venerdì 31 dicembre 2010
Stiamo per dare addio all'anno vecchio e come di consueto ci apprestiamo a dare il benvenuto all'ANNO CHE VERRA'...salutiamo i vecchi momenti non repressi e non conclusosi,le antiche consuetudini,le non precise affermazioni della vita che conducono sempre verso nuovi orizzonti da scoprire e da verificare.L'uomo si toglie la camicia usata e se ne mette una nuova..si scrolla le vecchie consuetudini per abbracciarne delle nuove..così è rappresentato il mistero che ci attende nei prossimi mesi ma che tutti confidano siano migliori di quelli trascorsi.L'allegria abbonda, la confusione dei calici s'intromette nei desideri espressi e non e tutti siamo felici d'aspettare la pienezza che speriamo ci attenda con nuove esperienze e nuove sollecitazioni.Dimentichiamo tutti i giorni trascorsi,i mesi durante i quali abbiamo sovvenzionato i nostri desideri e abbiamo trascurato quelli impossibili alle nostre richieste.. attendiamo con enfasi tutto quello che è nei nostri cuori. con la certezza che ce la faremo a conseguirli.I fuochi d'artificio rappresentano la gioia eclatante dei sospirati eventi,la tavola preparata con infinita pazienza ricca di conformità usuali,gli abbracci e i baci scambiati allo scoccare della mezzanotte tanto attesa per commentare...finalmente abbiamo gettato via tutto ciò che il vecchio anno non ci ha offerto, ma che speravamo fosse semplificato alle nostre richieste..ma certamente con il nuovo abito queste saranno migliori e forse esaudite.Ogni anno si ripete la stessa celebrazione sia in famiglia poichè essa rappresenta la continuità della stirpe che ci avvolge il cuore, con i figli, i nipoti e talvolta anche i pronipoti in cui vediamo noi stessi di un tempo che fu..ma che non rimpiangiamo poichè lo abbiamo vissuto ed ora ci apprestiamo ad offrirlo con i nostri consigli e la nostra esperienza alle future generazioni.Qualcuno preferisce nuove mete per esplorare ciò che non conosce,qualcuno si serve di una tavola calda per poter dire a sè stesso..c'ero anch'io..Il freddo, la neve paralizzano il traffico, ma coloro che non hanno una casa dormiranno sulle panchine e si troveranno al loro risveglio in cielo rifocillati e contenti.Ma noi dobbiamo soffermarci sulla gioia, sulla felicità che abbiamo atteso in questi giorni per assaporare la consuetudine familiare d'affetto e d'unione in cui si riflettono i nostri sospirati desideri di un'esistenza felice e serena insieme ai nostri cari..dall'ANNO CHE VERRA' noi sappiamo ben poco..ma ci auspichiamo.. niente guerre,nessuna crisi,inserimento degli immigrati. posti di lavoro,aiuti per la ricerca etc..insomma che gli uomini abbiano la coscienza per offrire al mondo quello che gli altri desiderano e che non pensino solo a sè stessi poichè non hanno compreso una verità fondamentale..che il mondo appartiene a tutti e nel brindisi di mezzanotte, si dovrebbe andare col pensiero anche agli orfani,alla fame del mondo,ai senzatetto,agli ammalati, a chi non ha più patria e a coloro che sono andati a difendere una terra che non gli appartiene solo per un dovere d'obbligo che nasce dal cuore,a chi spera in un futuro migliore..ma noi non ricorderemo tutto ciò e brinderemo con la gioia del cuore per le conquiste future che crediamo verranno nella nostra vita..
giovedì 30 dicembre 2010
ESSERE DEBOLE..
Ciascuno di noi nella vita ha momenti di debolezza..ma ESSERE DEBOLE comprende significati la cui finalità è retrattiva alla mancanza di carattere e di personalità.Coloro che appartengono a questa categoria d'individui sono privi di qualsiasi comportamento di specifica evoluzione dei propri sentimenti messi a tacere per viltà,in quanto non hanno il coraggio d' esporsi con le proprie idee con il timore d'essere fraintesi e quindi mal considerati.Vi sono poi coloro che non hanno la forza di affrontare le questioni,le cause,i momenti di combattimento che l'esistenza confonde con la precarietà del soggetto o per la tranquillità del medesimo..ne consegue che per vivere tranquillamente, costoro tacciono e si dichiarano inefficienti alla prova non superata.Ma qui vogliamo parlare di quelli che sono deboli per amore,per affetto deposto nel proprio cuore,in cui si avvertono continuamente gli stimoli del perdono per qualsiasi causa con la necessità di non accusare mai il soggetto in questione, difendendolo sempre a spada tratta pur conoscendone i difetti e le mancanze.Diceva mia madre...quello che una madre dà ad un figlio..nessuno nella vita glielo potrà mai dare..E' vero..ma attenti a non confondere quel dare..dare giustamente,con affetto, essere disponibile,ma non annullare completamente sè stessi,non rinunciare alla propria individualità,bensì offrire la propria disponibilità in casi ritenuti indispensabili..non dare tutto quello che si chiede viziando coloro che in seguito se ne approfitteranno in quanto essendo deboli per le opportune solidarietà ottenute in precedenza,chiederanno sempre di più non accontentandosi mai..non conoscendo l'effettivo valore dei sentimenti,dei sacrifici e del denaro speso per i loro interessi fino a modificarne l'esistenza priva di qualsiasi concetto morale e di qualsiasi rispetto verso sè stessi e verso gli altri.Costoro hanno un motto.noi..solo noi.. sempre noi.. a discapito di ogni cosa,di ogni situazione che s'intrometta tra i loro desideri che si avvalgono sempre più di una crescita maggiore il cui lavoro viene completamente escluso dalla loro vita per approfittarsi continuamente dell'amore altrui, soprattutto quello materno che non termina mai.,crescendo senza un'educazione morale e senza formare il proprio carattere per affrontare i conflitti dell'esistenza.Quando ero fanciulla mi si raccontava questo episodio..un condannato a morte per i suoi misfatti dovuti ai continui vizi esagerati che l'esistenza gli aveva presentato e che la madre con enormi sacrifici aveva cercato di accontentare non pensando di fare il suo male solo per amore materno,prima di salire sul patibolo ove si sarebbe svolta la sua condanna finale,chiese ed ottenne il permesso di dare un ultimo bacio alla madre presente che singhiozzava ancora non avendo compreso cosa e chi era stata lei per suo figlio che ora si trovava in quel luogo e in quella finalità a causa sua, il quale invece di darle un bacio, con un morso le portò via l'orecchio dicendole..ecco madre cosa ne hai fatto di tuo figlio..
mercoledì 29 dicembre 2010
COSA E' DIO..
COSA E' DIO..
DIO è una LUCE purissima nella quale si uniformano le creature viventi per condividere la pienezza dell'esistenza non terrena.EGLI si espande nella natura attraverso le svariate forme che ha creato per noi uomini affinchè potessimo goderne i benefici..l'aurora,il tramonto,la chiarezza dell'universo e la chiarezza del nostro cuore.Ogni attimo da noi vissuto rappresenta la ricchezza della sua bontà,della sua consolidata finalità nei nostri confronti..anche chi è stato annullato da tali bellezze, potrà godere questi frutti nel modo che ha cercato di provvedere per le sua conformità all'esistenza degli altri.La passione,l'amore anche se fugaci,il cuore che palpita,i tormenti, i dolori, le sofferenze etc..tutto è DIO.La vita.. è un guadagno che noi dobbiamo conquistare, non un premio dovuto e reclamato.Alla nascita il bambino piange perchè si sente privato del grembo materno, alla morte cerca la richiesta d'affetto negli ultimi istanti poichè nello stesso modo si sente privato dell'accoglienza divina..ma DIO ci ha fatto un grande dono pur sapendo in anticipo cosa ne avremmo fatto.."il libero arbitrio" che è la nostra scelta continua nel percorso terreno.Cos'è DIO? Nulla a confronto delle parole..tutto a confronto dei fatti eseguiti nel suo nome e nella sua verità.Gli uomini chiedono e pretendono la compensazione di quelli che considerano elementi mancanti alla loro felicità.costruiscono basi di inefficiente desiderio di ricercata finalità alla considerazione di essere ritenuti figli,fratelli e anime dichiarate tali, dalla manifestazione dei propri effetti conclusi con la presenza di chi crede e chi sente la sua presenza..ma se tale ricerca non esiste nei loro cuori o se discutono sugli avvenimenti terreni che la vita dimostra orribili e senza motivo,allora si chiude la propria conoscenza alla sua LUCE e si afferma..non esiste.. altrimenti interverrebbe.ma si afferma anche che il suo intervento spezzerebbe il "libero arbitrio" e gli uomini sarebbero un nulla nell'eternità.Ci siamo mai posti il problema..ma soffre anche DIOì ?EGLI è presente nelle vicende orribili che accadono e perchè sta solo a guardare?Questo è DIO per chi lo accetta..una LUCE infinita che soffre più di noi e che avendoci fatto un dono lo rispetta come un'eterna promessa anche nel dolore.Non si può comprendere tutto,anche se gli uomini si pongono domande da sempre e da un'eternità cercano le risposte..allora il CREDO..la capacità d'amare,l'AMORE che nutre nel suo cuore, dove vengono inclusi dai sentimenti instabili della vita umana?E perchè dovremmo avere una risposta se non abbiamo posto la domanda nella giusta richiesta? La domanda deve essere posta in questi termini..chi siamo noi con la pretesa di sapere "prima" cosa è DIO.per farci un'idea di quello che dobbiamo dare,sentire e promuovere nei nostri conflitti altrimenti è più facile affermare...DIO non esiste
DIO è una LUCE purissima nella quale si uniformano le creature viventi per condividere la pienezza dell'esistenza non terrena.EGLI si espande nella natura attraverso le svariate forme che ha creato per noi uomini affinchè potessimo goderne i benefici..l'aurora,il tramonto,la chiarezza dell'universo e la chiarezza del nostro cuore.Ogni attimo da noi vissuto rappresenta la ricchezza della sua bontà,della sua consolidata finalità nei nostri confronti..anche chi è stato annullato da tali bellezze, potrà godere questi frutti nel modo che ha cercato di provvedere per le sua conformità all'esistenza degli altri.La passione,l'amore anche se fugaci,il cuore che palpita,i tormenti, i dolori, le sofferenze etc..tutto è DIO.La vita.. è un guadagno che noi dobbiamo conquistare, non un premio dovuto e reclamato.Alla nascita il bambino piange perchè si sente privato del grembo materno, alla morte cerca la richiesta d'affetto negli ultimi istanti poichè nello stesso modo si sente privato dell'accoglienza divina..ma DIO ci ha fatto un grande dono pur sapendo in anticipo cosa ne avremmo fatto.."il libero arbitrio" che è la nostra scelta continua nel percorso terreno.Cos'è DIO? Nulla a confronto delle parole..tutto a confronto dei fatti eseguiti nel suo nome e nella sua verità.Gli uomini chiedono e pretendono la compensazione di quelli che considerano elementi mancanti alla loro felicità.costruiscono basi di inefficiente desiderio di ricercata finalità alla considerazione di essere ritenuti figli,fratelli e anime dichiarate tali, dalla manifestazione dei propri effetti conclusi con la presenza di chi crede e chi sente la sua presenza..ma se tale ricerca non esiste nei loro cuori o se discutono sugli avvenimenti terreni che la vita dimostra orribili e senza motivo,allora si chiude la propria conoscenza alla sua LUCE e si afferma..non esiste.. altrimenti interverrebbe.ma si afferma anche che il suo intervento spezzerebbe il "libero arbitrio" e gli uomini sarebbero un nulla nell'eternità.Ci siamo mai posti il problema..ma soffre anche DIOì ?EGLI è presente nelle vicende orribili che accadono e perchè sta solo a guardare?Questo è DIO per chi lo accetta..una LUCE infinita che soffre più di noi e che avendoci fatto un dono lo rispetta come un'eterna promessa anche nel dolore.Non si può comprendere tutto,anche se gli uomini si pongono domande da sempre e da un'eternità cercano le risposte..allora il CREDO..la capacità d'amare,l'AMORE che nutre nel suo cuore, dove vengono inclusi dai sentimenti instabili della vita umana?E perchè dovremmo avere una risposta se non abbiamo posto la domanda nella giusta richiesta? La domanda deve essere posta in questi termini..chi siamo noi con la pretesa di sapere "prima" cosa è DIO.per farci un'idea di quello che dobbiamo dare,sentire e promuovere nei nostri conflitti altrimenti è più facile affermare...DIO non esiste
martedì 28 dicembre 2010
LA VITA E' BELLA..
