uno in particolare per gustare la famosa cioccolata "DU RHONE" mai assaggiato nulla di più squisito, anche i cioccolatini sono deliziosi..in seguito ho saputo che il laboratorio è ambito dai grandi di questo mondo ed è situato nel centro della città.La sera sono andata allo "Chat Noir"a Carouge per ascoltare musica jazz..e rock.. Il mattino successivo mi sono recata a LOSANNA..sembra un quadro di MONET..tanto è perfetta nei colori tenui del mattino e del tramonto..stupenda.E' capitale del Canton Vaud, le strade sono ripide, i quartieri sono collegati tra loro con numerosi ponti ed una serie di scalinate coperte conducono alla Cattedrale Dal Grand Pont ove il panorama è stupendo.Si vede il Castello di Beaulieau, ma anche il Museo delle Olimpiadi che narra la storia delle Olimpiadi dai Greci ai tempi nostri.....A mezz'ora da Ginevra vi è ZURIGO, maggiore capitale della Svizzera con l'omonimo lago e sede del monumento ad Alfred Escher promotore della linea ferroviaria.Ogni anno ad Agosto e precisamente di Sabato, vi è nella Street Parade un enorme teatrino con la Rave Party ,uno dei più grandi raduni del genere.Zurigo è ricca di giardini, di negozi, che vendono costumi tradizionali gioielli, vetrate bellissime, grandi stufe in maiolica, vasi da farmacia..ne ho acquistato due caratteristici.ma famose sono le vetrate di Marc Chagall nella Cattedrale di Fraumunster...sono sbalorditive.All'ora del pranzo, mi sono recata in un ristorantino sul lago e senza avere il tempo di ordinare, mi hanno portato dei maccheroni conditi con la marmellata...nessun commento..allora mi sono alzata e su consiglio di alcune persone, sono andata in un altro ristorante dove ho potuto gustare la fonduta al formaggio..che delizia.Addio Zurigo.nonostante i maccheroni..ti lascio con rimpianto...
"RICETTA"
"ARANCINI DI RISO"
-300 gr di riso
-1/4 di ricotta
-300 gr fra prosciutto cotto e fior di latte
-sale e pepe q.b.
-2 uova
-pan grattato
-olio per friggere
-50 gr di burro sciolto
Far cuocere 300 gr di riso al dente,quindi aggiungere un quarto di ricotta,il parmigiano,sale e pepe,50 gr di burro sciolto,2 uova solo il rosso e imbottirle con prosciutto cotto a dadini e fior di latte.Formare una palla e passarla nel bianco d'uovo rimasto dei rossi precedenti,poi nel pan grattato e friggerli in olio bollente.
"RICETTA"
"CROQUET DI SPINACI"
Fare bechamel(25 gr di burro,25 gr di farina,1/4 di latte) e mischiarla con gli spinaci fatti prima rosolare nel burro,aggiungere un pò di sale,pane grattugiato e tre uova intere.Quindi comporre dei cilindri,passarli nel pan grattato e friggerli nell'olio bollente.

sabato 27 febbraio 2010

LA COSTA AZZURRA















































Con alcuni amici ed una macchina abbastanza veloce, decidiamo per PASQUA di visitare la Costa Azzurra...dopo Ventimiglia arriviamo a GRASSE la citta' in Provenza nota per i suoi profumi...infatti ne è la capitale mondiale...essi sono estratti dal patrimonio floreale delle campagne circostanti come LE FRAGONARD e vi sono essenze di gelsomino, ciclamino, rose, violette etc...ci rechiamo in un grandissimo laboratorio ed i miei occhi sono subito attratti dai varii saponi con svariate forme e colori, creme adatte per tutti gli usi...ma l'odorato ne ha la precedenza ...mi reco ad uno stand e chiedo il mio profumo preferito "OPIUM" ma mi viene spiegato che le essenze dei fiori vengono mischiate con le essenze orientali quali l'oppio ,l'ambra etc.in quantità stabilite per poi creare un profumo..così fanno i grandi sarti, quando decidono di far nascere un'essenza profumata che porti il loro nome..tutto dipende dal fiore scelto e dall'unione con l'essenza orientale preferita in quantità determinate..quindi il mio profumo non c'è, così come gli altri, ma vi sono le materie prime combinate tra loro..ed io ne scelgo uno all'oppio e alla rosa insieme ad alcune saponette dai vivaci colori.La prossima meta che ci attende è NIZZA..città della Costa Azzurra, che si estende lungo LA BAIA DEGLI ANGELI circondata da verdi colline .Il centro con Place Massena e la Promenade des Anglais ossia il lungomare della cittadina, simbolo della Bella Epòque è ricco di eleganti negozi, ma noi ci rechiamo al Cours Saleya il Mercato dei Fiori...bancarelle con fiori bellissimi sono esposti in una miriade di colori ed io non posso fare a meno di ricordare la famosa scena nel film "Caccia al Ladro" di Hitchcock ove l'attore Cary Grant cade tra la bancarelle dei fiori...Noi andiamo a mangiare nella città vecchia la famosa Insalata Nizzarda ricca di erbe varie con aggiunta di spezie e tante altre cose speciali...Ma io devo andare a visitare l'hotel Negresco un grande e famoso albergo, la cui cupola è diventata il simbolo di Nizza di fronte alla Promenade des Anglais chiamata così da un'iniziativa britannica, in quanto questo luogo era un tempo frequentato da cittadini stranieri soprattutto inglesi e considerato la meta preferita per le vacanze "calde"...un'autostrada pedonale lunga cinque km che io ho percorso chiacchierando allegramente, nell'ammirare il panorama stupendo....ma torniamo all'hotel Negresco, considerato un monumento storico..m'intrufolo nella hall dell'albergo e con la scusa di cercare un amico mi aggiro tra le sale..cosa dire?..E' stupendo con la sala di conversazione che mi ricorda la famosa libreria del dottot HIGGINS nel film "My Fair Lady" a due piani tutta in legno e la sala da pranzo con i tavoli e le poltroncine in raso rosa..una meraviglia.. esco furtivamente sperando di non essere vista dal portiere e mi reco al ristorante accanto all'hotel, che e'un Bistrot di Jean Denise Riembland con un unico CARROUSEL POMPADOUR...vi sono i cavalli della giostra al centro, in grandezza naturale che si muovono al suono di una musica automatica...sembra di essere al Circo..invece è una sala da pranzo,,che meraviglia...esco intontita da tanta bellezza, ma i miei amici mi conducono da RACINE un negozio che ho già visitato a PARIGI, ma qui vi è la sede centrale..è ricco di stoffe preziose..vengono da tutto il mondo per comprarle..ed io ne acquisto un taglio per una giacca molto elegante di colore beige e nero a piccolissime righe verticali..ma un'altra amica mi conduce in una boutique con prodotti della casa CHANEL ..che prezzi,,ma io scelgo un fazzoletto da pochette di seta bianco con al centro il famoso monogramma in nero.E' sera...ora di cena, ed infatti ci rechiamo in un piccolo ristorante per assagggiare focacce, olive gustose , ma soprattutto le famose" Crepes Suzette."..che delizia..ed ora vi narrerò la loro storia..si racconta che un apprendista del famoso chef l' ESCOFFIER facesse uno sbaglio nel creare le crepes per il Principe di Galles, nel famoso Cafè de Paris facendovi cadere sopra delle gocce di un liquore,,allora decise di unirle ad altri e con il cuore in gola e la paura di essere licenziato, servì il dolce al Principe che invece ne rimase estasiato...lo chef volle dedicare al Principe il piatto, ma costui galantemente lo offrì alla sua dama che si chiamava SUZETTE..sono nate da uno sbaglio...abbiamo terminato con dei cioccolatini speciali e piccoli dolci della Confiserie Florian particolarissimi, poichè essi vengono lasciati in fusione con frutti e fiori provenzali, utilizzando ricette tradizionali del diciannovesimo secolo.E' notte e finalmente andiamo a dormire..domani saremo a Cannes,,,che giornata...Siamo nella cittadina del lusso e della ricchezza, dinnanzi all'hotel CARLTON con le famose palme e la CROISETTE un tempo meta dell'attrice BRIGITTE BARDOT . quando si spogliava per i fotografi durante il Festival del Cinema...che ancora oggi è un'attrattiva mondiale e sempre con l'attrice GRACE KELLY nel famoso film prima citato,conosceva nel famoso albergo l'attore Cary Grant...ripeto che lusso..guardavo gli yatch ancorati degli armatori, dei VIP... la parallela a questa strada è la costosa Rue D'Antibes i cui negozi hanno prezzi strabilianti e non dimentichiamoci delle ville sul lungomare..famosa quella del produttore DE LAURENTIS E SILVANA MANGANO molto illustrata sui giornali...ma Saint Tropez mi attende con i ricordi di Maupassant e Matisse che vi andavano un tempo e poi Sartre e Brigitte Bardot...un porto caratteristico, ove vi sono ormeggiate lussuose barche dei VIP...con La Cittadella fuori città, da cui si può ammirare il panorama...la Villa "La Mandrague" dimora della Bardot....ma soprattutto per le bellissime spiagge,luoghi di villeggiatura.Per ultimo vi narrerò del PRINCIPATO DI MONACO, la cui capitale MONTECARLO, meta del gran mondo, rinomata per i Gran Premio della Formula 1 il Circo Equestre,il Casino, il Giardino Esotico con piante tropicali,e quello Giapponese ricco di rose dai varii nominativi, fra cui va ricordato quello di Grace Kelly che tanto beneficio ha dato a questa terra,,quando l'armatore A.Onassis voleva appropriarsi del Casino e il Principe Ranieri non poteva competere a causa delle ricchezze dell'altro, l'incontro con Grace ed il successivo matrimonio salvarono il prestigio del Principato.Quando si arriva in questo luogo meraviglioso, il panorama è splendido, ma purtroppo questa cartolina viene deturpata dalla costruzione di enormi grattacieli che la compongono.Si visita il famoso Museo Oceanografico con l'Acquario, la Galleria la Sala della balena con il suo scheletro e quella dei pesci tropicali,quella del Mar Mediterraneo, della Laguna etc..a proposito volevo comprare una ceneriera con lo stemma del Museo...ma costava troppo..il quartiere Fontvieille strappato al mare, ove sorgono svariate costruzioni, l'hotel de Paris accanto al Casino, in cui molte celebrità hanno perso svariati miliardi..va ricordato il celebre regista V.DE SICA,noto proverbialmente per questo terribile vizio..La ROCCA sede del Palazzo Reale, e tante altre attrattive,,,sono tentata da una boutique che vende prodottti stupendi,,infatti comprerò una borsa particolare con gli stemmi ricamati...ma Montecarlo oltre alle amenità del luogo, offre altresì un "regime fiscale"attraente...il tempo corre in fretta...le vacanze sono terminate ed io mi appresto al viaggio di ritorno con tanti, piacevoli ricordi.
"RICETTA"
"CREPES SUZETTE"
SALSA:
-4 cucchiai zucchero vanigliato
-buccia e succo di limone
-un cucchiaino d'acqua di fiori d 'arancio
-la buccia ed il succo di 2 arance
-50 gr di burro
-4 cucchiai di Kirsch
-4 cucchiai di Curaçao bianco
-6 cucchiai di Rhum
-2 cucchiai di Maraschino
CREPES:
Preparare la salsa,lavare le arance ed il limone,tagliarle in filetti sottilissimi e mescolarle con 4 cucchiai di zucchero vanigliato.Spremere il loro succo,passarlo al colino e versarlo in una casseruola.Aggiungere le scorzette zuccherate e 50 gr di burro.Fare bollire il tutto e poi aggiungere l'acqua d' arancia e tutti i liquori.Quando ha ripreso il bollore togliere dal fuoco.Questa è la salsa che potete preparare con largo anticipo e conservare in una bottiglia in frigorifero.
FINITURA DEL PIATTO:
Preparare le crèpes e tenerle in caldo.Poi in una padella riscaldare un pò di salsa e quando incomincia a sobollire,aggiungete le crèpes che devranno essere completamente ricoperte da questa salsa e poi ripiegarle in quattro.Per ultimo aggiungete altri 2 cucchiai di Rhum,fiammeggiate le crèpes,quindi servirle subito facendo attenzione a non bruciarvi!
"RICETTA"
"INSALATA NIZZARDA"
-2 bei pomodori sodi
-2 patate lesse
-2 uove sode
-150 gr di fagiolini lessi
-1/2 cipolla
-1 cespo di lattuga
-2 gambi di sedano
-una manciata di oliva
-100 gr di tonno bianco
-2 acciughe dissalate e diliscate
-2 cucchiai di aceto
-1 bicchiere di extravergine
-sale q.b.
Riunire in una insalatiera tutte le verdure tagliate,le uova affettate,il tonno e le acciughe,spezzati e condite con olio,aceto e sale.

LA RABBIA

Questa parola ha confidenza anche con la malattia canina, in quanto chi ne ha i requisiti formula le proprie conoscenze attraverso una specifica dimostrazione di sè stesso...il tutto è dovuto alla mancanza verbale di pensieri non pronunciati, di parole non espresse sia per incapacità d'azione, sia per cautela dell'avversario...in questi termini, colui che ne è avvinto ha una spiccata sensibilità di contrarietà verso le circostanze prive di significati o di significati avversi alla sua consuetudine d'essere.La RABBIA è una paresi di linguaggio, espresso con le tonalità del discorso, in quanto la parola stessa si confonde con l'espressione dei sentimenti alterati dello stesso, che pronuncia parole d'invettiva o rimane in silenzio per dimostrare il suo disprezzo verso le circostanze che ritiene ingiuste e non considerevoli di stima.Coloro i quali per dolorose manifestazioni della propria esistenza, sono preclusi alla pace dei nervi, per mancanza di freni inibitori esplodono in simulate figure di conturbanti sensibilità dovute alla carica emotiva trattenuta dentro, con la forza della volontà o con la scalfittura della genuina parola semplice e tranquilla...e si ripulsa da qualsiasi offensiva di compromesso con l'altrui premessa di quiete dopo la tempesta.Vi sono poi, coloro che sono ammalati di RABBIA repressa e circostanziale, in cui hanno la prerogativa di addebitare agli altri le proprie inquietudini, le proprie sconfitte della vita, i cui insuccessi non predispongono una salutare finalità d'esame di coscienza, attraverso il quale si comprenderà la poca disponibilità d'accesso alla vita e la certezza d'essere vili di fronte alle sue prove di "recupero crediti" di anomalie residenti nel loro animo...costoro hanno l'arroganza di pretendere comprensione e stima dagli altri non meritata.La RABBIA è da considerarsi una manifestazione che allontana gli uomini, nella consapevolezza d'amicizia e di fraterna comunione di tranquillità della propria valutazione d'essere...

LA LIBERTA'

La LIBERTA' ha un dono di chiamata...la capacità di formulare domande di presente situazione a chi ne fa possibili esubaranze della personalità, espressa con la fermezzza dell'indipendenza da tutto e da tutti.Coloro che si adeguano alla sicurezza dei formulati d'indipendenza, che contengono risultati scevri da qualsiasi soggettività si dichiarano esenti da quelli che invece, sono consapevoli di dipendere per situazioni sonore della vita, la quale pretende situazioni precise d'insubordinazione .Tale severità include sacrifici di ogni tipo, la spenta dedizione di essere soffocati dall'esuberante proprietà altrui e la sporadica sentenza di recupero della propria dignità.Ma coloro che sono riusciti a sentirsi spontanei nelle scelte, che hanno sacrificato ogni interesse personale per raggiungere tale meta, sono considerati vincenti per l'affermazione della loro capacità d'esperienza, ricavata dalle stesse rinunce e dalle stesse fortuite probabilità di recupero della propria esistenza.La LIBERTA' e anche intesa come indipendenza da qualsiasi straniero voglia prendersi la propria terra, il proprio cuore, la propria casa, il proprio lavoro..si dice che l'esistenza sia una continua lotta come nella giungla avviene con le bestie feroci per la propria sopravvivenza..ma chi può affermare che anche la natura non sia una LIBERTA'?Infatti essa concede all'uomo la naturale bellezza d'essere la sentenza delle visualizzazioni di possibilità, che conducono alla sensibilità di essere visitate con occhi ammirati..ma l'uomo ne cancella la libertà di costumanza e di serenità che possono derivarne, per farne oggetto di scempio dovuto alla credenza che tutto gli appartenga per diritto.e così avviene anche con le persone a lui care...in quanto ritenendosi proprietario delle loro vite, ne posssiede con ferocia le loro anime e i loro corpi...ma la LIBERTA' è una sensibilità preziosa che fa sentire la sua chiarezza nel momento più grave della stessa e alla fine dimostrerà, che il vincente perderà la sua conquista, poichè essa si calamiterà su di lui dandogli la perdita della preda ritenuta di proprietà riservata e lo abbandonerà nella traiettoria di coloro che sono delusi e smarriti di fronte ad una possibilità ritenuta fino allora esclusa.Tale ricezione si chiama "proprietà di soppressione umana"poichè chi ne ha fatto un severo e premeditato servizio per la capacità di eseguire, senza una linea diretta la sentenza di recupero e di aiuto, ma si è proteso verso la concupiscenza di ottenere favoritismi a buon mercato, si disilluderà dal malsano proposito e sicuramente pagherà a caro prezzo la LIBERTA' tolta con cattiveria e che ognuno merita con diritto di nascita....