Quando si afferma che vivere è senz'altro un'alternarsi di momenti diversi, in cui si chiama la rispettiva causa d'amore,di gioia,di tormento,di passione e di dolore non si comunica mai questo pensiero..comunque vada LA VITA E' BELLA e vale la pena d'essere vissuta.Se noi ci soffermassimo un attimo col pensiero a quante finalità essa ci propone,dispone e completa per noi, nel comunicarci con un unico sentimento di grande conferma dell'esistenza umana in cui anche le sofferenze attraversate,sentite e provate dimostrano che gli occhi guardano la bellezza che ci circonda e coloro che non possiedono la vista, con altre sensibilità avvertono il piacere della richiesta d'amore che essa offre a chi ne è ben disposto a riceverla.Certo se ci addoloriamo, se siamo confusi e perseveriamo coi momenti bui in cui perdiamo le speranze di ripresa di un lieto futuro che possa essere un complesso di gioie del cuore, allora dobbiamo dire a noi stessi che non ci piace vivere poichè non abbiamo compreso le varie sfaccettature che s'interpongono fra noi e le chiuse finestre del nostro cuore.Ricordare,rivedere, risentire attimi di vita vissuta in cui abbiamo imparato e compreso le modalità di ogni sentimento,di qualsiasi avvertimento,di probabilità conseguite o mancate, di richieste ottenute e di reclusioni sofferte per non aver aspettato il momento preciso e opportuno,essi ci fanno avvertire che gli anni trascorsi e quelli futuri sono degni d'essere comunque apprezzati e attesi, per definire in maniera totale la propria preparazione a quello che verrà..
domenica 26 dicembre 2010
ESSERE IN ONDA..
Significa che sei ascoltato..pertanto devi leggere o dire ciò che ti hanno preparato gli altri, o quello che tu hai stabilito di trasmettere.In ambedue i casi coloro che ascoltano, conoscono la ricetta dei tuoi pensieri o di quelli che hanno scritto la tua evidenziata corrispondenza verbale, in cui annunci le tue cognizioni di causa..ma spesso siamo costretti nostro malgrado, a pronunciare parole che gli altri ci costringono a pronunciare e che noi non condividiamo affatto.Dovrebbe essere un privilegio sia l'informazione che la trasmissione dei fatti narrati secondo le nostre teorie o secondo le nostre ragioni chiamati punti di vista,ma coloro che ci fanno annunciare le notizie non la pensano allo stesso modo e conservano per sè stessi, le proprie considerazioni e ne fanno solo una specie di "audience"manovrati da individui a loro superiori di gerarchia.Così avviene nella vita degli uomini..coloro che hanno idee proprie spesso devono abbandonarle per sottomettersi ai grandi capi altrimenti perderebbero il posto,coloro che si sentono al di fuori di ogni battaglia fuorviante la chiarezza degli accaduti devono esprimere idee altrui e tralasciare le proprie ed infine chi non ne ha, non riesce a farsene delle proprie, poichè si sente smarrito nella varietà delle prospettive altrui.Ma allora l'individualità non esiste?Non c'è più la possibilità d'essere liberi da ogni sottomissione, prevaricazione..si deve necessariamente assorbire le potenziali idee degli altri senza esprimere le proprie?Non esiste più una libertà di pensiero?Siamo come degli schiavi al prezzo stabilito per noi e chi osa deve piegarsi e chi si arrende e dimostra con un sorriso di compiacimento ciò che gli viene imposto, otterrà la sicura promozione dei reconditi successi non sperati,ma diventerà una copia altrui e non una un'istantanea di proprietà singola e non fuorviante.Comunque ESSERE IN ONDA assume anche altri significati..riuscire a far comprendere a chi ci ascolta le nostre chiarezze,le proprie visualizzazioni dell'esistenza con le relative spiegazioni che possano indurre gli altri a non commettere gli stessi errori,a ripararsi dalle sventure che noi abbiamo attraversato,a consigliare con i nostri sacrifici quello che abbiamo dovuto sopportare per andare avanti.Ma il mondo si sa ..vuole fare di testa propria e confondersi con la massa in cui prevale sempre lo stesso motto..IO.. solo IO.. solamente IO...NON VOGLIO CONSIGLI..SO SBAGLIARE DA SOLO..
C'E' CHI VIVE PER LAVORARE E CHI LAVORA PER VIVERE....
La maggior parte delle persone compie un lavoro sia per rispetto di sè stesso,sia per le necessità della vita...infatti famoso è il detto..il lavoro nobilita l'uomo e i alcuni casi lo rende simile alle bestie.Il guadagno di tale dispendio d'energia compensa le difficoltà che attraversano il nostro cammino e con le quali cerchiamo una specie d'armistizio nel considerare il futuro con la speranza d' evasione dai problemi e dalle difficoltà incontrate. L'uomo nasce stanco e vive per riposare.Purtroppo le realtà della vita non ci consentono questa beata esperienza o situazione che sia... secondo la Bibbia il lavoro può essere considerato una condanna, ma può essere anche una gioia..infatti una vita inattiva non può assumere alcun significato, mentre una vita dedicata al proprio dovere stabilisce una corrente accesa e non alternata con le conseguenziali opportunità concesse e non represse.Alcuni lavorano per necessità propria e altrui,altri per un intimo bisogno di realizzazione,altri ancora per il proprio gusto di costruire qualcosa di soddisfacente, ma" l'optimum" sarebbe svolgere un'attività il cui guadagno risulti un piacere che appassioni senza avere un'impellente necessità..ma il più delle volte si lavora con sforzo d'energia per affrontare e risolvere i problemi dell'esistenza.Classica è l'affermazione di alcuni attori i quali dichiarano "io mi diverto a lavorare e mi pagano pure.. che cosa dovrei desiderare di più"? Ma come diceva Cesare Pavese lavorare stanca..è un bello spirito aggiungeva.. chi fa da sè, fa per tre, ma fatica il doppio...Vi sono anche coloro che non lavorano affatto chiamati "parassiti della società" e affermano che si divertono molto a veder lavorare gli altri con inaudita crudeltà per cui vengono considerati dei "pleonasmi".Oggi purtroppo non si può scherzare su questo tema in quanto molti sono coloro che hanno perso il proprio lavoro e altri che non lo possiedono affatto.Il mondo pretende sempre di più per la nostra sopravvivenza rendendoci difficile le possibilità di vivere in maniera dignitosa e rispettabile per cui la società va a rotoli con continui e disastrosi pericoli che l'astinenza impone..possedere dei soldi è diventata un'ossessione per molti in modo da ottenere ed esaudire ogni desiderio che l'esistenza fa credere siano di vitale importanza e quando questi non si guadagnano onestamente, allora si pensa e si dispone con altre vie d'uscita..con le quali si raggiungono le probabilità d'intesa con la giustizia e per le quali si paga un prezzo molto alto senza poi ottenere nulla.Per altri le ore di lavoro risultano insufficienti per raggiungere lo scopo che si sono prefisssati ..come il contadino con la sua terra o lo scienziato con le sue ricerche.Esiste una terza fascia nella quale l'impiego delle varie mansioni da effettuare, è considerato un mezzo per esaudire quelle piccole voluttà dell'esistenza che però si ritengono di necessaria importanza e per cui si effettua il minimo dispendio d'energia e di sincera effettiva collaborazione pur di esaudire i propri progetti e quando si crede d'aver raggiunto la necessaria somma preventivata, a qualsiasi costo senza il rispetto e la propria dignità, si abbandonano senza alcun rimpianto coloro che ci hanno dimostrato pienamente la fiducia e la confidenza di tale considerazione e che ad un tratto sono svaniti dalla nostra vita poichè era stata programmata per il tempo stabilito dall'egoismo e non dall'affetto falsamente dimostrato...
sabato 25 dicembre 2010
LA BEFANA..
I piccoli ci credono ancora..i più grandicelli fanno finta di crederci, così hanno i regali.. ma noi che non crediamo più alla cara e brutta vecchietta cosa ne pensiamo? Vorremmo crederci ancora così gli altri esaudiscono i nostri desideri,ma non è possibile tornare indietro nel tempo..allora ce li facciamo da soli, oppure aspettiamo qualche piccola delizia che solletichi il nostro palato.Eppure meriteremmo tanto carbone, poichè anche se siamo stati buoni e onesti certamente lo meritiamo per altre considerazioni.L'uomo aspetta questa ricorrenza anche in altro modo..diverse volte durante l'anno, in diverse occasioni in cui spera che dall'alto gli porgano i doni in cui ha cercato di valutarne l'esistenza della richiesta non ottenuta, ma tanto vagheggiata..pertanto questa festa può assumere molteplici significati. La sicurezza della lettera che si scrive per ottenere un dono piccolo o grande che sia ci ha abbandonato con l'età che ha portato via tutti i nostri sogni in cui esponevamo le nostre incertezze e le piccole o grandi miserie della vita..ma se noi in quella lettera non avessimo abbandonato le diverse speranze in cui deponevamo i nostri problemi, le difficoltà del percorso vitale,allora forse quella lettera avrebbe raggiunto la vetta più alta della specifica richiesta e forse saremmo stati esauditi..ma la pochezza del nostro cuore è risultata vana e allora abbiamo cercato con i nostri mezzi relativi alle domande risultate poco efficaci, in cui abbiamo perso la chiarezza di noi stessi per cui meriteremmo tanto, ma tanto carbone..
venerdì 24 dicembre 2010
TI GUARDO E TU SCENDI..
Lo stato della Croce non è uno stato naturale ma un dolore che ti hanno dato i tuoi nemici..anche se anticamente si usava questo tipo di condanna per i malfattori, ma con le corde non con i chiodi,l'umanità sa e conosce che TU eri e sei INNOCENTE..innocente per amore..un amore non corrisposto,corrisposto da pochi per il grande dono che hai offerto all'umanità,Noi al TUO cospetto diciamo una preghiera facendoci il segno della croce,ma che cosa abbiamo in effetti avvertito dentro di noi dinnanzi alla sofferenza che hai patito?Quando ci allontaniamo ti lasciamo crocifisso e tanto solo, poichè con le vicissitudini della vita noi dimentichiamo ogni cosa detta, per distribuire nel tuo cuore i nostri insuccessi,i nostri conflitti,le speranze deluse dall'esistenza umana,i dolori sopportati con affanni,le preghiere ferventi per ottenere benevola considerazione, dimenticando quel momento d' immensa schiettezza d'amore, in cui le promesse espresse ad un tratto non esistono più e svaniscono come i sogni all'alba..Gli uomini sono deboli,debole è la vita che conducono anche se se sono convinti d'essere forti e battaglieri e se vincono i problemi e i pericoli dell'esistenza sono convinti che solo loro hanno potuto superarli, in quanto sia la propria intelligenza che l'esperienza degli anni trascorsi, credono che abbiano compiuto questi momenti d'accettazione,nella consapevolezza della debolezza e del tuo silenzio nel provare questo immenso amore per noi ..ma sarà la tua e non la nostra forza a ritrovare il tuo cuore,poichè conoscendolo io so che TU mostri..e non parli.. ma se lo fai è col tuo silenzio e l'amore che proviamo per TE nella Fede del CREDO che nei nostri cuori si forma la risposta.Sai essere "imprevidente" con le nostre continue richieste.. infatti non avverti mai il nostro cuore, ma ci mostri la gioia che hai preparato per noi all'improvviso dandoci una dolce ed immensa sorpresa.Una volta ti dissi..GESU' girati dalla parte di coloro che ti amano così sarai felice..in quanto per coloro che non ti amano la scintilla del tuo amore è nei loro cuori nascosta, poichè non hanno ancora compreso, ma in seguito ne sono certa lo scopriranno e ti ameranno..e poi ti chiesi ..perchè hai voluto soffrire tanto per noi che ti ricambiamo con immenso dolore d'ingratitudine? Lo rifaresti oggi guardando il mondo come si comporta? E TU mi rispondesti..sicuramente per darvi la Vita Eterna con ME..tu hai parlato della mia solitudine e la immagini senza di voi cosa sarebbe? Un nulla...IO so aspettare malgrado i vostri dinieghi,le promesse offerte nei momenti di grande sofferenza e in seguito dimenticate e le vostre colpe che perdono con la Misericordia del Padre Mio, ma dico al mondo..cosa credete di provare voi nelle vita terrena, se sapete che da un momento all'altro essa terminerà.. e quando vi troverete al MIO cospetto cosa mi direte?Che vi siete sbagliati,che non avete compreso,che non avete creduto poichè non siete stati giudicati uguali agli altri..allora IO risponderò così..l'AMORE.. non il giudizio fanno comprendere ciò che vi è stato tolto sulla terra..ma se questo sentimento non vi è stato, allora avete solo guardato la mia Crocifissione senza farmi scendere,poichè non avete compreso quanto vi ho amato e quanto vi amerò per sempre...
giovedì 23 dicembre 2010
IL PRESEPE NAPOLETANO..