IL CUORE

Cosa dire, se questa parola comprende un significato che dura tutta una vita?Il CUORE è senza dubbio una "farmacia d'amore", in quanto chi si ammala fa qualsiasi medicazione, anche operatoria per salvarlo...e colui che non lo possiede diventa un uomo privo di CUORE...La vita si misura secondo la sua potente calcolatrice di numeri ,che diventano sempre più piccoli secondo l'età che si raggiunge e il seme che si pianta durante l'esistenza.Ciascuno fa avvenire la propria salvezza, affinchè la speranza della vita, si prolunghi per il tempo che l'uomo crede di stabilire.La viltà di coloro che non hanno il sentimento è quella di non comprendere la valutazione che questo organo possiede per sempre e sempre avverrà...Quando si dice che un figlio, non condivide la nostra attenzione , si pronuncia il nome di Colui che viene, senza pensare che se attribuito al Signore non significa che la prole sia dimentica della genitura e della propria vita, bensì non è giunta l'ora che il CUORE comprenda in pieno il suo significato e che porti all'altrui dolore la speramza del domani.La preparazione di ogni movimento di speculazione, attraverso cui si diffonde la certezza che la scomposizione dei cuori solitari, avvenga per solitudine di chi non ha voluto gettarsi nella mischia dei propri simili, nè attaversare il confine dei propri interessi..non esiste un individuo deluso dall'aspetto di preparazione alla simpatia, al piacere di "mostra biologica"..esiste l'individuo che non ha coraggio d'essere sè stesso, anche con coloro che non hanno seduzione in tal merito...ed allora accade che la simpatia mancata, il sentimento localizzato nel CUORE, si affievolisca per poi morire del tutto, per fare posto alla sentenza di perdita di sè...Non tutti perdono il CUORE o lo lasciano in disparte...vi sono quelli che al contrario, ne chiedono l'intervento per ogni manifestazione che durante la vita, faccia capolino al loro esuberante viaggio di completezza con chi decidono di affiancare nel loro percorso, vi sono quelli che piangono per mancanza d'amore, quelli che si offrono per cautelare gli organi degli altri, vi sono quelli che decidono di morire per amore...Ma vi sono anche coloro, che subentrano nell'amore di chi ha perso un congiunto o un parente prossimo, o addirittura l'amore della sua vita..per costoro che fanno parte di una schiera speciale, poichè dimenticano il passato del quale si deve non pronunciare mai il nome, di quelli che non ci sono più,è... il CUORE più grande che sia di calore umano, perche' la sua fibrillazione è tale, da sostituire un corollario di speranze che non si esaudivano, ma che venivano obbligate ad essere dimenticate.Quando si ottiene la partita vincente della situazione che perseverava nella sua ostinazione contraria,il CUORE esulta, così come esulta nella frase d'amore pronunciata, come nel vedere i figli crescere, così come un viaggio di piacere o di lavoro ottenuto, come la piaga o la ferita sanata, per non comprendere coloro che guariscono dopo nessuna speranza o dopo lunga malattia..perchè il CUORE non esulta se dobbiamo essere privi di chi amavamo, di chi ci ha fatto soffrire, di chi ci ha dimenticato, di chi ci ha sorpassato senza merito alcuno?Perchè le lacrime, perchè il sospetto di essere dimenticati da DIO?...Nessuno riflette che ogni circostanza che accade, possa essere un fenomeno attravero il quale possiamo dimostrare la nostra capacita' di sofferenza per offerta di vita con il CUORE...che va a coloro che soffrono, che non hanno speranza del domani, che seguono il MALE senza capirne il significato?E' sicuramente l'offerta di CUORE più alta e più difficile da sopportare, ma i risultati sono esclusivi e grandiosi di fronte alla vita che ci abbandona,ma è più che mai finanziata da Colui che ci chiama "figli"...e per il QUALE il CUORE di chi è buono darebbe la vita..

venerdì 26 febbraio 2010

LA VOCE

C'est le ton que fait la chanson....quando si parla di voce in genere, ci si riferisce a quella del cuore...poichè in essa vi è il silenzio di sensibilità attraverso la quale si afferma il "parlare d'amore"....ma vi è la Voce delle labbra prolungate e sofferte, quando si è adirati o si manifesta la propria indignazione...oppure quella del dialogo che esprime i pareri e le tesi di affermazione e di discordanza a seconda dei casi...ed infine, quella più importante espressa col silenzio delle parole in cui si esprimomo le consolidate esperienze di vita, di studio, di conoscenza, attraverso cui si ha l'origine del discorso.Vi è da ricordare che non tutte le Voci degli esseri umani, sono comprensive di annunci felici o semplicemente di pareri acquisiti...vi è anche la cosiddetta "voce calda" e soffusa di piacere altrui, in cui si manifesta il discorso, con la la forza di coinvolgimenti verso l'altrui conoscenza.Questa coloritura di sapore speciale attira con piacere, con ardore, coloro che l'ascoltano poichè priva di qualsiasi accento di calore umano.Spesso le due Voci speciali e calde s'incontrano...quando ciò avviene, si compone una sinfonia di suoni particolari come se l'orecchio ascoltasse una dolce melodia, ove la musica risuona con toni lievi e colmi di note romantiche.In taluni momenti il "picco" raggiunto si effonde così intimamente,che coloro che ascoltano sono "scuole di apprendisti e di richiami" per la paresi della loro sintonia.Avere una bella Voce, comprende il movimento dei suoni articolati in una gamma di "reportage"d'infiniti numeri elevati alla potenza del suono stesso,in quanto l'armonia è tale da essere un focolare di grande fiamma;i toni caldi, i toni sussurrati,i toni accentuati da note alte o basse si accumulano in una rappresentazione di potere accattivante in cui chi ne è consapevole, se ne serve per coinvolgere chi gli sta a cuore.Colui che invece, non comprende di possedere tale dono non se ne serve, ma la natura fa il suo corso..e comunque arriverà il pensiero di poter fare un connubio d'amore, di amicizia, di parentela, con chi è di fronte alla smaliziata capacità vocale.La Voce è quindi la chiarezza dell'anima...ove spesso i toni sono solubili nella manifestazione d'espressione...calmi e pacati, con accenti di dolcezza e di probabile forma di pulsante simpatia...aggressivi e volitivi nel comunicare i propri sospirati effetti di provocazione o di padronanza della propria personalità...sono bassi per timore,alti per aggredire,ma si deve sempre tener presente che la Voce è lo specchio e lo sguardo degli occhi...