Il PRESEPE è noto fin dai tempi antichi ove veniva custodito nelle Chiese, poichè era considerato un tema prettamente religioso,in seguito nel Settecento entrò a far parte delle case dell'aristocrazia napoletana e ancora oggi è ritenuto un elemento prezioso nell'arredamento degli oggetti.Esso rappresenta una consolidata tradizione natalizia, mantenuta inalterata nei secoli.Il significato del PRESEPE deriva dal latino "mangiatoia" il luogo più determinante poichè lì è nato GESU'.Oggi il più importante nel mondo è conservato nella Certosa del Museo di S.Martino a Napoli sotto il regno di Carlo III di Borbone e prende il nome di PRESEPE "Cuciniello" ma va anche ricordato quello Nazionale Bavarese,inoltre lo scultore Sanmartino che riuscì con le sue mani abilissime a plasmare le figure di terracotta. Da questa rappresentazione inizia la storia dell'Universo in quanto nasce nostro SIGNORE..in seguito morirà per offrire a tutti noi la possibilità della Vita Eterna.Il primo lo fece S.Francesca D'Assisi che volle dare la prima immagine concreta della Natività.Infatti in questo contesto vi sono i Re Magi che partirono da Oriente il punto dove nasce il sole, in groppa al cavallo che rappresenta l'Europa,il dromedario l'Africa, e l'elefante l'Asia.Nella riproduzione dei mestieri vi sono i due compari zi'Vincenzo e zi' Pascale ossia il Carnevale della vita e la Morte che se la porta via,il pescatore che cerca le anime da condurre con un percorso di bontà e di comprensione umana ove regna la Fede e l'amore, il vinaio che rappresenta con il pane e il vino, i doni con i quali GESU' istituì l'EUCARESTIA con la morte e la resurrezione del regno dei cieli, con l'osteria la divinità pagana,i nani,il ciabattino,colui che dorme il cui nome è Benito in quanto non s'interessa dei problemi del mondo e il suo risveglio sarà considerato come una rinascita, la zingara,i pezzenti etc..tutti personaggi del popolo.umili e derelitti per far comprendere quanto sia grande la miseria e la semplicità del luogo in cui la nascita del REDENTORE arrecherà la GRAZIA dell'Eternità.Infatti EGLI si appresta a far nascere la pretigiosa realtà degli uomini che fino a quel momento erano in balia dei loro peccati e senza una via d'uscita, ma col suo Cuore d'amore ci dona con la Comunione attraverso l'Ostia Consacrata e il Calice del suo Sangue la possibilità del Paradiso.Il Vanvitelli definì l'arte presepiale una "ragazzata"..forse poichè non si pensa a tutto questo percorso quando esso diventa un'abitudine natalizia..i grandi lo creano con le loro mani come fanno gli artigiani e affermano che è per i loro figli,i piccoli si divertono di fronte alle varie scenette,alle statuine,all'acqua che scende dalla fontanella e la grotta con il bue e l'asinello..ma coloro che ne fanno lucro non hanno compreso la reale importanza del successo decretato dalla tasca altrui,poichè l'usanza del PRESEPE non rappresenta più ai loro occhi la realtà della vita, con il prezzo che si dovrà in seguito pagare..
mercoledì 22 dicembre 2010
PRESUNTO COLPEVOLE..
Quando nelle vita decidiamo che una persona ci è antipatica,ci disturba nelle nostre attività,oppure la giudichiamo inutile e presuntuosa, la rendiamo ai nostri occhi e agli occhi degli altri una PRESESUNTA COLPEVOLE esprimendo giudizi non lusinghieri che feriscono,che offrono l'impronta dell'individuo non integro,nè possibilmente frequentabile in quanto la rendiamo colpevole di qualsiasi sciocchezza al cospetto altrui in cui l'immagine verrà deturpata per sempre.Ma noi sappiamo benissimo che chi accusiamo con la tenacia della volontà,che coloro di cui non si possono dimostrare le reità come nei processi in cui non vi sono prove che li accusino, diventerà un'ignominia nella cerchia dei nostri amici e di fronte a coloro che vorranno credere alla sua colpevolezza.Certamente agire in tal modo è un'abominia, ma noi pur essendone consapevoli preferiamo renderla tale, che affrontare la verità con l'affermazione che sia migliore di noi..che abbia un modo di vedere le cose diversamente,che sia probabilmente efficace e concettualmente integra nei suoi specifici risultati,che possa insegnarci i presupposti con eventuali rendimenti della vita che noi abbbiamo messo da parte per viltà o per inettitudine.Ogni uomo ha insito nel proprio cuore la capacità di una parola espressa al momento giusto,con una debolezza dovuta all'attimo in cui non si sente disponibile verso gli altri,ad accusare indebitamente e senza causa proferire chi non risulta gradito ai suoi acquisti dell'esistenza non vissuta, per mancati impegni trascurati durante il percorso.Allora costoro denigreranno con semplici accenni o con risatine di sottintesi,coloro che giudicheranno contrarii alla propria immagine o che occupano uno scalino di ragguardevole considerazione più in alto della propria individualità, per cui essi sono disposti a malignare con efferato processo d'intenzioni, a rubare momenti di schiettezza sincera, facendo diventare un PRESUNTO COLPEVOLE..colpevole d'essere migliore dei loro progetti andati in fumo..
L'INCANTO..
Che significato assume questo concetto nella sua totalità?Un'espressione di grande meraviglia in cui la gioia e lo splendore dell'evento, ci lasciano senza parole.. ove il respiro rallenta il corso della vita, il cuore palpita dall'emozione.La condizione di tale sensazione nella nostra esistenza non appare spesso, poichè noi la trascuriamo con gli aggettivi problematici della nostra vita come..grande è il dolore,immmenso il vuoto che ci assilla con la solitudine che avanza,intollerabile e senza fine la condizione che ci dimostra la propria instabilità, etc..eppure se noi ci fermassimo un attimo a riflettere su quello che ci circonda, questo tipo d'espressione che esiste intorno a noi ci darebbe l'esatta sensibilità di tale evento.In un tramonto,in un'alba ove la natura si esprime in tutta la sua bellezza,negli animali che giocano e che si mostrano amorevoli ai nostri occhi,il mare che lambisce gli scogli e se ne sta tranquillo con le sue onde spumose,le montagne che svettano verso ilcielo,il canto degli uccelli,la quiete di un momento di tranquillità dopo l'esasperante percorso attraversato con sospiri e tormenti della vita..dovremmo consapevolizzare questa stupenda sensazione in cui avvertiamo completamente e vediamo l'INCANTO di ciò che avvolge il nostro sguardo.Gli uomini quando sono stanchi, si rifugiano in campagna,nelle vallate ombrose ove regna silenzio e pace, ove i rumori non esistono poichè la quiete del luogo sensibilizza l'atmosfera e la rende piacevolmente lieta per poi ricominciare il viaggio del ritorno.Ma coloro che non hanno questa possibilità,allora possono aprire la finestra a notte tarda e guardare il cielo stellato in cui si riflette l'immagine di un INCANTO noto e spesso non apprezzato..ma completamente nelle sua identità d'essere..
martedì 21 dicembre 2010
LA ROSTICCERIA..
Quando abbiamo invitati, oppure se siamo stanchi di cucinare andiamo in ROSTICCERIA e acquistiamo quello che più ci attira.I nostri occhi si soffermano a guardare i cibi svariati preparati con squisitezza, che c'invitano ad acquistarli per assaggiarli..noi esitiamo nella scelta poichè siamo presi dall'indecisione, essendo essi tutti prelibati e cucinati in maniera particolare, ma poi optiamo per ciò che più ci piace e che solletica il nostro palato.Soprattutto ci rechiamo a casa contenti degli acquisti fatti e riflettiamo sull'accaduto per quanto abbiamo speso..ma tiriamo un sospiro di sollievo pensando che per quella volta, non abbiamo dovuto pensarci noi..ma altri lo hanno eseguito al nostro posto.Nella vita vorremmo che quest'abitudine fosse frequente in quanto i pensieri,i problemi,le difficoltà da affrontare sono tante e numerose sono le decisioni da prendere.Noi vorremmo che esistesse questo tipo di vendita, in cui sono messe in vetrina le nostre difficoltà da affrontare e che al nostro sguardo esse appaiano cucinate da altri nella maniera ottimale per le nostre scelte..inoltre che le varietà esposte, ci facciano comprendere con precisione in che modo possiamo risolverle e così superare i momenti di grande affanno ...siamo disposti a pagare anche un prezzo abbastanza costoso, purchè non dobbiamo rimetterci la nostra salute e la nostra tranquillità..ma nell'esistenza purtroppo, non avviene così..i conflitti di vario genere dobbiamo risolverli noi..è nostra la scelta che optiamo nelle divergenze che non ci offrono momenti di pace,è nostra la recitazione della vita in cui mostriamo che la parte da recitare che ci è stata assegnata valeva la pena d'interpretarla,poichè alla fine oltre agli applausi di merito, ci diano anche il pacchetto scelto da portare a casa senza rimpianti..
LA RASSEGNAZIONE PUO' SEMBRARE UNA SOTTOMISSIONE..
Nella nostra esistenza le vicende di dolore che ci causano continuamente gli altri, si avvertono con minore intensità quando decidiamo d'avere pazienza,di dimostrare che le ferite non sono poi così gravi passandoci sopra e rassegnandoci agli eventi.Ma coloro che hanno stabilito una linea di condotta perseverante nell'infliggerci continuamente momenti spiacevoli e rattristati dalle loro espressioni di causali tormenti,credono o quantomeno si convincono che la preda ambita sia disposta a compiere qualsiasi cosa, pur di reclamare la tranquillità della vita che sarebbe comunque un loro diritto.Costoro s'illudono di aver catturato la credibilità dei propri presupposti e continuano inesorabilmente la propria supremazia di chi hanno stabilito sia proprietà privata.. costoro non hanno compreso che LA RASSEGNAZIONE NON E' UNA SOTTOMISSIONE,poichè anche se per quieto vivere non si reclamano i propri diritti,nè si chiedono le loro prestazioni che hanno stabilito preventivamente di non dare,si fa finta di non sentire,di non comprendere le loro abitudinarie prepotenze,le richieste che risultano provvidenziali per la causa in cui si promette aiuto e sollecitazione dei propri sentimenti, ad un tratto la pazienza scappa e il malcapitato si ribella con veemenza ad un succedersi di situazioni in cui precedentemente si dimostrava un perdente. ma che alla fine anche tradendo il quieto vivere, si dimostrerà vincente per le decisioni prese.Allora coloro che fino a quel momento avevano creduto di poter comandare,ed esercitare la proria individualità a discapito altrui,convinti della propria certezza,ad un tratto si ritroveranno senza una chiusura di sicurezza in cui il loro compito risulterà fallito per sempre..
lunedì 20 dicembre 2010
NELLA VITA NON S'IMPARA MAI..
Noi crediamo di avere esperienza poichè gli anni trascorsi ci hanno insegnato abbastanza..non è vero ..NELLA VITA NON S'IMPARA MAI..anche se il nostro percorso lo consideriamo lungo e abbastanza efficiente per difenderci dagli altri..più si vive e più s'impara.Coloro a cui ci affezioniamo ,vuoi per la loro presenza accanto a noi, vuoi perchè riponiamo in essi il nostro cuore,vuoi perche hanno attraversato momenti tristi e momenti felici che abbiamo creduto di dividere insieme, se ad un tratto la propria convenienza viene manifestata non secondo le loro regole, allora essi mostreranno la vera identità togliendosi la maschera di circostanza, in cui fino ad un momento prima, aleggiava un sorriso affettuoso.e tac.!.Sferrano la zampata finale che ci tramortisce il cuore.A nulla valgono le nostre parole,i nostri sentimenti provati nei loro confronti,essi sono pronti ad abbandonarci alla prima occasione che considerano a loro sfavorevole, anche se giusta.A noi rimane l'amaro in bocca per esserci fidati del loro cuore, senza riflettere che per essi era più importante la loro tasca.. che è più forte e valevole di qualsiasi ragione.Allora ci chiediamo il perchè..perchè ci hanno fatto tanto male?Perchè abbiamo avuto fiducia in chi pensava solo ai suoi averi e ai suoi propositi?La prossima volta ci proponiamo d'essere diversi, poichè abbiamo imparato a distinguere le persone sincere da quelle che al contrario, sono avide con il volto d'angelo..ma non è esatto.. la prossima volta ripeteremo lo stesso errore a meno che come dice una mia cara amica, devi metterti la corazza di ferro che ti rende immune da ogni pericolo sia d'affetto che di amicizia..sarà vero ?Ma io non ci credo..
CHI TROPPO VUOLE..NULLA STRINGE..
Vi sono nella vita molte persone che si appropriano dei beni degli altri,della vita degli altri,dei desideri degli altri etc..considerandoli di loro proprierà in quanto essi si ritengono privi di tali condizioni che giudicano preziose e che dinnanzi ai loro occhi sentono come dei privilegi mancati nelle loro circostanze,per cui si addebitano la risultanza della prospettiva non ricevuta e si accreditano il bene altrui.Costoro non hanno compreso che alla fine, lasceranno tutto in mano agli altri,che consideravano non adatti alla magnificenza da loro accreditata e che talvolta senza alcuna scusante, la vita se ne appropria in altro modo...con le avversità non previste che si portano via ogni bene..bisognerebbe accontentarsi e guardare sempre chi possiede di meno, poichè chi ha di più è fortunato, ma deve saper conservare questa fortuna e non chiederne dell'altra,altrimenti ne resterà comunque privo.Mi ricordo di una novella. nella quale un contadino andò al mercato e comprò delle galline..non tenne conto che ne poteva portare solo alcune, poichè le sue braccia erano come quelle di tutti.. solamente due..e pertanto durante la strada alcune fuggirono,altre morirono soffocate e quando arrivò a casa le aveva perse tutte..L'esistenza insegna che l'uomo non è mai contento di quello che ha nella configurazione della sua vita,ma che chiede a sè stesso e agli altri le possibilità che nutrono il suo animo nell'invidiare i benefici che gli altri godono e se ne serve a suo compiacimento senza badare alle conseguenze che ne verranno e senza giudizio di forma, in cui è presente la schivata insofferenza dei propri e utili concetti di appropriazione indebita, per cui alla fine si troverà con un pugno di mosche in mano..da qui il proverbio..CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE..e come venne scritto sulla tomba di un noto avaro..in vita addizionò,moltiplicò,mai sottrasse...gli eredi riconoscenti divisero..
sabato 18 dicembre 2010
UNA MANO LAVA L'ALTRA..
Il significato di questo proverbio sta ad indicare che esiste un aiuto reciproco per consolidare una situazione difficile e di complicità.Quando nell'esistenza umana,ci si approfitta delle circostanze altrui, la risposta sarà positiva per colui che intraprende questa condizione d'essere.. ma negativa per l'altrui componente della confidenza non arrecata con attenzione verso la disciplina richiesta,L'uomo cerca sempre di servire sè stesso, poichè i risultati a pieni voti devono essere suoi, ma se in caso contrario annulla sè stesso servendosi di chi è disponibile nel comprendere quanto sia difficile e oneroso uscirne con consapevole vittoria,allora si fermerà e conquisterà la fine dei suoi problemi con la MANO CHE LAVA L'ALTRA...In senso ironico, si sottintende che le due mani si lavano e si asciugano con lo stesso asciugamano,ma nelle vita questa relazione dovrebbe esistere nello stesso modo, cosicchè la risultante finalità non sia compromessa dalle circostanze avverse.L'aiuto reciproco stabilisce un rapporto di relazione che sintetizza la probabilità d'unione e di amichevole ricompensa, per affrontare la giusta causa ed inoltre stabilire la chiarezza del rapporto stipulato con benevole e consolidata acquisizione della causa in oggetto.. ma discutibile sul piano da cui si ottiene la ricchezza della volontà.Allora la necessità dell'unione diventa esemplare e ordinata secondo le proprie aspettative e le singole modalità che però alla fine risulteranno unite per la chiarezza della familiarità offerta..in cui colui che possiede la naturale beneficenza dell'aiuto altrui, diventerà consapevole della mano offertagli..
venerdì 17 dicembre 2010
PERCHE' NON LO DICIAMO A PAPA'?..
Un tempo quando due cuori raggiungevano la certezza di un sentimento sincero e duraturo, si giungeva alla promessa di unirsi in matrimonio avendolo prime detto al genitore, per ottenere la sua approvazione e la conseguente benedizione e fino a quel momento i cuori palpitavano nell'emozione di una risposta.Oggi pochi sono questi esempi..nel tempo di cui si parla di famiglie allargate,di convivenze ,di similitudini d'amore,ci fa sorridere questa famosa frase.Purtroppo si sono perdute le sollecitazioni di un momento speciale, di un'attesa particolare nelle quali si esprimevano tutte quelle sensazioni,quelle sensibilità nell'aspettare il giorno del sospirato..si..in cui la benedizione paterna, significava la scelta acquisita con una particolare efficienza del nostro affetto ben riposto e ben considerato.Per noi era tutto..poichè il rispetto per colui che ci aveva dato la vita,ci aveva educato e quindi reso adulti nell'ottenere il suo consenso rappresentava la nostra esistenza ai suoi occhi, con la giusta scelta da noi effettuata e per cui gli dimostravamo in quel momento, quanto era stata importante e determinante la sua opera educativa dei sentimenti, nei nostri confronti... altrimenti il tutto era da considerarsi perduto e non compreso.Se malaguratamente la risposta risultava negativa,nessuno si permetteva di confutarla e anche con un immenso amore, ci si lasciava con dolore poichè così era considerato giusto e ineccepibile.Oggi la gioventù,come coloro che sono adulti da alcuni anni,non seguono più questa prassi considerata da loro inopportuna e sconveniente per i loro desideri e motivazioni..anzi il matrimonio o l'unione devono risultare necessari, poichè la nascita di un erede non può aspettare e allora ben vengano quelle unioni in cui la specifica azione di un tempo, non è più considerata determinante per la riuscita di una scelta che si considera al momento ..per sempre..ma che in seguito diventerà obsoleta..
LO STUPORE..
Nella vita di ogni uomo questa parola assume un significato ben preciso...la meraviglia incontrata durante la nostra vita per fatti,per momenti,per occasioni non attese, nè preventivate,oppure alla vista di coloriture raccapriccianti o deludenti alle aspettative, in quanto le nostre capacità intellettive non hanno retto al confronto degli episodi accaduti o delle immagini apparse ai nostri occhi.Anche la ricerca o la sovranità di un elemento discutibile assurto improvvisamente agli onori della gloria, ha movimentato la nostra esistenza con questo termine.Oggi è difficile anche nelle prima infanzia che questo sconvolgimento naturale esplichi un cambiamento così evidente poichè non si crede più neppure alla BEFANA o a BABBO NATALE..non vi è più l'attesa dei doni attraverso la loro discesa dal camino..i ragazzi sono più spudorati poichè attraverso la televisione questi momenti non esitono quasi più..nella vita degli adulti poi.queste attese felicità sono divenute sporadiche e solo una grande manifestazione non attesa, nè sperata ai nostri eventi preventivati, può modificare l'aspetto conclusivo di tali occasioni.Noi però vogliamo ancora credere che nella vita questa sensibilità preziosa, occupi uno spazio rilevante nei momenti di grande complessività umana..non vogliamo stupirci nel visualizzare le notizie,le immagini cruente, ma desideriamo guardare all'avvenire con lo STUPORE che si affresca sui nostri volti per le occasioni,per i momenti che dovranno ancora venire..
giovedì 16 dicembre 2010
LE PICCOLE MANIE..
Ognuno di noi conserva delle PICCOLE MANIE..come conservarsi gli oggetti più inutili ma che ci ricordano momenti felici,possedere una collezione di farfalle,di piccole bamboline e altri "gadget" che ci riportano indietro nel tempo.Purtroppo vi sono anche coloro che disturbano la quiete degli altri, come aspirare con l'elettrodomestico adatto la polvere che per loro abbonda ovunque fino a sera tardi così la casa resterà igienica e asettica,pulire con il fazzoletto le posate e i bicchieri in un ristorante,sterilizzare gli strofinacci e tutto ciò che serve a lavare il pavimento,usare detersivi forti per lavare gli armadi dove si conservano gli abiti, non toccare le maniglie delle porte o addirittura avvolgerle con la carta specifica,non fare entrare nessuno nella propria stanza che si considera come un tempio la cui proprietà non deve essere trafugata,lavare continuamente il proprio bagno riducendo le pareti come fogli di carta per l'acqua bollente versata continuamente nelle vasca e negli altri apparecchi igienici,affinchè si disinfetti tutto quello che vi risiede,gettare nella spazzatura i piatti se vi resta un pò di cibo, anzi eliminare quello che non necessita non considerato un approvvigionamento per il futuro,ma un possibile intervento di insetti solo considerati nella mente e non nella realtà,lavare i balconi gettando acqua sui poveri disgraziati che in quel momento vi passano sotto,addirittura nell'acqua metterci detersivi che macchiano inesorabilmente i panni stesi degli altri, mettere le babucce con le pattine per casa così non si toccano con i piedi i pavimenti,riporre i cappotti e le scarpe nella sala d'ingresso considerati infetti poichè hanno avuto il contatto con l'esterno,o addirittura togliersi le scarpe quando si entra nel proprio domicilio poichè si portano i germi da fuori e per qualsiasi azione lavarsi continuamente le mani disinfettandole da eventuali microbi, oppure usare appositi guanti etc..Le persone che ne sono avvezze,purtroppo a volte sono le più insoddisfacenti nel complessivo delle regole della pulizia per quanto riguarda la loro persona, ma sono determinate nelle fissazioni dei loro pensieri e a nulla valgono i convincimenti del contrario..anzi te le fai nemiche se osi discutere su tali argomenti.Spesso costoro non considerano la probabilità di causare sofferenza e discapito agli altri..bensì sono gli altri che si devono adeguare alle loro manie.e non si accorgono che piano piano, allontanano amici e parenti che non condividono le loro maniacali idee, per cui finiscono per rimanere soli con una casa pulita ma vuota da ogni sentimento abbandonato poco alla volta, per dare luogo alle piccole pazzie della vita che si racchiudono fra quattro mura..
mercoledì 15 dicembre 2010
LA NOIA..
Mi ricorda un celebre romanzo di Moravia in cui questo termine assumeva significati dolorosi e offensivi nella moralità..ma nella realtà essa è presente nei nostri momenti in cui predomina sui nostri spazi per estendersi fino all'estremo dei possibili elementi in cui si avvertono le poche esigenze che la vita c' impone di realizzare con la presenza di numerose varietà d'espressione.Quando siamo presi da insulse giornate,da periodi difficili da superare, ci crogioliamo in un'apatia totale in cui ci sembra di sprofondare sempre di più e la NOIA prende il sopravvento su di noi, con potere totale ed esclusivo..a volte i nostri comportamenti diventano in maniera assoluta fuori luogo e non corrispondono alle proprie abitudini in cui le azioni si divertono a nostro discapito.Allora ci consumiamo nel disarmo completo delle precarietà di succursali di non avvedute responsabilità,di circostanze effimere,di notorie e sbandate correzioni sfavorevoli alle nostre abitudini per cui ci sentiamo completamente avulsi da ogni impegno,da ogni cosciente ed esatto momento della nostra esistenza.Eppure questo termine mi fa ritornare con la mente, a quelle torride estati in cui non vi era un alito di vento,le mosche numerose ronzavano intorno a me che non alzavo un dito per cacciarle via,ove la mancanza di qualsiasi sensazione e il silenzio dell'attesa che si prolungava nel termine della giornata, impediva al mio essere di pensare a qualsiasi cosa,a qualsiasi avvenimento per non essere disturbata dalla monotonia di quei tempi che offuscavano la mia mente completamente e si perdeva in voli pindarici senza alcun senso.Sento ancora il rumore degli avvicendamenti casalinghi in cui si esplicavano le varie faccende domestiche,le voci attutite di coloro che parlavano in tono sommesso per non disturbare una monotonia di fallimenti totali e dolorosi nei quali si manifestava la completa acquiescenza dei propri sensi.Ma ad un tratto come per magia,questo momento di apatia terminava e con il mutare della stagione, le forze ritornavano e si riprendeva il cammino interrotto,Oggi questi momenti si chiamano "depressione" poichè la NOIA ha preso il sopravvento totale sul corpo e sulla mente e spesso a nulla valgono le probabilità di ripresa..talvolta le stesse persone che ci circondano sono di una NOIA mortale e difficilmente le sopportiamo, anzi cerchiamo d'evitarle con la dimostrazione palese della nostra antipatia..infatti non vi è potere assoluto nella vita di un uomo, che esercitare su di lui la possibilità di uno sbadiglio..
martedì 14 dicembre 2010
IL SAPORE..