LA VITA DELLA FIGURA UMANA

L'uomo ha compreso che la sua sostanza è formata da una simbiosi di corpo e spirito.Il corpo per vivere, lo spirito per sopravvivere...quando egli si propone di espellere dal suo animo l'anonimato di ciò che gli necessita per sentire il proprio cuore battere e palpitare, quello che rimane è solo rovinosa probabilità d'essere sconfitto dalla vita.Ma per l'uomo che significato ha l'esistenza senza lo spirito?...Nessuna, poichè ambedue correlati con la parola "Amore di Credo" che significa sperare in un futuro che verrà.Quando le situazioni si svolgono arbitrariamente, perchè l'individuo decide di appropriarsi della vita degli altri, la sua figura è priva di sostanze chiamate sincerità,amore e prelibatezza di sospiri di reale posizione felice e contornata di pace.La figura umana possiede una vitalità che non conosce limiti, in quanto ognuno sforza il proprio corpo e la propria anima, nella conquista terrena di coloro che gli piacciono e nella speranza futura di una "terra promessa".Pertanto essa è completa nella sua veritiera essenza d'essere ma non reale, per coloro che vogliono "vedere" e non "credere".Ecco perchè, chi possiede la reale visione di questo connubio ha compreso il significato della personalità e della sua precarietà, in quanto nessuno conosce la presenza della "ruberia" della vita che con la morte toglierà loro ogni sembianza umana...solo lo spirito si solleverà dalla terra per dar luogo ad un'altra esistenza che non comporta limiti terreni, ma che possiede e presenta finalità incondizionate ed illimitate..la precisione umana, la finalità di tale precisione. Lo studio in tale materia non ha conoscenze nè preparazione per quello che attende il "dopo"...ma la vita della figura umana è "ciarliera" d'ipotesi valutabili e non...tutto dipende dalla sincerità d'animo che si conserva per il momento finale e solo allora, si conoscerà la Verità...

L'ARROGANZA

Tutti noi diventiamo arroganti, quando vogliamo vincere una partita che sappiamo già persa...L'ARROGANZA è la dimostrazione effettiva, delle sembianze umane che fanno diventare reale e veritiero colui che si nasconde dietro un apparente sorriso di circostanza.L'uomo se ne serve, quando le sue scusanti sono "costumi di ruberie"finalizzate all'apparizione indebita delle volute diversità di carattere, di situazioni che all'apparenza sembrano sincere, ma che successivamente nella realtà si dimostrano possibili invadenze della vita altrui.Essa non possiede l'educazione del silenzio di fronte alle verità proclamate, nè rispetto per coloro che al contrario sono innocenti di tale e ripetuto svolgersi di circostanze inferiori alla verità. Costui si serve di opinioni che tentano di convincere l'avversario, poichè tale viene considerato dall'arrogante nella sicurezza di aver ottenuto sia il prestigio che la confidenza dell'altro, le cui possibilità lo porteranno a compiere i suoi passi, prima premeditati.E' stesso la superbia di tale concetto, che si collega con le attenuanti possibili, per dimostrare aiuto e proposta di recuperare il perduto, che l'arrogante finge una comunione d'intesa che non ci sarà mai, ma che terminerà quando coloro che sono stati presi nella trappola, dimostreranno la comprensione di tale viltà...ed è allora che costui si toglierà la maschera

L'UMILTA'

E' un dono difficile da possedere poichè questa solitudine di sè, dimostra la remissiva capacità di trasmettere agli altri quanto vi è di pazienza..di mancata presunzione, di possibile forma di rispetto anche verso chi ci può simulare la sua scoperta padronanza dei propri compiti e dei propri voleri.L'UMILTA' è un dono di pace, attraverso cui non si raggiunge la prospettiva di essere ascoltati, in quanto chi la possiede è" servo e non padrone"Questo senso è prioritario nella paresi di voce perentoria e non discutibile dal punto di vista della ragione. E' difficile essere umili,poichè colui che è dall'altra parte vuole avere la parola che intenda la sorprendente e soffocata presunzione d'essere al di sopra di tutto e di tutti..ognuno afferma la sua opinione e non vuole ammettere quella degli altri, vuoi con voce alta..vuoi col voltare le spalle senza rispondere, poichè in quell'atto dichiara la sua non specificata risposta e la sua vittoria non dichiarata.Vi sono poi, coloro che infieriscono sulla preda, in quanto ritengono che questa sia in un grado d'inferiorità,o perchè la considerano un "nulla" di fronte alla propria figura di potere e di credente sapienza...essi rispondono alla prerogativa di comunicazione offensiva e protetta dallo svolgersi della situazione.in quanto ne approfittano di chi sanno sia impotente dinnanzi alla formalità discussa d'essere presenti alla rispettosa educazione ricevuta.E' questo il più difficile dei momenti di colui che nel cuore è umile, poichè conoscendo la presunzione e il narcisismo di coloro che lo beffeggiano considerandolo privo d'intelligenza e di qualsiasi possibilità intraprese per essere superiori nella vita,"castrano" la parola finalizzata alla risposta e si ritirano in un mutismo di dolore, non condannando chi lo percuote con le parole.Infine, per coloro che sono umili, remissivi e dolci nello sguardo quando gli altri approfittano della bontà altrui, si forma una potente barriera che si chiama"UMILTA" di precisa comunione con lo spirito...

GRAZIE

Oggi questa parola viene dimenticata in tutte le manifestazioni che comprendono il finale di ogni prestazione compiuta con disinteresse.Ognuno possiede la presunzione di non dover essere restituito con un sorriso...e con questa dolce parola all'azione compiuta da altri per noi,poichè la restituzione del "GRAZIE" significa dare una giusta misura a coloro che ci offrono un aiuto, un presente d'affetto o di semplice comunicazione verbale;ma restituire il dono ricevuto con l'ammissione che è stato dato col cuore,significherebbe dimostrare che qualcuno sia stato consapevole di partecipare alla nostra vita per donarci la sua possibile restituzione alla stessa.
L'uomo lo sa..ne ha bisogno...perchè da solitari si raggiunge ben poco, ma in conformazione con altri ottiene un miglior risultato...che però alla fine, si ritiene non doveroso annunciare la possibilità di non avercela fatta senza il reciproco aiuto...nè si è potuto raggiungere il risultato sperato.Questa parola non viene precisata solo in questa situazione, ma anche per la nostra cultura, per la nostra crescita, per la nostra famiglia, per il nostro lavoro e perfino sull'altare, ci dimentichiamo di dire "GRAZIE" quando il compagno o la compagna della vita che verrà, decidono di comune accordo di trascorrere gli anni futuri, nella speranza di un'unione duratura e presente nelle avventurose manifestazioni dell'esistenza.Non si devono dimenticare gli ammalati, gli anziani, coloro che hanno più necessità di corresponsione amorevole,poichè essi anche con uno sguardo dolce dicono "GRAZIE". Anche gli animali, se li soccorriamo e ci prendiamo cura di loro con un gesto linguale o con il muovere la coda, proferiscono la loro gratitudine ed il loro affetto per tutta la vita..e non va dimenticato anche l'egoismo di sentirsi "comodi"in qualsiasi circostanza,facendo finta di non notare coloro che attendono un gesto, una precedenza dovuta sia all'età, che all'ineguatezza della situazione..per cui si dovrebbe rinunciare alla piacevole posizione ottenuta, per dar luogo ad un probabile momento di rinuncia.E' bello pronunciare e sentirsi dire la parola GRAZIE..fa bene al cuore e fa comprendere che gli altri ci amano...