La nostra bocca è stata creata proprio per darci quel meraviglioso gusto attraverso le varietà di sostanze che v' immettiamo in cui essa ci rende a seconda delle circostanze, affettuosi,allegri, dolci...ma talvolta anche amari.Con questo termine si avvicendano le varie coloriture di cibi, che noi con i nostri occhi scegliamo e che devono offrirci quelle finalità di sentirci colmati da ogni leccornia che l'esistenza ci offre..allora ben vengano le succulente porzioni di una preparata pietanza in cui si espande un profumino allettante..ma qui non si vuole solo parlare del cibo, che seppure assuma un'importanza vitale nell'esistenza di ogni uomo, non arriverà mai a quella del SAPORE acquistato con le avversità, con le gioie, con gli imprevisti della nostra vita.Quando affrontiamo situazioni dolorose, esso assume l'essenza amara delle cose,delle prevedibilità mal recensite,delle opportunità mancate,,ma se al contrario gli diamo un'importanza rilevante per conquistare le necessità che a nostro avviso sono determinanti per l'acquisizione di eventuali e progressive causalità della vita, allora il gusto si addolcisce e si prepara alla vittoria il cui SAPORE è senz'altro dolce e gustoso. Talvolta il SAPORE diventa salato quando le nostre azioni hanno stipulato un continuo e progressivo impegno con le determinate confluenze che si apprestano a dimostrare che la vita va conquistata sia con l'esperienza che con la tenacia dei nostri presupposti concetti, che dovrebbero determinare la riuscita di qualsiasi impresa a cui siamo interessati per il progresso delle proprie necessità e per le quali siamo disposti ad affrontare qualsiasi divergenza si mostri durante il nostro cammino.Talvolta il palato avverte il gusto della pietanza andata a male,scaduta e non più ricca di quei preziosi sortilegi ch'essa può offrire, poichè non abbiamo colto l'attimo fuggente e sentiremo in bocca tutto l'amaro che si confonderà con la spudoratezza dei requisiti non affermati, ma desiderati...e a nulla varrà addolcire la pillola con lo zucchero, poichè il senso del gusto d'amaro si protrarrà per sempre..
IL RAMMARICO..
Spesso l'uomo prova pentimento di ciò che poteva compiere e che per cause che ha creduto fortuite, non ha ascoltato i suggerimenti sia del suo cuore che dell'intuito altrui.Quando questo sentimento annuncia la probabilità emersa dalle circostanze non favorevoli all'attuazione dei progetti preventivati in precedenza, si crea nell'individuo una specifica emozione di perdute possibilità in cui sarebbe potuto nascere e divenire la creatività delle circostanze avverse.Provare RAMMARICO significa specificatamente rimpiangere ciò che si poteva ottenere e che al contrario, si è perduto per favorire il proprio vile tentativo di superare gli ostacoli, con la possibilità di chiudere anche in passivo la richiesta comunicabilità di riservate esperienze della vita.Gli uomini sono deboli nelle loro decisioni e quando esse diventano eccessive nell'addomesticare le proprie coscienze, allora si chiudono nelle necessità che considerano più promettenti ma che in seguito si dimostreranno deludenti..ed è allora che questo termine prevale sia nella mente che nei sentimenti, in cui sia avverte in ritardo quella possibilità non precisata,nè auspicata.E' triste rivedere le situazioni mancate che si credevano superate con altri mezzi nei quali era prospettata la riuscita dell'impresa,è doloroso rammentare che si poteva scegliere un'altra strada,ma che alle proprie vedute risultava difficile e incomprensibile....ma l'esistenza nei suoi continui conflitti ci ha insegnato che la riuscita è senza dubbio la scelta optata nella sua evenienza preventivata dai nostri giudizi e non dai nostri concetti di chiarezza, effettuata dai propri sentimenti in cui vi è nascosta la verità non precisata, ma avvertita solo dal nostro cuore e quando ce ne accorgiamo il RIMPIANTO si fa avanti con lucidità e con chiarezza di elementi trascurati nella nostra vita..ma ormai è troppo tardi..
ESSERE BELLI DENTRO..
Un titolo difficile e molto complesso nella spiegazione..ognuno di noi può esserlo o diventarlo nella vita.Tutto quello che proviamo,che avvertiamo,che desideriamo dobbiamo recuperarlo e cercarlo con le nostre forze...non basta possedere questa virtù, si deve abbreviare ogni conflittualità,ogni impedimento alla rassegnazione e dimostrare d'aver compreso la necessità di compiacere il nostro pubblico in cui sono compresi i nostri affetti e le nostre simpatie non corrisposte e coloro che ci sono avversi con il nostro non risparmio d'amore e di specifiche divergenze che non saranno più tali, quando le avremmo superate.Il nostro cuore offre sentimenti di grande affabilità in cui è conservata la scintilla di appropriazione che divampa al momento della richiesta d'amore coadiuvata dalla nostra retorica d'offerta, in cui esprimiamo tutto il nostro calore umano..l'anima è propensa alla chiarezza delle condizioni vitali sia nostre che altrui, in cui sono comprese il perdono,la suscettibilità ormai abbandonata nelle situazioni poco piacevoli e la confidenza con la singola fierezza di comprendere con affetto chi ci ha ingannato, cercando di aiutarlo nell'abbandono di tale mancanza..ed infine la carezza d'amore offerta con semplicità d'animo nella totale incomprensione altrui, con la sincerità abbreviata dalla ricchezza interiore non manifestata come dote di presunzione che inalbera il nostro essere,ma con la povertà dei nostri giudizi che riparano i torti subiti..
domenica 12 dicembre 2010
LA BUSTA..
Essa è programmata per racchiudere una lettera,dei documenti,carte da conservare etc..la sua importanza deriva dal fatto che la lettera senza il suo involucro si sentirebbe persa,non avrebbe quell'importanza di recapito che assume quando viene aperta,non potrebbe mantenere il segreto delle sue parole in quanto tutti potrebbero leggerla.Anche per una considerazione di educazione,di formalità senza di essa la lettera sarebbe un foglio disordinato e non avrebbe quella distinzione che merita.Purtroppo oggi come un tempo, la BUSTA non conteneva solamente la missiva da inviare, ma anche elementi che necessariamente distribuiscono le verità e le necessità dell'esistenza stessa..infatti con essa si può creare l'avvenire di un individuo offrendo a chi ne è consensiente la possibilità di recupero crediti, che la vita non offre..attraverso la quale si commettono ingiustizie,si prevaricano posti che non si meritano e che dovrebbero spettare agli altri,si concedono favori illimitati poichè di fronte al suo contenuto nulla si ferma ..ma si ritiene che debba andare avanti a qualunque costo.Anche nei matrimoni come nelle celebrazioni di una ricorrenza,oggi si dona la BUSTA e non vi sono più i negozi prestabiliti in cui ci si recava seguendo le precisazioni sulla scelta di oggetti per coloro che effettuavano questo percorso..si è persa la dignità e il rispetto umano, ove il denaro ha preso il posto della fantasia,della buona educazione ma soprattutto della propria tasca..e così ogni individuo deve mettere mano al portafogli per adempiere ad un dovere e non più ad un regalo.Anticamente essa veniva chiusa con la ceralacca, la cui fiamma si spegneva solo quando si era certi che fosse ben sigillata e con il proprio punzone in cui vi erano incise le lettere che formavano le iniziali del nome e cognome del mittente, si era sicuri che occhi e mani indiscrete non potessero appropriarsene..vi era anche la carta da lettere con le proprie iniziali incise in rilievo, in un colore pastello che determinava l'elegnza del soggetto ma oggi tutto questo è ridicolo solo a pensarci,i tempi sono mutati..tutto è sulla bocca di tutti, ma noi ringraziamo sempre la famosa BUSTA poichè in casi specifici accompagna una lettera, che è il simbolo dei nostri pensieri..
L'INVADENZA...
Coloro che si dimostrano tali, sono i peggiori individui che si attraggono come una calamita nella propria escursione dei fatti altrui.Costoro vivono apprendendo,simulando,trasgredendo i fatti degli altri, tenendo ben stretti i loro, per poter comunicare notizie spesso false in cui è nascosta la verità non conseguita, nè apprezzata,Essere invadenti ha un chiaro significato..l'invidia e la meschinità avvolte dal riserbo non più ritenuto tale, ma sfacciato di coloro che si circondano di una ricchezza di particolari non sempre dimostrabili, per cui si accendono dietro la persona colpita, varie polemiche e giudizi espressi nel peggior modo possibile.Gli uomini che appartengono a questa specie, non solo s'intrufolano nei discorsi, nei fatti, nelle circostanze degli altri.. ma ne traggono un singolo beneficio nutrendosi con evidente scaltrezza dei segreti a loro confidati,in cui la professionalità che dovrebbe distinguerli dai ficcanaso,dai curiosi e dai pettegoli,si mischia con la confidenza e l'evidenza delle narrazioni non veritiere. Ma coloro che appartengono a questa categoria, purtroppo non si fermano dinnanzi a nulla..vogliono comandare su tutto e su tutti,la loro decisione deve prevalere su quella degli altri,ciò che affermano deve essere ritenuto giusto e non si deve discutere sulle loro decisioni poichè quelle vincenti sono sempre della persona invadente, per cui in conclusione con la propria parlantina riescono a convincere le vittime designate..Con costoro vengono alla luce domande concernenti fatti privati,desideri inespressi e inappagati,confidenze nascoste nel proprio cuore, fino a calcolare i redditi e le spese che considerano argomenti di conversazione per demolire coloro che a loro avviso occupano un posto nella società, superiore alla loro considerazione ..difatti cacciando allo scoperto la preda e demolendola quindi agli occhi altrui, ne traggono vantaggio coll'esprimere i propri giudizi negativi e dimostrando che in conclusione costei è alla stessa stregua degli altri.Inoltre godono nel comunicare i conflitti,le speranze non conquistate ma sofferte, la scarsezza dei mezzi per trovare un equilibrio nell'esistenza e alla fine essi sono appagati dall'INVADENZA pronunciata secondo i loro pensieri, nell'aiuto prodigato per dimostrare che sono stati presenti nelle difficoltà altrui, dimostrando la loro collaborazione seppure considerata crudele e inopportuna da altri.La vita è sempre prodiga di confidenze nelle quali si eccelle talvolta nelle dichiarazioni di sè stessi,ma bisogna stare attenti dell'intrusione di coloro che vivono di questi espedienti per colpire chi negligentemente o ingenuamente,ha creduto nella collaborazione di quelli che considerava persone fidate nell'animo umano..e pertanto ha offerto completa fiducia nell'esporre le singole cause in cui si è raccomandato pienamente delle disponibilità altrui con il giudizio della riservatezza, non ritenendo che la probabilità di segretezza non fosse considerata chiara e completamente sincera..
sabato 11 dicembre 2010
L'ABBANDONO...
Una parola che ci tradisce con i sentimenti che proviamo e che abbiamo dimostrato di curare sia il nostro animo che quello degli altri..ma ad un tratto ci sentiamo privati di quel calore che credevamo e sentivamo sincero.Noi ci doniamo completamente a chi crediamo sia un individuo con garanzie di cuore, ma quando ci abbandona senza un motivo plausibile o quando vigliaccamente fugge senza una spiegazione, ci lascia tramortiti per la scoperta del tradimento d'amore mal riposto.La vita è come una "Divina Commedia" in cui i commedianti si fanno partecipi delle varie e successive intrepretazioni di attori, che recitano la propria parte secondo le circostanze che purtroppo a volte si dimostrano inconvenienti ai presupposti che si erano determinati e definiti all'inizio e per cui non si è disposti a lottare ..è preferibile amare di meno, o non amare affatto che essere intrappolati in una situazione non a proprio vantaggio.Allora cosa dovremmo fare..non amare piu?Non fidarci di coloro che ci raccontano in principio, che siamo l'unico elemento prezioso della loro vita?Anche con quelli che abbiamo considerato amici, vuoi per invidia, per concorrenza di insospettate e consolidate manifestazioni di un falso affetto, ad un tratto si mostrano completamente indifferenti alla nostra persona, fuggendo con la possibilità di non esprimere la propria esclusione dalla nostra vita, lasciandoci un'emozione di dolore che ci trafigge e ci fa sentire un vuoto incolmabile.La vita è sempre piena di sorprese..ma noi ci chiediamo..cos'è la vita senza il rapporto con gli altri?Un nulla..la solitudine non è concepita nell'esistenza umana,altrimenti noi saremmo malati di tristezza, di sollecitazioni non avvertite,di scusanti crudeli che ci fanno soffrire.Quando avvertiamo una reciproca collaborazione di cuore esultiamo,ci sentiamo leggeri e crediamo di volare in alto, sempre più in alto,poichè la felicità provata non conosce confini, nè momenti d' angoscia in cui esiste la neutralizzazione di ogni causale e sprovveduto attimo di dolore,in cui si avvertono tutte le incresciose manifestazioni che il destino ci fa consapevolizzare nelle solitudine di noi stessi.Quando si viene abbandonati..sia da un amore,da un familiare,da un amico,etc.. ognuno cerca una spiegazione che sia sufficiente a noi stessi per dimostrarci che forse abbiamo sbagliato in qualche cosa,che forse siamo stati troppo invadenti,che forse non abbiamo compreso l'animo altrui..ma alla fine tirando le somme, dobbiamo evidenziare purtroppo che non siamo stati amati,nè accettati con le nostre "defaillance" e le piccole virgole difettose della nostra esistenza..ma è in quel momento che il nostro cuore comincia a soffrire e a sentire inevitabilmente L'ABBANDONO..
venerdì 10 dicembre 2010
IL SILENZIO..
E' bello starsene in SILENZIO a pensare, a immaginare, a sognare..ma talvolta quando non sentiamo i soliti rumori che ci accompagnano durante la giornata, avvertiamo un pò di panico per quella assenza in cui la nostra esistenza si dipana continuamente,Eppure i rumori assordanti dei clacson, quelli delle varie concorrenze che ci dimostrano d'essere vive come l'aspirapolvere e gli altri elettrodomestici,lo squillo del telefono,il parlare a voce alta,i rumori degli uffici in cui i varii motori delle macchine ci esprimono la loro funzionalità, dandoci purtroppo la calamità che la nostra esistenza è fatta di continue sollecitazioni rumorose e non di pace alleviata dalla calma della serenità, abituandoci ad un orecchio che ormai è castigato dalla perturbabilità dell'esistenza in continuo movimento,in cui i nostri caratteri mal si adeguano alle continue manifestazioni esplosive nella loro continuità del "non silenzio".. pertanto gli scatti di nervosismo,le probabilità di sbagli a volte sono dovuti alla mancanza di tranquilla attenzione..allora ben venga il meritato riposo in cui tutto tace e ogni cosa quasi volesse dimostrare quanto ci ha fatto soffrire durante il giorno..tace.Ed è qui che l'uomo apprezza la chiarezza della beata ricerca di assenza di eventi sonori..tranne che..per qualche vicino di casa, che ascolta la televisione con un tono molto alto,oppure se si dà una festa in cui il suono della musica e il vociare, vanno oltre il volume stabilito.Ma noi vogliamo pensare a coloro che godono con calma e tranquillità quei momenti che precedono il sonno, con un buon libro,con gli eventi di un giornale che non raccontino le tragedie quotidiane,di un fumetto che ci riporti con la fantasia a prendere parte delle gesta dell'eroe,dall'amore narrato di una vicenda che ci fa battere il cuore e...allora ben venga quel sospirato e amato SILENZIO in cui si produce tutto il nostro essere d' infinita sollecitudine verso la probabile serenità acquisita e che durante la quale, si avvertono le chiarezze della notte..
IL CAMPANELLO..
Ad ogni suo squillo noi andiamo ad aprire..a volte sappiamo chi vi è dietro la porta,a volte la sorpresa ci rende lieti, ma a volte ci paralizza.Eppure per un senso di educazione anche se abbiamo l'occhio magico e non distinguiamo la voce o la figura di chi vuole entrare, per abitudine,per gesti ormai casuali vediamo chi è venuto a trovarci e l'apriamo senza pensare a ciò che facciamo,Parlando di situazioni felici..se attendiamo il postino,una merce ordinata per telefono,una vivanda calda preparata per noi,il vicino che ci chiede in prestito qualcosa che a lui manca, noi ci sentiamo contenti del suo squillo,ma molto previdenti abbiamo la porta blindata o un catenaccio che ci dovrebbe rassicurare sulle bussate diverse.Ma a che serve tanta sicurezza se poi per una nostra distrazione, la "colf" fa una copia della chiave magica,se credendo che sia la persona che attendevamo e quindi l'apriamo trovandoci al contrario, al cospetto di un individuo che invece è un malfattore?Noi cerchiamo di difenderci nel miglior modo che riteniamo sia possibile,ma di fronte alle improvvisate di coloro che desiderano trafugare i nostri soldi,i nostri tesori o che immaginano via sia nascosto chissà quale tesoro, ogni ulteriore provvedimento acquisito risulterà inutile.Ma qui non desideriamo parlare delle cattive azioni o dei sospirati squilli di dolore,bensì di quelli che ci annunciano l'arrivo di una persona cara dopo il lavoro che rientra per trascorrere con noi il tempo libero, di ua serata al lume di candela con una gustosa cena e nell'ascolto di una dolce musica,di un figlio che torna a casa felice di narrarci le sue imprese, di un'amica che vuole trascorrere con noi un pò del suo tempo,il portiere che ci reca la posta etc..ma quale sorpresa sarà per noi un dono inaspettato come.. cioccolatini,fiori,o un "cadeau" non preventivato?Allora dinnanzi ad uno squillo che purtroppo con un telegramma,una lettera, una sorpresa, può cambiare la nostra vita,dobbiamo essere prudenti e contenti se la bussata ci donerà delle gioie e della buona compagnia, altrimenti saremo cauti nel rispondere senza aver prima effettuato un controllo severo, che ci proteggerà dalle difficoltà non attese...
LE BASSEZZE DELLA VITA..
Quali sono LE BASSEZZE DELLA VITA?Sono tante..tutte pericolose e dolorose,ognuna delle quali può portare a significative tragedie che colpiscono l'uomo nella sua rispettabilità,nel suo cuore e nelle sua capacità di fiducia verso gli altri.Coloro che si servono di questi turpi mezzi per distruggere il buon nome,la figura umana,compiere del male ai danni di chi sicuramente è migliore di loro,diventa sia il carenefice del compito eseguito, che di sè stesso.Infatti con il tempo la verità verrà a galla e coloro che vi hanno creduto, lasceranno la possibilità d'amicizia fino a quel momento ritenuta preziosa e veritiera, per allontanarsi definitivamente da quelli che temono per la propria sorte, in quanto costoro non si fermeranno di fronte a nulla nella speranza di demolire un individuo sincero e semplice nella sua richiesta di affettuosa amicizia.Nella vita le BASSEZZE sono tante, sia con le parole che con le azioni di riprovevole costumanza, nelle quali è racchiusa la gelosia,l'invidia di quelli che non sono riusciti ad emergere, ad affrontare con dignità l'esperienze della vita anche se negative e che di fronte all'ineluttabilità degli eventi, preferiscono tradire il contenuto della loro anima, per dare luogo ad una voce meschina e crudele che tradirà con cattiveria coloro che sono diversi per sentimento e per educazione di varie culture sistematiche nell'adempiere il proprio dovere.Ed ecco che sorgono dicerie,pettegolezzi non al cospetto della persona tradita di cui fuorviano la propria fiducia,ma riferite alle sue spalle in maniera che non possa difendersi facendo in modo tale che la riposta ammirazione di coloro che la stimavano e che sinceramente le erano affezionati, ad un tratto termini con la crudeltà preparata in precedenza costituita dalle nefandezze pronunciate..per cui coloro che rispettavano la singolare e creduta ammirazione per chi è di natura intelligente e senza alcun sospetto verso le modeste BASSEZZE dell'esistenza, si troveranno dinnanzi ad un muro di chiacchiere che defluisono verso l'allontanamento per creduta e voluta conferma di ciò che a loro fa comodo, per sentirsi e sottoposti di fronte ad un acume di minuscole particelle, in cui convergono tante frecce bagnate nel veleno delle loro parole, espresse per compiere il male,per offendere,per affermare menzogne e speciale sintonia di chi hanno proditoriamente ingannato.Alla fine, quando costoro si comporteranno nello stesso modo anche con quelli che hanno creduto alle loro dicerie,si troveranno in situazioni peggiori e rimpiangeranno le distanze ormai insormontabili che li separano da quelli che, al contrario si sono sempre dimostrati sinceri e colmi di bontà..
giovedì 9 dicembre 2010
IL SOLE..
Per noi tutti questo elemento è un astro che c'illumina e ci riscalda..infatti è così..ma quando siamo allegri e giulivi paragoniamo il nostro animo a questo simbolo per dimostrare agli altri, che dentro di noi vi è una luce che c'illumina dalla gioia e offre la possibilità di godere con noi stessi prodigando tutto il nostro essere.E' vero...senza di esso noi saremmo al buio,senza calore.. allora perchè nella nostra vita non guardiamo con fiducia all'avvenire,alla probabilità che vi sarà la sua luce a riscaldarci dalle tenebre in cui sentiamo di vivere senza speranza,senza quella coloritura che dà ad ognuno la capacità d'allegria? Perchè noi tendiamo alla manifestazione della tristezza, in cui siamo certi che l'esistenza ci è avversa,che nessuno sia disposto a darci una mano,ove regna l'ingratitudine,la gelosia, l'invidia la competività etc..in effetti può anche essere tale la situazione, poichè il mondo è ingrato e difficilmente si mostra prodigo nei nostri confronti.Dobbiamo essere noi a sforzarci di dare una piega diversa al nostro destino,con un sorriso sulle labbra di fronte alle cattiverie,agli egoismi,alle azioni negative che ci fanno desistere da qualsiasi speranza futura, ma che ci obbligano a chiuderci in noi stessi affermando che questa sia l'unica maniera di difesa.Può anche essere talvolta così...e crediamo di difenderci, ma non ci rendiamo conto che il nostro isolamento provoca la nostra "non vita" per la quale ci sentiamo pronti ad affrontare la battaglia che pur essendo tale, dentro ci fa sentire un desiderio di rivalsa,di combattimento,di essere noi al di sopra delle stesse divergenze che ci offrono solo solitudine e parentesi di sofferenza acuita dalla certezza del fallimento..no..noi dobbiamo essere forti e rientrare nuovamente nella luce dei raggi solari,ove nei nostri cuori anche se al buio regnerà sempre l'illuminazione della speranza di un futuro migliore e sincero di quello che stiamo attraversando..solo così vinceremo e supereremo i momenti di dolore..
martedì 7 dicembre 2010
SALAGA DULA MENCIGA BULA..
Questa famosa frase pronunciata dalla fata Smemorina a Cenerentola, ci ha fatto sognare da bambini e ci dà la speranza da grandi.Chi non ricorda le famose parole con la bacchetta magica pronunciate dalla madrina di Cenerentola, per far accadere il miracolo della bellezza,della bontà etc..e da grandi sapendo che esse valgono in un altro modo, le pronunciamo silenziosamente con l'affermare ..speriamo che la situazione cambi..Se non vi fosse la ricchezza dei nostri pensieri noi non avremmo quella chiarezza dei nostri desideri non appagati, ma tanto desiderati e poichè ben sappiamo che la fata con la bacchetta magica non esiste realmente ma solo nelle favole, ci rivolgiamo al cielo affinchè intervengano in nostro aiuto per donare,per modificare quello che fino a quel momento desideravamo accadesse..e in un altro modo attendiamo che la situazione cambi.Vi sono alcune persone che credono ancora nelle modifiche, nei cambiamenti di alcune situazioni attraverso un sempice tocco magico,costoro sono ritenute infantili ed ingenue da quelli che più scaltri sono al contrario con le proprie azioni in cui credono vi sia nascosta la parola prodigiosa a ribaltare il tutto per esaudire e ottenere ogni cosa, ma che alla fine si dimostrerà sbagliata e del tutto nociva per l'esaudimento dei propri propositi..al contrario coloro che sono ingenui e sponsorizzati nelle loro credulità, ottengono miracolosamente ciò che per lungo tempo avevano atteso,Questo ci fa riflettere sulla favola...bisogna sperare,aspettare e credere che il destino fino allora contrario alle nostre necessità, possa cambiare poichè cosi afferma un vecchio detto.. la ruota non gira sempre dalla stessa parte.. e come nella famosa favola ..quello che non si possiede ad un tratto per circostanze incomprese e talvolta anche arcane, diventa nostro esaudendo i nostri desideri..
I REGALI DI NATALE..
Il momento più faticoso ma divertente è quello durante il periodo natalizio, in cui anche se le nostre tasche piangono,ci sentiamo felici d'accontentare i nostri desideri e quelli degli altri.Premurosi andiamo di negozio in negozio, cercando le novità a minor prezzo per poi esibirci nel risparmio dovuto ad un'intelligenza con ricerca coadiuvata dalla sorpresa che ci attendiamo d'ottenere nel mostrare la scelta optata da chi amiamo.Si conosce l'entità da consumare..a questo servono le tredicesime,i risparmi durante l'anno e se anche oggi si preferiscono i viaggi, il Natale è sempre una grande e amata ricorrenza familiare in cui tutti i parenti si ritrovano a consumare un ottimo e tradizionale pranzo, ove alcuni per cause concatenanti, devono mostrarsi a tutti i costi allegri..ma alla fine tireranno un respiro di sollievo dicendo a sè stessi..anche quest'anno è trascorso..Comunque tutti attendono questa tradizione..,l'albero con gli ornamenti conservati e all'ultimo minuto si depongono i regali.Qualche luce fa cilecca,ma subito verrà ripristinata e qualche ornamento si sarà rotto, ma anche questo sarà sostituito...ogni volta decidiamo per un albero più piccolo, ma poi ci facciamo tentare da uno più grande che appare ai nostri occhi meraviglioso e più ricco di rami di quello dell'anno scorso.Terminata la festa ,si raccolgono le festosità natalizie.facciamo i conti con i propri averi e decidiamo senza risposta che l'anno venturo spenderemo meno..ma sappiamo di mentire a noi stessi..