lunedì 22 febbraio 2010

LA MORTE

Ognuno deve morire...poichè la vita si presenta come un viaggio che poi dovrà terminare.Se gli uomini conoscessero tale momento, si preparerebbero con il vestito della festa...in quanto per coloro che credono nella vita dopo la morte,li attenderà una grande festa.Purtroppo, non tutti sanno che quando il momento arriverà,secondo ciò che è stato stabilito "da sempre",l'uomo non necessiterà della paura di tale evento,,in quanto conosce e spera in una vita migliore.La MORTE è una sensibilità di grande effetto..coglie all'improvviso e porta con sè tutti i ricordi e tutti gli affetti. Non sempre, essa ha sensibilità di opportune effervescenze di colpire l'uomo...poichè le malattie, le sofferenze che lo tormentano, lo hanno già preparato a tale evento...ma essa non ha pietà umana e viene considerata una sorella che tradisce l'umanità.Infatti fin dai tempi antichi, coloro che combattevano per la patria, come oggi lo sono coloro che offrono la vita per la stessa ragione,sperano di cavarsela di fronte alla spettacolare quotidianità della Morte.Questa terribile sensibilità incute paura agli esseri umani, che non considera fratelli o sorelle, ma solo "proprietà riservata"dove vi è affisso un cartello "NON CALPESTARE IL MOMENTO PROIBITO DA DIO" .Il teschio che ravvisa l'effige di tale sensibilità, dimostra che nulla del corpo si salverà...tutto nel tempo si consumerà...ma la sacra volontà espressa da Colui che ha creato l'esistenza umana, provvede a dare un corpo celeste a coloro che non hanno più quello terreno.Gli scienziati,gli atei,coloro che non hanno nel cuore tale speranza, sono flagellati dall'odio, dal rancore per la privazione degli anni che avrebbero voluto vivere, ma che la Morte ha tolto loro senza spiegazione, senza rumore..all'improvviso quando erano certi di poter vivere secondo i loro "dogmi di cattiveria"e di finalità espresse nel dolore della vita altrui.Costoro troveranno un silenzio mortale, poichè durante la loro vita il discorso di odio e di costruzione di rumore, applicato con parole cattive li condurrà ad una serie di tormenti e di flagellazioni dei propri efferati delitti.Coloro invece, che hanno amato con sincero affetto gli anni a loro attribuiti e che hanno dimostrato di essere uniti nella speranza del futuro, troveranno pace e amore eterno.

LA FATALITA' DEL DESTINO

Che significato ha essere destinato per...oppure è il DESTINO che ci toglie la possibilità di una conquista, di una realtà conseguita con mezzi d'imprese o di realtà certe?Perchè, costui ci toglie la speranza dimostrata e in un momento proibita alla realizzazione dei propri eventi desiderati? Non c'è un perchè...il Destino e lo afferma la parola stessa, ha una finalità improvvisa per chi non conosce le "colture" di un giardino costruito da mani inesperte...i fiori non cresceranno o si annienteranno in un attimo,senza capacità alcuna di sopravvivenza, poichè manca loro il necessario "profumo di vita"che li fa nascere, crescere ed apparire per la necessità di bellezza e di ornamento.Così è il Destino...se costui viene manipolato da mani inesperte non crescerà nè ornerà la vita umana, poichè la sua esistenza è stata "manomessa" dalla repulsione degli uomini, che gli hanno tolto la capacità di formare un momento felice ed approssimativo alla loro richiesta.Ecco perchè il destino influisce categoricamente, su coloro che non comprendono l'importanza della sua specifica sensazione d'essere promettente o non...a seconda di come viene manipolato.Talvolta, le improvvise circostanze di dolore,fanno affermare la sua colpa...talvolta le improvvise e fortunose capacità di gioia, fanno affermare la sua completezza...ma tutto ciò comprende un solo significato: esso va nutrito e trattato come i fiori di un giardino, verso cui l'uomo osserva la crescita e ne dispone la sostanza..altrimenti ,il Destino si manifesterà con complicata personalità di rubare i momenti di severa soluzione e di grande e sincera realizzazione della vita che si presenterà.E' inutile, quindi, dare la colpa al Destino..poichè esso non fa altro, che seguire il cuore degli uomini...

domenica 21 febbraio 2010

LA SEDUZIONE

La SEDUZIONE è un'affrancatura del corpo umano...non esiste la seduzione senza la possibilità di chi tratta questo argomento, con una carica speciale di soluzioni organiche che si chiamano "sospiri d'amore".La Seduzione avverte l'essere umano della specialità d'essere avvinto nelle spire della bellezza, che in seguito si dimostrerà particolarmente attraente per coloro che si discutono nell'area di sensazioni vitali, che certificano la rivoluzione dei sentimenti.Essa conduce gli individui a mete di sicuri e repentini cambiamenti d'umore, in quanto colui che si chiude in tale situazione, ne sentirà le sensazioni d'amore con perfetta sintonia dei sensi.Non sempre la Seduzione avverte la sospirata eventualità d'essere chiamata "coloritura d'amore" che verrà, in quanto l'armonia che ne consegue, non viene suffragata da tale esperienza. Coloro che si seducono con lo sguardo, con il corpo, con la parentesi d'amore sincera ed affettiva per formulare la parola "insieme" descrivono un'aurea complice di tale sicurezza d'offerta, ma coloro che se ne servono abusivamente, precludono il cammino alla possibilità d'essere uniti nel futuro. A volte, chi si serve di complicate e serpentine manovre di appropriate conformità per aderire a questo spettacolo, finisce con il tramortire sè stesso, poichè l'altra parte non considera sincero il manufatto incompleto ed arruffato per raggiungere gli scopi prefissi.Si dice che la Seduzione sia vincente nei preliminari dei colloqui d'amore...in effetti, sembra sia così...ma chi usa le armi per far convolare gli altri alla propria desiderata conclusione, di momenti stabiliti e non previsti nel calendario di ciò che potrebbe verificarsi,,ma per dare maggiore certezza ai proponimenti futuri, contrae la speranza, ma non l'apparente chiarezza delle speciali rifiniture della seduzione..La considerazione di tale preposizione all'apparato amorevole della superficialità che deriva, dopo la conclusione della scoperta, che la seduzione non è altro che una figura d'appartenenza a tutti, ma che il finale è senz'altro romantico se viene compresa nell'attuazione dei sentimenti appropriati e conseguenti all'affidamento che verrà, per favorire un'unione scrupolosa nei diversi momenti che seguiranno...altriment,i sarà un'abietta concupiscenza che la sorte ha dato a coloro che sono servili e poco privilegiati della loro composizione d'amore...

IL PECCATO

Il PECCATO è impedire a sè stesso e agli altri d'essere migliori...è una forma di esibizionismo della sofferenza data alla presenza di chi non è colpevole.Esso è una manifestazione di questa vita durante la quale il dolore a volte, necessita di essere valutato secondo una speranza d'illusioni perse durante il tragitto dell'esistenza.Ne consegue, che coloro che lo compiono sono afflitti dalla persecuzione dei loro tormenti, delle loro nefaste implicazioni nella "questua dei comportamenti traviati".Il PECCATO è la forma più evidente della precaria incertezza dell'esistenza umana, dinnanzi alla quale tutti si obbligano alla manifestazione dei propri interessi.Vi è il cosiddetto peccato di gioventù, che viene perdonato perchè commesso senza malizia, il peccato d' essere compromessi con altri in faccende poco chiare,il peccato di formulare sentenze che non sono veritiere nella loro essenza, il peccato di fagocitare la propria vita in perifrasi di forte manierismo di avventure non morali,nè coordinate nella chiarezza di colui che compie atti osceni, il peccato di essere furbi, superbi,scaltri dinnanzi all'innocenza altrui, il peccato di non credere ad un futuro dell'anima, il peccato di confabulare l'esistenza di un altro ed infine fra tutti i peccati, il maggiore è quello di non comprendere ed assicurare gli altri del proprio affetto e della propria chiarezza di vita.Il PECCATO è infinito nelle sue gamme di esplorazioni, finalizzate alla conquista di nuocere agli altri...in quanto essi sono incerti e non sanno che l'infamia li colpirà con il sorriso sulle labbra e con la menzogna d'essere "amici fraterni".