RIPORRE LE COSE..
Quante volte nella nostra vita abbiamo conservato sia piccole che grandi ornamenti della nostra esistenza, credendo nelle propria fiducia e nell'ordine da noi stabilito?Spesso confidiamo nella propria memoria che valutiamo come una grande cassaforte, dove la chiave è la nostra mente, ma purtroppo essa nel tempo non si qualifica con le dichiarate consulenze di quanto abbiamo riposto nel casellario dei pensieri accatastati nel luogo che credevamo di rammentare..allora cerchiamo a fatica nel ricordo del momento che fu, la chiarezza della ricerca non ritrovata.Eppure a quel tempo eravamo certi di conservare l'apposito rifugio in cui trovava posto ogni necessità della vita e per cui si riteneva che per quel periodo non fosse necessario il loro consumo.Ma gli anni trascorsi,le stagioni passate ci hanno fatto dimenticare la possibilità del ritrovamento di quanto a quel tempo credevamo di possedere.Si dice che sarebbe opportuno scrivere ogni cosa riposta..ma allora ci vorrebbero de quadernoni in cui come si usa negli appositi schedari degli uffici, ci rammentassero sia il luogo che la data di conservazione.La nostra presunzione non ha fine..ci sentiamo invulnerabili e sicuri della nostra memoria, ma alla fine costei ci tradisce e noi diventiamo sostenitori accaniti nella ricerca senza rassegnazione alcuna.Ci rivolgiamo con la preghiera ai Santi che possiedono secondo le credenze popolari, il significato del ritrovamento delle cose smarrite..e alla fine quando non le abbiamo trovate ce la prendiamo anche con loro..ma quando meno ce lo aspettiamo e in un tempo non stabilito da noi, esse verranno per mano nostra allo scoperto per dire a noi stessi..quanto poco vale la nostra memoria e il nostro ricordo nella presunzione del tempo che si è del tutto appannato..
lunedì 6 dicembre 2010
TI VOGLIO BENE..
Quante volte abbiamo ascoltato o detto queste parole? Un'infinità.. poichè con esse abbiamo espresso i nostri sentimenti...ai familiari,agli amici, a coloro verso cui nutrivamo un calore affettivo..ma quante volte abbiamo mentito per ottenere all'occorrenza motivi personali,per abitudine senza precisarne il significato, poichè non abbiamo ravvisato l'importanza delle frase che c'impegnava di fronte agli altri con una promessa solenne, nella quale non solo vi erano racchiusi i nostri sentimenti,ma che il nostro impegno nei loro confronti era da considerarsi a tutti gli effetti rassicurante e decisivo.Purtroppo nella vita, non sempre si riflette che la promessa fatta, dovrà essere sincera, dovrà corrispondere ai canoni di conservata rettitudine di cuore..se così fosse staremmo attenti a pronunciare queste parole che esprimono il nostro affetto e la nostra rispettabilità d'amore,ma oggi esse si pronunciano con facilità,con spensieratezza si promette un affetto eterno che al momento del negato consenso di noi stessi, dimentichiamo per fuggire da quell'impresa ritenuta fastidiosa e impercettivamente chiusa ad altre esperienze della vita.Ma l'affetto di un padre o di una madre, non tradirà mai la comunione di spirito fra due anime..diceva mia madre..quello che sente e dà una madre nella vita, nessuno potrà mai sentirlo, nè offrirlo..e affermava il vero.. ecco perchè di fronte a certe situazioni feroci in cui i genitori o viceversa,in cui si compiono azioni efferate, restiamo stravolti che sia accaduto un episodio così atroce..ma come affermavo prima ..pronunciare queste parole significa essere consapevoli dell'impegno d'amore e di un sentimento preso con la considerazione che dovrebbe essere per sempre..Il vero e sincero affetto è universale ossia si avverte con la stessa intensità per tutti e in ogni caso non termina mai..altrimenti diventa una pessima, se buona in quel momento recitazione di un'imitazione..
LA STANZA DA BAGNO..
E' l'angolo più intimo della casa,ove si possono raccogliere i propri pensieri,le vicende acuite nella giornata,le cosiddette parole incrociate etc.Essa rappresenta la semplice e veritiera forma della nostra vita, in quanto senza non potremmo vivere.Eppure mai ricordiamo i vecchi tempi, quando non vi era l'acqua calda,la vasca solo per i ricchi,mentre i poveri usavano il bacile con la stessa acqua per più persone..si ricorreva all'aiuto altrui per potersi lavare e tante altre piccole cose che a quei tempi erano considerate necessarie e purtroppo esigenti.Una volta ci si accontentava di una semplice tazza chiusa su uno sgabuzzino sul balcone,magari anche in comune con più famiglie e per questo privilegio le persone si sentivano molto evoluteNel tempo l'uomo ha cercato di semplificare la propria esistenza con semplici docce e trafugando il tempo non necessario per potervi rimanere e specificare così le proprie esigenze.Quando si rompe un tubo,l'abitante del piano sottostante ci avvisa di una perdita e la successiva chiamata dell'idraulico ci terrorizza poichè tutti sappiamo quanto la spesa sia rilevante..eppure vi sono negozi molto accorsati a nostra disposizione, che immediatamente ci vengono incontro per qualsiasi modifica necessaria e costosa, ma noi conosciamo perfettamente la nostra tasca e sospiriamo di fronte alle causalità non preventivate..allora in quel momento comprendiamo che questa stanza è per la nostra vita molto importante e che essa rappresenta la chiarezza di quello che ci necessita.Abbiamo una consapevolezza di quanto dovremmo affrontare,di quanto ci obbligherà a costruirci quella pace ad un tratto interrotta e che promuove le nostre indispensabili necessità.Ormai non siamo dei selvaggi in cui ogni cespuglio era soddisfacente,ma desideriamo quelle che vediamo in televisione..quelle da sogno e facciamo di tutto per potercele permettere.Spesso scegliamo più di quanto abbiamo preventivato,spesso la creduta riuscita non avviene poichè abbiamo riposto la nostra fiducia nei maestri della possibilità di salvezza non curata con una concreta sicurezza.ma il signore del piano sottostante ce ne darà subito la risposta e allora nuovamente l'abitazione sembrerà un cantiere, senza quelle comodità fino allora non notate, nè apprezzate..ne consegue che bisogna fare attenzione a dare'importanza ad ogni cosa,ad ogni elemento della nostra vita senza le quali non si vivrebbe in pace,nè con dignità..
sabato 4 dicembre 2010
LA CATTIVA STRADA..
Quale è la CATTIVA STRADA? Quella che conduce allo smarrimento di noi stessi o quella che ci conduce in un luogo sbagliato da quello prefissoci? In ambedue i casi i risultati son0 i medesimi.Affrontare un viaggio,un percorso in cui non sono dettagliati i momenti dell'esperienza di avere previsto le difficoltà,le probabili incursioni estranee alla nostra evasione dalla vita di dolore o dalla quotidianità amara,ci fanno desistere dai buoni propositi e ci fanno perdere tempo prezioso per tutto quanto avevamo stabilito in precedenza.Se poi ci riferiamo ad atteggiamenti ad azioni non sagge, allora nel senso letterale della parola, la strada maestra che ci condurrà verso mete coadiuvate dalla probabilità di riuscita, saranno allontanate per sempre dalla propria facoltà di vivere con onestà e saggezza,Coloro che intraprendono o vengono deviati verso questi percorsi che credono li porteranno a mete più che mai pecuniarie ,ove l'abbandono dalla stessa esistenza verrà annullata ma non dimenticata, troveranno uno spazio ristretto e poco lungimirante per gli anni futuri, nei quali le trasgressioni alla morale vigente verrà del tutto dimenticata lasciando obsoleto quei principi fino a quel momento intrapresi per un'esistenza dignitosa e morale.Ma coloro che al contrario seguono la strada maestra, in cui non vi sono realizzate tutte le loro aspirazioni,anzi esse sono poche e deludenti. .. e quelle ottenute con il sacrificio e la speranza di ricavarne qualcosa in più che la stessa ha fatto intravedere, saranno completati nell'assunzione dei propri meriti configurati nel quadro di individui che appartengono ad una società e ne fanno parte con rispettosa reazione alle modalità tentatrici della vita.Costoro apparterranno alla schiera degli eletti di fronte a quelli che al contrario, per vie sbagliate hanno creduto d'ottenere il meglio dalla propria esistenza, ma che ad un tratto questa si consumerà spegnendosi in un attimo nelle proibitive reclusioni di un prodotto esistenziale mal confezionato, la cui condotta attraverso le mendaci effusioni reclamate per ottenere quello che si credeva fosse di appartenenza dovuta, ma che in realtà si è tolta agli altri.Costoro termineranno gli anni fra le sbarre senza più far parte di una società che fino a quel momento, aveva dimostrato d'esserci.. oppure troveranno che i loro giorni sono terminati in un soffio d'aria che li ha avvolti nell'eternità..
LE FORMICHE..
Questi piccoli insetti sono molto fastidiosi quando appaiono in una casa o all'aria aperta su di un prato,Non fanno male a nessuno, ma provocano negli esseri umani un certo disgusto, anche se in alcuni Paesi le mangiano con una certa finalità,che ci dà l'idea del cannibalismo e di orrore..ma voi direte... e la carne degli altri animali allora?Allora siamo tutti un pò cannibali, ma attraverso un ecosistema in cui la catena alimentare diventa un appannaggio per le nostre smisurate fauci che chiedono sempre di più,osserviamo quanto sia disgustosa alcune volte la propria voracità.Ma parlando di questi piccoli animali che creano danni e molti fastidi in un'abitazione, dovremmo ricordare che esse si muovono sempre in ordine, in una piccola comunità e che essendo molto affiatate fra loro, lavorano e operano per i mesi in cui non vi è nulla che le faccia sopravvivere,Sono insetti operai che si cercano di aiutare l'uno con l'atra, proprio poichè la loro diversificazione non le farebbe conquistare un'esistenza migliore.Se l'uomo venisse osservato da molto in alto, somiglierebbe a questo tipo d'insetto in quanto la sua figura apparirà simile ad esse.Allora perchè egli si autorizza in un'autostima nel credersi invincibile,prezioso e necessario con l'indispensabilità della vita?Noi apparentemente in alcuni casi, ci veniamo incontro amichevolmente, ma in genere sia per il carattere che per le vedute differenti,sia per i propri interessi, troviamo molto poco la realizzazione di procedere in fila tutti insieme se non in casi gravi e molto particolari dovuti alla nostra complicità d'ineguaglianza di preferite condizioni di sopravvivenza..anzi scappiamo di fronte alle cause naturali dell'esistenza, sparpagliandoci per non essere coinvolti o contaminati dall'altrui presenza e in molti casi facciamo come la cicala che canta tutto l'anno e non pensa ai periodi magri.In effetti l'uomo si può paragonare alla formica,la cui vista come ho già affermato dall'alto non è altro che un piccolo insetto insignificante ma che al contrario si appropria di ogni elemento naturale,di ogni causale ricorrenza per soddisfare il proprio egoismo e che come tale finirà i suoi giorni come la cicala e non come le povere disgustose formiche..
venerdì 3 dicembre 2010
IL BISCOTTO..
Una richiesta di piacere alla bocca, in cui si avvertono i differenti sapori per la delizia del palato.Il BISCOTTO rappresenta da sempre la merenda del fanciullo e la golosità dell'adulto.Chi nella vita non ha mai assaggiato questa delizia, che appartiene alle complesse e diverse leccornie che l'esistenza ci dona?Alcuni lo creano con le proprie mani nel domicilio domestico,per avere quella sicurezza di appropriati condimenti che necessitano per la sua conformazione e allora si dà il via alla fantasia nella quale si esprimono quelle qualità di sembianze che certamente saranno la prelibatezza dei nostri momenti d'evasione.Il BISCOTTO naturalmente è considerato un ottimo alimento e può anche essere inteso in senso metaforico..una goccia di dolcezza nelle continue amarezze della vita, in cui predominano i considerevoli momenti di apprensione e di tristezza,ma attraverso un calore di dolcezza donato al nostro stomaco, si cambia la situazione in una piacevole distrazione del momento regalatoci dalla natura.Gli uomini hanno necessità di questi consumi dolciari,sia per soddisfare la gola, che per addolcire la condanna sfavorevole che la vita ci fa compromettere con l'evidenza di episodi ed eventi spiacevoli ..e che dire di coloro che ritengono il BISCOTTO come dovuto, senza averne alcun merito e nessuna considerazione che conquisti la propria abitudine a questo elemento?.Una colazione con questi conquistati momenti di svariate necessità può diventare l'assemblea di circostanze piacevoli, nelle quali si dimostrano le chiarezze che si dovranno affrontare durante la giornata..e che dire se condiamo con altri elementi di natura golosa, questo sistematico alimento nella nostra ricercata e prelibata finalità di potere affermare che la giornata si presenterà ai nostri occhi, con serenità d'animo e prospicienti attimi di facili coronamenti della conquista riportatata sulle negatività premesse?Allora la necessità di consumare questo tipo di equilibrato sentimento d'amore per il nostro palato, assume una precisa consumazione d'obbligo alla formalità di accensione alla costruita e sedentaria costituzione della nostra vita.
I PASSI..
Il termine può significare molteplici risultati..i primi accorgimenti d'equilibrio di un bambino,
quelli ordinari di tutti gli uomini che possono dimostrare il loro perfetto andamento della vita,quelli felpati come un gatto,quelli silenziosi di colui che vuol compiere del male etc..comunque essi siano, vogliono dimostrare la capacità d'essere essenziali per la vita dell'uomo..infatti senza di essi, costui dovrebbe dipendere dall'aiuto degli altri.L'uomo non si accorge poichè sono insiti nella sua individuale conformazione, di quanto siano importanti ed impegnative le possibilità d'esercitare su sè stesso la predisposizione alla richiesta d'essere libero di potere partecipare alla vita degli altri,alle sue necessità,alle proprie esibizioni di corrispondenti relazioni che gli faranno diventare la propria esistenza un continuo salotto d'immagini,di dialoghi in cui la prospettiva della solitudine può diventare come allegoria..un fantasma. Anche la possibilità d' evasione con una passeggiata, una visita alle opere d'arte, al proseguimento di qualcosa che lo allontani dai suoi problemi, alle varie distrazioni che si concede, lo allevieranno dalle fatiche e dai pensieri quotidani.Sembrerà un paradosso..ma essere con un ombrello sotto la pioggia che scroscia, fa sentire vivo e completamente felice a volte, chi s'inebria della singolare attrattiva che la natura gli concede.Anche ammirare le onde del mare,uno scorcio di panorama all'alba o al tramonto,raggiungere la vetta di una montagna,andare per le strade e guardare le vetrine dei negozi o ammirare le fantasmagorie che l'esistenza ci dona, diventa un regalo per colui che può adempiere a questi vantaggi senza alcuna difficoltà.La vita spesso si concede una retromarcia e coloro che fino a quel momento della propria esistenza, credevano d'essere invincibili nella singolare evidenza d'appropriazione, in cui gli arti conferivano loro quelle disponibilità di accesso alla diverse chiamate che la propria situazione fino allora libertaria ed acquisita con la facilità propria d'essere veloci e predisposti alla infinita conoscenza dei limiti prospettati nell'evasione della medesima..ad un tratto potranno trovarsi nelle condizioni e nelle situazioni di non poter più possedere quella indipendenza sulla quale contavano per sentirsi all'oscuro da ogni conflittto.da ogni richiesta di pecunaria sollecitudine, in quanto i propri PASSI non li accompagneranno più..
quelli ordinari di tutti gli uomini che possono dimostrare il loro perfetto andamento della vita,quelli felpati come un gatto,quelli silenziosi di colui che vuol compiere del male etc..comunque essi siano, vogliono dimostrare la capacità d'essere essenziali per la vita dell'uomo..infatti senza di essi, costui dovrebbe dipendere dall'aiuto degli altri.L'uomo non si accorge poichè sono insiti nella sua individuale conformazione, di quanto siano importanti ed impegnative le possibilità d'esercitare su sè stesso la predisposizione alla richiesta d'essere libero di potere partecipare alla vita degli altri,alle sue necessità,alle proprie esibizioni di corrispondenti relazioni che gli faranno diventare la propria esistenza un continuo salotto d'immagini,di dialoghi in cui la prospettiva della solitudine può diventare come allegoria..un fantasma. Anche la possibilità d' evasione con una passeggiata, una visita alle opere d'arte, al proseguimento di qualcosa che lo allontani dai suoi problemi, alle varie distrazioni che si concede, lo allevieranno dalle fatiche e dai pensieri quotidani.Sembrerà un paradosso..ma essere con un ombrello sotto la pioggia che scroscia, fa sentire vivo e completamente felice a volte, chi s'inebria della singolare attrattiva che la natura gli concede.Anche ammirare le onde del mare,uno scorcio di panorama all'alba o al tramonto,raggiungere la vetta di una montagna,andare per le strade e guardare le vetrine dei negozi o ammirare le fantasmagorie che l'esistenza ci dona, diventa un regalo per colui che può adempiere a questi vantaggi senza alcuna difficoltà.La vita spesso si concede una retromarcia e coloro che fino a quel momento della propria esistenza, credevano d'essere invincibili nella singolare evidenza d'appropriazione, in cui gli arti conferivano loro quelle disponibilità di accesso alla diverse chiamate che la propria situazione fino allora libertaria ed acquisita con la facilità propria d'essere veloci e predisposti alla infinita conoscenza dei limiti prospettati nell'evasione della medesima..ad un tratto potranno trovarsi nelle condizioni e nelle situazioni di non poter più possedere quella indipendenza sulla quale contavano per sentirsi all'oscuro da ogni conflittto.da ogni richiesta di pecunaria sollecitudine, in quanto i propri PASSI non li accompagneranno più..
mercoledì 1 dicembre 2010
L'IMMAGINE..
E' molto importante nella vita possedere un 'IMMAGINE che dimostri la propria personalità in cui si evidenziano i pregi e si è tentato di nasconderne i difetti.Essa rappresenta sia come prodotto fotografico la nostra persona,sia come interesse sociale la profondità del nostro animo.A volte si cerca di modificarla con ritocchi particolarmente difficili, per fotografare in essa tutta la nostra disponibilità agli eventi della vita,a volte si maschera con un sorriso di circostanza la vera natura intrinseca nel nostro cuore,a volte l'ira della sconosciuta affermazione impropria che gli altri offrono fa esplodere in fuochi d'artificio la nostra calma.Eppure quello che noi desidereremmo dare agli altri, non è certo la caratteristica dei nostri smisurati e refrigeranti colloqui con noi stessi in cui predominano i propri conflitti e le proprie costruzioni ambientate in un contesto di rispettosa rilevanza, in cui non esistono crudeltà e cattivi messaggi premonitori.L'uomo desidera un 'IMMAGINE in cui traspare sia la bellezza individuale, che la bontà.. ma non sempre questa è verosimile poichè essendo un mentitore per natura, egli trafigge con una matita d'occorrenza ordinaria, quello che gli altri potrebbero ravvisarvi...ma quando questa viene deturpata dalle continue stravaganze in cui l'esistenza di ognuno si diverte a mortificare quel buon senso e quella dignità di cui si avvale, allora la chiarezza della sua evidenziata verità viene a galla, per dimostrare quanto errato sia il valore che noi le abbiamo attribuito.In circostanze particolari la cosiddetta imperturbabilità che l'individuo conserva durante i momenti di sconvolgimento di cause improvvvise in cui manca la preparazione di base, si accentuano quei piccoli sotterfugi di malcelata accondiscendenza in cui la necessità d'occasione prevale sulle giuste cause dimostrate, ma se costui provvede a recuparerle in altro modo allora la sua chiarezza prevarrà sull'inganno..al contrario se le sue necessità non gli consentono una chiara ed efficace presentazione dei propri valori che l'esistenza gli ha attribuito, costui dovrà rimediare con una rammaricata positività in cui viene del tutto esclusa la giusta ragione e pertanto la sua accondiscendenza non sarà premiata dal suo comportamente occluso dalla verità di giustizia, ma troverà pace e tranquillità reclamata e dovuta solamente ai propri desideri fermati dalla disponiblità avversa e mal retribuita..
IL CAOS..
Questa parola può assumere diversi significati..quello del mondo,dei problemi personali,delle idee o precisazioni mal riposte,delle perturbazioni violente che si accentuano durante il cammino della vita.Eppure questo termine ha sempre un principio, ma a volte necessita per capirne le diverse modalità e fare in modo di uscirne senza troppi danni.L'uomo apprende così che la vita è un perenne movimento di situazioni complicate, in cui si eccedono le svariate configurazioni non desiderate, nè preventivate.Ma quando ognuno ritiene di non possedere via d'uscita e confida che non possa avere alcun significato la propria esistenza, cerca nel miglior modo possibile di affrontare l'evidenza dei fatti senza troppi danni..ed è questo il momento più importante..le modalità che ha deciso d'affrontare per porre fine ad una situazione gravosa e insostenibile.Nella sua esistenza ognuno cerca un ordine prestabilito nella successione degli avvenimenti che si prevedono e una certa diffidenza per quelli che si crede di aspettare ma che alla fine si trasformeranno in semplici eventualità, in cui il coraggio affronta la sfida del destino e combatte fino al termine della vittoria in cui risulterà certamente esausto, ma avrà detto a sè stesso..ne valeva la pena, almeno l'ordine da me costruito è ritornato come se fosse sempre stato in efficienza di causa e probabilmente completo per un vita regolare e tranquilla.Quando al contrario, l'uomo non si dispone in tal maniera, ma decide che tutto vada a rotoli poichè la vita non è stata benevola nei suoi riguardi, allora le discordanze della medesima diventano irraggiungibili e difficili di fronte alla serenità che scompare del tutto. Questo succedersi degli avvenimenti non controllati, si applicano nel momento dell'effimera sicurezza che si crede di possedere e pertanto essendo essa parva di ogni sicurezza,la realtà degli avvenimenti futuri trasporta l'individuo verso pensieri e metamorfosi di sè stesso nel labirinto degli esclusi provvedimenti che in un primo momento costui aveva deciso di adottare e per cui aggraverà la sua naturale inclinazione alla serenità di conseguenze non meritate, nè disposte con speranze fuorviate dalla prospettiva fino a quel momento sperata.Ne consegue che il CAOS della vita, ha primeggiato sulla richiesta di pace e di abbandono alle voraci fauci del destino..
IL COMPUTER..
Il mezzo con cui possiamo comunicare, intrecciare nuove amicizie, consultare ciò che ci piace o quello che non conosciamo e tante altre opportunità si chiama COMPUTER.Esso è il nostro amico silenzioso, in cui le mani dell'uomo operano il miracolo.La sua richiesta è enorme per cui ognuno può esibirsi come vuole o come meglio crede..si parla di novità,di politica.di poesia etc.. e di necessità amichevoli in cui le nuove conoscenze possono firmare a volte una nuova esistenza. Anche coloro che non sanno evidenziare la propria personalità attraverso una chiarezza d'immagine, trovano confidenza con questo mezzo meccanico virtuale, in cui la timidezza.la perplessità della vista non bella o non più giovanile trova un sincero e ammiccante incrocio tra la probabilità di piacere e quella d'essere ammirati e complimentati.Quando un individuo si abitua alla presenza di quest'amico, trova spazio per la comunicazione di gruppo nelle quali esercita la sua chiarezza nell'evidenziare le singolari discussioni in cui esprime ciò che sente e quello che decide di offrire agli altri, per dimostrare che è presente nella confidenza amichevole a cui decide di appartenere.A volte però costui non viene compreso,non resuscita negli altri quelle novità che stuzzicano la probabilità di escursione nell'animo umano, sia per i divertimenti racchiusi nella propria confidenza di speciali e particolari significati, sia perchè non è abbastanza loquace nel dialogare con coloro che sono battaglieri,che hanno di sè stessi una suprema presunzione,o sono esplicitamente confusi dinnanzi alla prestigiosa enunciabilità di cui non ne conoscono neppure l'esistenza..allora si crea malcontento e pericolose affermazioni, nelle quali si evidenziano tutte quelle avversioni fino allora nascoste, ma che in un attimo fanno trapelare che la sincera amicizia affermata in precedenza, non era altro che un inganno di precisa conflittualità in cui escono allo scoperto quei difetti di malcelata simpatia fino a quel momento traditi con parole d'effusione non sospetta.Ma il nostro amico è sempre presente,è sempre pronto a regalarci ciò che gli chiediamo..musica,letture varie,figure che illustrano le varie discipline,e i varii siti che ci obbligano a rispettare la confidenza che noi recuperiamo dalla questua dei nostri stessi richiami di colorate ed esplicite domande di chiarezza delle nostre culture mal riposte o addirittura ignorate.Vasta è la sua gamma e vaste sono le sue applicazioni, per cui al nostro amico dobbiamo dignità,educazione e particolari accorgimenti nelle parole che gli offriamo, sperando d'essere compresi dagli altri e una speciale confidenza di amicizia e di affetto poichè ci trasmette e ci dona la possibilità di conoscenza attraverso il mondo..
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