LA SENSIBILITA'

Si dice che quando un bambino nasce il sogno della sua vita, si compia in quell'istante....e quindi ci sarà un futuro cantante,uno scrittore, un pittore, un falegname..etc...ma c'è anche chi ha il dono della SENSIBILITA'... un dono grande che ti fa comprendere l'animo altrui con le sue gioie e le sue sofferenze.Costui, ha designato il proprio futuro nell'adeguatezza di aiuto altrui sia nella completezza che ne verrà attraverso gli anni, che formeranno la sincera sostanza della linfa vitale, sia per la disponsabilità completa e sofferta verso coloro che sono deboli e poveri nello spirito del cuore...ma costui non sa, non conosce, nè prevede che tale dono è più alto ma anche il più doloroso,poichè la sua vita non è più la sua, ma diventa la completezza degli altri attraverso cui, forma la sua reale sensibilità d'amore e di aiuto verso il prossimo.Essere sensibili denota una particolare virtù...il pianto,la commozione, l'affetto del dopo...la speranza:queste s0no le doti di chi è sensibile.Quando l'uomo sulla terra prova dolore per una situazione che gli si presenta difficoltosa e senza via d'uscita, avviene che l'intervento della persona sensibile e altruista gli doni la capacità di essere compreso, aiutato e gli dia la volontà di proseguire nel cammino della vita, nonostante il dolore che tormenta il suo animo.Colui che si sente sensibile, non ode il canto di solitudine, di amarezza delle proprie sfortune,poichè è talmente compreso nell'aiuto d'amore verso gli altri che costoro gli chiudono gli occhi dinnanzi alla visione propria dell'amara esistenza che lo coinvolge.E' costui un amico fraterno, un solido appoggio, una richiesta di futura possibilità concreta e non...per affrontare nuovamente le problematiche esistenziali che si presenteranno nuovamente.Gli altri non sanno che chi è privilegiato per la vita che verrà,è essenzilmente proteso verso la risoluzione d'essere sincero nei ripiani dell'esistenza umana..coloro che ne sono avvinti comprendono di essere dinnanzi ad una persona speciale, diversa su cui si può contare sempre..poichè la sua bontà nel donare aiuto e specifica confidenza si chiama "capacità d'intuizione"verso coloro che soffrono e non sopportano le condizioni allarmanti che la vita offre.Si dice...è una persona non comune, sulla quale si può contare in qualsiasi situazione vi sia, la cui bontà minimizza l'esteriore freddezza altrui...si annuncia... è preziosa per il consiglio di vita che darà...ma si pensa mai che costui ha donato sè stesso per la comunità...per coloro che chiama fratelli e sorelle..una famiglia che nessuno riesce a comprendere, ma che sono subito disposti ad accaparrarsene la vita.Ma l'amore che costui raccoglie segretamente nel fondo del cuore e dell'anima, presenta all'occorrenza l'ingratitudine di chi non vuole essere condizionato e povero nella reale visione dei propri insuccessi, dovuti alla mancanza d'amore e di fervida preparazione alla vita degli altri.

sabato 20 febbraio 2010

IL RIMPIANTO

Tutto si discute con la volontà e ...non più.Il Rimpianto è la voce del cuore che ti chiama al cospetto della vita per farti comprendere ciò che non hai fatto, ciò che fosti,ciò che non hai con te.Nell'esistenza di ognuno vi è sempre un motivo di rispetto per quello che si desiderava, ma che gli eventi successivi l'hanno tolto...non c'è bisogno solo del ricordo, ma anche del passato prossimo che indica la rivoluzione di noi stessi per quello che ricordiamo sia la mancanza di tutto quanto è accaduto e che ora si è perso.Se questo sentimento conduce ad amare conclusioni,è dimostrato quanto si è annullato..al contrario si dimostra che il destino ha prevaricato le nostre emozioni per condurci a mete che non aspettavamo e che si definissero "probabili eventi mal riusciti".Non sempre, vi è la conclusione netta e completa di situazioni che si sono evolute nel tempo, ma che c'e stato l'abbandono senza il proprio volere a causa delle eventualità connesse...ed è proprio in quell'istante di perdita del desiderio sperato e non ottenuto, che si compie il Rimpianto.Coloro che desiderano l'accanimento di tale parola,nel senso che il preciso prolungarsi dei sospiri di evasione per la mancanza di tutto quello che non esiste più..o per la non conclusione di desideri infranti, sono chiamate persone di poca chiarezza per ciò che non hanno conseguito. Ricordare con semplici illusioni i momenti trascorsi,significa essere padroni della propria esperienza vissuta..anche se l'esistenza di quel tempo, ha compiuto deleteri risultati rivisti nell'istante del pensiero lontano..ma ricordare senza rimpianto, con il rancore per ciò che è accaduto, significa essere privi di spontanea riconoscenza verso gli attimi vissuti con fervore.E' bene avere rimpianti..chi non ce l'ha?I sogni nel cassetto appartengono a tutti,le speranze non ottenute ci aiutano ad essere più "guardinghi"verso nuove situazioni che si presenteranno nel futuro,,,ma non essere disposti ad affrontare le problematiche che si dovranno superare comunque,al di fuori di ciò che vogliamo precisare sia la nostra finalità del dopo...significa aver abbandonato il sentimento per dare luogo alla risposta del non volere tutto quello che si effettuerà dinnanzi alla corsa della vita, che ci attende.

LA SCONFITTA

Si dice sconfitto, colui che ha perso la vittoria agognata...ma non è così, che si valuta la parola "perdente"di ciò che ci si aspetta dalle vicende e dai premi che la vita promette.L'esistenza è puerile, quando si trastulla con le promesse non mantenute e diventa mortale, se chi le aspetta non è capace di rinunciarci.Essa dichiara "forfait"quando l'uomo è privo di essere complice di colui che non riesce a sopraffare, poichè non considera la "tenzone"una prova di sicura riuscita.Talvolta però la parola sconfitta è anche una questione riparatoria,in quanto decide l'avversità altrui e la trasforma in "completezza d'essere".Se ciò accade,il sentimento di rancore che pervade l'animo umano, si riempie di promesse future che cambiano l'aspetto negativo, in una promettente e personale fonte di calore, che s'introduce nella chiarezza di quello che non è stato...in definitiva la parola "sconfitta" è determinata solo nella battaglia delle armi, poichè è proprio in quella occasione, che il suo significato è adeguato alle azioni commesse..a differenza della vita ove prende il nome di "rivincita" e non di amore compreso fra le parti...

venerdì 19 febbraio 2010

LA VERITA'

La VERITA' è un complesso di verbalità espresse e non, alla fermata della probabilità di dover effettuare un sincero comunicato a coloro che ne chiedono risultanza.Spesso, essa si nasconde con la speranza di far costruire complicate situazioni, per fomentare la sicurezza di chi non è pronto, ad essere diretto nella probabilità di avversione alla stessa.E' un grande risultato, affermare che la Verità e' il complemento della possibile forma di vita umana...non sempre, essa viene pronunciata, poichè si ha paura delle conseguenze e non si comprende fino a che punto, talvolta esse possano diventare catastrofiche.La certezza di non essere scoperti o di far figurare che gli altri, bevano la menzogna che le labbra umane proferiscono, è tale che colui che se ne serve è sicuramente da considerarsi un essere abietto.Se costui, sapesse a quali conseguenze può condurre la sua menzogna, a quali terribili risultati, talvolta il mentire, necessita della efferata spiegazione che succede alla soluzione di far castigare per tutta la vita, coloro che indichiamo colpevoli e che invece sappiamo innocenti, l'uomo provvederebbe a non mentire mai.Nella vita di ognuno,fin da piccoli, si comprende che la verità in alcune occasioni è difficile da pronunciare..sia per la paura di un castigo, sia per la paura delle conseguenze che ne potrebbero derivare...crescendo questa paura, non trasmette più la possibilità di comprendere in tutta la sua spregevole finalità, la condizione che si presenterà dinnanzi alla mancanza di Luce che si verificherà nella risposta sincera e precisa.Tutti affermano che la Verità sia dovuta alla carita' cristiana di ognuno, in quanto la si deve per il rispetto che ne consegue, ma tutti o quasi tutti, la tacciono quando il momento è per loro discutibile.Senz'altro, chi produce bugie tali da far condannare la società che si vuole colpire, è presentatore d'infamia collocata nella peggiore ipotesi, di feroce e palese sicurezza di colpire la vita degli altri.La Verità a volte fa male...fa soffrire,poichè il pronunciare parole che non si vorrebbero ascoltare, fa dimenticare la possibilità di gioire in una precisa situazione che si chiama "responsabilità" di dovere verso gli altri, in cui la circostanza di essere chiari e non nascondersi dietro un sipario di prospettive illusorie, che alla fine comportano un'evidenza imprecisata nella forma di dolore e di sofferenza.Gli uomini sono più colpevoli d'essere bugiardi che traditori,in quanto sperano col silenzio di rimandare la confessione della Verità..non perchè sono soltanto soli,ma anche perchè non chiedono a sè stessi,cosa significa nel loro intimo la certezza della risposta da compiere in funzione di una domanda o di una situazione proposta ai loro occhi...essi ritengono che il rimando di tale circostanza, prenda il volo dalla possibilità di compiere un'azione decisa che li condurrebbe verso mete indesiderate ai loro presupposti già stabiliti..tutto ciò fa sintonizzare la Verità su onde medie di poco rispetto e poco sentimento...

LA VERGOGNA

La VERGOGNA è la scoperta delle proprie esuberanze con la fatalità dello scandalo...infatti lo scandalo,è dare la fantasia di cattiveria...Tutti siamo pronti ad affermare,che l'uomo ha concepito lo sforzo della natura in cui le sue sembianze erano collocate nella figura del serpente..ma quanti sono disposti ad afferamare che situazioni del genere,si chiamano "volontà"decisa e concreta della propria sollecitazione a non dare esito alla parola "pudore"?Questa parola, oggi viene dimenticata, poichè la maggior parte della società è disposta ad offrire qualsiasi prestazione sia necessaria,per ottenere la "partita di rendita catastale".Gli uomini non provano vergogna solo dinnanzi alle azioni che compiono,nella speranza dell'estasi di sentirsi potenti ed acclamati vincitori dinnanzi agli occhi della probabilità, di essere effigiati e conservati nel libro dei ricordi...ma essi ritengono, che la vergogna non esiste dinnanzi a coloro che si succedono nei fotogrammi dei loro films a luci rosse.Pertanto, non ci si chiede più cosa sia la morale, cosa significhi l'etica di essere considerati persone di sicura fermezza per la semplice chiarezza dei salutari momenti di situazioni pulite e ben chiare.La vergogna non comprende solo l'immagine del corpo..è simbolo di vergogna rubare,essere colpevoli di colpire coloro che sono indifesi, di delegittimare la propria sembianza attraverso complicate finalità di recupero prestato al momento delle necessità altrui...vuoi con l'estorsione, il ricatto,l'usura..di essere ladri d'amore,di sacrilegi,di sudice ed oscure macchinazioni ai danni di chi compie il proprio dovere per i rapimenti a scopo di ricatto...la vergogna è sentirsi privo di scrupoli,dinnanzi ad una società che lo chiama "Cittadino della patria" ed infine essa è la dimostrazione per gli altri,di essere formalmente ed apparentemente adeguata al sistema educativo e disciplinare dell'educazione morale,ricevuta da chi viveva prima di loro.Si chiude questo capitolo,nella speranza che tutti si fermino dinnanzi alle plebee conformità sociali,per modificare l'esistenza in costumi di sana e pura costituzione.

LA TEORIA DEL VOLO

Ognuno vola come può...c'è chi vola col pensiero..chi ha necessità di soluzioni diverse per spostarsi in luoghi di lavoro o di svago,ma ci sono anche coloro che fuggono dai problemi quotidiani per sviluppare la possibilità di evasione con la costruzione di piccoli aerei, che volano come i grandi.Costoro si chiamano "solutori " di spontanea architettura di volo...poichè essi impiegano anni, per soddisfare il piacere di sorvolare la terra con sicurezza delle proprie conoscenze in merito.Ci si chiederà, cosa c'entra il volo con le intemperanze della vita? Invece è importante saper e volere dimostrare che questa volontà, sia paritetica con quella di recuperare il sostegno dei quotidiani "piedi per terra" per innalzarsi su mete stabilite.La gioia che si prova
in tali circostanze è tale, che l'uomo "pilota" si sente trasformato ed innalzato con le proprie costruzioni d''esperienza e di volontà, espresse nella chiarezza di ciò che è stato costruito.Egli è talmente sopraffatto dalla sensibilità d'essere solo sopra il terreno sottostante, che tutto gli sembra semplice e poco descrittivo per le circostanze di evoluzioni ottenute, ove l'equilibrio sulla terra è dimostrato dalle azioni espresse con la chiarezza delle conoscenze, ricavate dalle proprie esperienze di vita vissuta...ma in cielo è diverso...l'esperienza è cosi' provata, che si può definire "mortale e non"...dipende dal grado di necessità corporea, stabilito dall'uomo al momento dei vari presupposti presentatigli al traguardo più difficile,nel creare i movimenti di tale costruzione.
L'uomo è sì' fermo "con i piedi per terra"come ho già precisato,ma questo detto non sempre, si accompagna con verità alla sua manifestazione d'essere...poichè in cielo il significato non acquista l'importanza reale terrena, in quanto egli si proclama "vincitore d'acquisto"dello spazio, che si trasforma in soluzione vittoriosa dell'aria.Pertanto, coloro che sono alla guida di ciò che hanno costruito con le proprie mani..si definiscono uomini di granlunga, superiori alla terminologia di scoperte, verso la completezza di chi è fortemente sicuro,di essere nei cieli un conquistatore...

mercoledì 17 febbraio 2010

LA DISCUSSIONE DEL DOPO

Tutti hanno una certa soluzione per il "dopo che verrà"in quanto ognuno precisa la sua opinione in merito...vi sono coloro con la speranza della Fede,i quali credono in una vita "eterna" che offrirà una speciale sicurezza nel loro animo con la completezza precisata da GESU'....
vi sono,poi gli scettici che non si aspettano nulla, poiche' il nulla rappresenta per loro la finalità espressa dalla situazione di non riconoscersi nella vita di aspettativa, che non ha alcun valore per un futuro migliore, di ciò che non hanno compiuto nella loro esistenza.Non si devono dimenticare le fonti di astensione da qualsiasi evento possibile, in quanto la propria sicurezza esprime la certezza della prospettiva di essere nati, per poi finire in probabili richiami che si configurano nella specie di robuste convinzioni, che si sono formate durante la loro vita....costoro sono senza problemi, nè sofferenze, dimenticate nella corsa della fame di contenzioso che diventa via via, "silenzio dell'anima"..essi si prolungano nei loro effetti di sopravvivenza durante i quali scoprono la visione del futuro, ingannandosi con le prospettive di astrofisica.Il "dopo che verrà" nessuno con precisione lo conosce..tutti si aspettano una vita che non termina..sia con l'Eternità, sia con la scoperta di altri mondi, abitati da creature che forse, così dicono taluni. si sono mostrate in configurazioni volanti, ma non esplicitamente visionate nella vita terrena:La fantasia scorre veloce nella mente degli uomimi, tanto veloce che all'approssimarsi del momento di fine corsa essi, non si accorgono della prospettiva di essere giudicati creature prive di qualsiasi fondamento spirituale, perciò la vita è senz'altro da considerarsi un breve o lungo viaggio che sia , ove le fermate sono rappresentate dalle vicende intercorse durante tale cammino..ma che poi, si distribuiranno secondo la finalità e l'esperienza raggiunte in tale sicurezza di essere conclusi in una chiamata di valore effettivo e non casuale, per la sicurezza del proprio essere e per la sostanza della propria conoscenza.

LA VOLGARITA'

Colui che viene definito "volgare", si pretende con la veste di successive manifestazioni che inducono gli altri a credere ch'egli si comporti in maniera totalmente diversa dalla parola "educazione della costumanza" di essere preciso e composto nelle sue esplicite forme di assennata eleganza.Non sempre si è "a la page" in quanto chi cerca di esserlo, diventa per forzatura di cose un sordido esempio di eleganza...costei è connaturata, se si nasce con un portamento singolare diverso dagli altri, che distingue la persona per farla apparire migliore di quanto sia in realtà,,ma quando l'uomo o la donna, ostentano tale mancanza con simulate forzature dei propri costumi, allora "la volgarità" è precisa e distinta nella sua manifestazione.Questa duplice parola ha un significato doppio, poichè l'abitudine "allo' spandere" la propria immagine in proibitive fotografie di aspetto colorito, porta la semplicità a diventare complice della volgarità.Che cosa intendiamo dire quando esprimiamo, definendo un essere "diverso" dall'educazione che ci hanno impartito?Si può essere volgari nel turpiloquio, nell'ammansire gli altri con le proprie dichiarazioni sessuali, a tavola, nell'abbigliamento eccessivo....e tanti altri casi..ma non si pensa mai che con la parola volgarità, s'intende anche la non chiarezza dei propri sentimenti,della vita non condotta con ammirevole considerazione propria e altrui, con la specifica dimostrazione del silenzio dinnanzi alle parole che non si dovrebbero esprimere ..ed infine si definisce con questo termine,anche colui che non ha rispetto di sè e degli altri, non considerando che fa parte di una società a cui deve dare un severo e fondamentale esempio di sè..... Tutto ciò che si oltraggia, rende e trasforma la trasparenza dell'essenza in una banale "volgarità"... coloro che interpretano tale situazione verso la propria identità, comunicano un messaggio di precaria se non effimera posizione di schiavitù, della sincera sostanza di essere considerati "non eleganti" nel dimostrare la realtà della vita, che spesso si nasconde dietro "la volgarità"...

martedì 16 febbraio 2010

LA SOLITUDINE

La vita si presenta con due facce come GIANO: da una parte essa si dimostra amica, dall'altra ci abbandona alla sorte, di coloro che si definiscono soli con sè stessi.La solitudine è un male di sempre.....anticamente gli uomini erano presi da guerre continue e pertanto le donne venivano lasciate a casa...ecco,allora, che la parola solitudine assume un aspetto ben preciso..oggi le guerre vi sono ancora, ma il male comune è proprio dettato da questa parola, che indica come la società sia lontana da tutti coloro che si adeguano allo "spazio vuoto" della propria esistenza.Tutti abbiamo necessità di essere acompagnati dalla "scolaresca di amicizie" sopraggiunte con la più spettacolare interpretazione di noi stessi, ossia l'esibizione di essere tra coloro che non si addebitano la parola di cui sopra.... ma,molti si definiscono lasciati alla sorte di non essere compresi dagli altri...altrettanti affermano, che stare con gli altri significa essere privilegiati dalle loro costumanze di vita, ma nessuno ammette che la vita stessa nasconde un terribile tranello....quello di dare e poi riprendersi in un attimo, la collocata visualizzazione di fare la poesia degli altri.Ne consegue, che coloro che si sentono soli o lo sono realmente, si dichiarino colpevoli d'innocenza, per l'abbandono altrui.Vi è poi, la solitudine del cuore, cioè con sè stessi ...è la solitudine peggiore, in quanto non si ha la chiarezza del futuro che ci attende..spesso essa, conduce l'uomo a manifestazioni ultime e gravi poichè fa sentire la sua corporatura senza l'equilibrio necessario, per affrontare la specifica situazione che attende ognuno alla sporadica sensibilità di essere compresi dagli altri..se ciò accade, l'uomo si autodefinisce malato..e non comprende che questa sua convinzione lo condurrà in un labirinto senza uscita...Si deve creare nella propria esistenza, un viadottto per uscire dal tunnel di ripristino che aiuti la più dolorosa fermezza a diventare completa nell'aiuto e nell'affetto altrui in modo tale da non essere dichiarati soli e per cause ripetute, non si debba terminare la vita con la morte.

L'INTERESSE

L'INTERESSE inteso come forma finanziaria, è fra i peggiori mali del secolo...poichè con il denaro si ottiene ogni cosa...purtroppo, gli uomini non sempre sono adeguati nella conoscenza che ne deriva dalla proprietà di avere la possibilità di recuperare la sostanza di ciò che desiderano, in quanto la voracità espressa con la voluttuosa richiesta, di perseguire tale forma di cupidigia, li crea come una piramide di desideri nascosti che affiorano con la crudeltà e la violenza.Il dolore che scaturisce da tale necessità, fa supporre che coloro che ne sono privi, si contendano la supremazia della finalità di "arrembaggio" con la vittima designata. Costei non ha possibilità di scampo, quando colui ha deciso di sfruttare al masssimo le sue capacità di violenza perpetrata ai danni di chi è colpevole di non esaudire la speranze infami, per poter avere qualsiasi cosa si vuole prendere e usa la forza della violenza , delle mani, e della bocca oltre il limite conosciuto che si chiama mancanza di rispetto di sè e degli altri....La vita di sopportazione che include tale infamia, è molto sofferta, poichè chi ha deciso di sfruttare gli altri per sopperire alla mancanza di avere le proprie responsabilità nel non aver siglato con un lavoro onesto e con la partecipazione degli interessi comuni alla spontanea difficoltà, per chiudere le proprie stonature con le parole... non voglio... non faccio... non sono presente...allora ogni cosa mi è dovuta, ogni sollecitazione sia verbale che violenta, rappresentano la vittoria della possibilità di recupero sulla dimenticanza dei doveri vitali. Coloro che si addebitano con l'oltraggio della rapina, del furto aggravato, delle conseguenze che ne derivano,si chiamano "individui" non adatti a vivere nella società, pertanto devono essere rinchiusi con quelli della stessa specie, in modo che in futuro si preveda sia prossimo, possano comprendere il male compiuto e quindi emendarsi..

L'INGENUITA'

La sua ricchezza consiste nell'annullare ogni proposito "di malcostume della mente" verso l'altrui pensiero, di speciale considerazione verso il male.L'ingenuità rappresenta la chiarezza dei puri sentimenti, nutriti verso coloro che invece ne sono privi, per dimostrare di avere fiducia completa e sincera nelle parole espresse con malignità per colpire l'avversario senza pietà alcuna. L'INGENUITA'...è una parola difficile da esprimere, in quanto è dedicata solo all'infanzia... poichè coloro che la conservano nell'età matura, sono giudicati non adulti,o quantomeno inesperti, nelle situazioni che si presentano durante il cammino dell'esistenza:Allora, gli altri considerano non scaltro chi la possiede o addirittura senza calore di esperienza che conduca al rispetto di sè, per dimostrare invece, che la prospettiva è da considerarsi compiuta con una certa sicurezza ottimale per la vita di conoscenza..invece, costoro non hanno compreso che quelli che conservano tale virtù, non sono dotati di storia costruita sull'incapacità di comprensione della vita, bensì sulla bontà ancora conservata per gli altri che li conduce a non comprendere la cattiveria nascosta.L'esistenza offre ad ognuno, la possibilità di scelte attraverso cui, si raggiungono mete di valore conseguito sia con le proprie capacità, sia con quelle che gli altri desiderano dimostrarci..se questa fusione avviene nella completa formazione di ciò che l'uomo si propone di compiere, con la probabilità di acquisto dell'esperienza, per formulare la parola "VITA" allora, si concluderà che l'INGENUITA' deve conservare la sua identità facendone parte considerevole, per poter credere ancora nell'amore e nell'amicizia altrui.... .

LA FANTASIA

La FANTASIA è una simpatia di riflessione dovuta dalla mente....chi non gioca con la fantasia?...Tutti preferiscono il sogno alla realtà, quando si presenta amara e talvolta deludente alle aspettative attese.Essa ci fa attraversare i confini del reale, con quelli di speciali voli di chiarezza e di complicata visualità che non esistono nella realtà.Fin da bambini, il creare un piccolo amico inesistente o far crescere dinnanzi ai propri occhi, l'immagine della capacità di far nascere la sconosciuta visione della sincera ed effettiva possibilità di reale e constata prigione, di ciò che non si riesce ad ottenere..la fantasia ci porta alla conclusione della stessa....con la probabilità che nei nostri pensieri, essa possa avverarsi.Quando l'uomo si accorge di far volare troppo in alto, ciò che considera gli sia indispensabile per gli atteggiamenti che dovrà formare, per ottenere tutto quello che si è prefisso, attraverso la sua crescita di "scuola di vita" vissuta..è proprio in quel momento, che la fantasia si presenta dinnanzi a lui, per dimostrargli che la realtà lo ha deluso, ma che potrà attraverso le sue finalità concludere in virtù, la risposta alla richiesta non ottenuta. Ne consegue, che chi non sogna con la fantasia... è un uomo privo di capacità risolutive per il carattere e la personalità, che descrivano la sua immagine con sospirata ed effettiva ricchezza di particolari doti di creatività, per far diventare i suoi sospirati sogni, in manifestazioni di possibilità speciali ed effettive nella realtà della vita...